25 November, 2024
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E’ stato approvato il manuale delle procedure e dei controlli relativo al Fondo europeo per la pesca.

I contenuti principali del manuale vertono sull’illustrazione dei seguenti aspetti:
– delineare il ruolo, gli ambiti operativi e le responsabilità dell’organismo intermedio nei processi di gestione e controllo;
– assicurare un approccio uniforme ed omogeneo nell’esecuzione e nella presentazione delle attività svolte e nell’utilizzo dei sistemi informativi di supporto (SIPA – Sistema italiano della pesca e dell’acquacoltura a supporto della gestione);
– organizzare i sistemi di gestione e controllo nell’attuazione delle procedure per il trattamento delle domande di rimborso;
– identificare gli assi di interesse regionale;
– applicare le linee guida in materia di ammissibilità delle spese;
– predisporre le procedure per i controlli in loco e la disciplina in materia di esiti delle verifiche;
– definire le modalità di gestione delle operazioni attraverso la predisposizione di check-lists e piste di controllo;
– predisporre accertamenti delle irregolarità e sul recupero degli importi;
– assicurare la rintracciabilità della documentazione definendone modalità e tempistica di conservazione;
– definire gli standard metodologici da adottare e i flussi informativi da e verso l’organismo intermedio;
– disporre in materia di informazione e pubblicità.

L’assessorato regionale del Turismo, artigianato e commercio ha avviato l’acquisizione di manifestazioni di interesse per l’esposizione promozionale di creazioni dell’artigianato artistico sardo in una “vetrina virtuale” accessibile tramite web e dispositivi mobili.

Possono aderire all’invito gli operatori artigiani iscritti all’albo delle imprese artigiane, localizzati operativamente e stabilmente in Sardegna, e gli autori di manufatti riconducibili all’artigianato artistico che si occupino delle sei tipologie di lavorazioni previste:
– ceramiche;
– gioielli;
– intreccio;
– legno;
– metalli lavorati (ferro battuto, coltelleria, rame);
– tessuti.

La manifestazione di interesse dovrà pervenire al BIC Sardegna entro le ore 12 del 20 febbraio 2014, attraverso una delle seguenti modalità:

– tramite posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo bicsardegna.protocollo@pec.it;

– tramite posta raccomandata con avviso di ricevimento indirizzata a BIC Sardegna SpA, via Cesare Battisti n. 14, 09123 Cagliari;

– tramite consegna a mano presso l’ufficio protocollo del BIC Sardegna, al sesto piano dell’immobile situato all’indirizzo sopra indicato, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13 e il martedì e giovedì anche dalle ore 15.00 alle ore 17.00.

Per eventuali informazioni e per l’assistenza nella predisposizione della documentazione è possibile contattare il BIC Sardegna all’indirizzo di posta elettronica artigiani@bicsardegna.it o al numero di telefono 070 2796414, negli stessi orari previsti per l’apertura al pubblico dell’ufficio protocollo.

«L’ospedale San Giovanni di Dio di Cagliari non sarà abbandonato e conserverà la sua vocazione sanitaria. Presto sarà convocata una conferenza di servizi tra tutti i soggetti che hanno competenza per discutere sul futuro dello storico presidio sanitario del capoluogo sardo.»
La rassicurazione arriva dall’assessore regionale della Sanità Simona De Francisci, che conferma l’intenzione della Regione di trasformare il polo realizzato dall’architetto Gaetano Cima nel 1844 in un centro geriatrico e in una Casa della salute, nell’ambito della territorializzazione dei servizi sanitari portata avanti in questi anni dalla Giunta regionale. Un dibattito di attualità, anche in vista dell’imminente trasloco dei reparti nei nuovi Blocchi del Policlinico universitario di Monserrato. 
«Convocheremo una conferenza – annuncia l’assessore – con l’Università di Cagliari, l’Azienda ospedaliero-universitaria e il Comune per discutere insieme i progetti per un’adeguata valorizzazione della struttura. Noi come Regione rilanceremo l’idea di ubicare al San Giovanni un Centro di specializzazione geriatrica, considerato anche il tipo di utenza della zona. In più, pensiamo di farlo diventare il poliambulatorio di Cagliari.«
L’assessore interviene poi sulle perplessità avanzate da alcuni cittadini, preoccupati per il trasferimento dei reparti al Policlinico.
«Capisco i loro timori – sottolinea Simona De Francisci – ma dopo oltre 150 anni di onorata carriera l’ospedale civile non è più in grado di garantire standard di sicurezza adeguati, né per i pazienti né per il personale che ci lavora. Ricordo anche che nel centro di Cagliari opera comunque il Santissima Trinità, che assieme alla Asl 8 stiamo potenziando e in questi anni abbiamo riqualificato. Il capoluogo, dunque, continuerà ad avere tutti i servizi sanitari, dal pronto soccorso fino alla Geriatria.»

