2 August, 2024
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Il consigliere regionale dell’Uds Mario Floris ha presentato un’interrogazione urgente al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, con richiesta di risposta scritta, sul taglio dei fondi per il tratto della S.S. 125 Burcei-Sinnai-Maracalagonis, deliberato dalla Giunta regionale lo scorso 6 maggio.

«Quel taglio è un autentico scippo a danno di un intero territorio – sostiene Mario Floris – sottrarre tutti i finanziamenti già stanziati sarebbe un colpo mortale per le speranze di sviluppo e di crescita per le zone interessate. L’opera -aggiunge Floris – riveste un’importanza strategica per l’interno dell’Isola, per il compendio dei Sette Fratelli e per tutta l’Area vasta di Cagliari.»

L’ex presidente della Regione chiede alla Giunta regionale «se non intenda annullare la deliberazione e confermare invece il finanziamento della strada e dare conseguentemente corso al completamento dell’iter procedurale per la realizzazione dell’opera». 

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Una sessione dei lavori della Terza commissione interamente dedicata alla programmazione dei fondi europei per il nuovo settennio 2014-2020, è stata annunciata  dal presidente della commissione, Franco Sabatini, a conclusione dell’audizione del presidente della giunta regionale, Francesco Pigliaru, che è stata preceduta da quella del direttore del centro regionale di programmazione, Gianluca Cadeddu.

Il presidente Pigliaru ha confermato l’impegno per «dare attuazione e velocità alla spesa» e invitato il Consiglio regionale a proporre e varare una legge per la valutazione dell’efficacia delle politiche pubbliche. «E’ opportuno che l’iniziativa venga assunta dal Consiglio e non già dall’Esecutivo – ha dichiarato il presidente – perché al Consiglio spetta il ruolo di controllo e non può esserci un controllo efficace delle azioni e dei programmi se non si dispone di strumenti che garantiscano dati oggettivi per una corretta valutazione».

Il presidente della giunta ha definito «decisivi» i prossimi mesi in riferimento alla nuova programmazione dei fondi strutturali che deve procedere in parallelo (è questo l’intendimento della giunta) con il “programma regionale di sviluppo” (Prs). Il documento elaborato e approvato dalla giunta (che ha durata per l’intera legislatura) e che rappresenta il principale documento della programmazione regionale, da presentarsi al Consiglio entro 180 giorni dall’inizio della legislatura. Il presidente ha rimarcato a questo proposito la necessità di “un quadro unitario” della programmazione, come raramente si è avuto in passato nella Regione sarda.

L’audizione è proseguita con l’illustrazione dei documenti inerenti il “Fondo di sviluppo e coesione” (Fsc) per il periodo 2007-2013 e delle relative delibere del Cipe (62/2011; 78/2011; 8/2012; 60/2012; 93/2012) di importo complessivo pari a circa due miliardi di euro. Le delibere si riferiscono ai sei settori di intervento indicati dal piano strategico regionale: viabilità, mobilità, idrico multisettoriale; Università, Sanità; dissesto idrogeologico; fognario depurativo; bonifiche; Beni culturali, scuole, sport, Piano Sulcis. Ad oggi sono stati sottoscritti solo due “Accordi di programma quadro” (“Apq”, è uno dei tre strumenti attuativi dei programmi e delle deliberazioni Cipe): il 23 luglio 2013 è stato sottoscritto, con i competenti ministeri, quello relativo al “fognario depurativo” (circa 46 milioni di euro) e lo scorso 7 maggio è stata la volta dell’”Apq-conoscenza”, circa 200 milioni per le Università di Sassari e Cagliari. «Per gli altri accordi – ha rimarcato il presidente – serve correre e noi acceleriamo il più possibile perché con i fondi Fsc realizziamo cose strategiche con spese che stanno al di fuori del patto di stabilità». Il capo dell’esecutivo ha manifestato la volontà di procedere in tempi brevi con la sigla dell’”Apq-Sanità” («l’istruttoria è in fase di conclusione») e con l’”Apq-Bonifiche” (circa 110 milioni di euro) la cui istruttoria è conclusa e si è in attesa della sottoscrizione dell’accordo con il ministero dell’Ambiente e col Mise.

Il presidente ha dichiarato che intende avvalersi anche degli altri strumenti attuativi (oltre all’Apq) ed in particolare ha fatto riferimento al “contratto istituzionale di sviluppo” (Cis) per realizzare il piano per l’edilizia scolastica, sottolineando i positivi risultati ottenuti nel recente passato nel progetto per la nuova Sassari-Olbia.

