29 November, 2024
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«Un milione di euro per salvaguardare il sito di Mont’e Prama. E’ quanto l’Udc ha chiesto oggi nel corso della discussione generale dell’assestamento di bilancio in Consiglio regionale».

Lo ha affermato il consigliere regionale dell’Udc, Gianni Tatti, che ha aggiunto: «Ho presentato un emendamento assieme ai colleghi Oscar Cherchi e Attilio Dedoni per la valorizzazione di questo importantissimo sito archeologico, bene della Sardegna e del mondo intero».

I lavori del Consiglio regionale convocata per le 18.00, per l’esame del disegno di legge di assestamento del bilancio sono stati rinviati a domani mattina, alle 9.30. La seduta è durata pochi minuti. Il presidente, Gianfranco Ganau, ha aperto i lavori e deciso di rinviare a domani mattina la discussione sull’articolato del disegno di legge di assestamento di bilancio, per consentire alla Terza Commissione di esaminare gli oltre mille emendamenti presentati.

Gianfranco Ganau 1 copia

Attendati Alcoa 2

Ci sarebbe la firma sul MoU, di un importante operatore internazionale (firma condizionata ad alcune garanzie e non formale). Ne dà comunicazione, con una breve nota, Stefano Lai, delegato del sindacato UGL.

«La vertenza Alcoa, oramai viene considerata, dati i notevoli passi in avanti fatti in questi ultimi mesi, dovrebbe essere in dirittura d’arrivo – aggiunge Stefano Lai -, in diversi ambienti, viene definita “avviata ad una conclusione positiva”. Le riserve sulla firma “condizionata e non ufficiale” dell’operatore internazionale, sarebbero legate al “parere” della Unione Europea, che sta valutando il tutto (soprattutto sugli aspetti legati all’Interconnector Virtuale/Fisico). La richiesta sembra però molto ben istruita (rispecchia il modello attuato da altri paesi europei, vedi Spagna) e anche dalla UE, ci si aspetta un parere favorevole. Si prevedono notizie ufficiali entro i prossimi 10 giorni e, comunque, la definizione entro il mese di ottobre. Il MoU, contiene condizioni per la fornitura di energia elettrica a tariffa concorrenziale, che varranno a carattere generale, ma solo per operatori energivori. L’interconnessione virtuale/fisico, sarà applicato per acquisire energia da un paese europeo (francese o tedesco).»

«La notizia che Klesch avrebbe abbandonato il tavolo al MiSE è priva di ogni fondamento – sottolinea ancora Stefano Lai -. E’ certo invece, che il MiSE ha richiesto a Klesch ancora ulteriore documentazione, che attesti e garantisca inequivocabilmente, la sostenibilità economica nella fase di riavvio. Klesch resta in attesa dei risultati della perizia commissionata a Pechinei, per conoscere da un operatore terzo, l’importo ipotizzato e necessario per il riavvio, che resta a carico di Alcoa. Pertanto – conclude il delegato UGL – sembrerebbe che la firma non formale e condizionata, sia quella di Glencore.»

Agea (organismo pagatore), con circolare n. 30 del 14 ottobre, ha provveduto a rettificare le istruzioni operative in merito alle misure di sostegno eccezionale a carattere temporaneo per i produttori di alcuni ortofrutticoli. Ne dà comunicazione l’assessorato regionale dell’Agricoltura.
La rettifica, in particolare, riguarda la parte relativa alle operazioni di mancata raccolta e raccolta prima della maturazione effettuate da produttori in proprio.
L’aiuto verrà concesso alle organizzazioni di produttori e ai produttori che non appartengono a tali organizzazioni. Le misure riguardano le operazioni di ritiro, mancata raccolta e raccolta prima della maturazione svolte nel periodo dal 30 settembre sino al 31 dicembre 2014.
Le comunicazioni dovranno essere fatte dalle organizzazioni di produttori/produttori non soci, con le modalità di notifica indicate nelle circolari, ai Servizi territoriali dell’Agenzia Argea Sardegna, mentre per eventuali informazioni è possibile rivolgersi all’Area coordinamento istruttorie dell’Agenzia ai numeri 07060262275 – 07060262274.

Palazzo della Regione 1 copiaPalazzo del Consiglio regionale 3 copia

Lo scorso 9 ottobre, il Sindacato Autonomo Dipendenti Regione Sardegna ha tenuto un incontro molto partecipato con i lavoratori della Regione, per fare un’analisi sulle numerose problematiche inerenti il riordino e la classificazione, le progressioni professionali, la riserva dei posti per i concorsi, il servizio mensa, gli orari di lavoro e le assenze per malattia. Nel corso dell’incontro è stato affrontato il tema del nuovo ddl 72 “Disposizioni urgenti in materia di organizzazione della Regione”, che incide, in proiezione futura, in modo particolare sugli aspetti organizzativi dell’amministrazione.

