28 November, 2024
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Consiglio regionale 2 copia

L’on. Michele Cossa, nel corso del suo intervento pomeridiano, ha ribadito il favore per le riforme («ci sono pochi dubbi circa la loro necessità per riammodernare le nostre istituzioni») sottolineando però come il presidente del consiglio dei ministri «proceda a farle anche con l’uso dell’accetta».

Il consigliere dei Riformatori sardi ha ricordato i provvedimenti in discussione nel Parlamento e ha dichiarato di condividere la proposta del Senato delle Regioni. Soluzione contestata però dalle stesse Regioni che sembrano preferire un Senato composto su base proporzionale.

L’on. Cossa ha spiegato come sia in atto un vero e proprio rovesciamento della piramide che si era edificata nel 2001, quando con una serie di importanti provvedimenti legislativi ai vertici della piramide dell’organizzazione dello Stato erano stati messi i Comuni, mentre oggi si assiste ad un ritorno delle logiche centraliste, quelle cioè che riportano in cima lo Stato.

«Oggi – ha precisato l’on. Cossa – c’è in discussione una norma che giustifica qualunque intervento senza che sia presente alcun bilanciamento e senza che sia garantita la nostra specialità autonomistica.»

L’esponente dell’opposizione ha quindi ribadito il suo convinto favore per l’abolizione delle province, ma ha sottolineato il rischio che con l’introduzione delle città metropolitane, definite enti intermedi, si possa ricreare un momento istituzionale, invece di riconfermare le città metropolitane soltanto come enti di coordinamento.

L’on. Cossa ha concluso con l’invito al Consiglio perché si proceda con la riforma degli Enti Locali e con una dura critica, rivolta in particolare al Pd («ha blindato al legge che ieri si discuteva alla Camera») per la bocciatura del collegio unico sardo per l’elezione del Parlamento europeo.

Il presidente del Consiglio ha dunque concesso la parola al capogruppo del gruppo “Sardegna Vera”, Efisio Arbau.

L’esponente del movimento “La Base” ha affermato in apertura del suo intervento come, perché si possano ribadire le ragioni della sua specialità e possa essere affrontato il nodo centrale delle riforme istituzionali. L’on. Arbau ha rivolto apprezzamento per la posizione espressa dal presidente della giunta, on. Francesco Pigliaru, nel corso delle sue comunicazioni all’Aula, quando ha affermato che «la giunta e la maggioranza non arretreranno di un millimetro nel confronto con lo Stato».

Il consigliere Arbau ha ricordato come in Sardegna, insieme con i temi delle riforme in discussione nel Parlamento, «resta aperto il grande problema dell’abrogazione delle province». Il Consiglio regionale – a giudizio del consigliere della maggioranza – non ha infatti proceduto nell’approvazione di un vero e proprio codice delle autonomie per disciplinare correttamente funzioni, compiti e ruoli degli Enti Locali. L’on. Arbau ha, dunque, preannunciato la presentazione a breve di una bozza del codice delle autonomie da sottoporre anche al confronto dell’opposizione, per passare, sul delicato tema degli Enti Locali, «dalle parole ai fatti».

In riferimento alla modifica del Titolo V della Costituzione il capogruppo di “Sardegna Vera” ha espresso favore per l’eliminazione della “competenza concorrente” e ha definito “centralista” il disegno “renziano” che ha l’obiettivo di garantire «più potere legislativo allo Stato e meno alle Regioni».

L’on Arbau ha concluso auspicando una evoluzione dell’Autonomia sarda all’interno di un’Italia federale e ha invitato il Consiglio regionale all’impegno: «Renzi lavora, dimostriamo di saperlo fare anche noi».

Il presidente Ganau ha dato poi la parola al capogruppo dell’Udc, on. Gianluigi Rubiu, il quale ha evidenziato come il premier Renzi stia apparentemente alleggerendo la macchina amministrativa, ma di fatto indebolisce le province senza però eliminarle e, in più, stia istituendo le città metropolitane. Va difeso, ha affermato, quanto previsto nell’articolo 116 della Costituzione, articolo compreso nel Titolo V, che nella modifica costituzionale del 2001 ha scritto che le  Regioni “dispongono di Statuti” e non come era scritto prima alle Regioni “sono attribuiti” Statuti. Una modifica significativa che ha riconosciuto lo Statuto come un diritto acquisito e non concesso.