Il presidente Pigliaru ha dunque illustrato il documento relativo al percorso di programmazione delle risorse Fsc per il periodo 2014-2020 (delibera del Cipe per il riparto programmatico e definizione delle regole; presentazione delle proposte, azioni, interventi da parte delle amministrazioni; istruttoria delle proposte da parte del Dps; esito positivo dell’istruttoria e dunque la delibera Cipe di assegnazione definitiva).

«Le linee di indirizzo – ha sottolineato il presidente – sono all’interno dell’orizzonte strategico unitario» e le scelte per il nuovo settennio tengono conto dell’”unitarietà delle programmazioni; dell’ampiezza degli squilibri da attenuare; della tipologia degli interventi; della specializzazione settoriale; dell’identificazione del livello amministrativo ottimale di programmazione e del completamento degli interventi.»

La giunta propone di focalizzare la programmazione del Fondo sviluppo coesione (Fsc) su i seguenti obiettivi tematici: agenda digitale; clima e rischi ambientali; tutela dell’ambiente e calorizzazione delle risorse culturali e ambientali; mobilità sostenibile di persone e merci; inclusione sociale e lotta alla povertà; istruzione e formazione; capacità istituzionale e amministrativa. Il quadro finanziario previsto dalla legge di stabilità 2014 per il Fsc (2014-2020) stabilisce un totale di risorse assegnate pari a 54 miliardi di euro con un quoziente di riparto proposto per la Sardegna pari a 10.69.

«Nel periodo precedente – ha denunciato il presidente Pigliaru – il quoziente di riparto era pari a 12.61 e per la Sardegna significa circa 400 milioni di euro in meno». Il presidente ha informato i commissari che sul punto è in corso una interlocuzione col governo per ridurre tale differenza e ha dichiarato che al momento «esistono margini perché tale differenza possa essere ridotta o eliminata.»

A conclusione dell’audizione, il presidente della commissione, Franco Sabatini, ha rimarcato la necessità che tutti gli atti relativi alla programmazione 2014-2020 siano trasmessi alla commissione per le opportune valutazioni e le eventuali proposte. Da qui l’annuncio di una intera sessione dei lavori della commissione Terza sulla programmazione per il nuovo settennio e con la comunicazione che nella prossima riunione della commissione si procederà con l’audizione dell’assessore all’Agricoltura, Elisabetta Falchi, con all’ordine del giorno i fondi per lo sviluppo rurale.

L’audizione del presidente della Giunta era stata preceduta da quella del direttore del centro regionale di programmazione, Gianluca Cadeddu, che ha illustrato ai commissari i documenti relativi al “Por Fesr 2014-2020” e annunciato che il prossimo 22 luglio la Regione trasmetterà alla commissione europea la programmazione dei fondi per il prossimo settennio. Da quella data incomincerà la fase del cosiddetto “negoziato programmi operativi” che si concluderà il 22 gennaio 2015 con l’approvazione dei programmi operativi. Il direttore del Crp tra le criticità rilevate nella programmazione 2007-2013 ha posto l’accento sul mancato adeguamento organizzativo per i controlli di primo livello sugli interventi, con conseguenti misure di definanziamento in sede comunitaria. Tra le altre carenze si segnalano: la parcellizzazione degli interventi, lo scarso allineamento tra indirizzo politico e priorità comunitarie, mancanza di strumenti settoriali di pianificazione e scarsa cantierabilità.

Gianluca Cadeddu ha illustrato le linee di indirizzo per la programmazione 2014-2020: concentrazione tematica (pochi obiettivi facilmente misurabili e concentrazione delle risorse); miglioramento organizzativo; definizione delle priorità (riferimento al Prs) e cantierabilità («finanziamo solo ciò che effettivamente possiamo realizzare»). Le risorse sono in totale 927,6 milioni di euro (le stesse del precedente periodo): circa 366 milioni per il fondo sociale europeo (Fse) e oltre 600 milioni per il Fesr, ripartite in sette assi di intervento.

Ugo Cappellacci e Francesco Pigliaru 1 copiaConsiglio regionale 3 copia

«La delibera adottata il 29 aprile scorso dalla Giunta regionale sul patto di stabilità certifica l’atteggiamento rinunciatario della Sardegna nei confronti di Roma.»