«Gli interventi dei colleghi – spiega il segretario generale Sadirs Luciano Melis – hanno focalizzato l’attenzione sul grave silenzio delle OO.SS. su una materia così delicata e rilevante, evidenziando la scarsa informazione dei dipendenti sui contenuti del ddl 72 e il rilevante rischio di una eccessiva concentrazione di poteri in capo alla Giunta Regionale, che potrebbe consentire alla maggioranza di turno di variare a piacimento l’organizzazione, attraverso l’emanazione di semplici delibere. Nei fatti la Giunta potrà decidere la sorte dei lavoratori in via diretta, senza dover sottoporre le nuove disposizioni organizzative, quali la creazione/soppressione di nuove direzioni generali, al vaglio del Consiglio regionale, che non deve mai scordarsi è il vero organo elettivo che rappresenta il popolo, a differenza della Giunta che può essere costituita da tecnici, non sottoposti al vaglio popolare ne preventivamente ne a posteriori. Fra i risvolti maggiormente inquietanti vi è certamente, quello delle possibili deportazioni di massa fra una direzione generale all’altra, anche appartenenti ad Assessorati differenti, attuato con il semplice trasferimento di competenze sancite attraverso deliberazioni della Giunta regionale. Non va infatti sottaciuto il fatto che il ddl 72 prevede, a seguito dell’attuazione dei provvedimenti riorganizzativi, il ricorso a processi di mobilità del personale.»

«Se a ciò aggiungiamo – aggiunge Luciano Melis – la fretta con la quale parrebbe la Giunta proponga il recepimento delle norme recentemente varate dal governo “Renzi” e di alcune parti della legge “Brunetta”, che ad esempio contemplano la mobilità d’ufficio entro 50 km., si configura un quadro poco rassicurante, se non supportato da un idoneo sistema di garanzie per i lavoratori. Ciò non significa che questa Organizzazione sia contraria alla revisione del sistema organizzativo della regione, che al contrario sostiene ed ha sempre sostenuto, ma ciò deve avvenire nell’ambito di un sistema di garanzie e di certezze per i lavoratori. L’assemblea ha evidenziato inoltre, l’attuale grave degrado gestionale del bene pubblico, e la necessità di una seria ed efficiente revisione della macchina organizzativa, respingendo però al mittente qualunque tentativo di far ricadere l’inefficienza sui lavoratori, in realtà anch’essi vittime di un sistema obsoleto e clientelare, e non certo per colpa loro.»

«A conclusione dei lavori, l’assemblea ha deliberato che il S.A.D.I.R.S. si faccia carico di promuovere e intraprendere azioni unitarie che coinvolgano tutte le OO.SS., abbandonando i personalismi, considerata la rilevanza e la portata generale dei provvedimenti in questione che coinvolgono l’intero comparto dei lavoratori regionali, mettendo a rischio la dignità e la professionalità di tutti. Per questi motivi chiediamo anche a nome dei colleghi, l’organizzazione di un’assemblea generale unitaria, che ponga all’Ordine del giorno il ddl 72, e le eventuali azioni da intraprendere, possibilmente unitariamente, a tutela dei lavoratori. Diamo fin d’ora la disponibilità – conclude Luciano Melis – per predisporre tutti gli atti necessari al fine di convocare con la massima urgenza l’assemblea unitaria, considerato che il dibattito consiliare sul ddl 72 dovrebbe concludersi a breve.»

Virginia Mura 7

L’assessore del Lavoro, Virginia Mura, ha partecipato ai lavori del convegno organizzato dall’ISFOL, a Roma, sul tema “I mille volti dell’orientatore: verso la definizione di una specifica area professionale”.

«La gravità e la durata della crisi impongono di migliorare i sistemi educativi – ha detto Virginia Mura nel corso del suo intervento – moltiplicare i modi d’intreccio tra formazione e lavoro e sviluppare ulteriormente i percorsi di transizione dalla scuola all’occupazione. Negli ultimi quindici anni lo sforzo in tal senso è stato notevole, ma non basta.»

L’esponente della Giunta Pigliaru ha richiamato i contenuti dell’accordo del 2012 tra Governo, Regioni ed Enti locali sull’orientamento permanente nel quale, tra l’altro, si evidenzia la necessità di superare la frammentazione degli interventi dei diversi soggetti istituzionali, definendo standard di servizi comuni cui riferirsi. «Bisogna migliorare tutti i livelli di governance dell’orientamento – ha detto l’assessore Mura – c’è, soprattutto, da superare un ostacolo di natura “culturale”. L’istruzione tecnica e la formazione professionale hanno sempre sofferto di debolezze strutturali e di una distribuzione disomogenea sul territorio. Serve allora un impegno di tutti i soggetti attivi del settore per avviare il cambiamento. Gli strumenti a disposizione ci sono il quadro normativo è ricco di novità e di azioni di sostegno». Sul tema dell’orientamento, il tempo concesso per avvicinare l’apprendimento teorico alla pratica professionale è poco. Ma non solo. «È poco il tempo per costringere i docenti a confrontarsi con gli operatori del mondo economico e del lavoro ed è poco anche il tempo per agevolare l’immissione “anticipata” al lavoro di quote rilevanti di giovani».

