24 November, 2024
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Maria Carmela Folchetti-02

E’ un vero e proprio “Piano Marshall” quello che la presidente regionale di Confartigianato, Maria Carmela Folchetti, ha proposto oggi al Governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, durante l’incontro in svolgimento nel capoluogo barbaricino sulla crisi e sullo sviluppo del territorio.

«Fiscalità di vantaggio, rifinanziamento della legge per le imprese artigiane, collegamenti viari e internet ad alta velocità – ha affermato la Presidente Folchetti – per combattere la crisi, far ripartire economia e imprese, combattere gli ostacoli naturali, crescere culturalmente ed essere competitivi con il mondo intero. Il nuorese ha necessità di interventi straordinari – ha proseguito la neo Presidente Regionale di Confartigianato – come quelli per le zone terremotate, capaci di un forte impatto su imprese, paesi e cittadini.»

La presidente ha ricordato come il tessuto produttivo artigiano del Nuorese e dell’Ogliastra, circa 7mila imprese e oltre 20mila dipendenti, nonostante la “rarefazione” dello Stato, delle Istituzioni, del tessuto imprenditoriale e della popolazione non si voglia arrendere e creda ancora  nel valore dell’impresa, nella qualità del lavoro individuale, nella potenzialità del territorio e nell’investimento in tecnologia. Ha anche aggiunto come il territorio “non sia abituato a piangersi addosso e neanche al sostegno dello Stato e delle Istituzioni anche perché la loro  presenza è stata impalpabile”.

Poi la richiesta dell’istituzione della “zona a fiscalità di vantaggio”, come quella attuata a L’Aquila e nel Sulcis: questa consentirebbe alle piccole e micro imprese, vecchie e nuove, di avere l’abbattimento delle imposte sui redditi, dell’Irap, delle altre tasse sugli immobili e sui contributi, nel limite massimo di 200 mila euro cumulati in tre anni.

«Concedere una fiscalità di vantaggio per un territorio che attualmente si annovera tra i meno densamente popolosi della nazione – ha proseguito la Folchetti – parliamo di centri abitati ormai ridotti al lumicino, poche migliaia di residenti in un area di centinaia di chilometri quadrati, non comporterebbe un aggravio di spesa insostenibile e sarebbe l’unico veicolo perseguibile per porre un argine all’emorragia demografica in quanto si verrebbero a creare, a breve termine, posti di lavoro non occasionali e non precari.»

Poi la richiesta del rifinanziamento della legge regionale 51 per l’artigianato che per circa 2 decenni ha dato la possibilità alla imprese artigiane di progettare, fare investimenti e di crescere.

La presidente regionale di Confartigianato ha ribadito come il territorio non chieda favoritismi ma solo  pari opportunità con il resto dell’Isola. «Chiediamo infrastrutture viarie e tecnologiche per essere competitivi non con le zone limitrofe, ma con il mondo intero. Abbiamo necessità di strade e di linee web ad alta velocità per la movimentazione dei beni che produciamo e per la veicolazione della conoscenza, della cultura e dei prodotti dell’ICT. Abbiamo necessità di utilizzare i prossimi Fondi europei per interventi finalizzati a sostenere le attività produttive e a colmare i gap infrastrutturali che comprimono le potenzialità economiche dei territori montani.»

Una mozione trasversale presentata oggi da consiglieri regionali di tutte le forze politiche (primi firmatari Cossa, Piscedda, Truzzu, Comandini e Pittalis) chiede il ripristino dei fondi per il bonus alle famiglie numerose. I consiglieri hanno chiesto anche la convocazione straordinaria del Consiglio regionale proprio per la discussione della mozione.

«Dal 2010 al 2013 – si legge nella mozione – la Regione, tramite i Comuni, ha erogato alle famiglie numerose un contributo annuale, cosiddetto bonus famiglia, del valore compreso tra i 1.000 e 5.000 euro. A beneficiare della misura sono state le famiglie con 4 o più figli fino a 25 anni di età, con un indicatore di situazione economica equivalente (ISEE) non superiore a 30.000 euro. Nell’anno scorso quasi 4.000 famiglie sarde hanno percepito il contributo regionale, volto ad offrire un supporto economico concreto alle famiglie numerose per migliorarne la qualità della vita.»

«Nel 2013 – ricordano i consiglieri regionali – le risorse sono state destinate prioritariamente al benessere dei figli minori, attraverso la forma di un voucher spendibile negli esercizi convenzionati con il Comune di residenza o di pagamento diretto, per il rimborso delle spese sostenute ed a fronte di presentazione della relativa documentazione. Le famiglie continuano a costituire il principale ammortizzatore sociale rispetto alla perdita del lavoro e sono le prime depositarie dei compiti di cura, assistenza, istruzione, educazione, ma sono anche le più esposte al disagio ed all’esclusione sociale.»

