3 August, 2024
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L’assessorato regionale del Lavoro ha approvato il quattordicesimo elenco di piani di impresa validati dalla società Insar S.p.A nell’ambito dell’avviso “Promuovidea – finanziamento di idee d’impresa”.

L’intervento è finanziato con le risorse del Fondo sociale europeo Fse 2007-2013 ed è finalizzato alla promozione di idee di impresa, attraverso la concessione di un finanziamento per la loro realizzazione e l’erogazione di un servizio di supporto tecnico qualificato nella fase di avvio dell’attività.

Cala Domestica 5 copia

L’assessorato regionale del Turismo ha iscritto al registro regionale delle guide turistiche nuovi operatori che hanno superato il concorso per ottenere l’abilitazione.

L’iscrizione ha validità triennale; 60 giorni prima della scadenza gli interessati dovranno presentare la richiesta di rinnovo alla segreteria dei registri.

Il Papa a Iglesias 13
 
“L’Uomo della Storia – 1985: La Sardegna incontra Papa Giovanni Paolo II”. È questo il titolo della serata di raccolta fondi per l’emergenza alimentare organizzata da Associazione Figli d’Arte Medas e Caritas Diocesana di Cagliari. L’incontro, previsto per mercoledì 23 aprile alle 20 nella Parrocchia della Vergine della Salute in via Ausonia 22 a Cagliari, sarà presentato da Gianluca Medas che si avvarrà della collaborazione delle musiche del chitarrista Andrea Congia e dei canti di numerosi cori isolani.
In occasione della canonizzazione di Giovanni Paolo II, arte e beneficienza s’intrecciano per ricordare la visita pastorale in Sardegna del 1985. Tra cronache e testimonianze, le giornate che toccarono il cuore e la sensibilità del popolo sardo saranno raccontate da Medas rievocando l’agire politico e sociale che ha reso Wojtyla un punto di riferimento nella storia del Novecento.
La serata sarà impreziosita dai contribuiti delle diverse espressioni canore della Sardegna. Saranno presenti, infatti, Su Cuncordu Lussurzesu, rappresentante del canto a cuncordu, e il Coro di Aggius Galletto di Gallura, esponente del canto a tasgia; per il canto a tenore barbaricino previste le esibizioni del Tenore Murales di Orgosolo e del Populos Tenore Nugoresu; il canto polifonico sarà rappresentato dal Coro Ogliastra, diretto dal maestro Tonino Arzu, e dal Coro Universitario Terra Mea, diretto dal maestro Gigi Oliva e composto da elementi provenienti da tutta l’Isola; infine, il canto popolare dei Rosarianti di San Pantaleo di Dolianova e i mutetus delle improvvisatrici campidanesi Paola e Dolores Dentoni.
L’evento ha il fine di raccogliere fondi per finanziare le attività della mensa della Caritas cagliaritana che, distribuendo circa 700 pasti al giorno, cerca di corrispondere in maniera efficace all’emergenza alimentare della città. Nel piazzale della chiesa sarà inoltre allestito un centro di raccolta per beni di prima necessità.

 

La decisione di non opporsi all’impugnazione del governo contro le norme sulle accise, approvate dal Consiglio regionale all’unanimità, provocherebbe alla Sardegna un danno di oltre un miliardo di euro. E a dare supporto alla tesi dei Riformatori sardi è il parere tecnico del giudice Enrico Altieri, già presidente della Corte di Cassazione, sezione Tributaria, tra i massimi esperti tributaristi italiani.

E’ quanto emerso nella conferenza stampa svoltasi questa mattina nella sede regionale  dei Riformatori sardi, in via Firenze 20, a Cagliari.

I Riformatori sardi, che sul tema hanno presentato anche un’interrogazione a Francesco Pigliaru, chiedono di sapere cosa il presidente «intenda fare per opporsi alla impugnativa del Governo che, se accolta, provocherebbe alla Regione un danno economico valutabile in oltre un miliardo di euro; se intende costituire la Regione nel giudizio promosso dal Governo; se conferma le opinioni espresse qualche giorno fa, o almeno così riportate dalla stampa, dall’Assessore al Bilancio Paci che sosteneva le ragioni del Governo invece di quelle della Regione Sardegna».

I Riformatori sardi ricordano che la norma sulle accise «è stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale» e in particolare che l’articolo 8 dello Statuto stabilisce che «nelle entrate spettanti alla regione sono comprese anche quelle che, sebbene relative a fattispecie tributarie maturate nell’ambito regionale, affluiscono, in attuazione di disposizioni legislative o per esigenze amministrative, ad uffici finanziari situati fuori del territorio della regione». Senza considerare che «la nuova norma di riscrittura dell’articolo 8 dello Statuto Regionale sardo ha contestualmente legato ai maggiori proventi derivanti dalle nuove compartecipazioni l’imputazione al bilancio regionale della spesa sanitaria, delle spese relative al trasporto pubblico locale e alle misure di continuità territoriale».

