24 July, 2024
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Consiglio regionale 2 copia

Il presidente Gianfranco Ganau, ha aperto i lavori comunicando al Consiglio i contenuti della programmazione bimestrale dei lavori, definita in base all’art.23 del regolamento dalla conferenza dei capigruppo e dalla conferenza dei presidenti di commissione. l’Assemblea ha poi iniziato l’esame dell’ordine del giorno con l’esame del DL n. 94 “Misure urgenti per il funzionamento dei centri servizi per il lavoro (CSL), Centri servizi inserimento lavorativo (CESIL) e dell’Agenzia di sviluppo locale. Riforma dei servizi e delle politiche del lavoro e superamento del precariato nei CSL, nei CESIL e nelle Agenzie di sviluppo locale”. Il presidente ha quindi dato la parola al presidente della Seconda Commissione Gavino Manca, relatore del provvedimento.

Il consigliere Gavino Manca ha ringraziato in apertura per la costruttiva collaborazione su un tema delicato e complesso anche dal punto di vista giuridico, la struttura tecnica della commissione, tutti i componenti della stessa a cominciare da quelli della minoranza, e l’assessore del Lavoro. Sul piano generale, Manca ha osservato che il fenomeno del precariato in Sardegna ha «assunto dimensioni molto rilevanti ma la Regione, ha aggiunto, non intende operare facendo figli e figliastri, anzi avvieremo un monitoraggio capillare che interesserà la Regione in tutte le sue articolazioni, compresi Enti ed Agenzia, al termine del quale avremo dati precisi e saremo0 in condizioni di capire cosa dobbiamo fare». Verificheremo caso per caso e situazione per situazione, ha detto ancora il presidente della commissione Lavoro, «condizioni giuridiche e percorsi professionali, in modo da indicare concrete prospettive di accesso ai concorsi pubblici sia per i lavoratori che già hanno operato ed operano al suo interno, sia soprattutto ai giovani, che devono avere spazi di accesso ai concorsi in cui saranno privilegiati merito e qualità».

Non sarà un percorso facile, ha però avvertito l’esponente del Pd, perché «dovremo essere capaci di dire la verità ai cittadini sulle scelte da fare per superare l’attuale sistema, tracciando una linea netta rispetto al passato ed assumendoci la responsabilità di scelte difficili». Il disegno di legge, ha aggiunto, «parte dalla necessità di una riforma complessiva dei servizi per il lavoro, che dovranno avere più risorse umane e più capacità di stare sul territorio, in una prospettiva che dovrà vedere l’Agenzia regionale del Lavoro assorbire definitivamente queste strutture creando un sistema unico per le politiche attive del lavoro». A fronte di questo scenario di medio termine, collegando con le riforme nazionali in materia di lavoro ora in discussione, è stato necessario – secondo Manca – un «intervento urgente perché si avvicinava la scadenza dei contratti prevista per il 30 settembre; con questo disegno di legge i contratti saranno prorogati per 3 anni, in modo da avviare e concludere da un lato le procedure di stabilizzazione ma, dall’altro, di implementare il programma europeo #Garanzia Giovani al quale hanno già aderito oltre 9000 giovani sardi». 

Il presidente Ganau ha quindi dichiarato aperta la discussione generale e concesso la parola al primo iscritto a parlare, il consigliere Rossella Pinna. L’esponente del Pd ha espresso soddisfazione per il lavoro fatto dalla Giunta e dalla Seconda Commissione permanente del Consiglio regionale. «Questo disegno di legge – ha detto – è importante per assicurare il funzionamento e la continuità dei Csl e Cesil, in attesa di una riorganizzazione complessiva delle politiche del lavoro. Il provvedimento mette in sicurezza il personale che ha maturato professionalità nei servizi per l’impiego, un passo necessario verso la stabilizzazione di questi lavoratori precari».

Per Stefano Tunis (Forza Italia), quello all’attenzione del Consiglio è un provvedimento «che segna un momento storico nella vicenda di Csl e Cesil per i lavoratori che attendevano da 10 anni una soluzione per la loro posizione contrattuale». Tuttavia, ha proseguito l’esponente azzurro, «non è una svolta per le politiche del lavoro, non è vero che la Giunta sta andando verso la giusta direzione. Oggi si conferma un impegno assunto nella scorsa legislatura». Secondo Tunis, l’esecutivo regionale sta facendo il contrario di quanto annunciato dal presidente Pigliaru nelle sue dichiarazioni programmatiche: «Pigliaru disse in aula che la sua non sarebbe stata la Giunta delle assunzioni senza concorso, oggi si fa il contrario con l’accordo di tutte le forze politiche». 

Il presidente Ganau ha dato, quindi, la parola al consigliere del Pd, Roberto Deriu, il quale ha condiviso «le considerazioni fatte dai colleghi». «Si tratta di un provvedimento importante – ha affermato – si va nella direzione giusta». Il Consiglio, però, ha continuato Deriu, deve guardare oltre e vedere anche l’aspetto istituzionale del problema. «Non dirò tutto quello che penso, perché in questo momento stiamo risolvendo un problema contingente, e siamo per questo soddisfatti, ma non abbiamo risolto i problemi del lavoro». Secondo il consigliere del Pd tutti i soggetti interessati dovranno aggredire il problema e risolvere la situazione nel suo complesso.  Serve un pensiero lungimirante e severo, ha concluso, una politica che tracci un ordine durevole della materia.