«A oggi – si legge nella mozione – sono stati stanziati dalla Giunta regionale 270mila euro per l’annualità 2014, che consentiranno di erogare un contributo ridotto ad appena 600 famiglie.» Per questo motivo, la mozione impegna il presidente della Regione e l’assessore della Sanità a

a riferire sulle motivazioni che hanno ritardato la definizione e la programmazione di fondi da destinare alle famiglie con quattro o più figli fino a 25 anni di età e sulle motivazioni che ne hanno determinato una cosi cospicua riduzione;

ad attivare con urgenza tutte le procedure per l’individuazione nella manovra finanziaria 2015 delle risorse destinate al sostegno delle famiglie numerose, già fortemente penalizzate dalla grave crisi economica ed occupazionale.

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Confartigianato Imprese Sardegna interviene sullo slittamento della discussione in Aula della nuova legge sull’edilizia (DL 130) e sul conseguente allungamento dei tempi di approvazione.

«Non discutiamo sulla fondamentale necessità di approvare urgentemente la Finanziaria e il Bilancio del 2015 – afferma Giacomo Meloni, vicepresidente di Confartigianato Imprese Sardegna – ma dobbiamo sottolineare come i tempi per l’approvazione sulla nuova Legge sull’Edilizia andranno a dilatarsi in modo preoccupante.»

«Ricordiamo come le nostre preoccupazioni, con le conseguenti richieste di proroga espresse sin dallo scorso luglio – continua Meloni – che avrebbero consentito un miglior ragionamento sulla materia, non siano state ascoltate.»

«Ci preoccupa la mancanza di tempi certi – sottolinea ancora il vicepresidente di Confartigianato – e dobbiamo rilevare ancora una volta come i tempi della politica e della burocrazia non siano quelli delle imprese. E’ una situazione di stallo assolutamente pericolosa che non permette ai cittadini e alle aziende edili di programmare il proprio futuro. Sappiamo già di alcune aziende che, anche a causa del perdurare di questa incertezza unita alla crisi, non vedranno l’alba del 2015.»

Meloni ricorda come Confartigianato Imprese Sardegna chiese più volte alla Giunta e all’Assessore, per ovviare alla situazione di incertezza, la proroga del Piano Casa fino all’entrata in vigore della nuova legge in discussione.

Secondo gli artigiani sarebbe stato un atto di buon senso che non avrebbe ostacolato di certo l’iter della nuova legge, non avrebbe tolto nulla alla potestà legislativa regionale in materia ma avrebbe dato un tangibile contributo a rasserenare il clima in cui le imprese si trovano a operare in questo momento. Si sarebbe così consentito al Consiglio regionale di valutare attentamente e con serenità la nuova normativa dando anche un fattivo e ponderato contributo al suo miglioramento.

Raimondo Perra

La commissione Salute e politiche sociali del Consiglio regionale ha sentito in audizione il presidente dell’Area Sardegna, associazione regionale degli esposti all’amianto, Giampaolo Lilliu, e il presidente dell’AFeVa Sardegna, associazione familiari e vittime dell’amianto, Salvatore Garau.

In Sardegna ci sono 1.085 siti pubblici contaminati dall’amianto, di cui 319 scuole e 60 uffici pubblici. Soltanto a Oristano, assieme alle sue frazioni e borgate, la presenza di amianto è pari a 54 metri quadrati per abitante. In Italia ogni anno muoiono 4mila persone per patologie correlate all’esposizione all’amianto, 32 i nuovi casi registrati in Sardegna dal 2007, e la situazione peggiorerà nei prossimi anni. Sono soltanto alcuni dei dati forniti durante la seduta, presieduta dal socialista Raimondo Perra (Sardegna Vera).

La situazione è critica perché, trascorsi 40 anni dalla prima esposizione dalla sostanza, è finito il periodo di latenza della malattia che in due anni porta alla perdita della vita. I rappresentanti della associazioni hanno evidenziato che la legge 22 del 2005 è un’ottima legge, ma hanno chiesto che la prevenzione venga allargata anche ai familiari e a chi ha vissuto o vive vicino a siti con amianto perché esposti alla sostanza anche se in maniera indiretta. Garau ha anche chiesto che la Regione dia attuazione all’ordine del giorno n. 85 del 13 giugno 2012 “sull’emergenza amianto”, approvato all’unanimità dal Consiglio regionale che contiene tutti i necessari interventi per migliorare la legge. In particolare Garau ha chiesto un supporto previdenziale per i malati, calmierare i prezzi della bonifica e mettere tutte le amministrazioni, in particolare i Comuni, nelle condizioni di spendere le risorse a disposizione per le bonifiche.

Il presidente dell’AFeVA ha anche annunciato che il Governo ha presentato un emendamento alla legge di stabilità, giudicato ammissibile, che finanzia il Fondo vittime dell’amianto ed estende i benefici anche ai familiari e agli esposti ambientali.

La Commissione ha raccolto la documentazione fornita dai rappresentanti delle associazioni e ha assicurato la massima attenzione per un grave problema che colpisce tantissimi sardi.

Il Consiglio regionale, in apertura di seduta, questa mattina, ha approvato la risoluzione sul riconoscimento del profilo professionale di odontotecnico.

