29 July, 2024
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Modesto Fenu copia

Il capogruppo regionale del Gruppo Sardegna Modesto Fenu, consigliere del #Movimento Zona Franca, sollecita un’accelerata sul recepimento della modifica dell’articolo 10 dello Statuto sardo, divenuto ormai una realtà attraverso la legge 147 del 2013, che darebbe enormi opportunità all’Isola, con la convocazione urgente dell’assemblea di via Roma.

«Non c’è più tempo da perdere – spiega il consigliere regionale in una mozione – appare ormai indispensabile un intervento di sostegno al sistema sardo delle imprese, considerando la modifica dello Statuto grazie alla nuova legge, attraverso agevolazioni fiscali, esenzioni, detrazioni di imposta per le aziende. Si tratta di uno strumento politico necessario per attuare finalmente una fiscalità di compensazione rispetto agli oggettivi svantaggi in cui l’Isola versa. Chiediamo l’attuazione di un tavolo tecnico di confronto per utilizzare in modo positivo i benefici della modifica statutaria.»

Il leader di #Zona Franca Sardegna chiede una riunione immediata del Consiglio regionale, per recepire immediatamente la modifica alla carta statutaria, indicando così la strada maestra per il rilancio economico. Non basta. «Perché – continua Fenu – il riconoscimento delle innovazioni apportate allo statuto sardo potrebbe essere da prologo all’apertura definitiva della zona franca nell’isola, riconoscendo così ai sardi un diritto troppo a lungo negato». La richiesta di convocazione straordinaria – sollecitata da tutta l’opposizione – del #Consiglio regionale è poi passo obbligato in seguito agli ultimi dati economici elaborati dalla #Banca D’Italia.

«Un rapporto – evidenzia il numero uno di Zona Franca, primo firmatario della mozione – che fotografa la situazione generale in cui si trova la Sardegna, con connotati di forte crisi che sono confermati dai principali indicatori socio-economici. Un dossier che ci mette come fanalino di coda sia nel sistema Italia che nella galassia Europea. Purtroppo questi tratti caratteristici sembrano essere sottovalutati dalla classe politica e dalle istituzioni». Un quadro davvero catastrofico, insomma. «Le difficoltà – aggiunge l’esponente di #Zona Fanca Sardegna – coinvolgono imprese grandi e piccole di ogni settore, a partire da quelli tradizionali, non risparmiando altresì cittadini e famiglie, come dimostrano il considerevole calo quantitativo e qualitativo dei consumi soprattutto nel comparto agroalimentare. Le imprese e le famiglie sono ormai allo stremo delle forze. Senza dimenticare le notizie di fallimenti e pignoramenti di beni a imprese e famiglie, con conseguenti ed estremi atti di suicidio». Un disastro.

«Una situazione – conclude Fenu – che è senz’altro dovuta ad un’elevata pressione fiscale su famiglie ed imprese, fortemente aggravata per la Sardegna da una condizione di oggettivi svantaggi competitivi naturali dovuti all’insularità, alla perifericità ed alle annose carenze strutturali mai colmate in passato ed accumulate nel tempo rispetto agli altri sistemi. Da qui la necessità di un’accelerata decisa sulla revisione dello Statuto, riconosciuta dalla legge nazionale per un rilancio dell’economia.»

Europa 2014 manifesto Solanas

#Dottrina sociale della Chiesa e formazione socio-politica “Una speranza per l’Europa”: esperti di fama internazionale a confronto in una #Summer school di tre giorni che si terrà a Solanas, dal 29 luglio al 1° agosto.L’appuntamento sarà presentato la settimana prossima alla stampa, nella sede della Curia arcivescovile di Cagliari.

L’organizzazione è curata da Adriano Picciau, presidente della #Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice e Federico Ibba, presidente della scuola di formazione politica “Pro Libera Civitate” con il coordinamento scientifico del salesiano di origini cagliaritane dell’Università di Roma Tre, don Alessandro Fadda.

Roberto Frongia copia

E’ pronta una causa legale contro il governo e il #ministero della Difesa per le mancate bonifiche nelle aree soggette a servitù miliare. Lo annuncia Roberto Frongia, coordinatore di Sardegna Obiettivo 6, che ha anche inviato, al ministro della Difesa, Roberta Pinotti, una lettera-diffida firmata da altri 20 avvocati tra cui Rodolfo Meloni, Francesca Curreli, Barbara Amat Gentilini, Marco Sannais, Pasquale Dessì, Francesco Licciardi, Tiziana Congiu, Alessandra Ferrara, Giuseppina Lorenzoni.

