26 July, 2024
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«Se entro il 31 agosto l’assessorato regionale alla Sanità non stanzierà fondi aggiuntivi per il bilancio dell’#Azienda sanitaria locale n° 7 di Carbonia (al quale mancano 25 milioni di dotazione rispetto al 2013) nel giro di dieci giorni i CUP territoriali (Sant’Antioco, Portoscuso, Carloforte) chiuderanno i battenti per mancanza di risorse. Ma non solo: a rischiare seriamente sono anche tutti i giovani medici a contratto, tra urologi, cardiologi, fisiatri, geriatri, che, stante questa situazione, si vedranno sfumare il rinnovo del contratto. E a farne le spese, naturalmente, saranno gli utenti del Sulcis Iglesiente, già da tempo costretti a fare i conti con una sanità sempre più carente.»

A lanciare il grido d’allarme è Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«È evidente che alla Giunta di Francesco Pigliaru e, soprattutto, all’assessore alla Sanità Luigi Arru – aggiunge Ignazio Locci – non importa se le prestazioni mediche del territorio vanno a rotoli, se i cittadini si lamentano e sempre con maggiore frequenza sono costretti a recarsi nella blasonata Cagliari (che certo gode di attenzioni maggiori da parte della politica) per riuscire a ottenere visite specialistiche o qualsiasi altra prestazione. È evidente, perché nonostante le numerose sollecitazioni volte a strappare risorse supplementari – quanto meno quelle che mancano rispetto al bilancio del 2013 – del sottoscritto, dei sindaci, dei sindacati e persino del Direttore generale della ASL 7 Maurizio Calamida, ancora non è arrivata alcuna risposta. Silenzio tombale. Ma del resto, c’è poco di cui stupirsi: come ho sostenuto in più occasioni, le politiche sanitarie della Giunta regionale stanno segnando il passo di questo esecutivo.»

«Luigi Arru deve smetterla di giocare con la pelle dei cittadini e deve immediatamente recuperare i fondi necessari per salvare il salvabile della sanità della ex provincia di Carbonia Iglesias. Non si può più assistere a questo gioco che, francamente – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco -, sembra celare un atteggiamento punitivo verso manager evidentemente poco graditi.»

Sono in corso, a #Calasetta, la mostra fotografica di Toni Cirronis e quella pittorica di Maria Grazia Spiga, inaugurate lo scorso 14 agosto nei locali dell’ex panetteria Aste, in #Piazza Belly.

La mostra fotografica di Toni Cirronis, intitolata “Calasetta… come la guardo io“, sarà visitabile tutti i giorni, dalle 22.00 alle 24.00, fino al 7 settembre; la mostra pittorica di Maria Grazia Spiga, intitolata “Origini di un Amore”, sarà visitabile tutti i giorni, dalle 22.00 alle 24.00, fino al 30 agosto.

 

Mostra Toni Cirronis Mercenaro 2 Mostra Toni Cirronis Mercenaro

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Questa sera, alle 20.00, all’#Arena Fenicia di Sant’Antioco (ingresso gratuito), nuova tappa di “Songs from African and Mediterranean Skies”, un mese di jazz ed altro intorno alla Sardegna nelle più belle località dell’Isola al tramonto.

