28 November, 2024
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Simone Franceschi copia

Si concluderà sabato 5 aprile la visita a Iglesias di un gruppo di studenti provenienti dalla scuola Elsa-Brändström-Gymnasium di Oberhausen. L’iniziativa rientra in un progetto didattico tra l’Istituto tedesco e il Liceo Baudi di Vesme, nato all’interno del gemellaggio tra la città di Iglesias e quella di Oberhausen. Il gruppo tedesco – composto da studenti, docenti e dirigente scolastica – ha in programma la mattina di lavorare a scuola mentre la sera sarà impegnato a visitare Iglesias e il suo territorio. Nel prossimo mese di maggio il programma dello scambio prevede la visita dei nostri studenti in Germania.

«La collaborazione tra le scuole – afferma il prof. Giuseppe Melis, dirigente scolastico del Baudi di Vesme – proseguirà con sempre maggiore intensità con progetti didattici e culturali di sempre più ampio respiro.»

«Questa iniziativa – commenta l’assessore alla Cultura e Turismo, Simone Franceschi – è il segno della volontà delle amministrazioni comunali di Iglesias e Oberhausen di progettare iniziative che coinvolgano le scuole, le associazioni e le imprese, con particolare attenzione ai giovani.»

 

Il Papa Francesco copia

Una delegazione di lavoratori Alcoa ed i rappresentanti sindacali dei metalmeccanici Roberto Forresu, Rino Barca e Daniela Piras, hanno partecipato questa mattina all’udienza settimanale del Papa. Ancora una volta la vertenza dello stabilimento di Portovesme, chiuso ormai da tempo ed in attesa della definizione della trattativa per il passaggio di proprietà, è stata portata così all’attenzione nazionale ed internazionale.

I tre sindacalisti, accompagnati dall’arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio, da sempre vicino alle battaglie dei lavoratori del Sulcis fin dagli anni della sua esperienza da vescovo di Iglesias, hanno donato a Papa Francesco una giacca da operaio ed un piatto in ceramica raffigurante la Cattedrale di Santa Maria di Monserrato di Tratalias.

I lavoratori rivendicano, per l’immediato, il pagamento degli ammortizzatori sociali in deroga, un preciso programma per l’avvio dei lavori di bonifica del territorio e la realizzazione delle infrastrutture necessarie a rendere lo stesso appetibile per nuovi investimenti. L’interesse più forte resta però legatoalla trattativa per la cessione dello stabilimento che vede protagonista la multinazionale elvetica Klesch.

Al rientro dalla Capitale, domani mattina i lavoratori si riuniranno in assemblea nella sala riunioni dello stabilimento di Portovesme per definire un nuovo calendario di manifestazioni.

Dalle ore 12.00 del 29 aprile sarà possibile presentare le domande di accesso alle agevolazioni del bando per i progetti di filiera e di sviluppo locale nelle aree di crisi e nei territori svantaggiati (Pfsl). Ne dà comunicazione il Centro regionale di programmazione.

Tutti i soggetti ammessi alla seconda fase potranno presentare la domanda di accesso alle agevolazioni esclusivamente attraverso il sistema informatico messo a disposizione dall’Amministrazione regionale fino alle ore 20 del 2 giugno 2014.

Per informazioni è possibile contattare l’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Centro Regionale di Programmazione ai seguenti recapiti: telefono 070 606 7028, e-mail: crp.urp@regione.sardegna.it

dichiarazioni_program_presidente_pigliaru_02042014

Terza riunione del nuovo Consiglio regionale, questa mattina, dedicata alle dichiarazioni programmatiche del presidente della Giunta, Francesco Pigliaru.

Dopo le formalità di rito, il presidente ha comunicato all’Aula l’avvenuta costituzione del nuovo gruppo consiliare “Centro Democratico”, formato dai consiglieri on. Roberto Desini (presidente) on. Annamaria Busia (vicepresidente), on. Eugenio Lai e on. Gavino Manca (Lai e Manca, eletti rispettivamente nelle liste di Sel e Pd, hanno dato un’adesione tecnica).