Ospedale Civile di CagliariSimona De Francisci

 

Giovedì 30 gennaio 2014, alle ore 17.00, presso i locali al piano terra della Biblioteca Comunale in viale Arsia, si terrà un incontro dedicato alla storia locale, rientrante nel più ampio progetto “Carbonia Studia”

Titolo della conferenza è “Dal Medioevo a Carbonia: la storia mai scritta del Sulcis”. Durante l’incontro si terrà un vero e proprio excursus nella storia, poco conosciuta, del Sulcis; dal XII secolo al novecento, dalla nascita di Iglesias alla fondazione di Carbonia. I presenti potranno ascoltare la ricostruzione storica e archeologica dei fenomeni di popolamento legati alle attività agropastorali e minerarie. Interverranno lo studioso di storia locale, Pietro Sanna, e la studiosa di Archeologia Medioevale, Marta Macrì.

Sono 3.093 le imprese artigiane della Sardegna che nel 2013 hanno cancellato la propria posizione dagli Albi delle Camere di Commercio. Di queste, solo 1.800 hanno trovato la forza di reagire mentre le altre 1.293 che non hanno riaperto, purtroppo, vanno ad accumularsi a tutte quelle che dal 2007 sono state “espulse” dai circuiti produttivi sardi.

Nella classifica nazionale, la Sardegna chiude all’ultimo posto con un tasso di mortalità imprenditoriale del -3,22% contro una media italiana del -1,39% e un tasso del 2012 del -2,54%.

Sono questi i dati che emergono dal rapporto Movimprese di UnionCamere, sulla “Natalità e mortalità delle Imprese nel 2013″.

«E’ una situazione devastata e devastante – afferma Luca Murgianu, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – peggiore anche del 2012 che, almeno qui nell’Isola, non pare vedere la fineLe imprese artigiane ormai sono carne da macello per una pubblica amministrazione insolvente, per una burocrazia devastante, per le tasse tentacolari e per una politica impalpabile e insensibile. Questi numeri, rappresentano il fallimento di un “sistema Sardegna” che negli anni è peggiorato e non ha dato scampo a migliaia di attività produttive e a decine di migliaia di persone che vi lavorano.»

Nella classifica di Movimprese, le province sarde occupano le posizioni di retrovia con Oristano al 100esimo posto su 105 posizioni e Nuoro al 102 posto. In generale Nuoro perde 291 imprese, ovvero il 3,97% del proprio tessuto artigiano , Sassari cede 425 imprese, -3,00%, a Cagliari ne scompaiono 447, il -2,95% mentre Oristano il saldo si attesta sul -130 imprese, il – 3,75%.

«Se questo è il segnale che arriva dal 2013 – riprende Murgianu – per il 2014 non ci aspettiamo nulla di nuovo. Anche perché non c’è impresa che non abbia visto intaccata la propria solidità: questo non da ora, dai decenni passati. Alcuni indicatori parlano di una “ripresina” ovvero di una crescita dello 0,01% ma questo, ovviamente, non potrà bastare a vedere un ennesimo segno “meno” nelle statistiche future

«La politica, sia quella nazionale e che regionale, – prosegue il Presidente di Confartigianatoavrà il compito durissimo, e che dovrà essere formidabile, di ricreare un contesto favorevole alle attività produttive, senza il quale l’inversione di tendenza sarà arduaE’ assolutamente indispensabile intervenire drasticamente sul taglio della burocrazia, applicare le norme velocizzare i pagamenti della pubblica amministrazione attuando le leggi già esistenti, potenziare gli strumenti sulla “fiscalità di vantaggio”, coinvolgere e ascoltare le imprese e dire basta ai provvedimenti tampone e non strutturali

Poi Murgianu punta il dito sul Governo Nazionale. “La politica nazionale continua a schiaffeggiare le imprese; è quello che accade anche adesso per esempio con i carrozzieri, che hanno iniziato l’ennesima vertenza con lo Stato a tutela degli interessi del consumatore, della sicurezza stradale e sui luoghi di lavoro, e a salvaguardia di una categoria che in Sardegna vede attive oltre 1.200 imprese, che danno lavoro, tra diretti e indotto, a oltre 7.000 addetti. Bene: per la politica sono diventati invisibili: questa è una cosa gravissima”.

