28 July, 2024
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Si svolgerà il 23 e il 24 agosto 2014, nell’ambito della Sagra del Miele di #Montevecchio, la XV edizione del concorso per l’attribuzione dei premi di qualità per i mieli tipici della Sardegna. Scopo della manifestazione è quello di incentivare la produzione di mieli di qualità, valorizzare le diverse tipologie di miele e promuoverne il consumo consapevole. 

Il concorso è organizzato dall’agenzia #Laore Sardegna, in collaborazione con la Pro-Loco e il comune di Guspini, l’associazione Città del miele e l’Albo nazionale assaggiatori miele. 

I campioni di miele saranno sottoposti all’analisi chimico-fisica, residuale, melissopalinologica e sensoriale. Ai produttori che avranno presentato i migliori mieli, verranno assegnati attestati di qualità e, nell’ambito di ogni sezione e tipologia di miele, verrà inoltre attribuito un attestato di merito per il campione che ha riportato il maggior punteggio. 

Il concorso, è riservato ai mieli sardi. 

La Regione Autonoma della Sardegna ha istituito con L.R. n. 13 del 30 giugno 2011 il 28 luglio quale giornata commemorativa per rendere omaggio a tutti coloro, tra operatori antincendio, volontari e turisti che sono morti o hanno riportato gravi danni permanenti negli innumerevoli e devastanti incendi accaduti nell’isola dal dopoguerra a oggi. 

Un ricordo per tutte le vittime che hanno perso la vita per difendere la vita di altri esseri umani e per salvaguardare il patrimonio ambientale meritando per questo sacrificio un riconoscimento dell’intera isola. 

Per sensibilizzare, diffondere e promuovere nella comunità regionale, ed in particolare fra le giovani generazioni, i valori di tutela della vita in ogni sua espressione naturale, di rispetto delle leggi, di altruismo e solidarietà, che ispirano l’azione di quanti si sono impegnati e si impegnano, anche a rischio della vita, nella lotta contro la piaga degli incendi, quest’anno la giornata verrà ricordata con una narrazione tratta da un racconto che testimonia il drammatico bilancio dell’incendio di Curraggia del 1983.

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Giovedì 24 luglio, su richiesta #S.A.Di.R.S./UIL, si è svolto l’incontro che avrebbe dovuto riguardare la contrattazione collettiva integrativa, purtroppo al tavolo si è presentato solo il D.G. del Personale, vogliamo stigmatizzare la volontà della delegazione trattante di evitare la discussione su un CCI che ad agosto 2014 scadrà definitivamente, ai sensi dell’art. 11 comma 1 del CCRL. L’ultimo e parziale CCI è stato firmato il 9 agosto 2010, l’unico CCI completo è datato 28 febbraio 2007.

«Ancora una volta la discussione è stata infruttuosa – scrive in una nota Luciano Melis, segretario generale del #Sindacato Autonomo dei dipendenti della Regione Sardegna – infatti il Direttore Generale del Personale ha ribadito che in base al Decreto Legislativo 150/2009 ritengono che alcuni istituti demandati alla contrattazione integrativa non sono più applicabili e a tal proposito, ci è stato consegnato un documento elaborato dagli uffici che vi alleghiamo, in cui hanno riportato i principi richiamati dal D.lgs 150/2009. Abbiamo fatto presente che proprio il D.lgs 150/2009 all’art. 1 individua le Amministrazioni a cui si applica lo stesso (le amministrazioni pubbliche di cui all’art. 2 comma 2 del D.lgs 165/2001). Lo sanno anche i sassi che tra quelle amministrazioni non vi è la Regione Sardegna.»

«Il documento consegnato – aggiunge Luciano Melis – nulla dice se non un richiamo generico del D.lgs 150/2009, che altro non fa che rimandare al D.lgs 165/2001 che ripetiamo nulla ha a che vedere con noi, visto che, ai sensi dell’art. 3 dello Statuto Sardo (norma Costituzionale), il rapporto di lavoro dei dipendenti regionali è regolamentato dalla L.R. 31/1998.  Ci saremmo aspettati una relazione tecnico giuridica predisposta dall’Area Legale della Regione, a supporto delle loro affermazioni, che secondo noi non hanno nessun fondamento.»

«A tal proposito – sottolinea ancora Luciano Melis – troviamo molto interessante il parere dell’Ufficio Legale e Legislativo della Regione Sicilia del 4/12/2009, che ricalca il nostro pensiero, ribadendo infatti che l’applicazione delle singole norme è regolamentato dalla L.R. Siciliana n. 10/2000 (simile alla nostra L.R. 31/1998), che disciplina la contrattazione dei dipendenti regionali, e precisa: “Lo Stato non può appropriarsi di una materia statutariamente spettante alla Regione Siciliana” (la disciplina dei rapporti di impiego del proprio personale) guarda caso come la Regione Sardegna, invitando i Legislatori della Regione eventualmente a legiferare. Riteniamo che ancora una volta gli uffici vogliono sostituirsi ai politici dando interpretazioni che non gli competono e di fatto bloccando il diritto delle OO.SS. a negoziare.»

