30 July, 2024
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Ospedale Brotzu 1 copia

Raimondo Perra

Il presidente della #commissione regionale Sanità, Raimondo Perra, ha preso posizione sulla chiusura programmata dell’#ospedale Brotzu di Cagliari, a causa di urgenti lavori di manutenzione degli impianti elettrici.

«Mi sento di assicurare a tutti gli utenti del servizio sanitario ed agli operatori della struttura – ha dichiarato Raimondo Perra, dopo una serie di contatti con la direzione sanitaria del Brotzu – che il piano di sicurezza predisposto dall’ospedale Brotzu, col supporto esterno degli altri soggetti interessati (istituzionali e non) consentirà di ridurre al minimo i disagi della parziale chiusura dell’ospedale, necessaria per poter effettuare in sicurezza urgenti lavori di manutenzione degli impianti elettrici.»

«In quella giornata – ha aggiunto Perra -, la concentrazione dei degenti e del personale in alcuni piani della struttura garantirà un elevato livello di assistenza, mentre le principali unità di emergenza, come 2 sale operatorie, la rianimazione ed il centro trasfusionale continueranno ad operare secondo gli standard normali. Per quanto riguarda il pronto soccorso, inoltre, saranno a disposizione degli utenti le altre due strutture del San Giovanni di Dio e del Marino.»

«Come presidente della commissione, ma direi come semplice cittadino – ha proseguito l’on. Perra – auspico una comunicazione particolarmente attenta e completa, magari ripetuta più volte e con mezzi diversi man mano che si arriverà a ridosso della chiusura programmata, per poter raggiungere fasce sempre più ampie di utenza,  informando in modo esteso della parziale chiusura del Brotzu e delle alternative offerte dal nostro sistema sanitario.» 

«Sarà una sorta di stress test per tutta la rete di assistenza – ha concluso il presidente della commissione Sanità – che credo potrà essere superato con impegno e spirito di collaborazione, tenuto conto anche del fatto che l’efficienza e la sicurezza degli impianti sono fattori irrinunciabili in un settore importante e delicato come la sanità».

Palazzo del Consiglio regionale 3

Si sono svolte nella Seconda commissione del Consiglio regionale le audizioni delle rappresentanze dei lavoratori della formazione professionale della legge 47 e dei lavoratori socialmente utili, le cui problematiche sono anche oggetto di due distinte interpellanze: la n.32/c-2 a firma dei consiglieri Locci e Tunis (gruppo Forza Italia) e la n.20/c-2, presentata dall’onorevole Ignazio Locci.

I primi ad essere sentiti nel parlamentino presieduto da Gavino Manca (Pd) sono stati i «lavoratori della formazione professionale della legge n. 47», da anni in ammortizzatori sociali, che hanno manifestato preoccupazione per l’assenza di provvedimenti da parte della Giunta regionale, per dare attuazione alle leggi approvate dal Consiglio regionale nella scorsa legislatura. Il riferimento è ai tre provvedimenti legislativi varati nel 2013 (L.R. 10 del 29.04.2013; L.R. n. 22 del 02.08.2014 e L.R. n. 38 del 20.12.2013) per omogeneizzare l’intero comparto della formazione professionale in Sardegna. I lavoratori hanno denunciato che le norme non sono state applicate dagli uffici dell’assessorato regionale del Lavoro ed in particolare, quelle contenute nella legge 38|2013 che stabilisce l’iscrizione dei sui indicati lavoratori, nella «lista speciale dei formatori della formazione professionale». Così come non ha avuto seguito la delibera adottata dalla giunta regionale, la n. 55/11 del 31.12.2013, sulla disposizione dell’articolo 4 della legge regionale n.10 del 29 aprile 2013 che così recita: «Nelle more della riorganizzazione del comparto della formazione professionale, il personale cessato o sospeso dal lavoro entro il 31 dicembre 2012 e che alla medesima data risultava inserito nel bacino degli ammortizzatori sociali in deroga, già titolari di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato ai sensi della legge regionale 10 giugno 1979, n. 47 (Ordinamento della formazione professionale in Sardegna), può essere iscritto a domanda, a cura del competente Assessorato, alla lista speciale di cui all’articolo 6, comma 1, lettera f), della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008)».