Il centrodestra contesta nel metodo (per il mancato coinvolgimento degli organismi consiliari) e nel merito (per l’assenza di una indicazione di priorità e azioni di contrasto delle emergenze) il provvedimento approvato dall’esecutivo.

Secondo il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, «il tetto di 2,4 miliardi di euro fissato dal patto di stabilità, a fronte di un fabbisogno di oltre 4 miliardi, rischia di mettere in ginocchio la Sardegna». Per l’opposizione è dunque necessario «un cambio di rotta nel confronto con il Governo nazionale. La Giunta Pigliaru continua a subire i diktat romani in una situazione in cui servirebbero, invece, azioni forti in difesa dei diritti dei sardi». 

Per Ugo Cappellacci (FI), sulla revisione del patto di stabilità si gioca il futuro dell’Isola. «O si vince questa battaglia – ha detto l’ex presidente della Regione – o la Giunta dovrà svolgere esclusivamente il ruolo di commissario liquidatore della Sardegna». Ugo Cappellacci ha invitato il presidente Francesco Pigliaru a proseguire nell’azione contro il Governo portata avanti nella precedente legislatura dichiarata vincente dalla Corte Costituzionale. «Noi – ha detto – siamo pronti a sostenerla ma l’esecutivo deve smetterla di dare patenti di credibilità e affidabilità».

Critico nei confronti dell’esecutivo anche il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, secondo il quale «la rinuncia alla battaglia sulle accise impedirà alla Sardegna di incamerare un miliardo di euro di risorse aggiuntive». Giudizio condiviso dal capogruppo dell’UDC, Gianluigi Rubiu: «Questa Giunta – ha detto – sta dimostrando tutta la sua incapacità. La delibera approvata non indica nessuna soluzione per le emergenze dell’Isola».

Preoccupazione per il “livello di interlocuzione Governo-Regione” ha invece espresso il capogruppo del PSd’Az Christian Solinas. La Giunta, ha detto Solinas, deve alzare il tiro: «Basta trattare con i funzionari della Ragioneria dello Stato, occorre rivolgersi ai ministri competenti o direttamente al premier Matteo Renzi». Di “situazione kafkiana” ha parlato Paolo Truzzu (FdI). «Oggi ci si lamenta della mancanza di risorse ma non si fa niente per individuarne delle altre. Limitarsi a condurre una battaglia per l’allentamento dei vincoli del Patto senza portare avanti le altre vertenze con lo Stato è una strategia perdente».

L’ex assessore alla programmazione Alessandra Zedda ha contestato la decisione di inserire nel patto di stabilità anche le risorse del Fondo unico per gli enti locali «contravvenendo a una legge regionale in ossequio alle indicazioni della Ragioneria dello Stato. Rispetto al 2013 la Sardegna potrà spendere 900 milioni di euro in meno – ha ricordato Zedda – senza un allentamento dei vincoli si rischia il tracollo dell’intero sistema socio-economico».

Per Antonello Peru (FI) «la Giunta finora si è caratterizzata più per le rinunce che per le proposte. La sudditanza nei confronti del Governo centrale è chiara: questo esecutivo ha accettato le indicazioni romane evitando di sostenere le battaglie su credito, zona franca, accise e Galsi». Stesso giudizio da parte di Marco Tedde(FI) che ha parlato di “piglio grillino” nel descrivere l’azione di governo portata avanti in questi mesi da Pigliaru. «Questa Giunta – ha detto Tedde – critica le cose fatte ma non indica soluzioni per il futuro.»

«Il centrodestra – ha annunciato il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis – chiederà nei prossimi giorni ai singoli assessorati l’indicazione delle singole voci di spesa in cui andranno a confluire le risorse assegnate dalla delibera dello scorso 29 aprile.»

Da sin Antonio Solinas_José Luis Fernández Ausinaga_Pierluigi Pinna

Un accordo di collaborazione tecnologica e commerciale per arricchire l’offerta con nuove soluzioni e veicolare la propria attività nel mercato sudamericano. È quanto stipulato nei giorni scorsi tra Abinsula, l’azienda sarda leader in Italia nella progettazione di sistemi embedded e su Linux, e l’argentina Kinray Group.

La firma dell’accordo tra le due aziende è avvenuta a Cagliari, nella splendida cornice del Poetto. A rappresentare l’azienda sudamericana era presente il Ceo di Kinray Group, José Luis Fernández Ausinaga.