Ha poi preso la parola l’on. Angelo Carta (Psd’Az), il quale ha elencato le tante volte che la Sardegna è stata beffata dal Governo di turno in materia di trasporti, della tutela della lingua sarda, in materia paesaggistica e culturale.

«Siamo spettatori e stiamo finendo sotto il rullo compressore Renzi», ha affermato l’on. Carta.

«Presidente Pigliaru le domani deve andare a Roma sapendo di rappresentare un’intera regione, una popolazione intera, una nazione».

Per il consigliere del Psd’Az quello di oggi deve essere un punto di partenza per rivedere il modo in cui la Sardegna sta in Italia e in Europa, non avendo paura di parlare di sovranità.

L’on. Pier Mario Manca ha espresso soddisfazione per i «numerosi e positivi spunti emersi nel corso del dibattito» e ha affermato: «Ben vengano le riforme, ma tuteliamo la nostra specificità costituzionale». L’esponente del Partito dei sardi ha più volte declinato il concetto della salvaguardia delle prerogative autonomistiche e ha denunciato come: «Il venir meno della specialità riporterebbe la Sardegna indietro di quarant’anni».

«Non vogliamo entrare in conflitto con lo Stato – ha concluso l’on. Manca – sulla riforma dello Stato italiano, sono pronto a entrare in conflitto con lo Stato italiano per difendere l’Autonomia della Sardegna.» 

L’on. Marco Tedde (FI) si è soffermato sul cambiamento del lessico politico regionale. «Siamo passati – ha detto – da una fase in cui si parlava di autonomismo e specialità al discorso sull’indipendenza e, ora, ad un salto all’indietro in cui il principio stesso di autonomia viene messo in discussione». Abbiamo vissuto in un’altra epoca? Si è chiesto l’on. Tedde: «Ora c’è una smania di sforbiciare che rischia di mandare all’aria decenni di battaglie, per un furto che lo Stato sta tentando di compiere, con una certa destrezza». Siamo, secondo l’esponente di FI, di fronte ad un attacco inaccettabile, perché rivolto anche all’identità; la nostra specialità non è regalia né privilegio, è un piccolo tentativo di riequilibrare una situazione difficile ed un pesante handicap.

Un attacco dello Stato, ha continuato Tedde, che «si esprime in molte forme, compresi i vincoli del patto di stabilità».

«Presidente – ha concluso Tedde rivolgendo un appello all’on. Pigliaru – difenda l’autonomia anche contro il suo partito e convochi gli stati generali della Sardegna, per far sentire forte la sua voce e le sue proposte.»

L’on. Stefano Tunis (FI) ha affermato di apprezzare «il metodo del Presidente della Regione, che ha voluto ricevere dall’Aula il più ampio mandato politico per affrontare un dibattito di grande importanza per la Sardegna, sotto ogni profilo». Tuttavia, l’on. Tunis si è detto pessimista sull’esito del confronto: «Difficilmente saranno ascoltate le ragioni dell’autonomia sarda: dalla riforma del 2001 in poi, passando per il federalismo, c’era un treno in corsa che nessuno riusciva a fermare, ma ora si è arrivati a un nuovo centralismo.»

Il legislatore, secondo Tunis, «ha ancora la febbre alta, il problema della spesa delle Regioni è appesantito da inchieste di grande impatto mediatico e tutto questo fa male all’autonomia regionale». Condividendo alcuni passaggi dell’intervento dell’on. Busia, Tunis ha proseguito affermando che «non si tratta di concordare, si tratta di fermare lo Stato che vuole di nuovo la supremazia nazionale praticamente su tutte le materie. Invece dobbiamo dimostrare che le regioni sanno amministrare bene e sconfiggere l’opinione che qui si annida la corruzione: dobbiamo scrivere una pagina di verità per arrivare alla devoluzione e autonomia».

L’on. Daniele Cocco (Sel) ha condiviso e sottolineato positivamente che il Presidente ha voluto il confronto con l’Assemblea in vista dell’incontro di Roma.

«Le ultime notizie – ha avvertito – purtroppo sono cattive: fra tutte la riduzione delle cattedre e la mancata approvazione della riforma della legge elettorale per le europee. Ma noi vogliamo disturbare il manovratore e contrastare con forza ogni tentativo di comprimere i nostri spazi di autonomia e assumerci le nostre responsabilità, perché i Sardi devono essere protagonisti di tutti i passaggi che li riguardano.»

