30 November, 2024
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Il Consiglio regionale tornerà a riunirsi giovedì 15 maggio, alle ore 16.00. La data della prossima seduta è stata decisa questa mattina dalla conferenza dei capigruppo, riunita sotto la presidenza del presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau.

All’ordine del giorno il disegno di legge n. 11 “Norme urgenti in materie di opere pubbliche, dighe di competenza regionale e disposizioni varie” e la proposta di legge n. 3 “Interventi a favore degli allevatori per fronteggiare la Blue tongue”.

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La Sesta Commissione consiliare permanente stamane ha sentito in audizione l’assessore della Sanità, Luigi Arru.

Al termine, il presidente, il socialista Raimondo Perra (Sardegna Vera), ha affermato che che le priorità sono «la continuità assistenziale tra ospedale e territorio con il rafforzamento delle strutture locali, eradicazione della peste suina e rilancio del settore economico, richiesta di tutti i dati in possesso dell’assessorato e  dei conti delle Asl per una programmazione mirata».

L’assessore Arru ha evidenziato che la peste suina e l’assistenza sociale sono state le emergenze che l’assessorato ha dovuto affrontare dal momento dell’insediamento del nuovo governo regionale. In particolare, Arru ha evidenziato le criticità legate alla legge 162 per le disabilità gravi, e poi per analizzare la  recrudescenza della peste suina e predisporre la bozza del piano triennale per l’eradicazione della malattia da sottoporre all’Ue. Secondo l’assessore è necessario un coordinamento tra tutti i servizi veterinari, rafforzando la struttura, e l’insediamento del tavolo interassessoriale tra Sanità e Agricoltura.

Arru ha poi spiegato ai commissari quale sia la sua idea di Sanità: garantire il diritto alla salute di tutti, soprattutto in questo momento di crisi, attraverso reti integrate e creando una cooperazione tra Asl e tutti i professionisti presenti nei territori. «Le sfide della Sanità di oggi sono la popolazione che invecchia e la cronicizzazione delle malattie». Per questo motivo, ha spiegato Arru d’accordo con la linea del presidente Perra, bisogna lavorare sulla continuità assistenziale tra ospedale e territorio e viceversa, stimolando il dialogo tra tutti gli operatori.

Per quanto riguarda la spesa farmaceutica, l’assessore ha rilevato che negli ultimi anni è migliorata, ma la Sardegna è ancora in cima alla classifica delle regioni che spendono di più.

Arru ha poi chiarito alla Commissione Sanità che, d’ora in poi la Regione sarà molto più presente nella Conferenza Stato-Regione e ha auspicato una fattiva collaborazione tra la Giunta e il Consiglio, in particolare la Commissione, garantendo che avrebbe fornito al più presto i dati chiesti.

Anche i commissari, infatti, hanno evidenziato la necessità di avere un filo diretto con l’assessorato, avere i conti delle Asl, il bilancio dell’assessorato stesso e la fotografia dei diversi settori e situazioni delle Aziende ospedaliere per poter analizzare in concreto la situazione (Augusto Cherchi, Soberania e Indipendentzia, Rossella Pinna, Pd, Alberto Randazzo, FI,  Daniela Forma, Pd, Gigi Ruggeri, Pd, Ignazio Locci, FI).

Il Consigliere Edoardo Tocco ha sollecitato l’assessore affinché rivedesse gli atti aziendali delle Asl, delle aziende Miste e del Brotzu e che sentisse i medici e i responsabili ospedalieri «poiché sono coloro che conoscono meglio le problematiche». Richiesta confermata anche da Gigi Ruggeri (Pd), il quale ha anche proposto, per ridurre il deficit della Sanità, di modificare la tipologia di spesa, abbassando quella ospedaliera e aumentando quella della prevenzione sui territori.

