1 August, 2024
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Fermare la sospensione delle forniture idriche di Abbanoa, senza un provvedimento dell’autorità giudiziale che ne certifichi il credito vantato con gli utenti, è quanto previsto nella proposta di legge presentata da cinque consiglieri del centrosinistra, primo firmatario il capogruppo di Sardegna Vera, Efisio Arbau, dal titolo: «Disposizioni intese a garantire l’accesso universale alla risorsa idrica nella Regione Sardegna».

Il testo di legge è stato predisposto in collaborazione con l’associazione “Casa dei diritti”, rappresentata dall’avvocato, Renato Chiesa, e segue un recente decreto emesso dal Tribunale di Cagliari per l’immediato ripristino della fornitura d’acqua sospesa ad una vedova settantenne di Maracalagonis. Nel decreto si afferma che «la sospensione della somministrazione dell’acqua è utilizzata come strumento di indebita coercizione per ottenere il pagamento dei presunti crediti al di fuori di qualunque accertamento giudiziale e si rivela misura sproporzionata e illogica».

«Con questa proposta di legge – ha dichiarato Efisio Arbau – vogliamo impedire che Abbanoa ricorra allo “slaccio” per ottenere il pagamento delle bollette e vogliamo riaffermare “il diritto all’acqua” anche per quei cittadini che nell’attuale momento di crisi si trovano in condizioni di assoluta difficoltà economica, segnando così un “punto di civiltà”, in linea con le convenzioni internazionali e con il dettato della Costituzione italiana».

L’avvocato Chiesa ha ricordato come siano centinaia i ricorsi pendenti in Tribunale contro gli “slacci” di Abbanoa e il perdurare del fenomeno delle cosiddette “bollette pazze”.

«Il provvedimento si rivolge alle persone in difficoltà e non certo rappresenta un aiuto ai “furbetti”», hanno rassicurato i presentatori della proposta di legge. Il consigliere di Sel, Eugenio Lai (cofirmatario), ha avanzato anche l’ipotesi della costituzione di un apposito capitolo nel bilancio regionale per “le nuove povertà”, così da fare fronte ad una situazione di vera e propria emergenza  che riguarda un sempre crescente numero di cittadini, impossibilitati a pagare tasse, tributi e bollette.

Si è tenuto questa mattina a palazzo Chigi il primo incontro del tavolo politico sulle questioni relative alla situazione finanziaria della regione Sardegna, con particolare riferimento ai limiti imposti dal patto di Stabilità. Presenti il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, il ministro dell’Economia, Pietro Carlo Padoan, il ministro per gli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta, e il presidente della regione Sardegna, Francesco Pigliaru.

«Il governo e la regione Sardegna – si legge in una nota stampa diffusa da Palazzo Chigi -, hanno concordato di:

• avviare un percorso per superare l’attuale impianto di regole che consenta di giungere già nel 2015 al sistema di pareggio di bilancio, che rappresenta la soluzione strutturale al problema della regione Sardegna, all’interno di un progetto più ampio che riguardi tutte le regioni a statuto speciale;

• accordare in ragione della specificità della regione Sardegna, così come definito dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 118 del 2012, e nelle more della transizione verso il nuovo regime di pareggio di bilancio un adeguato ampliamento dello spazio finanziario per il 2014 che verrà definito, in armonia con gli obiettivi di finanza pubblica, entro 10 giorni.»

Giuseppe Casti 4 copia

La Commissione “Autonomia”, presieduta da Francesco Agus (Sel), ha dato il via questa mattina al primo ciclo di audizioni sulle riforme istituzionali.

L’organismo consiliare ha sentito i rappresentati del Consiglio delle Autonomie Locali ai quali è stata consegnata la bozza della risoluzione sulle riforme predisposta nei giorni scorsi. All’audizione non si sono presentati invece i rappresentanti di Anci, Asel e Aiccre, in segno di protesta per l’esito dell’incontro di ieri con il Presidente della Regione su Patto di stabilità e Fondo Unico.

