30 November, 2024
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Cristiano Erriu

L’assessore regionale dxegli Enti Locali, Cristiano Erriu, stringe i tempi sulla legge di riforma delle autonomie locali. Ieri l’esponente della Giunta Pigliaru ha partecipato ai lavori della Commissione “Autonomia” , annunciando che entro sessanta giorni la Giunta regionale presenterà un disegno di legge sul riordino degli Enti Locali. Durante l’audizione, durata oltre due ore, Cristiano Erriu ha illustrato il lavoro svolto dalla Giunta in queste settimane per giungere in tempi rapidi al varo di una riforma organica degli Enti Locali che tenga conto delle novità contenute nel decreto “Del Rio” e del lavoro fatto dal Consiglio nella scorsa legislatura.

«Pensiamo – ha detto Cristiano Erriu – ad un riordino complessivo di Province e Unione dei comuni e alla istituzione della Città Metropolitana di Cagliari».

L’assessore si è soffermato anche sulla confusione amministrativa creatasi dopo l’abolizione delle province.

«Oggi – ha detto – la proposta di legge costituzionale votata dal Consiglio rischia di essere superata dalla riforma Del Rio se il Parlamento non la esamina in tempi rapidi».

Un empasse che rischia di creare grossi problemi soprattutto in relazione al personale delle Province e delle società in house (complessivamente 927 unità).

«Ecco perché – ha affermato Erriu – occorre arrivare al più presto a un testo di riordino degli Enti Locali.»

Sulla necessità di procedere immediatamente alla istituzione della Città Metropolitana ha puntato invece l’attenzione il presidente della Prima Commissione, Francesco Agus (Sel).

«Occorre far presto – ha detto Agus – i tempi sono strettissimi, il rischio è perdere  i 40 milioni di euro stanziati dal Pon per Cagliari. Questa deve essere la priorità – ha aggiunto il presidente della Commissione – senza dimenticare il riordino degli enti locali per il quale, però, è forse necessaria una riflessione più approfondita che permetta di arrivare ad una riforma ampiamente condivisa. Già dalla prossima settimana sarà definito il calendario delle audizioni dei rappresentanti della società sarda sui temi delle riforme.»

Torna la rassegna Storie e protagonisti di luoghi scomparsi promossa dall’Associazione culturale Khorakhanè con il patrocinio del comune di Cagliari con una serata dedicata all’architettura religiosa e alle trasformazioni territoriali ad essa correlate.
Venerdì 9 maggio, alle ore 16.00, nell’Antico Palazzo di Città di Cagliari, Nicola Settembre, storico e archivista, proporrà un inedito approfondimento sull’architettura ecclesiastica nella Corsica medioevale, con un’attenzione specifica all’organizzazione territoriale della regione e al perdurare dell’estetica duecentesca anche in età moderna.

Andrea Pala e Rossana Martorelli, docenti di Storia dell’Arte e di Archeologa Cristiana e Medioevale per il Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio dell’Università di Cagliari, ricostruiranno invece le vicende dell’abbazia scomparsa di Santa Maria di Portu Gruttis, che si trovava un tempo ai piedi del colle cagliaritano di Bonaria, a presidio di un ampio e variegato sistema territoriale. Come di consueto, seguirà il consueto dibattito con il pubblico.

Introduce e modera l’incontro Cecilia Tasca, docente di Archivistica dell’Università di Cagliari e studiosa della diaspora ebraica in età medievale.

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«La situazione è difficile e ribadisco la volontà alla collaborazione con la commissione e il Consiglio perché c’è bisogno di trovare condivisione nella visione del bilancio regionale e nelle politiche da attuare», L’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, ha raccolto con queste parole l’invito formulato in proposito, dal presidente della Terza commissione, Franco Sabatini, in apertura della seduta dedicata alle audizioni dei componenti l’esecutivo regionale con delega al Bilancio e al Lavoro.

