25 November, 2024
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L’assessorato regionale del Lavoro ha aperto una seconda finestra esclusivamente per le agenzie formative che non sono riuscite a presentare le candidature nell’ambito della prima finestra per l’integrazione del Catalogo unico dell’offerta formativa per i giovani che hanno aderito alla Garanzia giovani Sardegna.

La finestra sarà aperta fino alle 8.00 di venerdì 19 dicembre.

Il catalogo unico rimarrà aperto fino al 31 dicembre 2015.

En.A.P. Sardegna

Il 18 novembre si è concluso all’ENAP di Carbonia il corso Competenza Immigrazione (Azione Formativa 5 – P.O.R. FSE 2007-2013) rivolto inizialmente al mondo della scuola; di fatto il gruppo di sedici persone era composto, da alcuni insegnanti della scuola primaria e secondaria, personale ATA con varie qualifiche, da operatori socio sanitari, tirocinanti, giovani universitari e neolaureati, impegnati nel campo sociale e nei centri di accoglienza e registrazione degli immigrati.

Le lezioni sono iniziate nel mese di maggio e proseguite a partire dal mese di settembre ed è stato molto faticoso conciliare i propri orari di lavoro con le cinque ore del corso due volte alla settimana fino al mese di novembre. Ciononostante, l’interesse è stato molto vivo non solo per i temi affrontati con esperienza e vivacità dai docenti formatori, ma anche per la conoscenza di aspetti non diffusi e/o travisati dai mezzi di informazione relativi alle condizioni dei vari immigrati che giungono in Italia ormai da diversi anni. Oltre ad aver esaminato il fenomeno immigrazione dal punto di vista statistico, sociologico, antropologico, legale, umanitario e della comunicazione, si è lavorato e riflettuto su come creare reti di servizi efficienti per l’accoglienza degli immigrati, superando i pregiudizi razziali, le paure e le deformazioni presentate talvolta dai mezzi di comunicazione o gli atteggiamenti pietistici o demagogici dei politici. Da questo tipo di studio, si è rafforzata la convinzione che  una vera integrazione degli stranieri potrebbe fornire un valido apporto culturale ed  essere una preziosa risorsa per la nostra società e la nostra economia, così come accade già da decenni in vari paesi europei dove la multiculturalità è una realtà positiva e consolidata. Ma ciò che ha reso particolare tale corso, al di là dell’interesse dei contenuti e del lavoro, è stato il graduale affiatamento tra partecipanti, docenti formatori e tutor, che ha creato un clima familiare in cui ciascuno ha condiviso esperienze non solo di tipo professionale, ma anche di vita, nonostante le differenze di età. L’auspicio è che questo lavoro possa portare realmente nel nostro territorio, in cui sempre più spesso approdano o giungono immigrati dall’Europa orientale, dall’Africa e dall’Asia, alla creazione di un sistema organizzativo che aiuti paradossalmente a superare i nostri  stessi problemi sociali ed economici, sfatando la convinzione che gli immigrati siano un ulteriore ‘peso’ e un problema che potrebbe aggravare la profonda crisi e il disagio diffuso. Proprio la scuola deve  fungere da tramite nel processo di integrazione, specialmente nella formazione delle nuove generazioni di immigrati, e ogni settore di lavoro sarà importante, senza gerarchie o posizioni privilegiate, al fine di trasformare positivamente ciò che ora è visto come ‘emergenza’  in un modo di lavorare attraverso una rete  in cui ciascuno, italiano o straniero, abbia il suo posto e il suo ruolo con l’opportunità di realizzare la propria vita. 

«Se ci riescono tanti paesi, resi grandi proprio dalla multiculturalità – sostengono i formatori Muratori, Mei, Piras e Zedda e la tutor Carla Orrù – perché non dovremmo riuscire anche noi, che abbiamo all’estero tanti connazionali emigrati e un’antica  tradizione frutto di tante influenze culturali?»

Si svolgerà sabato 13 dicembre, alle ore 16.00, a San Gavino Monreale, nel Ristorante Santa Lucia in via Nureci, il congresso provinciale di Sardegna Zona Franca. L’assise si aprirà con un dibattito sull’istituzione dello strumento, che porterebbe nuovi vantaggi economici e fiscali all’Isola. Si passerà poi alla votazione degli organismi provinciali del movimento, con la nomina del segretario e del direttivo della provincia. Una partenza per una nuova scommessa. Il congresso vedrà protagonisti gli iscritti e i nuovi aderenti alla formazione.