L’on. Cocco ha poi affermato di condividere la mozione del Pd, che il suo gruppo ha sottoscritto, «ma questo non ci impedisce di criticare la scelta del governo centrale, è vero che non ci sono governi amici o nemici, ma essendo questo governo omologo ad una parte politica dobbiamo porci il problema». Non c’è alternativa, ha concluso il consigliere di Sel: «Lo Stato deve riconoscere i nostri diritti, vogliamo le riforme ma la Sardegna deve accrescere i suoi spazi di autonomia, senza destrutturare il sistema democratico solo per un presunto motivo di taglio di spesa».

Ha preso dunque la parola l’on Alessandra Zedda (Forza Italia). «Dietro la spending review si nasconde la volontà di ledere l’autonomia delle Regioni – ha detto – la Sardegna deve difendere la sue prerogative. In passato abbiamo difeso con forza l’articolo 10 dello Statuto (che assicura alla Regione la possibilità di disporre esenzioni e agevolazioni fiscali nei limiti della propria competenza tributaria). Mi auguro che anche lei sappia interpretare la volontà del popolo sardo. E’ giusto che lei vada domani a Roma alla Conferenza Stato-Regioni portandosi il consenso di tutti i sardi perché questa è la nostra vera battaglia. In questi anni ci si è spostati dai dettami dello Statuto. Se dobbiamo rivedere i contenuti della specialità è per ampliarli non per cancellarli o restringerli. Noi – ha concluso l’on Zedda – le affidiamo un ampio mandato, ma sappia che dietro la disponibilità apparente dei governanti di turno si nasconde la volontà di penalizzare le Regioni autonome».

Subito dopo è intervenuto l’on. Luigi Crisponi. «Lei, ha detto rivolgendosi al presidente Pigliaru richiamando l’antica lotta sarda, si appresta domani ad affrontare un’istrumpa istituzionale. Un’istrumpa che la vedrà accompagnata da tutto il popolo sardo. Si ricordi che all’origine dell’antica lotta sarda c’è il valore dell’appartenenzaIl Governo nazionale ha un atteggiamento invasivo, ha aggiunto l’ex assessore al turismo. Quando è intervenuto in materia di trasporti, fisco, paesaggio, beni culturali ha ritardato lo sviluppo della nostra isola. In Sardegna c’è la volonta di combattere il tentativo di un governo “illusionista” che cerca di dimostrare l’indimostrabile. Se andasse avanti quel progetto – ha concluso l’esponente dei Riformatori – un settore come il turismo, per fare un esempio, tornerebbe nelle competenze statali e le conseguenze sarebbero nefaste».

«La sorte ci offre oggi l’occasione di passare dalle parole ai fatti. C’è la possibilità di mettersi tutti a disposizione quando si trattano argomenti decisivi per il futuro dell’Isola.» Lo ha affermato in apertura del suo intervento l’ex presidente della Regione Ugo Cappellacci. «Apprezzo la sua decisione di arrivare in Aula per proporre un dibattito su un argomento così importante – ha detto rivolgendosi al presidente Pigliaru – la situazione è difficilissima: la questione sarda è una questione ancora aperta a oltre 150 anni dall’unità d’Italia. Energia, trasporti, infrastrutture sono nodi irrisolti: la Sardegna continua a scontare forti ritardi rispetto ad altre regioni d’Italia e d’Europa».

«Dal rapporto con lo Stato dipende molta parte dei nostri impegni finanziari – ha ricordato l’on. Cappellacci -. Lo Stato non ha tenuto un atteggiamento leale con la Regione. Lo ricordo perché lei sappia che lo Stato non fa concessioni. Chi difende i diritti della Sardegna dovrà affrontare queste difficoltà.»

L’on. Cappellacci ha poi parlato di “centralismo irresponsabile” riferendosi al disegno di riforma costituzionale.

«Da una parte lo Stato avoca a se poteri, funzioni e risorse ma dall’altra non assolve ai propri doveri, scappa dalle sue responsabilità e non rispetta gli accordi sottoscritti solennemente. Siamo dovuti ricorrere alla Corte Costituzionale per veder rispettata l’intesa sulle entrate fiscali.»

«Ci deve essere un riequilibrio dei poteri – ha concluso l’ex governatore – per metterci alla pari delle altre Regioni.»

Il presidente ha dato la parola al capogruppo di Soberania e Indipendentzia, Emilio Usula, il quale si è detto soddisfatto del clima di condivisione che si è creato in Aula in un momento «in cui in qualche modo sono sotto attacco i nostri programmi e le nostre prerogative». L’on. Usula ha affermato che questo attacco debba essere respinto con forza e fermezza.