L’intervento dell’assessore Paci si è incentrato sull’illustrazione della delibera n. 15 del 29 aprile scorso, avente per oggetto il patto di stabilità 2014, su cui la commissione è chiamata ad esprimere il parere ma il cui testo non è stato ancora preso in carico dal preposto organismo consiliare.

Il documento nella sua tabella riepilogativa indica il cosiddetto plafond di spese prioritarie il cui ammontare è pari a 2.406.860.000 di euro, una cifra inferiore rispetto allo scorso anno, quando il plafond era di 3.373.000.000 di euro. L’assessore Paci ha quindi sottolineato come per il 2014 ci sia stata una riduzione degli “spazi finanziari” di circa 900 milioni di euro e come le richieste di spesa degli assessorati, per l’anno in corso, superano i 4 miliardi di euro.

«Con questi limiti di spesa non si può andare avanti», ha ammesso il delegato alla Programmazione, nell’introdurre il tema del confronto aperto con lo Stato per la modifica dei tetti di spesa del patto di stabilità. Il 10 aprile – ha riferito Paci – si è aperto il tavolo della trattativa con il governo alla presenza anche del presidente della giunta, Francesco Pigliaru, e in un successivo incontro la ragioneria dello Stato ha quantificato delle ipotesi (definite “interessanti” dall’assessore) a cui la Regione ha già risposto con ulteriori indicazioni. Oggi e domani sono in programma a Roma altri incontri per “chiudere” entro la prossima settimana il tavolo politico Regione-Governo sul tema del “patto”. L’assessore, pur mostrandosi fiducioso per gli esiti della vertenza aperta con lo Stato, ha ribadito il concetto espresso in Aula dal presidente Pigliaru: «Se non riusciamo ad ottenere risultati positivi, dovremo decidere insieme come contrapporci duramente allo Stato». «Non abbiamo spazi finanziari – ha proseguito Paci – e teoricamente dovremo spendere oltre 4 miliardi di euro ma ne possiamo spendere appena 2.4 miliardi».

L’assessore ha dunque ricordato il lavoro fatto con la revisione della spesa regionale e la volontà di procedere speditamente con le “riforme a costo zero” ad incominciare da quella per la semplificazione burocratica. «Ma – ha aggiunto il responsabile della Programmazione – ogni giorno che passa la situazione peggiora». L’esempio è il recente decreto del governo sul cuneo fiscale che ha comportato per la Sardegna una riduzione del “patto” di 34 milioni di euro con un accantonamento di pari importo. Dal 2012 le somme accantonante (cifre che lo Stato congela alle regioni a Statuto speciale) sono di circa un miliardo di euro e per il 2014 la cifra stimata è di circa 600 milioni.

In riferimento al 2014 le entrate della Regione registreranno una riduzione del gettito per effetto della “manovra” sull’Irap e per le riduzioni effetto della crisi economica, ad iniziare dalla quota di compartecipazione sui giochi.

L’assessore ha annunciato una manovra di assestamento di bilancio tra giugno e luglio, quando cioè dovrebbe essere conclusa la trattativa con lo Stato per la modifica dei tetti di spesa del patto di stabilità.

Sono intervenuti nel dibattito Pietro Pittalis -Fi (ha chiesto l’attenzione della giunta per i settori strategici e sensibili a incominciare dal lavoro e dal disagio sociale); Giorgio Oppi – Udc (ha invitato l’assessore a procedere con la riforma dei consorzi industriali, con l’azzeramento delle Zir e la cancellazione dei Cda); Alessandra Zedda – Fi (ha sottolineato come l’interlocutore della giunta nel confronto con lo Stato debba essere principalmente la parte politica e si è detta preoccupata per il taglio del fondo per gli Enti Locali); Christian Solinas – Psd’Az (ha invitato la giunta ad “inchiodare” lo Stato alle proprie responsabilità e ricordato che la Sardegna è l’unica Regione che paga i servizi del trasporto pubblico locale); Gavino Sale – Irs (ha chiesto quale sia lo strumento della Regione per quantificare il gettito fiscale); Valter Piscedda – Pd (ha invitato la giunta a dotarsi di strumenti idonei per conoscere le dinamiche della spesa negli Enti locali).