«Il 60% del demanio militare italiano è concentrato in Sardegna ed il carico di inquinamento è oramai insopportabile. Sono 35mila gli ettari che l’Isola ha sacrificato al vincolo delle servitù – scrive Roberto Frongia –  la Sardegna sostiene e subisce, da un lato, l’occupazione militare di aree pregiate sul piano ambientale e paesaggistico (Teulada, Salto di Quirra, Capo Frasca, senza considerare altre aree minori ma di grande pregio), dall’altro, patisce la devastazione ed il degrado delle aree industriali e minerarie dismesse. I disoccupati sono 117mila, il 17,5 per cento della popolazione, per non parlare poi delle migliaia di persone che sopravvivono solo grazie agli ammortizzatori sociali. Tutto ciò è intollerabile. Per queste ragioni chiediamo che lo Stato risponda agli obblighi di legge: innanzitutto il rispetto del principio chi inquina paga e del principio di precauzione, l’equa ripartizione dei gravami militari nel territorio nazionale secondo la legge 898/1976 e la legge 2 maggio 1990, n. 104 (in Gazz. Uff., 8 maggio, n. 105 – Modifiche ed integrazioni alla legge 24 dicembre 1976, n. 898, concernente nuova regolamentazione delle servitù militari) in cui si conferma il principio del riequilibrio.»

Roberto Frongia spiega che il principio comunitario “chi inquina paga” rappresenta uno dei pilastri fondamentali sul quale si sono sviluppate le politiche ambientali delle comunità europee a partire dall’inizio degli anni ’70. Con l’#Atto Unico Europeo del 1986 sono stati  introdotti all’interno del Trattato CE (ora Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea) una serie di principi, norme e poteri specificamente indirizzati alla tutela dell’ambiente”.

«Il contenuto stesso del danno ambientale – prosegue Frongia – viene a coincidere con la nozione di danno provocato per cui il risarcimento dovuto deve essere configurato con la lesione in sè di quell’interesse ampio e diffuso alla salvaguardia ambientale, secondo contenuti e dimensioni fissati da norme e provvedimenti. Altrettanto ampio è il concetto di salubrità ambientale, emerso nella giurisprudenza della Suprema Corte quale diritto fondato sugli artt. 2 e 32 Cost., il cui risarcimento non può essere limitato alle conseguenze che incidono sull’attitudine a produrre reddito, ma deve autonomamente comprendere anche il cosiddetto danno biologico, inteso come la menomazione dell’integrità psico-fisica della persona in se e per se considerata, in quanto incidente sul valore uomo in tutta la sua concreta dimensione».

Insomma, dice ancora il coordinatore di Sardegna Obiettivo 6, «appare evidente che i comportamenti posti in essere dallo Stato, dal ministero della Difesa, hanno direttamente e indirettamente provocato gravi danni all’ambiente, provocando, conseguentemente danni alla salubrità della specie umana e delle specie animali. Essi devono essere pertanto risarciti. Per questo  chiediamo al Governo e al Parlamento di dichiarare l’incompatibilità tra la situazione di grave crisi socio economica della Sardegna, le politiche di sviluppo e di tutela dell’ambiente e del patrimonio storico-culturale-identitario con le attività militari. Chiediamo, inoltre, la sospensione immediata di tutte le esercitazioni militari nel territorio della Sardegna e lo smantellamento delle installazioni che attentano alla salubrità ambientale e/o potrebbero nuocere alla salute umana o alla qualità dell’ambiente, causare il deterioramento di beni materiali, oppure danni o perturbazioni a valori ricreativi dell’ambiente o ad altri suoi legittimi usi. Chiediamo, infine, il risarcimento dei danni ambientali, il risarcimento dei danni alle vittime e alle famiglie delle vittime, indagini epidemiologiche delle popolazioni residenti in prossimità delle zone interessate da attività militari terrestri, aeree e navali, indagini scientifiche indipendenti che verifichino la contaminazione ambientale, l’estensione delle norme precauzionali alle comunità coinvolte dalle strutture e attività militari, attivazione dell’osservatorio ambientale e sanitario permanente gestito dalle autorità civili ed in grado di fornire senza soluzione di continuità dati trasparenti e accessibili».

