31 July, 2024
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Mellino Giovanni--Pres.Reg.Confartigianato TRASPORTI Sardegna

Sono state prorogate, anche per il 2014, le agevolazioni al settore degli autotrasportatori. Lo comunica #Confartigianato Trasporti Sardegna, su indicazione dell’Agenzia delle Entrate.

«Le imprese di autotrasporto merci conto terzi e conto proprio – spiega il presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna, e vicepresidente nazionale, Giovanni Mellino – possono recuperare nel 2014 fino ad un massimo di 300 euro per ciascun veicolo (tramite compensazione in F24) le somme versate nel 2013 come contributo al #Servizio Sanitario Nazionale sui premi di assicurazione per la responsabilità civile, per i danni derivanti dalla circolazione dei veicoli a motore adibiti a trasporto merci di massa complessiva a pieno carico non inferiore a 11,5 tonnellate. Anche quest’anno per la compensazione in F24 si utilizza il codice tributo “6793”.«

Inoltre, per i trasporti effettuati personalmente dall’imprenditore oltre il Comune in cui ha sede l’impresa (autotrasporto merci per conto di terzi), è prevista una deduzione forfetaria di spese non documentate (articolo 66, comma 5, primo periodo, del TUIR), per il periodo d’imposta 2013, nelle seguenti misure: 56,00 euro per i trasporti all’interno della Regione e delle Regioni confinanti; 92,00 euro per i trasporti effettuati oltre tale ambito.

La deduzione spetta anche: per i trasporti personalmente effettuati dall’imprenditore all’interno del Comune in cui ha sede l’impresa, per un importo pari al 35 per cento di quello spettante per i medesimi trasporti nell’ambito della Regione o delle Regioni confinanti.

«Certo – conclude il presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna – non basta questa proroga a risolvere i problemi di una categoria in ginocchio, per la quale occorrerà pensare semmai a misure di tipo strutturale e ad una vera riforma di regolamentazione del settore, ma di certo poter recuperare parte delle spese costituisce una forma di agevolazione indispensabile alla sopravvivenza delle imprese dell’autotrasporto

Modesto Fenu copiaGianluigi Rubiu copia

Nessun passo indietro. Anzi. Il primo firmatario della mozione sulla Zona Franca , Modesto Fenu, non mostra dubbi all’indomani dello stop arrivato dall’aula di via Roma. «Sgombriamo il campo dagli equivoci. Non è assolutamente vero che la battaglia sull’istituzione della zona franca finisce qui. E’ solo l’inizio di un lungo tragitto per dare ai sardi un diritto negato, che si rischia di perdere se non ci saranno rapidi provvedimenti».

La mozione presentata l’altro giorno dal leader del partito è, dunque, solo il prologo. «Un primo risultato è già arrivato a seguito delle nostre pressioni e rivendicazioni dentro il palazzo – ha evidenziato Fenu – Abbiamo infatti portato la Giunta e la maggioranza ad approvare, di fatto, la realizzazione di sei zone franche previste dal decreto legislativo 75 del 1998 e richiamati dalla legge regionale 20 del 2 agosto 2013. E’ solo l’incipit. Si intendeva istituire la sola zona di Cagliari. La convocazione del prefetto, che ha richiamato l’esecutivo ai suoi impegni, ha prodotto un piccolo passo avanti». Non mollare. E’ l’imperativo del Movimento Zona Franca. Fenu è determinato. «Logico – ha aggiunto – La mozione sulla zona franca integrale e per una fiscalità di vantaggio compensativa ha certificato che il centrodestra è più che mai compatto, fermo e deciso sull’attuazione di un fondamentale strumento economico e giuridico».

Anche il portabandiera dell’Udc accelera sull’elaborazione di un istituto che potrebbe risollevare le sorti dell’economia. «Niente paura – ha rilevato Gianluigi Rubiu, capogruppo regionale dei centristi -, non possiamo permetterci di perdere un’opportunità così importante per far uscire l’Isola dal pantano della crisi. L’esempio arriva dal Sulcis, con parecchie aziende che hanno già beneficiato dei meccanismi positivi della fiscalità di vantaggio per il territorio seppur parziali e previsti dalle zone franche urbane». Poco importa che il documento sulla zona franca sia stato respinto con pochi voti di scarto.

