31 July, 2024
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Nave Tirrenia Janas

Ignazio Locci 9 copia

«Il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore regionale ai Trasporti Massimo Deiana si impegnino per calmierare i prezzi dei trasporti marittimi da e per la Sardegna. Tariffe esorbitanti capaci di infliggere un’ulteriore mazzata all’economia del turismo isolano, già profondamente provata, e di scoraggiare i sardi a trascorrere le proprie vacanze nella terra natia.» Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo di Forza Italia.

«Per verificare gli alti costi dei trasporti – aggiunge Ignazio Locci – è sufficiente, infatti, fare alcune semplici simulazioni di prenotazione sui siti internet delle compagnie Tirrenia e Moby Lines: nel periodo a cavallo tra luglio e agosto, una famiglia di 4 persone composta da genitori e due bambini con auto al seguito è costretta a sborsare tra i 1.000 e i 1.200 euro.»

«Il costo dei trasporti – sottolinea ancora il consigliere regionale di Sant’Antioco – rischia così di comportare una riduzione considerevole dei flussi di visitatori per l’imminente stagione turistica, con grave danno per l’economia della Sardegna. Per questo ho presentato un’interpellanza (vedi allegato) rivolta al presidente della Giunta e all’assessore ai Trasporti – conclude Ignazio Locci – per sapere se abbiano disposto una verifica sulla reale situazione dei prezzi praticati dalle compagnie navali e se stiano attivandosi per adottare misure volte ad ottenere effetti di riduzione dei prezzi del trasporto marittimo al fine di ridurre gli svantaggi che, a causa dell’insularità, incidono sull’economia sarda.»

 IMG_1189Luigi Lotto

La commissione Attività produttive del Consiglio regionale, presieduta da Luigi Lotto (Pd), ha sentito in audizione i rappresentanti regionali di Confindustria sulle proposte di legge in materia di agricoltura, al vaglio della commissione per la realizzazione di un testo organico per il settore.

I rappresentanti dell’industria agroalimentare sarda si sono soffermati in particolare sulla proposta di legge n. 16 (Lotto e più) “sull’istituzione del marchio collettivo della Regione Sardegna per la tracciabilità e la promozione dei prodotti agricoli e agro-alimentari di qualità”. Il presidente Alberto Scanu, Pierluigi Pinna (Confindustria Nord Sardegna) e Roberto Bornioli (Confindustria Sardegna centrale) hanno espresso la paura che queste norme mettano in contrapposizione i produttori con l’industria agroalimentare, discriminando quest’ultima perché non sempre tutte le materie prime sono reperibili nelle quantità necessarie nell’Isola.

Il presidente della Commissione, Luigi Lotto, ha chiarito agli auditi che non c’è alcuna volontà di creare contrapposizione o di avere atteggiamenti punitivi nei confronti dell’industria agroalimentare, ma di aiutare a decollare il comparto agricolo ancora troppo debole rispetto a quello delle altre regioni di Italia. Lotto ha ricordato che in altre regioni, con minori potenzialità della Sardegna, dove è stato adottato il marchio di qualità regionale, il settore agroalimentare ha avuto  una significativa crescita di fatturato.

«Non c’è – ha sottolineato Lotto – alcuna volontà da parte del legislatore di creare ulteriore burocrazia, anzi c’è quella di semplificare gli adempimenti attraverso l’approvazione di un testo unico per il settore, che vuole stimolare anche la collaborazione tra i diversi soggetti della filiera produttiva.»

D’accordo sul marchio collettivo anche il vice presidente della commissione, Luigi Crisponi (Riformatori sardi), il quale ha spiegato ai rappresentanti di Confindustria che il marchio Sardegna ha un valore anche a livello promozionale e di marketing. L’esponente della minoranza ha evidenziato che oltre ai cittadini sardi, l’Isola vanta la presenza di oltre 10 milioni di turisti all’anno che ricercano e vogliono mangiare sardo, ossia prodotti locali.

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Si è svolta ieri mattina, in Piazza Roma, a Carbonia, la manifestazione conclusiva del progetto di educazione alla sicurezza stradale, “Sicuri in strada”, rivolto agli alunni che frequentano la classe 5ª delle scuole primarie (elementari) del comune di Carbonia. Il progetto è stato realizzato dall’Associazione Auser, in collaborazione con il Comando di Polizia locale e il coinvolgimento dell’assessorato alla Formazione e istruzione del comune di Carbonia.