29 giugno 2014 - Foto di Pier Paolo Atzori.

29 giugno 2014 – Foto di Pier Paolo Atzori.

4 luglio 2014 - Foto di Federico Marini

4 luglio 2014 – Foto di Federico Marini.

Che succede se una delle zone più belle della Sardegna viene resa quasi inaccessibile per colpa della burocrazia? Cosa accade se per delle piccole imprese stagionali la richiesta di una concessione pubblica si trasforma in un calvario dove a rimetterci sono titolari e dipendenti? E cosa capita se un terreno è, in pratica, una sperduta enclave di un Comune nel territorio confinante, tra l’altro in bilico fra due province?

Gli ingredienti per una storia di “cattivo turismo” ci sono tutti: c’è una spiaggia, quella bellissima di Porto Pino (Sant’Anna Arresi); ci sono le dune, che però sono nel territorio, e poligono militare, di Teulada; c’è un suolo privato, in località Corru Mancinu, completamente avulso dal comune teuladino, che d’estate viene trasformato in parcheggio per migliaia di macchine e turisti; e c’è un ponticello “fantasma”, che viene montato all’inizio dell’estate e smontato al termine della stagione, utilizzato per passare dal posteggio, attraverso lo stagno, e arrivare alla spiaggia e agli “ombreggi”.

Ma se l’autorizzazione per piazzare la passerella provvisoria tarda ad arrivare? Ci si arrangia per non far scappare i turisti, non licenziare una ventina di addetti e tentare di lavorare al meglio nei tre mesi della stagione balneare. Quindi, ecco spuntare prima un pattìno, per andare da una parte all’altra tramite l’uso di una corda, poi i pattìni a fungere da ponte mobile, come nelle guerre. Come si dice: aiutati che il ciel t’aiuta.

Federico Marini

Giovanni Pau copia

Dopo i 100 Giovanni Pau (Sulcis Atletica Carbonia) ha vinto anche i 200 nei #Campionati italiani Master SM35 conclusisi ieri a Modena, con il tempo di 23″ netti. Un’altra atleta sarda, Nicoletta Dessì (Amsicora), ha conquistato tre medaglie d’oro, nel salto in lungo SF45 (4,42 metri), il salto triplo (10,06 metri) e il lancio del giavellotto (20,62 metri).

Sono saliti sul secondo gradino del podio ieri mattina Monica Dessì (Futura Cagliari Soloatletica), 29″50 nei 200 metri SF50, Silvana Vecchiattini (Ichnos Sassari), nel lancio del martello con maniglia corta (11,13 metri), e Walter Molino (Atletica Olbia), 2’02″25 negli 800 metri SM40. Bronzo per Piero Congia (Atl. Selargius), 31.19 metri nei 200 metri SM70, e Francesca Mariani (Delogu Nuoro), 8,32 metri nel salto triplo SF45.

25° posto per Roberto Boi (Sulcis Atletica Carbonia) nella gara SM45 800 piani in 2’31″68.

Giovanni Pau, campione mondiale in carica, dovrebbe partecipare ai prossimi campionati europei ma la sua partenza per la Turchia è in forse, per problemi economici e sta cercando il sostegno di uno o più sponsor.

Attendati Alcoa 3 copia

Nessuna novità concreta per il futuro dello stabilimento Alcoa di Portovesme è emersa dal vertice svoltosi oggi al ministero dello Sviluppo economico, tra lo stesso Mise, i vertici di Alcoa e la Giunta regionale. Restano aperte, come ha spiegato il viceministro dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, le trattative con due soggetti, Glencore e Klesch ma gli ostacoli da superare sono ancora tanti ed una trattativa vera e propria non è stata ancora avviata.

