26 November, 2024
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«La Sardegna deve andare oltre la sentenza del giorno 8 gennaio 2013 emessa dalla Corte Europea dei Diritti dell’uomo che ha condannato lo Stato Italiano per violazione dell’art. 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell’uomo, censurando i trattamenti inumani derivanti dall’accertata condizione di sovraffollamento delle carceri.»

Piero Comandini, primo firmatario di una mozione urgente, insieme agli esponenti del gruppo PD della maggioranza in Consiglio regionale, ribadisce che nonostante la condanna della Corte Europea e i vari appelli del Presidente della Repubblica la situazione penitenziaria non è cambiata e la Sardegna ha raggiunto limiti massimi, nonostante le denunce fino ad oggi nulla è cambiato per ripristinare le politiche di competenza regionale. Mentre si registra un costante aumento di reclusi sia indigeni che extracomunitari che aspettano mesi per un primo giudizio portando ad un sovraffollamento delle strutture penitenziarie, causando un collasso sulla dotazione di beni indispensabili, molte strutture rischiano la chiusura.

Piero Comandini sollecita una risposta da parte del presidente del Consiglio dei Ministri, dal Ministro della Giustizia e dal Ministro delle Infrastrutture e della Salute, e precisa che «la mozione non vuole essere un atto prepotente nei confronti dell’esecutivo regionale, anzi, vuole accendere un riflettore comune sul tema, con l’obiettivo di rafforzare l’impegno e la sensibilità delle istituzioni affinché venga chiarito, all’opinione pubblica, che si sta facendo quanto possibile per verificare che il processo di riordino giudiziario, specialmente degli istituti penitenziari presenti nell’isola, metta in atto un programma di interventi immediati in grado di creare condizioni di vivibilità, ripristinare i servizi e le dotazioni dei beni di prima necessità, nonché di risolvere, nel pieno rispetto dei principi costituzionali e in via definitiva, il problema del sovraffollamento carcerario in Sardegna».

Piero Comandini sottolinea che, affinché tutto possa funzionare al meglio, «è necessario potenziare il corpo di Polizia Penitenziaria e definire gli incarichi dirigenziali degli Istituti isolani attestato che, cinque Direttori gestiscono 12 Istituti comprese tre ex Colonie Penali (Mammone, Isili e Is Arenas)».

Il trasferimento dei detenuti dal carcere di Buoncammino nella nuova struttura di Uta ha messo in evidenza la situazione di crisi che vive l’intero sistema carcerario, a partire da quello sanitario dove a Uta, carcere modello, attualmente ci sono solo due medici che effettuano il servizio 24 ore su 24, mancano l’archivio delle cartelle cliniche, i telefoni e i computer e, il Centro clinico dove si trovano i farmaci salva vita, non è di facile accesso, da non trascurare inoltre la mancanza di un’ambulanza e il disagio che potrebbe crearsi, in caso di emergenza, per il trasferimento di un detenuto in una dalle strutture sanitarie urbane.

Piero Comandini sottolinea che «ogni discorso sulla sanità in carcere non può prescindere dalla condizione dell’uomo, per il quale il concetto di salute non può limitarsi alla mera assenza di malattia in quanto il carcere è una summa di malattie psico-fisiche».

Piero Comandini 6

E’ in programma sabato sera, nella sede dell’associazione culturale “Isidoro Sarritzu”, in via Eligio Porcu 231, alle 18.30, a Quartu Sant’Elena, la presentazione del libro sulla vita di Enrico Berlinguer curato da Pierpaolo Farina, che ha sistematizzato per la prima volta in una raccolta di oltre 400 pagine i discorsi, gli scritti e le interviste dell’ex-segretario del PCI, che ha portato il 14 giugno 2013 Bianca Berlinguer a rompere il silenzio dopo 29 anni e a parlare per la prima volta in pubblico del padre.

Interverranno l’autore, Pierpaolo Farina, giovane di 24 anni, e Tore Corona, presidente della Fondazione Berlinguer.

La presentazione è organizzata dall’associazione culturale “Isidoro Sarritzu” e dal circolo del partito della Rifondazione Comunista di Quartu Sant’Elena.

Il libro verrà presentato anche domenica 30 novembre, alle 18.30, a Iglesias, in via Giuseppe Verdi, angolo Piazza Pichi.