Subito dopo,  il presidente Ganau ha dato la parola al presidente della Regione Francesco Pigliaru per la presentazione al Consiglio delle Dichiarazioni Programmatiche. (PSP)

«La campagna elettorale è finita e oggi sono il presidente di tutti i sardi». Con queste parole l’on. Francesco Pigliaru ha aperto le sue dichiarazioni programmatiche da presidente della Regione e ha ribadito in premessa l’impegno a dimostrarsi un presidente capace di dare risposte credibili anche ai tanti sardi che nelle ultime elezioni hanno scelto di non recarsi alle urne.

Ricreare la fiducia nella politica e riconquistare la fiducia dei cittadini è stato il primo compito «condiviso» indicato dall’on. Pigliaru ai consiglieri regionali della XV legislatura, insieme con l’auspicio ad un confronto leale «nei toni e nel merito» tra maggioranza e opposizione, senza fare ricorso, dunque, «a facili proposte demagogiche che, nella loro insostenibilità  economica e inefficacia di risultati concreti, creano prima illusioni e poi ulteriore sfiducia».

«La politica come servizio alla comunità» è l’elemento principale della legislatura che è stato indicato dal presidente della Giunta che non ha mancato di sottolineare come la Sardegna «impoverita e esausta»  è chiamata «a fare ancora dei sacrifici per rialzarsi». L’on Francesco Pigliaru ha affermato la necessità di «mettere la spesa corrente sotto controllo» per far ripartire gli investimenti pubblici e per favorire quelli privati e ha sottolineato che l’azione del governo in questo frangente potrà essere credibile se «il primo ad affrontare le fatiche sarà il ceto politico». Il presidente ha dichiarato di essere consapevole del dover guidare la Sardegna «nel peggior periodo della sua storia recente» e ha indicato il 2014 come l’anno che deve segnare una svolta per l’Isola e una grande occasione per ripartire.

L’on. Pigliaru ha dunque ricordato i dati che dimostrano come la Sardegna in questi anni sia «scivolata all’indietro» (riduzione del regionale del 7% rispetto al 2008; 80mila posti di lavoro perduti) e ha definito il livello della disoccupazione «una tragedia di dimensioni storiche» che ha portato alla crescita esponenziale del ricorso alla cassa integrazione in deroga (dal 2007 incremento del 500% delle ore autorizzate). Il presidente ha ricordato come la crisi arrivi dall’esterno («da mercati insufficientemente regolati e malamente governati») ma i suoi effetti siano stati moltiplicati dalla inadeguatezza di chi ha governato in Europa («con l’assurda visione del rigore dei conti pubblici»); da chi ha governato in Italia («con l’dea che l’incapacità di fare riforme e ridurre gli sprechi debba essere compensata imponendo agli Enti locali vincoli sempre più severi»); da chi ha governato in Sardegna («non ha capito che questa crisi richiede trasformazioni profonde, investimenti in istruzione e formazione insieme con istituzioni pubbliche in grado di assicurare flessibilità al sistema produttivo e sicurezza sociale a cittadini e lavoratori»).

Il presidente della Giunta ha indicato come prioritaria «la qualità istituzionale» e sottolineato a questo proposito come «troppo spesso persone non all’altezza della situazione sono state messe in ruoli di responsabilità, seguendo logiche di premio della militanza». Il presidente ha definito tali scelte «sbagliate» e ha formulato l’impegno a non ripeterle («per ciò che dipenderà da me e dalla Giunta la militanza non prevarrà mai sulla competenza»).

L’on. Pigliaru ha dunque declinato quella che ha definito «la nostra parola d’ordine» della «qualità istituzionale» e ha spiegato che significa: trasparenza, semplificazione e valutazione delle politiche. Il presidente ha indicato come obiettivo il volere fare della Regione e delle istituzioni sarde «un modello di riferimento per tutti» e di puntare ad una «Regione riformata» cioè «snella e organizzata per obiettivi e per funzioni». Il presidente della Giunta ha annunciato la volontà di voler procedere alla modifica delle principali leggi che regolano l’organizzazione della pubblica amministrazione (1/1977 e 31/1998) e la realizzazione della «banca dati delle competenze del personale regionale». Tra le iniziative imminenti il presidente della Giunta ha indicato la costituzione di «un tavolo di consultazione delle parti economiche e sociali, e dei cittadini utenti dei servizi» affiancato da uno specifico organismo tecnico per la «semplificazione». L’on Pigliaru ha inoltre ribadito come a trasparenza e semplificazione vada affiancata la valutazione degli effetti delle politiche perché «è essenziale dire quanto si spende e come, ma è ancora più importante conoscere quali risultati hanno prodotto quei soldi stanziati e spesi».