«In realtà – ha osservato ancora Fenu – la mozione è stata rigettata senza fornire alcuna motivazione di carattere giuridico sulla non applicabilità integrale dell’istituto sulla Sardegna. La scelta è stata esclusivamente politica. Il centrosinistra ha rifiutato l’attuazione dello strumento in linea con i programmi della campagna elettorale. Secondo la maggioranza, inoltre, verrebbero meno al bilancio della Regione alcune entrate dovute alle imprese private, con il rischio di una riduzione dei servizi e del livello di assistenza ed assistenzialismo.» Decisione che il centrodestra vuole ribaltare. «Perché ci dispiace – ha richiamato Fenu – che l’attuale maggioranza non abbia ancora capito che dietro le imprese ed i contribuenti che versano le tasse necessarie al bilancio della Regione ci siano famiglie, persone e una grande fetta della popolazione isolana schiacciate da una pressione fiscale così elevata, al punto da mortificare le possibilità di ripresa economica». Fenu non transige. «C’è un’assoluta necessità di compensare il divario naturale dovuto all’insularità ed alle condizioni di svantaggio della Sardegna rispetto al resto d’Italia e d’Europa. Per questo abbiamo invitato il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore Raffaele Paci, in sinergia con la maggioranza, ad istituire un tavolo tecnico di confronto sulle diverse possibilità di attuazione della zona franca». Il Movimento è pronto, anche con i propri esperti,  a dare un supporto tecnico – giuridico per giungere al traguardo: «Un richiamo che, al momento, è stato rigettato – ha concluso Fenu – Auspichiamo che questo suggerimento possa essere accolto».

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E’ visitabile fino a questa sera, presso la Saletta del Portico adiacente il Teatro Centrale, la mostra personale di pittura dell’artista Sara Spano, dal titolo “Visioni Astratte”. 

La mostra rientra nella più ampia rassegna “12×12″, organizzata dall’assessorato alla Cultura del comune di Carbonia, in collaborazione con gli artisti cittadini. La rassegna comprende l’allestimento di 12 mostre personali di altrettanti artisti cittadini. Il nucleo centrale della mostra è composto da opere, dipinte olio su tela.

Senza riserve e senza falsi pudori, Sara Spano, ci conduce in un viaggio nell’introspezione psicologica. Con i bruni tenebrosi, pallidi gialli e lugubri neri. I suoi sono segni che mettono a nudo l’inconscio, assumendo una profondità dai contorni emozionali molto marcati che prendono corpo sulla tela in una dissonanza armonica che nega l’estetica. Sono segni che, caratterizzati da linee che si muovono, si bloccano, si ripetono, vogliono quei muri, pregiudizi e ignoranza di una società da cui si ha voglia di evadere per immergere la propria anima nell’amore.

Sara Spano (classe 1986) giovane designer, è intenta a creare un legame sempre più forte tra arte e moda. Fin da piccola, disegna attraverso una forma spontanea e compulsiva che si traduce in inesauribili tele e sperimentazioni.

Nella mostra l’artista presenta il frutto della ricerca degli ultimi anni, evidenziando una serie di segni e affidandosi al disegno distorto e alterato in modo del tutto personale. Ogni quadro appare come il suggerimento di un racconto, di una situazione, che l’autore lascia completare o sviluppare al fruitore dell’opera.

 

Teatro Centrale Carbonia copia

Domenica 15 giugno 2014, alle ore 21.00, il Teatro Centrale di Piazza Roma, a Carbonia, ospiterà il secondo appuntamento della rassegna teatrale “Tutti in scena” – regia di Anna Pina Buttiglieri –  con lo spettacolo Harvey (liberamente tratto da Mary Chase).

L’iniziativa, patrocinata dal comune di Carbonia, è alla sua quarta edizione.

Il primo appuntamento della rassegna teatrale, dal titolo “Il borghese gentiluomo” (liberamente tratto da Molière), si è tenuto sabato 7 giugno.

Il terzo appuntamento della rassegna, dal titolo “Romeo, Giulietta e la nutrice” (liberamente tratto da “Sono sempre in ritardo di un anno” di Corrado Vallerotti) si svolgerà mercoledì 25 giugno 2014, mentre il quarto ed ultimo appuntamento, dal titolo “Il miracolo di Marcellino” (liberamente tratto dal musical di Marco Frisina e Paolo Galli), è previsto per domenica 29 giugno 2014.

