24 July, 2024
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Modesto Fenu copia

Anche il #Gruppo Sardegna critica duramente l’accordo raggiunto dalla #Giunta regionale con il Governo nazionale sul #patto di stabilità.

«E’ davvero assurdo – attacca Modesto Fenu, il capogruppo del #Gruppo Sardegna, del quale fanno parte anche Mario Floris (Uds), Paolo Truzzu (Fratelli D’Italia), Zona Franca Sardegna e d il consigliere di Forza Italia Edoardo Tocco -. Con l’operazione messa in campo dal Governo mediante il decreto pubblicato il 16 settembre, la Sardegna rischia di subire l’ennesima beffa, con lo scippo di numerose ed ingenti risorse finanziarie.»

«Sono riservate allo Stato, per un periodo di cinque anni a decorrere dal 1° gennaio 2014, per essere interamente destinate alla copertura degli oneri per il servizio del debito pubblico – aggiunge Fenu – le nuove e maggiori entrate erariali. Possiamo dire, purtroppo, di aver visto giusto, nel momento dell’accordo sul patto di stabilità siglato dal governatore Pigliaru e dal ministro dell’economia Padoan, mentre altre Regioni hanno rifiutato di accettare l’intesa con lo Stato, la Sardegna si è asservita ai vincoli del patto di stabilità sposando le tesi del Governo.»

L’attacco è frontale. «Avevamo già denunciato il rischio – aggiunge il responsabile del #Gruppo Sardegna – Ora c’è anche la certezza. L’accordo con lo Stato è un vero e proprio bluff per l’Isola. E’ il risultato del fallimento dell’assessore Paci. Per questo invochiamo l’annullamento immediato dell’intesa. Mi chiedo cosa altro debba succedere affinché i sovranisti inizino a far sentire la loro voce in modo determinato e determinante all’interno della maggioranza, contro questa sottomissione alla volontà di un Governo che disconosce di fatto gli interessi e le prerogative della nostra Isola. Se questo dovesse accadere, avranno sicuramente il nostro sostegno nell’interesse della Sardegna e dei sardi. La cosa più preoccupante è che il decreto è stato adottato ai sensi della legge 147 del 2013.»

Una normativa che fa parte dei ricorsi pendenti che la Giunta regionale isolana ha rinunciato ad impugnare. Ecco perché anche il Gruppo Sardegna si associa all’appello di #Forza Italia. «Invitiamo fermamente l’esecutivo – conclude Modesto Fenu – a non ritirare quei risorsi, che sono l’unico espediente per difendersi con gli artigli dall’ennesimo scippo ai danni della Sardegna, con un pacchetto di risorse che rischia di finire nelle mani dello Stato in virtù di questo passaggio delle entrate erariali direttamente per la copertura del debito pubblico.»

A partire da lunedì 22 settembre 2014, i semafori di Piazza Italia, in corrispondenza degli incroci tra via Roma, via Trieste e via Trento (fronte scuola), a Carbonia, saranno attivi esclusivamente dalle ore 8.00 alle ore 8.45; dalle ore 13.00 alle ore 13.45 e dalle ore 16.15 alle ore 16.45. Questo, per far fronte alle esigenze di sicurezza stradale e garantire la fluidità della circolazione, sia delle auto che dei pedoni, in corrispondenza dell’ingresso e dell’uscita dei bambini dalla scuola.

Fatta eccezione per gli orari indicati, nei semafori lampeggerà il colore arancione per indicare, considerata la scarsità di traffico pedonale, che la viabilità sarà regolata dalla segnaletica stradale verticale (cartelli stradali) e orizzontale.

L’Amministrazione comunale ha programmato un intervento per migliorare la segnaletica, al fine di rendere più fluida e ordinata la circolazione del traffico in tutta Piazza Italia.

Emanuele Cani 79 copia

«Dalla dettagliata relazione svolta oggi in #Commissione per le politiche dell’Unione europea dall’assessore Raffaele Paci si ha l’ennesima conferma di quanto poco e male siano stati utilizzati i fondi europei a disposizione della #Regione Sardegna.»

Lo scrive in una nota, Emanuele Cani, deputato del #Partito Democratico.