“Songs from African and Mediterranean Skies”  è il progetto scaturito dall’incontro di due musicisti provenienti da continenti diversi, #Dudu Manhenga ed #Enzo Favata, che nella loro carriera artistica hanno intrecciato la tradizione musicale del proprio paese con le musiche moderne come il soul ed il jazz.
Melodia, energia e poliritmia, modern jazz e musica tradizionale danno luogo ad un sound molto coinvolgente, di particolare originalità e freschezza, tra le nuvole del Mediterraneo ed i cieli dalle mille sfumature dell’Africa.
La band è composta da sette artisti, cinque provenienti dallo Zimbabwe e due dalla Sardegna: Enzo Favata ai sassofoni con Marcello Peghin alle chitarre, si inseriscono nel gruppo musicale che accompagna abitualmente Dudu Manhenga, composto dal batterista Blessing Muparutsa, dal pianista Nick Nare, il bassista Joshua Kwesha ed il percussionista Othnell Moyo.
Dudu Manhenga è un’autentica leggenda dello Zimbabwe. E’ considerata l’erede di Miriam Makeba (Mama Afrika). Cantante e compositrice, il suo stile fa scivolare la musica tradizionale del suo paese verso l’afro-jazz, attraverso le sonorità della band e il caratteristico suono della #Mbira, il tradizionale pianoforte a pollice africano.
L’artista africana è conosciuta anche in Italia, dove ha tenuto una serie di tournées negli anni scorsi. Ha cantato per Papa Benedetto XVI, durante il #VII Incontro Mondiale delle Famiglie, in rappresentanza del Continente Africano.
Dudu Manhenga ha iniziato a muovere i primi passi giovanissima come cantante di jazz e gospel nella città natale di Makokoba per poi trasferirsi ad Harare dove ha iniziato la carriera di cantante e corista al fianco di vere e proprie leggende della musica africana. Parallelamente ha studiato allo #Zimbabwe College of Music in Harare. Dopo una gavetta come corista, nel 2001 ha fondato con il marito e batterista Blessing Muparutsa i “Color Blue”, band che è riuscita a sposare in maniera originale e coinvolgente la musica afro, il contemporary jazz e la musica tradizionale dello Zimbabwe. Nel 2003, a ventidue anni, ha pubblicato il primo album, “On of the Blue”, miscela di afro jazz decisamente originale. Oggi, in Zimbabwe, Dudu Manhenga, è conosciuta non solo per la sua musica, ma anche per l’attivismo per i diritti delle donne.

Il concerto sarà preceduto dall’intervento degli esperti della #Fondazione Nurnet che l’organizzazione ha voluto coinvolgere per approfondire la conoscenza sugli aspetti archeologici del luogo.

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Nasce, a Iglesias, un’isola ecologica interrata in via Pacinotti. La #Giunta comunale ha autorizzato la #Derichebourg San Germano, la società che gestisce il servizio di ritiro e smaltimento dei rifiuti, a realizzare la prima isola ecologica interrata all’interno dell’area pubblica che si trova al lato della Via Pacinotti, all’inizio della strada vicinale per Cruccueddu. La decisione è arrivata dopo un periodo di monitoraggio volto ad individuare la localizzazione ottimale durante il quale sono stati effettuati vari sopralluoghi e incontri con i cittadini.

La realizzazione dell’isola ecologica interrata nella posizione individuata, consentirà di fornire un servizio sia al popoloso quartiere di Serra Perdosa, sia a tutte le abitazioni rurali di #Cruccueddu che, a causa delle pessime condizioni delle strada risultano difficili da servire col porta a porta.

L’isola sarà costituita da un impianto “Telescopico” che permette il posizionamento nel sottosuolo di 5 cassonetti da 1700 litri, accessibili dall’esterno attraverso delle torrette dedicate ciascuna ad una specifica frazione di rifiuto. I sacchetti vengono depositati verso il corrispondente cassonetto. L’impianto si inserisce perfettamente nel contesto urbano: a impianto abbassato, infatti, sono visibili solamente le torrette per il conferimento dei rifiuti.

A seconda della frequenza di svuotamento l’impianto può arrivare a servire sino a 480 nuclei familiari.

L’impianto sarà completato con l’installazione di un sistema a badge magnetico che consentirà di identificare i soggetti che conferiscono, così da individuare i conferimenti non conformi e permettere l’uso solo ai soggetti in regola con le imposte. L’isola sarà video sorvegliata dal sistema già installato nell’area individuata.

«E’ un passo importante e costituirà – spiega l’assessore dell’Ambiente, Melania Meo – una fase sperimentale di un progetto più ampio che riguarda l’applicazione della tariffa puntuale che permetterà di calibrare la stessa in base al rifiuto effettivamente prodotto dalle famiglie.»

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Il commissario dell’#Autorità portuale di Cagliari, Vincenzo Di Marco, ha approvato il programma triennale dei lavori 2015/2017. Nell’arco del triennio è previsto un investimento complessivo di € 147.738.847,95, così suddiviso:

2015: € 43.100.432,20

2016: € 62.138.415,67

2017: € 42.500.000,00.