Presentazione del libro su Enrico Berlinguer

Luigi Arru 7 copia
«In Sardegna nessun allarme per i vaccini antinfluenzali.» A dirlo è l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, che sottolinea come l’Aifa abbia bloccato solo due lotti del vaccino Fluad della Novartis Vaccines and Diagnostics srl., ma si tratta di un ritiro cautelativo. L’agenzia del farmaco ha un potere indipendente e agisce a garanzia della salute dei cittadini. L’assessore della Sanità aggiunge: «Il Fluad è il vaccino più sicuro e viene distribuito da anni nelle Asl ai cittadini – pazienti oltre i 65 anni. Per questo è bene non diffondere il panico: non vaccinarsi per una informazione letta in maniera distorta potrebbe essere molto più pericoloso e dannoso per la salute dei più anziani. Il ritiro cautelativo dei due lotti servirà a fare le dovute verifiche per capire se effettivamente i decessi siano legati alla somministrazione del vaccino o sia stata soltanto una coincidenza.»

 

Murale a Fonni 3 copia

Fonni si prepara ad accogliere i turisti in occasione di Cortes Apertas, la manifestazione che si svolgerà il 6, 7 e 8 dicembre nel paese barbaricino. Un evento che si preannuncia da record: sotto il tema principale delle “Mammas – le madri”, saranno infatti tantissime le iniziative e le tradizioni esposte in occasione di Cortes Apertas: ben 55 corti, 71 espositori fonnesi e 17 mostre.

 La conferenza stampa di presentazione dell’evento si svolgerà venerdì 28 novembre alle ore 11.00, presso il T Hotel di via dei Giudicati, a Cagliari. Saranno presenti Stefano Coinu, sndaco di Fonni, Marco Cualbu, assessore della cultura del comune di Fonni, Antonello Balloi, assessore delle Attività produttive, Maria Antonietta Busia, presidente Pro Loco Fonni e Delia Cualbu, imprenditrice. Quest’anno, infatti, l’offerta turistica sarà affiancata anche dalla nuova piattaforma di web marketing 3.0, con tante novità, offerte e news. “Visit Fonni” il portale turistico del Comune, nato per promuovere il territorio, è presente sui social network Twitter, Pinterest e Facebook, dove conta più di 20.000 affezionati, primo fra i canali turistici dedicati ai paesi della Sardegna.

Fonni, il più alto paese della Sardegna con i suoi 1.000 metri di altitudine, è il penultimo dei 28 paesi che aprono le loro cortes all’interno di Autunno in Barbagia.

È il mondo della Barbagia, aspra, bella e selvaggia, epicentro della Sardegna, terra rimasta fuori dal tempo ma proiettata nel futuro, fiera e consapevole dell’unicità delle tradizioni, evocatrici di antichi rituali, che fa mostra di sé a Fonni in occasione di Cortes Apertas. Fonni regalerà a tutti i visitatori un pezzo di Sardegna autentica, un’esperienza di gusto e di colori, di antiche tradizioni, di balli e musica. Le vibrazioni di canti antichi e le armonie profonde dei tenores catapulteranno lo spettatore in un altro mondo, in Sardegna, dentro la Sardegna.

Il rito de Su Cohone e’ Vrores, il suggestivo pane votivo di San Giovanni, profumi di memoria antica in cui non può mancare la realizzazione del formaggio pecorino e “s’Uscradura de Su Mannale” raccontano uno spaccato della tradizione gastronomica fra sacro e profano.

 Le ricamatrici, con decorazioni e trame, vestiranno di colori i tessuti, riallacciando i fili di storie perdute, mentre mani sapienti mostreranno la ferratura e la bardatura dei cavalli alla maniera di Fonni e il battesimo della sella. Ed ecco gli Urthos e Buttudos, le maschere tradizionali di Fonni, fanno il loro dirompente ingresso in una lotta perenne fra uomo e animale, bene e male. S’Urthu vestito di pelli nere o bianche, di montone o di caprone, cercherà di scappare e di liberarsi arrampicandosi ovunque, mentre sos Buttudos, uomini incappucciati vestiti di nero, con dei campanacci sulle spalle, con grande fatica e con le catene lo domeranno. In contrapposizione alle maschere brutte, Sas mascheras Limpias si presenteranno ballando, e indossando il costume tradizionale fonnese femminile rappresenteranno l’eleganza e la bellezza.

Il presidente della Commissione Urbanistica del Consiglio regionale, Antonio Solinas, replica alle accuse del centrodestra sul Piano casa.

