26 November, 2024
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Archiviata anche la seconda sosta di questo primo scorcio di stagione, la VBA/Olimpia Sant’Antioco torna in campo questo pomeriggio, alle 15.00, contro la Caloni Agnelli Bergamo, alla caccia della seconda vittoria consecutiva, per scavalcare la squadra lombarda e guadagnare una più tranquilla posizione di centro classifica.

La squadra di Adrian Pablo Pasquali a Cagliari, due settimane fa, è apparsa in crescita, sia sul piano tecnico sia su quello della convinzione nei propri mezzi, fondamentale in un torneo difficile come quello di B1. Sulla scia dell’entusiasmo ritrovato, cercherà di acquisire continuità di rendimento e di regalare la prima gioia interna ai suoi impagabili tifosi.

Il Volley Iglesias, fin qui spettatore in un campionato apparso completamente fuori dalle sue possibilità (4 partite, 4 sconfitte, nessun set all’attivo), alle 21.00 giocherà ad Alba, sul campo di una Benassi che pare fuori dalla sua portata.

Il Volley Cagliari, ancora scosso dal pesante ko interno subito nel derby con la VBA/Olimpia, è chiusa dal pronostico a Chiusi, contro la capolista Emma Villas, squadra che finora ha lasciato per strada un solo punto, all’esordio, a Sant’Antioco, dove si è imposta per 3 a 2.

Sandro Madeddu tessera PD

«Bugiardi… Questa è la mia tessera…
Ancora una volta sostituite le chiacchiere alle cose concrete…
Il treno con certi manovratori non ci interessa…»

Sandro Madeddu, assessore dell’Ambiente, Turismo, Sport, Spettacolo e Tempo Libero del comune di San Giovanni Suergiu, replica così, esibendo la sua tessera del Partito Democratico, circolo di San Giovanni Suergiu, struttura territoriale di Carbonia Iglesias, firmata dal segretario nazionale Matteo Renzi, alla nota del segretario del circolo Antonio Fanni che qualche ora fa aveva smentito la presenza di tesserati PD nella maggioranza consiliare del comune di San Giovanni Suergiu, che faceva riferimento alla dichiarazione fatta dall’assessore Pulisci durante l’ultimo Consiglio comunale, «il quale dichiarava di essere tesserato con il Partito Democratico». «Gli assessori Pulisci, Madeddu e Solinas appartenenti al gruppo consiliare, Impegno Civico – aveva aggiunto Antonio Fanni -, erano, sono e saranno, insieme agli altri componenti dell’attuale maggioranza, nostri avversari politici, in quanto responsabili del disastro amministrativo della Giunta Palmas, alla quale noi, insieme ad altri gruppi politici locali, stiamo lavorando per costruire un’alternativa seria e competente che possa risollevare le sorti del nostro paese.»

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Prima notte in miniera per le lavoratrici dell’Igea che stamane hanno occupato la galleria VIllamarina di Monteponi, per denunciare il mancato rispetto degli accordi raggiunti per il pagamento degli stipendi arretrati e l’avvio dei progetti di bonifica che dovrebbero rilanciare l’attività della società che cura il mantenimento, la manutenzione e la messa in sicurezza mineraria e gestisce siti di elevato interesse turistico dal punto di vista archeoindustriale, valorizzando in maniera sostenibile, il patrimonio immobiliare di sua proprietà e custodisce un prezioso patrimonio documentale storico minerario.

L’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, intanto, ha convocato un incontro per martedì prossimo, 2 dicembre. «La Regione, dall’insediamento della Giunta Pigliaru, è impegnata con tenacia e coraggio a disegnare un nuovo futuro per le lavoratrici e i lavoratori di Igea. Questo è il nostro obiettivo – sottolinea l’assessore Piras – trasformare Igea in una società con costi e ricavi in equilibrio. Qualche mese fa l’azienda era morta a seguito di una mancata gestione che negli anni ha portato ad accumulare 24 milioni di debiti fino ad azzerare il capitale sociale. Questa Giunta, che ha ereditato quella situazione disastrosa, ha fatto una scelta ben precisa: tenere in vita l’azienda e ridarle un ruolo.» 