Il presidente si è detto consapevole che una riforma di questa natura debba essere adottata su iniziativa del Consiglio regionale e ha però auspicato «che l’adozione di questa essenziale riforma sia tra le prime che verranno discusse in Consiglio».

L’on. Pigliaru ha ricordato come il sistema delle Autonomie locali in questi anni abbia sofferto «di una colpevole trascuratezza» e ha definito prioritaria e urgente l’approvazione di una legge organica di riordino, insieme con l’impegno ad affrontare il tema delle Province e delle città metropolitane. Il presidente della Giunta ha ribadito «elemento fondamentale» dell’azione di governo l’attuazione di una politica di bilancio «rigorosa» perché – è stato il concetto espresso dall’on Pigliaru – la Sardegna non può presentarsi al tavolo del negoziato con lo Stato senza aver avviato una seria azione di «contenimento delle inefficienze e degli sprechi nella spesa della pubblica amministrazione». Da qui l’annuncio della costituzione di un gruppo di lavoro per condurre entro i prossimi sei mesi una «revisione della spesa» e l’impegno a promuovere politiche di sviluppo e a ridurre la pressione fiscale per le imprese. Il terzo elemento della politica di bilancio – indicato dal presidente della Giunta – è la predisposizione e la gestione della nuova fase di programmazione europea 2014-2020.

Per quanto attiene il rapporto con lo Stato, l’on Pigliaru ha indicato nel mancato adeguamento dei limiti di spesa del patto di stabilità, la principale criticità e ha ricordato come il rapporto tra spese consentite dal “patto” e entrate tributarie accertate è crollato «da valori medi del 70% negli anni 2007-2009 al 43% del 2013». Il presidente si è detto pronto, in caso di risposte negative da parte del governo, ad aprire anche una forte contrapposizione pubblica e ha invitato maggioranza e opposizione a condurre una battaglia comune con il coinvolgimento di tutti i parlamentari eletti in Sardegna. In prospettiva – ha dichiarato il presidente della Giunta – rimane l’impegno di ricostituire l’agenzia regionale delle entrate.

L’on Pigliaru ha quindi introdotto il tema delle “responsabilità condivise tra Regione e Stato” per quanto attiene le infrastrutture alcune delle quali, in questi anni, sono state lasciate decadere e invecchiare. L’impegno enunciato dal presidente è quello rivolto a completare gli investimenti strategici già realizzati («lavoreremo per sbloccare le nostre incompiute ma esigeremo che si sblocchino anche le incompiute che dipendono da altri»). Il presidente ha citato il caso del tratto Serrenti-Villasanta («uno scandalo che deve cessare») prima di affrontare il “problema dei trasporti”. In riferimento a quelli marittimi, il presidente ha annunciato la rinegoziazione con lo Stato e la Tirrenia della convenzione sottoscritta nel 2012 e ha confermato attenzione alle convenzioni per la continuità territoriale aerea con Roma e Milano, insieme con l’apertura di un confronto con le realtà locali, gli aeroporti e gli operatori turistici, per quanto attiene la continuità territoriale con gli scali minori (CT2). Il presidente ha sottolineato l’esigenza di una efficace integrazione con i collegamenti offerti dalle compagnie low cost verso le quali ha ribadito apprezzamento «per il determinante contributo offerto allo sviluppo dell’industria turistica».

In riferimento ai trasporti ferroviari il presidente della Giunta ha annunciato l’entrata in servizio dei nuovi treni acquistati dalla Regione e mai entrati in esercizio, e l’attivazione entro l’estate del contratto di servizio con Trenitalia.

L’on Pigliaru ha ricordato la necessità di procedere con l’approvazione del piano regionale dei trasporti insieme con la volontà di rimediare ai ritardi accumulati in questi anni.