«Buona la nuova programmazione della Giunta Pigliaru per il 2015 – aggiunge Emanuele Cani – ma non si può non evidenziare quanto sia pesantissima l’eredità lasciata dalla giunta Capellacci e che troppo poco e male sia stato speso negli ultimi cinque anni.  I fondi europei rappresentano una risorsa fondamentale per la nostra Regione; per questo motivo occorre lavorare per alleggerire le procedure, rendere la pubblica amministrazione più efficiente, lavorare con molta attenzione sui progetti impostando una seria programmazione. Vista la grande crisi economica ed occupazionale in cui versa la Sardegna – conclude Emanuele Cani – non può essere perso un solo euro.»

Giuseppe Casti 4 copia

È di questi giorni la notizia, emersa da un’indagine pubblicata da “Il Sole24Ore”, sulle conseguenze dei tagli nei trasferimenti di risorse dallo Stato agli Enti Locali. L’indagine prende in esame gli effetti della Spending Review nelle ultime quattro manovre finanziarie. I risultati dell’indagine fanno capire quali enormi e spesso insopportabili sacrifici debbano essere affrontati dai Comuni e dalla popolazione.

Come conseguenza di tali tagli indiscriminati, il Comune ha visto ridursi i trasferimenti statali del 51% nell’arco di un quadriennio. A ciò si aggiunga un ulteriore pesante taglio di 330.000 euro per l’anno in corso.

Quel che è peggio è che questa pesante politica di tagli ai Comuni coincide, più o meno, con l’inizio di una delle più devastanti crisi economiche degli ultimi decenni.

È chiaro a tutti che, al manifestarsi dei disagi economici, la prima istituzione a cui si rivolge la popolazione è l’Ente più vicino al cittadino, quindi il proprio Comune che quotidianamente deve dare risposta ad esigenze reali e sempre più numerose e pressanti.

Per questa loro funzione insostituibile, durante i periodi di crisi economica, come quello attuale, i Comuni dovrebbero essere sostenuti dal Governo nazionale, poiché proprio i Comuni sono il primo e più importante luogo di incontro e confronto con la cittadinanza. Negli ultimi anni, invece, stiamo convivendo con questo inspiegabile atteggiamento che riversa sui Comuni problemi che non possono essere affrontati a livello locale e responsabilità che non sono di competenza comunale. Senza questo sostegno spesso i Comuni, per gravi problemi economici, sono obbligati a ridurre i servizi.

Sino ad oggi il Comune di Carbonia è riuscito a garantire la continuità dei servizi, ma se il Governo centrale dovesse proseguire nell’aumento indiscriminato dei tagli la situazione si farà sempre più complessa.

Non va sottovalutato, inoltre, il fatto che i tagli siano applicati, in uguale percentuale su tutti i Comuni, senza tener di conto di chi, nel corso degli anni, ha tenuto i conti in ordine, come il Comune di Carbonia, comportandosi quindi in maniera virtuosa. Anzi sono proprio i Comuni virtuosi ad aver spesso subito la maggior parte dei tagli, mentre alcuni Comuni meno virtuosi hanno beneficiato di interventi di salvataggio.

Per tutto questo, chiedo, ancora una volta con forza, che la Spending Review, la politica dei tagli, finisca di concentrarsi, in modo così pesante e ormai insostenibile, sugli Enti Locali, come i Comuni, che rappresentano il primo punto di riferimento per le tante esigenze di una popolazione in grave difficoltà.

Giuseppe Casti

Sindaco di Carbonia

Nuoro 3 copia

La #Camera di Commercio di Nuoro ha avviato il progetto “Sviluppo sostenibile: promozione e tutela del #Made in Italy attraverso la valorizzazione dei sistemi di qualità e di tracciabilità nazionali per la filiera dell’edilizia e dell’abitare sostenibile”.

Il progetto è basato su questi punti fondamentali:

– analisi dettagliata del contesto territoriale ed economico;

– individuazione e raccolta delle best practices esistenti sul territorio, verificando la compatibilità degli strumenti con eventuali schemi territoriali già esistenti;

– creazione di un database contenente le best practices di aziende e “prodotti sostenibili”;

– formazione imprese/utenti, indirizzate alle imprese della filiera edilizia e orientate a stimolare un percorso di qualificazione e riposizionamento nel mercato (almeno un incontro per ogni argomento).

– assistenza alle imprese ed affiancamento operativo.