Il consigliere Fabrizio Anedda, Rifondazione-Comunisti italiani-Sinistra sarda, ha esortato l’assessore a investire di più sul sociale, aiutando le famiglie che hanno tra i loro cari malati cronici, e a sostituire i vertici delle Asl. Dello stesso avviso anche la collega di maggioranza Daniela Forma (Pd), mentre Rossella Pinna (Pd) ha chiesto di conoscere a che punto sono le leggi di settore, come quella per i talassemici e i nefropatici. Lorenzo Cozzolino (Pd) ha evidenziato che il deficit della Sanità sarda ammonta a 379 milioni di euro e che il Sisar «fa acqua da tutte le parti, a fronte di un costo di circa 44 milioni». Particolare attenzione agli ospedali pscichiatrici giudiziari è stata chiesta, invece, da Anna Maria Busia (Cd), la quale ha proposto all’assessore l’esame dell’ingente stanziamento destinato al San Giovanni Battista di Ploaghe, circa 29 milioni, «una struttura fatiscente e con carenze strutturali». Per Alberto Randazzo (FI) è inutile parlare dei problemi che tutti conoscono se non si hanno i dati in mano, perché soltanto così si potrà fare una programmazione mirata ed efficace. Luca Pizzuto (Sel) ha chiesto all’assessore, in particolare, di riattivare gli Osservatori epidemiologici, mentre Emilio Usula ha affermato la necessità di un Piano sanitario omogeneo, che dia risposte adeguate a tutti gli abitanti della Sardegna, in maniera uguale sia che abitino a  Cagliari sia che abitino in un piccolo centro del nuorese.

Al termine dell’audizione l’assessore si è impegnato a fornire al più presto i dati chiesti.

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E’ ripresa questa mattina davanti alla Quarta Commissione, presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd) l’audizione dell’assessore regionale dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, che ha riferito sulle problematiche relative ad Anas, Area ed al comparto idroelettrico.

All’inizio della sua esposizione l’assessore Maninchedda ha dichiarato che «quello dell’Anas è un pezzo importante del grande problema infrastrutturale della nostra Regione. La Sardegna è una fra le pochissime regioni d’Italia, probabilmente l’unica, che ha finanziato la realizzazione dei progetti Anas con risorse proprie: su 12000 chilometri complessivi della rete stradale, ben 4000 sono di competenza Anas».

Entrando nel dettaglio, Maninchedda ha affermato che «siamo in presenza di una situazione di grande incompletezza, dai due lotti della 125 alla 131 – Villasanta, dal 5° lotto della Sassari-Olbia, alla 195, per fermarci ai casi più evidenti. Ciò pregiudica, fra l’altro, lo stesso valore degli investimenti. Per questo ci siamo orientati sulla scelta di fondo di dare priorità agli interventi di completamento delle opere già avviate, fermo restando che abbiamo aperto con Anas un duro contenzioso, nell’ambito del quale non abbiamo purtroppo poteri reali, per indurre la società a fare per intero il suo dovere».

E, nel rivendicare alla Regione effettivi poteri di intervento, l’assessore dei Lavori pubblici ha ricordato che, quando la Regione li ha potuti esercitare come nel caso della Sassari-Olbia, lo ha fatto molto bene, con grandi risultati: «Negli anni fra il 2010 ed il 2013 abbiamo mandato in gara ben 11 lotti, un sistema che ha funzionato in modo eccellente. Sarà questo, inoltre, il modello che seguiremo nel predisporre una nuova legge organica sugli appalti, che contiamo di portare all’attenzione del Consiglio regionale entro la metà del mese di giugno».

«Con la nuova – ha proseguito l’assessore – intendiamo raggiungere anche un altro obiettivo, quello di far incontrare domanda ed offerta, riavvicinando la Regione al tessuto delle imprese sarde di settore, ora in grande crisi. Ora, l’indotto reale delle opere per le nostre imprese è molto basso. Nella Sassari-Olbia, ad esempio, che è certamente l’intervento di gran lunga più impegnativo, l’Anas ha pubblicato una selezione pubblica per addetti di cantiere, con procedure discutibili ed una graduatoria che ci è apparsa non chiara; per questo abbiamo trasmesso gli atti alla Procura della repubblica di Sassari.»

Dopo L’esame di alcune situazioni particolarmente delicate (settore settentrionale della 131, svincoli a raso di Macomer, Bonorva e Cossoine, gli ultimi due lotti della 125, la 130, la 554 e viale Marconi a Cagliari) l’assessore Maninchedda ha richiamato l’attenzione della Commissione sul problema delle manutenzioni «destinato a crescere in modo preoccupante nei prossimi anni, estremamente difficile da fronteggiare facendo ricorso esclusivamente alle risorse del bilancio regionale».

Passando ad esaminare la situazione dell’agenzia regionale Area, l’assessore ha ricordato la recente delibera della Giunta regionale con cui è stata chiesta formalmente all’agenzia una serie di chiarimenti, rispetto ai quali dovrà essere fornita una risposta entro 30 giorni.