La situazione – così hanno dichiarato le rappresentanze audite in commissione – è aggravata dal fatto che molte delle amministrazioni pubbliche, presso le quali sono impiegati i lavoratori della formazione L. 47, hanno modificato le loro disponibilità circa l’orario lavorativo completo, perché in difficoltà a seguito dei tagli intervenuti in bilancio.

L’emergenza è rappresentata dall’ormai prossima scadenza del 31 agosto che rappresenta il termine oltre il quale diventeranno efficaci i preavvisi di licenziamento  che molti dei lavoratori hanno già ricevuto.

Le rappresentanze dei lavoratori della formazione professionale L.47 hanno concluso con un appello rivolto al presidente della commissione perché adotti tutte le opportune iniziative per far sì che l’amministrazione regionale rispetti e dia seguito alle norme e ai provvedimenti approvate dal Consiglio regionale in materia.

Sul punto hanno insistito i consiglieri della maggioranza Piero Comandini, Cesare Moriconi, Rossella Pinna, Paolo Zedda e quelli della minoranza Ignazio Locci e Stefano Tunis. Il presidente della commissione, Gavino Manca, concordando sulla gravità della situazione e sull’urgenza degli interventi da adottare, ha preannunciato una formale richiesta al presidente del Consiglio perché si adoperi affinché la volontà espressa dall’assemblea sarda, con l’approvazione di tre provvedimenti legislativi, trovi applicazione in tutte le strutture della Regione. «Entro la prossima settimana – ha dichiarato il presidente Manca – procederemo con la convocazione in commissione dell’assessore regionale del Lavoro, per ribadire la richiesta di una piena applicazione delle leggi regionali e favorire così la risoluzione delle problematiche che penalizzano i lavoratori della formazione professionale L.47».

I lavori della commissione sono proseguiti con l’audizione delle rappresentanze dei lavoratori socialmente utili che, a partire dal prossimo 31 agosto, rischiano di restare senza i sostegni al reddito previsti dagli ammortizzatori sociali, per effetto della scadenza di tutti i progetti di “utilizzo”. La vicenda riguarda 74 lavoratori impiegati ai sensi del D.lvo n. 468\1997 in 26 pubbliche amministrazione. La maggior parte opera nell’area del Sulcis, ha una età media superiore ai 55 anni e proviene dal settore industriale. La richiesta rivolta alla commissione è perché si proceda con l’individuazione di un percorso normativo in grado di assicurare «dignità e lavoro» ai 74 Lsu della Sardegna.

Il vice presidente della commissione, Ignazio Locci, ha evidenziato l’urgenza di interventi e ribadito «la discriminazione dei 74 Lsu che non hanno goduto della “stabilizzazione” nelle amministrazioni pubbliche». Il presidente della Seconda commissione, Gavino Manca, ha assicurato l’impegno della Commissione per scongiurare il rischio che tra due mesi i lavoratori socialmente utili restino senza alcun sostegno al reddito e ha annunciato che la vicenda sarà portata all’attenzione dell’assessore regionale del Lavoro in occasione dell’audizione in commissione, prevista già per la prossima settimana.

Francesco Agus

La commissione “Autonomia” ha esaminato i temi legati a riforme istituzionali, riorganizzazione della macchina amministrativa regionale e riordino degli enti locali nel corso di una serie di audizioni svoltesi questa mattina.

Il parlamentino, presieduto da Francesco Agus, ha sentito i rappresentanti di Cgil, Uil e Ugl (assente la delegazione della Cisl che sarà sentita in una delle prossime sedute).