Soddisfatto per il lavoro che è stato fatto in Seconda commissione anche il vicepresidente del parlamentino, Ignazio Locci (FI): «Confermo il grande clima di collaborazione che c’è stato all’interno della Seconda commissione, con il presidente Manca – ha affermato Locci – che ha anche dovuto vincere qualche resistenza dalla parte del governo regionale, che non era molto convinto di questa soluzione». Locci ha ricordato che la commissione ha dedicato molto tempo alla risoluzione di questa situazione che coinvolge 300 lavoratori. «Dobbiamo superare, come ha detto il presidente Manca, tutti i precariati. A tutti i precari della Regione Sardegna dobbiamo dare stabilità, con una buona utilizzazione di strumenti come garanzia giovani». Locci ha poi concluso: «La Giunta non pensi di esercitare i suoi poteri sul Consiglio, non pensi che il Consiglio sia una servitù della Giunta e si confronti con serenità».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha affermato che «siamo in una fase difficile che deve trovare una soluzione definitiva e dobbiamo dire basta ad un sistema che non ha funzionato». Serve, ha detto ancora, «una linea chiara che dia fiducia e speranza alle tante persone che sono in attesa di risposte concrete che, è bene chiarirlo, non arriveranno nemmeno da questo provvedimento». Tuttavia, ha sostenuto, «è importante mettere le basi per tracciare un percorso diverso e definitivo che dovrà essere tradotto in atti amministrativi della Giunta; non c’è altra strada se vogliamo dare certezze ai lavoratori ed ai cittadini, a cominciare dai concorsi che però sono legati all’applicazione di una serie di leggi nazionali, in attesa della riforma dei servizi per il lavoro».

Il consigliere Antonello Peru (Forza Italia) ha sottolineato il grande senso di responsabilità della minoranza, riconosciuto dallo stesso presidente della commissione. «Lo sentiamo – ha dichiarato Peru – come un dovere morale nei confronti di quanti subiscono situazioni di precarietà ed in questo siamo coerenti con quanto abbiamo fatto anche recentemente, per esempio a sostegno della lotta dei lavoratori della Multiss di cui parleremo più avanti». E’ il nostro modo di fare e di essere opposizione, ha aggiunto il consigliere di FI, «e daremo il nostro contributo per accompagnare i lavoratori fino alla loro stabilizzazione, però dobbiamo dire che la Giunta finora non ha prodotto provvedimenti significativi, come promesso in campagna elettorale, ha solo ripreso iniziative del centro destra, all’epoca molto criticate». «Aspettiamo quindi di conoscere la vostra agenda al di là di commissariamenti e soluzioni tampone perché – ha affermato Peru – anche voi dovete essere responsabili; c’è da intervenire sulla situazione dei lavoratori Ara che non sono ancora entrati in Laore, nonostante leggi approvate dal Consiglio, c’è la complessa realtà degli ex dipendenti dei Consorzio agrari e l’elenco potrebbe continuare». «Il punto è – ha concluso esponente di FI – che il lavoro non può restare imbrigliato da scelte strangolate dalla burocrazia; ed anche quella delle entrate è una battaglia per il lavoro perché non si può fare niente senza risorse. E’ ora che la maggioranza ci ascolti di più, il periodo rodaggio è terminato ed è arrivato il tempo delle decisioni che dobbiamo affrontare insieme».

Per il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, il Dl della Giunta è un atto propedeutico a quello che necessariamente dovrà arrivare per consentire la stabilizzazione dei lavoratori Csl e Cesil. «Portare in Aula questo provvedimento era un dovere morale – ha detto  Cocco – non potevamo tenere nel precariato chi deve risolvere i problemi dei precari». L’esponente della maggioranza ha poi sottolineato l’alta professionalità del personale dei centri servizi per il lavoro e l’impiego chiedendo all’assessore di affidare loro la competenza sul piano “Garanzia Giovani”. «Ciò – ha evidenziato Cocco – consentirebbe agli oltre 9.000 ragazzi che si sono iscritti al programma di ottenere risposte più celeri alle domande presentate».

Anche Alessandra Zedda (Forza Italia) ha sottolineato l’importanza del Dl in discussione. «Si tratta di un adempimento obbligatorio, c’è però il rischio concreto che si trasformi nel solito provvedimento temporaneo, nell’ennesimo spot simile a quelli fatti dalla Regione per altri atti in materia di lavoro e precariato».  Zedda ha quindi suggerito di legare la riforma dei Cesil e Csl a quella più complessiva della riorganizzazione della Regione e degli Enti locali. «C’è bisogno di un intervento organico che dia riposta a tutte le situazioni poco chiare. Oltre ai lavoratori dei servizi per l’impiego, occorre dare risposte anche a quelli dei servizi ripartimentali per l’agricoltura e al personale degli enti e delle agenzie regionali. Sulla situazione specifica dei Cesil e dei Csl occorre bandire i concorsi per risolvere definitivamente la questione».

 Il presidente Ganau, dopo aver rilevato che non c’erano altri iscritti a parlare, ha dato la parola alla Giunta per esprimere il parere sulla proposta di legge. Per l’esecutivo è intervenuta Virgina Mura, assessore regionale del Lavoro, la quale ha proposto un emendamento aggiuntivo al comma 3 dell’articolo 2 della legge. In particolare l’assessore Mura ha chiesto di inserire alla fine del comma 2 la seguente frase: «Con particolare riferimento all’indizione di concorsi pubblici per l’assunzione di personale a tempo indeterminato».

Il capogruppo di Sel, Daniele Secondo Cocco, ha chiesto una breve sospensione della seduta per poter analizzare l’emendamento della Giunta. Il presidente Ganau ha sospeso la seduta per 10 minuti.

Alla ripresa dei lavori ha chiesto di intervenire il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, il quale si è detto «sconcertato per la conclusone del dibattito» e le conclusioni dell’assessore competente. Secondo Pittalis «l’emendamento altera i termini della questione e la sintesi fatta dal presidente della commissione che ha trovato accordo di tutti». Il capogruppo di Forza Italia ha chiesto all’assessore di ritirare l’emendamento e ha evidenziato che non si è contrari all’attività concorsule, ma che per questi lavoratori c’è già stata una selezione pubblica. Pittalis ha esortato la Giunta, con il suo emendamento, a non pregiudicare il percorso per la stabilizzazioni di questi lavoratori.

Il presidente Ganau ha dato, poi, la parola al capogruppo del Pd, Pietro Cocco, il quale ha affermato che le iniziative della maggioranza sono concordate con l’Esecutivo e che l’assessore non aveva ancora avuto modo di esprimersi in maniera compiuta.

Il presidente ha dato quindi la parola all’assessore Mura per darle la possibilità di rispondete alla richiesta di ritiro dell’emendamento. L’esponente dell’Esecutivo ha ritirato l’emendamento.

Il presidente Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli: l’Aula ha espresso il voto favorevole. Il presidente ha messo, quindi, in votazione il titolo della legge che è stato approvato con 41 voti favorevoli e 3 astenuti.