«La nostra impressione – ha spiegato Maninchedda – è che l’agenzia abbia bisogno di un controllo molto puntuale. Ci sono conti consuntivi non approvati, costi del personale immotivati, una certa confusione progettuale, 192 milioni di fodi regionali dei quali non conosciamo le fasi di programmazione, di impegno e di spesa: una situazione complessiva di forte disordine, con alcune realtà piuttosto critiche come Sassari, Macomer, Bosa e Nuoro, sulle quali intendiamo fare piena luce. Attendiamo le controdeduzioni dell’agenzia ma saremo particolarmente severi, sia perché lo impone la legge, sia per il delicatissimo momento che la Sardegna sta vivendo.»

Infine, il comparto idroelettrico, su quale Maninchedda ha fornito alcune cifre: «Il settore produce per l’Enel 42 milioni di ricavi e la Sardegna riceve appena 2.6 milioni per le concessioni. E’evidente che c’è molto da rivedere».

I lavori della Commissione riprenderanno mercoledì 14 maggio prossimo alle ore 10.00, con l’audizione dell’assessore regionale dell’Urbanistica Cristiano Erriu ed alle 16.00, con l’audizione dell’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano.

Pro Loco Carloforte A

I soci della Pro Loco di Carloforte hanno promosso una sottoscrizione pubblica per recuperare i fondi necessari all’acquisto di un’apparecchiatura multimediale necessaria per il ripristino del servizio di trasmissione dei file multimediali che narrano la storia di Carloforte e della sua gente.

Le offerte, assolutamente libere, potranno essere effettuate presso la reception della Pro Loco di Carloforte, in Corso Tagliafico 1, tutti i giorni, negli orari d’apertura sia al mattino sia al pomeriggio.

 

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L’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, ha incontrato i sindaci e gli amministratori degli istituendi parchi di Gutturu Mannu e di Tepilora. Gli incontri, uno per ogni parco, erano finalizzati a far ripartire l’iter istitutivo non portato a compimento dal precedente consiglio regionale.

L’assessore ha ascoltato i rappresentanti dei territori interessati ed ha manifestato la propria volontà di ripresentare, in tempi brevissimi i rispettivi disegni di legge in Giunta Regionale per l’approvazione e per il successivo proseguo all’organo legislativo. Questo al fine di valorizzare il prezioso lavoro portato avanti in questi ultimi anni dai comuni in accordo con la struttura tecnica regionale, in considerazione anche del fatto che le proposte di queste aree protette sono nate dalla volontà delle popolazioni locali interessate e in virtù dell’alto valore naturalistico dei compendi e delle potenzialità e opportunità di sviluppo economico sostenibile offerte dalla nascita di un parco naturale. Gli incontri sono stati particolarmente partecipati.

Per il parco di Gutturu Mannu erano presenti, oltre ai rappresentanti dei comuni (Pula, Sarroch, Assemini, Capoterra, Siliqua, Santadi, Uta, Villa San Pietro), l’Ente Foreste, la provincia di Cagliari e il comune di Teulada, che si è candidato per entrare anch’esso a far parte del Parco. Alla riunione era presente anche l’assessore regionale degli Enti Locali, Cristiano Erriu, ex sindaco del comune di Santadi, a suo tempo tra i promotori dell’iniziativa, che ha ribadito quanto espresso da Donatella Spano, assicurando il suo impegno in Giunta. Per il Parco di Tepilora erano presenti i sindaci dei comuni di Lodè, Torpè, Bitti e Posada, l’Ente Foreste e la Provincia di Nuoro.

Con l’attuale pubblicazione viene rinnovato e arricchito il tema del sito Sardegna Statistiche dedicato alla fiscalità.
Sono stati, infatti, aggiornati al 2012 gli indicatori e le variabili regionali sulle principali categorie di reddito dichiarate dalle persone fisiche (lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi, pensionati, imprenditori).

Per la Sardegna i dati messi a disposizione dal Dipartimento delle Finanze riguardano 1.082.451 contribuenti, pari al 2,6% del totale dei percettori di reddito nazionali.