Il segretario generale della Cgil Michele Carrus, apprezzando la decisione della Commissione di procedere “di pari passo” nella discussione per la riscrittura dello Statuto e per la definizione della legge statutaria, ha espresso l’auspicio che si arrivi presto ad una proposta organica di riforma. Secondo Carrus, «sussistono oggi ragioni importanti per rafforzare l’autonomia e la specialità, prima fra tutte la condizione di insularità della Sardegna da cui discende la specificità culturale e identitaria della nostra terra». Queste peculiarità devono essere però sfruttate per ottenere la maggiore integrazione possibile con la comunità nazionale ed europea. «L’insularità – ha detto Carrus – rappresenta uno svantaggio oggettivo che può essere superato attraverso un nuovo patto con lo Stato e un nuovo rapporto con l’Unione Europea». A questo proposito, il segretario della Cgil ha ricordato gli strumenti individuati dall’art 13 dello Statuto (Piano di Rinascita) e dall’art 119 della Costituzione (misure di solidarietà per le aree più deboli del territorio della Repubblica) senza dimenticare gli interventi di sostegno alle regioni insulari previsti dal Trattato di Amsterdam. Sul metodo con cui procedere alla revisione della Carta Costituzionale della Sardegna, il segretario della Cgil ha sottolineato la necessità di un coinvolgimento il più ampio possibile di tutta la comunità sarda. «La discussione – ha detto – deve uscire dai palazzi, occorre dare voce a tutti». 

Sulla riforma della Regione, Carrus ha evidenziato l’urgenza di rivedere le competenze di Giunta e assessorati. «Il presidente della Regione viene eletto direttamente dal popolo, deve essere resa più esplicita la sua responsabilità complessiva nell’azione di governo». Il numero uno del sindacato ha poi sottolineato la necessità di una riduzione degli assessorati e di una redistribuzione delle loro competenze per garantire più efficienza e qualità. «Da evitare – secondo Carrus – le logiche accentratrici. Le attività di gestione devono essere il più possibile vicine ai cittadini. In capo alla Regione deve restare il potere di indirizzo politico e di programmazione, il resto deve essere affidato ai comuni».  

Il segretario ha poi parlato di riordino degli enti locali segnalando l’urgenza di procedere ad una definizione delle funzioni di “area vasta” dopo l’abolizione delle province. «In via transitoria – ha detto Carrus – la Regione può utilizzare la sua potestà ordinamentale per ridefinire le circoscrizioni. Improponibili le delimitazioni delle vecchie province. Importante coinvolgere le comunità per evitare scelte calate dall’alto». Sulla natura dei nuovi soggetti che dovranno svolgere le funzioni di “area vasta”, Carrus ha manifestato una netta preferenza per  istituzioni di secondo livello, espressione delle comunità locali.

Parere favorevole, infine, sull’istituzione dell’Area Metropolitana di Cagliari. «Nelle aree metropolitane – ha detto Carrus – si produce il 40% del Pil nazionale. Sono uno strumento utile ma necessitano di adeguati strumenti di governo. Impensabile far coincidere l’Area con il territorio dell’ex provincia».

Francesca Ticca, segretario generale della Uil, in apertura del suo intervento, ha ricordato l’azione portata avanti dal sindacato negli anni scorsi per arrivare alla riscrittura dello Statuto. «Apprezzo – ha detto – l’impostazione della Commissione: discutere di contenuti prima che di metodo rende il percorso più agevole, in passato il dibattito sì è arenato sull’Assemblea Costituente. Nuovo Statuto e legge statutaria sono indispensabili per rivendicare la nostra specificità». Anche per la Uil, la condizione di insularità della Sardegna rappresenta l’elemento più forte per riaffermare le ragioni dell’autonomia e della specialità.

Necessaria, secondo Ticca, anche una ridefinizione delle potestà e delle competenze della Regione. «Negli ultimi anni il Consiglio ha discusso leggi finanziarie ingessate, con oltre la metà delle risorse destinate alla sanità. Bisogna cominciare a parlare di sviluppo e di crescita. Questo si può fare solo rafforzando lo Statuto.» 

Il segretario della Uil ha poi parlato della riorganizzazione della macchina amministrativa invocando più velocità e flessibilità per dare servizi efficienti ai cittadini. Sugli enti locali, ha invece condiviso la necessità di «un riordino delle competenze perché esistono troppi livelli istituzionali, ma la riforma non deve mortificare persone e territori». Ticca ha segnalato il rischio che il Centro Sardegna venga escluso da processi di riforma più attenti ai tagli e ai risparmi che alla valorizzazione delle risorse umane. «Da questo punto di vista – ha concluso Ticca – l’istituzione dell’Area Metropolitana di Cagliari rappresenta una grande opportunità, ma può, se mal governata, accelerare il calo demografico delle zone interne».