Il presidente della commissione, Franco Sabatini (Pd) ha sottolineato come il plafond di spesa si sia abbassato dai 3.100.000.000 del 2009 ai 2.400.000.000 del 2014 e denunciato come la differenza in danno della Sardegna tra il cosiddetto “accertato e riscosso” sia di 2.800.000.000 di euro. Sabatini ha invitato inoltre l’assessore Paci a non “cedere di un millimetro” nel confronto con lo Stato per il fondo unico degli Enti Locali che (come ha dichiarato l’assessore) è a rischio impugnazione da parte del governo. L’ulteriore invito formulato dal presidente della commissione alla giunta ha riguardato «la certezza e la puntualità del trasferimento delle risorse ai Comuni che rappresentano il primo argine contro la crisi per le famiglie e le imprese sarde».

Nell’intervento di replica l’assessore Paci ha dichiarato di considerare come temporaneo il vincolo di spesa del patto di stabilità («perché con l’attuale tetto di spesa non si può governare») e non ha escluso, in caso di mancata conclusione positiva del confronto con lo Stato, lo sforamento dei tetti di spesa del patto di stabilità, davanti ad un pronunciamento unanime del Consiglio in tal senso. L’assessore, a questo proposito, ha evidenziato come l’ostacolo principale non sia quello rappresentato dalle sanzioni previste, quanto dalle disposizioni della legge regionale n. 31/98 che obbliga la Regione al rispetto del patto. Norma che potrebbe essere modificata dal Consiglio regionale già in sede di approvazione dell’assestamento del bilancio.

L’assessore Paci e il presidente Sabatini hanno, dunque, concordato l’audizione sullo stato di attuazione dei fondi europei ad una successiva riunione della commissione.

I lavori sono proseguiti con l’audizione dell’assessore del Lavoro, Virginia Mura, che su invito del presidente della commissione, ha proceduto con l’illustrazione del documento relativo allo stato di attuazione del piano operativo “Fondo sociale europeo 2007-2013”.

Nel corso del 2013 e dei primi mesi del 2014 sono stati pubblicati 24 bandi pubblici per un importo di circa 125 milioni di euro, alcuni dei progetti a valere sul Fse sono in corso e altri sono nella fase conclusiva dell’intervento. Il piano in sette anni ha coinvolto 135.177 destinatari e 128.491 hanno concluso le attività, il 53.66% dei destinatari degli interventi sono donne. A fronte di una media nazionale di spesa del 52.7% delle risorse, il piano operativo Fse della Regione sarda ha certificato a Bruxelles il 69.4% delle risorse. Al 31 dicembre 2013 sono stati certificati oltre 468 milioni di euro su 675.053.206 di dotazione complessiva e il piano Fse regionale ha raggiunto anche per il 2013 tutti gli obiettivi fissati dall’Ue.

Il focus riguarda gli interventi sul microcredito, il cui fondo, l’assessore ha dichiarato di voler incrementare, visto l’apprezzamento degli amministratori e delle imprese e il successo dell’iniziativa. L’ulteriore approfondimento ha riguardato il programma “Master and Back” (dotazione di 137 milioni, di cui 117.8 milioni spesi al 31.12.2013) con 4.070 destinatari dei quali 2.443 destinati ai percorsi di alta formazione e dei tirocini mentre 1.627 sono i destinatari dei percorsi di rientro. L’assessore nell’occasione ha annunciato la volontà di voler introdurre per il Master and Back la formula del prestito d’onore con la restituzione qualora chi beneficia del sostegno regionale non rientri nell’Isola dopo il periodo di formazione all’estero.

