Dal 25 gennaio al 24 maggio 2014 l’Arco Studio di via portoscalas 17 a Cagliari, centro di documentazione dello spettacolo dal vivo e sede de Il crogiuolo, ospiterà quello che di stagione in stagione è ormai diventato un appuntamento fisso, il cartellone del Teatro da Camera.
Fedele alla sua vocazione di dar spazio a giovani artisti e voce a quelle professionalità consolidate, che faticano a trovare spazi espressivi in un contesto cittadino e regionale depauperato da una politica culturale criminale, Il crogiuolo propone un programma ricco e variegato che affianca professionalità consolidate (Fausto Siddi, Blanca Teatro, OfficinAcustica, Adriano Orrù, Silvia Corda per fare alcuni nomi) ad emergenti (Valentina Picciau, Alice Madeddu, Roberto Deiana).
Trovano ampio spazio le proposte musicali che si alternano a quattro appuntamenti di teatro tutti al bedutto, fatta eccezione per l’ospitalità nazionale del gruppo carrarese Blanca Teatro, che comunque presenta un lavoro mai rappresentato in Sardegna.
La stagione si è aperta sabato 25 gennaio 2014, ore 21.00, con “Metti una sera a Napoli”, viaggetto poetico musicale nella cultura partenopea, scritto e interpretato da Antonio Volpi, accompagnato alla chitarra da Roberto Palmas.
Il 7 febbraio, ore 21.00, protagoniste le poesie di Boucar Wade, lette dallo stesso poeta e da Franco Bachetti e Silvia Serafi, accompagnati al pianoforte da Valeria Dessì.
Speranza, Nostalgia e Tragedia in un Esodo infinito del quale tutto il mondo è causa e protagonista, descritto con il cuore e l’anima di un grande poeta senegalese.
Il 22 febbraio, ore 21.00, OfficinAcustica presenta l’anteprima della nuova produzione dedicata a Chavela Vargas, con Annalisa Mameli voce, Corrado Aragoni pianoforte e Diego Deidda violino.
Interprete straordinaria del repertorio popolare messicano e latinoamericano, e “tante vite” da raccontare, Chavela Vargas nasce in Costarica nel 1919 e cresce lontana dagli affetti della famiglia, sperimentando fin da piccola il dolore della solitudine e dell’emarginazione.
Recentemente scomparsa, all’età di 93 anni, dopo una vita avventurosa, ricca di amori (Frida Kahlo fra questi), disperazione, sconfitte e rinascite, Chavela Vargas ci offre un raro esempio di dignità, forza e determinazione, che, pur filtrata dalle imprescindibili fragilità dell’animo umano, conserva integro e cristallino il suo messaggio di verità. Saranno le canzoni di Chavela Vargas, le sue verità e le sue storie, ad accompagnarci, con forza, intensità leggerezza e crudele ironia, nel suo mondo così terreno e così surreale, per farci tornare, come recita il verso di una sua canzone, «alle cose semplici, ai vecchi luoghi dove abbiamo amato la vita».