La Grande Miniera di Serbariu ospita l’arte di Sartegna Contemporanea, il progetto d’arte e cultura curato dall’algherese Giovanni Corbia, organizzato dall’Asdamt e patrocinato dalla Regione Autonoma della Sardegna, assessorato della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport; dalle Province di Oristano, Sassari, Carbonia Iglesias; dai Comuni scelti quali sedi espositive e dalla Generalitat de Catalunya, Espai Llull de l’Alguer. Dieci esponenti dell’arte contemporanea isolana più rappresentativi a livello internazionale esporranno le proprie opere in un arco temporale di venti mesi con 100 mostre in Sardegna, 40 nel resto d’Italia ed altre in Europa.
Nel corso del 2014 saranno ospitate nella Sala Argani della Grande Miniera di Serbariu le opere di Stefano Cherchi, Marco Pili, Sergio Bolgeri, Paolo Piria, Efisio Niolu, Sergio Canu, Maria Grazia Tuveri, Davide Pilia, Salvatore Garau e Pinuccio Sciola.
La prima mostra, “Articolazioni”, personale del 66enne artista iglesiente Stefano Cherchi, sarà inaugurata sabato 1 marzo alle ore 18.00 presso la Sala Argani del Museo del Carbone.
La mostra sarà visitabile gratuitamente negli orari di apertura del Museo del Carbone: dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 17.00.
Stefano Cherchi, nato nel 1948 a Iglesias, insieme al fratello scrittore Angelo e ad un gruppo di artisti proclama nel 1975 a Parigi il manifesto del movimento “Polidimensionale”. Le superfici murarie gli rivelano l’impronta del lavoro dell’uomo, esaltandone il frutto dell’operosità. L’artista realizza le “tele” con stesure di intonaco gustandone la porosità dove le tematiche sono espresse coniugandovi materiali più disparati, da sempre, nei muri consumati del tempo, legge le lunghe pagine di storia, testimonianze di vita e valori di una società seguendo un percorso sinusoidale, si evolve o degenera. I colori sbiaditi, le macchie di umidità, gli intonaci scrostati, gli hanno stimolato la creatività facendogli amare un materiale povero, ma ricco di conoscenze mute. La sperimentazione costante di molteplici come carta pesta, ceramica, vetroresina in simbiosi con le tecniche più tradizionali sono per lui le testimonianze tangibili della presenza umana che subisce e si libera dei condizionamenti.