In questo scenario, la figura professionale del “consulente d’orientamento” non è ancora disciplinata e non conosce ancora un percorso di studi universitario finalizzato. «È una contraddizione che richiede un rapido intervento risolutivo – ha commentato Virginia Mura – se l’orientamento ha assunto la centralità nei processi di valorizzazione del capitale umano, allora la figura professionale dell’orientatore è, e sarà sempre di più, l’elemento-cardine di questo centro».

Aeroporto Elmas 1 copia

Per Meridiana, dalla Cina strizzano gli occhi verso la Sardegna. Un gruppo di investitori del Paese asiatico sarebbe pronto ad acquistare della compagnia Meridiana, il vettore identitario dell’Isola. I primi contatti ci sarebbero già stati sin dai giorni scorsi. La delegazione di imprenditori cinesi avrebbe già manifestato l’interesse all’acquisto alla Regione.

«C’è un interesse concreto – rivela il consigliere regionale Edoardo Tocco (FI) -. Abbiamo avuto modo di incontrare gli emissari degli investitori cinesi che hanno segnalato l’idea di poter rilanciare la compagnia dell’Aga Khan, garantendo così le risorse necessarie ad un nuovo decollo del settore dei trasporti aerei nell’Isola.»

Una nuova speranza, dunque, per la compagnia aerea vista anche la prossima scadenza del 21 ottobre. «Il taglio dei dipendenti, con 1.634 lavoratori a rischio, è una prospettiva da scongiurare con tutte le azioni tese a salvaguardare l’occupazione – conclude Tocco -. E’ indispensabile che le istituzioni si mobilitino per  superare le difficoltà e proporre nuove strategie di alleanza nei cieli, seguendo il modello della sinergia tra Alitalia-Etihad. Gli investitori cinesi sarebbero una conquista per il mercato dei trasporti isolani, con ripercussioni positive sul fronte lavorativo».

Il Consiglio regionale ha concluso stamane la discussione generale sul disegno di legge di assestamento del bilancio.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. L’Assemblea ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con la discussione generale sul DL n°111/A – Assestamento alla manovra finanziaria per gli anni 2014-2016. Il primo ad intervenire è stato Paolo Truzzu (Sardegna), in sostituzione del capogruppo.

Paolo Truzzu ha iniziato il suo intervento ringraziando l’assessore della Programmazione Raffaele Paci per il profilo istituzionale tenuto durante il confronto in commissione, «a differenza di altri del centro sinistra» ed il consiglieri Pier Mario Manca, «che non ha rinunciato al suo ruolo politico» e Angelo Carta, «che ha cercato di uscire dalla logica degli schieramenti di parte, ricordando la frontiera in cui operano gli amministratori». «Mentre qui parliamo – ha detto Truzzu – fuori dal palazzo la realtà è ben altra». Davanti alla crisi, ha poi osservato, «ci saremmo aspettati scelte forti su settori ritenuti irrinunciabili, invece ci sono tagli ragionieristici che colpiscono un po’ tutto, in un quadro politico nazionale in cui, in termini reali, il bonus di 80 euro è stato pagato 34 milioni dalla Regione e ben 73 euro da ciascun lavoratore sardo». Il saldo dei conti della nostra Regione, ha aggiunto ancora Truzzu, «è negativo: rispetto al 2013 ci sono risorse in meno, circa 300 milioni, più altri 130 dovuti alle minori entrate, è evidente che a questo punto il 2015 e l’equilibrio di bilancio che dovevano portare più risorse ne porteranno di meno, come avevamo previsto». Truzzu ha poi respinto l’accusa di voler fare ostruzionismo con la presentazione di molti emendamenti. «Vogliamo solo dare il nostro contributo – ha spiegato il consigliere di Fdi – correggendo in qualche caso una manovra che taglia alla cieca in tutti i settori facendo emergere la mancanza di una visione politica dei veri problemi della Sardegna».

Il presidente Ganau è intervenuto brevemente per chiarire che la scadenza per la presentazione degli emendamenti è stata fissata per le 12.00, come deciso dalla conferenza dei capigruppo. Successivamente, ha dato la parola al capogruppo del “Misto”, Fabrizio Anedda.