La Corte Costituzionale, tra l’altro, ricordano ancora i Riformatori, «con sentenza n.95 del 2013 si è già espressa sulla materia delle entrate della Regione stigmatizzando l’inerzia Statale che “troppo a lungo ha fatto permanere uno stato di incertezza che determina conseguenze negative sulle finanze regionali, alle quali occorre tempestivamente porre rimedio, trasferendo, senza ulteriore indugio, le risorse determinate a norma dello statuto».

Ecco la nota predisposta dal giudice Enrico Altieri, già presidente della Corte di Cassazione, sezione Tributaria, tra i massimi esperti tributaristi italiani

La Sardegna e le accise

L’ultimo comma dell’art. 8 della legge fin. 2007 prevede un criterio di devoluzione di una quota di imposte, tra quelle previste dai precedenti numeri, percette fuori dal territorio sardo, purché relative a fattispecie tributarie “maturate” nell’ambito regionale. Il problema si è posto per le accise (il cui nome non viene utilizzato dalla norma, che parla di imposte sui consumi e di fabbricazione).

Problemi:

– cosa significa “fattispecie realizzate”? –

– a quali vicende si riferisce  l’espressione «in attuazione di disposizioni legislative o per esigenze amministrative»?

Le accise costituiscono un tributo oggetto di una organica disciplina dell’ordinamento dell’UE. Pertanto non è ammessa deroga da parte di norme o atti amministrativi statali o regionali.

Norme rilevanti:

direttiva del Consiglio  2008/118/CE

(disciplina generale delle accise – abroga la direttiva 92/12/CEE)

– l’art. 1 , comma 1, stabilisce che la direttiva si applica “alle accise gravanti, direttamente o indirettamente, sul consumo”

– l’art. 2 prevede che i prodotti sono soggetti ad imposta all’atto: a) della loro fabbricazione; b) della loro importazione nel territorio della   Comunità;

– nel  capo II (artt. 7 e segg.) vengono disciplinati l’esigibilità, il rimborso e l’estinzione dell’imposta;

– l’art. 7, comma 1, prevede che l’accisa diviene esigibile “al momento e nello Stato membro dell’immissione in consumo”.

E’ pertanto chiaro che la nascita dell’obbligazione tributaria è ricollegata alla fabbricazione o importazione, e non al consumo. Pertanto, la devoluzione della quota di accise alla Regione è dovuta per il fatto che il prodotto è stato fabbricato in Sardegna o ivi siano state espletate le formalità doganali, anche se i presupposti di esigibilità si sono verificati fuori dal territorio sardo. Quindi, perfattispecie maturata deve intendersi soltanto la fattispecie impositiva.

Quanto alla legislazione italiana, la separazione tra  presupposto per la nascita dell’obbligazione tributaria e la sua esigibilità era già contenuto nell’art. 2, nn. 1 e 2, del d.l.vo n. 504 del 1995.

Secondo i sostenitori della tesi contraria, la “maturazione” che fonderebbe il diritto della regione  Sardegna coinciderebbe col verificarsi dei presupposti dell’esigibilità, in quanto l’imposta sarebbe concepita come un tributo sul consumo. Si deve, innanzitutto, rilevare che  qui si confonde la nascita dell’obbligazione tributaria con l’incidenza definitiva del tributo su determinati soggetti. L’IVA, ad esempio, è certamente un’imposta gravante economicamente sul consumatore finale, ma la nascita dell’obbligazione tributaria si verifica prima e indipendentemente dal pagamento del prezzo al consumo. In materia di IVA, ad esempio, il fatto che gli obblighi di fatturazione e di pagamento siano da adempiersi fuori dal territorio sardo, per operazioni compiute in Sardegna da parte di soggetti che abbiano optato per il sistema di reverse charge, non escluderebbe la pertinenza del relativo gettito alla quota regionale.

L’attribuzione di quote di gettito fiscale è una scelta di tipo federalista, sulla quale non esistono, in linea di principio, ostacoli di diritto dell’UE, salvo i problemi di aiuti di Stato per i meccanismi di redistribuzione o di agevolazione territoriale.

Pertanto, il legislatore nazionale è libero di stabilire i criteri per determinare la base sulla quale effettuare la devoluzione a favore della Regione.

La rilevanza della nascita dell’obbligazione tributaria indipendentemente dalla sua esigibilità è stata affermata dalla Cassazione nella sentenza della Sezione tributaria n. 7080 / 2004. Si discuteva dell’esenzione delle accise sulle acquaviti invecchiate, Poiché tale regime era stato soppresso da una direttiva comunitaria, l’amministrazione   negava la spettanza dell’esenzione in quanto il prodotto non era stato ancora immesso in consumo. Secondo la Cassazione l’esenzione competeva per il solo fatto del completato processo d’invecchiamento, il quale costituiva, comunque, presupposto per la nascita dell’obbligazione tributaria.