Il presidente Agus ha ribadito in apertura di seduta la necessità di coinvolgere nel processo riformatore tutti i settori della società sarda. «Oggi la nostra autonomia è in pericolo – ha detto Agus – occorre pensare a una rivisitazione complessiva delle nostre leggi fondamentali per arginare le spinte accentratrici che arrivano dalla penisola e difendere la specialità sarda».

Il presidente del Cal Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia, nel suo intervento, ha segnalato alla Commissione la drammatica situazione in cui versano gli enti locali alle prese con un Patto di stabilità che, di fatto, sta paralizzando l’azione amministrativa.

«I crediti dei comuni nei confronti della Regione continuano a crescere – ha detto Casti – i pagamenti sono bloccati, serve una soluzione rapida altrimenti si rischia lo sfascio». Sul tema delle riforme, il presidente del Cal ha dato ampia disponibilità al confronto. Ci sono delle priorità come quella delle province dove il caos regna sovrano. «Bisogna trovare una soluzione, anche transitoria, entro un paio di settimane per poi procedere a una riforma seria».

Daniela Figus, sindaco di Villanovafranca e componente dell’ufficio di presidenza del Cal, ha invece invocato un ruolo più incisivo del sistema delle autonomie locali nei processi decisionali. «Spesso – ha detto Figus – i nostri pareri vengono ignorati dal legislatore. In altre regioni, come Emilia Romagna e Toscana, i pareri del Cal sono vincolanti. In Sardegna questo non succede. Occorre dare al Consiglio delle Autonomie Locali un ruolo più forte. Consentirebbe al legislatore di varare leggi più equilibrate e più utili per i cittadini».

Angelo Deidda, sindaco di Domusnovas e componente dell’Ufficio di Presidenza del Cal, ha chiesto invece un intervento forte della Prima commissione per “la sburocratizzazione” della Regione. «Non è possibile – ha detto Deidda – che per il varo di un progetto i comuni debbano attendere anche due anni. Servono tempi e regole certe per amministrare e dare risposte rapide ai cittadini».

Per Abramo Garau, consulente del Cal, «le riflessioni sul tema delle riforme istituzionali sono state già fatte. Bene la ricognizione ma è arrivato il tempo delle decisioni».

Lo Statuto sardo, ha ricordato Garau, ci ha fornito tanti strumenti che spesso «non siamo riusciti ad utilizzare. Il rischio, oggi, è che l’interlocuzione con il Governo venga fatta al ribasso». Secondo il consulente del Cal, «una via per dare certezze e operatività al sistema delle autonomie locali è quella della separazione delle entrate tra comuni e Regione. In questo modo si consentirebbe ai comuni di avere certezze sulle risorse disponibili e di programmare al meglio l’attività amministrativa».

Subito dopo l’audizione dei rappresentanti del Cal sono intervenuti alcuni componenti della Prima Commissione. Roberto Deriu (Pd) ha sottolineato la necessità della «riconfigurazione del sistema delle autonomie locali alla luce delle riforme avviate dal Governo. In ogni caso dovrà essere garantita un’effettiva rappresentanza e partecipazione ai processi decisionali». Sulle province, Deriu ha evidenziato la necessità di procedere a una legislazione di transizione che “salvaguardi l’integrità delle amministrazioni per poi arrivare a una riforma intelligente e saggia».

Salvatore Demontis(PD) ha accolto con favore la proposta di una suddivisione delle entrate di Comuni e Regione. «Sarebbe un’assunzione importante di responsabilità e consentirebbe agli enti locali di badare più alla sostanza che alla forma».

Per Giuseppe Meloni (PD) le rivendicazioni dei Comuni su Patto di stabilità e Fondo unico sono condivisibili. Così come è urgente procedere da subito alle riforme. «Sulle province bisogna fare in fretta ha detto Meloni – da due anni sono nel limbo senza certezze sulle competenze e le risorse disponibili. In ogni caso però non si potrà tornare alle province storiche».

In chiusura di seduta, il presidente Agus ha annunciato, entro il mese di giugno,  la presentazione da parte della Giunta di una bozza sulla riforma delle province. «Occorre adesso confrontarsi senza farsi condizionare da logiche di parte o elettoralistiche. Gli enti locali – ha concluso Agus – sono il fulcro della nostra democrazia».