«La Regione – si legge in una nota – si è impegnata a garantire risorse adeguate nel bilancio 2015 che consentano di sostenere la procedura concordataria e la futura riorganizzazione societaria. Per raggiungere l’obiettivo, il nuovo commissario liquidatore, Michele Caria, che sarà presto pienamente operativo, elaborerà un piano concordatario che porti l’azienda a un equilibrio finanziario. Il piano dovrà consentire a Igea di svolgere l’attività prevista: in primo luogo, la messa in sicurezza delle miniere e, progressivamente, anche le attività di bonifica. Il risanamento di Igea, come condiviso con i sindacati, passa anche attraverso il percorso d’incentivo all’esodo che dovrà concludersi entro il 2014. Intanto andrà avanti l’analisi organizzativa per migliorare l’assetto complessivo della società con il coinvolgimento di nuovi tecnici e manager e il ricorso a percorsi di formazione e riqualificazione dei dipendenti. Assessorato e azienda stanno nel frattempo accelerando le procedure che rendano possibile il pagamento di lavori già effettuati per permettere a Igea di corrispondere le retribuzioni. L’assessorato dell’Industria, infine, ascolta con attenzione la protesta delle lavoratrici che occupano la miniera di Monteponi ma condanna con decisione ogni ricorso all’uso della violenza.»

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L’ANAP, l’Associazione Nazionale Anziani e Pensionati di Confartigianato ha denunciato oggi che «la legge di stabilità 2015 non tiene in alcuna considerazione le esigenze dei pensionati, soprattutto di quelli che versano in gravi difficoltà economiche, nonostante sia sotto gli occhi di tutti l’impoverimento progressivo che hanno subito i trattamenti pensionistici e il rischio povertà al quale è soggetta una larga parte dei pensionati» e inoltre , reputa inoltre l’incremento del Fondo per la non autosufficienza a 400 milioni “del tutto insufficiente a coprire le esigenze delle persone che si trovano in tali condizioni, in maggioranza anziane».

«Il Governo deve prendere atto come la situazione non sia più sostenibile – ha detto Paola Montis, presidente Regionale dell’ANAP Sardegna – per questo chiediamo ai parlamentari, soprattutto quelli sardi, che la Legge venga migliorata. Occorre ridare fiducia ai pensionati e agli anziani che non hanno mancato e non mancano tutt’ora di svolgere un ruolo di sussidiarietà rispetto al welfare statale.»

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L’assessore regionale della Pubblica istruzione, Claudia Firino, ha commentato i dati, peraltro già noti, sulla dispersione emersi dalla relazione conoscitiva presentata ieri dalla Commissione Cultura della Camera dei Deputati, che vede la Sardegna fanalino di coda con il 25,8%.
«Verifico con piacere che su prevenzione e contrasto della dispersione scolastica ci stiamo muovendo lungo sulla stessa analisi della presidente della Camera Laura Boldrini, che sottolinea l’urgenza di elaborare strategia e anagrafi integrate – dice Claudia Firino –. Strumenti, a livello regionale, in parte da noi già realizzati e in parte in via di realizzazione perché dispersione è una piaga contro la quale stiamo mettendo in campo energie e risorse.»
Solo pochi giorni fa, all’incontro con gli amministratori del Nuorese, lo stesso presidente Pigliaru aveva ribadito: «Stiamo aggredendo la dispersione scolastica ad iniziare dall’edilizia scolastica e presto proporremo al dibattito una proposta progettuale su didattica e nuove tecnologie».
«Abbandonando la logica degli interventi a pioggia – aggiunge l’assessore regionale della Pubblica istruzione -, la grossa novità, che a breve presenteremo nel dettaglio, consiste nel varo di una strategia strutturale che ci porti, nel giro di pochi anni, ad abbassare di almeno 10 punti il tasso attuale. Questa Giunta ha cominciato in maniera imponente dall’edilizia scolastica e stiamo per aprire il confronto su un progetto innovativo di interventi strutturali che coinvolge tutti i soggetti e le relazioni all’interno della comunità educante, per tutto l’arco della scolarità. Rafforzare i punti di forza individuali e le competenze, attuare forme di tutoraggio e favorire il cambiamento organizzativo e ambientale sono i punti fondamentali su intendiamo scommettere. Novità assoluta, è la recente e già attivata Anagrafe degli studenti, strumento imprescindibile per conoscere la situazione nel dettaglio e poter intervenire sui fattori di rischio a livello individuale, di istituto e territoriale.»

 

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«La Sardegna è l’unica regione italiana a non poter utilizzare il metano. Come è facile immaginare e come più volte è stato denunciato da più parti in questi anni, questo gravissimo gap ha ripercussioni estremamente negative nei confronti dell’industria, nel tessuto economico-produttivo isolano e ovviamente nella vita delle famiglie.» Lo scrive, in una nota, la segreteria regionale FSM CISL.