Il consigliere Fabrizio Anedda (Sinistra sarda), dopo aver sottolineato positivamente l’impegno dell’Assessore per il superamento del precariato, ha evidenziato una serie di situazioni complesse riguardanti precari dell’amministrazione regionale non stabilizzati «per la mancanza di procedure concorsuali» e, di conseguenza, ha sollecitato un impegno dell’assessore degli Affari Generali Gianmario Demuro anche per questa vertenza. «Il lavoro deve essere al primo posto – ha proseguito – ma dal territorio arrivano segnali preoccupanti, a cominciare dalla vertenza di Meridiana, mentre molte imprese chiudono; c’è insomma la necessità di interventi urgenti per far ripartire l’economia ed abbassare il costo del lavoro per le imprese, visto che il micro credito è servito a poco, diventando per molti quasi un viaggio della speranza».

Il presidente Ganau ha invitato il consigliere ad attenersi al tema in discussione, cioè l’art.1 del provvedimento in esame.

Il consigliere Stefano Tunis (FI) ha condiviso il rilievo del presidente. «Stiamo sull’argomento – ha esortato – le cose da fare sono tante e finora la Giunta non ha fatto niente, qui stiamo parlando della corretta contrattualizzazione dei lavoratori dei Centri servizi per il lavoro con un provvedimento ponte di 36 mesi».

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione l’art.1 che è stato approvato con 44 voti favorevoli e 3 astensioni. Successivamente, sono stati votati anche l’art.2 e l’art.2/bis sempre con 44 voti favorevoli e 3 astensioni ed il complesso del provvedimento con lo stesso risultato.

L’Aula è quindi passata all’esame del secondo punto all’ordine del giorno, “Provvedimenti urgenti a favore della Provincia di Sassari”.
Roberto Deriu, consigliere regionale del PD, è stato il primo a intervenire evidenziando il fatto che il provvedimento arriva all’esame del Consiglio con la procedura d’urgenza grazie all’accordo di tutti i capigruppo. «Oggi – ha detto Deriu – prendiamo atto che la Provincia di Sassari non è in  grado di provvedere a una delle sue funzioni essenziali: la manutenzione delle scuole. C’è la necessità di una riflessione più attenta e approfondita. La Regione – ha aggiunto l’esponente del PD – soffre del complesso di Saturno,  divinità che divorava i propri figli. Allo stesso modo la Regione divora le amministrazioni che compongono l’insieme dell’Autonomia». Per questo, secondo Deriu, il provvedimento in discussione è un segnale di grande disponibilità da parte dell’Aula per un riordino complessivo del sistema istituzionale. «Dobbiamo riuscire a impegnare questo Consiglio alla valutazione di provvedimenti ben più importanti, altrimenti il nostro ruolo si limiterà alla decisioni emergenziali». 
Marco Tedde (Forza Italia) ha rimarcato il grande senso di responsabilità dimostrato dall’opposizione in questo frangente: «Sarebbe stato facile per noi – ha detto Tedde – intervenire a gamba tesa sui difficili rapporti tra Regione e Provincia di Sassari. Abbiamo invece lavorato per consentire all’ente intermedio di incamerare quei fondi necessari per continuare a vivere».
Tedde ha quindi invitato la maggioranza a non guardare indietro: «Mi dispiace – ha affermato – che in questa vicenda si accusi la precedente maggioranza di governo di aver sottratto i soldi alla provincia, dimenticando che l’ultimo bilancio della Regione è stato approvato in tre ore con il consenso di tutti».

Il presidente ha dato, quindi, la parola al consigliere del Pd, Daniela Forma, la quale si è detta in difficoltà a trattare una problematica legata a una sola provincia. L’esponente della maggioranza, che è anche consigliere provinciale di Nuoro, ha spiegato all’Aula che tutte le Province sono in difficoltà e hanno dovuto fare scelte dolorose, come aumentare le tasse, per garantire i servizi essenziali e chiudere il bilancio in pareggio. Per questo motivo e per non fare passare il principio per cui «chi più alza la voce più ottiene» e per una questione di giustizia e parità «vengano date uguali risposte a tutte le Province». Per il consigliere di Forza Italia, Ignazio Locci, traspare ancora qualche problema sul riordino degli enti locali. L’esponente della minoranza ha ricordato ai colleghi che le Province sono superate. «Se il problema è il riordino degli enti locali sta a voi, alla maggioranza, affrontare il problema nella sua complessità». E ha aggiunto che ora c’è un problema di tanti lavoratori e famiglia di una società in house e arriveranno sicuramente, all’attenzione di questo Consiglio, altre società in house in difficoltà. «Oggi diciamo sì», ha affermato Locci che ha aggiunto la volontà di affrontare tutte le altre situazioni in cui ci siano a rischio gli stipendi dei lavoratori.

Il consigliere Salvatore Demontis (Pd) ha apprezzato la disponibilità della minoranza, ma ha rilevato che la difficoltà della Provincia di Sassari deriva dal taglio delle risorse relative al fondo unico degli Enti Locali stabilito a suo tempo dal centro destra. Non è tuttavia il momento delle polemiche, ha affermato, «perché abbiamo di fronte la realtà di una Provincia che taglia servizi essenziali per la comunità, dalla manutenzione delle strade al trasporto dei disabili anche se occorre chiedersi se i tagli hanno riguardato anche attività non essenziali». «Una domanda per la quale oggi non c’è una risposta – ha proseguito Demontis – a causa delle diverse procedure con cui si formano i bilanci, procedure che vanno invece armonizzate per consentire, ad esempio, di rendere efficace lo stanziamento della Regione di 35 milioni a valere sul prossimo fondo unico degli Enti Locali, ora non concretamente spendibile perché tardivo rispetto alle tempistica contabile del sistema delle Autonomie. E’ un problema su cui la Giunta sta lavorando e bisogna accelerare». «In questo momento – ha concluso – resta al primo posto la questione delle 160 famiglie dei lavoratori Multiss in gravissime difficoltà».