Anedda ha dichiarato in apertura che l’assestamento è «un atto dovuto per sistemare i conti del vecchio Esecutivo e andare verso il nuovo bilancio». Sull’operato del vecchio Esecutivo, il consigliere ha espresso un giudizio totalmente negativo: «Il centro destra non ha brillato su sanità, lavoro e sostegno alle imprese, i fondi europei sono stati spesi parzialmente e male con imprese che, nel frattempo, hanno chiuso i battenti e sono scomparse dal mercato». L’esponente di Sinistra sarda ha poi citato un esempio della cattiva gestione del centro destra; «prima è stato annunciato un credito di imposta ma, fin dal 2010, non è stato erogato mentre, per le annualità 2013 e 2014, addirittura, è stato chiesto alle aziende di restituire quanto ricevuto». Stessa valutazione negativa, secondo Anedda, anche per quanto riguarda le azioni della Giunta precedente in materia di «consorzi fidi, formazione professionale con corsi non finanziati dal 2009 ad oggi, artigianato e sanità, che ha un disavanzo di oltre 200 milioni». In sintesi, il consigliere Anedda ha affermato che l’assestamento non è altro che un passaggio necessario «verso una finanziaria nuova e responsabile, con i conti in ordine».

Il capogruppo del Centro Democratico, Roberto Desini, sul piano generale, ha respinto con forza l’interpretazione della manovra di assestamento come «macelleria sociale», termine che denota «un approccio non corretto e fuori luogo, che non aiuta a migliorare il dibattito in Consiglio». La manovra è limitata e vincolata, ha riconosciuto Desini, «ma realista e, soprattutto, legata ad una legge finanziaria predisposta dal centro destra, in altre parole una strada obbligata, anche perché solo il fatto di avere 130 milioni in meno rende il percorso particolarmente difficile». Sarà poi opportuno in fase di finanziaria, ha suggerito l’esponente del Centro democratico, «manifestare concretamente una attenzione reale per gli Enti locali, che hanno mostrato in questi anni una capacità organizzativa e di spesa che va valorizzata, come hanno giustamente sottolineato i consiglieri Carta e Truzzu, al di là delle appartenenze». Voteremo l’assestamento con grande convinzione, ha infine assicurato Desini, «come fase preliminare per preparare buona finanziaria in cui faremo emergere tutto il nostro impegno per porre al centro di quella legge il problema dell’equità sociale».

Il presidente ha dato la parola al capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, il quale in apertura del suo intervento si è detto dispiaciuto se le sue parole di ieri hanno offeso l’on. Solinas: «Non era mia intenzione». Dedoni ha auspicato che il clima di collaborazione torni in aula e che la maggioranza ascolti anche i suggerimenti dell’opposizione e non ritenga di essere depositaria della verità assoluta. L’esponente della minoranza non ha risparmiato critiche all’assestamento di bilancio, ricordando che fuori dal palazzo «le persone non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena». Dedoni ha poi chiesto alla Giunta maggiore vigilanza nei confronti delle banche che gestiscono i fondi regionali e ha ribadito la convinzione che sia necessaria una Commissione d’Inchiesta sul sistema del credito.

Il presidente Ganau ha dato, poi, la parola al capogruppo di Sardegna Vera, Efisio Arbau. L’esponente de La Base ha risposto all’opposizione che ieri ha accusato la maggioranza di essere stata scorretta in commissione. Arbau ha ricordato che  l’atteggiamento rigido è stato una risposta alle azioni ostruzionistiche della minoranza, che ha abbandonato l’aula quando si esaminava il settore della sanità e ha presentato oltre 300 emendamenti. «E’ un assestamento di un bilancio di una Finanziaria elettorale fatto in campagna elettorale – ha ricordato – abbiamo dovuto coprire il Fondo unico degli enti locali, 30 milioni per i fondi perenti, 103 milioni relativi agli ammortamenti non sterilizzati. Somme da mettere obbligatoriamente». Per Arbau si tratta di un assestamento tipico di un buon padre di famiglia che si proietta verso il 2015. Ha poi analizzato i singoli tagli: per i cantieri verdi 10 milioni di euro, programmati nel pluriennale perché i Comuni stanno facendo ancora i programmi, 5milioni di euro dell’imprenditoria femminile che non potevano essere spesi per il Patto di stabilità e non c’era programmazione, «l’ente foreste ha 20 milioni di avanzo di amministrazione ed è stato deciso di stornare 8 milioni per il 2014 per essere utilizzate per altro». Mentre per gli artigiani Arbau ha annunciato che la Giunta sta organizzando “Artigiani in fiera” con 300mila euro.

Per il capogruppo di Soberania e Indipendentzia, Emilio Usula, è evidente il grave momento di difficoltà che vive la Sardegna e «questo provvedimento non può essere motivo di gaudio per molti cittadini», ma «questa Giunta sta facendo il massimo per trovare le soluzioni possibili». Per Usula non si può attribuire la crisi della Sardegna all’assessore Paci, ma ai governi precedenti che non hanno saputo trovare le soluzioni per lo sviluppo dell’Isola. «Mi chiedo se non sia il caso che tutti si assumano le proprie responsabilità. Occorre superare le logiche di partito per il bene della Sardegna». Usula ha annunciato il suo voto favorevole, «consapevole che questo assestamento non sia la panacea di tutti i mali».

