25 July, 2024
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Si svolgerà sabato sera, a partire dalle ore 19.00, nella Piazza Nostra Signora di Bonaria, a Sant’Antioco, una mostra nella quale verranno messe in vendita alcune opere di artisti locali, stampe fotografiche e quadri. L’intero ricavato dalla vendita delle opere verrà devoluto in beneficenza. Le opere per la vendita di beneficenza sono state donate dai seguenti artisti: Chiara Caredda, Iandel Iandel, Marco Siddi, Alessandro Siddi, Dino Dini, Fedele Balia, Stefano Puddu, Antonio Biggio, Jacopo Longu, Gabriele Bullegas, Matti Motti, Fabio Murru, Davide Cau, Paolo Fai, Fabio Garau, Nicola Obino, Alessandro Spiga, Fabrizio Schirru e Massimo Calabrò.

Fabio Murru

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Sabato 13 settembre, alle 21.00, la Compagnia teatrale della Lutec, la Libera Università della Terza Età di Carbonia, presenterà al Teatro Centrale di Carbonia, lo spettacolo “Sa Bella Meladia”, di Gigi Tatti.

Personaggi ed interpreti sono:

Clementi (Gino Meloni), Annita (Olga Simoni), Luigi (Luciano Lai), Enricu (Luciano Lai), Angela (Elvira Loddo), Rosaria (Pierina Pischedda), dott.ssa Bua (Ines PInna), Raimonda (Anna Mandaresu).

Tecnico del suono è Antonino Fenu, la regia è di Anna Secci.

Il biglietto d’ingresso costa 5 euro. Prevendita presso la ditta Biagetti, in Via Gramsci, a Carbonia, e presso il botteghino del Teatro Centrale.

Lo spettacolo è stato organizzato con la collaborazione della ditta Medianet..

 

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Il coordinatore del #Centro Studi dei Riformatori sardi, Franco Meloni, e due rappresentanti dei #Giovani Riformatori sardi e componenti del Centro Studi, Alessandra Onni e Roberta Pischedda, hanno tenuto questa mattina una conferenza stampa per denunciare quello che hanno definito il bluff del #patto di stabilità e l’accordo Regione-Governo che costerà alla Sardegna almeno 300 milioni di euro l’anno.

«Nelle scorse settimane il presidente Pigliaru e l’assessore Paci sono tornati molto soddisfatti da Roma, reduci dall’incontro con il Governo da cui avrebbero ottenuto ( a loro dire) concessioni che definire storiche sembrerebbe estremamente riduttivo – hanno detto i rappresentanti dei Riformatori sardi –. A parte la sistemazione temporanea per il 2014, la vera conquista sarebbe il pareggio di bilancio ottenuto dal 2015 in poi che – in parole semplici – vuol dire che la Regione potrà spendere tutto quello che incasserà con l’unica condizione di mantenere il pareggio di bilancio e, non secondario, al netto di un massiccio accantonamento(  di circa 600 milioni) posto a carico della Regione dalla normativa vigente. Comunque niente più patto di stabilità, spesa libera dei nostri soldi, a prima vista davvero un trionfo della Giunta che parla di disponibilità aggiuntive di circa 1.2 miliardi.»

«A noi – hanno aggiunto – che il Governo, in questa situazione difficilissimo della finanza pubblica, fosse diventato improvvisamente così prodigo verso la Sardegna è sembrato un po’ strano ma esaminando bene l’accordo firmato da Pigliaru ci siamo resi conto che le cose non stavano esattamente come apparivano. In poche parole, non ci sarà davvero alcuna capacità di nuova spesa.» 