«Non è un segreto – aggiunge la segreteria FSL CISL – che nella nostra Isola i costi di produzione e la spesa media annuale per l’energia elettrica, in virtù del gap, sono sensibilmente più elevati della media nazionale. Recenti indagini dimostrano che se in Sardegna ci fosse il metano, ogni famiglia risparmierebbe in media oltre 270 euro l’anno. Dopo l’abbandono da parte dell’attuale maggioranza che governa la Regione del progetto Galsi (infrastruttura che avrebbe permesso l’approvvigionamento del metano dall’Algeria), l’attuale presidente Pigliaru ha più volte dichiarato nei mesi scorsi di voler intraprendere il percorso di progetti alternativi per la metanizzazione della Sardegna puntando sulla costruzione di rigassificatori.»

«La FSM CISL, in considerazione della gravissima crisi economica che attanaglia indistintamente ogni settore economico ma in particolare quello piccolo e medio industriale, ritiene urgentissimo risolvere definitivamente il gap storico costituito dall’assenza del metano. Chiediamo al presidente Francesco Pigliaru di fare tutto il possibile per accelerare i tempi. Anche perché, centinaia, se non migliaia di aziende in tutta l’Isola, sono ormai in ginocchio e prossime alla chiusura.»

«Portare il metano nella nostra Isola e colmare quella che è una vera e propria disuguaglianza rispetto alle altre regioni italiane ed europee – conclude la segretaria regionale FSM CISL – rappresenterebbe sicuramente un grande impulso al rilancio e alla ripartenza economica della Sardegna.»

Il segretario del Circolo del PD di San Giovanni Suergiu, Antonio Fanni, smentisce la presenza di tesserati PD nella maggioranza consiliare.

«Smentisco la dichiarazione fatta dall’assessore Pulisci durante l’ultimo Consiglio comunale, il quale dichiarava di essere tesserato con il Partito Democratico – dice Antonio Fanni -. Ad oggi nessun componente dell’attuale maggioranza risulta tesserato al nostro partito. L’assessore Pulisci, insieme ai colleghi Madeddu e Solinas, i quali hanno espresso la volontà di iscriversi al partito, non possono essere inseriti nel registro degli  iscritti poiché in totale contrasto con l’articolo 2.9 dello  Statuto del Partito Democratico, il quale vieta le persone appartenenti a movimenti politici o a gruppi consiliari, diversi da quello del Partito Democratico, di tesserarsi al Pd. Inoltre appartengono ad una maggioranza, espressione della lista “Meglio Giovani”, in totale contrasto con la lista ufficiale del Partito Democratico presentatasi alle scorse elezioni comunali.»

«Gli assessori Pulisci, Madeddu e Solinas appartenenti al gruppo consiliare, Impegno Civico, erano, sono e saranno, insieme agli altri componenti dell’attuale maggioranza, nostri avversari politici, in quanto responsabili del disastro amministrativo della Giunta Palmas, alla quale noi, insieme ad altri gruppi politici locali, stiamo lavorando per costruire un’alternativa seria e competente che possa risollevare le sorti del nostro paese. Intendiamo inoltre “zittire” la voce, messa ad arte in Paese, che vedrebbe il primo cittadino Palmas tesserato pure lui al Partito Democratico. Tale voce è falsa ed infondata, creata appositamente per permettere al sindaco di rifarsi una “verginità politica”, persa con il pessimo risultato delle regionali nelle fila dei Riformatori sardi a sostegno di Ugo Cappellacci. Sindaco e assessori – conclude Antonio Fanni – si mettano pure l’anima in pace, ma il Circolo Pd di San Giovanni Suergiu non è un tram su cui salire a poco più di un anno dalle prossime elezioni comunali per pura opportunità politica!»

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Ci vorranno ancora almeno tre settimane per conoscere le decisioni sull’accordo bilaterale Port.Al ed Enel che dovrebbe portare allo sblocco della vertenza della società di Portovesme rilevata dall’imprenditore iglesiente Ninetto Deriu, il cui rilancio produttivo è legato alla fornitura di energia elettrica a prezzi compoetitivi. E’ quanto emerso ieri, al tavolo del ministero dello Sviluppo economico, intorno al quale si sono ritrovati il viceministro delle Attività produttive Claudio De Vincenti, i rappresentanti della Giunta regionale e quelli dell’Enel. Al termine del confronto, le parti si sono impegnate a ritrovarsi a breve, entro il 15 dicembre, per verificare la fattibilità dell’accordo.