Secondo il capogruppo del Psd’Az, Christian Solinas, l’assestamento in discussione viene presentato come un atto di “manutenzione in corso” ma in realtà opera delle scelte precise. «E’ vero che il disegno di legge della Giunta prevede uno stanziamento di oltre 100 milioni di euro per coprire il deficit della Sanità – ha affermato Solinas – ma, allo stesso, tempo stanzia 232 milioni per la copertura di nuovi e maggiori oneri. Si cominciano ad intravedere le strategie della Giunta che decide di dare risposte ad alcuni settori piuttosto che ad altri».

Il capogruppo sardista ha quindi invitato la maggioranza ad avviare un confronto serio sulle questioni di merito. «Noi abbiamo proposto un percorso condiviso in Commissione – ha proseguito Solinas – occorre mettere in campo interventi mirati ed individuare coperture finanziarie certe. La Giunta punta sulla efficienza e non sull’efficacia dell’azione di Governo. Così, però, non si risolvono i problemi della Sardegna». Solinas ha poi segnalato i tagli lineari operati per le politiche linguistiche e culturali della Regione, la cancellazione dei fondi per i circoli degli emigrati sardi e per l’insegnamento del sardo curriculare nelle scuole: «Si pensa alle vertenze industriali dove ci sono numeri importanti ma si tralasciano i numeri di altri settori, forse meno chiassosi». Solinas, al termine del suo intervento, ha lanciato una proposta alla maggioranza: «Abbandoniamo le polemiche sterili e proviamo a entrare nel merito delle questioni per ragionare insieme sul futuro della Sardegna».   

Il consigliere Peppino Pinna, a nome del Gruppo Udc, ha espresso forti perplessità sull’impianto del disegno di legge di assestamento di bilancio: «Non si capisce quale criterio sia stato adottato. Forse sarebbe stato meglio lasciare tutto com’era». Pinna ha poi contestato i tagli operati ai fondi per le famiglie in difficoltà e rimarcato l’assenza di interventi a favore dell’agricoltura, dell’artigianato e per le politiche attive per il lavoro. Giudizio negativo anche sui tagli ai cantieri verdi e all’università diffusa, alla sanità, agli enti locali e alla cultura: «Da una parte si dà importanza alla salute e poi si definanziano le bonifiche per l’amianto – ha affermato Pinna – gli enti inutili invece continuano ad operare, mentre non si colgono le opportunità offerte dal nostro patrimonio culturale. Non si investe un euro per la campagna di scavi a Mont’e Prama, così si spreca una grande occasione».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco (Pd) ha invece difeso le decisioni della Giunta: «Bisogna capire da dove si parte – ha detto Cocco – questo assestamento di bilancio è una correzione dell’ultima finanziaria approvata dal centrodestra. Abbiamo trovato la Sardegna in pessime condizioni e ora cerchiamo di porvi rimedio». Il capogruppo del Pd ha quindi respinto al mittente le accuse arrivate dai banchi del l’opposizione: «Le nostra scelte politico-finanziarie si vedranno nella manovra di bilancio. Adesso ci limitiamo ad intervenire per coprire il disavanzo della sanità di 350 milioni di euro e garantire gli stipendi ai dipendenti delle società partecipate della Regione come l’Igea e la Carbosulcis». Cocco ha attaccato alcuni consiglieri della minoranza che avevano definito un atto di “macelleria sociale” il disegno di assestamento di bilancio presentato dalla Giunta: «E’ un’accusa vergognosa. Dovreste arrossire per ciò che avete fatto nella passata legislatura – ha detto l’esponente del Pd – non ricordo un punto qualificante della vostra azione di governo». Pietro Cocco ha ricordato «gli interventi per la copertura del buco della sanità (103 milioni di euro) per i trasporti, la scuola, il ripristino del Fondo Unico per gli enti locali, accusando il centrodestra di non aver fatto nulla per sostenere l’industria, la pastorizia e le altre attività produttive dell’Isola».

Un accenno infine alla sanità: «Nella scorsa legislatura – ha affermato il capogruppo del Pd rivolgendosi alla minoranza – il vostro primo atto fu il commissariamento delle ASL con la promessa del varo di una riforma poi non andata in porto. Oggi, con la scusa della razionalizzazione della spesa, qualcuno continua a rappresentare interessi privati che non hanno nulla a che vedere con la sanità pubblica. Noi andremo avanti spediti nel nostro progetto di riforma, convinti della bontà delle nostre idee».