Per la giornata conclusiva, a partire dalle 9.30 le 8 classi coinvolte si sono ritrovate in Piazza Roma e gli alunni hanno indossato un cappellino di colore diverso per ogni istituto. I colori (verde, bianco e rosso), sono stati scelti per rappresentare la bandiera italiana, per ricordare la recente festa della Repubblica e come buon auspicio per i prossimi campionati del mondo di calcio. A ogni bambino è stato consegnato un tesserino/patentino con il rispettivo nominativo, da applicare nelle magliette. Dopo i saluti del Sindaco Giuseppe Casti, dell’Assessore alla Formazione e Istruzione Lucia Amorino, del Comandante della Polizia Locale, Andrea Usai, e del Parroco di San Ponziano, don Amilcare Gambella, sono iniziati i giochi.

Rispondendo esattamente alle domande proposte, tutte le classi hanno dimostrato di aver acquisito le regole elementari del Codice della strada. Successivamente ogni classe ha superato le prove pratiche percorrendo il circuito stradale disegnato nella Piazza e simulato tramite cartelli stradali mobili.

Al termine della manifestazione sono state premiate le classi delle scuole Gritti, Ciusa e Satta.

«Ringrazio sentitamente l’Auser, la Polizia Locale e gli uffici comunali, i bambini, gli insegnanti e i dirigenti scolastici per aver organizzato e partecipato sia al corso sia a questa importante giornata – ha commentato Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia -. È stato bello vedere Piazza Roma colorata dai cappellini dei bambini e dalla loro gioia e spontaneità. La stessa spontaneità con cui hanno imparato il linguaggio del Codice della strada. Anche grazie all’impegno dei bambini, per la città di Carbonia questa esperienza rappresenta un importante  passo verso la maggiore diffusione della cultura della sicurezza stradale.» 

Il progetto, che ha preso avvio l’8 maggio scorso, ha coinvolto 12 classi di quattro istituti comprensivi della città di Carbonia, per un totale di 237 alunni. L’obiettivo del progetto è stato quello di formare le generazioni future, cercando di dare risposta alle problematiche ambientali e proponendo un’educazione alla mobilità sostenibile, responsabile e sicura. Anche per questo è stato realizzato, per i piccoli alunni, il libretto “Sicuri in strada” che fornisce le regole basilari per la circolazione stradale e cattura l’interesse dei bambini con giochi e quiz, nella logica dell’apprendimento attivo.

L’Amministrazione comunale di Carbonia e l’Auser hanno ringraziato tutti gli alunni che hanno preso parte, con entusiasmo, al percorso innovativo di educazione stradale ed i dirigenti scolastici e gli insegnanti per la preziosa collaborazione.

«Il ritorno a Buoncammino di Roman Antonov, il 40/enne cittadino russo affetto da una grave disabilità sta creando sconcerto nel carcere cagliaritano. Il Centro Clinico, infatti, non è in grado di garantire un’assistenza adeguata al detenuto». Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, avendo appreso che da ieri «per volontà del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria il detenuto è stato trasferito dall’Istituto di Penitenziario di Milano Opera».

«Il DAP – sottolinea Caligaris – non può trasferire i detenuti disabili senza prima verificare le oggettive condizioni delle strutture penitenziarie. La Casa Circondariale di Cagliari, dove peraltro Roman Antonov aveva trascorso precedentemente alcuni mesi non è, infatti, adeguata per offrire un’assistenza ad un detenuto con un complesso quadro sanitario che comprende anche un particolare disturbo della personalità. L’uomo, che ha necessità di un costante monitoraggio, aveva incontrato difficoltà ad adattarsi alla struttura cagliaritana anche per le note condizioni strutturali dell’edificio ottocentesco.»    

Affetto da celiachia e con valori di emoglobina sempre molto bassi, Roman Antonov, in assenza di una cella per disabili, è stato collocato nel CDT. L’uomo, che si muove su una sedia a rotelle, desta particolare preoccupazione tra gli Agenti per le tendenze autolesioniste. Forti perplessità sono state espresse dal Direttore Sanitario del Centro Diagnostico Antonio Piras.