Il consigliere regionale di Sardegna Zona Franca Modesto Fenu evidenzia i riflessi positivi del percorso intrapreso. «La strutturazione del movimento – rimarca Fenu – ci consentirà di avere un forte riconoscimento della compagine anche a livello regionale, anche per dare alla Sardegna i diritti sinora negati come la Zona Franca e condizioni che portino al rilancio economico della nostra isola. Stiamo portando avanti anche a livello regionale un cammino destinato ad aprire una nuova pagina per la Sardegna». Il commissario provinciale del territorio Ottaviano Merella rileva l’importanza del nuovo soggetto per il territorio. «Sarà una squadra capace di disegnare nuovi progetti per la rinascita del Medio Campidano, che è in forte sofferenza per la grande crisi industriale».

La Maddalena 1 copia

Il presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena esprime soddisfazione rispetto alle indicazioni generali del nuovo P.U.C. – Piano Urbanistico Comunale annunciate a mezzo stampa e illustrate nel corso di un’assemblea pubblica lo scorso 10 dicembre dall’assessore Mauro Bittu e dai tecnici incaricati per la redazione del documento. In attesa di verificare sulla carta i contenuti e le previsioni di indirizzo urbanistico per La Maddalena, Bonanno sottolinea le possibili convergenze con l’impianto generale formulato attraverso il Piano del Parco, già depositato presso la Regione Sardegna e in fase di completamento dell’iter di adozione.

«Attendiamo di poter vedere i documenti e il dettaglio delle previsioni ma se le premesse annunciate dovessero corrispondere agli atti, saremmo ad un buon punto di convergenza – questo il commento del presidente del Parco, Giuseppe Bonanno. – Sono contento che abbia fatto breccia l’idea del recupero dell’agricoltura storica, solo pochi anni fa bollata come “idea bislacca” quando l’Ente Parco incominciava a parlarne. Quando, anche se con tempi diversi si giunge alle stesse conclusioni, vuol dire che quelle idee hanno valore universale. Sono contento anche dell’impostazione che rifugge da una visione che vuole imporre nuovo cemento. Come Parco abbiamo sempre detto di dover puntare sul recupero e sulla valorizzazione del centro storico, cuore del tessuto economico e sociale della collettività. Il piano del Parco – depositato qualche mese fa al vaglio della Regione – si muove proprio in questi ambiti: valorizzazione della storia e della cultura locale, recupero dell’agricoltura in chiave innovativa per offrire nuove opportunità turistiche ma anche imprenditoriali, valorizzazione dell’ambiente e del centro storico come perno delle attività e porta del Parco.»

Significativi secondo il presidente Bonanno i passaggi relativi alla valorizzazione delle fortificazioni.

«Già ai tempi della Luis Vuitton Cup fummo i suggeritori di un progetto di musealizzazione del bene storico rappresentato dalle fortificazioni – ricorda lo stesso presidente – con l’idea di realizzare, recuperando anche il tratto stradale, un nuovo polo di attrazione che fosse in comunicazione con la costa e che parlasse dell’immenso patrimonio rappresentato dall’architettura militare. Sensibilità e attenzione che abbiamo manifestato anche in opposizione al primo progetto presentato per il recupero del Forte Arbuticci, quando suggerimmo il recupero delle volumetrie esistenti intorno alla fortezza al fine di valorizzare l’esistente e creando servizi. Quel progetto, grazie al contributo del Parco venne presentato e anche approvato in conferenza di servizi, non venne realizzato perché con la chiusura delle celebrazioni del 150esimo calo il sipario, ma ciò non toglie che le amministrazioni titolate a farlo, trovati finanziamenti, possano riprenderlo e realizzarlo prontamente posto il fatto che è un progetto già autorizzato». 

«Se dall’analisi dei contenuti del piano – conclude Bonanno – che attendiamo di vedere, dovesse emergere questa convergenza non sarà difficile integrare i due strumenti e partire con una nuova fase che passi dall’aleatorietà, alla programmazione. Gli interventi che il Parco sta mettendo in cantiere, ossia parcheggio di Stagnali e gli Orti di Garibaldi vanno proprio in quella direzione.»

