25 November, 2024
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L’assessorato regionale del Lavoro ha apportato delle modifiche ai termini e ai requisiti per l’accesso ai sussidi straordinari (una tantum) destinati ai lavoratori che non beneficiano di ammortizzatori sociali.

In particolare:
– i disoccupati che hanno lavorato per almeno tre mesi, anche non continuativi, potranno richiedere il sussidio senza attendere che siano trascorsi 68 giorni dalla cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro;
– saranno ammessi al beneficio anche coloro che hanno percepito la mini-ASPI, ossia il sussidio che ha sostituito l’indennità di disoccupazione ordinaria non agricola con requisiti ridotti.

Ricordiamo che il sussidio sarà concesso per sei mesi, fino ad un massimo di 700 euro mensili, e che le richieste saranno accolte fino ad esaurimento delle risorse complessivamente disponibili, pari a 16 milioni e mezzo di euro.

Le domande dovranno essere compilate e trasmesse tramite i servizi on line del Sistema informativo del Lavoro entro le seguenti scadenze:

– le ore 18.00 dell’11 marzo 2014 per i lavoratori del settore edile;

– le ore 18.00 del 17 marzo 2014 per i lavoratori degli altri settori.

Per eventuali chiarimenti sull’avviso è possibile contattare i referenti del Servizio politiche del lavoro e per le pari opportunità dell’assessorato del Lavoro:

a) tramite e-mail agli indirizzi aramo@regione.sardegna.it – igserra@regione.sardegna.it – npapoff@regione.sardegna.it – lcossu@regione.sardegna.it – abadas@regione.sardegna.it ;

b) telefonando, dal lunedì al venerdì dalle ore 11 alle ore 13, ai numeri 070 606 5725 – 070 606 5381 – 070 606 5651- 070 606 5622 – 070 606 5839.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Il Consiglio regionale ha dato il via libera, in poco più di un’ora e mezza, alla legge Finanziaria e al Bilancio 2014, una manovra da 7,498 miliardi di euro che tenta una forzatura sulle leggi economico-finanziarie dello Stato prevedendo che «nelle entrate spettanti alla Regione sono comprese anche le imposte di fabbricazione su tutti i prodotti, generate nel territorio regionale anche se riscosse nel restante territorio dello Stato». Si tratta delle accise sui carburanti.
«E’ una finanziaria decisiva non solo per continuare ad affrontare questa drammatica crisi – hanno commentato il presidente della Regione Ugo Cappellacci e l’assessore della Programmazione, Alessandra Zedda – ma per costruire insieme lo sviluppo per il futuro. Questa legge, la seconda approvata in otto mesi, oltre a dotare la Sardegna di un bilancio ed evitare la spesa in dodicesimi, fa fronte alle diverse emergenze, in primis l’alluvione che ha colpito la nostra isola lo scorso novembre e punta al rilancio del sistema economico, al contrasto della crisi, e a portare reali benefici e soluzioni ai problemi delle famiglie, delle imprese e degli enti locali. Anche grazie al senso di responsabilità dell’opposizione, emerso soprattutto in Commissione Bilancio, siamo nelle condizioni di completare i programmi di sviluppo e gli investimenti portati avanti in questi anni e di proseguire nella difesa dei diritti dei sardi nel confronto con lo Stato sulla vertenza entrate. Lo scorso anno abbiamo vinto la sfida sull’Irap, quest’anno ripartiamo dalle accise, una battaglia per la quale c’è ancora da lottare, ma un altro percorso importante da costruire per il bene dei sardi.»
«Anche quest’anno abbiamo confermato il Fondo Unico per gli enti Locali e applicato per la prima volta la riassegnazione dei residui – hanno aggiunto presidente e assessore – una parte della finanziaria tende, poi, ad aggredire la burocrazia che nonostante tutto ci ha comunque permesso un monitoraggio delle risorse, sempre interamente impegnate e spese, dimostrando che la nostra isola, anche sui fondi europei non era fanalino di coda. Grande rilevanza abbiamo dato a istruzione, Università, sociale, politiche ambientali e infrastrutture, come la Sassari-Olbia, basilari per il rilancio della nostra isola.»

Municipio di Giba

Il comune di Giba si è classificato all’11° posto a livello nazionale, primo comune della Sardegna, nella graduatoria del bando “6000 campanili” del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.

