29 November, 2024
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ll Centro regionale di programmazione ha differito i termini per la presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni del bando per i progetti di filiera e di sviluppo locale nelle aree di crisi e nei territori svantaggiati (Pfsl).

Tutti i soggetti ammessi alla seconda fase potranno presentare la domanda di accesso alle agevolazioni esclusivamente attraverso il sistema informatico messo a disposizione dall’Amministrazione regionale dalle ore 12.00 del 16 giugno fino alle ore 20.00 del 15 luglio 2014.

Per informazioni è possibile contattare l’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Centro Regionale di Programmazione ai seguenti recapiti: telefono 070 606 7028,

L’assessorato regionale del Lavoro ha nuovamente prorogato al 15 maggio 2014 i termini di partecipazione alla prima selezione dei beneficiari delle agevolazioni previste dai progetti operativi per l’imprenditorialità comunale (POIC) e dall’azione 1 (Incentivi per il sostegno dell’imprenditorialità e l’accesso al mercato del lavoro) dei progetti integrati per lo sviluppo locale (PISL).

La proroga è stata disposta per favorire ulteriormente la partecipazione all’intervento, da parte dei beneficiari finali, e dare effettiva attuazione allo strumento messo in campo per lo sviluppo imprenditoriale comunale.

Francesco Agus

Si insedia domani mattina la nuova Commissione “Autonomia” del Consiglio regionale. L’organismo consiliare è stato convocato dal presidente Francesco Agus per domani, mercoledì 30 aprile, alle ore 11.00, per la programmazione dei lavori.

«Ci sono alcuni argomenti urgenti da affrontare – ha detto Agus – primo fra tutti, l’istituzione della Città Metropolitana di Cagliari per evitare di perdere 40 milioni di euro di finanziamenti europei. La Sardegna è in forte ritardo, mentre la Sicilia ha già legiferato in materia, istituendo le città metropolitane di Palermo, Catania e Messina. Occorre fare presto per scongiurare il rischio che Cagliari, inserita nell’elenco dei beneficiari delle risorse Pon, perda questa importante occasione.»

A breve, ha annunciato il presidente della Commissione “Autonomia”, sarà presentato un apposito disegno di legge per regolare i rapporti tra il capoluogo e gli altri centri dell’Area vasta.  Su  questo tema, ha aggiunto Agus, «sarà necessario il dialogo tra tutte le forze politiche presenti nell’Assemblea sarda e un rapporto di leale collaborazione tra il Consiglio e i primi cittadini dei comuni interessati. Proporrò alla Commissione di sentire in audizione i  sindaci dell’Area metropolitana per ricevere suggerimenti ed eventuali proposte di integrazione al disegno di legge».

Tra gli argomenti urgenti, secondo Agus, anche la riforma della macchina amministrativa regionale. «Sarà compito del Consiglio – ha sottolineato il presidente della Commissione “Autonomia” individuare tempi e modi per procedere alla riscrittura dello Statuto e della Legge 1».

Particolare attenzione sarà riservata, inoltre, al tema della “sburocratizzazione” della Regione.

«Intendiamo riprendere il lavoro fatto nella scorsa legislatura dalla Commissione d’inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi regionali – ha detto Agus – e mettere le basi per un grande piano di semplificazione normativa.»

Nelle prossime settimane, infine, la Commissione “Autonomia” affronterà anche la questione delle Province alla luce del decreto governativo firmato dal ministro Del Rio.

«Occorre capire – ha concluso Agus – in che modo la riforma varata dal Consiglio regionale possa armonizzarsi con le leggi statali.»

 Maria Marongiu 4

E’ stata anticipata a questo pomeriggio, alle 17.30, a Carbonia, l’Assemblea pubblica organizzata dall’assessore Marongiu per discutere del superamento delle barriere architettoniche, inizialmente fissata per domani, 30 aprile. L’assemblea si terrà nei locali della Sala Polifunzionale, in Piazza Roma.

Giuseppe Casti 10 copia

Il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, ha scritto stamane una lettera aperta a tutti i cittadini.