«Invece di una battaglia politica intrisa di demagogia – ha detto stasera Antonio Solinas -, ci aspettiamo che il centrodestra porti avanti lo spirito di collaborazione che ha finora dimostrato nei lavori della commissione, per arrivare quanto prima all’approvazione della legge che riordina l’edilizia in Sardegna.»

«Certuni esponenti dell’opposizione sono fuori strada: a differenza di quel che dicono loro, questo testo dà certezze e trasparenza a tutto il settore in Sardegna – aggiunge l’esponente del Partito democratico -. E non nasce dal nulla, ma dalla condivisione e dal confronto sia all’interno della maggioranza sia con le associazioni di categoria, i sindacati e la società. A tutti i cittadini è stata data la possibilità di inviare per via telematica le proprie osservazioni direttamente all’assessorato.»

«Al contrario della passata legislatura, non esistono interessi più o meno palesi da tutelare: in commissione stiamo lavorando per una legge a vantaggio di un settore importante per la nostra isola – dice ancora Solinas -. Anche sul peso più o meno presunto di Soru, i colleghi della minoranza vanno a vuoto: Renato Soru è il segretario regionale del Partito democratico, ma il presidente della Regione è e rimane Francesco Pigliaru. I gruppi consiliari lavorano nella totale autonomia e stanno discutendo ulteriori e possibili modifiche al ddl, alcune giunte anche dagli ordini professionali.»

«La nostra unica preoccupazione – conclude il presidente della IV commissione – è arrivare in tempi brevissimi all’approvazione di questo testo: l’economia sarda ne ha un grande bisogno.»

Franco Sabatini 2 copia

La Terza commissione presieduta da Franco Sabatini, ha sentito oggi in audizione le autorità di gestione dei programmi operativi FESR, FSE, PSR. Nell’occasione, ha compiuto gli approfondimenti in merito al raccordo tra il programma regionale di sviluppo (Prs) e la programmazione europea; lo stato di avanzamento finanziario della programmazione 2007-2013; lo stato dei negoziati in corso relativi alla programmazione 2014-2020; il recepimento nei programmi operativi degli indirizzi deliberati dal Consiglio regionale con la risoluzione n. 2 del 10 luglio 2014.

Il direttore dell’assessorato del Lavoro, Eugenio Annicchiarico, ha illustrato il programma operativo Fse che vanta una media di spesa certificata a Bruxelles del 77.7% delle risorse, a fronte di una media nazionale del 62,2%. Il programma la cui dotazione 2007-2013 ammontava a complessivi 729.291.176 euro, conta al 28 ottobre 2014, ben 524.451.834 euro di spesa certificata ed ha raggiunto tutti gli obiettivi posti dalla Ue e dal dipartimento per lo sviluppo e la coesione sociale.

Il programma operativo 2014-2020 (dotazione complessiva 444.800.000 euro) dovrebbe ricevere a breve la decisione della Commissione Europea e la relativa approvazione è prevista entro i primi tre mesi del 2015.

Maggiori criticità in ordine all’andamento della spesa sono state evidenziate, nel corso del suo intervento in commissione, dal direttore dell’assessorato dell’Agricoltura, Sebastiano Piredda, per il piano di sviluppo rurale (Psr) 2007-2013 che nel 2014 conta 58 milioni di spesa realizzata; 87 milioni di spesa in attesa di autorizzazione; 47 milioni di euro di spesa da realizzare e che ha residui per il 2015 (spesa da realizzare) di importo pari a 263 milioni di euro.

Il direttore del centro regionale di programmazione, Gianluca Cadeddu, ha illustrato ai commissari lo stato di attuazione del Fesr 2007-2013 e si è soffermato sullo stato di avanzamento finanziario del relativo Por. A fronte di un finanziamento di 1.361.343.530 euro, alla data del 25 novembre 2014, risultano pagamenti effettuati per 1.036.733.245 euro, dei quali 809.220.881 euro certificati in sede europea ma  restano da “controllare” 121.245.343 euro di pagamenti netti. «La spesa è fatta – ha sintetizzato Cadeddu – ma serve espletare i controlli sulla spesa per la certificazione in sede europea e la procedura non ha tempi brevissimi per la mole di progetti da verificare».