«Nessuna crisi economica – ha detto – può negare spazi di democrazia. Vogliamo essere un popolo sovrano e contrastrare la deriva centralistica e ridare il suo ruolo alla Regione, magari aumentandone le prerogative.»

Il capogruppo del Psd’Az, Christian Solinas, ha espresso  apprezzamento per il metodo utilizzato dal presidente Pigliaru nel voler riferire all’Aula quanto stava accadendo a Roma. «Presidente vada a Roma domani con un ampio mandato di quest’Aula a tutela dell’autonomismo». Secondo l’on. Solinas l’azione dello Stato sembra voler scaricare le responsabilità della crisi sulle Regioni.

 

Il presidente del Consiglio, on. Ganau, ha quindi invitato l’ultimo iscritto nel dibattito, l’on. Pietro Pittalis, a prendere la parola per il suo intervento.

Il capogruppo di Forza Italia ha dichiarato fin nelle premesse il proprio favore per un ordine del giorno unitario «è la risposta più eloquente ai signori tribunalizi d’oltre Tirreno che pretendono di cancellare la nostra Autonomia, in ossequio alla tendenza allo statalismo e al culto dell’uniformità». L’on. Pittalis ha ribadito le distanze politiche verso tali tendenze e ha ribadito di riconoscersi, invece, nei principi del liberalismo e di sentirsi convinto nell’appartenere «ad una nazione sovrana con una sua lingua e un suo popolo».

Il capogruppo di Fi ha invitato il Consiglio a non limitarsi al dibattito in Aula ma a promuovere e favorire azioni e iniziative con il coinvolgimento dell’intero sistema sociale e culturale sardo

L’on. Pittalis ha invitato alla prudenza sugli esiti dell’incontro del presidente della Giunta, in programma per domani a Roma, in ordine ai risultati circa gli interessi della Sardegna e ha denunciato come «le grandi burocrazie ministeriali continuino a lavorare contro l’Isola» e il tutto si aggiunge all’assenza di una autentica cultura federalista.

«Con la democrazia e la dialettica – ha concluso il capogruppo di Forza Italia – dobbiamo contrastare il disegno centralista dello Stato italiano e in questa battaglia il presidente Pigliaru può contare anche sul nostro convinto sostegno.»

Dopo un breve sospensione dei lavori, il presidente Ganau ha comunicato che la conferenza dei capigruppo ha predisposto un ordine del giorno unitario di cui dà lettura all’Assemblea. Nel documento, diviso in 4 punti, si impegna la Giunta «a ricercare ogni sede di confronto con il Governo perché venga salvaguardata la specialità autonomistica della Sardegna, sollecitando nel contempo tutte le rappresentanze sarde nel Parlamento italiano affinché si battano nel modo più efficace possibile contro la cancellazione dell’autonomia regionale».

La Giunta ha espresso parere favorevole sul documento. Il presidente ha dato quindi la parola ai consiglieri per le dichiarazioni di voto.

L’on. Mariolino Floris (Sardegna) ha annunciato la sua astensione ritenendo il documento “inutile” nell’attuale contesto politico nazionale e istituzionale. Non è la prima volta, ha ricordato, «che bocciano la proposta di riforma della legge elettorale per le europee che garantirebbe rappresentanza alla Sardegna». Qui, ha aggiunto Floris, «servono risposte chiare perché ci stiamo gicando il futuro della Sardegna e quella di non votare non può essere una soluzione: facciamo invece una lista di sardi e votiamo i sardi».

Esaminando il contenuto dell’ordine del giorno unitario, l’on. Floris ha detto che, più che un confronto col Governo «dobbiamo chiedere un incontro col Presidente della Repubblica che, proprio qui in Sardegna, si era speso a favore dell’autonomia regionale». Semmai, ha concluso, «serve la nostra presenza fisica a Roma, non solo della classe politica ma anche del mondo produttivo e sindacale, degli amministratori locali: non possiamo mandare il presidente da solo».