Il programma 6000 campanili prevede lo stanziamento di 100 milioni di euro dopo l’accordo tra il ministero delle Infrastrutture e l’Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) per:

A) Interventi infrastrutturali di adeguamento, ristrutturazione e nuova costruzione di edifici pubblici ivi compresi gli interventi relativi all’adozione di misure antisismiche

– Adeguamento normativo di edifici pubblici esistenti (a titolo esemplificativo: sicurezza sismica, sicurezza antincendio, risparmio energetico, sicurezza sui luoghi di lavoro, eliminazione di barriere architettoniche, ecc.)

– Ristrutturazione e rifunzionalizzazione di edifici pubblici

– Nuova costruzione di edifici pubblici

B) Realizzazione e manutenzione di reti viarie e infrastrutture accessorie e funzionali alle stesse o reti telematiche di NGN e WI-FI

– interventi sulle reti viarie di competenza comunale ivi compresi gli eventuali lavori connessi a sottostanti sottoservizi (fognature, acquedotti, pubblica illuminazione, cablaggio, ecc.).

C) Salvaguardia e messa in sicurezza del territorio

Tali interventi possono riguardare, a titolo esemplificativo: regimazione idraulica, consolidamento di frane, prevenzione incendi boschivi, bonifiche ambientali, ecc.

Possono presentare domanda di contributo finanziario i Comuni che, sulla base dei dati anagrafici risultanti dal censimento della popolazione 2011, avevano una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti. Possono altresì presentare domanda di contributo finanziario le unioni composte da Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti e i Comuni risultanti da fusioni tra Comuni ciascuno dei quali con popolazione inferiore a 5.000 abitanti. Ogni soggetto richiedente potrà presentare un solo progetto anche comprendente più opere connesse funzionalmente purché coerenti con le tipologie di intervento previste dalla legge ed aggiudicabili tramite un’unica procedura. L’importo del finanziamento richiesto per ogni progetto deve essere compreso tra 500.000 a 1.000.000 di euro.

Il comune di Giba riceverà 975.000 euro, quasi il massimo del contributo concedibile ad un singolo comune, per un intervento di adeguamento normativo, messa in sicurezza e ristrutturazione del palazzo comunale di via Eleonora d’Arborea. Solo un altro comune sardo è entrato in graduatoria, Gonnoscodina, che riceverà 1.000.000 di euro.

Il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha firmato il decreto e l’ha inviato alla Corte dei Conti. Con i 100 milioni di euro stanziati nel Decreto del Fare sono stati finanziati i primi 115 progetti.

A breve il ministro Lupi firmerà un secondo decreto con una seconda graduatoria di altri 60 Comuni finanziati con gli ulteriori 50 milioni di euro assegnati al Programma 6000 Campanili dalla legge di stabilità.

La modalità operativa del fondo prevede la stipula di singole convenzioni tra i Comuni finanziati e il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.

Al programma 6000 campanili sono state destinate anche risorse non spese dei Fondi strutturali europei per le regioni del Sud. Queste nuove dotazioni sono utilizzabili per i progetti presentati dai Comuni delle regioni del Mezzogiorno, altri mille interventi circa su cui sono in corso le verifiche per l’inserimento nell’elenco delle opere finanziate.

 

 Il Municipio di Carbonia.

E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il concorso pubblico, per titoli ed esami, finalizzato all’assunzione a tempo pieno e indeterminato presso il comune di Carbonia di 2 Funzionari Tecnici –  Ingegnere  Civile  – Cat. D3.

Il bando e lo schema di domanda sono disponibili sul sito internet: www.comune.carbonia.ci.it, nella sezione Bandi di selezione e concorsi – Bandi di concorso per personale.

La domanda di ammissione alla selezione  pubblica dovrà essere indirizzata al Comune di Carbonia, Settore del Personale, Piazza Roma, 1 – 09013 Carbonia e inviata secondo una delle seguenti modalità: spedita a mezzo raccomandata, con avviso di ricevimento, tramite servizio postale all’Ufficio Protocollo del Comune di Carbonia – Piazza Roma 1 – 09013 – Carbonia; inoltrata, da una casella di posta elettronica certificata, all’indirizzo di posta elettronica certificata del Comune di Carbonia di seguito indicato: comcarbonia@pec.comcarbonia.org; recapitata, in busta chiusa, a mano all’Ufficio Protocollo del Comune.