Il responsabile del centro di programmazione ha quindi spiegato lo stato dei negoziati in corso per il Fesr 2014-2020 ed ha indicato nel primo semestre del 2015 il periodo di approvazione del Por-Fesr.

Annicchiarico, Piredda e Cadeddu hanno quindi consegnato alla commissione i documenti di sintesi delle rispettive autorità di gestione dei tre programmi comunitari ed hanno rassicurato la commissione in ordine al raccordo tra il programma regionale di sviluppo (Prs) e la programmazione europea, nonché il recepimento nei programmi operativi degli indirizzi deliberati dal Consiglio regionale con la risoluzione n. 2 del 10 luglio 2014.

Il presidente della commissione, Franco Sabatini, ha confermato l’efficacia della risoluzione consiliare dello scorso luglio per la spendita delle risorse ed ha auspicato una semplificazione dei bandi.

Il consigliere regionale Edoardo Tocco (FI) contesta il blocco alla legge sul golf. «E’ davvero assurdo pensare che uno dei settori strategici della nostra economia venga bloccato – sottolinea Tocco -. Si tratta di un durissimo colpo per le speranze di ripresa dell’Isola, con tantissimi investimenti che verranno impediti da una scelta senza logica». La chiusura netta alla proroga del Piano casa, con un provvedimento ormai dimenticato e tralasciato dalla Giunta Pigliaru, provocherà, infatti, la scomparsa anche della legge sul golf. «Una situazione che avrebbe dato uno spiraglio importante per tantissimi che intendevano investire risorse sul settore. Questa decisione – conclude Tocco – avrà invece effetti devastanti sul turismo, con riflessi negativi sull’edilizia ricettiva con finalità sportive».

Sabato 29 novembre la Palestra di Via Toti, a Iglesias, ospiterà il Floor Wars Sardinia, contest internazionale di breakdance. I ballerini partecipanti si sfideranno per aggiudicarsi il primo premio che gli darà diritto a partecipare alle finali del Floor Wars Italia, in programma a Brescia.

L’evento avrà inizio alle 15.00, con gli stages formativi disposti dai breakers professionisti ospitati per l’occasione. Dalle 17.00, sono previste le gare di ballo e gli spettacoli musicali di vari artisti locali.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’Associazione Turistica Pro Loco di Iglesias, l’Associazione Sportiva Dilettantistica non profit “Enne2” (Precedentemente A.S.D. Olliegarqy), già organizzatrice e promotrice negli scorsi anni di numerosi eventi sportivo-culturali nella città di Iglesias (Enne2Week Festival, Urban Art Day 2013), e B-Boy Turok & B-Boy Kalma, breaker originari di Cagliari, a capo di un gruppo di aggregazione giovanile che si occupa esclusivamente della promozione della cultura Hip Hop nell’Isola.

Saranno ospiti a Iglesias un Dj internazionale (Dj Uragun); una giuria di alto livello, esterna dal contesto sardo e di importanza internazionale; un Dj locale per l’After Party che suonerà musica Hip  Hop, Funky, Soul, R&B e simili. L’obiettivo degli organizzatori è creare una giornata dedicata alla breakdance e alla cultura urbana dell’Hip Hop, il tutto all’insegna del divertimento e della sana competizione agonistica.

Christian Solinas 5

Non si spengono le polemiche sull’ormai imminente scadenza del Piano casa e sulla mancata proroga, ripetutamente richiesta dai consiglieri dei gruppi di opposizione in Consiglio regionale ma non concessa dalla maggioranza di centrosinistra.

«Noi sardisti – ha detto il capogruppo sardista Christian Solinas – abbiamo scritto nel tempo la storia del rispetto degli ambiti costieri e ci siamo da sempre battuti perché il valore paesaggistico ed ambientale della nostra Isola fosse percepito come un bene infungibile da trasmettere ai nostri figli. In un tempo di profonda crisi dei comparti produttivi, la politica non può permettersi il lusso di gingillarsi in scelte ideologiche da salotto benpensante, completamente avulse dalla realtà e che dimenticano il conclamato fallimento dell’urbanistica progressista. Noi abbiamo bene in mente quanto la pretesa di governare il territorio senza un’idea complessiva di sviluppo ma con soli divieti e formule numeriche, quali sono gli indici edificatori, abbia generato città invivibili, speculazioni ed usi collettivi inadeguati ed insufficienti. Riproporre quella stagione culturale – ha aggiunto il capogruppo sardista – in nome dei pur nobili principi alla quale era ispirata senza nessuna valutazione degli effetti che ha prodotto non fa altro che rafforzare il partito già molto forte di coloro che pensano che l’urbanistica non serva a nulla.»