L’on. Gavino Sale (Misto) ha sostenuto che «dal dibattito in Aula si rafforza l’impressione che in Sardegna c’è davvero un aria nuova». La fusione delle due mozioni, a suo avviso, è indice di maturazione di una certa coscienza, che qui c’è un popolo e una nazione viva. Dopo essersi detto d’accordo con l’on. Floris sul fatto che il confronto non sortirà grossi effetti, l’on. Sale ha aggiunto che «i nodi di tanti anni stanno arrivando al pettine, la coscienza di nazione e di popolo sta superando la capacità di risposta della classe politica». Il punto, secondo Sale, «non è quanto ci possono concedere o quanto possiamo chiedere ma quanto la Sardegna saprà essere protagonista del proprio destino e lo stesso referendum sulle province parla, al punto di 6, di costituente e di riforma dello Statuto». Per l’esponente del gruppo Misto, dunque, bisogna partire da questo: «Il presidente non è più un banale governatore ma il presidente della nazione sarda, questo processo è più ampio della destra e della sinistra, a questo processo dobbiamo dare una accelerata, mettendo in moto una forza che il popolo sardo ha espresso dall’interno e passando da una identità depressiva alla consapevolezza dei valori che rappresentiamo».

L’on. Pizzuto, citando il giurista Piero Calamandrei che parlava della Costituzione, ha ricordato che «quando la nave va in fiamme non ci si può fermare sulle appartenenze». E qui, ha proseguito Pizzuto, «c’è il pericolo che la nostra autonomia sia travolta da spinte disgregatrici che mettono in pericolo la democrazia nel nostro Paese».

Conclusi gli interventi e non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente Ganau ha messo in votazione l’ordine del giorno, che è stato approvato con una sola astensione.

Successivamente ha chiuso la seduta, comunicando l’organizzazione dei lavori per la prossima settimana. Mercoledì, 16 aprile, alle 10.30, si riuniranno tutte le Commissioni per l’elezione dei presidenti. Il Consiglio riprenderà i suoi lavori nella stessa giornata di mercoledì 16 alle 16.00.

Consiglio regionale 3 copia

Sono ripresi poco dopo le sedici i lavori del Consiglio regionale. All’ordine del giorno le comunicazione del Presidente della Regione sul disegno di legge di revisione del Titolo V della Costituzione approvato dal Consiglio dei Ministri. In apertura di seduta il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha comunicato all’Aula l’avvenuta costituzione del nuovo gruppo consiliare “Sardegna”. Ne fanno parte i consiglieri Modesto Fenu (presidente), Mario Floris, Edoardo Tocco e Paolo Truzzu.

Subito dopo il presidente Ganau ha sospeso i lavori per dieci minuti in attesa dell’arrivo del presidente della Regione Francesco Pigliaru.

Alla ripresa dei lavori, il presidente dell’Assemblea, Gianfranco Ganau, ha dato la parola al presidente Pigliaru.

Il Capo dell’esecutivo ha illustrato brevemente la posizione della Regione sarda sulla riforma del Titolo V della costituzione. Una riforma – ha detto Pigliaru – che mette a rischio la specialità della Sardegna ed espande la potestà legislativa dello Stato.

Noi – ha detto il presidente – difenderemo le prerogative della nostra autonomia e su questo punto porteremo avanti una battaglia insieme alle altre regioni speciali.

«Le potestà esclusive affidate dalla Costituzione alle Regioni autonome devono rimanere tali – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. La Regione deve continuare a poter decidere sulla gestione del territorio, sulla tutela del paesaggio, sulla scuola, sugli enti locali etc. Noi, ha aggiunto il presidente, siamo in grado di dimostrare di saper esercitare al meglio il nostro potere e di saper utilizzare le risorse a disposizione per lo sviluppo. Tuteleremo in ogni modo i nostri spazi di sovranità presenti e futuri. Domani ci sarà un primo confronto con le altre autonomie speciali. Il 14 aprile a Roma si terrà invece un incontro tra le delegazioni dei Consigli e degli esecutivi delle Regioni e delle Province autonome.»

Subito dopo le comunicazioni del presidente Pigliaru, è intervenuto in Aula il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, per illustrare la mozione del centrodestra sulla “Innovazione del Titolo V della Costituzone e in particolare sulla modifica del Senato nella quale è contemplata anche l’abolizione del regime di autonomia speciale della Sardegna”. L’opposizione su questo punto chiederà la convocazione straordinaria del Consiglio Regionale. «Serve una presa di posizione forte in difesa della nostra autonomia – ha detto Dedoni – Consiglio, Giunta e parlamentari sardi devono fare fronte comune per respingere questo tentativo di cancellare la specialità dei sardi.»

Un’altra mozione sulla riforma del Titolo V e del Senato della Repubblica, presentata dal centrosinistra, è stata invece illustrata dal capogruppo del Partito Democratico, Pietro Cocco.