In tutti i casi, le domande dovranno pervenire, a pena di esclusione, entro il 13 febbraio 2014. Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Ufficio Personale del Comune di Carbonia, piazza Roma 1. Telefono: 0781/694229, e-mail:  HYPERLINK “mailto:i.buscarini@comune.carbonia.ca.it” i.buscarini@comune.carbonia.ca.it

Le prove si svolgeranno secondo il seguente calendario:

1ª prova scritta – il giorno 5 marzo 2014

2ª prova scritta – il giorno 6 marzo 2014

Prova orale – il giorno 4 aprile 2014.

 Iglesias 30Centro Direzionale Iglesias 10

La Giunta comunale di Iglesias ha approvato un nuovo schema di regolamento da portare all’attenzione del Consiglio comunale, nel quale vengono rafforzati gli strumenti di vigilanza ambientale con lo scopo di contrastare in modo più efficace l’abbandono dei rifiuti indifferenziati sul territorio urbano ed extraurbano.

«Da quando è partito il sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta – spiega il sindaco, Emilio Gariazzo in una nota – è emersa la necessità di rivedere il regolamento comunale attualmente in vigore sulla raccolta differenziata dei rifiuti. Il nuovo schema di regolamento introduce la figura dell’Ispettore ambientale comunale, che affiancherà la Polizia municipale e le Forze dell’ordine, per intensificare l’attività di prevenzione, vigilanza e controllo del corretto conferimento, gestione, raccolta e smaltimento dei rifiuti, al fine di concorrere alla difesa del suolo e del paesaggio e alla tutela dell’ambiente nel territorio comunale. Lo schema di regolamento prevede un aumento delle sanzioni contro i reati ambientali.»

 

Miniera Monteponi 1 copia

Il Consiglio regionale ieri sera ha approvato la legge che istituisce l’ARBAM, struttura tecnico-operativa della Regione autonoma della Sardegna che assume le funzioni svolte dalla società in house IGEA Spa.

Questo il testo integrale della legge.

Istituzione dell’Agenzia regionale per la bonifica e l’esercizio delle attività residuali delle aree minerarie dismesse o in via di dismissione (ARBAM)

Art. 1
Istituzione

1. È istituita l’Agenzia regionale per la bonifica e l’esercizio delle attività residuali delle aree minerarie dismesse o in via di dismissione (ARBAM), per il riordino e l’esercizio delle funzioni in materia di bonifiche ambientali e riqualificazione del settore minerario.

2. L’ARBAM è struttura tecnico-operativa della Regione autonoma della Sardegna ed assume le funzioni svolte dalla società in house IGEA Spa.

3. L’ Agenzia ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia statutaria, organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile e gestionale.

4. L’Agenzia ha un proprio statuto che disciplina le competenze e le modalità di funzionamento dei propri organi istituzionali nonché, nel rispetto della normativa regionale vigente in materia, i criteri per la disciplina regolamentare della gestione amministrativa, economica e contabile, per l’ordinamento del personale e per l’organizzazione interna.

5. Lo statuto è approvato dalla Giunta regionale entro novanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge, sentito il parere della competente Commissione consiliare, da esprimersi nei successivi trenta giorni. Decorso inutilmente tale termine il parere si intende espresso in senso favorevole.

6. L’ARBAM è sottoposta ai poteri di indirizzo, vigilanza e controllo della Regione.

7. La sede legale è stabilita nello statuto.

Art. 2
Finalità

1. La presente legge è finalizzata a:
a) garantire la corretta gestione del territorio interessato dall’attività mineraria dismessa o in via di dismissione ai fini della sicurezza, bonifica, riqualificazione ambientale ed eliminazione del rischio sanitario connesso nelle aree di cui l’ARBAM detiene la disponibilità;
b) attivare processi di sperimentazione ai fini della riqualificazione e bonifica del settore minerario;
c) accrescere la qualificazione in materia di bonifica mineraria;
d) contribuire alla tutela ed alla valorizzazione dei compendi immobiliari della società IGEA Spa soppressa ai sensi dell’articolo 15.