Oscar Cherchi 1

E’ pronta ad approdare in commissione Agricoltura e successivamente il aula la Legge regionale per l’incentivazione dell’allevamento apistico e per la tutela e la salvaguardia dell’Apis Mellifera Ligustica presentata dal consigliere regionale di Forza Italia, Oscar Cherchi. La legge concede risorse per tre milioni annuali per i prossimi tre anni compreso il 2014, dei quali un terzo di provenienza regionale e il resto da contributi statali.

«Un settore che va rilanciato per molte ragioni, oltre a quelle strettamente economiche comuni alle altre attività agricole e allevatoriali – commenta l’ex assessore regionale dell’Agricoltura -. In questo caso infatti, la motivazione è anche quella di favorire, attraverso l’integrazione al reddito degli imprenditori del comparto, la tutela e la salvaguardia di una biodiversità fondamentale per conservazione dell’ambiente naturale e dell’agricoltura in generale. Le api, infatti, con il loro incessante lavoro di impollinazione, oltre alla produzione di miele di alta qualità e non solo, garantiscono la salubrità dell’ecosistema. Anche in seguito alla progressiva riduzione della fauna cosiddetta “pronuba”, che come le api svolge quindi la stessa funzione di impollinazione delle colture agricole e della flora spontanea, è diventato essenziale proteggere la biodiversità di specie apistiche, con particolare riferimento all’ape italiana (Apis mellifera ligustica) e delle popolazioni di api autoctone tipiche.»

La nuova legge sull’apicoltura inoltre, chiarisce alcune definizioni della precedente legge in materia. Per esempio, la stessa conduzione zootecnica delle api, l’apicoltura,  sarà considerata ‘attività agricola’ come definita dalla legge, assumendone quindi doveri e diritti. Saranno quindi considerati prodotti agricoli il miele d’api (da nettare e da melata), la cera d’api, la pappa reale, il polline, il propoli, il veleno d’api, le api e le api regine, l’idromele, l’abbamele o sapa di miele, l’aceto di miele e tutti i prodotti della lavorazione, raffinazione e confezionamento del miele. Vengono inoltre specificate le differenze fra imprenditore apistico e apicoltore professionista, stabilite le modalità della pratica del nomadismo dando facoltà agli enti locali di favorire la dislocazione degli alveari nei fondi di loro proprietà.

«Diventano anche più stringenti i controlli sulle  api provenienti da aree esterne alla Sardegna – conclude Cherchi – al fine di salvaguardare le stesse dalle malattie che negli ultimi anni ne hanno messo in pericolo la sopravvivenza, stabilendo sanzioni ai trasgressori che introdurranno api e api regine sul territorio regionale senza segnalazione alle Asl territoriali e del certificato di sanità rilasciato dagli organi competenti.»

Piazza Roma Carbonia 2

Venerdì 6 giugno 2014, alle ore 10.00, presso i locali del palazzo comunale di Carbonia, in Piazza Roma, si procederà in seduta pubblica all’apertura della “Busta C – Offerta economica”, relativa al bando di gara con procedura aperta per la concessione della gestione di impianti sportivi comunali senza rilevanza economica.

Ulteriori informazioni possono essere richieste presso l’Ufficio Sport in Via Mazzini 68, Tel. 0781 663858.

Francesco Agus

Proseguono in Consiglio regionale le audizioni della #Commissione “Autonomia” sulle riforme istituzionali. L’organismo consiliare, presieduto da Francesco Agus, ha sentito in mattinata le associazioni degli ex consiglieri regionali ed ex parlamentari.

In apertura di seduta, il presidente Agus ha consegnato ai partecipanti la bozza della risoluzione predisposta dalla Commissione, ribadendo la necessità di coinvolgere nel dibattito tutti i settori della società sarda. «Mai come adesso c’è l’esigenza di procedere alle riforme istituzionali – ha detto Agus – altrimenti cresce il rischio che le storture e le inefficienze del sistema vengano utilizzate come alibi per affossare la nostra specialità».