La risoluzione è stata illustrata dal consigliere Fabrizio Anedda (Misto-Sinistra sarda). Dopo aver ricordato la necessità di dare dignità professionale ad una categoria la cui disciplina risale agli anni ‘20, Anedda ha sintetizzato le principali attività svolte dagli operatori del settore a tutela della salute. «Gli odontotecnici – ha proseguito – sono inoltre particolarmente attenti all’aggiornamento professionale ed all’innovazione tecnologica e sono stabilmente inseriti nell’area delle professioni sanitarie sulla base del parere favorevole del Consiglio superiore della sanità e del Ministero attività produttive». Insieme ad altri Consigli regionali, ha concluso Anedda, «abbiamo avviato una iniziativa nei confronti di Governo, Parlamento e conferenza Stato-Regioni, per riprendere l’iter relativo al riconoscimento professionale di una categoria che, fra l’altro, è attivamente impegnata in Sardegna nel settore della ricerca, sia con il Consorzio 21 per un nuovo sistema di certificazione della qualità aziendale, che con Sardegna ricerche per la sperimentazione di nuove tecnologie informatiche».

A nome della Giunta, l’assessore della sanità Luigi Arru ha espresso parere favorevole sul provvedimento. Non essendoci iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione la risoluzione, che il Consiglio ha approvato. Subito dopo, il presidente ha sospeso la seduta e convocato le commissioni prima e sesta per l’esame del DL n. 149/A.

A conclusione delle riunioni della Prima commissione e della Sesta commissione, il presidente ha riaperto i lavori dell’Aula per procedere con l’esame del disegno di legge n. 149 Disposizioni urgenti per l’eradicazione della peste suina africana”.

La consigliera del Partito democratico, Daniela Forma, ha ricordato in apertura della sua relazione in Aula, le caratteristiche della malattia che dal 1978 è presente in Sardegna. L’esponente della maggioranza ha sottolineato quindi i danni che la mancata eradicazione della Peste suina africana ha prodotto per l’economia dell’Isola ed in particolare per le aziende del settore dell’agroalimentare e in maggior misura per quelle del comparto suinicolo sardo. «La peste suina – ha dichiarato l’onorevole Forma – in Sardegna è diventata endemica e dal 1978 si sono registrati duemila focolai, con quattro picchi epidemici nel ’92, nel ’95, nel 2004 e nel 2012». La consigliera dei democratici ha, dunque, ricordato l’efficacia delle azioni di contrasto alla Psa messe in atto negli anni ’90 «ma – ha affermato – nel 1996 la titubanza delle istituzioni ha impedito la completa eradicazione della peste suina».

Daniela Forma ha definito la peste suina africana “una malattia economica” la cui eradicazione rappresenta un impegno del governo e della maggioranza («è una sfida vincere, in caso contrario saremo sconfitti e con noi perderà l’intera Sardegna»).

La relatrice del Dl 149 ha quindi illustrato i contenuti del testo all’esame dell’Aula, evidenziando, in particolare, le disposizioni dell’articolo 2, laddove si propone la costituzione della “unità di progetto” per garantire il coinvolgimento di tutte le Pubbliche amministrazioni che hanno competenza e ruolo per agire nelle azioni e nel piano di contrasto alla Psa. Daniela Forma ha inoltre ricordato il dettato dell’articolo 5 che, per l’esercizio delle funzioni di direttore del servizio di sanità veterinaria dell’assessorato regionale all’Igiene e alla Sanità, richiede «comprovata esperienza e specifica competenza nella materia, del sistema Regione, comprese le aziende sanitarie locali della Sardegna».

«Con le norme contenute nel Dl 149 – ha concluso Forma – poniamo le basi per sconfiggere definitivamente la malattia che in questi decenni ha causato il fallimento di aziende e operatori dell’agroalimentare ed ha impedito lo sviluppo della suinicoltura sarda, unitamente a quello del commercio dei salumi».

Il consigliere del Pd, Lorenzo Cozzolino, ha evidenziato l’importanza del Dl in discussione ed ha dichiarato che con esso «la Regione ridà speranza perché la peste suina possa essere eradicata dall’Isola». L’esponente della maggioranza ha posto l’accento sulla opportunità di garantire un «improcrastinabile impegno sinergico per fare cessare un’emergenza che non è soltanto di carattere sanitario». A questo proposito, il consigliere dei democratici si è soffermato, sottolineandone l’efficacia, sul dettato degli articoli 3 e 4 del Dl 149, che normano le competenze e i poteri dell’unità di progetto.

A giudizio di Cozzolino la peste suina è stata nel corso degli ultimi decenni “sottovalutata” e i «seppur efficaci interventi di contrasto alla malattia non si sono rivelati decisivi per l’assenza di un adeguato coordinamento tra i diversi enti interessati». Cozzolino ha concluso esprimendo soddisfazione e sostegno al Dl 149 ed ha ricordato come la Peste suina si sia autoalimentata con il pascolo di brado.