Il segretario nazionale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, ha chiesto un impegno straordinario del Governo «per rendere più rapide e proficue le interlocuzioni e le verifiche connesse». «Alcoa – ha spiegato Marco Bentivogli – ci ha comunicato di non essere stata ancora contattata da Glencore. Per quanto riguarda Klesh, quest’ultima ha incontrato Alcoa il 2 luglio a Ginevra e dall’incontro è emerso che Klesh ha la necessità di una nuova lettera del Governo per riaprire l’interlocuzione ed è bene che resti in partita chi rappresenta un interesse autentico per lo stabilimento ex Alcoa di Portovesme ed il suo riavvio. I lavoratori sono al sessantaduesimo giorno di presidio davanti allo stabilimento giorno e notte. Bisogna riaccendere i riflettori sulla vertenza, interrompendo il silenzio della politica e di gran parte dei media su una vertenza che sconta tutta il vuoto di coordinamento e di iniziativa politica nazionale e locale di oltre 30 anni».

Il confronto riprenderà nel corso di un incontro convocato per il 23 luglio.

Monografia Cultura
La spesa pubblica per cultura e servizi ricreativi è stata sostanzialmente stabile in Sardegna negli anni tra 2000 e 2011, con una media di 168,19 euro pro capite (dato che la avvicina più alle Regioni del nord Italia che a quelle del Meridione). È quanto emerge dalla monografia “I flussi finanziari pubblici nel settore Cultura e Servizi ricreativi – Regione Sardegna”, presentata stamane al Lazzaretto di Cagliari.
Curata dal #Nucleo Regionale dei Conti Pubblici Territoriali della Regione Sardegna che opera nel Servizio Bilancio dell’assessorato regionale della Programmazione, la monografia è costruita sulle banche dati dei Conti Pubblici territoriali e arricchita sia con dati Istat e Mibac. Analizza la spesa dei diversi soggetti che operano sul territorio regionale nel periodo 2000-2011 con l’intento di costruire un quadro dettagliato della domanda e dell’offerta culturale in Sardegna. La stabilità della spesa pubblica in Sardegna è dovuta sia all’incidenza dei Fondi Strutturali comunitari e del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (ex Fondo per le Aree Sottoutilizzate), soprattutto fino al 2009, sia «al quadro di potestà legislative statutariamente attribuite, cui è corrisposto un ammontare di entrate da compartecipazioni erariali tale da consentire un costante e nutrito (in confronto ad altre regioni) apporto di risorse proprie». 

La parte del leone la fanno le amministrazioni locali, alle quali la Regione, con vari interventi, ha attribuito gran parte delle competenze di attuazione e gestione per quello che riguarda beni culturali, cinema, sport e spettacolo. La spesa pubblica ha portato indubbiamente dei risultati. Infatti, si legge, negli anni tra 2000 e 2011, la fruizione culturale rilevata in Sardegna è cresciuta: su questo incide «il miglioramento del grado di istruzione della popolazione (crescita del capitale umano), ma un sicuro contributo è stato apportato anche dal miglioramento qualitativo della spesa pubblica in Sardegna, sia in termini di interventi, sia in termini di professionalità dell’offerta». Segnali incoraggianti, ma che esortano a fare ancora meglio secondo gli esponenti della Giunta regionale che hanno partecipato alla presentazione.

Per l’assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci, «l’intenzione del governo regionale è continuare a investire sulla cultura, che è un tema centrale del nostro programma: è la rappresentazione della nostra identità, qualcosa che non ci possono copiare. Per questo dobbiamo valorizzare e coinvolgere tutti i livelli e mettere in rete il sistema culturale sardo. Attorno agli attrattori culturali e turistici, con un progetto che ha una visione strategica, possiamo costruire il rilancio delle città e delle zone interne dell’Isola. Perché ora abbiamo l’opportunità di far diventare Cagliari capitale europea della cultura 2019, ma il nostro lavoro deve andare al di là di scadenze come questa». 

Anche per l’assessore del Turismo Francesco Morandi, «la Regione investirà in maniera crescente sul turismo culturale, soprattutto per intercettare nuovi flussi e valorizzare le nostre eccellenze che non sono solo naturalistico-paesaggistiche ma anche culturali. Vogliamo dare sostegno in chiave turistica alle iniziative identitarie, che possono dare una grossa spinta allo sviluppo dei territori». 