Il consigliere Antonello Peru (Forza Italia) ha attribuito alla politica la maggiore responsabilità della vicenda Multiss ma in questo caso, ha detto, «c’è stato un impegno comune per ricercare soluzioni e non trovare colpevoli». «Il provvedimento – ha continuato Peru – arriva in Aula grazie alla responsabilità dell’opposizione perché il centrosinistra ha mostrato di non avere piena consapevolezza del ruolo di governo, ma va riconosciuto che la corsia preferenziale del provvedimento in base all’art. 102 del regolamento è del consigliere Pittalis e non è vero che si sta mettendo riparo ai disastri della precedente Giunta, come ha dimostrato il presidente della Provincia di Sassari in un incontro pubblico individuando responsabilità precise dell’attuale Esecutivo». «Oggi la minoranza – ha concluso Peru – sta evitando il blocco dei servizi della Provincia di Sassari e la crisi drammatica dei lavoratori della Multiss, problemi che non potevano essere affrontanti aspettando l’assestamento di bilancio come aveva proposto la maggioranza».

Il consigliere Francesco Agus (Sel) ha ribadito che «il lavoro è la prima delle priorità, ma è sbagliato pensare alle soluzioni strutturali senza fronteggiare l’emergenza ed è altrettanto sbagliato appropriarsi di questi interventiۚ». Quello degli interventi-tampone, secondo Agus, non deve però «diventare un metodo perché fra poco avremo di fronte i problemi degli altri enti intermedi, dove c’è anche molto precariato storico, ragioni che ci devono spingere ad accelerare la riforma organica degli Enti Locali». Su questa riforma, ha sostenuto il consigliere di Sel, «non possiamo tardare; non potremo mettere d’accordo tutti in un quadro di risorse insufficienti ma dobbiamo superare sia l’impasse politico in cui ci troviamo che le attuali gestioni commissariali delle Province, che in molti casi sono andate ben oltre l’ordinaria amministrazione».

Il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, ha subito precisato che il via libera del suo partito alla procedura d’urgenza per il provvedimento in esame è determinato esclusivamente dal fatto che occorre dare risposte urgenti ai lavoratori della Multiss, società di servizio della Provincia di Sassari: «Siamo dalla parte dei lavoratori, non da quella degli amministratori». Dedoni ha quindi polemizzato con il consigliere del PD Roberto Deriu accusandolo di avere una “posizione retriva” che lo porta a una difesa perdente delle province. «Cinquecentomila elettori – ha detto il capogruppo dei Riformatori sardi – hanno deciso di cancellarle con un referendum, il presidente del Pd è favorevole alla loro abolizione. Le sue, caro Deriu, sono dichiarazioni insulse, prive di fondamento, non rispondenti a verità. Lei si è iscritto alla categoria delle rattoppatrici, non è colpa nostra se l’argomento non è stato ancora iscritto all’ordine del giorno del Consiglio».

Dedoni ha poi precisato che l’intervento finanziario a favore della Provincia di Sassari non è nient’altro che un’anticipazione del #Fondo Unico, sono danari che saranno poi previsti nell’assestamento di bilancio».  Infine l’invito a portare in Aula la riforma delle province. «Ci vuole innovazione seria per la Sardegna e voi non la volete proporre. E’ vero che anche nella scorsa legislatura non si è fatto molto, ma voi non avete fatto nessun passo.»
Daniele Cocco (Sel) ha chiesto all’Aula di evitare inutili e sterili polemiche. «Ringrazio il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis – ha detto Cocco – per aver avanzato la proposta che stiamo portando oggi in Consiglio. Siamo riusciti a fare sintesi per risolvere problemi gravi, come quello della Multiss, ma poi veniamo in Aula a fare polemiche inutili. Ricordo a qualche consigliere di minoranza che la campagna elettorale è finita».

Alessandra Zedda  (Forza Italia) ha ricordato che 56 milioni di euro sono stati detratti dal Fondo Unico in attesa dell’allentamento dei vincoli del Patto di stabilità. «Ancora oggi – ha detto Zedda – nonostante sia stato prorogato il termine del 30 settembre per la deroga del Patto, i comuni non hanno potuto approvare i bilanci di previsione». Zedda ha quindi rivendicato «il grande senso di responsabilità dimostrato dalla minoranza quando si tratta di risolvere i problemi della Sardegna».

Il presidente ha dato quindi la parola alla Giunta per esprimere il parere sulla proposta di legge. Ha preso la parola l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, il quale si è detto favorevole al provvedimento, rilevando che anche la Giunta aveva individuato soluzioni tecniche con la Provincia di Sassari per risolvere i problemi sollevati dai lavoratori e dalla società, dando le linee guida ai commissari per garantire i servizi essenziali. Ha però evidenziato che questo provvedimento «ci consente di accelerare i tempi». Erriu ha anche reso noto all’Aula che l’11 settembre scorso è stato approvato l’accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni, tra Regioni, Governo, #Anci e #Upi in materia di criteri per l’individuazione delle risorse umane, finanziarie, organizzative e strumentali per il trasferimento dagli enti strumentali agli enti subentranti. Un  accordo importante perché determina i valore di trasferimento dai fondi dallo Stato alle province, ricordando che si sta parlando di oltre 2.500 persone. L’assessore ha anticipato anche che a breve la Giunta porterà in Aula, su sua proposta, un disegno di legge per il riordino degli Enti locali, e ha auspicato la modifica dell’articolo 43 dello Statuto sardo per evitare sovrapposizioni.

Il presidente Ganau ha chiuso la discussione generale e ha messo in votazione il passaggio agli articoli. Per dichiarazione di voto è intervenuto Gianni Tatti (Udc), il quale ha dichiarato il voto favorevole a questo provvedimento da parte del gruppo Udc. Il consigliere ha però sottolineato anche in gruppo si è discusso l’opportunità discutere il provvedimento ai sensi del articolo 102, perché «non vogliamo che si apra una prassi secondo cui chi più alza la voce più ottiene». «Mi auguro – ha aggiunto – che non sia così, e che nell’arco di 15 giorni arrivino le soluzioni anche per le altre province e per le società in house che si trovano nella stessa situazione.»