«In un momento in cui il populismo sembra dominare lo scenario politico, a qualsiasi livello, ci sembra doveroso riaffermare le motivazioni che stanno alla base dell’operato dell’Amministrazione del Comune di Carbonia; lo facciamo per non sfuggire al confronto con tutti coloro che, in un modo o in un altro, fanno osservazioni sull’azione del Sindaco, della Giunta e della maggioranza politica che guida l’Amministrazione comunale.

Ci preme iniziare ricordando che il Bilancio Comunale è, non soltanto il principale documento politico e di programmazione di cui dispone un’Amministrazione, ma è anche il più importante parametro per valutare l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa. In un momento storico, come quello attuale, in cui una parte considerevole degli effetti della crisi economica ricadono sugli Enti Locali e ancor di più sui Comuni, il far quadrare i conti non è un mero atto ragionieristico, ma è semplicemente l’unico modo per permettere all’Amministrazione comunale di lavorare per il bene dei cittadini e sostenere coloro che vivono in situazioni di difficoltà.

Le oltre 400 opportunità occupazionali offerte, i tanti alloggi messi a disposizione dei cittadini e quelli in fase di completamento e/o progettazione, i diversi milioni di euro utilizzati per far fronte alle problematiche vissute dalle persone in difficoltà economica, gli interventi nelle scuole e in molteplici altri settori, non ci sembrano meritare la definizione di atti ragionieristici.

Così come è fondamentale il lavoro continuo di contatto e di relazione con gli organi istituzionali, di ogni ordine e grado, per provare a risolvere le catastrofi create dalla crisi e per reperire i fondi necessari per gli interventi.

In questi tre anni sono stati numerosissime le richieste che l’Amministrazione  comunale ha rivolto, con forza e determinazione, a Governo e Regione per sbloccare la situazione del Polo industriale di Portovesme; molteplici sono state le richieste di intervento per far fronte alle varie difficoltà che, di volta in volta, si sono manifestate; permanente è il dialogo con le diverse istituzioni per cercare di dare risposte che, il più delle volte, non sono di diretta competenza del Comune.»

Mario Floris 4 copia

La convocazione urgente del Consiglio regionale e un termine di tre mesi alla giunta per presentare la proposta del nuovo Statuto di Autonomia: sono queste le richieste contenute nella mozione presentata dai consiglieri dell’opposizione (primo firmatario il leader dell’Uds, Mario Floris) in materia di Statuto e riforma del titolo V della Costiuzione.

«La Sardegna non può attendere oltre e il Consiglio non può più perdere di tempo – ha dichiarato Mario Floris – la riscrittura della Carta costituzionale dei sardi è la “madre di tutte le riforme” e rappresenta lo strumento che può consentire la crescita politica, sociale e economica della Sardegna».

«Le dinamiche in atto nel Parlamento – ha concluso il il consigliere del gruppo “Sardegna”rischiano infatti di affossare la nostra specialità, peraltro già fortemente ridimensionata e una grande stagione di riforme deve essere l’obiettivo condiviso della politica sarda.»

Nel documento presentato in Consiglio e sottoscritto da tutti i capigruppo e da tutti i consiglieri della minoranza, si evidenzia «la drastica limitazione delle competenze del sistema delle autonomie locali» prevista nel disegno di legge presentato dal governo per la modifica del titolo V e si denuncia «l’intendimento del governo di aggredire le competenze delle Regioni a Statuto speciale».

La mozione, insieme con l’impegno per la Giunta a presentare entro 90 giorni in Consiglio la proposta di nuovo Statuto, prevede anche l’apertura di un “confronto serio e determinato” con il governo e il Parlamento, e la richiesta di incontro da inoltrare al presidente della Repubblica e ai presidenti di Camera e Senato, con la costituzione di un’apposita delegazione formata da rappresentanti della giunta e del Consiglio.

Un ulteriore impegno è rivolto alla Prima commissione consiliare (Autonomia e ordinamento regionale) perché avvii un immediato confronto con «tutte le componenti attive della società sarda per acquisire necessarie indicazioni e proposte da portare successivamente ad arricchire il dibattito politico, tecnico e giuridico nell’assemblea legislativa del popolo sardo».

La mozione propone l’approvazione, in Consiglio, del nuovo Statuto, nel corso di un’apposita sessione di lavori da tenersi nel prossimo autunno, per procedere poi nel necessario confronto con il Parlamento, in vista della approvazione definitiva.