Giampaolo Spanu (FPL – Uil) ha incentrato il suo intervento sulle questioni relative al personale e all’organizzazione amministrativa. «L’abolizione delle province pone un problema per i dipendenti. Occorre fare chiarezza e rassicurare il personale sul proprio futuro lavorativo – ha detto – altrimenti si alimentano allarmismi e speculazioni». Spanu ha poi parlato della questione degli oltre 300 precari della Regione («una situazione determinata da una scelta disastrosa fatta nella legislatura 2004-2009 che sta creando grossi problemi all’amministrazione») e della necessità di rivedere profondamente l’organizzazione degli assessorati, a partire dalle direzioni generali.

Breve, infine, l’intervento di Eugenio Ramo del direttivo regionale dell’UGL incentrato sul riordino degli enti locali e la riorganizzazione della macchina amministrativa regionale. Il rappresentante del sindacato ha chiesto «una mappatura delle strutture e una valutazione di eventuali carenze di organico. Il ricorso a fusioni o accorpamenti di agenzie, enti, società regionali e dei relativi apparati può dare risposte alle richieste dei lavoratori che attendono da anni la stabilizzazione». Necessario, secondo l’Ugl, trovare una soluzione in tempi rapidi anche alle richieste di mobilità. «Serve una ricognizione a tutto campo con l’individuazione delle risorse umane necessarie che dia la possibilità ai lavoratori di presentare le proprie candidature. Tra questi ci sono i 386 dipendenti ex ESAF – ha concluso Ramo – solo il 50% delle maestranze è rientrato nei ruoli regionali.»

Anna Maria Busia

I consiglieri regionali del Centro democratico, Soberania e Indipendentzia, Sel, Sardegna Vera e Irs, hanno presentato una proposta di legge per sopprimere il #Consiglio regionale dell’economia e del lavoro (Crel), con un risparmio fino 300mila euro l’anno.

La prima firmataria del progetto di legge, Anna Maria Busia (Cd), nel corso di una conferenza stampa svoltasi stamane, ha spiegato che «si tratta dell’inizio di un’azione di verifica sulla natura, l’operato, i costi prima degli enti le cui nomine sono di competenza del Consiglio regionale, poi di quelli di competenza della Giunta».

«Abbiamo deciso di intervenire ora perché il Crel è in scadenza, così da evitare inutili rinnovi, visto che l’attività dell’ente è la stessa che possono svolgere le commissioni consiliari permanenti». Per Roberto Desini, capogruppo del Centro democratico, quest’azione è in linea con l’attività della Giunta Pigliaru e con quanto deciso da altre regioni d’Italia. Tra l’altro hanno spiegato i relatori, tra cui anche Raimondo Perra (Sardegna Vera), è all’esame della commissione Affari costituzionali della Camera il disegno di legge che prevede l’abolizione del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel). Gavino Sale (Irs) ha ribadito l’importanza di quest’azione di risparmio e semplificazione della macchina regionale. I relatori hanno, infatti, assicurato che questa sarà soltanto la prima di una serie di proposte di legge per la soppressione degli enti inutili, ma allo stesso tempo saranno salvaguardati quelli che svolgono un’attività fondamentale per la Regione.

Nel testo i proponenti hanno spiegato la storia dell’ente, nato nel 2000, «con il compito di concorrere alla programmazione regionale e agli indirizzi di sviluppo economico, sociale e culturale, attraverso la formulazione di pareri, proposte anche ai fini della predisposizione di iniziative legislative e di atti concernenti materie economiche, sociali e finanziarie. Le finalità cui il legislatore mirava, tuttavia, non sono state mai pienamente raggiunte; l’ente, composto da 27 componenti, si riunisce sporadicamente e si registra una tendenza a saltare la sua mediazione. Di fatto, appare trascurabile la sua influenza sull’organo decisionale tenuto anche conto che i pareri non sono vincolanti. Da un esame degli atti presenti sul sito istituzionale della Regione, si può rilevare come la sua attività sia sostanzialmente ferma al 2009 per quanto concerne seminari, audizioni e pubblicazioni di quaderni; l’attività di proposta e di pareri, pur esercitata anche nell’anno in corso, è comunque molto bassa». Secondo i relatori, infatti, l’ente avrebbe fatto appena quattro lavori di ricerca e approfondimento dalla sua costituzione.