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori) ha dichiarato che l’approccio del suo gruppo al problema è stato quello di mettere al centro il dramma dei lavoratori rispetto a tutto il resto. Dopo aver polemizzato con il consigliere del Pd Roberto Deriu, Cossa ha ricordato la situazione della società in house della Provincia di Cagliari, passata in poco tempo da 38 dipendenti ad oltre 100, «tutti assunti senza alcuna selezione, cosa che pone un problema rispetto alle centinaia di migliaia di disoccupati che non hanno nemmeno la speranza di un posto».

Il consigliere Marcello Orrù (Pasd’Az) ha percepito «il ritorno della politica dei campanili» ma non è così, ha precisato, «perché la situazione dei lavoratori Multiss va affrontata e risolta».

Il consigliere Mario Floris (Sardegna) ha ricordato di essere stato sempre contrario a queste procedure (articolo 102 del Regolamento) «perché di fatto hanno impedito al Consiglio di valutare correttamente le questioni, per deliberare bisogna conoscere e non andare alla rincorsa delle emergenze, mi auguro che sia davvero l’ultima volta».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha richiamato l’attenzione dell’Aula su un  provvedimento condiviso da tutti i capigruppo. «Siamo a favore – ha aggiunto – soprattutto per il metodo, il Consiglio ha deciso nei confronti di situazioni emergenziali di intervenire con un provvedimento di legge nei confronti degli Enti locali, nei confronti di chiunque, anticipando e ottenendo poi la restituzione con una manovra all’interno del fondo unico». Ognuno di noi rappresenta un territorio, ha concluso Cherchi, «e ne risponderà; auspico quindi che tutti siano d’accordo per ogni territorio della nostra Regione».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco, tornando all’oggetto del provvedimento in esame, ha ribadito che «si tratta solo una anticipazione, poi ognuno tira la coperta dalla sua parte a volte con argomentazioni fuori tema e fuori luogo; mettiamo invece al centro il dramma quotidiano dei lavoratori, il resto non c’entra nulla e spero sia l’ultima volta». 

Attilio Dedoni, Riformatori,  ha replicato al capogruppo del Pd Pietro Cocco sostenendo di essere intervenuto per rispondere ad affermazioni gratuite. «In ogni caso – ha proseguito – non mi sono discostato dall’argomento, ho parlato di anticipazioni del Fondo Unico e rimarcato la necessità di una riforma organica per indirizzare a meglio le risorse della Regione. Io sono disponibile a confrontarmi dappertutto con chiunque». Dedoni ha quindi annunciato il suo voto favorevole al provvedimento.

E’ quindi intervenuto Roberto Deriu (Pd). «Dovrei sentirmi toccato da alcuni interventi – ha detto – ho sentito parole spiacevoli e addirittura una valutazione sull’opportunità del mio discorso  in Aula. Sono un liberale, un consigliere eletto che esprime liberamente le sue opinioni e sempre lo farò. Ribadisco che sulle province si è fatta una grande  confusione alla quale oggi si tenta di porre rimedio».

Giorgio Oppi (UDC) ha criticato il modo con cui si è affrontata la discussione. «Quando si porta in Consiglio un provvedimento con la procedura d’urgenza prevista dall’art. 102 del Regolamento, di solito lo si approva in 30 secondi – ha detto Oppi – non capisco questo ping pong tra maggioranza e opposizione. Noi abbiamo firmato questo documento e lo voteremo. Basta però andare fuori argomento, occorre essere coerenti con gli impegni assunti».

Dopo l’intervento dell’on. Oppi il presidente del Consiglio ha messo in votazione l’articolato. L’Aula ha approvato l’articolo 1 e poi l’articolo 2 e il testo con 44 favorevoli e un solo astenuto. Il Consiglio è passato poi all’esame dell’ultimo punto all’ordine del giorno, ovvero il parere sulla proposta della Giunta regionale per la nomina dei due rappresentanti sardi nella commissione paritetica Stato Regione ex articolo 56 dello Statuto. Il presidente della Prima commissione, on. Francesco Agus, ha illustrato il punto e ha riferito che «la commissione ha esaminato con urgenza la proposta della Giunta anche alla luce delle vicende nazionali. La proposta riguarda la nomina del direttore generale della presidenza Alessandro Demartini e del dottor Mario Scano, già procuratore e presidente della Corte dei conti della Sardegna».

L’Aula ha espresso parere favorevole votando un ordine del giorno a sostegno che recepisce la proposta della Giunta. Al termine il presidente Ganau ha dichiarato chiusa la seduta. Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.

«La medicina penitenziaria anche in Sardegna è parte integrante dei servizi garantiti dalla Regione a tutti i cittadini. Il passaggio tuttavia non è stato facile e indolore. La riforma del 2008 è arrivata al traguardo nel 2011 con strascichi polemici e inadempienze. A tutt’oggi però SDR riceve continue segnalazioni – non solo da Cagliari ma anche da Sassari e da Oristano – di inefficienze e carenze.» Lo sostiene in un’articolata lettera inviata all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, la presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” Maria Grazia Caligaris, invitandolo ad «un personale approfondimento su un tema troppo a lungo trascurato al punto che non è mai stato attivato con continuità, l’Osservatorio della Sanità Penitenziaria, inaugurato tuttavia nel 2012».

«C’è un serio problema di assistenza – sottolinea Maria Grazia Caligaris – per quanto riguarda per esempio l’odontoiatria. E’ irrisolto nelle diverse ASL l’uso delle attrezzature. Gli aspetti più problematici sono però legati al sistema di garanzie rispetto ai livelli essenziali di assistenza. L’organizzazione è molto carente innanzitutto perché i ristretti non possono far riferimento a un “medico di base”.»