Meloni, Onni e Pischedda hanno aggiunto che «la Giunta Cappellacci aveva approvato una finanziaria che prevedeva un livello sia di cassa sia di competenza pari a 2513 milioni, ma, in più, aveva messo la quota del #Fondo Unico dei Comuni e Province (circa 500 milioni) fuori patto, forzando un po’ la situazione ma comunque l’aveva fatto e gli aveva dato corso. Poi aveva considerato questo ampliamento di spazi finanziari come un anticipazione (permanente) di 500 milioni dei 1.200 richiesti allo Stato. La norma regionale che ha messo fuori patto il fondo unico, non è mai stata impugnata dallo Stato né dalla Corte dei Conti, come invece avrebbe potuto e dovuto se le avesse ritenute incostituzionali, come fece ad esempio nel caso delle “entrate future” del 2007. Nel 2014 la capacità di spesa regionale anziché passare dai circa 3.000 milioni ( tra autorizzati e non, ma comunque reali) ai 3.700 milioni promessi dalla nuova Giunta (hanno parlato più volte di 1.200 milioni in più!!!), dopo il “trionfale” accordo Paci-Padoan è stata invece abbassata a meno di 2.700 milioni. Sempre al netto di sanità, mutui, ammortamenti, partite di giro, etc)».

«Il livello delle entrate fiscali (titolo I) è stato di 6.587 milioni nel 2013, ma nella Legge Finanziaria per il 2014, valutando correttamente la probabile riduzione del PIL e della parallela riduzione delle imposte pagate dai cittadini e dalle imprese, è stato previsto un livello di entrate di poco inferiore ai 6 miliardi. Non bisogna aspettare il 2015 per capire che le nostre risorse si ridurranno drasticamente, visto che già ad agosto del 2014 gli accertamenti sono inferiori di oltre 500 milioni alle previsioni. Ma a causa del disastroso andamento dell’economia ed anche per le clausole sottoscritte con l’accordo, a fine anno il calo delle entrate è probabile che sia anche  superiore.

Sulla base dei pronunciamenti della Corte Costituzionale, nel bilancio regionale sono iscritte risorse che il MEF tuttora contesta e poiché nell’accordo Paci-Padoan da un lato non è stata prevista alcuna clausola di salvaguardia per la Regione e dall’altro è stata sottoscritta una rinuncia ai ricorsi e agli eventuali pronunciamenti favorevoli futuri, è facile capire come tutto questo non solo metta a rischio le posizioni già conquistate, ma ci privi inoltre del più importante strumento di pressione, rafforzando le pretese del MEF che ben conosciamo dal passato.

Dal 2015 non si applicheranno più le regole del patto (scompariranno tra l’altro i 964 milioni finora posti a carico della Regione dalla normativa previgente) ma rimangono comunque in piedi gli “accantonamenti” istituiti nel 2012 (ossia i tagli di entrata) che oggi ammontano a oltre 577 milioni all’anno e che dal 2012 al 2017  valgono poco meno di tre miliardi.»

«La Giunta Pigliaru si è assunta inoltre la gravissima responsabilità di rinunciare a tutti i contenziosi in atto con il Governo, dove pure c’era la concreta possibilità di vincerne qualcuno.»

La conclusione per i Riformatori sardi è semplice: «Di sicuro con i “trionfali” accordi i sardi non ci hanno guadagnato nulla, anzi con la rinuncia ai ricorsi ci hanno perso molto, sapendo che per il futuro, anche a causa dell’andamento dell’economia, non solo non ci saranno gli sbandierati 1.2 miliardi in più ma invece centinaia di milioni in meno.

Oltre a tutto con l’accordo “trionfale”, Pigliaru e Paci hanno consegnato la Regione con mani e piedi legati ai funzionari della ragioneria Generale dello Stato che saranno gli unici a valutare e contabilizzare il livello delle entrate, e se sbagliano a favore loro, e il passato ci insegna che non è improbabile, noi potremo solo ricorrere dopo che loro le avranno fissate.

Con il nuovo sistema la Regione Sardegna non potrà più accertare direttamente le compartecipazioni ai tributi erariali in base al proprio dettato statutario, ma potrà iscrivere in entrata solo quello che lo Stato impegnerà e devolverà.