Anna Maria Busia ha poi proseguito spiegando che «con questa proposta non si vuole rinunciare alle prerogative di ascolto delle parti sociali, infatti, i consiglieri hanno altri strumenti per approfondire tematiche sociali ed economiche unitamente agli attori principali del tessuto economico e sociale dell’isola. Le commissioni permanenti, infatti, possono sempre disporre indagini conoscitive intese ad acquisire notizie, informazioni e documentazione, possono sentire componenti della Giunta regionale, convocare funzionari, amministratori o dirigenti di enti pubblici e di aziende private, rappresentanti di sindacati, di categorie economiche, di interessi diffusi e di gruppi sociali, esperti ovvero richiedere pareri di organi estranei alla Regione – articoli 42,43,44 del regolamento consiliare». «Ci auguriamo che la proposta di legge – ha concluso il consigliere Busia – venga discussa ed approvata in Consiglio entro la scadenza del rinnovo del Crel».

Piazza 1° Maggio Carbonia

Si terrà giovedì 26 giugno, alle ore 18.00, presso il centro polivalente di Piazza 1° Maggio, il secondo appuntamento con la “Campagna d’Ascolto” del comune di Carbonia, per coinvolgere i cittadini e le associazioni nella predisposizione del nuovo bando relativo al servizio di raccolta e smaltimento RSU e assimilati. Durante gli incontri il sindaco e la Giunta comunale discuteranno con i cittadini per individuare criticità e proposte migliorative da valutare nella stesura del bando.

Dopo i primi due del 25 e 26 giugno, i successivi incontri si terranno:

venerdì 27 giugno, alle ore 18.00, presso la sede dell’ex circoscrizione di Serbariu;

martedì 1 luglio, alle ore 18.00, presso la sede dell’ex circoscrizione di Cortoghiana;

mercoledì 2 luglio, alle ore 18.00, presso la sede dell’ex circoscrizione di Bacu Abis;

giovedì 3 luglio, alle ore 18.00, presso la sede dell’ex circoscrizione di Is Gannaus.

Attraverso queste iniziative, l’Amministrazione intende, ancora una volta, proseguire il dialogo e il confronto continuo con i cittadini per dare risposte e cercare insieme soluzioni.

La “Campagna d’ascolto” è stata pensata come incontro diretto con i cittadini. per coloro che non potessero partecipare agli incontri è possibile inviare suggerimenti, segnalazioni e consigli anche via e-mail, agli indirizzi di posta elettronica: sportelloinformazioni@comune.carbonia.ca.itfmanca@comune.carbonia.ca.it

Riformatori sardi 26 giugno 2014Stintino 1-2

Lo sviluppo dell’economia della Sardegna e di un comparto strategico come il turismo passano anche attraverso una classificazione delle strutture ricettive che faccia in modo di distinguerle e renderle riconoscibili per la qualità dei servizi che offrono. E’ l’obiettivo di una proposta di legge dei Riformatori sardi, presentata questa mattina in una conferenza stampa dal primo firmatario Luigi Crisponi, dal capogruppo Attilio Dedoni e da Michele Cossa.

«Quello dell’agriturismo – ha affermato Luigi Crisponi – è un segmento del nostro turismo molto affermato ed attrattivo, con grandi potenzialità di crescita, ma c’è in Sardegna un vuoto normativo legato alla classificazione delle strutture che riteniamo di aver colmato con questa proposta a costo zero, agile e semplice, ispirata alla modernizzazione ed alle buone pratiche.»