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Ieri l’incontro con il vice ministro dello Sviluppo economico, oggi una serie di incontri con i parlamentari sardi: la “missione” di 52 lavoratori #Alcoa nella Capitale si è conclusa così con la proroga dell’attività di manutenzione dello stabilimento di Portovesme che avrebbe dovuto concludersi il 30 giugno, e l’impegno del ministero del Lavoro ad erogare alle Regioni i fondi per il pagamento degli arretrati della cassa integrazione in deroga. I lavoratori rientreranno a casa con la speranza che il prossimo incontro in programma il 24 giugno possa realmente portare delle novità nella lunga e difficile trattativa per la cessione dello stabilimento di #Portovesme sono ancora in alto mare. Ieri il viceministro Claudio De Vincenti aveva confermato anche che sono all’esame gli interventi necessari per una soluzione strutturale dell’approvvigionamento energetico a condizioni concorrenziali – condizione necessaria e indispensabile per l’avvio di qualsiasi trattativa di cessione dello stabilimento.

«Alcuni importanti risultati sono stati ottenuti, ma non ci possiamo accontentare – ha dichiarato oggi Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia e presidente del Consiglio delle Autonomie locali -. Il nostro sostegno ai lavoratori dell’Alcoa proseguirà sino a quando non si avranno certezze sulla riapertura dello stabilimento e sulla garanzia della salvaguardia di ogni singolo posto di lavoro. Chiediamo al Governo, di cui comunque apprezziamo la disponibilità, e a tutti gli altri soggetti coinvolti, di porre fine all’interminabile vertenza sul futuro dello stabilimento industriale di Portovesme. Il nostro territorio non può più andare avanti convivendo quotidianamente con l’incertezza, con il dubbio e con la disperazione. È finito il tempo dei forse e dei però. La popolazione e noi con tutti i cittadini – ha concluso Giuseppe Casti – chiediamo certezze e stabilità e la possibilità di riacquistare la giusta e dovuta dignità che, negli ultimi anni, troppe volte è stata ingiustamente calpestata.»

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Il nuovo #allarme ambientale determinatosi a Portoscuso negli ultimi mesi per il superamento dei limiti di contaminazione per metalli pesanti nel latte ovicaprino e dei valori di attenzione e/o dei valori limite per #diossine e PCB diossinosimili nel latte ovicaprino, sarà affrontato domani mattina al ministero dell’Ambiente, nel corso di un vertice al quale parteciperà una delegazione del comune di Portoscuso guidata dal sindaco Giorgio Alimonda. La situazione venutasi a determinare, oltre ai problemi ambientali, ha creato enormi difficoltà alle aziende interessate che rivendicano giustamente attenzione, interventi immediati per compensare il danno subito e interventi strutturali per quello che continueranno a subire fino a quando non sarà stata superata l’emergenza e potranno riprendere serenamente la loro attività.

I controlli vanno avanti senza interruzione ed al fine di «assicurare una più puntuale e continua verifica dello stato dei luoghi e dell’impatto sulla catena alimentare, anche il relazione a possibili variazioni del quadro correlate a interventi puntuali di bonifica, a revisioni nelle modalità di conduzione delle tecniche agricole e di allevamento ovvero ai cicli stagionali e/o fisiologici nelle produzioni agroalimentari, il #Dipartimento di prevenzione, di concerto con il comune di Portoscuso e con #ARPAS – come scrivono il direttore del Dipartimento di prevenzione, Antonio Onnis, e il direttore generale della #Asl 7 di Carbonia, Maurizio Calamida, al presidente dell’associazione ecologista Gruppo di intervento giuridico, Stefano Deliperi, in risposta alla richiesta di informazioni ambientali e all’adozione di provvedimenti riguardo il monitoraggio prodotto a uso alimentare nel comune di Portoscuso (nota trasmessa per conoscenza al ministro per la Salute; al presidente della regione Sardegna; all’assessore regionale della Sanità; al direttore del Dipartimento del Sulcis dell’ARPAS; al sindaco di Portoscuso; al procuratore della Repubblica presso il tribunale di Cagliari; e, infine, alla Commissione europea) – stanno procedendo all’analisi delle migliori ipotesi per la creazione di un sistema di monitoraggio permanente che consenta i più solleciti interventi a tutela della salute. Ciò nelle more di una più definitiva assunzione di decisioni rispetto alle scelte sull’uso del territorio, sulle quali i competenti organismi del governo regionale hanno assicurato il rispettivo interessamento».