Scadono alle ore 12.00 del 9 maggio, i termini per la presentazione delle domande per il riconoscimento della qualifica di “negozio storico” e “ristorante tipico”.

L’obiettivo è tutelare, valorizzare i locali storici del commercio e rivitalizzare il settore della ristorazione tradizionale tipica.

Negozi storici. Il primo passo è quello del censimento degli esercizi commerciali di vicinato del settore alimentare e non alimentare e degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande.

Tre i livelli di riconoscimento che i negozi storici potranno ottenere:

1) “locale storico”, si tratta di punti vendita che svolgono attività commerciale da almeno 50 anni, all’interno del centro storico o di un’area urbanistica di pregio e caratterizzati da almeno una delle caratteristiche di seguito specificate:
– ubicazione all’interno di un edificio di pregio o di riconosciuto interesse storico-architettonico;
– presenza di opere d’arte e d’autore quali affreschi, collezioni di dipinti e simili;
– attività merceologica legata alla tradizione, al territorio, all’economia locale;
– finiture originali o di pregio, comprese le attrezzature di lavoro e/o le insegne.

2) negozio di “attività storica“, si tratta di punti vendita che svolgono la propria attività commerciale da almeno 50 anni, anche non continuativi, con la conservazione della medesima insegna e/o nella stessa sede fisica o in sedi diverse, per la stessa classe merceologica, attestati dalla documentazione esistente presso la locale Camera di Commercio.

3) negozio con “insegna storica”, si tratta di punti vendita che svolgono attività commerciale da almeno 50 anni con la medesima insegna, anche se allo stato attuale con differente tabella merceologica o l’impresa abbia ispirato o sia da tempo legata alla toponomastica locale.

Ristoranti tipici. Le disposizioni si applicano ai pubblici esercizi commerciali nei quali si svolge l’attività di preparazione e somministrazione assistita di pasti, cibi e bevande (ristoranti, trattorie, tavole calde, osterie, taverne, locande…).

Tra i requisiti per richiedere l’iscrizione ci sono: la presenza di un determinato numero di preparazioni/prodotti tradizionali all’interno del menù, l’utilizzo di prodotti tipici locali, la proposta di ricette della tradizione gastronomica locale, la presentazione di una carta dei vini a prevalente presenza di Vini della Sardegna, la proposta di almeno quattro tipologie di formaggi, quattro liquori e due pani tipici e tradizionali, l’utilizzo di almeno quattro etichette di oli extravergine di oliva sardi e la messa in evidenza dell’offerta tipica in ogni forma di comunicazione.

Successivamente al censimento, l’Assessorato procederà alla formazione degli elenchi regionali che verranno utilizzati nelle forme e secondo modalità ritenute di volta in volta idonee per perseguire gli obiettivi di rilancio e rivitalizzazione del settore, comprese le iniziative di promozione turistica e culturale della Regione, l’assegnazione di priorità di finanziamento e ulteriori misure di sostegno da individuare negli interventi che verranno programmati.

Le domande, per il riconoscimento della qualifica di “negozio storico” e “ristorante tipico”, potranno essere presentate all’assessorato regionale del Turismo, artigianato e commercio, in viale Trieste 105 a Cagliari.

Nel 2013, in Sardegna sono state 1.081 le nuove aziende individuali aperte da titolari “over 50” che hanno deciso di mettersi, o rimettersi, in gioco avviando una attività individuale. Di questi, ben 340 sono alla loro prima esperienza imprenditoriale, spinti dalla passione ma soprattutto per necessità, dopo aver perso il lavoro o per aiutare economicamente figli e famiglia.

Questo è ciò che emerge dall’elaborazione fatta dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese, che ha esaminato i dati di quelle nate lo scorso anno in Italia e nell’isola.

«Rispetto al 2012 – asi legge in una nota di Confartigianato Imprese Sardegnail numero delle aziende avviate nella nostra regione da imprenditori con età tra i 50 e i 69 anni, è cresciuto dell’1%, in linea con la media nazionale”. “Sono dati che, in questi anni di crisi, si stanno consolidando – prosegue la nota – e, purtroppo, sottolineano la situazione critica dell’isola per chi è stato espulso dal mondo del lavoro.»