«Tale atteggiamento è intollerante – conclude il segretario generale del #SADIRS – ancora una volta si gioca a perder tempo, pertanto, se ai primi di settembre non si riaprirà la contrattazione, avvieremo tutte le azioni per difendere i nostri diritti e quelli di tutti i dipendenti, siamo stanchi di essere il bersaglio preferito sia degli organi di informazione e ora anche del nostro datore di lavoro.»

Straordinaria partecipazione, sabato e domenica, nell’area fenicia di Sant’Antioco, all’evento “#Al di qua del ponte”, organizzato dalle associazioni Il Calderone e Agorà.

Giunto alla sua seconda edizione, dopo l’ottimo riscontro di critica e pubblico ricevuto l’anno precedente, “Al di qua del ponte”, numeri alla mano, è già diventata una ricorrenza fissa nell’estate antiochense! Lo scopo dell’evento è quello di favorire l’integrazione e la fratellanza tra le minoranze etniche presenti sul territorio del Sulcis attraverso la condivisione di musica, buon cibo e attività ludiche per i più piccoli.

La giornata inaugurale è stata stata dedicata al dibattito-conferenza “Sardi, meticci e migranti” ed alla premiazione del concorso fotografico indetto per avvicinare il pubblico ai temi della multietnicità e dell’Intercultura dal titolo “Al di qua dell’obiettivo”. Quindi, proiezione del documentario “L’Orchestra di via Padova” a cura del Centro Servizi Culturali Carbonia Iglesias della Società Umanitaria e degustazione enogastronomica a cura di “Epulae”.

Ieri sera, a partire dalle 18.00, divertimento per i più piccoli con “Di tutti i colori!”, percorso ludico con giochi tradizionali da tutto il mondo a cura dell’associazione “La Salvia animazioni”, quindi apertura degli stand espositivi di prodotti e manufatti enogastronomici locali. La serata è proseguita con la degustazione dei piatti tipici, sapientemente preparati dalle comunità ospiti presenti (marocchina, senegalese, rom, cubana, messicana, venezuelana, colombiana, salvadoregna, sarda, rumena, russa e bielorussa) con i propri stand per offrire a tutti un assaggio di terre lontane, grazie anche alle esibizioni di canti e balli tipici che verranno curate sempre dai rappresentanti delle comunità.

Ha concluso la serata “Stanotte!”, concerto spettacolo de “L’ Orchestra di Via Padova” che, con le sue suggestive contaminazioni musicali dallo spiccato valore multietnico, ha suggellato, come testimonia l’ampia documentazione fotografica, una serata ricca d’eventi.

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#Agris ha pubblicato le graduatorie di merito delle selezioni per il conferimento di: 

– 3 borse di studio per laureati, dal titolo “Caratterizzazione morfologica ed agronomica del germoplasma sardo dei fruttiferi” della durata di dodici mesi, da realizzarsi presso il Dipartimento per la ricerca nell’arboricoltura dell’agenzia, Aziende di Platamona e di Villasor, nell’ambito del progetto di ricerca “RISGENSAR”; 

– una borsa di perfezionamento tecnico per laureati, dal titolo “Attività di studio e di ricerca per la caratterizzazione, l’innovazione e la valorizzazione enologica delle produzioni della Sardegna” della durata di dodici mesi da realizzarsi presso il Dipartimento per la ricerca nell’arboricoltura dell’agenzia, nell’ambito del programma di ricerca “AKINAS”. 

Con il concerto del pluripremiato Marco Pandolfi trio e dei giovani ed emergenti lettoni della #Latvian Blues band, è calato ieri (sabato 26 luglio) il sipario sulla XXIV edizione del #Narcao Blues Festival, la rassegna musicale che ha visto salire sul palco di piazza Europa, a Narcao, i migliori interpreti del Blues nazionale e internazionale.

Quattro intense serate di doppi concerti, oltre duemilacinquecento spettatori totali, seicento di media a serata, per un’edizione che, ben oltre le note vicende sui dubbi e le incertezze legate ai contributi regionali, «è stata un autentico miracolo. Perché di questo si tratta, di un autentico miracolo che – dichiara Gianni Melis, direttore artistico della rassegna musicale – solo la passione per il Blues ha reso possibile».