La Kinray Group è un’azienda specializzata in soluzioni digitali ad alto contenuto tecnologico per la brand strategy come chioschi interattivi, realtà aumentata, soluzioni su Large Video Wall LCD e opera nei mercati di  Argentina, Puerto Rico, Italia, Spagna e Israele.

Grazie all’accordo di collaborazione sia tecnologica che commerciale quindi, Abinsula potrà aggiungere alla propria offerta tecnologica le soluzioni di Kinray e potrà commercializzarle in Europa. La Kinray Group dal canto suo potrà veicolerà l’offerta Abinsula nel mercato sudamericano.

«Si tratta di una nuova opportunità per la nostra azienda – hanno detto Pierluigi Pinna e Antonio Solinas in rappresentanza di Abinsula – che, grazie al contributo di Pubblicitas che ha permesso questo incontro, ci consente un confronto con una realtà d’oltre Oceano. L’accordo poi ci permette di inserire un ulteriore tassello per l’internazionalizzazione dell’azienda che, fedele al proprio nome “ab insula”, intende creare innovazione nell’isola da esportare in tutto il mondo.»

 

Alcoa ingresso

I sindaci del Sulcis sono solidali con i lavoratori Alcoa, attendati a Portovesme, davanti allo stabilimento chiuso ormai da due anni. Una loro delegazione ha raggiunto questa mattina il presidio, dove ha incontrato i lavoratori e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali che sollecitano un loro forte impegno nella dura vertenza per la ripresa dell’attività produttiva, attraverso la cessione della fabbrica ad un altro soggetto imprenditoriale.

La mobilitazione quasi certamente già la prossima settimana si sposterà nuovamente a Roma.

IsolaNur

Venerdì 16 maggio verrà presentato a Iglesias, nei locali della Biblioteca comunale di Via Gramsci, il libro “L’Isola di Nur”, di Andrea Pala, edizioni Condaghes. Sarà presente l’autore.

La presentazione è organizzata dall’assessorato della Cultura del comune di Iglesias, in collaborazione con la MMemoria Storica soc. coop.

Un gruppo di uomini deve sfidare l’ignoto per compiere la loro missione. Sono guerrieri, sacerdoti, semplici uomini coraggiosi che combattono per la libertà. Da essi dipendono la salvezza di una stirpe e la memoria di un popolo.

L’assessorato regionale dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale ha autorizzato l’impegno di risorse pari a 4.529.629,60 euro in favore dei comuni che hanno presentato richiesta di anticipazione per l’annualità 2014 per le azioni di integrazione socio-sanitaria.

I fondi, in particolare, sono finalizzati alla copertura degli oneri in materia di quote sociali afferenti prestazioni socio sanitarie di riabilitazione globale erogate in regime residenziale e semiresidenziale, in favore delle persone non autosufficienti e non abbienti.

Castello Salvaterra 10 copiaIl Municipio di Iglesias copia

A Iglesias da lunedì 12 maggio il Castello Salvaterra e il Palazzo Civico Comunale di Piazza Municipio sono aperti ai visitatori con il seguente orario:

Castello Salvaterra: lunedì dalle 9.30 alle 12.30, martedì dalle 15.30 alle 19.30, mercoledì dalle 9.30 alle 12.30, giovedì dalle 15.30 alle 19.30, venerdì e sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30.

Palazzo Civico Comunale: dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00, sabato dalle 9.00 alle 13.00.

Per informazioni sugli orari di fruizione dei siti e sugli eventi cittadini è possibile visitare il sito www.sportelloiatiglesias.it.

Nei siti opererà il personale acquisito dal Comune di Iglesias tramite la Regione Sardegna.

Sala Lepori Iglesias

“La mia scuola è cardioprotetta” è il titolo del progetto portato avanti dall’associazione “I Colori del Cuore Onlus” in collaborazione con gli istituti scolastici cittadini. L’associazione si è fatta promotrice di una campagna volta all’acquisto e alla messa in uso di due defibrillatori semi-automatici (DAE) sul territorio. Valore aggiunto dell’iniziativa è stata la possibilità data a studenti e ai docenti di seguire i corsi per essere abilitati all’utilizzo dello strumento.

In questi due anni di attività, l’associazione “I Colori del Cuore Onlus” si è impegnata con propri interventi economici a sostenere le famiglie disagiate con bambini cardiopatici e ad acquistare beni strumentali per il reparto di Cardiologia Pediatrica del Brotzu, apportando un significativo miglioramento in termini di qualità della vita delle persone.

