24 July, 2024
Home2014 (Page 158)

IMG_4948

L'arrivo di Modesto a Mauthausen 2

Sì è concluso, per Modesto Melis, il ritorno nei luoghi della deportazione subita 69 anni fa, a Mauthausen e Gusen. Come era accaduto in quella sera del 7 agosto del 1944, il 13 settembre 2014 Modesto ha visto comparire lentamente in cima al pianoro erboso, alla sommità della collina, il profilo grigio ed inquietante della costruzione che, allora, gli parve come un castello riemerso dalle tenebre del passato. Ora come allora alte mura grigie immerse in un pulviscolo di pioggia finissima ed avvolgente, illuminate da potenti riflettori, con la corrusca aquila di bronzo, inquadrata da sciabole di luce che trasformavano la costruzione in una impressionante immagine di minacciosa potenza, quasi sospesa nel nulla di una notte oscura.

Oggi quell’aquila minacciosa che stringeva tra gli artigli il superbo simbolo della croce uncinata, non esiste più. Travolta dalla furia di rivalsa dei deportati liberati, è crollata per sempre, al suo posto due tristi spuntoni di ferro arrugginito, rimangono a testimoniare quella presenza ma, un’aria di sinistra malvagità, continua ad emanare da quella mura, dai profili dei camini e delle torrette, da cui spuntavano, un tempo, le canne delle mitragliatrici.

Come allora, Modesto ha superato quel portone per scendere nelle tenebre delle docce dove, nudo ed umiliato fu completamente depilato e venne lavata via, oltre al sudore del viaggio nei vagoni bestiame, anche la sua dignità d’uomo.

Per contro, la mattina del 13 settembre Modesto è stato accolto dal rispetto e dal sorriso delle guide del Memoriale di Mauthausen che lo hanno come avvolto in un abbraccio di simpatia, stringendoglisi intorno per sentire dalla viva voce il suo racconto, come a voler trovare la conferma vivente di quanto, essi stessi, raccontano ai visitatori che accompagnano ogni giorno con la narrazione dell’orrore.

Modesto, insieme all’autore della sua biografia “L’animo degli offesi”, Giuseppe Mura e all’editore, Giampaolo Cirronis, è stato sottoposto, se pur bonariamente, dal ricercatore che, da circa 40 anni studia il sistema concentrazionario di Gusen, ad un vero fuoco di fila di domande, per cercare eventuali, possibili notizie ancora non note, su metodi e tecniche usate per portare avanti il loro piano di costruzione di armamenti nell’imponente galleria.

Le risposte di Modesto sono state sempre accurate e puntuali, per quanto possibile dopo 69 anni, ma sempre accompagnate da un sorriso tranquillo e dalla consueta arguzia. La visita è proseguita domenica 14 settembre, al Memoriale di Gusen, il campo dove Modesto languì per quasi un anno, fino al fatidico 5 maggio del 1945. Poteva essere una mattina come tante altre vissute da Modesto nei suoi novantaquattro anni di vita, invece si preparava per lui un avvenimento speciale, unico, quello in cui avrebbe rivisto i luoghi dove aveva trascorso la gran parte della sua prigionia: il lager di Gusen.

Fino al 1940, il nome Gusen era stato solamente quello di un modesto affluente del Danubio, sconosciuto a chiunque non abitasse in quel circondario ma, quando gli alti ufficiali delle SS, si accorsero che era prevedibile un rapido incremento del numero di deportati, si diede inizio alla costruzione di decine di grandi baracche in legno, insieme a qualche edificio in pietra e all’utilizzazione di poche costruzioni preesistenti. Fu poi eretto un muro perimetrale, alla cui sommità vennero stese tre linee di filo spinato, sostenute da isolatori di porcellana; infine, furono elevate, ad ogni angolo e al centro di ciascun lato del perimetro, le torrette di guardia. Era sorto il nuovo lager, appendice di quello principale di Mauthausen, divenuto ormai il centro direzionale di un vasto sistema concentrazionario, composto di ben 49 campi satelliti, tra i quali, quello di Gusen sarebbe stato il maggiore, arrivando a contenere fino a 26.000 deportati. Vi avrebbero trovato la morte oltre 3.500 italiani.