Nel 2013 la Giunta di centro destra ha speso circa tre miliardi (oltre alla sanità), nel 2014 la Giunta di centrosinistra spenderà 2.696 milioni (sempre oltre la sanità), e nel 2015, se va bene, arriverà a 2.700 milioni.

In poche parole il tetto alla spesa l’hanno tolto perché non c’e n’era bisogno, sapevano già che le entrate sarebbero state inferiori al tetto stesso. E questo – hanno concluso i Riformatori sardi – è a prova di smentita.»

Martedì 9 settembre, alle 11.00, nella sala convegni dell’Ordine dei medici di Cagliari – via dei Carroz n. 14 – si terrà la conferenza stampa di presentazione della terza edizione di “Sui generis 2014 – Le Giornate cagliaritane sulle pari opportunità”. 

I lavori si apriranno giovedì 11 nell’aula magna “Maria Lai” del dipartimento di Giurisprudenza e si chiuderanno sabato 13 settembre. L’introduzione ai lavori è di straordinario profilo accademico e giurisprudenziale: il professor Giuseppe Tesauro, presidente della Corte Costituzionale, avvierà il convegno che tratta, tra l’altro, di Violenza, Diritti, Genere e professioni. Sono previste relazioni, interventi, tavole rotonde con la partecipazione di un centinaio di specialisti.

Alla conferenza stampa di presentazione del convegno alle testate giornalistiche, prenderanno parte il presidente ed il consigliere dell’Ordine dei medici di Cagliari, Raimondo Ibba, Anna Rita Ecca, Ettore Atzori (presidente dell’Ordine degli avvocati), Angela Quaquero (Ordine psicologi Sardegna), Susanna Pisano (Consulta nazionale forense) e Rosanna Mura (Commissione pari opportunità).

L’attività nel campo della formazione continua dei giornalisti riparte domani, 6 settembre, a Olbia. Il corso è gratuito ed assegnerà 3 crediti ai partecipanti. Ha per titolo: “Informazione, sport, educazione ambientale: gli sportivi e la tragica esperienza dell’alluvione”. Si terrà al #Geovillage dalle 9.30 alle 11.30.

Dopo il saluto del presidente dell’Ussi, Mario Frongia, che ha proposto e organizzato il corso assieme all’Ordine, il programma prevede gli interventi di Filippo Peretti (presidente dell’#Ordine dei giornalisti della Sardegna) sulla Carta deontologica del giornalismo sportivo, e di Augusto Navone (direttore dell’#Area marina protetta Tavolara) sulle iniziative per la protezione dell’ambiente. Interverrà anche Luca Pancalli, presidente del #Comitato italiano paraolimpico. Pancalli è stato commissario della #Federcalcio dopo #Calciopoli ed è presidente del settore giovanile tecnico e scolastico della #Federcalcio.

In questa occasione è possibile la partecipazione con l’assegnazione dei crediti anche ai giornalisti che non si sono iscritti attraverso la piattaforma #Sigef.

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Ignazio Locci, dall’opposizione, replica all’assessore della Sanità, Luigi Arru, sulle accuse mosse alla gestione della #Asl 7.

«L’assessore regionale della Sanità – accusa il consigliere regionale di Forza Italia – mente spudoratamente sapendo di mentire. Nell’addossare le responsabilità del caos sanitario del Sulcis Iglesiente di questi giorni al Direttore della Asl 7 Maurizio Calamida (Cup chiusi, ritardi e lamentele dei pazienti con intervento delle Forza dell’ordine per sedare gli animi esasperati), sta mettendo in scena il patetico e maldestro tentativo di lavarsene le mani. Luigi Arru pensa di farla franca sostenendo, in sostanza, che se i tagli alla Asl 7 hanno generato gravi problemi alle prestazioni – aggiunge Ignazio Locci – è il frutto “di una decisione presa nel febbraio di quest’anno, e pertanto non certo dall’attuale Giunta, sulla base di criteri di finanziamento anch’essi decisi dal precedente governo regionale”. Ma l’assessore ignora volutamente che le assegnazioni fatte nel mese di febbraio erano solo “teoriche e indicative”.»