Art. 3

Competenze della Regione

1. La Giunta regionale, su proposta dell’Assessore regionale della difesa dell’ambiente approva:
a) gli atti di indirizzo e le direttive a cui l’Agenzia si attiene nell’esercizio della propria attività;
b) il programma triennale e annuale delle attività;
c) il bilancio preventivo annuale e pluriennale, le relative variazioni ed il conto consuntivo;
d) lo statuto;
e) i regolamenti interni riguardanti l’ordinamento degli uffici, la pianta organica, lo stato giuridico ed il trattamento economico del personale.

Art. 4

Funzioni dell’ARBAM

1. Per il perseguimento delle finalità di cui all’articolo 2, l’ARBAM, in attuazione dei piani, programmi e indirizzi della Regione nel settore minerario e ambientale, svolge le seguenti funzioni:
a) la caratterizzazione, la messa in sicurezza d’emergenza o permanente, il ripristino ambientale e la bonifica di aree minerarie ed industriali dismesse o in via di dismissione nelle aree di cui detiene la disponibilità o appartenenti a società interamente partecipate dalla Regione, qualora le medesime non dispongano di adeguati mezzi tecnico-finanziari;
b) la messa in sicurezza delle concessioni minerarie, anche in funzione della restituzione all’uso legittimo;
c) l’esecuzione di studi, ricerche e sperimentazioni tecnico-scientifiche nel settore minerario, di rilevamenti geologici e geofisici;
d) l’esecuzione di rilievi e ricerche idrogeologiche e idrauliche, di programmi e piani di intervento e realizzazioni per la prevenzione degli inquinamenti e la decontaminazione delle acque sotterranee nelle aree in disponibilità;
e) nelle more del trasferimento delle competenze al gestore del servizio idrico integrato, lo svolgimento di attività inerenti alla realizzazione di opere idrauliche e di opere civili o industriali, nonché la gestione di sistemi di approvvigionamento e distribuzione di risorse idriche, in connessione con l’utilizzazione di acque sotterranee profonde della Sardegna delle aree minerarie di cui detiene la disponibilità;
f) la gestione del patrimonio immobiliare di sua proprietà tenendo conto, per le cessioni, delle procedure previste dall’articolo 8 della legge regionale 4 dicembre 1998, n. 33 (Interventi per la riconversione delle aree minerarie e soppressione dell’Ente minerario sardo (E.M.S.A.)), e successive modifiche ed integrazioni e delle conseguenti direttive regionali;
g) le attività dirette relative alla manutenzione, alla messa in sicurezza delle strutture minerarie e al recupero ambientale di compendi immobiliari adibiti a percorsi turistico-museali, direttamente o indirettamente legati alle attività minerarie, secondo quanto previsto dall’articolo 9 della legge 30 luglio 1990, n. 221 (Nuove norme per l’attuazione della politica mineraria), e sulla base di specifici affidamenti da parte del futuro soggetto titolare;
h) la gestione dell’Archivio storico minerario, nelle more dell’individuazione del soggetto gestore.

Art. 5

Organi dell’Agenzia

1. Sono organi dell’Agenzia:
a) il direttore generale;
b) il collegio dei revisori dei conti;
c) il comitato regionale di coordinamento.

Art. 6

Nomina e sostituzione del direttore generale

1. L’incarico di direttore generale dell’Agenzia è conferito, dal Presidente della Regione con decreto, entro sei mesi dall’approvazione della presente legge, previa conforme deliberazione della Giunta regionale adottata su proposta dell’Assessore regionale della difesa dell’ambiente.

2. Il direttore generale è scelto, con procedura ad evidenza pubblica, tra i dirigenti dell’Amministrazione o degli enti regionali o tra soggetti esterni in possesso del diploma di laurea e di comprovata professionalità ed esperienza nelle materie di competenza dell’Agenzia, acquisita nella direzione di sistemi organizzativi pubblici o privati complessi di medie e grandi dimensioni per almeno cinque anni nei dieci anni precedenti, il cui rapporto di lavoro non sia stato risolto per demerito o altro fatto imputabile al soggetto medesimo.

3. L’incarico di direttore generale comporta un rapporto di lavoro a tempo pieno, non è compatibile con attività professionali ed incarichi elettivi e, per i pubblici dipendenti, è subordinato al collocamento in aspettativa o fuori ruolo dall’ente di appartenenza, senza assegni per tutto il periodo dell’incarico.

4. L’incarico di direttore generale ha durata quinquennale ed è rideliberato entro la scadenza.

5. L’attribuzione dell’incarico di direttore generale è confermata o revocata entro i tre mesi successivi all’insediamento di una nuova Giunta regionale.