Modesto Melis, matricola 82441, vi sopportò ogni genere di sofferenza. La prima sorpresa arriva per Modesto subito all’arrivo: nessuna traccia è più presente di quanto aveva conosciuto; i chilometri di filo spinato percorso da corrente e la lunga teoria di baracche di legno sono stati sostituiti da linde ed eleganti villette dai tetti spioventi per resistere al carico della neve, circondate da allegri giardini cinti da siepi verdi, intersecati da vialetti lastricati. Di tutto quanto Modesto aveva conosciuto e vissuto, rimane uno dei doppi forni crematori, racchiuso da un muro di cemento armato, costruito a seguito di una raccolta volontaria di denaro da parte di ex deportati italiani. Furono sempre le stesse associazioni a comprare il terreno per erigere il monumento, per poi cederlo al comune di Langenstein, di cui la novella frazione divenne parte.

Modesto appare ora un poco perplesso, ma i ricordi riaffiorano non appena, affiancati da un’affabile guida, entriamo nel memoriale e, appesi alle pareti, osserviamo i pannelli luminosi che rappresentano le foto originali del campo e le diverse piantine. Modesto aguzza gli occhi, si avvicina e dà il via ad un inarrestabile flusso di parole. Racconta e racconta…, le sue esperienze, la composizione del campo, le diverse vicissitudini affrontate, i kapos, le frustate, i compagni morti, i più, i sopravvissuti, pochissimi… Una mattinata dedicata interamente alla memoria. Poi, sempre accompagnati dalla giovane ed interessatissima guida, ripercorriamo i sentieri del cammino passato.

Ecco il percorso della ferrovia che trasportò i deportati, un giorno dopo l’altro, ecco il ponte ed il cavalcavia che attraversò Modesto nella sua fuga verso la libertà. Terminiamo, infine, la visita esausti per le emozioni contrastanti che saturano le nostre menti: orrore, stupore, sconcerto…pena..

Modesto è forse l’unico ad apparire sereno, quasi…

Giuseppe Mura

Autore del libro “L’animo degli offesi”

IMG_4573 IMG_4007 IMG_4043IMG_3983 IMG_4081 IMG_4089 IMG_4093 IMG_4135 IMG_4166 IMG_4185 IMG_4192 IMG_4197 IMG_4201 IMG_4202 IMG_4208 IMG_4253  IMG_4476  IMG_4500 IMG_4561  IMG_4581 L'ingresso di Modesto Melis a Mauthausen 3

 

image

image

image

Entro la prossima settimana, l’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, incontrerà l’imprenditore Ninetto Deriu ed i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, per l’esame delle problematiche inerenti il rilancio produttivo dello stabilimento ex Ila, oggi Portal. Dopo il fallimento, lo stabilimento è stato acquisito dal gruppo di Ninetto Deriu con un investimento che fin qui ha raggiunto i 7 milioni di euro (nei due anni e mezzo trascorsi dall’acquisizione, sono stati spesi un milione e mezzo di euro per le sole manutenzioni). L’azienda è in attesa della firma di un decreto della Giunta regionale per il via libera all’installazione di un mini parco eolico. Tre le pale richieste, due quelle concesse, in prima battuta, in sede di conferenza di servizi, ma resta un ostacolo da superare, una norma legislativa che vieta la realizzazione di nuovi impianti a meno di tre km dal mare, per superare la quale, visto lo stato in cui si trova l’area industriale, ormai compromessa dalla presenza delle industrie e del parco eolico dell’Enel, è necessario un provvedimento della Giunta regionale.

Il gruppo Deriu, già oggi ha 350 dipendenti in servizio, 160 sono quelli prossimi al rientro con il rilancio produttivo della Portal e 120 quelli previsti dal progetto del centro termale Coquaddus. Vista la drammaticità della crisi, oggi più che mai il Sulcis e gli imprenditori attendono risposte dalla politica in tempi certi. Senza le pale eoliche la fabbrica non potrebbe riaprire, in quanto il costo dell’energia graverebbe in misura eccessiva sulla produzione e non si capisce proprio perché i tempi autorizzativi debbano essere tanto lunghi, con il rischio di compromettere l’intero progetto ed il ricollocamento di 160 lavoratori diretti ed almeno di un centinaio indiretti.

Ninetto Deriu

Claudia Firino 5 copia

Questa mattina, alla presenza del vice direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Francesco Feliziani, dei rappresentanti delle Province e dell’Anci e dell’assessore dei Trasporti Massimo Deiana, l’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Claudia Firino, ha illustrato i grandi temi intorno ai quali la Regione sta lavorando per la stesura delle Linee guida del nuovo Piano di dimensionamento 2015. 