«L’assessorato della Sanità, infatti, sa benissimo che nell’assestamento di bilancio che la Giunta sta programmando dovranno necessariamente essere inserite nuove risorse per il comparto sanitario – dice ancora Ignazio Locci -. E mi aspetto che all’Azienda sanitaria del Sulcis vengano trasferiti almeno altri 16 milioni di euro, in modo tale da contemperare le esigenze di assistenza con quelle di riduzione della spesa. Tra l’altro, l’assessore dovrebbe essere a conoscenza del fatto che nel finanziamento provvisorio del febbraio 2014 mancavano i fondi per le guardie mediche.»

«Ma a parte il goffo tentativo di addossare alla dirigenza della Asl 7 le responsabilità del problema – sottolinea ancora Locci – cosa propone per risolverlo, almeno temporaneamente, Luigi Arru? Nulla. Chiama in causa Maurizio Calamida e pazienza se gli utenti del territorio si affidano ai servizi sanitari consci di dover affrontare giornate di vera passione. Il problema va affrontato sfruttando l’assestamento di bilancio: alla sanità sarda, non solo della ex provincia di Carbonia Iglesias, occorrono 150 milioni di euro. L’assessore Arru – conclude Ignazio Locci – ne prenda atto e si dia una mossa.»

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«Il ministro dell’Economia, prof. Pier Carlo Padoan, ha firmato i due attesissimi decreti che sbloccano la cassa integrazione in deroga, per il periodo febbraio/agosto 2014, a favore dei lavoratori di #Keller Elettromeccanica degli stabilimenti di Villacidro e Carini.»

Lo ha reso noto, questa mattina, il deputato del Partito democratico Francesco Sanna, che nei giorni scorsi a Roma aveva sollecitato al ministro la definizione della procedura, che ora verrà attuata con rapidità dal ministero del Lavoro e consentirà ai lavoratori di percepire le mensilità arretrate di cassa integrazione.

«Giudico inoltre molto positivamente la proroga di un mese concessa dal #Tribunale di Cagliari al commissario giudiziale, avvocato Nicola Maione, per predisporre la relazione illustrativa delle possibilità di ricollocare nel mercato le produzioni e i servizi di #Keller. Si tratta di un tempo prezioso per sollecitare e raccogliere manifestazioni di interesse per la vendita dello stabilimento ed esplorare tutte le prospettive di possibili commesse con l’obiettivo della vendita ad un operatore serio. La scelta di utilizzare lo strumento della amministrazione straordinaria, l’impegno immediato e fattivo del commissario, la collaborazione del sindacato e del sistema istituzionale sardo e nazionale – ha concluso il deputato iglesiente – si rivelano il metodo giusto e producono risultati intermedi immediatamente apprezzabili.»

Si concludono oggi, a Buggerru, le celebrazioni per ricordare le vicende e le vittime del primo sciopero svoltosi in Italia, nel 1904, organizzate dalle segreterie confederali #CGIL, #CISL e #UIL, in collaborazione con l’Amministrazione comunale e la cooperativa “Piccola Parigi”, ed il patrocinio della #Regione Autonoma della Sardegna e della gestione commissariale dell’ex Provincia di Carbonia Iglesias.

Ieri sera, nella sala convegni dell’ex centrale elettrica, si è svolto un incontro-dibattito, coordinato dal giornalista Giacomo Mameli, direttore della rivista #SardiNews, con gli interventi dei docenti dell’#Università di Cagliari Francesco Atzeni e Gianfranco Bottazzi, del segretario regionale della CGIL Michele Carrus e del segretario nazionale della CGIL, Susanna Camusso, al quale si riferisce l’ampia documentazione fotografica. Alle 19.00, nei locali dell’ex centrale elettrica, si si è svolto lo spettacolo teatrale “La Cantata, 4 settembre 1904”, diretto da Gianluca Medas; alle 21.30, in piazza Morti di Buggerru, il concerto del gruppo “Gli Intreccio”.