Gli interventi più rilevanti per il 2015 sono quelli relativi alla seconda fase delle opere di infrastrutturazione primaria degli avamporti del Porto Canale per attività cantieristica (importo dell’annualità di 10 milioni di euro sull’importo complessivo dell’intervento di 29 milioni di euro) e all’infrastrutturazione delle aree G1W e G2W  (importo dell’annualità di 10 milioni di euro sull’importo complessivo dell’intervento di 15,3 milioni di euro).

Sono previsti inoltre i lavori di infrastrutturazione delle aree G2E destinate a funzioni portuali, industriali e servizi logistici – 2° lotto (annualità di 5 milioni di euro sull’importo complessivo di 9,138 milioni di euro); la realizzazione della darsena per imbarcazioni di servizio a Porto Foxi – 1ª fase  (importo dell’annualità di 5 milioni di euro sull’importo complessivo dell’intervento di 10 milioni di euro); la riqualificazione del Capannone Nervi (importo dell’annualità di 3,5 milioni di euro sull’importo complessivo dell’intervento di 4,2 milioni di euro); il completamento della viabilità interna del #Porto Canale – 3° lotto  (importo dell’annualità di 2 milioni di euro sull’importo complessivo dell’intervento di 3 milioni di euro); la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti presenti nelle aree portuali di Santa Gilla e Zona I del PRP (1 milione di euro); la riqualificazione della zona di Via dei Calafatti e IV Regia (1 milione di euro); la demolizione dei silos e la riqualificazione delle aree circostanti alla #Zona Riva di Ponente (1 milioni e di euro).

I restanti 8 interventi prevedono ciascuno una spesa inferiore a 1 milione di euro.

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Le dottoresse Luisella Colombano e Marinella Cucca, collaboratrici professionali sanitarie ostetriche in forza alla #Asl 7 di Carbonia, si sono aggiudicate il primo premio relativo al concorso bandito dalla #Federazione nazionale collegi ostetriche “La Fnco premia le idee innovative delle ostetriche”.

La premiazione si è svolta lo scorso 5 luglio a Roma, in occasione dell’#Assemblea nazionale dei Collegi ostetrici provinciali e dei coordinatori dei corsi di laurea di ostetricia, nonché alla presenza dei rappresentati del Ministero e dell’Istituto Superiore di Sanità.
A ricevere l’importante riconoscimento è stato il progetto redatto dalle professioniste sul tema progetto organizzativo su modelli assistenziali innovativi delle cure ostetriche in ospedale (area ostetrica, ginecologica, neonatale), dal titolo “L’ostetrica nella gestione dell’ambulatorio ospedaliero della gravidanza a basso rischio. Proposta di un nuovo modello organizzativo: il #Midwifery-led model”, espressione anglosassone, quest’ultima, che può essere tradotta come “modello (organizzativo) a guida ostetrica” –
Si tratta di un modello organizzativo per l’assistenza della gravidanza e del parto a basso rischio, gestito in autonomia professionale e responsabilità dalle ostetriche. La necessità di progettare questo percorso nasce con una doppia valenza. La prima motivazione trova fondamento in ciò che recitano le norme legislative in materia, il dovere delle ostetriche di riappropriarsi di un ambito dello specifico professionale che rientra a tutti gli effetti tra  le funzioni delle professioniste: l’assistenza autonoma della gravidanza fisiologica. Il secondo  stimolo nasce da una riflessione su quanto riportano le evidenze scientifiche in tema di assistenza  ostetrica, cioè che l’appropriatezza delle prestazioni assistenziali ostetriche in gravidanza possono  dar luogo ad un decremento dei ricoveri impropri, a una diminuzione del ricorso alla medicalizzazione della gravidanza, ad un minor ricorso al taglio cesareo.

Con preciso intento è stato predisposto uno studio di fattibilità a sostegno di questo nuovo servizio rivolto alla donna in gravidanza: «Intraprendere la nuova esperienza – hanno spiegato Luisella Columbano e Marinella Cucca – è motivo di crescita e novità, finalizzata a rafforzare le proprie capacità professionali e l’autonomia personale, nonché a mettere in campo tutte le risorse intellettuali per perseguire un assistenza qualificata».