L’Isola è la prima Regione del Mezzogiorno per reddito complessivo dichiarato con una media di 16.840 euro, comunque inferiore di circa 15 punti percentuali rispetto al dato medio nazionale pari a 19.747 euro.
La distribuzione per tipologia di contribuente, misurata dal rapporto tra le frequenze e il totale dei contribuenti, è coerente con quella dell’intero territorio nazionale. In Sardegna, infatti, i lavoratori dipendenti rappresentano circa la metà dei percettori di reddito (536.328 dipendenti su 1.082.451 contribuenti pari al 49,5%, sostanzialmente in linea con il 50,2% del Paese complessivamente inteso), i pensionati il 36,5% (valore identico per l’Italia), le imprese in contabilità semplificata costituiscono il 4,8% dei contribuenti (4,64% in Italia) e per il 2,2% si tratta di lavoratori autonomi che nel totale nazionale incidono per il 2,3%. Il dato relativo alle imprese in contabilità ordinaria non viene riportato perché non è disponibile la numerosità dei contribuenti che dichiarano perdite.
Anche in Sardegna, cosi come nel resto del Paese, sono i lavoratori autonomi a dichiarare il reddito medio più elevato, pari a 29.550 euro (18 punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale). Seguono le ditte individuali in contabilità ordinaria con 24.470 euro (12 punti in meno rispetto alla media nazionale). I lavoratori dipendenti fanno registrare valori medi del reddito pari a 17.290 euro (4 punti percentuali in più rispetto alla media del Mezzogiorno e 15 punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale) e i pensionati si attestano sui 14.871 euro (6 punti percentuali in meno rispetto al valore medio nazionale). Infine, si trovano le ditte in contabilità semplificata, con 14.470 euro (12 punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale). Per la struttura stessa dei dati, il reddito medio di imprenditori e lavoratori autonomi è calcolato con riferimento ai soli contribuenti che dichiarano reddito positivo o nullo.

Alle ore 13.00 del 19 maggio, scadono i termini per la partecipazione al bando “Beni Benius” per la realizzazione di progetti formativi destinati agli immigrati in Sardegna finanziato dal Por Sardegna Fse 2007-2013 – Asse II – Occupabilità – Obiettivo specifico e.2, linea di attività e.2.1 “Percorsi formativi per migranti con particolare attenzione all’integrazione culturale, lavorativa e all’autoimpiego”.

Le azioni sono rivolte ai cittadini di paesi terzi regolarmente soggiornanti nel territorio regionale, che abbiano compiuto la maggiore età.

Per l’intervento sono complessivamente disponibili 372.562,08 euro
Obiettivo delle azioni quello di tendere allo sviluppo e alla valorizzazione di competenze coerenti con esigenze effettivamente espresse e spendibili nel mercato del lavoro.

La progettazione delle attività dovrà, pertanto, tener conto dei fabbisogni formativi espressi secondo le seguenti modalità:

– specifiche richieste pervenute da aziende insediate nel territorio che abbiano definito programmi di sviluppo aziendale che prevedano un incremento dell’occupazione;

– richieste presentate da associazioni datoriali che indichino specifiche esigenze espresse dai propri associati;

– programmi di sviluppo territoriale a finanziamento pubblico o privato nei quali siano coinvolti enti pubblici territoriali finalizzati a promuovere l’occupazione nei territori interessati;

– altri programmi di investimento con finanziamento pubblico e/o privato che siano stati approvati con atti amministrativi o con decisioni documentabili.

Possono partecipare, in forma singola o come raggruppamento temporaneo le agenzie formative in raccordo con una rete di collaborazione di organismi pubblici e privati che operano con gli immigrati (Centri servizi per l’immigrazione, associazioni di immigrati, associazioni di assistenza all’immigrazione, associazioni di volontariato, cooperative, associazioni culturali, onlus).

I progetti e la documentazione allegata dovranno pervenire a:

Regione Autonoma della Sardegna
Assessorato del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale
Servizio della governance della formazione professionale
Settore programmazione
Via XXVIII febbraio, n. 1 – 09131 Cagliari

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Verrà inaugurata sabato a Tratalias la Lorenzo Motorbike Racing School Sardegna, alla presenza di Chicho Lorenzo e di diversi esponenti del motociclismo nazionale ed internazionale. Tra i più noti, Pedro, Nuria (sono fratelli Pedro ha 6 anni, Nuria la sorella ha 12 anni) e sono piloti della scuola LORENZO COMPETICION PALMA DI MALLORCA), Bruno Ieraci (13 anni), pilota della scuola LORENZO MOTORBIKE RACING SCHOOL SARDEGNA che corre nelle redbull roockies cup e nel campionato italiano velocità; Miky (8 anni); Gioele (4 anni); Ivan (3 anni); Matteo (5 anni); Luca (12 anni), tutti piloti della scuola LORENZO MOTORBIKE RACING SCHOOL SARDEGNA.