L’assessore Mura ha dunque illustrato la deliberazione n.13 dell’8 aprile scorso relativa alla cosiddetta “Garanzia giovani”: nove le misure previste per un importo complessivo di 54.181.253 euro.

Nel corso del dibattito (sono intervenuti i consiglieri Pietro Pittalis, Attilio Dedoni, Alessandra Zedda, Pietro Cocco, Daniele Cocco, Alessandro Paolo Collu, Truzzu, Gavino Sale) sono state sollecitate risposte e chiarimenti in ordine alla cassa integrazione in deroga, ai centro servizi per l’impiego, alla formazione professionale  e approfondimenti per il master and back e la Garanzia giovani.

L’assessore nel suo intervento di replica ha annunciato che nei prossimi giorni «i lavoratori in mobilità in deroga riceveranno parte delle competenze relative al 2013. Somme “coperte” dai 52 milioni di euro di stanziamento regionale in anticipazione sulle somme statali». Il responsabile del lavoro della giunta Pigliaru ha sottolineato come dallo Stato servano 170 milioni per fare fronte alla cassa integrazione in deroga e che il ministro del Lavoro ha avanzato la proposta di uno stanziamento di un miliardo di euro da ripartire tra tutte le regioni.

L’assessore Mura ha illustrato nel dettaglio il progetto “Garanzia giovani” e rimarcato la centralità dei centri servizi per l’impiego, per i quali sono già incominciate le azioni formative rivolte al personale. «Vogliamo far funzionare i Csl», ha dichiarato Virginia Mura, che ha concluso annunciando «una profonda rivisitazione della formazione professionale non appena saranno varate le nuove norme nazionali sull’apprendistato».

Il presidente della commissione, Franco Sabatini, nel suo intervento di chiusura lavori ha sottolineato come a fronte dei positivi risultati sui livelli di spesa del Fse – in Sardegna – la disoccupazione sia cresciuta e come siano carenti in materia di lavoro la programmazione, denunciando l’assenza di una vero piano per il lavoro. Il presidente Sabatini ha inoltre chiesto informazioni sullo stato di elaborazione del programma operativo 2014-2020 e invitato l’assessore Mura a far pervenire la relativa documentazione e ogni utile comunicazione alla commissione, non appena il programma sarà definito con maggiore dettaglio.

Il presidente Sabatini ha concluso i lavori annunciando che l’audizione dell’assessore all’Agricoltura, Elisabetta Falchi (in programma oggi alle 10.00) è rinviata ad una prossima seduta.

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Sulle Province i Riformatori sardi elogiano l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu ma chiedono tempi celeri per la riforma.

«Siamo soddisfatti della posizione espressa oggi dall’assessore degli Enti Locali, Cristiano Erriu, in audizione in commissione Riforme – spiega il consigliere Michele Cossa – Ma dalle parole dobbiamo passare immediatamente ai fatti. Adesso ci aspettiamo che velocemente la Giunta approvi il disegno di legge che riforma il sistema degli enti locali, con il trasferimento delle competenze delle defunte Province ai Comuni.» 

«Crediamo che sia fondamentale – dice ancora Cossa – che la Giunta e il Consiglio non perdano neppure un minuto, visto che di tempo ne è stato perso abbastanza. Oggi è il 6 maggio ed esattamente due anni fa si celebrava il referendum che i 525mila sardi hanno promosso. Le Province di nuova istituzione non esistono più e sull’abolizione delle vecchie proprio oggi si discute in Senato la proposta di legge approvata dal Consiglio regionale che cancella definitivamente la parola Province dallo Statuto. Ora più che mai è necessaria la legge che trasferisca definitivamente le competenze delle ex Province: la Sardegna non può attendere.»

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Oltre alla delibera che conferma della rilevanza strategica di interventi programmati dalle delibere Cipe 62/2011, 78/2011, 87/2012, 60/2012, e 8/2012, la Giunta regionale guidata da Francesco Pigliaru ha approvato altre delibere di grande interesse.