Il progetto “La mia scuola è cardioprotetta” prevede la collocazione di un primo defibrillatore semi-automatico presso l’Istituto Magistrale “Baudi di Vesme” e il secondo defibrillatore ad uso adulto-pediatrico presso l’Istituto Comprensivo “Costantino Nivola”, che raggruppa più di 740 alunni.

Venerdi 9 maggio si è tenuto, presso la Palestra dell’Istituto Magistrale “Baudi di Vesme”, il primo corso BLS-D destinato agli studenti maggiorenni dell’Istituto Baudi Di Vesme, la 4 AES, e ai docenti dell’Istituto Comprensivo “Costantino Nivola”(Infanzia, Elementari, Medie).

La consegna dei due defibrillatori è prevista per sabato 17 maggio, alle ore 18.00, presso la Sala Lepori, in presenza dei dirigenti scolastici e dell’Amministrazione comunale.

«L’associazione “I Colori del Cuore Onlus” – commenta la Presidente Lydie Martine Licheri – intende condividere con i cittadini l’impegno per costruire un’identità su valori e comportamenti improntati alla responsabilità sociale. I fondi raccolti con la vendita del libro “I Colori del Cuore – Storie d’’amore per la vita” a cura di Sabrina Montis e Roberto Tumbarello, Aipsa Edizioni, ci hanno consentito l’avvio del progetto “La mia scuola è cardioprotetta”, con l’acquisto di ciò che consideriamo un investimento sociale: due defibrillatori semi-automatici.»

«Esprimo massimo apprezzamento – commenta il sindaco, Emilio Gariazzo – nei confronti dell’associazione “I Colori del Cuore Onlus” per aver raggiunto l’obiettivo dell’acquisto dei defibrillatori ma soprattutto per aver formato una rete di persone in grado di saperli utilizzare.»

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Venerdì 16 maggio, alle ore 10.30, l’Aula Magna della Sede Universitaria del Consorzio di Promozione delle Attività Universitarie del Sulcis Iglesiente (AUSI), nei locali del Palazzo Bellavista, a Monteponi, nel comune di Iglesias, ospiterà la cerimonia di inaugurazione del Master in Bioedilizia ed Efficienza energetica, coordinato sotto il profilo didattico e scientifico dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università di Cagliari, e che vede come co-promotori e sponsor il Consorzio AUSI e Sardegna Ricerche, l’ente pubblico per la promozione dello sviluppo regionale della Sardegna.

Saranno presenti, tra gli altri, il presidente del Consorzio AUSI, Emilio Gariazzo, il presidente di Sardegna Ricerche, Maria Paola Corona e il direttore scientifico del Master, Antonello Sanna.

Particolarmente significativa ed apprezzata la partnership con l’Agenzia Casaclima di Bolzano e con l’Istituto nazionale di Bioarchitettura, che cureranno due importanti sezioni del Master.

Il Master ha suscitato un diffuso e straordinario interesse, con oltre 120 domande di partecipazione ed una platea di iscritti che ha dovuto selezionare 22 partecipanti tra più di 90 ingegneri ed architetti che hanno preso parte alle selezioni.

L’attivazione di un Master in Bioedilizia ed Efficienza energetica deriva dalla necessità di formare progettisti altamente qualificati, in grado di rispondere efficacemente alle direttive ed agli obiettivi comunitari in campo energetico.

Il nostro Paese, in particolare, si dovrà immediatamente attrezzare per affrontare la riqualificazione energetica del suo immenso patrimonio di edilizia recente. Inoltre, in base alle ultime modifiche alla Direttiva europea sul rendimento energetico in edilizia, le costruzioni realizzate dopo il 31/12/2018 dovranno coprire autonomamente (con uso di fonti rinnovabili) il proprio fabbisogno energetico.

Il Master ha come obiettivo la qualificazione professionale di progettisti e tecnici dell’edilizia per affrontare, con competenza specialistica, i temi della pianificazione e della progettazione sostenibile, dalla scala più generale dell’inserimento ambientale e territoriale a quella del dettaglio esecutivo, capaci di ideare e coordinare i vari aspetti della progettazione a basso consumo energetico, sia a scala urbana che a scala edilizia, con particolare attenzione al contenimento dei consumi di edifici nuovi o esistenti.