E’ rivolto a tutta la filiera edilizia. Sono ammesse a partecipare le imprese (individuali o in forma societaria) per una delle attività rientranti nelle seguenti categorie merceologiche:

• Costruzione di edifici

• Costruzione di edifici residenziali e non residenziali

• Installazione di impianti elettrici, idraulici ed altri lavori di costruzione ed installazione

• Completamento e finitura di edifici

• Altri lavori specializzati di costruzione (coperture, sabbiature per pareti esterne di edifici, ecc), e i professionisti del settore (architetti, ingegneri, geometri, ecc.).

Gli obiettivi che si propongono gli organizzatori sono il sostegno del settore di riferimento in un percorso di qualificazione costante e progressivo che preveda il coinvolgimento dell’intera filiera, dal progettista al cliente finale; e la promozione, con programmi specifici, delle aziende che condividono e adottano i principi dell’edilizia sostenibile.

I servizi di cui beneficeranno le imprese ed i professionisti selezionati sono: incontri di formazione e sensibilizzazione sui temi della sostenibilità, che si svolgeranno presso la #Camera di Commercio di Nuoro con l’obiettivo di offrire un supporto finalizzato al miglioramento delle performance delle imprese; ed orientamento ed assistenza, eventualmente, anche presso la sede delle imprese selezionate.

Lo scopo è quello di sostenere i partecipanti in un percorso di qualificazione costante e progressivo, favorendo l’adozione di norme tecniche condivise attraverso un database delle best practices di aziende e prodotti sostenibili.

Per maggiori informazioni 0784/242515 o 0784/242503. La partecipazione è gratuita.

Derita

DeRita 4

Si terrà sabato 20 settembre, alle ore 18.00, presso la saletta del Portico adiacente il Teatro Centrale, l’inaugurazione della dodicesima ed ultima mostra della rassegna “12×12” a cura dell’artista Rita Deidda, dal titolo “La Vita, La Storia, Noi…”.

La mostra, organizzata dall’assessorato della Cultura del comune di Carbonia, in collaborazione con gli artisti cittadini, sarà visitabile sino al giorno 26 settembre 2014, dalle ore 10.00 alle ore 12.30 e dalle ore 17.00 alle ore 20.00.

Rita Deidda, in arte “DeRita”, ha iniziato a dipingere nel 1975, ricercatrice della memoria isolana ama dipingere paesaggi, scorci, ritratti e murales.

Sperimenta varie tecniche che la portano a partecipare a numerose estemporanee e mostre personali in Italia e all’estero. Oltre alla pittura e alla ceramica, realizza opere polimateriche e presepi da collezione che sono esposte nel bookshop del museo del carbone di Serbariu a Carbonia.

L’artista esprime attraverso segni e simboli “sintesi arcaiciste”, una sua linea personale.

 

Valentina Pistis copia

Partendo dalla considerazione che il comune di Iglesias, ad oggi, con grave difficoltà risponde alle esigenze dei cittadini, anche a causa di evidenti sacche di inefficienza dell’organizzazione amministrativa, il gruppo consiliare #Cas@ Iglesias ritiene necessario e indispensabile sottolineare la necessità di rivedere la struttura organizzativa comunale, tenuto conto, da un lato, delle limitazioni generali in materia di assunzioni, nonché delle specifiche disposizioni normative in materia di personale dirigenziale all’interno degli Enti locali, dall’altro della soppressione delle province con il possibile passaggio dei dipendenti agli enti locali.

«Tale “ristrutturazione” – spiega Valentina Pistis, capogruppo di Cas@ Iglesias – dovrà, necessariamente essere supportata da un programma o piano della formazione del personale. La gestione dell’ente locale, nel nuovo quadro normativo dell’anticorruzione e della trasparenza deve tenere conto dello sviluppo delle competenze dei titolari di posizione organizzativa, di alta professionalità e dei responsabili di servizi. Un comune di discrete dimensioni, come quello di Iglesias, deve avere al suo interno dei funzionari in grado di affrontare le problematiche e di risolverle in modo risoluto e definitivo.» 

«Cas@ Iglesias – aggiunge Valentina Pistis – ritiene doveroso e strategico dare inizio ad un nuovo approccio tenendo conto della fondamentale tematica della formazione del personale. Occorre privilegiare la programmazione e l’individuazione dei fabbisogni formativi in sintonia con le esigenze di aggiornamento, crescita e sviluppo del personale con l’obiettivo di avere dipendenti professionalmente preparati al cambiamento ed in grado di fornire servizi qualitativamente elevati ai cittadini utenti. Cas@ Iglesias chiede, ancora una volta, la rotazione dei dipendenti e dei dirigenti per evitare abusi di posizione e ridurre di conseguenza i rischi di corruzione, così come previsto dalla normativa vigente di riferimento.»