Dall’assessorato dell’Ambiente, oltre a un procedimento di Valutazione di impatto ambientale, è arrivata sul tavolo della Giunta la delibera sul trasferimento finanziario alle Province destinato al controllo e alla lotta contro gli insetti nocivi, i roditori ed i parassiti dell’uomo, degli animali e delle piante. La prima ripartizione per l’esercizio 2014 è di euro 7.750.000, pari a quanto erogato nel 2013, e sono risorse libere dai vincoli del patto di stabilità in quanto spese sanitarie.

La Strada statale 128 “Centrale Sarda” è stata argomento della proposta di delibera presentata dall’assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda. Si tratta dell’approvazione di un atto d’indirizzo degli scenari progettuali futuri per la mobilità dei territori del centro Sardegna, a conferma della strategicità dell’intera tratta dal bivio sulla S.S.131 all’altezza di Monastir sino a quello per Serri.

L’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha presentato la delibera sulla modifica delle direttive di attuazione sui contributi alle imprese industriali e artigiane della Sardegna centrale. Secondo quanto deliberato, «qualora per cause non imputabili all’impresa la stessa non sia in grado di completare l’investimento, l’Assessorato dell’Industria potrà concedere una sospensione dei termini per il periodo strettamente necessario al superamento dell’ostacolo impeditivo del completamento del programma di investimento». 

Altro tema affrontato, gli indirizzi da dare ai Comuni per l’attribuzione dei benefici e contributi in ambito di “welfare dello studente” come da decreto Interministeriale Miur-Mef, che ha ripartito tra le regioni le risorse disponibili per il 2014, attribuendo alla Sardegna 402.585,08 euro. La somma è destinata ad incrementare l’offerta di servizi per favorire l’accesso e la frequenza dei corsi nell’anno scolastico 2013-2014 agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

In ambito di nomine, sono state attribuite alcune Direzioni generali: per l’assessorato dell’Agricoltura Sebastiano Piredda, per l’Assessorato degli Enti Locali Antonella Giglio, per la Programmazione e Bilancio Franco Sardi.

Banda BelliniConcerto di Primavera

Domenica 11 maggio 2014, alle ore 19.00, il Teatro Centrale di Piazza Roma, ospiterà il nuovo appuntamento concertistico “Concerto di Primavera” che sarà eseguito dalla Banda musicale “Vincenzo Bellini” di Carbonia, con la direzione del maestro Caterina Casula. L’iniziativa è patrocinata dall’assessorato alla Cultura del comune di Carbonia e dall’assessorato allo Sport, cultura e spettacolo della Regione Autonoma della Sardegna.

Il programma musicale si articolerà in due parti. Nella prima parte del concerto saranno eseguiti i brani: Solveig’s Song (from Peer Gynt Suite n° 2, Op. 55 di E. Grieg); Arabian Dance (from Peer Gynt Suite n° 2, Op. 55 di E. Grieg); In the Steppes of Central Asia (A. Borodin); In the Mystic Land of Egypt (A. Ketelbey). La seconda parte sarà dedicata ai brani: Carthago (A.Loretan); Poseidon (H.Richards); Adventure! (M. Gotz).

Monumenti aperti

Procede a pieno ritmo l’organizzazione dell’edizione 2014 di Monumenti Aperti che sarà ospitata a  Carbonia il 17 e 18 maggio prossimi.

Giovedì 8 maggio 2014, alle ore 16.00, al primo Piano della Torre Civica, il Comune di Carbonia ha convocato una riunione con tutti gli organizzatori per mettere a punto gli ultimi dettagli.

Per l’undicesimo anno consecutivo, Carbonia ospiterà la nuova edizione della manifestazione “Monumenti Aperti”, giunta alla diciottesima edizione. A Carbonia, cittadini e turisti potranno visitare numerosi siti e monumenti di interesse storico-archeologico e aree di interesse paesaggistico, che rappresentano parte dell’importante patrimonio culturale della città.