La Lorenzo Motorbike Racing School Sardegna è la prima scuola di minimoto in Italia del circuito di scuole spagnole fondate da Chicho Lorenzo, padre del pluricampione mondiale di Moto GP Jorge Lorenzo.

Chicho Lorenzo ha ideato un metodo di insegnamento innovativo per l’apprendimento della guida delle minimoto, sperimentandolo in prima persona col figlio Jorge, per la sua formazione di pilota, con i risultati che tutti noi conosciamo, e da quest’anno riconosciuto ufficialmente dalla Dorna.

La Lorenzo Motorbike Racing School vanta la creazione di 17 scuole in Spagna, Messico, Argentina e USA, tutte partecipanti alle Liga Interscuela spagnola. L’idea dell’apertura della prima scuola in Italia nasce dall’incontro, avvenuto nel giugno 2012, tra Mario Cuccu e Chicho Lorenzo.

L’intento è quello di creare anche in Italia una rete di scuole di minimoto Lorenzo Motorbike Racing School, che, inizialmente, parteciperebbero alla Liga Interscuela spagnola, per dare vita, una volta consolidato il sistema, ad una Lega Italiana indipendente, con l’obbiettivo finale di giungere ad un campionato europeo e mondiale di minimoto.

La filosofia della Lorenzo Motorbike Racing School si basa sui seguenti punti:

• formazione del pilota già in tenerissima età (a partire dai 2-3 anni);

• educazione al rispetto dell’avversario e del lavoro altrui;

• educazione al rispetto delle regole e disciplina;

• formazione specifica dei genitori per seguire i figli durante ogni allenamento;

• formazione prioritaria al concetto di guida in totale sicurezza (non si guida una moto se sprovvisti dell’attrezzatura necessaria quale casco, tuta, paraschiena, guanti, stivali);

• educazione al lavoro costante, orientato al miglioramento continuo (attraverso la registrazione dei risultati conseguiti in base agli obiettivi prefissati);

• utilizzo di moto di serie ed identiche per ogni pilota (non sono ammesse modifiche o preparazioni meccaniche che possano avvantaggiare un pilota nella guida, in modo che vengano premiati il vero talento e la costanza nell’allenamento e non chi investe di più sul mezzo meccanico).

• formazione specifica dei genitori per seguire i figli durante ogni allenamento.

Questi ultimi 2 punti consentono un notevole abbattimento dei costi per la pratica di questo sport, dato che i costi di acquisto e gestione di una moto di serie (polini 4.2 e 6.2) sono molto bassi e l’affiancamento del genitore al pilota durante l’allenamento riduce la necessità di personale aggiuntivo.

La formazione dei piccoli piloti non è orientata solo alla competizione, ma soprattutto alla creazione di una cultura del corretto utilizzo di un mezzo a motore, cosa fondamentale per prevenire atteggiamenti rischiosi in strada da adulti.

Inoltre la scuola si prefigge l’obiettivo di portare avanti dei progetti di integrazione di ragazzi con diagnosi di autismo, col supporto di due psicologhe specializzate.

In ultimo si prefigge l’obiettivo di diventare il centro di addestramento dei responsabili di tutte le scuole italiane che nasceranno a breve.

 

Programma Simposio Identità Rurali Europee

Il Gal Sulcis Iglesiente, Capoterra e Campidano di Cagliari, in collaborazione con il GAL Linas Campidano, il GAL Marmilla e il GAL Sarcidano Barbagia di Seulo, nonché il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, organizza, dall’8 al 10 maggio, il “Simposio delle identità rurali europee”, evento realizzato nell’ambito dei progetti di cooperazione transnazionale “meDIETerranea”“Giovani e Sviluppo Rurale” e “Agrisociale: coltiviamo cittadinanza”, finanziati a valere sulla Misura 421 del PSR 2007/2013 della Regione Autonoma della Sardegna. L’evento si svolgerà presso quattro Comuni del Sulcis: Masainas, Sant’Anna Arresi, Teulada e Santadi.