Chiaro il riferimento alle difficoltà che l’associazione #Progetto Evoluzione, l’associazione che da sempre è sinonimo di Blues, ha dovuto affrontare. «Al momento non si hanno notizia dei fondi per l’attività di quest’anno e siamo ancora in attesa del contributo dell’assessorato regionale al Turismo per l’attività svolta nel 2013 e del restante venti per cento sul contributo, sempre relativo allo scorso anno, dell’assessorato regionale alla Pubblica istruzione e Spettacolo. Si può ben capire – ha ribadito ieri sera Melis davanti al pubblico presente – che con queste premesse sia stato assai difficile allestire il cartellone».

Difficoltà che però non hanno impedito ai soci della Progetto Evoluzione di portare a Narcao, ancora una volta palcoscenico di qualità del blues nazionale e internazionale, band come Joe Driscoll & Sekou Kouyate, Reverend and the Lady, Mike Seeber trio, Marco Pandolfi trio, Latvian Blues band, The Steepwater band, vere esplosioni di energia come la multietnica Playing for Change e i leggendari Los Lobos. Ma anche dedicare uno spazio, il “DopoFestival”, per far conoscere ed apprezzare le emergenti The Blues Band e i Milestones.

«Ma tutto ciò è niente in confronto all’affetto che il pubblico, gli appassionati del blues, ci hanno ancora una volta voluto dimostrare. La loro assidua presenza, il loro calore sono l’energia che ci spinge ad andare avanti nonostante la strada diventi ogni giorno sempre più difficile. Loro, il nostro pubblico – conclude entusiasta Melis – ci riempie di orgoglio e di soddisfazione: sono la vera forza e l’anima del blues·»

Il festival è stato organizzato dall’Associazione Culturale Progetto Evoluzione, con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna assessorato della Pubblica Istruzione Sport e Spettacoli e assessorato del Turismo, della Provincia di Carbonia Iglesias, della Fondazione Banco di Sardegna e il patrocinio del comune di Narcao. E che, in quattro giorni di concerti, ha condotto gli appassionati in un’emozionante “viaggio musicale” nel cuore del Sulcis, terra affascinante e ricca di suggestivi scorci naturalistici e di tesori di archeologia industriale.

Teatro della rassegna musicale è stato come tradizione Piazza Europa, al centro del paese, ideale scenario per quattro intense serate, a partire dalle 21.30, di 8 concerti con la consueta e collaudata formula dei due gruppi per serata.

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Questa sera a #Portoscuso, nell’ambito della rassegna “Parole sotto la torre”, verrà presentato il cortometraggio “Il Tempo della vita”, di Ignazio Vacca, sceneggiatura di Omar Formentin.

Si tratta di un cortometraggio tratto da un’idea di Ignazio Vacca e Omar Formentin sulla comunicazione e sentimenti di una società itaoiana, dove l’umanità va via via scomparendo in un mondo tecnologico, che ruba e mangia il nostro tempo più prezioso, in una corsa sfrenata a discapito della nostra stessa esistenza.

La presentazione si terrà presso la Tonnara Su Pranu, a partire dalle 21.00. Presenta Saverio Gaeta.

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MANIFGIBA

Domenica Giba ospiterà l’#International Folk Fest 2014, organizzato dall’associazione Gruppo Folk I Nuraghi di Sestu, con la collaborazione della Pro Loco di Giba e del Gruppo Folk Luciano Loi di Giba ed il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna.

Il programma, a partire dalle 21.30, prevede l’esibizione dei gruppi folk provenienti da cinque paesi: Cile, Romania, Iran, Polonia e Marocco.

Locandina

Si conclude oggi, a Sant’Antioco, l’evento “#Al di qua del ponte”, organizzato dalle associazioni Il Calderone e Agorà.

Giunto alla sua seconda edizione, dopo l’ottimo riscontro di critica e pubblico ricevuto l’anno precedente, “Al di qua del ponte” mira a diventare una ricorrenza fissa nell’estate antiochense! Lo scopo dell’evento è quello di favorire l’integrazione e la fratellanza tra le minoranze etniche presenti sul territorio del Sulcis attraverso la condivisione di musica, buon cibo e attività ludiche per i più piccoli.

La giornata inaugurale di ieri è stata dedicata al dibattito-conferenza “Sardi, meticci e migranti”, e alla premiazione del concorso fotografico indetto per avvicinare il pubblico ai temi della multietnicità e dell’Intercultura dal titolo “Al di qua dell’obiettivo”. Quindi, proiezione del documentario “L’Orchestra di via Padova” a cura del Centro Servizi Culturali Carbonia Iglesias della Società Umanitaria e degustazione enogastronomica a cura di “Epulae”.

Oggi divertimento per i più piccoli con “Di tutti i colori!”, percorso ludico con giochi tradizionali da tutto il mondo a cura dell’associazione “La Salvia animazioni”, quindi apertura stand espositivi di prodotti e manufatti enogastronomici locali. La serata prosegue con la degustazione dei piatti tipici, sapientemente preparati dalle comunità ospiti che saranno presenti con i propri stand per offrire a tutti un assaggio di terre lontane, grazie anche alle esibizioni di canti e balli tipici che verranno curate sempre dai rappresentanti delle comunità.