«Come noto – sottolinea ancora il capogruppo di #Cas@ Iglesias – le amministrazioni devono adottare criteri per un’effettiva rotazione, che coinvolga non solo i dirigenti ma anche i responsabili del procedimento, nelle aree a più elevato rischio di corruzione. Tutte le amministrazioni devono garantire la rotazione, “salvo motivati impedimenti connessi alle caratteristiche organizzative”, da specificare nel piano triennale da adottare entro il 31 gennaio 2014 e trasmettere al Dipartimento della funzione. 

Organizzazione e formazione devono necessariamente andare di pari passo. 

La formazione, così come deve essere intesa, è un processo complesso che si articola in tre fasi differenti.

La prima – l’analisi dei fabbisogni formativi: si tratta di una delle attività strategiche, che sta alla base della corretta redazione del Piano della Formazione. La lettura e l’interpretazione dei fabbisogni formativi dell’Ente deve essere svolta con la collaborazione dei dirigenti in coordinamento con il Segretario.

La seconda – prevede l’elaborazione del Piano della Formazione nel quale sono dettagliatamente programmati gli interventi formativi che devono essere realizzati, con le connesse valutazioni di costo e di beneficio in termini di crescita della cultura amministrativa all’interno dell’ente.

La terza – la gestione operativa del piano prevede l’organizzazione dei corsi, attraverso l’individuazione e l’incarico del docente interno oppure l’analisi del mercato per l’individuazione del miglior corso esterno.»

«La gestione dell’ente locale, nel nuovo quadro normativo dell’anticorruzione e della trasparenza deve tenere conto dello sviluppo delle competenze dei dirigenti, dei responsabili di servizi e dei dipendenti. Un comune di discrete dimensioni, come quello di Iglesias – conclude Valentina Pistis – deve avere al suo interno dei funzionari in grado di affrontare le problematiche e di risolverle in modo risoluto e definitivo.»

Gavino Manca

La 2ª commissione del Consiglio regionale, presieduta dall’on. Gavino Manca (Pd), ha approvato definitivamente il disegno di legge n° 94 – Giunta Regionale (Misure urgenti per il funzionamento dei Centri servizi per il lavoro Csl, Centri servizi per l’inserimento lavorativo Cesil e dell’Agenzia di sviluppo locale. Riforma dei servizi e delle politiche del lavoro e superamento del precariato nei Csl, nei Cesil e nelle Agenzie di sviluppo locale), che domani passerà all’esame dell’Aula. Relatore del provvedimento il presidente della commissione on. Gavino Manca.

Nella stessa seduta, la commissione, sentito l’assessore del Lavoro, ha completato l’esame degli articoli del disegno di legge n°97 – Giunta regionale (Interventi urgenti per le spese di funzionamento e manutenzione delle sedi della formazione professionale e il completamento dei piani di formazione professionale). Il testo, trasmesso alla Commissione Finanze per il parere di competenza, tornerà il commissione Lavoro per il voto finale.

Stazione ferroviaria di CagliariInaugurazione centro intermodale 7

Il gruppo del #Partito Democratico in #Consiglio regionale ha presentato un’interrogazione sui disservizi ferroviari in Sardegna.

«Tratte soppresse, treni in ritardo, sale d’attesa chiuse. Sono i segni più evidenti del degrado in cui versa il sistema dei trasporti ferroviari della Sardegna», denunciano i consiglieri Mario Tendas, Alessandro Collu, Piero Comandini Salvatore Demontis, Roberto Deriu, Daniela Forma e Franco Sabatini, in un’interrogazione, con richiesta di risposta scritta, rivolta al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e all’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana.

«Da tempo – sostengono i sette consiglieri del Partito Democratico – si assiste a un progressivo smantellamento del sistema ferroviario sardo. A pagarne le conseguenze sono i cittadini che in questi anni hanno visto chiudere numerose stazioni e ridurre i servizi essenziali.» 

«I treni viaggiano quasi sempre in ritardo – denuncia il primo firmatario dell’interrogazione Mario Tendas – una situazione insostenibile che ha portato diverse amministrazioni comunali a denunciare R.F.I. per interruzione di pubblico servizio.» Ma i disservizi segnalati non si fermano qui: in diverse stazioni sono state chiuse biglietterie e sale d’attesa, con conseguenti gravi disagi per i passeggeri impossibilitati a usufruire dei servizi igienici o a ripararsi dal sole e dalla pioggia.