Filo conduttore della manifestazione è la cooperazione transnazionale. L’evento, infatti, ha come scopo quello di promuovere e valorizzare le azioni previste all’interno di dei progetti di cooperazione transnazionale che vedono il GAL Sulcis Iglesiente Capoterra Campidano di Cagliari capofila.

– Progetto “Giovani e sviluppo rurale” ha lo scopo di favorire un approccio positivo al territorio di appartenenza, rafforzando così il legame fra i giovani e il loro territorio al fine anche, del superamento del luogo comune secondo il quale vivere in aree rurali rappresenti una complicazione piuttosto che un valore aggiunto. Coinvolge quattro GAL della Sardegna, un GAL Finlandese e un GAL Francese. Obiettivo del Progetto è quello di presentare ai giovani il mondo rurale e le sue tradizioni attraverso un approccio innovativo ovvero, con l’utilizzo dei più coinvolgenti mezzi di comunicazione: il cinema e internet;

– Progetto “MeDIETerranea” ha per obiettivo la valorizzazione e la promozione delle abitudini alimentari dei popoli del Mediterraneo quali stile di vita e di alimentazione sano ed equilibrato. Coinvolge Partner di tre regioni italiane (Sardegna, Basilicata e Veneto) e dell’Isola di Malta.

– Progetto “AgriSociale – coltiviamo cittadinanza” ha come tema centrale l’agricoltura sociale: una nuova pratica che incoraggia il reinserimento terapeutico, sociale e lavorativo di soggetti svantaggiati grazie alla produzione di beni agricoli.

L’agricoltura sociale è uno degli strumenti operativi con cui gli enti locali e regionali applicano le politiche di welfare in ambito territoriale coinvolgendo gli enti pubblici stessi, le aziende agricole, le società cooperative e la cittadinanza.

Durante il Simposio delle identità rurali europee si terrà il III Evento Internazionale del progetto “Giovani e sviluppo rurale” durante il quale verranno presentati presso il Cinema di Sant’Anna Arresi i cortometraggi realizzati a seguito del concorso di idee: “La terra: cultura ed identità rurali – Donatori di storie a km 0” a cui hanno preso parte ragazzi sardi, francesi e finlandesi. Momenti fondamentali per la scoperta del territorio alle delegazioni ospitanti saranno le attività ludico creative: l’orienteering e la visita al Museo del carbone e al museo paleontologico di Carbonia.

L’evento ospiterà oltremodo l’Evento inaugurale del progetto “meDIETerranea” volto a promuovere gli aspetti legati all’alimentazione ed ai benefici rappresentati della sua dieta che, attraverso il coinvolgimento attivo di chefs, operatori locali, artigiani, esperti del gusto, verrà rappresentata in una nuova chiave di lettura inedita e moderna. Presso la Casa Baronale di Teulada, verranno realizzati per l’occasione due convegni di carattere divulgativo-scientifico. I partecipanti ai Convegni avranno la possibilità di degustare il menù Euro-Mediterraneo ed un menù di specialità della Sardegna, interpretate dallo Chef Achille Pinna.

Sarà dedicato un incontro specifico anche alle scuole, durante il quale verranno presentati i principali risultati ottenuti attraverso l’azione 3 del progetto di cooperazione meDIETerranea: un cartone animato, un libro cartaceo ed ebook realizzati grazie ai racconti delle scuole elementari dei territori ricadenti all’interno delle aree GAL partner del progetto. Nell’ambito dell’incontro didattico-divulgativo verrà anche proposto un momento ricreativo durante il quale verrà offerta ai bambini una colazione a km 0.

Nella piazza principale del comune di Santadi verrà poi allestito, il 9 e 10 maggio, il villaggio delle identità rurali europee, una vera e propria vetrina espositivo-informativa che ospiterà gli stand dei produttori locali, delle imprese del settore agricolo ed enogastronomico, delle istituzioni, delle scuole ed in generale dei soggetti che a vario titolo intervengono nella promozione dello sviluppo rurale.

A Santadi presso il Museo del vino e presso Sa Domu Antiga, si alterneranno in una serie di show cooking i più noti chef dell’isola (Achille Pinna, Roberto Petza, Luigi Pomata e Stefano Deidda) ed i loro colleghi chefs rappresentanti delle regioni partners del progetto MeDIETerranea: rispettivamente lo chef Federico Valicenti per la Basilicata; lo chef Andrea Focarini per il Veneto e gli chef Adrian Buttigieg e Emie Briffa per Malta.