Ninetto Deriu è stato invitato a desistere, sia dal Governo sia dalla Regione, dalla propria volontà, espressa qualche giorno fa, di rinunciare al progetto di rilancio qualora entro il prossimo 31 dicembre non dovesse ottenere il via libera alla fornitura di energia a prezzi competitivi, tali da consentire una stabilità nel medio e lungo periodo. E Deriu ha dato la propria disponibilità in tal senso, mostrando ancora una volta di tenere all’investimento già fatto e al progetto messo in campo per il rilancio dell’ex Ila, con un ampliamento della produzione verso nuove linee, compresa quella della cantieristica navale.

Il futuro della Port.Al resta dunque legato ad un accordo bilaterale con l’Enel, mentre al momento appare definitivamente tramontato il progetto per la realizzazione di un mini parco eolico per l’autoproduzione di energia. L’ostacolo insormontabile è quello sopraggiunto con i nuovi vincoli posti da un decreto nazionale alla realizzazione di impianti eolici a meno di tre chilometri dal mare. In un primo momento l’ostacolo sembrava dovesse essere superato da un decreto della Giunta regionale, basato sullo stato del territorio sul quale insiste la fabbrica, ormai compromesso, ma alla fine non se n’è fatto niente ed è risultato decisivo il vincolo contrario.

Certo, appare quantomeno singolare che venga impedita l’installazione di due pale eoliche ad un’impresa che opera in un’area nella quale si trova letteralmente circondata dal vastissimo parco eolico realizzato appena qualche anno fa dall’Enel, con il rischio concreto di vedere andare a monte il rilancio produttivo e il futuro occupativo di 160 lavoratori!

 

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Le scuole civiche di musica non chiuderanno. Lo assicura l’assessore regionale della Cultura Claudia Firino la quale, sebbene come per gli altri settori si sia trovata ad operare con un bilancio redatto dalla giunta precedente, ha comunque trovato il modo di permettere allo scuole civiche di musica di proseguire nella loro attività.
«Non è mai stata intenzione di questo assessorato sottrarre i fondi alle scuole civiche di musica, che godono invece del pieno sostegno della Regione – ha dichiarato l’assessore Firino -, come ho già avuto occasione di affermare, credo molto nel ruolo di diffusione dell’educazione musicale che le scuole civiche hanno nel territorio, soprattutto tra i giovani e i meno giovani con maggiori difficoltà di accesso ai percorsi tradizionali di formazione artistica. Per questo abbiamo fatto in modo che i fondi che verranno stanziati nella finanziaria 2015 possano essere utilizzati per coprire anche le spese sostenute nell’anno che si sta per concludere, assicurando dunque la permanenza dei posti di lavoro e la continuità formativa di musicisti ed aspiranti musicisti.»
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Si è svolta oggi, al Parco Matteotti di Quartu Sant’Elena, la manifestazione musicale organizzata dai Riformatori sardi, a difesa della scuola civica “Luigi Rachel”, che rischia la chiusura a causa dell’azzeramento dei fondi deciso dalla Regione.

“Se toccano la musica noi gliele suoniamo” era lo slogan del concerto seguito da tantissimi quartesi, un vero e proprio sit-in musicale per dire no a una decisione che a Quartu manda a casa 40 docenti, i collaboratori e gli oltre 600 iscritti ai corsi musicali. In tutta la Sardegna il taglio riguarda 800 insegnanti e ben 8mila studenti.

«Il rischio di chiusura delle scuole civiche di musica sarde, e quella quartese in particolare – dice la coordinatrice quartese dei Riformatori sardi Elena Secci – ci preoccupano tantissimo. È arrivato il momento di fare qualcosa di concreto, almeno per quanto nelle nostre possibilità. Non possiamo stare a guardare: la politica ha il dovere di intervenire unita anche con azioni eclatanti, magari fuori dagli schemi, se la situazione lo richiede. Conosciamo la realtà della Scuola Civica di Quartu “Luigi Rachel” e ciò che significa per la nostra città e per i 40 docenti, i collaboratori e le oltre 600 persone iscritte che sino a oggi hanno animato e usufruito del fondamentale servizio pubblico.»
«Una battaglia senza steccati ideologici e di schieramento – ecco perché, aggiunge Elena Secci – abbiamo invitato alla manifestazione tutti i cittadini in forma singola o associata, i rappresentanti politici di tutti gli schieramenti che vorranno condividerlo con noi. La manifestazione è stata inoltre l’occasione per presentare l’iniziativa “Insieme per la musica” una raccolta fondi che consentirà di promuovere l’insegnamento della musica attraverso l’istituzione di borse di studio destinate ai bambini ed ai ragazzi meritevoli di famiglie in difficoltà.»

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