6. In caso di assenza temporanea o di vacanza, le funzioni di direttore generale sono esercitate secondo quanto previsto dagli articoli 28 e 30 della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (Disciplina del personale regionale e dell’organizzazione degli uffici della Regione), e successive modifiche ed integrazioni.

7. Il rapporto di lavoro del direttore generale dell’Agenzia è regolato da un contratto di diritto privato in conformità alle disposizioni previste dalla legge regionale n. 31 del 1998 per la dirigenza. Il trattamento economico è stabilito nel contratto secondo quanto previsto dagli articoli 29 e 31 della legge regionale n. 31 del 1998 e successive modifiche ed integrazioni.

Art. 7

Revoca del direttore generale

1. Nei casi in cui la gestione evidenzi una situazione di grave disavanzo, di grave violazione di legge, di mancato raggiungimento degli obiettivi, di difformità rispetto alle finalità istituzionali dell’ente o inosservanza delle direttive, il Presidente della Regione, su conforme deliberazione della Giunta regionale, previa contestazione dell’Assessore regionale della difesa dell’ambiente, provvede alla revoca del direttore generale, con conseguente risoluzione del contratto di lavoro.

2. All’atto della revoca la Giunta regionale nomina un commissario straordinario incaricato di provvedere alla gestione ordinaria dell’Agenzia, all’adozione degli atti indifferibili ed urgenti con indicazione specifica dei motivi di urgenza ed indifferibilità.

3. Le funzioni di commissario sono attribuite con decreto del Presidente della Regione, adottato in conformità alla deliberazione della Giunta regionale di cui al comma 1. Il commissario straordinario è dotato di professionalità ed esperienza idonee allo svolgimento dell’incarico.

4. Il commissario straordinario esercita le funzioni per il tempo strettamente necessario all’espletamento delle procedure previste per la nomina di un nuovo direttore generale e per un periodo massimo di tre mesi, prorogabile per una sola volta per quarantacinque giorni, trascorso il quale decade.

Art. 8

Funzioni del direttore generale

1. Il direttore generale è il rappresentante legale dell’Agenzia, esercita la propria competenza entro i limiti stabiliti dallo statuto, dirige e coordina le attività, verifica ed è responsabile del raggiungimento degli obiettivi.

2. Il direttore generale:
a) predispone la proposta di regolamento di organizzazione dell’agenzia e la trasmette alla Giunta regionale, entro novanta giorni dalla nomina, per la relativa adozione;
b) predispone la proposta di programma annuale di attività e la trasmette alla Giunta regionale, entro il 30 ottobre di ogni anno, per la relativa adozione;
c) adotta il bilancio di previsione, l’assestamento al bilancio stesso e le relative variazioni nonché il rendiconto generale;
d) provvede all’indirizzo ed al coordinamento delle strutture organizzative dell’Agenzia, nonché all’assegnazione alle stesse delle dotazioni finanziarie e strumentali, coerentemente con quanto previsto dal bilancio e dal programma, ed alla verifica del loro utilizzo;
e) dirige, controlla e coordina l’attività dei dirigenti anche con potere sostitutivo in caso di inerzia;
f) assegna ai dirigenti gli obiettivi amministrativi e gestionali da realizzare nel periodo di validità del programma annuale di attività dell’Agenzia, nonché le necessarie risorse umane, finanziarie e strumentali;
g) redige la relazione sull’attività svolta nell’anno precedente e sui risultati conseguiti, anche in termini finanziari, da allegare al rendiconto;
h) verifica i risultati di gestione e valuta annualmente i dirigenti con riferimento agli obiettivi assegnati;
i) decide sui ricorsi gerarchici contro gli atti e i provvedimenti amministrativi non definitivi dei dirigenti;
j) promuove e resiste alle liti e alle relative conciliazioni, rinunce e transazioni.

Art. 9

Comitato regionale di coordinamento

1. Il comitato regionale di coordinamento è nominato dal Presidente della Regione e dura in carica tre anni.

2. Il comitato è composto da:
a) il Presidente della Regione, che lo presiede;
b) l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente;
c) l’Assessore regionale dell’industria.