La presidente dell’Associazione degli ex consiglieri regionali, Maria Rosa Cardia, dopo aver ricordato l’attività svolta in questi anni nelle scuole per rafforzare la coscienza autonomistica delle giovani generazioni, ha concordato con la Commissione sull’urgenza di avviare la stagione delle riforme. «Lo Statuto, nato con limiti evidenti, è adesso uno strumento obsoleto – ha detto Cardia – per difendere il principio di autonomia e ricontrattare con lo Stato la nostra specialità occorre puntare sull’identità culturale del popolo sardo». Per l’Associazione degli ex consiglieri è urgente pensare ad una “nuova autonomia”, collaborativa e partecipativa. «Solo così – ha aggiunto Cardia – si potrà definire il ruolo della Sardegna nel cambiamento e nella modernizzazione del Paese. Serve però un’idea di futuro condivisa, una nuova unità autonomistica che disegni un orizzonte ideale e politico». Per gli ex consiglieri regionali, la nuova fase costituente esige non solo idee e valori forti, ma anche una pratica unitaria nella ricerca di soluzioni. «Il confronto deve essere focalizzato sui contenuti e non sulle procedure. Visto l’ampio ventaglio delle riforme da fare – ha concluso Cardia – è indispensabile che il Consiglio metta in campo un disegno organico che porti a una rivisitazione complessiva delle leggi fondamentali della Regione».  

Paolo Fois (vicepresidente dell’Associazione degli ex consiglieri) ha segnalato l’urgenza di spiegare le ragioni della nostra specialità, vista da molti come un privilegio da rimuovere. «Nel nostro ordinamento non ci sono riferimenti precisi – ha detto Fois – occorre ricercarli nel diritto internazionale». Uno di questi è il principio di insularità che però ripete la filosofia dello Statuto prevedendo interventi risarcitori per la condizione di svantaggio della Sardegna rispetto ad altre regioni d’Italia e d’Europa. «Questo – secondo Fois – però non basta. Bisogna invece affermare la nostra identità culturale e linguistica riconosciuta dagli organismi internazionali come strumento per resistere ai processi omologanti della globalizzazione». Per il vicepresidente dell’Associazione ex consiglieri regionali, è necessario, dunque, intervenire con una norma di principio da inserire nello Statuto che riaffermi una differenziazione basata sulla nostra identità. «Solo così – ha concluso Fois – potrà essere arginato il tentativo di cancellare la nostra autonomia».

Raffaele Manca (ex consigliere regionale del PCI nella X legislatura) è invece intervenuto sulla bozza delle riforme predisposta dalla Commissione chiedendo di superare la distinzione “zone costiere – aree montane” nel progetto di riassetto delle funzioni delle province e organizzazione dell’area vasta e città metropolitane. «Meglio parlare di  zone costiere e zone interne – ha detto Manca – per evitare, come in passato, che qualche comune cerchi di accaparrarsi il titolo di zona montana senza averne i requisiti». Manca ha poi suggerito di pensare a un nuovo sistema di controllo sugli atti degli enti locali che protegga amministratori e cittadini. «Per chi governa i comuni – ha sottolineato l’ex consigliere del Pci – è alto il rischio di cadere in irregolarità, mentre per i cittadini l’unico modo di contrastare un atto illegittimo è il ricorso giudiziario».

Roberto Deriu (PD) ha espresso forti perplessità sulla revisione dello Statuto. «Questo è il momento peggiore per pensare alle riforme – ha detto Deriu – lo Statuto è protetto dalla Costituzione. Più che a una revisione, dal punto di vista tattico, sarebbe meglio pensare a dargli piena attuazione».

Michele Cossa (Riformatori) ha invece espresso dubbi su un’autonomia fondata sul concetto di identità. «Tutti rivendicano maggiori spazi in nome della loro specialità culturale – ha detto Cossa – il rischio è che alla fine l’identità diventi un argomento debole per difendere le nostre ragioni».

Chiusa l’audizione degli ex consiglieri regionali, la Commissione ha sentito l’Associazione degli ex parlamentari, rappresentata dal presidente, Giorgio Carta, e dal vice Emidio Casula.