«Si rileva un via vai di sanitari ciascuno dei quali propone una cura diversa e/o prescrive medicinali e/o esami che un altro – osserva la presidente di SDR – annulla in quanto li ritiene superflui. L’unico luogo in cui i detenuti hanno riferimenti certi è il Centro Diagnostico Terapeutico di Buoncammino dove però non mancano i disagi. Ci sono poi le problematiche dei tossicodipendenti, dei malati psichiatrici e di quelli con doppia diagnosi. I gesti autolesionistici sono all’ordine del giorno e le situazioni non possono essere risolte soltanto con psicofarmaci e/o ricoveri nel Servizio Psichiatrico. Il ricorso agli specialisti esterni e agli strumenti diagnostici è viziato da tempi biblici che non permettono interventi tempestivi. Spesso le visite nelle strutture ospedaliere slittano di mese in mese determinando situazioni di alta criticità, non sempre poi senza pesanti conseguenze. E’ fondamentale la collaborazione con le strutture esterne pubbliche e/o private. Attualmente la situazione risulta irrazionale. La pletora di personale medico e infermieristico non è supportata da linee guida ben definite e il Centro Clinico di Cagliari è ormai un reparto di geriatria con persone addirittura di 76, 83 e 85 anni. Osservare la situazione dentro le strutture penitenziarie significa per la Regione trovare un modo per rendere più umana la permanenza di chi deve scontare una pena ma anche individuare strutture alternative. Indispensabile è istituire tetti di spesa specifici per detenuti in modo che possano accedere a residenze sanitarie, comunità e/o case famiglia.»

«Il nuovo Piano Sanitario – osserva ancora Maria Grazia Caligaris – suggerisce una sua visita nel carcere di Buoncammino, nelle strutture di Bancali, Massama e Tempio nonché nel nuovo Villaggio Penitenziario di Uta per verificare di persona le oggettive condizioni logistiche e predisporre le opportune indicazioni organizzative. Non si tratta – a nostro modesto avviso – di incrementare il numero dei Sanitari in servizio, ma di fare in modo che sia stabilito un ruolo esclusivo per chi opera all’interno della struttura detentiva in modo da garantire continuità terapeutica. E’ inoltre indispensabile, nel caso di Uta, che l’ambulanza del 118 vi permanga stabilmente. Il progetto di utilizzare il presidio di stanza a Teulada non sembra poter essere utilmente impiegato in caso di emergenza. Il servizio sanitario regionale – conclude Maria Grazia Caligaris – ha ormai assunto un compito che non può più derogare anche sul piano della formazione di tutti gli operatori. La crescita culturale impone il riconoscimento dei diritti, unico strumento per riabilitare coloro che hanno sbagliato. Occorre quindi più umanità.»

«Le istituzioni individuino le strade per garantire alla miriade di disoccupati del Sulcis Iglesiente la possibilità di accedere, anche solo per un breve periodo, ai cantieri che i diversi enti avviano nel territorio per la realizzazione di opere pubbliche. La manifestazione di protesta svoltasi questa mattina a Carbonia e organizzata da una fetta di ex operai provenienti dal settore dell’edilizia (ai quali vanno il mio sostegno e la mia comprensione) è l’ennesimo segnale di malessere che proviene dall’ex Provincia di Carbonia Iglesias, che più di altre ha pagato il prezzo di una crisi che non accenna a mollare la presa.» Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«Non possiamo abbandonare i senza lavoro sulcitani nell’incertezza delle procedure che, certamente rispettose della legge, permettono ad aziende estranee al territorio, come spesso accade – aggiunge Locci – di aggiudicarsi le gare d’appalto bandite dagli enti pubblici. Tutto regolare, certo. Ma non si può restare indifferenti di fronte al fatto che tali aziende portano con sé, poiché niente glielo vieta, anche la manodopera, lasciando senza lavoro i disoccupati del Sulcis Iglesiente. Occorre dare risposta a queste persone – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco – individuando gli strumenti che consentano di riservare le giuste quote di forza lavoro ai residenti nei comuni della ex Provincia di Carbonia Iglesias.»

Il Consiglio regionale ha approvato (presenti 45, sì 44, 1 astenuto) la proposta di legge n. 109 “Disposizioni urgenti a favore della Provincia di Sassari”. Con l’approvazione di questo provvedimento è concessa alla #Provincia di Sassari un’anticipazione pari a 600.000 euro sulle erogazioni integrative a valere sul fondo unico a favore degli enti locali previste dall’accordo tra la Regione e l’ANCI dell’8 agosto 2014. Questa anticipazione consente alla Provincia di Sassari di garantire la prosecuzione dell’operatività della società #MULTISS, società partecipata dell’Amministrazione provinciale che opera, tra l’altro, per l’attuazione degli interventi di manutenzione degli edifici scolastici e delle strade provinciali, nonché per il trasporto degli studenti disabili.

Il Consiglio regionale ha poi approvato  un ordine del giorno con il quale è stato espresso parere favorevole sulla nomina di Alessandro Demartini e Mario Scano nella commissione paritetica Stato-Regione. Il Consiglio è stato riconvocato a domicilio.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

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Stremato, persino snervato, ma appagato. E’ lo stato d’animo di #Furio Tripicchio, protagonista di “Ammentos. Dalla Sardegna all’Europa, dal passato al futuro”, con un tour partito dal palazzo del #Consiglio Regionale di via Roma e finito sotto il quartier generale dell’Unione Europea di Strasburgo. L’atleta si è trasformato in una sorta di iron-man percorrendo con gli skiroll diversi angoli del territorio isolano sino ad arrivare ad Olbia. Quindi, si è imbarcato verso la penisola con diverse tappe affrontate prima di oltrepassare il confine italiano sino ad arrivare nella città francese sede del Parlamento Europeo. Emozioni davvero incancellabili sin dal primo giorno.

«Non dimenticherò mai la consegna della bandiera dei quattro mori da parte del presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, poi l’assemblea del consiglio comunale di Monastir. Due passaggi importanti che mi hanno trasmesso la giusta carica per riuscire nell’impresa.»

Oristano, Nuoro e Olbia. «Non senza poche difficoltà, perché la fatica si è fatta sentire.» La commozione è giunta al culmine a Monterosso al Mare, cittadina delle Cinque Terre a pochi passi da La Spezia sconvolta dall’alluvione del 2011, con il ricordo di Alessandro Usai.

«Una cerimonia davvero toccante presieduta dal sindaco Emanuele Moggia – racconta Tripicchio, residente a Monastir – con il tentativo di riannodare un filo che si è spezzato proprio quando Usai è diventato un eroe, dando la sua vita per salvare i suoi concittadini dalla furia dell’acqua, per poi rientrare ad Arbus avvolto da una mescolanza di culture proprie dell’Italia, la Sardegna e le Cinque Terre.»