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Il 19, 20 e 21 dicembre a Nuoro, presso l’Exmè di Piazza Mameli, si terrà il B’Week, un intero fine settimana in prossimità delle festività natalizie dedicato al settore enologico, con piacevoli momenti di intrattenimento studiati per esaltare la cultura dell’alta cucina ed in particolare dell’eccellenza vinicola.

Il B’Week è l’evento conclusivo della Terza Edizione del Concorso Enologico Nazionale B’nu, promosso dalle Camere di Commercio di Nuoro, Oristano, Cagliari e Sassari, d’intesa con l’Agenzia Laore, l’AIS – Associazione Italiana Sommelier, l’O.N.A.V. – Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino e il Comune di Nuoro. Il concorso, approvato dal ministero per le Politiche alimentari, agricole e forestali, è dedicato ai vini IGT, DOC e DOCG prodotti in tutto il territorio italiano, suddivisi in tre categorie: bianchi, rossi e vini da dessert, con una sezione speciale riservata ai vini biologici DOC e DOCG.

L’edizione del Concorso Enologico Nazionale B’nu del 2014 ha riscosso un notevole successo: ben 215 vini, provenienti dalla Sardegna, Campania, Veneto, Sicilia, Calabria e Piemonte sono stati presentati alla selezione, un numero apprezzabilmente in crescita rispetto alle passate edizioni, evidenziando un rinnovato interesse per l’iniziativa.

Le commissioni di degustazione impegnate nella  selezione  si sono avvalse della collaborazione di esperti e professionisti del settore di livello nazionale, come il Direttore Nazionale dell’Onav Michele Alessandria, il Responsabile degustazioni di Vin&alia Lorenzo Colombo e professore di enologia dell’Università degli Studi di Alba Marco Rissone – oltre a tecnici degustatori. Con la competenza e professionalità, quindi, hanno espresso loro valutazioni secondo il  metodo di analisi sensoriale “Union Internationale des Oenologues”.

Per ogni categoria sono stati individuati i tre vini migliori, così da poter premiare ed esaltare la qualità di più prodotti, mentre  è stato riservato un premio ad hoc per i vini biologici, proprio per riconoscere l’impegno e la professionalità negli specifico settore dei produttori. Il comparto della viticoltura in Sardegna e della penisola si mantiene nel complesso relativamente stazionario in termini di quantitativi di uve prodotte; mentre è senz’altro evidente la crescita del livello qualitativo dei vini sardi, come peraltro dimostrato dai lusinghieri giudizi espressi dalle apposite commissioni di degustazione del concorso.

I vini che avranno ottenuto i migliori riconoscimenti saranno i grandi protagonisti del B’Week: saranno presentati al pubblico durante le degustazioni curate  dall’Associazione Italiana Sommelier e, come previsto dal regolamento ministeriale del concorso, i vini premiati e quelli che hanno ottenuto un punteggio superiore o uguale ad 85 punti verranno inseriti in un catalogo a cui verrà data ampia diffusione dalla Camera di Commercio di Nuoro.

Il ricco programma del B’Week, infatti, prevede  una ricca selezione dei vini migliori prodotti in Sardegna, e offre l’opportunità di  conoscere e apprezzare il valore della produzione vinicola  attraverso le degustazioni organizzate dagli specialisti dell’Ais e di Slow Food. L’edizione 2014 si preannuncia inoltre ancora più ricca di iniziative rispetto agli scorsi anni: laboratori per bambini organizzati dal Museo Man di Nuoro, cene d’autore curate da chef sardi di successo che racconteranno la preparazione dei piatti e i segreti per abbinare i vini più adatti ad esaltare i sapori tradizionali. La cultura artigianale e le tradizioni del nostro territorio saranno poi presentate ai visitatori da numerosi artigiani che esporranno e venderanno i loro prodotti nei mercatini di Natale allestiti nel piano superiore dell’Exmè. L’atmosfera natalizia sarà la piacevole cornice ideale per accogliere e accompagnare il visitatore all’interno delle iniziative che prevedono un interessante fine settimana di musica, cucina di qualità e naturalmente ottimo vino, anche per il brindisi di auguri per le prossime festività. Il nostro week end è naturalmente con B’nu.