Il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, ha affermato che il suo gruppo «è disponibile a ragionare ma non ad impegnarsi su inutili schermaglie; è il momento della responsabilità, del buon senso e dell’autocritica, come ci impone la situazione drammatica della nostra terra». «Nessuno più dell’assessore Paci – ha aggiunto Cocco – ha verificato con attenzione e rigore i conti della Regione da cima a fondo dimostrando grande disponibilità a ragionare sul merito, perciò ogni giudizio deve essere sospeso in questa fase e rimandato, semmai, alla finanziaria». In ogni caso, secondo il consigliere di Sel, «l’assestamento consente di pagare tutti i debiti ed è già un grande risultato, poi si spendono oltre 200 milioni mentre altre risorse accantonate saranno riprogrammate; dal 2015, in altre parole, daremo ai Sardi le risposte che giustamente si aspettano». «Non ci sto – ha detto ancora Cocco – ad essere accusato di macelleria sociale e di aver dimenticato gli ultimi, sono accuse irricevibili, sui cantieri verdi ed in particolare sull’Ente Foreste l’assessore ha risposto in modo esauriente in commissione; noi siamo impegnati in prima persona a fianco dei disoccupati e dei precari e vigileremo attentamente su questi temi, sicuri che con sacrificio e fatica terremo fede alla parola data ai sardi 7 mesi fa». 

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha invitato la maggioranza «ad uscire da equivoci ed inesattezze, attribuendo tutti i demeriti al centro destra mentre il centro sinistra sta rimediando con un intervento tecnico: in realtà è un intervento che assesta un colpo mortale all’economia della Sardegna». «La maggioranza – ha insistito – è in imbarazzo a parlare dei cassintegrati, dei lavoratori in mobilità e dei settori trainanti dell’economia regionale, delle famiglie e degli emigrati: confermo che avete operato una autentica macelleria sociale». Pittalis è poi entrato nel dettaglio delle cifre dell’assestamento: «Sono state tagliate le risorse alle aziende alluvionate, al fondo per l’occupazione, all’imprenditoria femminile, ai Comuni, ai corsi di musica, al cinema, all’artigianato, al commercio, alla lingua sarda, alla famiglia, all’università, agli emigrati, altro che correzioni migliorative del bilancio del centro destra, è una falsità!». Dopo aver accusato il centro sinistra di aver messo in campo una politica pubblica «recessiva» davanti ad una crisi gravissima, Pittalis ha concluso affermando che le uniche azioni concrete della maggioranza, condivise con l’opposizione, sono state il piano di edilizia scolastica e gli interventi contro la lingua blu («peraltro entrambi ancora privi di effetti pratici») mentre, quelli sui quali il centro sinistra è andato avanti da solo, con operazioni «eccellenti», sono l’abolizione del Piano casa «con un disegno di legge che provocherà confusione e contenziosi e l’abolizione del Piano paesaggistico senza proporre nulla in alternativa, limitandosi a riesumare quello di Soru contestato da destra e sinistra, recentemente da anche dal sottosegretario Barracciu». «Altro che documento tecnico, ha concluso il capogruppo di FI, «qui ci sono scelte vere e pesanti, tecniche e ragionieristiche, di chi se ne infischia dei problemi e delle emergenze della Sardegna».

L’assessore della Programmazione Raffaele Paci, intervenendo a nome della Giunta, ha presso che si abituerà a malincuore «al gioco delle parti, che non fa bene all’opinione pubblica». Nel merito, Paci ha ribadito che l’assestamento è un provvedimento tecnico «perché nei conti non c’erano le nostre scelte politiche, da un lato, e perché, dall’altro, occorreva fare una correzione per effetto delle minori entrate di 34 milioni dovute al bonus di 80 euro sul quale, ovviamente, si può essere d’accordo o meno». Paci ha poi smentito i tagli sul fondo unico dei Comuni, «che ha tagliato la giunta Cappellacci», annunciando un emendamento per aumentare la dotazione di un fondo «per eventuali dissesti occupazionali» da assegnare alle Province, aggiungendo che la più grande voce di spesa riguarda i 103 milioni per i debiti commerciali della sanità riferiti al 2013 e parte del 2014, «certamente non attribuibili alla nostra responsabilità». «Quando sei obbligato a maggiori spese per 170 milioni – ha spiegato l’assessore – devi tagliare in proporzione da altre parti, cercando di minimizzare l’impatto sul tessuto economico e sociale della Sardegna, cioè da una parte  spostando in nel bilancio pluriennale le spese di investimento come quelle per il dissesto idrogeologico (stanno per essere pubblicati i bandi e ai Comuni arriverà un 10% di anticipo)». «Dove ci sono enormi residui – ha continuato Paci – è inutile aumentare stanziamenti, è il caso dei cantieri verdi con 24 milioni che non si riuscivano a spendere per i vincoli del patto di stabilità, ma i cantieri partiranno tutti, così come sarà sostenuta l’università diffusa; insomma si è messo ordine nella grande massa di residui attivi, 3 miliardi, cioè impegni di pagamento non onorati o perché inseriti in piano di investimento di lungo periodo perché bloccati dal patto». «Poi – ha concluso Paci – abbiamo sistemato alcune altre cose: la situazione dell’Arst per 80 milioni all’Arst, i fondi per il museo Nivola e la biblioteca Satta, i ciechi, lo spettacolo, le borse di studio universitarie ed altro; avremmo voluto fare di più ma alcuni vincoli non sono superabili, fra qualche settimana presenteremo la finanziaria dove, compatibilmente con i limiti del bilancio, porteremo avanti le nostre politiche, alle quali si può guardare con attenzione ed un certo ottimismo perché abbiamo molti fondi europei da spendere ed ampi spazi per contrarre mutui da destinare alle infrastrutture». 