«Concordo con il Presidente Pigliaru sull’esigenza di difendere le nostre prerogative di Regione autonoma – ha detto l’on. Cocco – attenti però ad insistere sul tema dell’identità rilanciato in Europa da movimenti xenofobi, reazionari e conservatori. Occorre puntare sul regionalismo,difendere la nostra autonomia e ragionare su una riforma degli statuti speciali mettendo in campo una proposta forte che veda insieme tutte le forze politiche della Sardegna.»

Nel dibattito è intervenuto il consigliere del neocostituito gruppo consiliare “Sardegna”, Edoardo Tocco, che ha ribadito la necessità di difendere le prerogative previste dallo Statuto Speciale. Secondo Tocco, è necessario portare a Roma una posizione unitaria per dare più forza alle rivendicazioni dell’Isola.

Una nuova “Carta de Logu” ha invocato, invece, Annamaria Busia (Centro Democratico) per costruire un nuovo rapporto con lo Stato.

«In questi anni la nostra autonomia ha subito uno svuotamento e una compressione non solo dall’esterno, ha detto l’on. Busia. La politica ha la colpa di non aver sfruttato gli spazi a disposizione». Al termine del suo intervento, l’on. Busia ha rivolto un appello all’Aula perchè sull’argomento si arrivi a una mozione unica.

RSU Alcoa

Nuova manifestazione di protesta questa mattina, a Cagliari, di una ventina di lavoratori delle imprese d’appalto che operavano nell’indotto dello stabilimento Alcoa di Portovesme. Hanno occupato l’assessorato regionale del Lavoro, per denunciare i ritardi nel pagamento della cassa integrazione in deroga. La grave situazione venutasi a creare, ha portato i delegati dei lavoratori a mettere in atto una nuova clamorosa azione di protesta della sede dell’assessorato ed hanno chiesto un incontro con l’assessore, Virginia Mura, per ottenere garanzie.

Domani la vertenza Alcoa vivrà un altra giornata molto importante, con l’incontro al ministero dello Sviluppo economico, tra il governatore Francesco Pigliaru ed il sottosegretario Claudio De Vincenti.

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Il Consiglio regionale ha eletto i segretari dell’Ufficio di Presidenza: Angelo Carta (Psd’Az), Michele Cossa (Riformatori sardi), Michele Azara (Sardegna Vera) e Luca Pizzuto (Sel). I quattro consiglieri si aggiungono ai due vice presidenti, ai tre questori e al segretario già eletti dal Consiglio regionale, come previsto dal comma 2 dell’articolo 4 del Regolamento.

«Francesco Pigliaru 1 copia

Dobbiamo dare risposte ai cittadini sulla povertà, sulla disuguaglianza, sull’ambiente, sul lavoro e sull’istruzione. Il suo programma è il nostro programma.»

Lo ha affermato Emilio Usula, capogruppo di Soberania e Indipendentzia, in riferimento alle dichiarazioni programmatiche del Presidente Pigliaru. Bisogna rilanciare con forza il confronto con lo Stato sulla Vertenza entrate e sul Patto di stabilità, ha affermato, e intervenire  sulle emergenze sociali.

«Povertàe mancanza di lavoro sono la negazione del diritto di cittadinanza e dello stesso diritto di esistere», ha affermato Usula. Il capogruppo di Soberania e Indipendentzia ha chiesto alla Giunta di mettere fine alle emergenze sanitarie animale come lingua blu e peste suina e di cambiare gestione della Sanità: «Basta con il super potere dei Direttori generali delle Asl».

 

Apertura alla collaborazione è stata espressa dal leader dell’Udc, Giorgio Oppi, ricordando al presidente Pigliaru che la coalizione di centrodestra ha preso più voti di quella del centrosinistra e che il presidente Pigliaru rappresenta appena il 23 per cento degli elettori. Per questo Oppi ha esortato il presidente ad approntare ogni riforma in Consiglio, concordando le azioni con il Consiglio regionale. Poi l’attacco sulla Giunta composta da tecnici: non è stato tutelato il volere degli elettori sardi ed è stato aggiunto  un costo per la Regione con i 12 stipendi degli assessori definiti “senza esperienza”. E, citando Massimo D’Alema,ha affermato “la politica è la più raffinata delle professioni intellettuali”.  Oppi ha poi enunciato i alcuni dati della Sanità: «Per quanto riguarda la spesa farmaceutica: nel 2013 la spesa è diminuita di 28 milioni, e l’acquisto di farmaci ha registrato risparmio di 12 milioni. Il Sole 24 Ore ha annoverato la Sardegna tra le Regioni virtuose».