Il presidente Ganau ha dato quindi la parola al consigliere di Forza Italia Sardegna, Edoardo Tocco, il quale ha auspicato che questo provvedimento metta fine a tutti i disagi economici del comparto. Per l’esponente della minoranza il testo in discussione è arrivato tardi e «qualunque operatore suinicolo non ha più speranza e voglia di investire in questo settore». Per Tocco il sistema di controllo istituzionale si è dimostrato incapace di gestire questa emergenza. «Il momento è importantissimo perché, con questo intervento, si può riattivare un comparto che per la Sardegna è importantissimo. Assessore lei e la sua Giunta avete in mano una partita delicata e decisiva per il settore suinicolo sardo da gestire a livello regionale, nazionale ed europeo».

Per Oscar Cherchi (FI) nel DL manca il dettaglio degli interventi che la Giunta vuole portare avanti per eradicare la malattia. Per l’ex assessore dell’Agricoltura, che ha annunciato il voto favorevole, non ci sono nel testo particolari novità rispetto alla scorsa legislatura, visto che l’Unità di progetto, anche se non istituzionalizzata, era presente anche precedentemente ed era coordinata dal generale Murgia. Per Cherchi la responsabilità della non eradicazione della peste suina africana è di tutti i governi regionali che si sono succeduti dal 1978 a oggi.

Il presidente del gruppo Sardegna, Modesto Fenu, ha affermato che «per incidere sull’eradicazione è di fondamentale importanza un monitoraggio sull’epizoozia». L’esponente della minoranza ha ricordato che fino ad oggi questo lavoro è stato svolto dalle compagnie di caccia grossa che si sono prestati a fare il prelievo dei tessuti e li hanno consegnati ai laboratori. «Credo che questa collaborazione debba continuare e debba essere anche incrementata. Stiamo parlando di 36mila cacciatori, straordinaria risorsa per l’Isola, che agiscono gratuitamente e che si impegnano a dare una mano alla Sardegna nell’eradicazione della malattia». Per Fenu la collaborazione con i cacciatori dovrebbe essere sviluppata affinché i possano anche occuparsi dello smaltimento delle carcasse senza pericolo di diffusione della peste suina.

E’ poi intervenuto Luigi Lotto (Pd) che ha ribadito il concetto già espresso da alcuni consiglieri della maggioranza: «La peste suina – ha detto – non è solo un’emergenza sanitaria ma rappresenta un grave danno per l’economia isolana. Il rilancio del comparto suinicolo restituirà speranza anche all’agroalimentare e all’artigianato».

Il presidente della Commissione Attività Produttive ha quindi ricordato all’Aula i tanti i tentativi di eradicazione della malattia, a partire dagli anni ’70: «Non si è raggiunto l’obiettivo, alcune misure sono state positive ma se non si riuscirà a debellare la malattia tutto sarà inutile». L’esponente del Pd ha poi manifestato l’auspicio che il risultato possa essere raggiunto entro questo mandato. «Questa legge ha un’importanza politica enorme – ha affermato Lotto – la sconfitta della peste suina qualificherebbe, da sola, un intero mandato politico. Per centrare l’obiettivo serve però un nuovo inizio e un nuovo approccio».

Lotto ha poi sottolineato la necessità di un’azione congiunta che coinvolga tutti i soggetti interessati. Positivo, secondo il consigliere della maggioranza, il coinvolgimento della Presidenza della Giunta e degli assessorati competenti, «serve però anche il contributo dei comuni e una presa di coscienza da parte degli operatori dell’importanza della partita che si va a giocare, capire che gli allevamenti clandestini e il pascolo brado arrecano danni incalcolabili alle aziende serie». Il Presidente della Quinta Commissione ha infine suggerito la predisposizione di affiancare al piano di eradicazione della malattia un piano di sviluppo del comparto suinicolo.

Ha quindi preso la parola il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni che si è subito dichiarato favorevole all’approvazione dell’articolato. «Nessuno però pensi di potersi  appuntare una medaglia sul petto. In passato, molti esecutivi di diverso colore hanno fallito l’obiettivo – ha rimarcato Dedoni – sarei felice se si iniziasse a combattere seriamente una malattia che ha causato danni incalcolabili al sistema produttivo dell’Isola». Dedoni ha poi ricordato le altre emergenze sanitarie che stanno penalizzando agricoltura e pastorizia: dalla Blue Tongue alla Febbre del Nilo fino alle malattie che colpiscono alcune coltivazioni e all’invasione delle nutrie che sta sconvolgendo l’ecosistema di alcune zone fluviali e lacustri della Sardegna. «Bisogna farsi carico anche di queste emergenze – ha detto il capogruppo dei Riformatori – servono controlli più stringenti nei porti della Sardegna per impedire l’arrivo in Sardegna di malattie potenzialmente devastanti. Meglio spendere i soldi per impedire il contagio che intervenire quando il danno è ormai fatto».