Le audizioni della Prima Commissione proseguiranno la prossima settimana, a partire da mercoledì 4 giugno con gli ex presidenti della Regione e del Consiglio. Giovedì 5 sarà il turno delle parti sociali e delle forze datoriali, mentre venerdì 6 saranno sentiti i parlamentari sardi o eletti in Sardegna.

Gavino Sale 565 copia

Il consigliere regionale #Gavino Sale è intervenuto sull’esito dell’incontro svoltosi ieri in #Consiglio regionale con i sindaci.

«Dall’assemblea plenaria con i sindaci della Sardegna svoltasi in Consiglio regionale – ha detto Gavino Sale – è arrivato, se ancor ce ne fosse ulteriore bisogno, un messaggio molto chiaro: i nostri amministratori comunali non sono più in grado di poter svolgere il loro lavoro in maniera adeguata. I vincoli di bilancio imposti dal Patto di stabilità impediscono un virtuoso governo del territorio. Questi limiti di spesa, oltre che contribuire al taglio di servizi basilari per i cittadini, impediscono di fatto l’attuazione degli investimenti materiali e immateriali utili a far ripartire la crescita economica. Per queste ragioni è fondamentale che Giunta, Consiglio regionale e comuni – conclude Gavino Sale – portino congiuntamente avanti una battaglia, anche dura, per adeguare il Patto di stabilità al nuovo regime delle entrate previsto dalla legge n. 296 del 2006 e dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 118/2012. Si tratta di poter spendere ulteriori 1,2 miliardi di euro grazie ai quali poter far fronte in maniera meno drammatica al difficile ciclo economico che stiamo attraversando.»

Ignazio Locci 7 copia

Durissima presa di posizione del consigliere regionale Ignazio Locci (Forza Italia) contro qualsiasi ipotesi di chiusura di piccoli ospedali in Sardegna.

«Giù le mani dai presidi sanitari di periferia, spesso centri di eccellenza e non soltanto bersaglio da colpire ad ogni piè sospinto quando si tratta di razionalizzare i servizi, ipocrita eufemismo che in verità nasconde tagli indiscriminati e pericolosi in un sistema così fondamentale per i cittadini – sostiene Ignazio Locci –. Ho il fondato timore che i professori della Giunta Pigliaru abbiano intenzione di sacrificare la sanità di periferia, in particolare dei piccoli ospedali di provincia (Carbonia, Iglesias, Muravera, Ozieri, Ittiri, Sorgono, Ghilarza, San Gavino, Isili, Alghero, Lanusei), a favore dei grandi nosocomi di Cagliari e Sassari, peraltro raggiungibili in modo tutt’altro che agevole dai paesi di provincia, considerato lo stato di abbandono e degrado delle infrastrutture stradali.»

«Un primo tentativo, seppur velato, di operare questo insano progetto – aggiunge Locci – è rinvenibile nella proposta di legge n° 37 avanzata dagli onorevoli Augusto Cherchi e Piermario Manca. E d’altro canto, ad oggi, ancora non si riesce a capire quali idee abbia la Giunta di Francesco Pigliaru per risolvere i numerosi problemi della sanità isolana. Tutto ciò che sappiamo è che sono in ballo continui controlli ai conti del sistema sanitario, tra l’altro già in ordine, e ulteriori razionalizzazioni dei servizi. Risultato: meno posti letto e riduzione del personale negli ospedali (così come ventilato continuamente dal Governo nazionale). 

«Mi impegnerò per evitare la chiusura dei presidi di periferia – conclude Ignazio Locci – ed auspico che il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore alla Sanità Aru si esprimano chiaramente a difesa del diritto dei sardi ad avere una sanità di prossimità. Non possiamo accettare che la buona assistenza di periferia soccomba sotto la spinta di gelidi calcoli ragionieristici. Dobbiamo, invece, garantire livelli di assistenza accettabili.»