Nella giornata di ieri, 11 dicembre 2014, Forza Italia Giovani Sulcis Iglesiente ha partecipato al primo corso di formazione organizzato dal leader nazionale del movimento On. Annagrazia Costanza Calabria, presso la sede nazionale di Forza Italia, a Roma. Presenti il coordinatore provinciale Roberto Demurtas e il coordinatore regionale, Pierpaolo Cassoni. Sono saliti in cattedra nel corso della giornata Paolo Romani, presidente del Gruppo Forza Italia Senato, Renato Brunetta, presidente Gruppo Forza Italia Camera dei Deputati, Vittorio Macioce, capo redattore politico del quotidiano il Giornale, l’on. Maria Stella Gelmini e l’on. Deborah Bergamini, responsabile comunicazione Forza Italia.

«E’ stato un corso di formazione politica importantissimo per la formazione della classe dirigente del futuro – ha commentato il coordinatore provinciale Roberto Demurtas -. Mi congratulo con chiunque abbia collaborato alla realizzazione di questo primo dei cinque incontri che si svolgeranno nei prossimi mesi, in particolar modo con l’on. Annagrazia Costanza Calabria.»

Copagri Sardegna lancia l’allarme sui Consorzi di Bonifica e invita la Regione a dare attuazione alla riforma approvata sei anni fa. È, infatti, continua e giusta la protesta dei dei coltivatori: l’ultima riguarda il Consorzio di Oristano, e prima ancora quello del Basso Sulcis e della Nurra. Ora basta.

«Non si capisce perché debbano ancora esistere NOVE consorzi di bonifica con nove gestioni separate che determinano un costo dell’acqua non uniforme sul territorio regionale, e causano concorrenza sleale all’interno delle stesse colture», dichiara Ignazio Cirronis, presidente di Copagri Sardegna. «Le Organizzazioni agricole hanno in sostanza condiviso la scelta dell’assessorato di unificare il Consorzio della Sardegna Meridionale con quelli del Basso Sulcis e del Cixerri, ma non basta – aggiunge Pietro Tandeddu, coordinatore regionale di Copagri -. «La soluzione ottimale è rappresentata da un’unica Agenzia o struttura consortile, ma nel frattempo si provveda all’integrazione del consorzio dell’Ogliastra con Nuoro e all’unificazione dei tre consorzi del Nord Sardegna».

Per Copagri non sono bastati 6 anni per mettere a posto i bilanci dei consorzi in modo uniforme e trasparente, secondo lo schema del bilancio della Regione, in modo che si possa evincere una chiara situazione patrimoniale e un chiaro conto economico.

Per questo l’associazione suggerisce alcuni punti di immediata attuazione:

– si dovrebbero istituire servizi comuni tecnici, amministrativi e contabili a livello regionale, con dotazioni organiche definite per i consorzi,

– si dovrebbe ripristinare la norma del 2008 che fissava all’80% il contributo regionale per le spese di manutenzione, norma “furbescamente” modificata dalla precedente Giunta (che scrisse “sino all’90%”): un vero e proprio specchietto per le allodole, dato che lascia all’amministrazione la discrezionalità di decisione;

– si devono rivendicare e utilizzare al meglio le risorse irrigue che arriveranno dal Programma nazionale del PSR (anche per completare il piano di installazione dei contatori che possono consentire un risparmio idrico con il pagamento secondo i reali consumi);

– la Regione deve deliberare i criteri per la determinazione annuale del contributo irriguo da porre a carico dei produttori, e che premi i migliori consorzi in termini di economicità ed efficienza;

– bisogna dire basta all’assunzione di precari per 6 o 8 mesi nonostante un utilizzo di pochi mesi e pur senza copertura finanziaria per l’intero periodo

Copagri, infine, si rivolge all’assessore dell’Agricoltura affinché promuova a breve un incontro con le organizzazioni, i consorzi e la struttura dell’assessorato per fare il punto della situazione e condividere un piano di azione capace di determinare un giusto costo dell’acqua di irrigazione.