L’azione proposta consiste nella apertura di un ambulatorio ostetrico aziendale dedicato che svolge le attività a progetto.
«A nome di tutta la direzione – ha detto Maurizio Calamida, direttore generale della Asl 7 di Carbonia – esprimo il plauso per questo ottimo risultato, che da lustro a tutta l’Azienda; personalmente manifesto soddisfazione e vivo apprezzamento per l’impegno,
l’entusiasmo e per il brillante successo conseguito e colgo l’occasione per ringraziare, oltre che le professioniste, le strutture operative di appartenenza che hanno contribuito con stimolo e sostegno quotidiano la dr.ssa Colombano e la dr.ssa Cucca per la stesura di questo progetto».

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In Italia, negli ultimi anni, nonostante la grave crisi economica, l’innovazione tecnologica ha compiuto autentici passi da gigante nei vari settori delle infrastrutture. Nel 2004, Francesco Signoriello, da oltre trent’anni consulente aziendale per l’internazionalizzazione delle PMI e di Governi stranieri, con incarichi societari in organismi istituzionali internazionali ha creato il “Progetto World”, per l’internazionalizzazione della ricerca, dell’innovazione, dell’imprenditoria e della cultura. Il “Progetto World” sta internazionalizzando, principalmente, un “prodotto” multisettoriale, universale, innovativo ed ecosostenibile, l’Ecoporto Italia – Made in Italy, già presentato al mondo accademico e a Governi della Federazione russa e di altre Nazioni, all’African Union Commission, a banche governative e di sviluppo d’area disponibili a finanziare i progetti (tra le quali World Bank, Banco di Sviluppo dell’Africa e BEI), banche italiane e Simest, ad Agenzie dell’ONU come la FAO e l’UNIDO e a vari organismi in Italia ed all’estero. La World Area Holding srl, società capogruppo del “Progetto World”, promuove e sostiene la pratica del diporto e delle altre attività nautiche, in particolar modo, lo sviluppo della nautica ecosostenibile con gli “Ecoporti”, attraverso collaborazioni con enti pubblici e non, nazionali e stranieri; promuove, in Italia, la realizzazione di opere marittime di pubblico interesse, utilizzando fondi pubblici e di investitori; promuove e sviluppa corsi di formazione professionale e di ricerca ed innovazione, nel quadro delle vigenti normative di varie Nazioni nel campo della nautica “ecostenibile” e dell’ambiente; con la prossima World Area Nautic promuove, ovunque, al fine di diffondere e tutelare la cultura del mare, delle acque interne e dell’ambiente in generale, specie tra i giovani, corsi di vela, corsi sull’ambiente, gemellaggi e collaborazioni con sottoscrizioni di protocolli d’intesa con Stati, Regioni, Organismi pubblici e non, Camere di Commercio, Università, Enti parchi, Associazioni nautiche e non, Federazione sportive ed ambientali di qualunque Nazione. World Area Holding ha sottoscritto accordi di collaborazione con il CNR, Università di diversi paesi, i governi di due paesi della federazione russa e sta definendo altri accordi in Italia ed all’estero con istituti marittimi, università, aree marine protette, centri di ricerca, enti pubblici e privati ed associazioni di categoria. Negli ultimi anni ha promosso ecoporti nei distretti nautici del Volga e del Don ed ha avviato collaborazioni per la realizzazione di ecoporti nei fiumi e mari della federazione russa; ha avviato inoltre contatti con il governo brasiliano per la presentazione dell’ecoporto presso il Banco Central do Brasil, ha programmato interventi in Paraguay, a Cuba, negli Emirati Arabi, Africa, India, Turchia, Grecia e Cina. In Italia ha avviato i progetti per la realizzazione di strutture ecoportuali in varie Regioni, finanziabili con la Cassa Depositi e Prestiti, Italia Navigando e Fondi d’Investimento. Sono stati già programmati, inoltre, incontri con gli addetti scientifici ed incaricati d’Affari delle Ambasciate del Messico, Colombia, Perù, Cile, Panama, Argentina, Serbia e Polonia.

«L’ecoporto galleggiante – spiega Francesco Signoriello, Amministratore Unico di World Area Holding e presidente del Cisvam – è stato giudicato da diversi soggetti pubblici e privati, innovativo, sostenibile ed il futuro della portualità, mercantile, turistica e da pesca, fluviale, lacustre e marittima, con valenza universale. Abbiamo presentato al direttore generale del ministero dei Trasporti marittimi ed interni, Enrico Maria Puja, che mi ha sempre incoraggiato, e al capo di gabinetto del ministro Maurizio Lupi, Enrico Seta, il progetto di ecoporto galleggiante per grandi navi da crociera fuori la laguna di Venezia, realizzato dal Cisvam, Centro internazionale di studio per la valorizzazione dell’ambiente e del mare, costituito da università ed aziende innovative, a conoscenza anche del CNR, riscontrando un grandissimo interesse.»