Per quanto attiene il tema dell’energia il presidente ha assicurato che il lavoro del Galsi non andrà perduto e che la scelta tra il collegamento nazionale o la costruzione di rigassificatori sarà oggetto di una attenta valutazione di costi-benefici. L’on Pigliaru ha dunque affermato come «il parco di generazione elettrica dovrà fondarsi sul giusto mix di fonti e con un uso delle rinnovabili che crei ricadute sui territori e non esclusivamente consumo del suolo e delle risorse ambientali e paesaggistiche».

Obiettivo di questa Giunta, ha proseguito l’on. Pigliaru, è creare le condizioni per promuovere lo sviluppo del territorio e porre le basi per una società “equa e sicura”.

Equità sociale – ha sottolineato il presidente della Regione – significa pensare al miglioramento della vita di tutte le persone, al sostegno dei genitori che lavorano, degli anziani, dei disabili e non autosufficienti, dei migranti e dei poveri. Per questo, ha annunciato Pigliaru, la legge n.162 sulle non autosufficienze sarà prorogata di tre mesi in modo da avere il tempo per rendere più efficienti gli investimenti, senza tagli ma anche senza sovrapposizioni.

«C’è tanta gente in difficoltà, dobbiamo tener conto di tutti e non privilegiare nessuno.»

Per garantire l’equità sociale è però necessario avere un sistema sanitario efficiente, ha detto l’on. Pigliaru, che ha puntato l’indice contro la gestione degli anni scorsi. Una  gestione, ha affermato il presidente, caratterizzata dall’assenza di programmazione, dal mancato utilizzo delle risorse per gli investimenti, dalla scarsa integrazione tra politiche sanitarie e sociali e da una spesa farmaceutica fuori controllo.

«Il nostro obiettivo è la riorganizzazione dell’intero sistema per assicurare equità, universalità e uniformità dell’assistenza in tutti i territori dell’Isola. Per far questo – ha detto il presidente della Regione – occorre favorire la piena integrazione tra politiche sociali e sanitarie  e puntare su un piano di investimenti per l’edilizia e  l’innovazione tecnologica. Ma soprattutto, ha detto ancora l’on. Pigliaru, serve una gestione delle sanità indipendente dalle ingerenze politiche.»

«La salute si difende anche con la qualità ambientale. Nel programma della Giunta si punta ad una riduzione delle emissioni. Meno carbone, più gas – ha detto il presidente – più raccolta differenziata, meno discariche. La tariffa unica regionale per lo smaltimento è una delle priorità delle politiche ambientali, cosi come le bonifiche ambientali. Per questo, ha annunciato l’on. Pigliaru, vogliamo far funzionare l’IGEA e rendere subito disponibili i 150 milioni di euro stanziati per gli interventi nelle aree minerarie dismesse. Sostenibilità ambientale, green economy e nuove opportunità di lavoro legate all’ambiente saranno le linee strategiche del nuovo governo regionale.»

«Un occhio di riguardo sarà rivolto alla difesa del suolo e alla riduzione del rischio idrogeologico. Un pezzo di Sardegna è in pericolo – ha aggiuno l’on. Pigliaru – per fattori naturali ma anche per un’antropizzazione sbagliata. E’ necessario intervenire sulle emergenze e, allo stesso tempo, pianificare una gestione virtuosa del territorio. A breve, ha anticipato il presidente, sarà attivato il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile. Occorre impegnarsi per recuperare le risorse regionali e statali da destinare alla ricostruzione e ai rimborsi per i danni provocati dall’alluvione  dello scorso autunno. Per uscire dalla crisi bisogna puntare sull’istruzione . Una popolazione istruita è la migliore assicurazione contro i rischi di un’economia globale in continua evoluzione.»

«I numeri sono drammatici: in Sardegna un ragazzo su quattro non completa la scuola dell’obbligo, cinque su sei non riescono a laurearsi. Dati inaccettabili, secondo Pigliaru, per una regione europea. Occorre invertire la rotta. Il tasso di dispersione scolastica è allarmante, soprattutto nelle zone interne dove si vivono situazioni di crescente difficoltà. La Giunta – ha annunciato l’on. Pigliaru – presenterà a breve un piano straordinario per l’istruzione con alcune priorità: a) incentivazione delle scuole dell’infanzia, b) lotta alla dispersione scolastica con l’attivazione di servizi per l’orientamento, il sostegno alle famiglie e alle autonomie scolastiche, l’aggiornamento dei docenti.