Da questo primo incontro ufficiale sono emerse come priorità la lotta alla dispersione scolastica, che si concreterà in precise azioni di contrasto, e la questione dell’inclusione e del rafforzamento delle competenze degli studenti. «Accanto all’importante intervento in atto sull’edilizia scolastica, prevediamo decise forme di coordinamento, per agevolarne la cooperazione fra gli Enti Locali, a partire dalle esigenze concrete delle scuole e per assicurare le pari opportunità a tutti gli studenti, affinché il diritto allo studio sia concreto per tutti, indipendentemente dalle condizioni di partenza» ha detto l’assessore regionale Firino che ha annunciato, come prossima tappa, l’incontro con i sindacati, e fissa già per il prossimo 24 settembre la presentazione, ad Oristano, della prima bozza delle Linee Guida del Piano. 

La qualità dei percorsi didattici, la promozione del tempo pieno, la riduzione significativa delle pluriclassi (sono ancora 177, di cui 9 presso gli ospedali dell’Isola) e la gestione ottimale dei servizi per gli alunni disabili, assieme a una più equa distribuzione della rete scolastica sul territorio, sono i punti al centro del percorso che in tempi brevissimi troverà riscontro in un documento aperto alle più ampie consultazioni. 

«Nella consapevolezza delle necessità a cui dobbiamo far fronte, si è trattato di un incontro molto positivo e propositivo – ha proseguito l’assessore Firino -. Abbiamo condiviso l’esigenza di portare avanti in tempi celeri i lavori intorno alla legge regionale sull’istruzione che ci permetterà di avere più autonomia sul dimensionamento, e l’opportunità di compensare eventuali riduzioni dei punti di erogazione con l’offerta di nuovi servizi, senza sottrarre dunque risorse ai territori.»

Significativa e molto apprezzata l’apertura dell’assessore dei trasporti Massimo Deiana: «Partecipiamo con decisione al tavolo indetto dall’assessore della Pubblica Istruzione – ha dichiarato Massimo Deiana – perché sulle problematiche della scuola e della dispersione scolastica siamo convinti che sia indispensabile attivare gli eventuali adeguamenti del servizio di trasporto pubblico locale. Da questo assessorato, dunque, massima disponibilità». 

Cagliari Giovanissimi e Carbonia Allievi si sfidano questa sera, inizio ore 19.30, nella finale del torneo giovanile di calcio organizzato dalla #Pol. Rosmarino Orione, a Carbonia.

La squadra allenata da Giorgio Melis si è qualificata superando nettamente la squadra allievi della Pol. Rosmarino Orione, con il netto punteggio di 8 a 3, mentre il Carbonia ha avuto la meglio altrettanto nettamente sul Bindua, per 4 a 0 (le due squadre, in questo caso, erano di pari categoria, allievi).

Ieri sera si è svolta la finale per l’assegnazione del terzo e del quarto posto che ha visto l’affermazione del Bindua sulla Pol. Rosmarino Orione, con il punteggio di 4 a 2.

Il programma dei festeggiamenti civili della Festa della #Beata Vergine Addolorata prevede, oggi 11 settembre, una mostra di pittura e la presentazione del libro “Carrasegare – Carnevali di Sardegna”, di Lorenzo Cuccuru, presso la #Sala San Giovanni Paolo II; sabato 13 settembre uno spettacolo del gruppo #La Pola; domenica 14 settembre un concerto con tributo Nomadi e Zucchero; domenica 14 e lunedì 15 settembre, infine, una pesca di beneficenza.

Il programma religioso prevede la giornata della famiglia, sabato 13 settembre, la solennità della #Beata Vergine Addolorata domenica 14 settembre e lunedì 15, l’inaugurazione e la riapertura al culto della chiesetta di Via Sicilia, restaurata. Si partirà con la processione per le vie del quartiere di Rosmarino, la benedizione della chiesetta, la messa celebrata dal vescovo di Iglesias, Giovanni Paolo Zedda, e, infine, un concerto del coro polifonico parrocchiale.

IMG_3782IMG_3773Goal

IMG_3756   IMG_3759  IMG_3761   IMG_3766 IMG_3767  IMG_3769 IMG_3770    IMG_3775  IMG_3777  IMG_3779  IMG_3781       Programma Festa RosmarinoChiesa dell'Addolorata Carbonia copia

Mario Floris 4 copia

Il consigliere regionale del gruppo “Sardegna” Mario Floris ha presentato una proposta di legge, composta da un solo articolo, per prorogare di altri 24 mesi il Piano casa, sia per la presentazione delle istanze che per la comunicazione di fine lavori.

«Una proroga necessaria – ha detto l’ex presidente della Regione – in primo luogo per motivi di necessità e urgenza considerato che la legge in vigore scade a novembre, ma soprattutto per venire incontro alle esigenze delle categorie produttive, delle piccole imprese e dei cittadini in un momento di grande difficoltà per la nostra economia.»