Gavino Sale (Irs), in apertura del suo intervento, ha rivolto un augurio all’intero Consiglio: «Spero – ha detto – che questa legislatura venga ricordata come quella che ha debellato la peste suina e che questo risultato sia ricordato dai sardi come la sconfitta della malaria nel dopoguerra». Il leader indipendentista si è poi soffermato sul concetto di sovranità alimentare: «In Sardegna – ha affermato – riusciamo a produrre meno del 40% del nostro fabbisogno, raddoppiare questa percentuale significa produrre migliaia di posti di lavoro». Sale ha poi ricordato gli inutili tentativi del passato di sconfiggere la malattia e auspicato un cambio di rotta negli interventi, a partire da una massiccia campagna di informazione per far capire che un’esigua minoranza (chi continua a tenere maiali al pascolo brado o in allevamenti clandestini) non può condizionare un intero settore. «I giovani vogliono investire in campagna – ha concluso Sale – il comparto suinicolo ha la capacità di garantire un reddito con investimenti irrisori. Le potenzialità del comparto sono enormi ed occorre sfruttarle».

Il capogruppo di Sardegna Vera Efisio Arbau ha individuato la causa dell’insuccesso della campagne di contrasto alla peste suina degli anni precedenti nella mancata assunzione di responsabilità di tutta la classe dirigente. «Ora – ha affermato – si opera con una gestione unitaria e questo è un fatto di grande innovazione perché la questione è economica con risvolti sanitari e sociali e quindi la lotta avrà successo se sapremo parlare nei territori, con allevatori ed enti locali». Quello della suini-coltura, a giudizio di Arbau, «è un pezzo di economia rurale della nostra terra che dà senso al piano regionale di sviluppo con cui abbiamo deciso di puntare sull’agro alimentare che, non dimentichiamolo, nasce e cresce nelle campagne; la suini-cultura è inoltre un modo importante di fare agricoltura in Sardegna, che spesso affianca positivamente l’allevamento degli ovini». Soffermandosi sulla composizione dell’unità di progetto che dovrà essere “sul fronte” contro la peste suina, Arbau ha sostenuto che «serve anche cambiare qualche giocatore cambiando quelli che hanno sbagliato a porta vuota, puntiamo sulle nuove leve che possono avere una marcia in più perchè la responsabilità è politica ma anche gestionale». «Il cuore della legge – ha detto ancora il capogruppo di Sardegna Vera – è l’art. 5, che prevede la possibilità di decidere scegliere i componenti della squadra fra quelli che conoscono e vivono le nostre campagne; è una scelta vincente. Che ci permetterà di convincere quei pochi, in piccole porzioni del nostro territorio, che stanno sbagliando».

Intervenendo a nome della Giunta, l’assessore della Sanità Luigi Arru ha richiamato l’attenzione del Consiglio sul fatto che «con l’Expo 2015 di Milano la Sardegna avrà su di se gli occhi dell’Italia e dell’Europa su di noi; c’è quindi una responsabilità di tutti che deve spingerci ad agire per risolvere un problema sanitario che ha forti risvolti economici». «Con questa legge frutto del lavoro di tre assessorati – ha proseguito – vogliamo dare un segnale preciso, è una delle principali scommesse del governo regionale ma per vincerla sarà fondamentale l’azione concertata di tutti  sardi di buona volontà, superando le esperienze del passato in cui magari c’erano figure autorevoli ma adesso dobbiamo tutti sollevare la testa e riacquistare piena credibilità». «E lo vogliamo fare – ha continuato l’assessore della Sanità – anche con un segnale politico aprendoci alle migliori esperienze europee, quella del prof. Viscaino di Madrid e di esperto sardo di grande livello come Alberto Laddomada, consapevoli del fatto che il tempo e non possiamo permettere che altre autorità di sostituiscano alla Regione». «Anche la Spagna – ha poi ricordato Arru – ci ha messo 30 anni per sconfiggere la peste suina e la Sardegna ora deve andare avanti con la politica, i professionisti, gli allevatori e i cittadini, per dare un concreto segnale di speranza». Soffermandosi infine sul ruolo della comunicazione come fattore di efficacia per tutte le azioni programmate, Arru si è detto convinto che «non è mai stata fatta una buona comunicazione o forse si è parlato con la lingua sbagliata, parlate in sardo mi ha detto recentemente il responsabile di un master in comunicazione sanitaria; lo condivido, è anche un fatto di mediazione culturale, rispetto a certe situazioni dove non c’era solo illegalità ma anche l’attaccamento ad una tradizione che non ha saputo guardare al futuro; ben venga, inoltre, il coinvolgimento cacciatori, che ci potranno dare una grossa mano nella raccolta dei campioni necessari per la campagna epidemiologica». «Non è una scommessa facile – ha concluso l’assessore Arru – ma vogliamo far capire che anche l’economia di sussistenza può essere una risorsa purché fondata su buone pratiche». 