Tra le azioni programmate, anche un robusto intervento finanziario per la riqualificazione degli edifici scolastici. Ai 30 milioni di euro già disponibili si aggiungeranno altre significative risorse nelle prossime settimane.

Grande attenzione, sarà rivolta anche alle imprese. Serve in Sardegna un “sistema produttivo flessibile” che consenta alle aziende di utilizzare le trasformazioni del mercato e le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica. Alla flessibilità che rischia di creare ingiustizie sociali, ha sottolineato il presidente, bisogna però affiancare adeguate politiche di sostegno ai lavoratori in difficoltà.»

«L’attuale sistema di protezione sociale dei disoccupati è inadeguato – ha affermato l’on. Pigliaru – serve un nuovo modello che incentivi i soggetti in difficoltà a cercare un nuovo lavoro offrendo efficienti servizi per l’impiego che aiutino i lavoratori a ricollocarsi nel mercato. Nelle prossime settimane sarà presentato il Piano “Garanzia Giovani” che prevede la presa in carico dei ragazzi nella fascia d’età 15-29 anni per i quali saranno attivati percorsi formativi personalizzati. La Giunta lavorerà anche per facilitare l’accesso al credito da parte delle imprese e il riordino della normativa sulla contribuzione pubblica.»

Il presidente ha voluto inoltre indicare anche altri due fattori che concorrono allo sviluppo dei territori: la parità di genere e la qualità paesaggistica.

«Sul primo punto la Giunta – ha detto Pigliaru – lavorerà per garantire alle donne condizioni paritarie per l’accesso al mondo del lavoro, reali politiche a sostegno delle famiglie, una cabina di regia sulle Pari Opportunità. Dal Presidente della Regione anche l’impegno per la riforma della legge elettorale “del tutto deludente in termini di una equilibrata rappresentanza di genere”.»

«Sul secondo punto – ha ricordato il presidente – la Giunta punta a gestire il necessario aggiornamento del Piano Paesaggistico Regionale, salvaguardandone i principi e mantenendo alta la tutela del bene paesaggistico. Si lavorerà inoltra ai Testi Unici sull’Urbanistica e l’Edilizia per favorire l’approvazione dei PUC da parte dei Comuni.»

Al termine  del suo intervento l’on. Pigliaru ha ricordato le numerose vertenze aperte. «Il nostro impegno – ha detto – è salvare il salvabile compatibilmente con i vincoli imposti dalla normativa europea. Siamo pronti alla sfida che ci attende, ha detto il presidente della Regione, ho fiducia nella maggioranza che rappresenta le tante anime della Sardegna, ma anche nell’opposizione che, confido, ricoprirà il suo ruolo in maniera battagliera ma costruttiva.»

«Il mondo è cambiato – ha concluso l’on. Pigliaru – problemi  nuovi impongono soluzioni nuove. Solo attraverso politiche moderne possiamo restituire speranza alla Sardegna. Dobbiamo avere il coraggio delle scelte con determinazione e senso di responsabilità.»

Subito dopo l’intervento del presidente della Regione, il presidente del Consiglio, on. Gianfranco Ganau, ha convocato una breve conferenza dei capigruppo, al termine della quale ha dichiarato chiusa la seduta e rinviato i lavori a domani. All’ordine del giorno il dibattito sulle Dichiarazioni Programmatiche del presidente della Regione e l’elezione di tre segretari dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Rr

I lavori del Consiglio riprenderanno domani mattina alle ore 10.00.

Il 10 aprile, presso la comunità alloggio per anziani “Casa amica San Luigi” di Serbariu, verrà inaugurata una mostra di Denise Diana. Sarà una mostra particolare, con la quale l’artista cercherà di impressionare piacevolmente i visitatori con i suoi lavori su lagenarie (zucche). Fino al 20 aprile proporrà moltissime zucche, differenti per seme, forma, grandezza (grezze), frutto di diversi anni di raccolta.

I lavori saranno visibili nell’ampio giardino dell’istituto, appese agli alberi o stese su fili.