Più in generale, se si esclude la pertinenza dell’imposizione dalla quota regionale quando i presupposti di esigibilità si sono verificati fuori dal territorio sardo, vi è da chiedersi quali sarebbero le ipotesi di cui all’ultimo comma del nuovo art.8 dello Statuto e lo stesso resterebbe, praticamente, privo di applicazione.

Una decisiva conferma si ricava dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 115 del 31 ottobre 2010 (rel. Gallo).

La Regione Sicilia aveva proposto conflitto di attribuzione contro una atto del Governo col quale veniva negata la pertinenza al bilancio regionale del gettito delle imposte di fabbricazione, riservato normativamente allo Stato. Secondo la Regione, il nuovo regime di tali tributi   aveva trasformato gli stessi da imposizione sulla fabbricazione in imposizione sui consumi, per cui doveva applicarsi la disciplina di tali tributi e quindi la devoluzione del gettito alla Regione. In altre parole, il presupposto impositivo   si sarebbe spostato dalla produzione al consumo.

La Corte osservava che, secondo le direttive comunitarie e la normativa statale, veniva in considerazione soltanto “il fatto generatore”, mentre il consumo assumeva rilievo soltanto  ai fini dell’esigibilità dell’obbligazione. Infatti, il regime  delle perdite e delle distruzioni ha riferimento al momento della fabbricazione.

La Corte rilevava altresì, che ai fini della risoluzione del problema, la distinzione tra “fabbricazione” e “consumo” finiva con l’essere puramente nominalistica. In definitiva, il fatto che in Sicilia avvenisse il consumo di prodotti fabbricati altrove era irrilevante per devolvere alla Regione una parte del gettito, che competeva, quindi, soltanto allo Stato.

Non si conoscono le motivazioni svolte dall’Avvocatura dello Stato a sostegno del conflitto. Nell’atto di denuncia si parla soltanto di invasione della competenza statale in materia tributaria e di attuazione del diritto dell’UE. In realtà, non pare che la formula usata nell’art. 1, comma 1, della legge regionale finanziaria 2014 , impugnato dal Governo, contenga qualcosa di diverso di quella contenuta  nel nuovo art. 8 dello Statuto.

Enrico Altieri

Il Centro regionale di programmazione ha approvato ulteriori integrazioni al regolamento del Fondo regionale di cogaranzia e controgaranzia per le piccole e medie imprese (PMI) operanti in Sardegna.

Il Fondo, gestito dalla Sfirs SpA, è uno strumento di ingegneria finanziaria che mira a supportare sia il consolidamento e lo sviluppo delle imprese che l’aggregazione dei consorzi fidi (confidi).

Il Centro regionale di programmazione ha approvato la graduatoria provvisoria delle domande di accesso alla fase 1 del bando “Pacchetti integrati di agevolazione (PIA) industria, artigianato e servizi” per l’annualità 2013.

I contributi previsti dai PIA sono destinati alla realizzazione di investimenti produttivi innovativi, all’acquisizione di servizi reali, alla realizzazione di attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale e allo svolgimento di attività di formazione da parte di imprese, singole o aggregate, operanti nei settori previsti dal bando.

Carlo Sappino 1 copia

Con decreto direttoriale della Direzione generale per gli Incentivi alle Imprese, è stato approvato ieri l’elenco delle imprese ammesse alle agevolazioni fiscali e contributive per un importo complessivo di 124.469.136,48 euro, localizzate nella Zona Franca costituita dai comuni della provincia di Carbonia Iglesias. L’elenco è pubblicato nel sito http://www.sviluppoeconomico.gov.it/

L’intervento è incluso nell’accordo di programma “Piano Sulcis” e prevede, in analogia con gli interventi nelle Zone Franche Urbane dell’Obiettivo Convergenza, la concessione di agevolazioni sotto forma di esenzioni fiscali e contributive in favore di imprese di micro e piccola dimensione.

Le domande di accesso alle agevolazioni sono state presentate a partire dal 7 gennaio 2014 fino al 7 aprile 2014, esclusivamente tramite una procedura telematica che ha consentito di concludere rapidamente, nel termine di 10 giorni, l’iter di concessione.

Sono state ricevute complessivamente 4.359 istanze per un’agevolazione media concessa pari 28.554,52. Le 561 imprese iscritte da meno di tre anni al registro hanno beneficiato della riserva prevista dal bando per le nuove imprese, con un’agevolazione media più elevata, pari a 44.374,02 euro.