Prendendo spunto dal modello nazionale del settore alberghiero che classifica le strutture in base alle “stelle”, ad ognuno dei 648 agriturismi della Sardegna che offrono anche alloggi con camere (localizzati soprattutto in Gallura, nel Nuorese e nel Sassarese) sarà assegnato un “sole” (fino ad un massimo di tre) in base ad una serie di indicatori oggettivi come disponibilità di una piscina, prossimità a porti ed aeroporti, dotazioni wi-fi, presenza nell’area di siti di particolare pregio ambientale eccetera, che potranno immediatamente essere verificati dai visitatori che oggi, ha aggiunto l’on. Crisponi, «ci giudicano, anche grazie ad internet, in cinque minuti, confrontando il luogo del loro soggiorno con strutture analoghe dello stesso territorio, di altre Regioni e perfino di altre Nazioni».

Poter esporre accanto all’insegna uno, due o tre “soli” significherà, dunque, per le strutture sarde, da un lato auto – certificare la qualità della loro offerta e dall’altro, assumersi responsabilità precise nei confronti degli utenti.

Dal punto di vista amministrativo, la procedura prevista è molto semplice: gli operatori inviano al Comune competente per territorio una scheda di auto certificazione che lo stesso Comune ratifica entro 30 giorni dandone comunicazione all’#assessorato regionale dell’Agricoltura, in modo da aggiornare in tempo reale l’apposito elenco.

Altro elemento di novità introdotto dalla legge riguarda la vigilanza, che non sarà più affidata al Corpo forestale come previsto attualmente dalla legge 18 del 1998 sulla disciplina generale dell’agriturismo, ma agli stessi Comuni (che potranno applicare sanzioni) ed ad altri soggetti come agenzie regionali, ispettorati sanitari e veterinari che hanno conoscenze e competenze nel settore.

Con questo provvedimento, ha osservato il capogruppo dei Riformatori sardi, «intendiamo rafforzare il legame fra turismo ed agricoltura nell’ambito di una visione nuova del turismo che attraverso la qualificazione dei nostri operatori superi definitivamente l’equazione sole-mare-spiaggia».

«Speriamo in una rapida approvazione della legge – ha auspicato, infine, l’on. Michele Cossa – perché l’agriturismo è un settore che intercetta quote significative di domanda interna ed internazionale, è molto radicato nei territori e ha mostrato una grande capacità di reggere la concorrenza con un buon rapporto qualità-prezzo.»

In seguito al trasferimento degli uffici dei Servizi sociali del comune di Carbonia presso la sede dell’ex Tribunale di via XVIII Dicembre, sono stati modificati i numeri di telefono dei vari uffici.

I nuovi numeri telefonici sono i seguenti:

pedagogista: 0781694490

psicologa: 0781694491

assistenti sociali:  0781694458 – 0781694463 – 0781694485 – 0781694461

amministrativi: 0781694487

Domenica scorsa, a Caserta, l’intramontabile Bruno Macciocu, della S.C. Monteponi A.C.D., ha conquistato il titolo di Campione europeo nella prova su strada della categoria Master 8 di ciclismo.

Stefano Caredda, della Società Sinnai MTB A.S.D., ha conquistato il titolo italiano nella prova a cronometro riservata ai trapiantati, oltre il secondo piazzamento nella corsa in linea.

A seguito dei risultati fatti registrare nella 3ª ed ultima del campionato regionale di fondo, disputata domenica 22 giugno a Berchidda, sono stati proclamati campioni regionali di Fondo, i sotto indicati corridori:

Elite Sport

Giovanni Maria PIRISINU del G.S. Fancello Cicli Terranova

Master 1

Antonello PRAOLINI del G.S. Fancello Cicli Terranova

Master 2

Mauro TICCA della società Il Fornaio Atzori A.S.C.D.

Master 3

Alessandro FANCELLO del G.S. Fancello Cicli Terranova

Master 4

Francesco MURGIA della S.C. L’Oleandro Budoni A.S.D.

Master 5

Marco ATZORI Il Fornaio Atzori A.S.C.D.

Master 6

Pasqualino PIRAS della società Il Fornaio Atzori A.S.C.D.

Master 7

Sebastiano OGGIANO del G.S. Torre Doria A.S.D.