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cornacchione

S’intitola “L’ho fatto per il mio paese”, la surreale commedia, ideata e scritta (a quattro mani) da due autori affermati e apprezzati come Francesco Freyrie e Andrea Zalone (drammaturgo e sceneggiatore il primo, attore e doppiatore il secondo, entrambi con una lunga esperienza in tv) – in collaborazione con l’istrionico Antonio Cornacchione, anche protagonista sulla scena accanto ad un’attrice come Lucia Vasini, dotata di irresistibile vis comica e versatile talento.

La scoppiettante pièce racconta lo strano incontro/ scontro tra un’esponente del governo, una ministra appartenente all’élite culturale e economica, stimata docente e moglie di un ricco finanziere e uno degli ultimi idealisti, un sognatore che pensa di cambiare il mondo ma intanto deve fare i conti con un amaro presente, tra bollette e conti da pagare e la temuta lettera di licenziamento già in tasca. Il tentativo di rivalsa del moderno donchisciotte sfocia in un atto disperato, dalle conseguenze imprevedibili: le due visioni opposte della realtà sono inconciliabili, una signora dell’alta borghesia, ammantata di prestigio intellettuale difficilmente potrà comprendere il dramma di chi vive una condizione di perenne precarietà, impegnato nella dura lotta per la sopravvivenza. Dal dialogo impossibile tra due universi paralleli scaturirà un “inferno terrestre” con effetti grotteschi ed esilaranti – come spesso accade, davanti alla catastrofe si ride per non piangere.

In tournée nell’Isola sotto le insegne del CeDAC nell’ambito del XXXIV Circuito Teatrale Regionale Sardo, “L’ho fatto per il mio paese” debutterà – in prima regionale – domani (giovedì 3 aprile) alle 20.30 al Teatro Electra di Iglesias, per approdare venerdì 4 aprile alle 21.00 al Teatro comunale di San Gavino Monreale, dove inaugurerà la Stagione del CeDAC; poi sabato 5 aprile alle 21.00 al Teatro Garau di Oristano e infine domenica 6 aprile sempre alle 21 al CineTeatro Montiggia di Palau.

Nel segno graffiante della satira, lo spettacolo racconta la realtà contemporanea e le contraddizioni del Belpaese negli anni della crisi; gli errori e l’inadeguatezza di una classe politica che appare sempre più distante dalla realtà, incapace di cogliere i segnali di un’emergenza sociale sempre più diffusa, con le nuove povertà, la crescente disoccupazione e le generazioni perdute dei giovani (e ex giovani, ora più che quarantenni) senza speranze né lavoro. Cronache quotidiane di una tragedia annunciata, e inasprita dalla frattura sempre più profonda tra l’élite al potere e la gente comune: fabbriche e imprese chiudono, falliscono i negozi, aumenta la criminalità e intanto si riducono le risorse del welfare, si tagliano i fondi per l’istruzione e la cultura, vien meno il fondamentale patto di solidarietà.

Fragili equilibri economici e politici, sempre più in balìa dei mercati finanziari, e il confronto tra le (ex) potenze occidentali e gli stati emergenti disegnano scenari inquietanti: difficile individuare soluzioni adeguate, temperare la competitività con la qualità della vita, recuperare almeno una parte del benessere che sembrava frutto irrinunciabile del progresso, della civiltà delle macchine e di un’idea condivisa di società giusta.

L’evidenza di una tragedia in atto, non sembra però sfiorare chi regge le sorti del mondo – per cecità, insensibilità e indifferenza, o forse null’altro che una resa a priori con la scelta di preservare solo determinate istituzioni (monetarie) per scongiurare il rischio di un temuto default sul piano internazionale, mentre l’economia implode sotto il peso dei debiti, dei mancati pagamenti, delle tasse, di un costo della vita sempre più alto e di standard qualitativi sempre più bassi. Forse semplicemente i vecchi parametri e le vecchie regole che consentivano di tenere sotto controllo i bilanci non bastano più, occorre inventare nuove forme di sviluppo sostenibile, venuto meno il miraggio di una crescita inesauribile e inarrestabile; e magari tenere conto di quel BIL – benessere interno lordo – vero indice della prosperità di un paese – invece di misurare tutto sul PIL, indicativo solo delle performances di un’economia mercantile, per ritrovare nei fatti e nelle intenzioni la cura del bene comune.