Il Sulcis come potrebbe inserirsi in questa progettualità portuale così innovativa?

«Il Sulcis per le sue caratteristiche naturali – spiega Francesco Signoriello – ha grandi potenzialità. Ho conosciuto quest’area grazie a Cesare Bettini, presidente del Consorzio Turistico L’Altra Sardegna e, tenuto conto della sua enorme potenzialità finora quasi interamente inespressa, sono convinto che l’ecoporto galleggiante possa divenire l’elemento giusto per valorizzarne lo straordinario ambiente naturale e farne un grande mezzo di sviluppo, rispettando le culture locali, l’ambiente e favorire gli scambi culturali, turistici, economici, e mezzo di attrazione di investitori stranieri.»

«Per avviare la realizzazione di tutto questo – aggiunge Francesco Signoriello – ho pensato alla costituzione di un Expò permanente del Sulcis dell’ambiente e del mare, formato da comuni ed associazioni disponibili a partecipare con le loro specificità e a mostrarle agli investitori. Dopo quasi 40 anni di esperienza nel campo dell’internazionalizzazione, ho deciso di trasferire queste esperienze nel Progetto World. Recentemente ho presentato l’idea dell’Expò permanente al segretario regionale della UIL, Francesca Ticca che ne è rimasta favorevolmente impressionata ed abbiamo deciso di organizzare una conferenza regionale per il prossimo mese di settembre.»

Si può quantificare la portata dell’investimento per la realizzazione di un ecoporto galleggiante?

«Alcune settimane fa, nel corso di un incontro con il sindaco di Ladispoli, si è parlato della progettazione di un ecoporto galleggiante per 1.000 posti barca, per un investimento compreso tra i 50 e i 70 milioni di euro.»

Come finanziare un ecoporto galleggiante nel Sulcis?

«I maggiori finanziatori, anche in questo caso – conclude Francesco Signoriello -, sarebbero le Banche Regionali, la Cassa Depositi e Prestiti, Simest, Banche Commerciali inglesi ed investitori privati istituzionali di vari paesi. Sto raccogliendo il portafoglio di progetti e lettere di interesse da portare al tavolo degli investitori.»

Giampaolo Cirronis

Polo industriale Portovesme 3
Potranno essere presentate fino alle ore 12.00 del 30 settembre 2014, le domande di accesso alle agevolazioni per l’attivazione della seconda fase dei #progetti di sviluppo locale nelle aree di crisi di Porto Torres, La Maddalena, Ottana, Siniscola, Pratosardo, Tossilo, Oristano, Portovesme e del territorio svantaggiato della Marmilla.
Le domande di accesso all’agevolazione potranno essere presentate esclusivamente attraverso il sistema informatico messo a disposizione dall’amministrazione regionale.
Per informazioni è possibile contattare:
– #Bic Sardegna S.p.A in Via Cesare Battisti, n. 14 – 09123 Cagliari al numero telefonico 070 278088 o tramite e-mail psl@bicsardegna.it;
– Ufficio relazioni con il Pubblico del Centro regionale di programmazione in Via Cesare Battisti, snc – 09123 Cagliari al numero telefonico 070 6067028. 

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Si può visitare sino a domenica 31 agosto 2014, presso il Museo del Carbone, nella Sala Argani 1 della #Grande Miniera di Serbariu, a Carbonia, la #Mostra personale di pittura dal titolo “…forse…”, dell’artista Sergio Bolgeri.

La mostra si inserisce nel progetto d’arte e cultura Sartegna Contemporanea, curato da Giovanni Corbia, organizzato dall’Asdamt e patrocinato dal comune di Carbonia, dall’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport; dalle Province Carbonia Iglesias, Oristano, Sassari; dagli altri Comuni scelti quali sedi espositive e dalla Generalitat de Catalunya, Espai Llull de l’Alguer.

La mostra sarà visitabile gratuitamente fino al 31 agosto negli orari di apertura del #Museo del Carbone (tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00).