3. Il comitato svolge le seguenti funzioni:
a) verifica l’andamento generale delle attività ed esprime alla Giunta regionale le proprie valutazioni e proposte in merito all’attività di gestione dell’ARBAM;
b) esprime parere obbligatorio sul programma triennale ed annuale delle attività.

4. Trascorsi diciotto mesi dalla nomina del direttore generale, il comitato di coordinamento può, in caso di manifesta inattuazione del programma di attività, esprimere motivato parere sull’operato del direttore generale.

5. I pareri del comitato sono espressi entro venti giorni dalla data della richiesta, decorsi i quali si intendono comunque espressi in senso favorevole.

6. Alle riunioni del comitato partecipa, senza diritto di voto, il direttore generale.

7. Le attività amministrative del comitato di coordinamento sono espletate dalla Direzione generale della Presidenza della Regione.

Art. 10

Collegio dei revisori dei conti

1. Il collegio dei revisori è composto da tre membri iscritti al registro dei revisori ufficiali, di cui uno svolge le funzioni di presidente.

2. Il collegio è nominato con decreto del Presidente della Regione, previa deliberazione della Giunta regionale che ne indica anche il presidente e dura in carica cinque anni. Si applicano le norme in materia di ineleggibilità e di decadenza previste dall’articolo 2399 del Codice civile nonché le disposizioni di cui alla legge regionale 23 agosto 1995, n. 20 (Semplificazione e razionalizzazione dell’ordinamento degli enti strumentali della Regione e di altri enti pubblici e di diritto pubblico operanti nell’ambito regionale).

3. Il collegio dei revisori esercita le funzioni previste dall’articolo 6 della legge regionale 15 maggio 1995, n. 14 (Indirizzo, controllo, vigilanza e tutela sugli enti, istituti ed aziende regionali). Con deliberazione della Giunta regionale, su proposta del Presidente della Regione sono definiti gli ulteriori compiti del collegio dei revisori.

4. Qualora sia riscontrato il mancato o irregolare svolgimento delle funzioni da parte del collegio dei revisori dei conti, il Presidente della Regione, previa conforme deliberazione della Giunta regionale, ne dispone con decreto motivato la revoca.

5. Ai componenti del collegio dei revisori è attribuita un’indennità di carica determinata ai sensi dell’articolo 4 bis della legge regionale n. 20 del 1995 e successive modifiche ed integrazioni, che deve essere interpretata come non comprensiva di IVA e oneri previdenziali.

Art. 11

Indirizzo, vigilanza e controllo

1. L’Agenzia è sottoposta ai poteri di indirizzo, vigilanza e controllo della Giunta regionale, ai sensi della legge regionale n. 14 del 1995, e successive modifiche.

2. Il controllo preventivo di legittimità e di merito è esercitato dall’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente ed ha per oggetto gli atti indicati nell’articolo 3 della legge regionale n. 14 del 1995.

3. Il controllo è esercitato secondo la procedura di cui all’articolo 4 della legge regionale n. 14 del 1995. Gli atti di cui all’articolo 3, comma 1, lettera e), della legge regionale n. 14 del 1995, nonché gli atti attinenti alle procedure concorsuali, alla costituzione di rapporti di lavoro e all’attribuzione di incarichi di consulenza sono trasmessi per il controllo di legittimità e di merito all’Assessorato competente in materia di personale. Gli atti di cui all’articolo 3, comma 1, lettera b), della legge regionale n.14 del 1995 sono inviati anche all’Assessore competente in materia di bilancio e, per conoscenza, al Consiglio regionale.

4. Qualora l’Agenzia non provveda all’adozione degli atti obbligatori per legge o di quelli richiesti dal competente Assessorato, la Giunta regionale su proposta dell’Assessore regionale della difesa dell’ambiente, previa diffida a provvedere entro trenta giorni, nomina un commissario ad acta.

5. Alla tabella A allegata alla legge regionale n. 14 del 1995, dopo il “n. 6) Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente in Sardegna (ARPAS)” è aggiunto il “n. 6 bis) Agenzia regionale bonifica aree minerarie (ARBAM) Sardegna”.

6. L’ARBAM è sottoposta al controllo di gestione previsto dall’articolo 10 della legge regionale n. 31 del 1998.

Art. 12

Entrate, patrimonio e sistema contabile

1. Il patrimonio dell’Agenzia ARBAM Sardegna è costituito dai beni mobili e immobili della soppressa società IGEA Spa, riconosciuti strettamente funzionali alle attività attribuite all’Agenzia con atto ricognitivo approvato dal Presidente della Regione.