L’ho fatto per il mio paese”: così la protagonista della pièce si difende e insieme rivendica la natura del suo sacrificio e della sua dedizione, che forse mascherano la necessità di colmare un vuoto emotivo, una perdita di senso dell’esistenza nella consuetudine dei riti mondani, nella frequentazione di quella parte della società tanto simile a lei, in cui si riflette e di cui è perfetta espressione. Un’insoddisfazione segreta e inconfessabile, o forse solo il desiderio o il bisogno di compiere un gesto di buona volontà l’hanno spinta a scendere in campo, ad assumere un incarico di responsabilità; ma chi si trova ai vertici deve essere conscio del peso e dell’influenza delle sue azioni; i tagli e gli esuberi, semplici numeri sulla carta, feriscono nella realtà persone vere, distruggono sogni e speranze, con l’unico vantaggio di far tornare (temporaneamente) i conti.

Il suo antagonista è un uomo apparentemente ingenuo, provato dalle dure battaglie dell’esistenza che non hanno però intaccato la sua fede nella possibilità di costruire un domani migliore: lo stridente contrasto tra i suoi progetti e i suoi ideali e la verità di una società che lo rifiuta e lo respinge, rinchiudendolo nel limbo dei senza lavoro, produce la scintilla di rabbia e disperazione che lo porterà a compiere (quasi) una follia. Un gesto eclatante, capace di attirare l’attenzione, per mostrare al mondo la sua indignazione, o forse cambiare il corso degli eventi, influire su quelle decisioni prese dall’alto con totale indifferenza e insofferenza verso il dolore che può scaturirne.

Il finale della storia, non priva di suspense – tra colpi di scena e inattese rivelazioni – come si conviene ad un’opera contemporanea, è tutto da scoprire, per la curiosità e il piacere di quanti andranno a teatro!

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Si è costituito questa mattina in Consiglio regionale il gruppo consiliare Centro Democratico Sardegna. Ne fanno parte i consiglieri Roberto Desini, nominato presidente del gruppo, Anna Maria Busia nominata vicepresidente e i consiglieri Eugenio Lai e Gavino Manca che hanno dato la loro adesione tecnica.

Piazza Roma 3

L’Amministrazione comunale di Carbonia ha accolto, durante la seduta della Giunta Comunale dello scorso 26 marzo 2014, la proposta degli artisti Stefano Masili e Antonella Meloni (in arte Shikanù). È stata così approvata la realizzazione di una mostra culturale d’arte visiva con reading poetico a cura di Claudio Moica e reading poetico musicale “i tre nomadi dell’anima” con la partecipazione di Natascia Capurro.

L’evento si terrà nei giorni 17 e 18 maggio presso la Saletta del primo piano della Torre Civica, in concomitanza con Monumenti Aperti, al fine di arricchire il panorama di proposte che l’Amministrazione Comunale offre a tutte le persone che, nei due giorni, visiteranno il patrimonio culturale, architettonico e paesaggistico di Carbonia.

«Con questa nuova iniziativa – si legge in una nota – l’Amministrazione comunale di Carbonia prosegue nella promozione della vita culturale della città, favorendo e organizzando, in collaborazione con diversi artisti, varie iniziative che contribuiscono a rendere vitale il tessuto cittadino, a valorizzare il patrimonio artistico del territorio e ad attrarre turisti e visitatori. L’obiettivo è rendere possibile la conoscenza delle diverse forme espressive e la circolazione delle esperienze artistiche, incentivando lo scambio e il confronto intesi come manifestazione di crescita culturale dell’intero territorio del Sulcis Iglesiente.»

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La Consulta delle Associazioni del Parco Geominerario esprime grande soddisfazione per la notizia appresa dalla stampa sulla riconferma del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna nella rete europea e mondiale dei GEOPARCHI dell’UNESCO.

Finalmente dopo tanti ammonimenti e diversi “cartellini gialli” viene riconquistato quel riconoscimento internazionale dell’UNESCO che le associazioni di volontariato ora aderenti alla Consulta avevano voluto ancor prima che venisse formalmente istituito il Parco Geominerario come presupposto per valorizzare nello scenario internazionale l’immenso patrimonio che la millenaria epopea mineraria della Sardegna ci ha lasciato in eredità.