Carta, dopo aver illustrato le numerose iniziative nelle scuole promosse dall’Associazione per avvicinare le istituzioni ai cittadini, ha dato ampia disponibilità ad offrire un contributo concreto al processo riformatore. «Siamo pronti ad affrontare questioni politiche e non di parte – ha detto Carta – partendo da un punto condiviso: la necessità di rafforzare l’autonomia». «Il patto con lo Stato deve essere aggiornato – ha aggiunto il presidente dell’Associazione ex parlamentari – sarà compito del Consiglio procedere ad una revisione dello Statuto». Nelle prossime settimane sarà convocata un’assemblea di tutti gli ex parlamentari sardi per mettere a confronto proposte e suggerimenti.

I lavori della Commissione proseguono nel pomeriggio con l’audizione degli ex presidenti della Regione e del Consiglio regionale.

 Franco Sabatini 2 copia

Con l’audizione della dottoressa Anna Maria Catte, responsabile dell’autorità di gestione del programma Enpi-Cbc, si è concluso, nella Terza commissione consiliare, il ciclo di incontri sui fondi comunitari. Il presidente della commissione, Franco Sabatini (Pd), ha sottolineato come, il poter vantare l’autorità di gestione del programma per «la politica europea di vicinato» e per la «cooperazione transfrontaliera del Mediterraneo», rappresenti per la Regione sarda un motivo di orgoglio e insieme una grande opportunità per l’intera Isola. Il presidente Franco Sabatini ha, dunque, assicurato le opportune iniziative politiche per sensibilizzare i tre eurodeputati eletti in Sardegna, perché in sede comunitaria siano garantite risorse e attenzioni all’area del Mediterraneo, evitando che si continui, nell’ambito dei programmi di bacino, a privilegiare l’area Est (programma Mar Nero) e il programma rivolto ai Paesi del Baltico.

La dottoressa Anna Maria Catte, in apertura del suo intervento, ha ribadito che la Regione sarda è stata riconfermata autorità di gestione del programma Eni per il settennio di programmazione 2014-2020. Dunque, cambia la sigla (da Enpi a Eni) rispetto al periodo 2007-2013, ma resta la delega della commissione europea alla Regione sarda, per gestire il programma che rappresenta lo strumento finanziario della “politica europea di vicinato” e che ha come obiettivo quello di evitare l’emergere di nuove linee di divisione tra l’Ue e i Paesi vicini, insieme con il rafforzamento della stabilità, della sicurezza e del benessere sui confini europei.

Il budget totale Enpi per il settennio 2007-2013 è stato di 11 miliardi di euro e il 5% delle risorse è stato destinato ai programmi di cooperazione transfrontaliera. Il programma del bacino del Mediterraneo (la cui area di cooperazione comprende 76 Regioni di 14 Paesi per un totale di 110 milioni di abitanti, ci partecipano: Cipro, Egitto, Francia, Grecia, Giordania, Israele, Italia, Libano, Malta, Palestina, Portogallo, Spagna, Tunisia,  mentre è sospesa la partecipazione della Siria) ha avuto un budget (2007-2013)  di 200 milioni di euro (183 milioni per finanziare i progetti) ed ha registrato nei tre bandi lanciati, un totale di 1.994 proposte progettuali, con una richiesta di risorse 18 volte superiore rispetto a quelle disponibili.

«La Sardegna – ha spiegato la dottoressa Catte – è la seconda Regione italiana (dopo il Lazio) per numero di progetti finanziati e il numero di attori coinvolti nelle richieste di finanziamento. Sul totale dei 95 progetti approvati e finanziati, 20 progetti coinvolgono 35 attori sardi, tra i quali 8 in qualità di capofila. Il totale delle risorse Enpi destinate ad attori sardi è pari a 8,6 milioni di euro. Cifre che fanno della Sardegna una delle Regioni più attive e di successo in termini di progetti finanziati dopo la Catalogna, la Provence-Alpes-Cote d’Azur e il Lazio.»

Il programma per il bacino del Mediterraneo con il nuovo strumento “Eni” 2014-2020 è in via di ultimazione: il regolamento è stato adottato nel marzo 2014 e la dotazione finanziaria è di 15.4 miliardi di euro (nel periodo 2007-2013 era di 11 miliardi di euro) mentre resta invariata la percentuale di risorse destinate alle cooperazione internazionale: 5%. La presentazione alla Commissione europea del programma operativo è prevista per l’inizio del 2015 mentre l’adozione è stimata entro la metà del 2015.