I Laboratori del gusto, tenuti da esperti del settore agricolo ed enogastronomico saranno invece dedicati rispettivamente all’olio, al vino, al pane ed al formaggio. Gli esperti condurranno il pubblico in un percorso finalizzato alla condivisione della passione e del piacere per il cibo, presenteranno le fasi di produzione, contestualizzandola nel sistema territoriale sardo, evidenziando la vocazione dei territori, la storia e la cultura delle tradizioni enogastronomiche.

In occasione del Simposio delle identità rurali europee verrà inoltre presentato il progetto Pilota relativo all’Agrinido all’interno del progetto di cooperazione transnazionale “Agrisociale, coltiviamo cittadinanza”.

Per tre giornate saranno presenti le delegazioni di tutti i partners di cooperazione transnazionale del GAL Sulcis Igleiente, Capoterra e Campidano di Cagliari, provenienti dalla Sardegna (GAL Linas Campidano, GAL Marmilla e GAL Sarcidano Barbagia di Seulo), dalla Basilicata (GAL CSR Marmo Melandro e GAL la cittadella del sapere), dal Veneto (GAL Polesine Adige) da Malta (GAL Majjistral e GAL Xlokk).

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L’assessore regionale dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, ha illustrato, nel corso di una audizione davanti alla Quarta Commissione, presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd) i contenuti del Disegno di Legge n° 11, che prevede una serie di interventi in materia di opere pubbliche.

«Si tratta principalmente di una azione di manutenzione legislativa – ha spiegato l’assessore – che si sono resi necessari per semplificare e migliorare l’efficacia di alcune norme regionali». Gli interventi riguardano il rischio idrogeologico, riservando più risorse al potenziamento dei canali e degli argini, l’ampliamento dei cimiteri con l’introduzione di una “riserva” a favore dei piccoli comuni con “posti salma zero”, l’adeguamento della normativa regionale ai regolamenti Ue per la messa in sicurezza dei laghetti montani (circa 500 in Sardegna), l’ampliamento delle deroghe alla legge che vieta gli interventi per il risanamento delle società in perdita, per favorire la ricapitalizzazione di Abbanoa e, infine, l’introduzione di un termine per i pareri della Commissione sulle pratiche di edilizia residenziale pubblica, per assicurare la piena applicazione della legge regionale 13/89. Su tutte queste misure la Commissione ha espresso, all’unanimità, parere positivo, riservando all’Aula la facoltà di definire nel dettaglio la norma riguardante i cimiteri.

Proseguendo la sua relazione, l’assessore Maninchedda ha affrontato il problema di Abbanoa, precisando in apertura che «è errato parlare di 800 milioni di debiti perché in questa cifra sono compresi anche 253 milioni di investimenti. La condizione complessiva della società, inoltre, è migliorata in modo significativo. Dal 2009 al 2013 l’indebitamento con le banche è passato da 144 milioni a 92 milioni ed entro il mese di giugno contiamo di portare a termine una complessa operazione di consolidamento del debito che porterà ad una nuova linea di credito per 60 milioni e ad una ulteriore iniezione di liquità, attraverso la ricapitalizzazione, di altri 100 milioni oltre i 42 già versati».

«Il nostro obiettivo – ha proseguito l’assessore – è quello di tutelare al meglio l’interesse pubblico. Abbiamo sempre sostenuto che Abbanoa non può fallire e dimostreremo che si può fare lavorando da un lato per ottenere la bancabilità della società e dall’altro per attuare un più articolato piano di ristrutturazione che riprende integralmente i contenuti della relazione dell’advisor Deloitte. Dico di più. Il nuovo amministratore, che sarà selezionato entro questo mese da una società specializzata, avrà come mandato proprio la realizzazione del piano tracciato da Deloitte.»

Tutto questo però, ha avvertito l’Assessore dei Lavori Pubblici, «non basterà per rimettere in equilibrio il sistema idrico regionale, che comunque dovrà basarsi sulla tariffa e non sulle iniezioni di danaro pubblico per ripianare le perdite. Dovremo affrontare un periodo di transizione non breve, forse di cinque anni, che servirà per rimettere definitivamente in carreggiata la società».

I lavori della Commissione proseguiranno domattina alle 11.00 con la prosecuzione dell’audizione dell’Assessore Maninchedda, che riferirà in particolare sui problemi di Anas, Area e del settore idroelettrico regionale.