Si conferma in tal modo che la sensibilità e l’alto senso di responsabilità dell’UNESCO nell’apprezzare il nostro straordinario patrimonio minerario è stato superiore all’incuria nella quale noi sardi lo abbiamo abbandonato con un danno enorme per le comunità interessate.

Ovviamente, prima di brindare per questa buona notizia preferiamo aspettare per conoscere la decisione ufficiale della Rete dell’UNESCO  in quanto già a conclusione della precedente verifica effettuata alla fine dello scorso mese di agosto erano state diffuse notizie trionfalistiche rivelatesi poi infondate con la riconferma del cartellino giallo.

Soprattutto, aspettiamo a brindare perché vogliamo capire prima quali sono stati i presupposti, le motivazioni, le finalità e il progetto con i quale il Parco Geominerario è stato confermato  tra i GEOPARCHI della prestigiosa rete internazionale.

In ogni caso, la Consulta delle Associazioni considera come un punto di partenza la riconferma del Parco Geominerario nella rete dell’UNESCO in quanto deve essere ripresa con vigore la battaglia, sostenuta dalla Consulta delle Associazioni con il presidio permanente durato 400 giorni all’ingresso di Villa Devoto a Cagliari, per rimuovere definitivamente gli ostacoli che hanno finora impedito al Consorzio del Parco di funzionare facendolo precipitare nella totale inconcludenza gestionale registratasi negli ultimi due anni in particolare.

Per questa ragione la Consulta delle Associazioni manterrà alta la sua vigilanza e la sua mobilitazione perché venga finalmente approvata la riforma del Consorzio del Parco nel rispetto delle prerogative e del ruolo degli Enti Locali e perché si ponga fine alla confusione dei ruoli e al conflitto di competenze tra i diversi soggetti che hanno finora operato  in nome del GEOPARCO, sperperando ingenti risorse finanziarie con l’esclusione sistematica del Consorzio del Parco e senza portare nessun concreto contributo per il perseguimento delle sue finalità istituzionali.

La Segreteria della Consulta delle Associazioni

del Parco Geominerario della Sardegna

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Giovedì 27 marzo 2014 il Coordination Committee dell’European Geopark Network (EGN), riunito al Bielsa National Tourist Parador (Sobrarbe Geopark, Aragon, Spagna) ha deciso di confermare il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna nella rete dei geoparchi assegnando il “Cartellino verde”.

La conferma è susseguente al lungo processo di rivalidazione che era pendente dal 2011, caratterizzato da un iter a tratti roccambolesco e irto di colpi di scena. A prescindere da questi aspetti, troppo spesso aventi il mero taglio da gossip, vorrei evidenziare le tappe che hanno permesso di raggiungere l’obiettivo della permanenza nella rete EGN e, automaticamente, nella Global Geopark Network (GGN).

Una tappa importante è rappresentata dal superamento delle criticità evidenziate nel 2011, come ampiamente documentato dal report stilato dagli ispettori. Poco più di un mese addietro abbiamo provveduto all’invio del dossier integrativo richiesto dall’EGN entro la data perentoria del 28 febbraio 2014. Tale dossier è stato realizzato grazie all’estenuante attività svolta dall’intero staff del Parco e dal prezioso sostegno della Regione Sardegna. Coloro che hanno contribuito in maniera costruttiva sanno quanto sono stati determinanti per il raggiungimento di questo traguardo e per aver gettato solide basi per lo sviluppo futuro del Geoparco. Grazie.

I miei ringraziamenti, anche a nome dello staff, sono estesi all’intero Coordination Committee, in particolare a Nickolas Zouros e Kristin Ragnes per i preziosi suggerimenti ricevuti in questi ultimi mesi, e ai membri dell’ufficio di Presidenza della Regione Autonoma della Sardegna. Infine, grazie per il forte sostegno da parte dei rappresentanti del Forum dei Geoparchi italiani, guidati da Aniello Aloia e in precedenza da Maurizio Burlando, e dei tanti colleghi stranieri che ci hanno fatto sentire ancora una volta membri di una grande famiglia.

Il Commissario Straordinario

Prof. Gian Luigi Pillola