Le agevolazioni concesse saranno fruibili con il modello di pagamento F24 per il pagamento delle imposte sui redditi (IRPEF, IRES); dell’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP); dell’imposta municipale propria (IMU); per l’esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente.

Francesco Pigliaru 1 copia

La “specialità” della Sardegna è stata l’oggetto dell’intervento del Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, in audizione alla Commissione parlamentare per le questioni regionali di Camera e Senato. All’indagine conoscitiva sulle questioni connesse al regionalismo ad autonomia differenziata avviata dalla Commissione, il Presidente Pigliaru ha portato un contributo di approfondimento sulla situazione Sardegna e sulle ragioni della specialità, illustrando l’importanza della gestione diretta di politiche specifiche da parte della Regione, così come le criticità di un eccessivo centralismo.
«Già la storica autonomia regionale è percepita dai cittadini sardi come una maglia troppo stretta – ha detto Francesco Pigliaru in apertura di relazione, citando un recente sondaggio dell’Università di Cagliari, presentato anche ad Edimburgo, secondo cui 9 sardi su 10 vorrebbero un governo locale con più poteri. – Alcuni si limitano a volere solo una piena sovranità fiscale. Altri, addirittura un 40%, auspicano l’indipendenza. È comunque ormai un patrimonio comune la richiesta di maggiore autogoverno dell’Isola, con la potestà di disciplinare in materie fondamentali per la comunità sarda: non diritto a un privilegio, ma consapevolezza che la Regione può gestirle con livelli adeguati di autonomia, in un rapporto di leale collaborazione con lo Stato, al riparo dai gravi rischi che deriverebbero da decisioni prese unilateralmente»

Il Presidente Pigliaru ha poi citato le eccellenze delle Regioni, che rischierebbero un inaccettabile appiattimento se venisse attuato un eccessivo centralismo da parte dello Stato, ricordando poi l’iter della vertenza entrate e sottolineando che «ad oltre quattro anni dall’entrata a regime del nuovo sistema, i problemi di carattere finanziario lamentati dalla Regione non sono stati ancora risolti, né sul fronte delle entrate né su quello delle spese».

A ciò si lega la forte preoccupazione espressa dal Presidente per la questione del patto di stabilità, che stringe la gestione delle risorse regionali.

«Ancora oggi – ha concluso Francesco Pigliaru – l’entità degli spazi finanziari riconosciuti alla Sardegna risulta irragionevolmente parametrata ai livelli di spesa assegnati alla Regione prima della revisione dell’art. 8 dello Statuto.»

Francesco Pigliaru 1 copia

Si è svolto questo pomeriggio un incontro tra il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, e i sindaci dei comuni del Sulcis Iglesiente. Al centro del confronto, richiesto dai primi cittadini (i presenti erano sedici), c’erano le numerose problematiche legate alla vertenza del territorio e, in particolare, la definizione delle procedure per l’attuazione del Piano Sulcis, per il quale sono stati stanziati 624 milioni di euro. I sindaci hanno chiesto tempi celeri, affinché, oltre alla fiscalità di vantaggio, per la quale sono scaduti il 7 aprile i termini per la presentazione delle domande, quanto prima possano decollare anche i progetti inseriti nel Piano Sulcis.

Miniera Monteponi 1 copia

Si è insediato alla presenza dell’assessore regionale dell’Ambiente, Donatella Spano, il tavolo tecnico previsto nell’accordo di programma per la semplificazione e lo snellimento delle procedure tecnico-amministrative relative agli interventi di bonifica nelle aree minerarie dismesse nel Sito di Interesse Nazionale (SIN) Sulcis, Iglesiente, Guspinese.
Il ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e la Regione Autonoma della Sardegna hanno stipulato un apposito accordo di programma che ha previsto lo svolgimento in Sardegna, della fase istruttoria del procedimento di bonifica dei siti minerari dismessi. A tal fine, è stato istituito il tavolo tecnico costituito da Ministero, Regione, ISPRA, ARPAS, la Provincia e i Comuni territorialmente competenti.
Con questo accordo, gli Enti sottoscrittori hanno definito, nel rispetto delle vigenti disposizioni di settore, procedure tecniche ed amministrative semplificate per accelerare e definire in termini certi l’istruttoria, l’approvazione e l’esecuzione degli interventi di bonifica delle aree minerarie dismesse ricadenti all’interno del Sito di Interesse Nazionale del Sulcis Iglesiente e del Guspinese.
Nel corso dell’incontro sono stati analizzati gli elaborati relativi ad alcuni siti ricadenti nei Comuni di Iglesias e Villamassargia.
L’assessore Spano ha fatto rilevare l’importanza che riveste l’accelerazione delle procedure di bonifica dei siti minerari al fine di consentire la riqualificazione ambientale di importanti parti del territorio e conseguentemente permetterne la fruizione ai fini economici e sociali.