L’assessorato regionale della Sanità ha autorizzato il pagamento dei fondi a favore dei comuni della #Sardegna e delle Asl. quale anticipazione per il 2014 per: 

– l’erogazione di sussidi per le persone affette da neoplasia maligna; 
– la concessione di sussidi ai talassemici, agli emofilici e ai linfopatici maligni; 
– il pagamento delle rette di ricovero per le persone con disturbo mentale; 
– il pagamento delle rette di ricovero per l’assistenza residenziale a persone disabili; 
– il rimborso delle spese per il trasporto di persone disabili. 

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Iglesias e Carbonia in festa per tre giorni per l’arrivo della #reliquia di San Giovanni Paolo II (un frammento della maglia personale intrisa di sangue dopo l’attentato subito il 13 maggio 1981), giunta in Sardegna e nel Sulcis Iglesiente su iniziativa della Sezione Sarda dell’Unitalsi (#Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali). La reliquia è stata accolta a Iglesias martedì mattina, alle 9.00, con la celebrazione comunitaria dell’Ora Terza. Alle 12.00 e alle 15.00, altre due celebrazioni dell’Ora Sesta e dell’Ora Nona comunitaria. Alle 16.00 l’accoglienza degli ammalati e la recita del rosario; alle 17.00 la Messa solenne presieduta dal vescovo, Giovanni Paolo Zedda e alle 21.30, infine, la fiaccolata e la Via Lucis.

Mercoledì mattina, alle 9.00, la reliquia è giunta alla parrocchia della Beata Vergine Addolorata, nel quartiere di Rosmarino, a Carbonia, accolta da diverse centinaia di fedeli e dai volontari dell’Unitalsi. Alle 9,30 è stata celebrata una Messa, alle 12.00 si è svolta la recita dell’Angelus, alle 16,30 la Messa per gli anziani e gli ammalati, alle 19.00 un’altra Messa, alla quale, dalle 22.00, è seguita una veglia di preghiera comunitaria sul messaggio di San Giovanni Paolo II.

Oggi la reliquia è stata trasferita nella chiesa dell’ospedale Sirai, per alcune cerimonie rivolte ai malati ricoverati.

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Un’interpellanza sulla possibile chiusura del Cto di Iglesias nei mesi estivi è stata presentata oggi dai consiglieri del Centro Democratico, Roberto Desini e Anna Maria Busia. Nel testo i due esponenti della maggioranza hanno chiesto all’assessore della Sanità di riferire se è «a conoscenza della situazione e quale possa essere l’interesse che  spinge a considerare più opportuna la chiusura di un presidio ospedaliero sebbene per i mesi estivi piuttosto che agire nell’interesse dei cittadini”. Desini e Busia hanno chiesto inoltre all’assessore “in relazione ad una razionalizzazione dello stesso sistema sanitario si trovino soluzioni alternative alla chiusura di un ospedale strategico per l’intero territorio».

La preoccupazione dei due interpellanti è nata dalle recenti dichiarazioni apparse sulla stampa in cui «il manager della Asl di Iglesias Maurizio Calamida annuncia che nel giro di un anno e mezzo l’ospedale Santa Barbara di Iglesias sarà chiuso e il CTO sarà l’unico presidio ospedaliero cittadino». I consiglieri hanno ricordato nel testo che «l’anno scorso, nonostante le rassicurazioni da parte del manager Calamida, il CTO è rimasto chiuso per due mesi nel periodo estivo e che da notizie trapelate e peraltro non smentite dai vertici dell’ospedale è intenzione anche quest’anno di chiudere temporaneamente il CTO per il periodo estivo».

Secondo i consiglieri Desini e Busia «il piano di razionalizzazione del sistema ospedaliero non deve gravare sui cittadini e la chiusura temporanea di un ospedale di eccellenza crea problemi all’intera comunità influenzando peraltro negativamente l’operatività delle altre strutture sanitarie limitrofe, in particolare in un periodo critico in cui già la insufficienza di anestesisti rende il funzionamento dell’ospedale più complesso».