Murgianu annuncia anche che 18 febbraio, con Rete Imprese Italia, Confartigianato sarà a Roma per una grande manifestazione attraverso la quale chiedere al Governo un deciso cambio di rotta.

«Il mondo dell’impresa diffusa, dell’artigianato e del terziario di mercato – conclude Murgianu –  rappresenta il tessuto produttivo dell’Italia. Dal futuro di questo sistema di imprese dipende il futuro del Paese. Per questo, le imprese vogliono esprimere il profondo disagio per le condizioni di pesante incertezza in cui sono costrette ad operare ma anche avanzare concrete proposte di rapida attuazione che possano evitare il declino economico e ripristinare un clima più positivo e di maggior fiducia nel futuro.»

Luca Murgianu.

Luca Murgianu.

Si concluderà domenica 26 gennaio,  alle 19.00, con la proiezione del film “Capo e Croce – le ragioni dei pastori” la rassegna “La Sardegna al Cinema – Il Cinema al Teatro”, dedicata alla recentissima produzione cinematografica sarda e organizzata dal Centro Servizi Culturali Carbonia Iglesias della Società Umanitaria.

L’appuntamento sarà ospitato sempre a Carbonia, presso il Cine-Teatro Centrale, alle 19.00, anziché alle ore 18.00 come previsto nel programma iniziale.

(dalla distribuzione e dagli autori gli organizzatori hanno ricevuto la richiesta di posticipare di un’ora l’inizio della proiezione per permettere ai nostri ospiti di essere presenti).

Il documentario di Marco Antonio Pani e Paolo Carboni sull’epica e dura vicenda dei pastori sardi: portatori di una cultura millenaria eppure costretti a fare i conti con le regole spietate del mercato europeo fino allo scontro culminato nelle grandi manifestazioni a Cagliari.

La proiezione sarà introdotta dai registi e dai protagonisti del film.

L’ingresso agli spettacoli, a posto unico non numerato, avrà un costo di € 4.00 per i biglietti interi e di € 3.00 per i biglietti ridotti.

(La riduzione sarà applicata a tutti i giovai fino ai 21 anni di età e ai tesserati dei circoli FICC e ARCI).

Il botteghino aprirà un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

La prima serata ha visto una straordinaria partecipazione che ha costretto oltre 60 ospiti a rimanere fuori dal teatro. Per coloro che non hanno potuto assistere alla proiezione, verrà riprogrammato “L’Arbitro” nel più breve tempo possibile, in modo da permettere a tutti di poter godere del film.

Teatro Centrale 2008 1

L’assessorato regionale dei Lavori pubblici ha approvato la graduatoria delle proposte del bando per la realizzazione di programmi integrati di riqualificazione urbana di ambiti caratterizzati dalla presenza di edilizia residenziale pubblica (Erp).
La finalità degli interventi è la seguente:
– favorire l’incremento e il miglioramento della dotazione infrastrutturale di quartieri degradati, tramite la realizzazione di opere di urbanizzazione primaria e secondaria;
– valorizzare gli alloggi di edilizia residenziale pubblica attraverso il recupero primario.

Il presidente della Regione ha ribadito ieri al termine del confronto tecnico al Ministero per gli Affari Regionali e le Autonomie, la rivendicazione della Sardegna circa la necessità di rivedere urgentemente i vincoli del Patto di Stabilità.
«Prendiamo atto dell’apertura di un confronto sul piano tecnico – ha aggiunto Ugo Cappellacci -, ma è indispensabile che sia espressa una chiara volontà politica per rimediare ad un’ingiusta sperequazione tra la nostra isola ed altre Regioni. La Sardegna è penalizzata due volte, perché alle situazioni vissute dalle altre Regioni si somma il mancato adeguamento al nuovo regime delle entrate. In altre parole da un lato, dopo i ricorsi alla Corte Costituzionale e l’invio dell’ufficiale giudiziario a Palazzo Chigi, abbiamo ottenuto più risorse, ma dall’altro non veniamo posti nelle condizioni di utilizzarle.»
«Eppure anche in questo caso – ha concluso Ugo Cappellacci – le sentenze della Corte Costituzionale non lasciano adito a dubbi. La Sardegna non può permettersi di aspettare a lungo. Ben venga l’istituzione del tavolo tecnico, ma a condizione che esaurisca i propri lavori entro massimo trenta giorni ci sia un risultato politico concreto.»