2. I beni mobili e immobili che non sono riconosciuti strettamente funzionali alle attività attribuite all’Agenzia sono trasferiti alla Regione ai fini dell’acquisizione al patrimonio regionale ed alla successiva alienazione o conservazione ai sensi della normativa vigente.

3. L’Agenzia provvede alle proprie spese di funzionamento e di attività con le risorse derivanti dalle seguenti entrate:
a) contributo ordinario a carico della Regione per i compiti previsti dalla presente legge e le spese relative al personale;
b) contributi derivanti da normative comunitarie, statali e regionali;
c) proventi derivanti da attività e servizi effettuati;
d) rendite patrimoniali;
e) ogni altro introito.

4. Il sistema contabile delle agenzie è disciplinato in coerenza con la legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 (Norme in materia di programmazione, di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 7 luglio 1975, n. 27, della legge regionale 5 maggio 1983, n. 11 e della legge regionale 9 giugno 1999, n. 23), e successive modifiche.

Art. 13

Personale dell’Agenzia

1. L’ARBAM opera con personale assunto con contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato cui si applica il contratto collettivo del comparto Regione, enti e agenzie.

2. Alla copertura dei posti della pianta organica dell’ARBAM si procede mediante concorsi pubblici.

3. In sede di prima applicazione il personale a tempo indeterminato dipendente di IGEA Spa è trasferito all’ARBAM. Ad esso si applica il contratto collettivo del comparto Regione, enti e agenzie; in caso di trattamenti economici superiori è riconosciuto in favore degli interessati un assegno ad personam riassorbibile.

4. Il personale a tempo determinato dipendente di IGEA Spa che ha superato il periodo di prova al momento dell’entrata in vigore della presente legge è ugualmente trasferito all’ARBAM. Per consentire l’approvazione della pianta organica dell’Agenzia e per consentire il bando dei concorsi per ricoprire i relativi posti, i rapporti a tempo determinato trasferiti sono prorogati sino al 31 dicembre 2014, fatta salva l’ipotesi che gli stessi abbiano una scadenza successiva.

Art. 14

Struttura organizzativa

1. Per l’organizzazione degli uffici e la disciplina del rapporto di lavoro del personale si applica la legge regionale n. 31 del 1998, ove non incompatibile con le disposizioni della presente legge e della disciplina stabilita dalle leggi regionali di settore.

Art. 15

Soppressione della società IGEA Spa

1. Decorsi novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge è soppressa la società IGEA Spa, già S.I.M. Spa, di cui all’articolo 7 della legge regionale n. 33 del 1998, e, sulla base di criteri e requisiti generali definiti con deliberazione della Giunta regionale, sono individuate forme e modalità di trasferimento dei rapporti giuridici attivi e passivi

2. Alla data di cui al comma 1 l’ARBAM succede all’IGEA Spa in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, in particolare l’agenzia è soggetto obbligato, ai termini dell’articolo 9 del decreto del Ministero dell’ambiente n. 471 del 1999 e ai termini dell’articolo 7 della legge regionale n. 33 del 1998, in relazione alle attività di bonifica nelle aree di cui detiene la disponibilità.

3. Alla data di cui al comma 1 l’ARBAM succede all’IGEA Spa in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi derivanti dalla gestione delle attività minerarie di cui alle procedure del decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 117 (Attuazione della direttiva 2006/21/CE relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive e che modifica la direttiva 2004/35/CE).

4. Con decreto del Presidente della Regione, previa conforme deliberazione della Giunta regionale, entro trenta giorni dall’entrata in vigore della presente legge, sono nominati un commissario liquidatore e un collegio sindacale, composto da tre membri, cui sono attribuiti i compiti previsti dal Codice civile.

Art. 16

Norma transitoria

1. Nelle more del trasferimento dei rapporti giuridici attivi e passivi all’Agenzia di cui all’articolo 15, comma 2, l’Amministrazione regionale è autorizzata ad affidare attività di progettazione e lavori di messa in sicurezza e di bonifica alla Società IGEA Spa, organismo in house della Regione autonoma della Sardegna e soggetto obbligato alle attività di messa in sicurezza e bonifica di siti contaminati, ai sensi della decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), nelle aree interessate dalle attività minerarie dismesse in capo alla medesima società, anche al fine di conseguire le obbligazioni giuridicamente vincolanti richieste da provvedimenti di finanziamento statali.