«La verità è che in questi anni il pPiano casa, che pure necessita di alcuni correttivi, non ha rappresentato uno strumento di speculazione selvaggia ma l’unico incentivo efficace per tenere in vita il settore edilizio ed il suo indotto mediante interventi che hanno limitato il consumo di nuovo territorio, densificando e recuperando i tessuti urbani esistenti – ha concluso Christian Solinas – io credo che ogni ipotesi di ripresa economica non possa prescindere dalla costruzione di un’idea di città a misura di questo tempo, che sappia valorizzare quello che si ha e quello che si è, senza inseguire astratti modelli di sviluppo, ma solo assumendo ad unità di misura la normalità del fatto che è l’uomo il protagonista della natura e dell’ambiente ed il paesaggio moderno non è che l’esito delle trasformazioni che l’uomo vi ha prodotto.»

Nuova denuncia di Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” che “ancora una volta richiama l’attenzione sulle gravi carenze nella fruizione del diritto costituzionale alla salute dei cittadini”.

«Oltre 340 detenuti ristretti nel nuovo carcere di Cagliari-Uta, nonché gli Agenti della Polizia Penitenziaria, gli impiegati e gli operatori – dive Maria Grazia Caligaris – non possono contare su un’adeguata assistenza sanitaria. Solo due medici effettuano il servizio 24 ore, manca l’archivio delle cartelle cliniche, sono assenti i telefoni e i computer mentre per accedere al Centro clinico, dove peraltro sono custoditi i farmaci salvavita, i Sanitari devono ogni volta chiedere all’area della sicurezza di aprire i varchi. In caso di emergenza non è possibile intervenire tempestivamente.»

«La realtà del Villaggio pnitenziario di Uta è cosa ben diversa da quella di Buoncammino, in numero di pazienti e in estensione di fabbricati. La presenza di due sezioni distinte per il maschile e il femminile, distanti tra loro diverse centinaia di metri, e di un Centro clinico collegato alla sezione maschile ma isolato da cancelli non possono – sottolinea Maria Grazia Caligaris – essere gestiti da due soli medici nell’arco di 24 ore, soprattutto quando all’interno delle sezioni ci sono persone anziane, con gravi problemi cardiaci e/o con disturbi psichici che portano a gesti di autolesionismo non sempre leggeri. Senza contare gli edifici dedicati ai detenuti semiliberi e tra breve a quelli soggetti al regime del 41 bis. A ciò si aggiunga il fatto che non ci sono neppure i collegamenti telefonici diretti per eventuali richieste di aiuto o per comunicare con la Magistratura di sorveglianza.»

«Appare evidente che in queste condizioni si moltiplicano i rischi e l’intervento del medico o dell’infermiere può avvenire solo quando la situazione è diventata molto pericolosa. Basti pensare che per raggiungere le sezioni sono necessari non meno di 10/15 minuti, un tempo – sottolinea la presidente di SDR – in cui tutto può accadere. Risulta poi assurdo che nonostante siano state fatte esplicite richieste per adeguare il sistema alle nuove necessità derivanti da una struttura dimensionata per un migliaio di persone, l’Azienda sanitaria non abbia ancora provveduto a creare le precondizioni di agibilità. Sembra quasi che non sia stato del tutto compreso che il diritto alla salute è di rango costituzionale e che le ASL hanno ereditato la responsabilità sulla vita delle persone soprattutto quelle detenute.»

 «Purtroppo, come più volte l’associazione ha segnalato, il trasferimento a Uta è avvenuto senza che prima sia stato testato l’intero sistema. Quello sanitario in particolare desta preoccupazione anche perché nel frattempo non si è provveduto neppure al trasloco delle scrivanie. Le visite mediche avvengono in modo approssimativo per l’assenza delle indispensabili attrezzature e diventa impossibile garantire anche le garze. E’ auspicabile un immediato intervento della Direzione Sanitaria ma anche dell’Assessorato regionale della Salute affinché si dispongano gli improrogabili interventi a partire dalla disponibilità di un’ambulanza anche in considerazione – conclude Maria Grazia Caligaris – dei 18 chilometri di percorrenza per raggiungere Cagliari in una strada per molti versi impraticabile.»