Subito dopo l’intervento dell’assessore Paci, il presidente Ganau ha dichiarato conclusa la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno alle 18.00.

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Convegno Punta Torretta 3 copia

Sabato 25 ottobre 2014, dalle ore 16.00 alle ore 19.00, presso Punta Torretta in Località Medau Su Rei a Carbonia, si svolgerà il quinto incontro-confronto: “La scuola pubblica, tempio della conoscenza”, organizzato dall’Associazione di Volontariato Onlus Carbonia Gruppo Comunità via Marconi, con il patrocinio del comune di Carbonia.

L’incontro sarà coordinato dalla presidente dell’Associazione “Libriamoci”, Pupa Figus, e interverranno come relatori: Ada Pinna, dirigente scolastica; Rosalba Mulas, insegnante di Scienze Umane al Liceo delle Scienze Umane  “E. di Arborea” di Cagliari; Anna Lai, insegnante e presidente della Cooperativa Lilith.

In caso di mal tempo l’incontro si terrà presso la sede centrale della Comunità, in via Marconi 65, a Carbonia.

Alla fine dell’incontro verrà offerto ai partecipanti un sobrio rinfresco.

Si è conclusa domenica a Cagliari, nella suggestiva location del Ghetto degli Ebrei, la terza edizione di “Dies de Festa”. Due giornate ricche di appuntamenti politici, culturali e musicali. Due giornate di confronto tra gli attivisti di ProgReS e gli ospiti che hanno voluto discutere dei temi più disparati all’insegna della concretezza e della volontà di costruire una reale alternativa di governo per la nazione sarda. Dalle filiere produttive all’innovazione, dall’importanza della storia e della lingua nazionale al ruolo delle mobilitazioni contro le speculazioni e le servitù, dall’opposizione alle scelte del governo Pigliaru al futuro di Sardegna Possibile, tanti sono stati i temi e tanti i contributi scientifici, tecnici e politici che hanno visto la partecipazione di centinaia di persone nel corso dei due giorni della manifestazione.

La festa si è aperta sabato mattina con un confronto sul ruolo del referendum scozzese e di quello catalano nei processi di cambiamento all’interno del contesto europeo. A discuterne sono intervenuti il Politologo Carlo Pala e l’esperta di comunicazione politica Paola Bonesu. Il dibattito di grande interesse è stato rivolto ad analizzare le possibili implicazioni dei processi referendari in corso e ha visto come momento principale l’intervento inviato dal principale partito indipendentista catalano ERC che tramite il suo viceportavoce nel parlamento – Oriol Amoròs- ha portato i saluti alla festa e ha tratteggiato i contorni e le tensioni presenti attualmente in Catalogna per il rifiuto del governo spagnolo di concedere il diritto allo svolgimento del referendum consultivo previsto per novembre. Al dibattito sono intervenuti con dei contributi anche gli attivisti di ProgReS Disterru, con Roberto Carta che ha presentato una sintesi di quanto emerso al convegno organizzato dal partito qualche giorno dopo lo svolgimento del referendum scozzese proprio ad Edimburgo, e il referente di Scida, Andria Pili, che ha presentato la loro positiva esperienza nelle relazioni internazionali con Corsi, Baschi e Irlandesi. Il dibattito, moderato dal responsabile nazionale della formazione di Progres Frantziscu Sanna Carta, si è concluso con un dibattito che ha reso evidente quanto siano importanti le relazioni internazionali e la conoscenza delle situazioni delle altre nazioni senza stato per lavorare ad un progetto comune di Europa dei popoli.

Nel pomeriggio del sabato si sono svolti i dibattiti sulla storia e sulla lingua sarda. Il messaggio emerso dai due dibattiti è stato all’insegna del “fare le cose”.