Infine la titolare dell’assessorato della Cultura, Claudia Firino, conclude: «Non possiamo accontentarci delle politiche di mantenimento che sono state perseguite finora. Hanno portato risultati e hanno tutelato i livelli occupazionali del settore culturale, e questo è indubbiamente positivo. Ma ora abbiamo necessità di rilanciare gli investimenti, focalizzare gli interventi ed attuare le normative esistenti, che spesso sono buone ma sono rimaste lettera morta per tanti aspetti. In particolare penso alle legge regionale 14 del 2006, quella che regola gli interventi in materia di beni culturali, istituti e luoghi della cultura, inattuata soprattutto nella parte sulla programmazione. Il piano triennale non è mai stato realizzato: noi abbiamo iniziato invece a prepararlo e contiamo di condividerlo quanto prima con gli operatori culturali e presentarlo entro fine anno». 

Alla presentazione dello studio è seguita una tavola rotonda coordinata da Franco Sardi, direttore generale dell’assessorato regionale della Programmazione e bilancio. Per presentare i più recenti esempi di investimenti pubblici in ambito culturale e ricreativo sono intervenuti Enrica Puggioni, assessore comunale di Cagliari della Cultura, Anna Paola Loi per la direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna, il sindaco di Mamoiada Graziano Deiana e il ricercatore del CRS4 Enrico Gobbetti. Infine gli interventi dei cosiddetti “testimonial”. Tra questi Max Sirena, skipper di Luna Rossa, che ha scelto Cagliari come propria base di allenamento per la prossima Coppa America di vela.

Il Municipio di Iglesias copia

Il #Consiglio comunale di Iglesias ha approvato le modifiche al regolamento di Polizia mortuaria. Dopo anni di richieste da parte dei cittadini, la Giunta ha portato all’attenzione del Consiglio comunale una modifica al regolamento esistente datato 2004. La novità riguarda la disciplina delle concessioni cimiteriali. Dopo la modifica in caso di rinuncia della concessione, o trasferimento della salma all’interno dello stesso o di altro cimitero, si potrà finalmente avere un rimborso proporzionale al tempo di utilizzo.

Il precedente regolamento non permetteva tale possibilità, costringendo il cittadino a pagare due volte la concessione cimiteriale qualora avesse necessità di spostare il proprio caro estinto.

Il testo è giunto in Consiglio comunale dopo un intenso lavoro di analisi e verifica in Commissione Statuto.

«La nostra Amministrazione – commenta il sindaco, Emilio Gariazzo – sta procedendo a una revisione sistematica dei Regolamenti comunali ormai superati e non più rispondenti alle esigenze attuali della comunità. Si tratta di un lavoro importante necessario al buon funzionamento della macchina amministrativa.»

Piazza Roma Carbonia 2

Si terrà mercoledì 9 luglio 2014 il secondo dei 9 appuntamenti con la quinta edizione di “#Nottinsieme: shopping e spettacolo a Carbonia” che si protrarrà sino al 27 agosto. Dopo l’ottimo avvio di mercoledì 2 luglio, anche questa volta i commercianti del centro cittadino terranno aperte le rispettive attività commerciali sino a mezzanotte, mentre le strade e le piazze del centro città faranno da cornice a un susseguirsi di iniziative che vivacizzeranno le notti carboniesi.

La manifestazione estiva di svago, intrattenimento e shopping sotto le stelle, organizzata in collaborazione con la Pro Loco di Carbonia, interesserà via Gramsci, piazza Matteotti, via Fosse Ardeatine, Piazza Roma, parte di via Nuoro, via San Ponziano e di Piazza Ciusa.

Anche questo mercoledì le zone interessate saranno animate da una moltitudine di iniziative: varie postazioni musicali distribuite per le vie e le piazze del centro (alcune delle quali organizzate da bar e pizzerie); esposizione di un centinaio hobbisti e produttori agroalimentari del territorio; giocolieri e altri artisti di strada; i bambini incontreranno la suggestiva Fata del Monte Oc. Le vie della città, in questa occasione, saranno percorse dalla Banda musicale cittadina, Vincenzo Bellini, che si esibirà in uno spettacolo itinerante.

Piazza Roma Carbonia 4 copia

Mercoledì 9 luglio 2014, alle ore 11.30, presso la Sala Giunta del comune di Carbonia, al secondo piano del Palazzo comunale, si terrà la conferenza stampa per l’illustrazione del Protocollo d’Intesa tra l’Amministrazione comunale e la #Caritas.

Parteciperanno il sindaco Giuseppe Casti, l’assessore delle Politiche sociali Maria Marongiu ed il responsabile della Caritas diocesana, Raffaele Callia.