Oggi, nei locali dell’ex centrale elettrica, a partire dalle 16.00, si svolgerà il dibattito “L’economia della cultura-Sviluppo integrato del territorio”, coordinato da Vito Fiori, giornalista dell’Unione Sarda, al quale parteciperanno: Silvano Farris, sindaco di Buggerru; Cristiano Erriu, assessore regionale degli Enti locali ed Urbanistica; Maria Antonietta Mongiu, presidente regionale del Fai, il #Fondo Ambiente Italiano; Giampiero Pinna, coordinatore della Consulta delle Associazioni del Parco Geominerario; Salvatore Cherchi, referente regionale per l’attuazione del del #Piano Sulcis; Cecilia Tasca, docente alla facoltà di studi umanistici dell’Università di Cagliari; Ilenia Cilloco, assessore della Cultura del comune di Villanovaforru; Guido Ferilli, direttore del #DEC-LAB, laboratorio di economia della cultura. Alle 21.30, sulla terrazza exBa, è previsto uno spettacolo teatrale della compagnia “L’effimero Meraviglioso”, intitolato “La piccola Parigi”, di Nino Nonnis, per la regia di Maria Assunta Calvisi.

Le celebrazioni del 4-5 settembre 2014 sono dedicate alla memoria dell’eccidio di Buggerru e alla comprensione dei fatti che, 110 anni fa, portarono alla proclamazione del primo sciopero generale in Italia. Durante lo svolgimento delle manifestazioni si avrà modo di discutere delle dure condizioni di lavoro del mondo operaio nel periodo storico in cui si svolsero i fatti e ieri è stato presentato il concorso artistico letterario intitolato“Storie di Miniera”, patrocinato dalla CGIL-Sardegna e rivolto agli studenti della scuola dell’obbligo.
Il gruppo locale “Progetto drammaturgia condivisa” proporrà una ricostruzione scenica del tragico episodio in collaborazione col gruppo di animazione diretto dal professor Gianni Persico.
Nella giornata conclusiva, infine, verrà approfondito il tema dell’unione fra la cultura e l’economia del territorio, definendo le peculiarità che rappresentano un patrimonio di inclusione sociale e nuove opportunità produttive.
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«Il tempo delle parole è terminato il 17 febbraio, adesso siamo impegnati a costruire le basi per la ripresa e lo sviluppo della Sardegna.»

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha aperto così il suo intervento a Buggerru, ieri mattina, in occasione delle celebrazioni per commemorare l’eccidio avvenuto 110 anni fa, con la deposizione di una corona di fiori della Regione Sardegna alla memoria dei minatori uccisi in quella tragica giornata.