Claudia Firino 5 copia

L’assessore regionale della Pubblica istruzione, Claudia Firino, ha annunciato questa mattina nel corso dell’audizione in Commissione Cultura, presieduta da Gavino Manca (Pd), che ammontano a 93 milioni di euro i fondi disponibili per l’edilizia scolastica della Sardegna per l’annualità 2014. L’assessore ha presentato il progetto Iscol@, sulla base del quale saranno assegnati i fondi reperiti: 30 milioni a valere sul Fondo di Coesione e sviluppo della regione, 28 milioni di risorse FSC, assegnate con delibera Cipe del 2012 e 35 milioni stanziati a valere sul Fondo di Sviluppo e coesione (Fsc) 2007-2013.

«Sono allo studio dei tecnici della direzione dell’assessorato del  Bilancio tutte le possibili soluzioni – ha affermato l’assessore Firino – per dare attuazione al Piano straordinario per l’edilizia scolastica. Abbiamo intanto chiesto ai sindaci e ai presidenti di Provincia di inviare proposte progettuali per iniziare un percorso che porti alla realizzazione di scuole al passo con i tempi». I progetti potranno riguardare: la messa in sicurezza e l’adeguamento alle norme degli edifici scolastici, la riqualificazione e l’ammodernamento, e la progettazione e realizzazione di nuove scuole.

Il piano sarà articolato in due assi di intervento. Il primo asse è quello degli “edifici scolastici per il nuovo millennio” e prevede un percorso «che porti alla realizzazione di architetture incentrate su un ambiente scolastico flessibile, in grado di adattarsi alle esigenze cognitive delle nuove generazioni, in cui sia possibile un’efficace integrazione tra innovazione metodologica disciplinare e la sperimentazione laboratoriale».

Il secondo asse è relativo agli «interventi di manutenzione programmata degli edifici scolastici». Saranno previsti interventi anche per quanto riguarda il lavoro didattico e sul sistema dei trasporti che deve garantire gli spostamenti degli studenti e quindi il diritto allo studio. Il presidente Gavino Manca ha annunciato all’assessore Firino che la settimana prossima la Commissione darà il parere sul DL 9.

 Attendati Alcoa 3 copiaClaudio De VIncenti 44 copia

Via libera all’unanimità, al Senato, nella tarda mattinata odierna, a tre mozioni sulla crisi del Sulcis Iglesiente. I testi approvati sono stati modificati sulla base delle indicazioni fornite dal Governo e sono stati approvati in tre votazioni differenti.

Una mozione, presentata dal senatore di Sinistra Ecologia Libertà Luciano Uras, impegna il Governo Renzi ad assumere iniziative per il rilancio delle attività economiche; ad attuare gli interventi previsti nel Piano Sulcis, con interventi ecosostenibili dei cicli produttivi e di risanamento ambientale; ad una rapida ratifica dell’accordo di programma in materia ambientale e del contratto di sviluppo con l’Eurallumina; e, infine, a porre in essere le iniziative di competenza per i lavoratori interinali espulsi dal sistema produttivo e per gli ammortizzatori sociali nel sistema Sulcis Iglesiente.

Una seconda mozione, presentata dalla senatrice del Movimento Cinque Stelle Manuela Serra, impegna il Governo Renzi all’apertura di un tavolo per l’avvio di percorsi di riconversione professionale e produttiva; ad attuare interventi di bonifica delle aree dismesse e di riqualificazione del territorio; e, infine, a favorire una ripresa ecosostenibile dell’attività produttiva.

La terza mozione, presentata dal senatore di Forza Italia Emilio Floris, impegna il Governo a rilanciare le attività produttive del territorio della Sardegna; ad approntare strumenti finanziari e fiscali per evitare la chiusura e la delocalizzazione degli impianti; e, infine, a far ripartire la produzione nello stabilimento Alcoa, garantendo i livelli occupativi.

Il vice ministro dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, prima del voto, ha precisato che «il piano Sulcis è in corso di attuazione, mentre l’accordo di programma con Eurallumina si sta definendo in questi giorni e il Governo, che sta sollecitando la realizzazione da parte della regione di interventi per infrastrutture e bonifiche, punta ad attirare in Sardegna la produzione di biocarburanti di seconda generazione e organizzerà nel Sulcis un forum di ecotecnologie».

