Luca Sarriu, imprenditore nel settore del turismo culturale e ricercatore universitario, candidato alle recenti elezioni regionali, è stato nominato coordinatore provinciale del Partito dei Sardi. L’investitura è maturata qualche giorno fa nel corso della riunione del coordinamento provinciale, riunitosi per fare il punto sulle attività del Partito nel territorio e nell’intera Sardegna, dopo il positivo risultato elettorale ed alla luce delle responsabilità di governo che il partito, come terza forza della coalizione, ha assunto nel Consiglio regionale e nella Giunta guidata dal governatore Francesco Pigliaru.
«Tra le posizioni emerse – si legge in una nota – è stata ribadita l’esigenza, per il Sulcis, di prese di posizione chiare sulle drammatiche vertenze che affliggono il territorio. In primo luogo quelle industriali, che vanno risolte cercando di coniugare le esigenze dei lavoratori con quelle del rilancio economico del Sulcis, in un’ottica di diversificazione delle attività produttive e del rilancio della piccola e media impresa, soprattutto nei settori del commercio e dell’artigianato. Le opportunità offerte dal recente bando sulla fiscalità di vantaggio, che rappresentano una nota positiva per le imprese sulcitane, vanno sapute cogliere, anche se rimane il rammarico, su cui occorre riflettere, per l’ampia forbice tra le aziende censite (circa 7.500) e quelle che, effettivamente, hanno presentato la richiesta di aiuto (poco meno di 4.500), differenza dovuta, probabilmente, alla scarsa comunicazione dell’intervento tra le associazioni di categoria e le singole imprese. Nell’ambito dell’intervento, a monito per successive iniziative, va ripensata la problematica posta dalle aziende con sede legale o operativa a Teulada, rimaste escluse nonostante la vicinanza geografica, storica ed economica tra la comunità teuladina e quella del Sulcis.»
«Il Partito evidenzia però come – si legge ancora nella nota – , al netto del bando per la fiscalità di vantaggio, sia ormai insostenibile la lentezza nella realizzazione delle altre misure del cosiddetto Piano Sulcis, e che vada assolutamente rivisto l’impianto delle misure da adottare, per fare in modo che esse siano più rispondenti e vicine al territorio ed alla capacità del territorio stesso di autodeterminarsi nella costruzione di un nuovo modello di sviluppo. L’esito più che deludente del bando 99ideas, che sembra orientarsi più verso la creazione di agenzie di ricerca che verso opportunità di concrete occasioni lavorative per i troppi disoccupati e inoccupati del territorio, lascia l’amaro in bocca rispetto alle aspettative e all’iniziale entusiasmo che l’iniziativa aveva suscitato.»
Il coordinamento ha affrontato inoltre «la spinosa questione della gestione del territorio, affidata ormai da anni alla pratica del commissariamento. In condizioni di questo tipo, che abdicano troppo spesso a quella trasparenza che si deve pretendere dagli enti pubblici, l’incertezza dei ruoli e la precarietà delle competenze generano situazioni di tensione tra i lavoratori, il cui destino lavorativo (e talvolta il versamento degli stipendi) non è né chiaro né definito attraverso percorsi lineari di gestione degli enti stessi».
Il Partito dei Sardi auspica, per il Sulcis, «un deciso cambio di rotta rispetto alla pratica dei commissariamenti, con un ripensamento delle competenze e delle finalità dei vari enti commissariati, per ripristinare una sana attività amministrativa che possa mettere in atto scelte di gestione trasparenti e condivise».
Il coordinatore e l’intero coordinamento provinciale si sono detti pronti «a lavorare a stretto contatto con la Segreteria del Partito dei Sardi e con il Segretario Franciscu Sedda per rafforzare la presenza del partito sul territorio, e collaborare in Consiglio regionale con i propri consiglieri e in Giunta, attraverso il Presidente del Partito Paolo Maninchedda, assessore ai Lavori pubblici» e si impegna «a cercare di suggerire soluzioni positive per le tante problematiche del Sulcis, e si farà promotore, nel territorio, di iniziative volte ad incontrare le comunità sulcitane e i loro rappresentanti, per incidere nelle scelte politiche del governo dell’Isola ed intraprendere una nuova stagione di concertazione ed ascolto delle esigenze dei cittadini di cui il Sulcis ha urgente bisogno».