Il capogruppo di Sardegna Vera, Efisio Arbau, è intervenuto in sardo «per segnalare che parlare nella lingua della nazione sarda non è una nota di colore ma uno dei capisaldi del patto costituzionale tra la nostra comunità nazionale e lo Stato italiano». Arbau ha affermato come sia necessario combattere la crisi anche aprendo a una rinegoziazione dei debiti con Equitalia, ma bisogna puntare anche sull’istruzione, sul sostegno all’economia isolana, in particolare all’agricoltura.

Per il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, è fondamentale che il potere tecnico della Giunta e quello politico del Consiglio lavorino in sinergia. Per l’esponente della maggioranza i punti su cui bisogna intervenire con decisione, e dando risposte concrete, sono l’industria, le bonifiche e l’agricoltura. Sul piano energetico, Cocco ha definito quello varato dalla Giunta Cappellacci condivisibile in quasi ogni suo punto. Per questo ha esortato il presidente, con alcune modifiche, a proseguire sulla strada tracciata.

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha affermato che il suo partito sosterrà il Referendum sardista e ha ricordato che la coalizione di centrodestra ha ottenuto più consenso di quella di centrosinistra. Pittalis ha affermato, comunque, la volontà di dare un contributo positivo nell’interesse dei sardi, vista la gravissima crisi che attraversa la Sardegna. Poi la difesa del lavoro fatto dalla precedente Giunta: «Nessuno – ha affermato Pittalis – avrebbe potuto fare di più e meglio della Giunta Cappellacci che ha tutelato la specialità e i diritti della Sardegna senza paure». Pittalis ha esortato il presidente Pigliaru a stare attento al Premier Renzi e a spiegargli di che pasta sono fatti i sardi.

Replica di apertura alla minoranza quella del presidente della Giunta, Francesco Pigliaru. Un intervento in cui il capo dell’Esecutivo ha riconosciuto che la Giunta Cappellacci ha portato avanti «molte azioni positive nel rapporto con lo Stato e nel tentativo di ridurre l’Irap». Il presidente ha rassicurato l’Aula che la Giunta non ha intenzione di introdurre altre tasse, anzi vuole dare ossigeno a una terra in grave difficoltà. Tra i punti fondamentali la ridiscussione del Patto di Stabilità, una rapida revisione della spesa con la riorganizzazione degli assessorati.  Nessuna sottovalutazione dei settori dell’agricoltura e pastorizia, ha affermato, con un maggiore intervento nel settore dell’innovazione, ma anche con un’attenzione importante verso la tutela del diritto allo studio e al lavoro. Pigliaru ha difeso le sue scelte nella composizione della Giunta, perché è composta da tecnici, ma si tratta di persone che, a vario titolo, sono sempre state vicino alla politica. Il presidente Pigliaru ha poi evidenziato l’importanza delle infrastrutture e dell’energia, perché «la mancanza del metano è un pesantissimo costo che paga la Sardegna a causa dell’insularità». «Avvieremo subito tutti i cantieri», ma gli interventi legati all’assetto idrogeologico, all’alluvione e all’edilizia scolastica dovranno stare al di fuori dal Patto di Stabilità e sarà questa una delle nostre primissime richieste.

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Il capogruppo del Centro Democratico, Roberto Desini, ha espresso sostegno al presidente Pigliaru ed ha evidenziato il dato positivo, rappresentato dalla presenza di 15 sindaci in Consiglio regionale.

«I primi cittadini sono un valore aggiunto, il termometro della crisi sociale presente nei territori e sono in grado di riavvicinare i cittadini alle Istituzioni.»

Per Roberto Desini, le principali emergenze sono rappresentate dalla lotta alla povertà, dalla corretta amministrazione della sanità riducendo, per esempio, le Asl da 8 a 3, ma anche e, soprattutto, dalla tutela del diritto allo studio.

L’assessorato regionale del Lavoro ha pubblicato l’elenco aggiornato dei soggetti accreditati per lo svolgimento dei servizi per il lavoro.