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Dopo un tour espositivo con diverse date in molti comuni della Sardegna, arriva nel capoluogo il progetto artistico de “Le Sognatrici” con un temporary show room in via Sulis presso il prestigioso P to P Atelier Studio che sarà inaugurato il 18 dicembre e si chiuderà il 24.

“Le Sognatrici” hanno un seguito in tutta l’isola e sono molto amate anche all’estero, per questo c’è grande attesa per questa permanenza fino alla vigilia di Natale a Cagliari, dove arriva per la prima volta.

Per questo appuntamento la P to P communication ha disegnato per “Le Sognatrici” un evento di apertura giovedì 18 dicembre, alle 18.00, e ha studiato un allestimento esclusivo, cucito addosso all’intera filosofia che Paola Cassano ha messo nel suo progetto.

“Le Sognatrici” in abito tradizionale sardo sono una grande occasione per rivalutare la cultura e continuare ad apprezzare la tradizione come patrimonio non solo per i sardi, ma per tutti. Attraverso questo progetto, che si declina oltre che con delle stampe, anche con delle t-shirt che sono diventate un oggetto cult e richiestissimo, si fa anche un’importante opera di divulgazione.

Un modo nuovo per scoprire, conoscere e capire attraverso la varietà degli abiti sardi la cultura, la storia e la sapienza sartoriale che attraverso “Le Sognatrici” può cogliersi in modo molto chiaro nelle riproduzioni grafiche e pittoriche che Paola Cassano propone nel suo progetto, dopo averne studiato e colto ogni sfumatura di colore, ogni dettaglio dei merletti e dei ricami.

“Le Sognatrici”portano con sé anche un grande motivo ispiratore dedicato a tutte le donne che lottano ogni giorno per realizzare il proprio sogno, da quelle passate alla storia per vicende straordinarie a quelle donne che quotidianamente accettano la sfida di vivere la vita che desiderano, che sognano.

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Nel rispetto del nuovo regolamento della IUC (Imposta Unica Comunale che comprende IMU, TASI e TARI), l’Amministrazione comunale di Carbonia ricorda che, entro il 31 gennaio dell’anno successivo, chi produce rifiuti speciali, nello svolgimento della propria attività commerciale, deve presentare la documentazione necessaria  per dimostrare che lo smaltimento dei rifiuti speciali è avvenuto tramite ditte private specializzate.

I documenti relativi allo smaltimento dei rifiuti speciali del 2014 devono essere, quindi, presentati entro il 31 gennaio 2015.

I documenti necessari sono: contratto di smaltimento stipulato con la ditta privata specializzata; fatture relative allo smaltimento avvenuto nell’anno precedente.

L’Ufficio Tributi del comune di Carbonia è a disposizione per eventuali chiarimenti al numero 0781/694276.

La IV edizione della Mostra “In Miniera tra i Presepi”, inaugurata sabato 6 dicembre, è visitabile gratuitamente fino al 6 gennaio 2015, nella “Sala docce”, durante gli orari di apertura del Museo del Carbone (dalle 10.00 alle 17.00 tutti i giorni esclusi i lunedì non festivi, il 25 dicembre e il 1 gennaio; il 24 e il 31 dicembre dalle 10.00 alle 13.00).

I presepi in mostra nascono dalla fantasia di bambini e ragazzi delle scuole, di associazioni, gruppi di appassionati e artigiani. I 30 lavori, provenienti dal Sulcis Iglesiente ma anche dalle province di Cagliari, Oristano e Olbia Tempio, sono stati realizzati con tecniche e materiali diversi: dalla ceramica al sughero, dalla carta al legno, dal gesso alla terracotta, dai materiali di riciclo ai cristalli Swarovski.

Sino al 5 gennaio è possibile votare il presepe preferito, utilizzando il  modulo che sarà consegnato a ciascun visitatore all’ingresso. Il 6 gennaio 2015 gli autori del presepe vincitore riceveranno un riconoscimento e le fotografie dell’opera saranno pubblicate sul sito web e sulle pagine Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest e Google+ del Museo del Carbone.

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Si intitola “I love my selfie. Autostima e autoscatto nel nuovo millennio” la tavola rotonda che l’associazione culturale Puntila, in collaborazione con la Biblioteca Universitaria di Cagliari e con alcuni professori di psicologia dell’ateneo cagliaritano, organizza venerdì 19 dicembre, alle ore 17.00, nella suggestiva Sala Secentesca della Biblioteca Universitaria, in via Università 32.

L’iniziativa rappresenta la fase conclusiva dell’omonimo progetto partito a ottobre: attraverso una campagna lanciata sui media tradizionali e sui social è stato chiesto a chiunque avesse voglia di partecipare alla ricerca d’inviare un proprio autoscatto, raccontando quale messaggio con quella foto intendeva trasmettere.

Sino al 20 novembre un’equipe di psicologi capeggiata da Renato Troffa, dottore di ricerca in Psicologia, ricercatore e docente di Psicologia sociale, Psicologia della Comunicazione e Psicologia ambientale, ha raccolto più di 110 selfie arrivati non solo dalla Sardegna, ma da tutto il mondo.