Non si è fermato qui, il viaggio dell’atleta di origini ischitane trapiantato nell’Isola. La missione, sponsorizzata dalla Presidenza del Consiglio regionale, dal comune di Monastir e dall’Anci Sardegna, con il supporto del consigliere Modesto Fenu e altri sponsor privati, si è prolungata sino all’arrivo a Strasburgo.

«Porto ancora dentro il cuore tantissimi incontri con i circoli sardi, i racconti degli emigrati che si sono staccati dalla nostra isola portando un pezzo di storia e cultura nelle diverse regioni italiane e in Europa – evidenzia Tripicchio – Per questo ho donato la nostra bandiera con i quattro mori ai parlamentari europei della Sardegna, con un grido all’Europa. Un appello per valorizzare le differenze culturali e sociali con la mescolanza di tradizioni presenti all’interno del vecchio continente. Solo partendo dalle diverse identità si potrà costruire un’Europa dei popoli, non degli Stati o dell’economia.»

Ora il meritato riposo. Poi le diverse tappe saranno proiettate alla popolazione isolana. «Con tutti i ricordi ed il materiale raccolto che costituisce un patrimonio da conservare della Sardegna.»

Bonifiche a Teulada 1 Bonifiche a Teulada 2Le dune 2Porto Zafferano 2 copia

Col. Sandro Branca copiaLayout 1Layout 1

Le #Forze Armate, dallo scorso 25 agosto, hanno avviato nel poligono di #Capo Teulada, su richiesta dalla Procura di Cagliari, che sul poligono ha aperto un’inchiesta per sospetto inquinamento ambientale, un Piano d’intervento, condiviso con gli organi di supporto della  magistratura e, in particolare, con #ARPAS, #ISPRA, #ASL e #NOE.
Il Piano, alla cui attuazione lavorano 80 militari, ha previsto dapprima l’apertura di corridoi nella zona attualmente interdetta del poligono, allo scopo di consentire il campionamento del terreno; successivamente, sono iniziate le vere e proprie attività di bonifica degli ordigni inesplosi e la rimozione dei residuati metallici. Per tale compito è stata predisposta una “Task Force” sulla base del #5° Reggimento Genio di Macomer (NU), che dispone dei mezzi specialistici necessari allo scopo, con il concorso di una squadra di tecnici del #7° Reggimento di Difesa NBC di Civitavecchia, cui spetta il prelevamento dei campioni di terreno ed il loro trasporto presso gli Enti deputati all’esame.

Ieri l’Esercito ha illustrato alla stampa gli interventi svolti fino a oggi dagli uomini del quinto Reggimento guastatori di Macomer, dalla pianificazione dell’attività alla prima parte della bonifica. La penisola interessata è divisa in 7 zone e 45 aree più piccole, dei quadrati tracciati per far muovere prima i guastatori, poi artificieri e militari del Nucleo Nbc che si occupano di rilevare la presenza di agenti inquinanti. Una volta concluso il primo step, verranno effettuati i campionamenti del terreno da analizzare su richiesta della Procura di Cagliari. Fino ad oggi i guastatori hanno “rastrellato” 350 metri quadrati di terreno nella prima zona, nel lembo di terra iniziale che conduce alla penisola di Capo Teulada dove si trova l’area interdetta, in cui sono state utilizzate munizioni dotate di materiale esplodente, dove è possibile la presenza di ordigni inesplosi ma, come ha confermato il colonnello Sandro Branca, fino ad alcuni giorni fa comandante del poligono, non è stato utilizzato munizionamento contenente uranio impoverito. Il colonnello Branca ha inoltre assicurato che i nuraghi non sono inseriti nella campana di sgombero, l’area nella quale vengono effettuate le esercitazioni con munizionamento e sparati i colpi, rispondendo in questo modo alla polemica sollevata dal deputato di Unidos Mauro Pili, con la pubblicazione di fotografie e video dei siti archeologici che sarebbero stati “bombardati”.

Il dibattito sulle servitù militari si fa ogni giorno più acceso. Il #ministro della Difesa, Roberta Pinotti, due giorni fa, nel corso del #question time, rispondendo ad un’interrogazione del parlamentare del Movimento Cinque Roberto Cotti, ha aperto alla possibilità di una riduzione dell’impatto delle servitù militari in alcune aree, tra le quali Teulada, ma ha ribadito che lo svolgimento delle esercitazioni è indispensabile ed ha rimarcato il fatto che lo Stato spende 20 milioni di euro per il pagamento degli indennizzi, destinati soprattutto ai pastori e ai pescatori sardi. E proprio i pescatori non perdono occasione per ribadire che loro non vogliono assolutamente la dismissione del poligono di Teulada e sottolineano che il giorno in cui dovesse venire a mancare il sostegno finanziario assicurato dall’Esercito, un’importante fetta di economia andrebbe in crisi, senza alcuna possibilità di riconversione.

Nelle fotografie, l’avvio delle bonifiche, il colonnello Sandro Branca, le dune, Cala Alegusta, Porto Cogorosu e Porto Zafferano.

Consiglio regionale 3 copia

Il Consiglio regionale ha approvato poco fa (presenti 47, votanti 44, sì 44, 3 astenuti) il DL 94 “Misure urgenti per il funzionamento dei centri servizi per il lavoro (CSL), Centri servizi inserimento lavorativo (CESIL) e dell’Agenzia di sviluppo locale. Riforma dei servizi e delle politiche del lavoro e superamento del precariato nei CSL, nei CESIL e nelle Agenzie di sviluppo locale”.

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Ieri sera, a Orosei, è stato presentato il manuale “Più sicuri insieme”, vademecum  contro le truffe agli anziani, realizzato dall’#ANAP Confartigianato, l’associazione nazionale artigiani e pensionati della #Confartigianato e dalle forze di Pubblica Sicurezza.

L’evento, organizzato in collaborazione con la Questura di Nuoro, ha visto la partecipazione di oltre 600 pensionati artigiani di #Confartigianato provenienti da tutta Italia, e si è svolto presso il “Club Hotel Marina Beach Golfo di Orosei”, nell’ambito della “Festa nazionale del socio ANAP”.