Con l’accreditamento, la Regione riconosce l’idoneità a partecipare attivamente al sistema regionale dei servizi pubblici per il lavoro, erogando sul territorio regionale e/o provinciale tali servizi, anche mediante l’utilizzo di risorse pubbliche, e operando in modo integrato con le attività istituzionalmente svolte dalle Amministrazioni provinciali tramite i centri dei servizi per il lavoro.

In particolare, i soggetti accreditati svolgeranno le seguenti funzioni:

a) accesso e informazione;
b) orientamento di primo livello;
c) facilitazione dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro;
d) orientamento specialistico;
e) accesso ai percorsi di accompagnamento al lavoro;
f) servizi per le imprese.

L’Arpas ha pubblicato una selezione per titoli e colloquio per l’affidamento di un incarico ad un esperto informatico “web developer” per implementare la piattaforma informatica integrata per la condivisione dati nell’ambito delle attività del progetto Proterina -2 finanziato nell’ambito del PoItalia – Francia Marittimo 2007-2013.

L’incarico si svolgerà presso il Dipartimento meteoclimatico dell’Agenzia e comporterà la collaborazione con il personale tecnico esperto operante nelle attività di progetto.

Ai candidati sono richiesti, oltre requisiti di ordine generale, i seguenti requisiti professionali:

– laurea magistrale in ingegneria informatica o in informatica;
– esperienza almeno biennale, maturata negli ultimi cinque anni, nello sviluppo di piattaforme web con microsoft visual studio.

Gli interessati dovranno far pervenire le domande entro le ore 13.00 del 30 aprile tramite raccomandata con ricevuta di ritorno al seguente indirizzo:

Arpas – Dipartimento meteoclimatico
Viale Porto Torres 119 – 07100 Sassari

Le domande potranno essere consegnate a mano presso l’ufficio protocollo dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 13.30 e il pomeriggio dal lunedì al giovedì dalle ore 15.00 alle 17.00.

Consiglio comunale Sant'Antioco 0 

Il sindaco di Sant’Antioco Mario Corongiu, stamane ha diffuso una nota nella quale ribadisce la disponibilità dell’Amministrazione comunale a favorire il pagamento dei tributi relativi al suolo pubblico, anche con scadenze programmate e di agevole portata per i commercianti che negli ultimi anni non vi hanno potuto far fronte. Il programma stabilito in una delibera approvata già dal settembre scorso dall’unanimità del Consiglio comunale, su proposta dell’assessore Paolo Garau, prevede il pagamento degli arretrati anche in dieci anni, sulla base degli importi insoluti, così come dice la legge.

«E’ un metodo che consente al Comune di essere vicino ai commercianti favorendo il recupero, ma senza provocare ulteriori traumi di natura economica – ha detto il sindaco Corongiu – in buona sostanza, è un modo per favorire coloro che a pagare non ce l’hanno fatta e consente di continuare a lavorare con maggiore tranquillità, garantendo allo stesso tempo il pagamento dell’insoluto da parte dei commercianti.»

Questa soluzione è stata adottata una volta preso atto che i mancati pagamenti del passato derivavano non dalla volontà ma dall’effettiva impossibilità, e questa possibilità si traduce concretamente in certezza del pagamento stesso. Meglio evitare che le attività commerciali chiudano, anche in questo modo. E’ questo lo spirito della deliberazione voluta da tutto il Consiglio comunale che ha preso atto di come la crisi degli ultimi anni abbia colpito le attività produttive a livello nazionale e regionale, senza risparmiare quelle del Sulcis Iglesiente, territorio nel quale la crisi economica è stata particolarmente sentita, in conseguenza della crisi dell’industria metallurgica e del turismo.

Christian Solinas 5

Duro intervento, in Consiglio regionale, nel dibattito sulle dichiarazioni programmatiche del presidente, Francesco Pigliaru, del capogruppo del Partito Sardo d’Azione, Christian Solinas.

«La Giunta Pigliaru, pur formata da persone preparate – ha detto l’ex assessore dei Trasporti – è l’immagine compiuta di un commissariamento della politica a vantaggio della tecnica e dell’economia. Noi valuteremo con la “politica” il vostro operato, perché vogliamo restituire centralità alla persona.»

«Sono condivisibili – ha aggiunto Solinas – i punti sulla riforma elettorale, sulla volontà di essere il presidente di tutti e anche sui trasporti.»

Christian Solinas, infine, ha esortato la Giunta a valutare i progetti positivi posti in essere dalla precedente Giunta, ma anche di non dimenticare che sardismo, indipendentismo e sovranismo rappresentano la terza grande forza politica della Sardegna.