Si è successivamente provveduto a una scrematura che ha portato a scegliere, come più rappresentativi per la ricerca, 24 autoscatti. Queste foto sono state poi mostrate a un gruppo di valutazione, chiamato a descrivere ciò che ciascuna di esse comunicava loro. Una parte di questi autoscatti sarà illustrata venerdì nella tavola rotonda, per spiegare le differenze di vedute tra chi fotografando sé stesso ha voluto comunicare un messaggio ben preciso, e chi, osservando la foto, ha provato sentimenti che non sempre sono andati nella stessa direzione.

A introdurre i lavori, che saranno coordinati dal supervisore del progetto Renato Troffa, sarà la direttrice della Biblioteca Universitaria, Ester Gessa. E’ prevista anche la partecipazione di Roberto Murgia, fondatore nel 2011 insieme alla giornalista Maria Columbu del gruppo Facebook Hipstamatic Sardinia, che conta oltre duemila iscritti ed è diventata una delle principali community mondiali di riferimento per i cultori dell’app fotografica per iPhone Hipstamatic. Saranno presenti anche alcune delle persone che hanno partecipato allo studio inviando un proprio selfie.

Durante la serata saranno presentate anche le “Confessioni di selfiste in cerca di…”, brevi monologhi scritti dall’attrice Elena Pau, e interpretati dalla stessa Pau e dall’attrice Rita Atzeri, che con verve ironica restituiscono  lo spirito di una tendenza che se da un lato può apparire puro narcisismo, dall’altro sembra quasi dire che l’affermazione e la sicurezza del Sé dipendano dai “like” ricevuti.

Nata qualche mese fa dalla determinazione dell’attrice teatrale Elena Pau, dell’organizzatrice Carla Sulis e della grafica Barbara Ardau, l’associazione culturale Puntila vuole occuparsi di cultura, arte e spettacolo dal vivo a 360 gradi, in particolar modo in ambiti non convenzionali e nel campo del sociale.

In questo senso il nome non è un caso: è preso in prestito dal celebre personaggio creato dal grande drammaturgo Bertolt Brecht che segnò un cambiamento epocale nel modo di fare e scrivere teatro, puntando su un impegno politico e sulla capacità critica del pubblico abituato a subire passivamente da una platea convenzionale una sterile fascinazione, senza invece essere messo nelle condizioni di prendere una posizione.

«Siamo convinte che oggi più che mai la cultura e l’arte, parole tanto à la page e tanto pronunciate dai nostri amministratori ai vari livelli, debbano essere utili alla comunità e debbano trovare applicazione nei contesti più vari – dicono le fondatrici di Puntila – non soltanto nelle poltroncine dei teatri, nelle gallerie d’arte ed in altri luoghi più o meno blasonati e comunque destinati ad un pubblico elitario.»