Era stata pubblicizzata, appena quattro anni fa, come una grande rivoluzione: quattro stazioni wireless per accedere gratuitamente a internet erano state riconosciute al comune di Quartu Sant’Elena nell’ambito del bando della Regione Sardegna “Surf In Sardinia”: in via Brigata Sassari (sala Michelangelo Pira), a Flumini (Santa Maria degli Angeli), a Pitz’e Serra (Piazza del Popolo Curdo) e al Margine Rosso (Centro d’informazioni turistiche). Invece dopo una breve sperimentazione, in particolare nel litorale, sono state disattivate.

Oggi i Riformatori sardi hanno fatto un blitz nelle zone dove era previsto il wi-fi. «Abbiamo verificato – spiega il vice coordinatore dei Riformatori sardi di Quartu Danilo Pillitu – che la rete non funziona in nessuno dei punti indicati.» «Per questo – aggiunge la coordinatrice Elena Secci – abbiamo chiesto lumi all’Urp del Comune e ci è stato detto che il servizio è stato sospeso perché non è stato pagato il canone.»

«I Riformatori sardi – aggiunge Pillitu – hanno predisposto un piano per il w-fi libero in tutto il comune di Quartu. Un sistema al passo con i tempi e con le più evolute città europee  che darà libero accesso e illimitato a tutti coloro che posseggono uno smartphone.»

Il progetto sarà presentato nei prossimi giorni in Comune per essere discusso dal Consiglio comunale. «Faremo una battaglia su questo – concludono Secci e Pillitu – Quartu può essere un modello di innovazione per tutta la Sardegna.»

 «I familiari dei detenuti in attesa di poter effettuare i colloqui o dell’autobus per fare rientro a casa non hanno alcun riparo all’esterno del nuovo carcere di Cagliari Uta. Sono costretti a sostare al freddo e sotto la pioggia talvolta per ore». Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, avendo ricevuto segnalazioni dai parenti delle persone private della libertà attualmente nel Villaggio Penitenziario ubicato nell’area industriale di Cagliari.

«Chi ha progettato la struttura – sottolinea Maria Grazia Caligaris – ha individuato solo un locale di identificazione e transito per i familiari, tralasciando di considerare che anche quando i turni sono a regime esistono tempi morti per gli effettivi accessi. Ciò ha determinato nei giorni scorsi gravi disagi, soprattutto per i bambini a causa della pioggia e del freddo. Il buon senso degli Agenti della Polizia Penitenziaria ha consentito di ridurre le difficoltà ma occorre risolvere il problema al più presto realizzando all’esterno un gazebo per accogliere le persone.»

«Nel piazzale antistante in Villaggio Penitenziario – ricorda la presidente di SDR – non è stata neppure realizzata una pensilina in prossimità della fermata dell’autobus del CTM, peraltro neppure delimitata da precise indicazioni ma solo con un cartello arancione. Permane inoltre la difficoltà di raggiungere il sito per la totale assenza di indicazioni stradali. Il servizio pubblico inoltre non è garantito durante i giorni festivi con la conseguenza che anche gli Agenti senza mezzi propri devono farsi accompagnare al lavoro o chiedere ferie.»

«E’ necessario inoltre considerare che quando i detenuti hanno terminato di scontare la pena o accedono a misure alternative, specialmente se sono stranieri e/o senza familiari in grado di accudirli, non possono essere lasciati fuori dal cancello della mega struttura senza alcuna indicazione sui mezzi di trasporto e/o i servizi. Appare insomma assurdo che avendo speso 94 milioni di euro sia stato del tutto ignorato il ruolo dei parenti e la funzione degli affetti familiari per il reintegro sociale e per limitare gli atti di autolesionismo dei ristretti. Occorre quindi che gli amministratori locali e la Regione unitamente al CTM, al Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria e alla direzione della Casa circondariale – conclude Maria Grazia Caligaris – affrontino unitariamente la questione per una soluzione rapida.»

Il Consiglio regionale si riunirà mercoledì 17 dicembre, alle ore 10,30. All’odg il DL N. 149/A ”Disposizioni urgenti per l’eradicazione della peste suina africana” (qualora perfezionato), la risoluzione n. 5 sul riconoscimento del profilo professionale di odontotecnico e la mozione 101 (Dedoni e più) procedure e modalità di gestione delle risorse destinate al settore agricolo.

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