Concluderà la serata “Stanotte!”, concerto spettacolo de “L’ Orchestra di Via Padova” che, con le sue suggestive contaminazioni musicali dallo spiccato valore multietnico, suggella una serata ricca d’eventi.

Il FAI prosegue l‘azione di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità e del recupero della vocazione agricola della Sardegna. Lunedì 28 luglio, dalle ore 17.30 alle 20.00 è in programma l‘iniziativa Quale Rinascita? Villasor: tra buona terra storia recupero Villasor Castello Siviller, organizzata dalla Presidenza #FAI Sardegna e dal #FAI Giovani di Cagliari.

Dopo i saluti del sindaco di Villasor, Walter Marongiu, introdurrà la presidente regionale FAI Maria Antonietta Mongiu. A seguire quattro focus coordinati da Alberto Urgu, giornalista di Radiolina/Unione Sarda con giuristi storici, agronomi, geologi, architetti, funzionari del Mibact, land artists.

Il primo focus La buona terra e l’identità storica, con Giampaolo Salice, storico dell’Università di Cagliari, Franco Masala, storico dell’architettura e Monica Stocchino, architette del MIBACT.

Il secondo focus La buona terra fonte di benesser,e con Angelo Aru, agronomo dell’Università di Cagliari, Fausto Pani, geologo, Faustino Tuveri, presidente della Cooperativa Agricola Ortofrutticola Villasor

Il terzo focus Il Progetto sostenibile a difesa della buona terra, con Antonino Pirellas Land Artist, Gabriele Culotta e Francesco Denotti, architetti ed Antonella Sanna, ingegnere del MIBACT.

Il quarto focus Suoli e terra, con Pietro Ciarlo, costituzionalista dell’Università di Cagliari.

Il FAI ha tra le sue missioni la diffusione della cultura del paesaggio, esito dell’azione millenaria dell’uomo che usava i suoli rispettandone le caratteristiche. Perciò l’Italia conserva ancora un paesaggio rurale unico che, una volta consumato, non è riproducibile. Il peculiare paesaggio sardo, frutto della interdipendenza tra pastoriralità e agricoltura millenarie, più di altri necessita di attenzioni. Oggetto di edilizia selvaggia, non solo costiera, di recente ha visto interventi delle cosiddette “energie rinnovabili”, spesso copertura di speculazioni che espropriano le popolazioni dei terreni migliori.

Il #FAI ritiene che nei luoghi si devono radicare nuovamente la tradizione manufatturiera, l’agrogastronomia, l’accoglienza e l’ospitalità avendo come protagoniste le comunità a cui spesso sono state imposte scelte, talvolta illegittime e persino illegali, che hanno stravolto culture, saperi, vocazioni che avevano stratificato identità.

Oggi la Sardegna è chiamata a superare le servitù alimentari che la condannano a dipendere dall’esterno. Il #PSR ed i #Fondi comunitari sono un’opportunità per rigettare un approccio intensivo in favore delle biodiversità, qualificanti e referenti di benessere materiale e culturale soprattutto dei giovani da sostenere perché il ritorno all’agricoltura sia vantaggioso. Lavorare in campagna sarà remunerativo se si è produttori ma anche se sarà riconosciuto il ruolo di sentinelle e di custodi del paesaggio agrario da conservare per le generazioni future. Una vera rinascita verrà infatti da un‘agricoltura che non comprometta equilibri ambientali, non eroda il suolo, non uccida la biodiversità. Il patrimonio agricolo sardo è unico per la varietà delle specie e la molteplicità delle tecniche ma la Sardegna attende ancora una legge sulle biodiversità.

L‘iniziativa Quale Rinascita? Villasor: tra buona terra storia recupero vuole dare valore alle potenzialità di un territorio, esemplare come luogo virtuoso dell’agricoltura ma anche per l‘uso improprio di terreni agricoli. La sua storia è paradigma della centralità dell’agricoltura nella costruzione del paesaggio del Campidano di Cagliari. La buona terra di Villasor è la ragione della intensa presenza antropica nel mondo antico: nuragica, punica, romana. Un territorio declinato in villae rusticae con utilizzi ortofrutticoli e cerealicoli che hanno dato vita in fase bizantina a villaggi gerarchicamente dimensionati specie quando la corte giudicale diventa itinerante. Dall’inizio del XV sec. Sorres diventerà Villasor, feudo di Giovanni Sinelleris, o Sivilleri, (doganiere catalano del castello di Cagliari e procuratore reale) per rifondare i luoghi. Una fortezza sarà baluardo contro arborensi e barbaricini e baricentro di un popoloso villaggio, prima capoluogo della Curatoria e dal 1537 Contea.