La prima giornata di dibattiti si è conclusa con l’incontro di politica nazionale, con la moderazione del giornalista dell’Unione Sarda, Giuseppe Meloni. Il tema del confronto aveva come oggetto le prospettive che possono aprirsi tra quei soggetti politici che strategicamente hanno fatto la scelta di non fare alleanze coi blocchi del potere italiano di centrodestra e centrosinistra, ma che una legge elettorale indegna ha tenuto fuori dal consiglio regionale sardo pur essendo stati capaci di raccogliere alle ultime elezioni sarde decine di migliaia di voti. All’incontro si sono confrontati Gianluca Collu Cecchini (segretario Nazionale di ProgReS), Mauro Pili (Unidos), Gianfranco Sollai (Gentes), Cristiano Sabino (Fronte unidu indipendentista) e Bustianu Cumpostu (Sardigna Natziones). È stata ribadita la volontà di dare vita ad una alternativa nazionale di governo in grado di porsi in maniera costruttiva nel panorama politico sardo. Cominciando a lavorare su delle piattaforme dinamiche, aperte alla società sarda, con dei temi comuni al centro del dibattito e già condivisi, come le servitù ad esempio, così da poter cominciare a disegnare scenari futuri possibili.

La serata di festa si è chiusa con il concerto del CarguS Jazz Trio che con la loro musica hanno allietato i presenti e reso ancor più piacevole l’atmosfera di una calda serata d’autunno.

La giornata di domenica ha preso avvio con un dibattito sull’importante tema “Fare impresa in Sardegna”. Si è discusso delle attuali condizioni in cui operano i nostri attori produttivi, sull’innovazione e le start-up e sul ruolo della finanza e del credito nei processi di trasformazione sociale in Sardegna. Gli ospiti del dibattito sono stati Giuseppe Melis, dell’Università di Cagliari, Laura Fois esperta di comunicazione e di innovazione e Giovanni Acquati esperto di finanza etica. Dal dibattito è emersa una forte necessità di politiche serie per l’impresa in grado di supportare nuovo tessuto produttivo e non di soffocare la creatività collettiva. Il partito al termine del dibattito si è impegnato ad attivare un laboratorio che sviluppi contenuti e proposte su questo tema di grande rilevanza per il futuro della nostra nazione.

Prima del pranzo, l’emozionante performance teatrale di Gianluca Medas, Andrea Congia e Carolina Casula.

Nel pomeriggio si è parlato di Ambiente e Territorio e della Marcia della Terra che, partendo da ProgReS ad Arborea nel marzo 2013, ha visto il coinvolgimento di migliaia di sardi e diversi comitati locali. Gli attivisti di ProgReS, Paolo Piras per il comitato “No al Progetto Eleonora” di Arborea, Daniela Concas per “No Trivelle in Sardegna” del Medio Campidano e Tore Tedde per “Non bruciamoci il futuro” di Macomer hanno esposto la situazione attuale dei diversi progetti di servitù energetiche e industriali, delle coseguenze negative in termini economici e di salute per i cittadini e delle prospettive future. È emersa la necessità di una coscienza collettiva sull’utilizzo delle proprie risorse e una politica che faccia gli interessi del territorio. Antonio Meloni, rappresentante del Lab Energia del partito, ha esposto il progetto di ProgReS per una diversa gestione dell’Energia in Sardegna.

A conclusione della festa, prima del saluto finale del segretario nazionale Gianluca Collu Cecchini, si è svolto il dibattito sul “Presente e futuro della comunità politica di Sardegna Possibile”. In rappresentanza di Gentes è intervenuto Fabrizio Palazzari, per Comunidades Valentina Sanna, per il Circolo Chavez Fidelicu Giuntini, mentre a presentare le posizioni di ProgReS era presente Frantziscu Sanna Carta.

E’ stato presentato quanto fatto fino ad oggi e quanto si sta dibattendo all’interno de “sa mesa de SP” tavolo che vede la partecipazione di tutte le componenti e che ha il compito di definire delle proposte per il futuro di questo spazio politico.

E’ emersa chiara la volontà di costrutire uno comunità politica fatta di organizzazioni che mantenendo le loro individualità riescano a dare forma ad uno spazio democratico, innovativo e orizzontale capace di allargarsi per divenire un reale blocco politico alternativo ai partiti italiani, un vero e proprio Blocco Nazionale Sardo.

La festa si è chiusa a tarda notte con il concerto in versione acustica di Ale Diablo, cantante dei sikitikis.

Soddisfatti gli attivisti del partito per la buona riuscita dell’evento e per le positive relazioni emerse dai dibattiti e dai confronti politici. Una festa sobria all’insegna dei contenuti, del buon cibo e della musica e degli spettacoli di qualità. Una festa a partire dalla quale si può guardare al futuro con una consapevolezza nuova: quella di essere sulla buona strada per dare forma in Sardegna ad un’alternativa di governo per le nostre comunità e per la nostra Nazione.

A atros annos e fintzas a sa Repùblica.