A livello territoriale, ben 461 aziende “over 50” sono state aperte a Cagliari (sono 139 gli imprenditori alla prima esperienza), 341 a Sassari (108 da neo imprenditori over 50), 183 a Nuoro (59 dagli over 50) e 96 a Oristano (34 quelli alla prima esperienza).

A livello nazionale, una impresa su quattro (28,6%) nasce nel commercio o nell’autoriparazione. Seguono l’agricoltura e la pesca (26,6%), le costruzioni (8,9%), le attività manifatturiere (7,7%) e l’alloggio e la ristorazione (6,9%).

«Ma attenzione – ammoniscono gli imprenditori artigianinon è con l’apertura della partita Iva che si diventa automaticamente imprenditori. Soprattutto immettersi sul mercato in questo particolare momento storico, non è una cosa semplice e neppure un gioco. Sarebbe deleterio se questi “nuovi imprenditori” si mettessero in proprio solo perché espulsi dal lavoro dipendente ed entrassero nel circuito del lavoro autonomo, privi della opportuna professionalità oppure cadessero, poco dopo, nelle “logiche” del lavoro in nero. Questo è da evitare

Tra le regioni con la maggior percentuale di neo imprenditori con i capelli bianchi, la Sardegna si piazza al nono posto (31,5% ovvero 340 imprenditori alla prima esperienza su 1.081 neo imprese over 50). Al primo posto la Calabria (39,8%, 504 su 1.266) seguita dalla Sicilia (36,9%, 1.220 su 3.307). All’ultimo posto la Valle D’Aosta (19,8%, 20 su 101), contro una media nazionale del 30,0% (13.513 su 44.980).

«In ogni caso – conclude la nota di Confartigianato Imprese Sardegna chi fa impresa in modo serio, professionale e con ferrea determinazione, merita certamente un sostegno della nostra Associazione, attraverso assistenza e formazione, ma soprattutto deve meritare l’attenzione da parte delle Istituzioni. Per questo, presto chiederemo e proporremo strumenti validi e innovativi per supportare al meglio tali iniziative

Imprese individuali iscritte nel 2013 con titolare di impresa con età compresa tra 50 e 69 anni

  Totale imprese “over 50” iscritte nel 2013 Nuove imprese “over 50” di imprenditori “esordienti” % imprenditori esordienti “over 50” su totale imprese “over 50” registrate nel 2013 
Cagliari 461 139 30,2%
Nuoro 183 59 32,2%
Oristano 96 34 35,4%
Sassari 341 108 31,7%
Sardegna 1.081 340 31,5%
ITALIA 13.513 44.980 30,0%

L’Associazione Culturale S’Ischiglia, con il patrocinio del Centro Servizi Culturali di Carbonia Iglesias della Società Umanitaria, mercoledì 30 aprile presenta la conferenza “Sulle strade del blues. Il racconto leggero di qualche aspetto del blues, calibrando tutto con ironia e leggerezza, per rivivere  il blues prima dell’era elettrica, anche attraverso le testimonianze di  alcuni dei suoi protagonisti”.

La conferenza avrà luogo nel  Salone Velio Spano, in Via della Vittoria 96, con inizio alle ore 17.15. Ingresso libero.

Venerdì 9 maggio scade il termine per la presentazione delle domande di finanziamento di progetti di sviluppo congiunti Università e impresa aventi natura di progetti pilota. L’avviso, incluso nel progetto INNOVA.RE, mira a favorire la collaborazione tra imprese e sistema della ricerca per l’elaborazione di progetti di sviluppo che rispondano alla domanda di innovazione del tessuto imprenditoriale per favorire ricadute sul territorio. 

L’Università di Cagliari selezionerà progetti di sviluppo appartenenti a tutti i settori, con un orizzonte di applicazione di breve/medio termine. I progetti di sviluppo devono essere proposti da ricercatori singoli e/o gruppi di ricerca dell’ateneo del capoluogo e presentati in partenariato con una o più imprese che svolgano un’attività economica coerente rispetto alle tematiche di sviluppo e innovazione proposte e che abbiano sede operativa in Sardegna.

Le domande di ammissione al finanziamento dovranno essere presentate dal responsabile scientifico del progetto e sottoscritte congiuntamente al direttore del Dipartimento che sarà indicato quale sede amministrativa del progetto, utilizzando la modulistica allegata all’avviso.