«La proposta – ha sottolineato Mario Floris – ha lo scopo di ridare fiato ad un settore come l’edilizia che a causa della crisi ha perduto migliaia di posti di lavoro con moltissime imprese, spesso piccole e piccolissime, scomparse dal mercato. Intervenire su questo comparto significa inoltre lavorare concretamente per il recupero del nostro patrimonio immobiliare attraverso procedure semplici, migliorare la qualità e l’efficienza energetica delle costruzioni con un notevole risparmio per le famiglie, stimolare il sistema creditizio a sostenere gli investimenti privati.»

«In prospettiva – ha aggiunto Mario. Floris – è auspicabile poi la rapida approvazione da parte del Consiglio regionale della nuova legge urbanistica superando le tante norme di settore, compresa quella che porta il mio nome ormai vecchia di oltre 30 anni, che si sono sovrapposte nel tempo. La Sardegna è profondamente cambiata dal punto di vista urbanistico, ci sono nuove tecniche costruttive, c’è una diversa consapevolezza dell’importanza di recuperare il patrimonio esistente secondo una nuova sintesi fra tradizione e sviluppo delle tecnologie. Per la nostra Regione, anche in materia urbanistica – ha concluso il leader dell’Uds – è arrivato il momento di dare una cornice normativa nuova e moderna ai grandi cambiamenti della società.»

Ignazio Locci 22 copia

«In una fase il sistema radiotelevisivo regionale è schiacciato da una crisi senza precedenti ed è alle prese con numerosi problemi, sia per gli editori che per quanti vi lavorano, tra giornalisti e tecnici specializzati, la Regione Sardegna deve impegnarsi per garantire un sostegno concreto che rafforzi il pluralismo dell’informazione, consolidi il ruolo dell’emittenza regionale ed agevoli il superamento del precariato per le centinaia di addetti del settore.»

Lo sostiene Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«Creare le condizioni affinché siano garantite la pluralità dell’informazione, la voce di ogni posizione politica e la documentazione delle realtà dei diversi territori – aggiunge Locci – è l’obiettivo che questa classe dirigente deve porsi. Il Consiglio regionale, dunque, è chiamato a impegnarsi per programmare una legge che, ponendo un argine alla crisi del sistema dell’informazione isolano, sia capace di garantire la sopravvivenza delle emittenti locali, specie delle più piccole. La strada da seguire deve necessariamente passare nel solco delle nostre tradizioni, attivando (e implementando laddove già in essere) servizi di promozione e divulgazione della cultura e della lingua sarda e facilitando l’utilizzo dello strumento dei contratti di servizio. Non possiamo permetterci che un settore vitale per la democrazia quale è l’informazione – conclude Locci – soccomba di fronte alla crisi economica.»

Allegato di posta elettronica
L’odore dello scirocco, primo romanzo di Gianluca Massa, verrà presentato il 26 settembre nel locale Il Vinile, a Carbonia, alle ore 18.00. Gianfranco Nurra, giornalista de La Nuova Sardegna, e Gianluca Massa, parleranno del romanzo e leggeranno alcuni estratti. Il romanzo, è in vendita in formato e-book.

Gianluca Massa è nato nel 1970, vive e lavora a Carbonia, ma in realtà è di Masainas. È laureato in Giurisprudenza e fa l’impiegato comunale.

Si è inventato il paesino di Mallonis in cui dove ambienta le sue storie, mescolando sapientemente la realtà dei piccoli paesi della Sardegna, della zona del Sulcis in particolare, alla fantasia. Oltre L’odore dello scirocco ha pubblicato con Regina Zabo il racconto brevissimo Il trapezista di Mallonis ed ha il cassetto colmo di racconti ancora inediti.

L’inaccessibile villaggio di Mallonis viene spazzato per una settimana da un mefitico vento di scirocco, che con il suo odore sconvolge e turba gli abitanti.

Lo scirocco soffia senza requie tessendo una trama che lega insieme gli abitanti al proprio destino e a quello del villaggio di Mallonis, nato sotto una cattiva stella e cresciuto come l’erba cattiva.

Le voci degli abitanti si alternano alla voce narrante, richiamando alla memoria i ricordi, che si intrecciano a fatti leggendari ed alla storia della fondazione, ricostruendo, in una narrazione polifonica, gli eventi occorsi in quella maledetta settimana e culminati con l’assassinio di Eufrasio Curreli e Fiorentina Frailis.