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La Giunta regionale ha approvato oggi numerose delibere. Tra le più importanti, quella sulla peste suina proposta dal presidente Francesco Pigliaru: la Giunta, nel rispetto de tempi concordati con il Ministero, ha adottato il piano di contrasto e di eradicazione della peste suina che, prima della approvazione definitiva, dovrà avere il via libera dal ministero della Sanità, dalla Commissione Europea e dal Consiglio Regionale.
Su proposta dell’assessore Virginia Mura, l’esecutivo ha approvato una delibera che incrementa di 1 milione e 845mila euro i fondi per le politiche attive del lavoro e per le misure di Flexicurity. La somma sarà utilizzata per rendere più appetibile il “bonus occupazionale” che passerà da 6.000 a 7.500 euro per l’attivazione di un contratto a tempo indeterminato per almeno 1.300 persone disoccupate o non più nelle condizioni di usufruire di ammortizzatori sociali. Le risorse finanziarie provengono da una rimodulazione del POR FSE 2007-2013.
Via libera, su proposta dell’assessore Elisabetta Falchi, alla riprogrammazione delle economie del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013. La delibera, di fatto, consente di non compromettere l’impegno e la spesa dei fondi residui da parte dei GAL. Gli interventi riguardano gli Assi sulla qualità della vita nelle zone rurali e la diversificazione dell’economia rurale, e l’attuazione dell’approccio leader. Le risorse saranno destinate a progetti strategici di valenza regionale. Ammontano a poco più di un milione di euro, invece, i fondi destinati alle organizzazioni di produttori agricoli non ortofrutta, inseriti in un’altra delibera proposta dall’assessore. Le risorse derivano dalla precedente programmazione Argea (803mila euro, giacenti nel bilancio dell’Agenzia) e dal bilancio regionale 2014 (200mila euro). La somma assicura la copertura finanziaria dell’annualità 2015 dei programmi di attività e dei programmi di avviamento approvati e in corso di approvazione, e gli interventi che erano stati finanziati nelle precedenti annualità. «Il nostro obiettivo – ha detto l’assessore Falchi – è contrastare l’estrema polverizzazione dell’offerta produttiva, con aziende di dimensione spesso non adeguate a competere sui mercati, e favorire l’accorpamento delle imprese per dare valore aggiunto alla filiera agroalimentare».
La giunta, su proposta dell’assessore Cristiano Erriu, ha approvato la delibera con la quale viene sciolto il Consiglio comunale di Orani. L’esecutivo ha nominato Francesco Pani commissario straordinario per la provvisoria gestione del Comune sino alle prossime elezioni previste a maggio. Nel novembre dell’anno scorso, era stato il commissario ad acta ad approvare il bilancio.
Si va verso una nuova governance dell’Azienda Speciale Parco di Porto Conte, l’ente di gestione del Parco Naturale regionale di Porto Conte. La Giunta, su proposta dell’assessore Donatella Spano, ha approvato un DL di modifica della legge regionale istitutiva del Parco. Il nuovo quadro normativo nazionale (legge Severino) rende incompatibile l’attuale assetto istituzionale dell’Azienda Speciale, la cui assemblea coincide con il consiglio comunale in carica e il presidente è individuato al suo interno. Una nuova legge regionale dovrà risolvere l’attuale situazione di incompatibilità.
Oltre alle due delibere su Igea, la Giunta, su proposta dell’assessore Maria Grazia Piras, ha approvato una delibera che autorizza il commissario liquidatore del Consorzio ZIR di Tempio Pausania a concedere in comodato gratuito alla Regione, per la durata di 25 anni, un’area di proprietà dello stesso Consorzio, da destinare all’installazione di un modulo prefabbricato per realizzarvi una rete d’accesso in fibra ottica nella zona industriale.
Approvato, su proposta dell’assessore Luigi Arru, il censimento del patrimonio immobiliare dell’Azienda Sanitaria numero 3 di Nuoro. Via libera anche alla ripartizione tra le Aziende Sanitarie Locali dei fondi regionali per la prevenzione del randagismo e il controllo delle nascite degli animali di affezione. Approvati, infine, la convenzione con la direzione regionale per la Sardegna dei Vigili del Fuoco per il servizio di elisoccorso sanitario nel 2015, e il finanziamento dei contratti di Formazione Specialistica per la frequenza delle Scuole di Specializzazione in discipline mediche delle Facoltà di Medicina e chirurgia di Cagliari e Sassari.
Su proposta dell’assessore Gianmario Demuro, è stata approvata la copertura delle spese relative al soggiorno degli END (Esperti Nazionali Distaccati) presso la sede estera. La delibera stabilisce la corresponsione dell’indennità speciale in misura pari al 90 per cento di quella stabilita per i dipendenti regionali all’estero.
Su proposta dell’assessore Paolo Maninchedda, è stata approvata una delibera che stanzia 80 mila euro a favore dell’Azienda Regionale per l’Edilizia Abitativa (AREA). Le risorse regionali, assegnate al Fondo sociale, riguardano l’assegnazione dello stanziamento 2014 e saranno destinate alla fascia più debole di assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Su proposta dell’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana, è stata decisa la ricapitalizzazione della SOGEAAL con 11 milioni e 700 milioni di euro (la ricostituzione del capitale sociale e la copertura delle perdite richiede un intervento di 7 milioni e 754 milioni). La SOGEAAL, società di gestione dell’aeroporto di Alghero, domani riunirà l’assemblea dei soci. Essendo però l’obiettivo finale quello di irrobustire la società e rilanciarne l’attività, l’esecutivo ha poi deciso di collocare sul mercato parte della quota di partecipazione azionaria in capo alla Regione. L’assemblea dei soci, in base a un atto di indirizzo della Giunta, dovrà garantire che resterà pubblico il 20% del capitale sociale e stabilire che sulla quota azionaria eccedente quel 20% non venga esercitato il diritto di opzione. Alla sottoscrizione delle quote dovranno essere ammessi solo soggetti che svolgano attività nel settore aeroportuale o delle infrastrutture per la mobilità e la valutazione dovrà avvenire selezionando la migliore offerta economica rispetto al valore nominale delle azioni.
Su proposta dell’assessore Claudia Firino, è stato approvato il finanziamento del programma per il 2014 delle attività proposte dal Comitato regionale del Coni e autorizzato l’anticipazione pari al 60% del contributo totale che è pari a 360.180 euro. I finanziamenti sono così suddivisi: 40mila euro alle Delegazioni Provinciali Coni per spese di gestione e funzionamento; 40mila a Scuola dello Sport; 118mila per Monitoraggio e Banca Dati impianti sportivi e Albo regionale delle società sportive; 12.180 euro per i Giochi della Gioventù; 40mila al Progetto Sport di Classe; 90mila per organizzazione e promozione di Turisport. Infine, 20mila euro finanzieranno attività di ricerca, studi e convegni per progetti sul territorio.
La Giunta, su proposta dell’assessore Raffaele Paci, ha preso atto dell’approvazione da parte della Commissione Europea della rimodulazione di una parte dei fondi Fesr non spesi all’interno della programmazione 2007-2013.