L’iniziativa ha avuto lo scopo di sensibilizzare la popolazione più debole sul tema della sicurezza, fornendo informazioni e consigli utili per difendersi dai malintenzionati e per prevenire i reati.

«Questa giornata – ha detto la presidente regionale dell’ANAP Sardegna, Paola Montis – rappresenta una delle tante iniziative ideate dall’Associazione a sostegno della comunità e, in particolare dei nostri anziani, cuore e anima del nostro territorio. È fondamentale per noi essere sempre in prima linea nella sensibilizzazione contro quelle condotte deviate che penalizzano il nostro Paese”.

Dalle rilevazioni del ministero dell’Interno emerge che gli anziani vittime di reato, nell’arco temporale 2011-2013, sono in aumento. In effetti, nel 2012 le vittime di reato con età superiore a 65 anni sono aumentate dell’8% rispetto al 2011 e nel 2013 sono aumentate del 7,8% rispetto all’anno precedente. Di contro, il totale delle vittime di reato registra un aumento più modesto (+2% nel 2012 rispetto al 2011, +1,8% nel 2013 rispetto all’anno precedente).

«Questi dati mostrano come gli anziani siano molto esposti ai fenomeni di criminalità – ha sottolineato Maria Carmela Folchetti, vice presidente regionale e presidente di Confartigianato Nuoro – e,  pertanto, abbiamo ritenuto di promuovere una mirata campagna di sensibilizzazione che fornisca alle potenziali vittime utili consigli per evitare di incorrere in situazioni di pericolo.»

«Questo delle truffe è un problema che riguarda tutti anche se colpisce particolarmente le persone anziane – ha affermato il #Commissario capo della Questura di Nuoro, Manuela Marafioti – per questo noi da anni seguiamo e affrontiamo il problema con una costante presenza sul territorio e attraverso campagne di comunicazione e sensibilizzazione”. “I risultati di queste azioni ci sono anche se da parte della popolazione c’è sempre timore a denunciare i fatti – ha aggiunto il Commissario – soprattutto per vergogna e paura. Ma l’azione della Polizia può essere efficace a stroncare queste “squallide azioni” solo con la collaborazione di chi è stato vittima o di chi si accorge di qualche cosa di sospetto. Lo Stato è sempre più sul territorio e sempre più lo sarà a tutela di chi è in difficoltà però, ripetiamo, occorre collaborazione.»

«Le occasioni di potenziale pericolo sono ovunque e possono manifestarsi in ogni circostanza – ha sottolineato l’Assistente di Polizia della Questura di Nuoro, Alessandro Loi – noi nella nostra consueta attività di prevenzione all’interno dei quartieri delle città, sensibilizziamo i cittadini rispetto ai “trucchi” messi in atto dai malintenzionati e le “risposte” di prudenza da adottare. Su tutte, l’invito è sempre quello di rivolgersi a noi con fiducia per segnalare comportamenti sospetti e per denunciare situazioni di pericolo. Fondamentale è la coesione tra vicini, l’aiutarsi a vicenda per sventare situazioni potenzialmente pericolose.»

I vademecum presentati contengono suggerimenti per le persone anziane, volti a consentire loro di difendersi dai rischi di truffe, raggiri, furti e rapine.

L’università di Cagliari aderisce alla #Settimana della scienza che culminerà con “La notte dei ricercatori” dal 22 al 26 settembre. Un appuntamento che da nove anni porta le scienze tra i cittadini di tutte le età. L’università di Cagliari incontra il grande pubblico per divulgare le ricadute della ricerca nelle sue applicazioni pratiche e stimolare i giovani verso la formazione universitaria. L’ateneo cagliaritano ha scelto “Incontriamoci”,  come cornice del tema conduttore della Settimana della scienze. I dipartimenti dell’ateneo aprono le loro porte durante la settimana con varie iniziative: giochi a squadre, simulazioni, conversazioni, esperimenti, dimostrazioni, mostre, circuiti. Il dipartimento di Fisica e l’Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare) sono presenti nelle scuole con vari laboratori (http://dipartimenti.unica.it/fisica/), nell’ambito di un progetto di divulgazione progettato in associazione con le sedi di Roma, Frascati Trieste, Bologna, Milano, Ferrara, Catania, Bari, Pavia e Pisa.

L’appuntamento clou dell’evento è “La notte dei ricercatori”. Ospitata il 26 dalle ore 20.00 alle 23.00 in Viale Sant’Ignazio, per condividere con gli studenti e le loro famiglie le meraviglie dell’Orto Botanico, La notte prevede anche altre iniziative: dalla dissertazione sui giganti di Monte Prama, all’utilizzo del telescopio dell’ateneo fino a conversazioni informali con esperti e ricercatori su argomenti di forte attualità. In chiusura, sono previste premiazioni per quanti hanno partecipato alle gare durante la settimana. In scaletta anche un gioco musicale a squadre.

Deborah PorceddaUfficio postale Carbonia Centro 2 copia

Deborah Porcedda è il nuovo responsabile del Centro Primario di Distribuzione postale di Carbonia che gestisce, oltre la città , anche i territori di Bacu Abis, Cortoghiana, Gonnesa, Portoscuso e Serbariu.

17 zone di recapito, 12.400 civici, 16.300 famiglie e oltre 2.000 attività commerciali servite, 272 kg di corrispondenza recapitata ogni giorno.

Dal #Centro di Carbonia dipendono anche il #Centro Secondario di Distribuzione di Iglesias e i #Centri di Distribuzione di Carloforte, Giba, Narcao e Sant’Antioco.

Nel #Centro di Distribuzione viene effettuata la ripartizione della corrispondenza del bacino di competenza, preparato il carico di lavoro per ogni singolo portalettere, curato il servizio “Pickup”, che consiste nel  ritiro a domicilio e la postalizzazione della corrispondenza, rivolto  principalmente, alle Pubbliche Amministrazioni e le Aziende con volumi di corrispondenza continuativi e significativi.

E’ compito del centro anche erogare i servizi di consegna personalizzata della corrispondenza, #Seguimi, #Aspettami e #Dimmiquando, che possono essere richiesti direttamente allo sportello del centro o prenotando al contact center (803.160) la visita a domicilio di un portalettere.