Master 8

Nicolò MU del Cycling Team Gallura A.S.D.

Master Woman 1-2

Laura MULTINEDDU della S.C. L’Oleandro Budoni A.S.D.

A seguito dei risultati conseguiti dai singoli corridori nelle tre prove del campionato di fondo, è stata proclamata società campione il Gruppo Sportivo Fancello Cicli Terranova.

La classifica completa formerà oggetto di pubblicazione sul sito web del Comitato regionale della Federciclismo.

Al Gruppo Sportivo Fancello Cicli Terranova, ai suoi atleti e dirigenti, vanno le congratulazioni del Comitato regionale.

A seguito del risultato fatto registrare nella prova unica del Campionato regionale su strada Amatori, disputata sabato 14 giugno a Trinità d’Agultu, sono proclamati campioni regionali i seguenti Master:

Elite Sport 

Andrea PILLAI della Società 2000 Ricambi A.S.D.

Master 1

Alessandro SALIS del Gruppo Sportivo Royal Bike Sassari

Master 2

Fabrizio SPANO del G.S. Giorgione Ozierese Carrera A.S.D.

Master 3

Alessandro FANCELLO del G.S. Fancello Cicli Terranova

Master 4

Francesco MURGIA della S.C. L’Oleandro Budoni A.S.D.

Master 5

Marco ATZORI della Società Il Fornaio Atzori A.S.C.D.

Master 6

Giuseppe SALIS della Società Il Fornaio Atzori A.S.C.D.

Master 7

Sebastiano OGGIANO del G.S. Torre Doria A.S.D.

Master 8

Bruno MACCIOCU della S.C. Monteponi A.C.D.

L’#assessorato regionale del Turismo ha stanziato 750.000 euro per l’avviso che disciplina l’intervento attuativo della linea 4.2.4.d del PoFesr denominata “Azioni per il rafforzamento dei Sistemi Turistici Locali (STL) e realizzazione e promozione di club di prodotto, disciplinari di qualità, etc, strumenti integrati di promozione e comunicazione coordinata del prodotto turistico isolano nei mercati nazionali e internazionali”. 
L’intervento prevede la concessione di aiuti in regime “de minimis” per il sostegno alla nascita e allo sviluppo di un club di prodotto tematico “cicloturismo” e per il potenziamento e adeguamento delle strutture e dei servizi delle singole imprese aderenti al suddetto club a standard minimi di qualità e di sostenibilità ambientale.
La finalità quella di favorire l’aggregazione di imprese attraverso la creazione di un “club di prodotto cicloturismo” che possa rispondere alla domanda del mercato turistico attuale. Due le tipologie di interventi ammissibili ad agevolazione:
– linea A – piani per lo start-up e lo sviluppo del prodotto turistico tematico “cicloturismo” e costituzione del club di prodotto;
– linea B – progetti di potenziamento e adeguamento delle strutture e dei servizi ai requisiti di qualità stabiliti dal disciplinare del prodotto turistico tematico.
Possono beneficiare degli aiuti le piccole e medie imprese con sede operativa in Sardegna iscritte al registro delle imprese, svolgenti attività economica di impresa turistica e facenti parte di un solo raggruppamento promotore e comunque promotrici della proposta di club di prodotto cicloturismo ammessa ad agevolazione.
Le domande dovranno essere presentate entro le ore 12.00 del 1 settembre 2014 con le seguenti modalità:
– a mano dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00 ed il martedì e giovedì dalle ore 15.00 alle 17.00;
– tramite raccomandata, posta celere o corriere espresso con ricevuta di ritorno al seguente indirizzo:
Agenzia Sardegna Impresa e Sviluppo – BIC Sardegna S.p.A.
Via Cesare Battisti, 14 09123 Cagliari
Per chiarimenti e informazioni è possibile contattare lo sportello informativo del #Bic Sardegna tramite email al seguente indirizzo: avvisocicloturismo@bicsardegna.it, oppure contattare il numero 070.278088 dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle 13.00 ed il martedì e giovedì pomeriggio dalle ore 15.30 alle 17.30.