Nel mirino degli esponenti del Pd, anche i tagli effettuati da #Trenitalia in Sardegna. Sforbiciate ai bilanci che hanno portato alla chiusura del servizio di movimento merci in alcune stazioni periferiche e alla soppressione dello scambio intermodale nel nord est con danni incalcolabili per il sistema produttivo isolano. «Questo stato di degrado e di abbandono delle ferrovie sarde non è più tollerabile – aggiunge Tendas – E’ necessario che la Giunta regionale e l’assessore competente aprano immediatamente un tavolo di confronto per conoscere i piani e i programmi di Trenitalia. La politica dei tagli mette a rischio il diritto dei cittadini alla mobilità, serve un cambio di rotta per garantire ai sardi un dignitoso sistema ferroviario in linea con il resto d’Italia e dell’Europa.»

Forza Italia sul patto di stabilità

Nuovo duro attacco dell’opposizione alla maggioranza di centrosinistra che sostiene la Giunta Pigliaru, sull’accordo siglato tra Regione e Governo sul #patto di stabilità.

Oggi il gruppo di Forza Italia ha tenuto una conferenza stampa, nel corso della quale il capogruppo, Pietro Pittalis, ha affermato che «con l’accordo sul #patto di stabilità la Sardegna perderà ingenti risorse, l’assessore Paci ne tragga le conseguenze».

Pietro Pittalis ha messo inoltre l’accento sul fatto che «con la rinuncia a tutti ricorsi, ammesso e non concesso che si possa rinunciare a diritti costituzionali contenuti nello Statuto, la Sardegna ha perduto risorse che le spettano ma soprattutto è tornata in coda rispetto a tutte le altre Regioni autonomistiche, come Sicilia, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Val d’Aosta, che hanno difeso la loro specialità ottenendo risultati concreti sul fronte delle entrate».

L’ex presidente, Ugo Cappellacci, si è soffermato su alcuni recenti provvedimenti del Governo nazionale che, a suo giudizio, avranno immediate ricadute negative per la Sardegna. «Con il decreto 215 della Ragioneria dello Stato, diretta conseguenza della legge 147/2013 che a suo tempo avevamo impugnato – ha sostenuto – la Sardegna dà nuovamente mano libera allo Stato in materia di entrate: avremo meno autonomia, meno spazi di manovrabilità fiscale, meno risorse. Rispetto a tutto questo l’assessore Paci fa come il professore che, mentre spiega alla lavagna sbaglia un calcolo, non si corregge e se la prende con gli studenti».

Il vice capogruppo Alessandra Zedda, respingendo l’accusa di «voler fare polemiche a tutti i costi» ha spiegato i contenuti del Decreto della Ragioneria: «Dal 2015 e per i prossimi 5 anni – ha detto l’ex assessore dell’Industria – le maggiori entrate provenienti da giochi, tabacchi, patrimoni all’estero ed altre voci entreranno direttamente nel bilancio statale. Dov’è il punto? E’che prima queste risorse dovevano essere oggetto di un accordo fra Stato e Regione, ora non vedremo neanche un euro e non potremo nemmeno protestare perché ci siamo impegnati a ritirare i ricorsi. In termini reali queste minori entrate oscillano fra i 150 e i 250 milioni di euro ma a queste vanno aggiunte quelle che perderemo a causa del calo complessivo del gettito, visto che siamo in recessione».

Il consigliere Giuseppe Fasolino ha detto che «a parti invertite, la sinistra ci avrebbe accusato di tutto, ora perfino i sovranisti ingoiano questo amarissimo boccone senza nemmeno fiatare».

Per il consigliere Oscar Cherchi i fatti dicono che «la Sicilia ha ottenuto molto di più ma in fondo la responsabilità non è dello Stato, è del governo regionale guidato dai professori».

Secondo il consigliere Antonello Peru «è tutto molto chiaro. Di fronte ad uno Stato che promette a parole e toglie con i fatti dovremo impugnare anche il decreto della Ragioneria, altro che ritirare i ricorsi».

Se è vero che nessun governo è amico, ha osservato infine il consigliere Edoardo Tocco, «la Regione ha perso la migliore occasione per dimostrarlo: si è arresa senza nemmeno combattere».