Piazza Roma Carbonia 4 copia

Scadono il 19 giugno, alle ore 12.00, i termini per partecipare al bando di gara per la vendita all’asta di 4 immobili di proprietà del comune di Carbonia.

Rispetto al primo bando il prezzo a base d’asta è stato ridotto del 20%. Tale riduzione è il massimo previsto dalla normativa vigente.

I 4 importanti edifici cittadini in vendita sono: l’ex Scuola Materna di vico Filzi a Serbariu (prezzo a base d’asta 411.200 euro), l’ex Scuola Materna di Barbusi (prezzo a base d’asta 168.000 euro), un locale commerciale in Piazza Venezia a Cortoghiana (prezzo a base d’asta 35.280 euro) e l’ex sede circoscrizionale, che ha ospitato recentemente anche l’Ufficio Economato, situato in via Ogliastra, dietro il Pallone di via Roma (prezzo a base d’asta 280.800 euro).

Gli interessati dovranno inviare la loro offerta al seguente indirizzo: Comune di Carbonia, Piazza Roma 1 – 09013 Carbonia, entro e non oltre le ore 12.00 del 19 giugno 2014.

Il bando di gara, l’elenco degli immobili, le condizioni di partecipazione e la modulistica sono disponibili sul sito internet www.comune.carbonia.ci.it, nella sezione bandi di gara – Concessione di Beni e presso l’Ufficio Patrimonio Piazza Roma, Carbonia. Telefono 0781.694281, 0781.694216. Fax 0781.64039.

Piazza Roma Carbonia 2

Il comune di Carbonia ha pubblicato il nuovo bando per la vendita dei lotti edificabili compresi nel piano di lottizzazione di iniziativa pubblica denominato “via Brigata Sassari, via Balilla e via Sguotti”.

Il bando è rivolto alle tipologie di operatori: persone fisiche residenti e non, imprese di costruzione, cooperative e loro consorzi.

I lotti hanno una superficie di 440 e 320 mq  e un costo di 121 euro a mq (più 33,07 euro a metro cubo per le opere di urbanizzazione primaria).

Le domande devono essere redatte su l’apposito modulo predisposto dall’Ufficio Patrimonio del Comune, che può essere ritirato presso gli uscieri del Palazzo comunale o scaricato dal sito internet comunale, nella sezione Bandi e concorsi – Altri bandi. La domanda deve essere indirizzata a: Comune di Carbonia, Ufficio Patrimonio/Espropri, Piazza Roma 1, 09013 Carbonia e consegnata all’Ufficio Protocollo Generale del Comune di Carbonia o inviata tramite raccomandata A/R, entro le ore 12 del giorno 26 giugno 2014. In caso di spedizione tramite raccomandata A/R farà fede il timbro postale.

Relativamente alla scelta dei lotti da assegnare, sarà data priorità ai partecipanti al precedente bando.

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Undici consiglieri regionali del centrosinistra, primo firmatario Eugenio Lai (Sel), questa mattina hanno presentato una proposta di legge in materia di energie rinnovabili. Sospendere tutte le procedure di autorizzazione per gli impianti solari termodinamici in zona agricola (ad eccezione di quelli con potenza inferiore ai 15 kw) e per gli impianti eolici (esclusi gli impianti ad uso industriale e artigianale) fino a quando non sarà varato il nuovo piano energetico regionale.

«Serve mettere un freno alle speculazioni in atto – ha dichiarato il vice presidente del Consiglio, Eugenio Lai – e proponiamo una vera e propria moratoria in attesa del varo del nuovo piano energetico regionale». Il capogruppo di Sardegna Vera, Efisio Arbau (cofirmatario della proposta di legge) nel ribadire la necessità di uno stop alle autorizzazioni ha auspicato «un confronto aperto a tutti i cittadini negli otto territori provinciali, per scrivere insieme il nuovo piano energetico della Sardegna».