Mario Medas

È previsto per giovedì 5 giugno, al teatro fratelli Medas di Guasila, il secondo appuntamento con #Teatro Popolare 2014, la rassegna di teatro in lingua sarda organizzata dai Figli d’Arte Medas e dedicata quest’anno alla Lingua Madre. Al centro dell’incontro la figura dell’attore Mario Medas e il suo libro Medas Istorias – Tra Vita e Teatro. Due gli eventi in programma: alle ore 19.00 la presentazione del libro con gli interventi di Giulio Angioni, scrittore e antropologo che ha curato la prefazione del volume, e Salvatore Tola, scrittore ed esperto di poesia che ha collaborato alla stesura del testo; alle ore 21.00 l’attore Gianluca Medas leggerà alcuni passi significativi del libro con l’accompagnamento musicale del chitarrista Andrea Congia.

Mario Medas ha voluto rivelare la Storia della sua famiglia: la famiglia d’Arte Medas. Il racconto ha inizio con il matrimonio dei suoi genitori e soprattutto con il debutto teatrale della madre, Rachele Piras. Continua poi con le attività svolte insieme ai numerosi fratelli, a partire dal secondo dopoguerra, sino ad arrivare ai giorni nostri, quando la Tradizione artistica di famiglia si allarga a figli e nipoti. Il racconto è accompagnato dai testi degli articoli usciti sui giornali e si conclude con le testimonianze di alcuni membri della famiglia, di collaboratori ed estimatori.

Nato a Guasila, Mario Medas ha vissuto però tutta la sua vita a Cagliari, dove ha alternato il lavoro e la cura della crescita dei figli all’attività teatrale: il teatro è, infatti, il nucleo fondante del suo DNA. Uno dei fratelli Medas, appartiene alla centenaria famiglia d’Arte Medas che tanto ha dato al teatro in lingua sarda. Legato in modo particolare al personaggio di tziu Bachis in “Cinixu” e al protagonista della commedia “Tziu Paddori”. L’ultima sua interpretazione è stata in “Sa Badd’e su Silenziu”, di cui ha scritto anche il testo.

Nata nel 1990 per iniziativa di Gianluca Medas, l’Associazione Figli d’Arte Medas porta avanti un percorso poliedrico nel quale cultura popolare, teatro di narrazione e musica costituiscono le cifre estetiche più importanti. Diversi progetti hanno preso forma, nel corso del tempo, e hanno portato la compagnia ad essere riconosciuta dal Ministero della Cultura della Repubblica Italiana. Tra le attività più recenti tre rassegne di rilevante importanza culturale: il Festival della storia, la Rassegna famiglie d’arte e significante – Rassegna di spettacolo tra parola e musica.

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E’ scomparso la scorsa notte Antonello Corda, esponente di spicco del  mondo sindacale isolano. 66 anni compiuti il 1 maggio, Antonello Corda era stato segretario provinciale dei metalmeccanici, prima di essere eletto segretario generale confederale della CISL del Sulcis Iglesiente, incarico ricoperto sino al 2010. Un vero protagonista delle lotte sindacali degli ultimi 40 anni, dotato di determinazione e carisma, è stato sempre in prima linea, sin dai primi anni ’70, con la nascita del polo industriale di Portovesme, fondatore dopo la scissione della Flm ( Federazione lavoratori metalmeccanici), della Fsm Cisl (Federazione sarda metalmeccanici) federata alla FIM nazionale, ed occupandosi successivamente, da segretario generale, di tutti gli altri settori socio-economici del territorio.

Ritiratosi dall’attività sindacale, aveva condotto la sua più difficile battaglia, con forza e dignità, sino all’ultimo giorno, contro un male incurabile che ancora troppo giovane lo ha strappato ai suoi affetti.

Antonello Corda lascia la moglie Bice, i figli Aldo e Nicola, Benedetta e la amatissima nipotina Sara. Il funerale verrà celebrato venerdì 6 giugno, alle ore 10,30, presso la Parrocchia Cristo Re, in piazza Iglesias, a Carbonia. Su sua espressa volontà, i familiari dispensano dall’omaggio di fiori.