Francesco Pigliaru ha parlato nella piazza dedicata alle vittime dell’eccidio, davanti al segretario nazionale della CGIL, Susanna Camusso, a una folta delegazione degli operai di #Alcoa e di #Eurallumina e ad un folto pubblico. 
«Per il lavoro stiamo facendo tutto quello che si deve fare – ha detto il presidente della Regione -. L’occupazione la creano le imprese e noi, da parte nostra, lavoriamo per creare un ambiente favorevole alla loro nascita e al loro sviluppo, tagliando la burocrazia e semplificando la macchina regionale: stiamo procedendo esattamente così. La Sardegna ha bisogno di investimenti seri che arrivino dall’esterno e gli investitori, da parte loro, hanno bisogno di garanzie. Noi restituiamo alla Sardegna credibilità dopo questi anni di cattivo governo. La presidenza è sempre a quei tavoli, con la nostra presenza forniamo garanzie a importanti investitori esterni contro la cattiva burocrazia, che li farebbe scappare. Quella cattiva burocrazia di cui il porto di Buggerru è un emblema. Non è un discorso astratto, tutt’altro. È il modo che abbiamo utilizzato per far arrivare ad Olbia, per l’ex #San Raffaele, un miliardo e duecento milioni di investimenti esteri in una prospettiva di oltre un migliaio di posti di lavoro, è il modo che stiamo utilizzando per salvare i posti di lavoro di Alcoa, che se non fosse stato per la nostra iniziativa sarebbe stata una partita già persa.» 
«In una crisi come questa, oltre a quanto possono fare le imprese private, è necessario anche l’intervento pubblico – ha proseguito Francesco Pigliaru -. Il nostro impegno quotidiano è quello di creare spazio per gli investimenti, avendo il coraggio di fare delle scelte. La conquista delle nuove regole sul patto di stabilità, con la cancellazione dell’assurdo vincolo del limite di spesa, va in questa direzione. E una delle scelte riguarda gli investimenti sull’edilizia scolastica, che significano dare ai nostri ragazzi l’opportunità di frequentare scuole moderne e sicure, e nello stesso tempo creare lavoro per le imprese. Nelle prossime settimane affronteremo con le parti sociali il discorso sulla #Finanziaria 2015 – ha aggiunto -, per capire come intervenire al meglio, con investimenti e politiche di sostegno che garantiscano di far fronte alle emergenze sociali.»
«Con la presa in carico dei ragazzi che accedono al programma #Garanzia Giovani, lo studio delle soluzioni di formazione e della ricerca di opportunità professionali più adatte al profilo di ognuno, la concepiamo come un modello – ha concluso il presidente -. L’impegno è quello di mettere la Regione in grado di prendersi carico dei disoccupati di tutte le età, uno ad uno, seguendoli con percorsi individuali. Investire sulle persone significa dare pari opportunità a tutti, quelle stesse pari opportunità che vogliamo dare a tutti i territori.»

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Durissima accusa dell’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, alla gestione della #Asl 7 di Carbonia.
«Le risorse finanziarie assegnate alla #ASL di Carbonia, come alle altre Aziende sanitarie, sono state incrementate negli ultimi anni. Ma questo aumento – ha detto Arru – invece che creare un enorme e stabile allargamento dei servizi sanitari resi ai cittadini ha generato un enorme disavanzo.»
L’assessore della Sanità ha voluto chiudere così le polemiche sui presunti tagli dei servizi imposti dalla #Asl di Carbonia per mancanza di fondi. Sulla riduzione degli stanziamenti per l’anno 2014, rispetto agli anni precedenti, Arru ha spiegato che «si tratta di una decisione presa nel febbraio di quest’anno, e pertanto non certo dall’attuale Giunta, sulla base peraltro di criteri di finanziamento anch’essi decisi dal precedente governo regionale. Le risorse sono tarate sul fabbisogno teorico quantificato in sede nazionale per garantire i livelli essenziali di assistenza: con risorse analoghe, negli anni precedenti al 2009 i livelli essenziali di assistenza sono stati erogati. Dunque  la presunta scarsità di fondi è dovuta in realtà a una modalità di spesa non corretta, dunque a una gestione che è totalmente da rivedere, a cominciare per esempio dall’inutile incremento dei rapporti di lavoro precario».
L’Assessore ha assicurato, comunque, di aver già avviato un confronto con gli amministratori locali «dopo anni di totale assenza di pianificazione» ed ha ricordato che «era preciso dovere dei manager aziendali svolgere una duplice azione di adeguato aumento dell’offerta ove necessario, e di riorganizzazione e ottimizzazione delle attività. Invece, l’aumento dell’offerta non accompagnata dalle previste azioni riorganizzative sarebbe stata, ovviamente, solo una soluzione tampone destinata ad esaurirsi con i relativi fondi e a moltiplicare, come poi è accaduto, precariato e esternalizzazione dei servizi».