Miele

Si terrà il 7 maggio, presso il Teatro Centrale di Piazza Roma a Carbonia, il quarto appuntamento della seconda edizione della rassegna cinematografica: “Identità in transito”.

La rassegna, organizzata dal Centro Servizi Culturali Carbonia Iglesias della Società Umanitaria, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del comune di Carbonia e i circoli del Cinema ARCI-UCCA e Ficc, propone quattro appuntamenti che riprendono il tema dell’identità intesa come percorso di cambiamento e scoperta, conoscenza e contaminazione. Identità che migrano, vivono in transito la propria esistenza, fornendo uno spaccato di ciò che siamo, di ciò che siamo stati e che vorremmo essere.

La proiezione è inserita all’interno del ciclo di quattro preziose occasioni di socializzazione e di incontro con il pubblico e per il pubblico, nella splendida cornice del Cine-Teatro Centrale restituito stabilmente, grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale, anche alle attività cinematografiche.

Mercoledì 7 maggio, alle ore 21.00, sarà proiettato “Miele” di  Valeria Golino (Italia 2011), con Jasmine Trinca, Carlo Cecchi, Libero De Rienzo, Vinicio Marchioni e Iaia Forte. Il film racconta la storia di Irene, che con il nome fittizio di Miele, si occupa di suicidi assistiti. La sua attività è segreta anche per le poche persone che frequenta e soprattutto per il resto di una società in cui il suicidio assistito è ancora un reato. Chiamata al capezzale di persone a un passo dalla morte, in cambio di denaro, somministra Lamputal, un farmaco letale a uso veterinario che in dosi massicce provoca la morte anche sull’uomo. Un giorno, a chiedere l’intervento di Irene è l’ingegner Grimaldi, un intellettuale sulla settantina al quale consegna il barbiturico, dando per scontata la criticità della sua situazione. Quando scoprirà che è in piena salute, si affretterà a tornare sui propri passi.

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Il consigliere regionale Ignazio Locci (FI) ha fatto visita ai lavoratori Alcoa attendati a Portovesme.

«Mentre il silenzio di Francesco Pigliaru sulla vertenza Alcoa si fa sempre più assordante – scrive Locci in una nota – gli ex operai dello stabilimento di Portovesme proseguono nella loro iniziativa di protesta, nella speranza che le istituzioni politiche si decidano a fornire informazioni sulla trattativa tra Alcoa e Klesch per la cessione della fabbrica e rassicurazioni circa il rinnovo degli ammortizzatori sociali prossimi alla scadenza.»

«Gli operai non hanno minimamente idea di quale sia lo stato della trattativa, ammesso esista una trattativa per la vendita dell’impianto industriale – aggiunge Ignazio Locci – e, cosa ancor più grave, non conoscono quali progetti abbia in animo la Giunta Regionale per risolvere la vertenza industriale Alcoa e quelle dell’intero polo di Portovesme. Del resto, nonostante sia stato eletto ormai da tre mesi, il presidente Pigliaru non ha ancora incontrato le rappresentanze sindacali. Gli operai vedono nella Regione Sardegna l’interlocutore principale del Governo centrale e su di essa fanno quindi affidamento. Ma evidentemente un incontro con le sigle sindacali non è contemplato nell’agenda del Presidente. Eppure, la scadenza degli ammortizzatori sociali è imminente e dal Ministero dello Sviluppo economico non arrivano notizie.»

«Francesco Pigliaru – conclude Ignazio Locci – si decida a incontrare i lavoratori. Non possiamo lasciare che, questi padri di famiglia costretti ad azioni eclatanti per rivendicare il loro diritto al lavoro, restino nell’incertezza. È d’obbligo per il Presidente mettere in campo nuove politiche industriali e soprattutto dica molto chiaramente se è intenzionato o meno a sostenere la battaglia per il posto di lavoro degli operai ex Alcoa.»