Art. 17

Norma finanziaria

1. Gli oneri derivanti dall’applicazione di quanto disposto dall’articolo 12, comma 3, lettera a), sono valutati in euro 10.000.000 annui a decorrere dall’anno 2014. Agli stessi oneri si fa fronte mediante pari riduzione delle autorizzazioni di spesa disposte dalla legge regionale 23 maggio 2013, n. 13 (Bilancio di previsione per l’anno 2013 e Bilancio pluriennale per gli anni 2013-2015) ed iscritte in conto dell’UPB S06.03.023 per gli anni 2014-2015 e delle UPB corrispondenti dei bilanci per gli anni successivi, a’ termini del combinato disposto degli articoli 4, comma 2, e 9, comma 5 della legge regionale n. 11 del 2006, e articolo 1, comma 11, della legge regionale 23 maggio 2013, n. 12 (legge finanziaria 2013).

2. Con la legge di bilancio per l’anno 2014 e di bilancio pluriennale 2014-2016 si provvede alle conseguenti variazioni.

Art. 18

Abrogazione di norme

1. Sono abrogate tutte le disposizioni contrarie o incompatibili con le norme della presente legge.

Art. 19

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).

Con l’approvazione di una modifica alla legge regionale n. 34 del 9 dicembre 2013, il Consiglio regionale ha sbloccato ieri sera i 52 milioni di euro che deve anticipare la Sfirs, per i cassintegrati in deroga della Sardegna.

Questa la modifica apportata alla legge:

Art. 1
1. Il comma 4 dell’articolo 1 della legge regionale 9 dicembre 2013, n. 34 (Misure urgenti in materia di anticipazione degli ammortizzatori sociali) è sostituito dal seguente:
“4. La Regione è l’unica responsabile delle anticipazioni effettuate ai lavoratori di cui al comma 1. La  Regione, qualora la concessione dell’anticipazione degli ammortizzatori sociali non si perfezioni, è autorizzata a qualificare la stessa come intervento regionale straordinario di sostegno al reddito”.

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Questa mattina, durante una conferenza stampa presso la sala convegni della Banca CIS di Cagliari, è stato presentato il Progetto di Cooperazione Interregionale per l’Innovazione Sostenibile”. Interesserà oltre 300 imprese sarde e venete, dell’ICT, dell’agroalimentare, dell’edilizia sostenibile, del turismo e della green economy e servirà da contrasto alla crisi economica, attraverso la creazione di “reti”, l’intensificazione degli scambi e l’allargamento dei mercati.

Ideato dalla Regione Autonoma della Sardegna e dalla Regione Veneto, attraverso un precedente accordo, e finanziato nell’ambito della Sovvenzione Globale Sardegna – Veneto del PO FESR Sardegna 2007-2013 e del PO FSE Veneto 2007-2013, il progetto nell’isola verrà sviluppato da un Organismo Intermedio costituito da tre partner: Confindustria Sardegna, Confcooperative Sardegna e Confartigianato Imprese Sardegna.

Nell’incontro con la stampa, Alberto Scanu, Presidente di Confindustria Sardegna, Carlo Tedde, Presidente di Confcooperative Sardegna, Luca Murgianu, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, e Stefano Miotto, Direttore di Confindustria Veneto, hanno illustrato i contenuti dell’iniziativa che sosterrà, tra il 2014-2015, la cooperazione tra le aziende delle due regioni, con l’obiettivo di fornire loro servizi reali e finanziari, formazione, assistenza alla creazione di partnership e reti di impresa dei settori selezionati.

«Il Progetto – ha detto Scanu – nasce dalla necessità e volontà di sperimentare percorsi di sviluppo fondati, oltre che sulla disponibilità di risorse finanziarie adeguate e di sinergie di sistema, sul valore aggiunto della cooperazione quale strumento essenziale per metter a frutto le migliori potenzialità dei territori e innescare fattivi processi di sviluppo. E la Sardegna ha capacità di sviluppo importanti”.

«Rappresenta una sperimentazione di azioni a supporto delle imprese– ha proseguito Tedde – attraverso l’utilizzo congiunto di due tipologie di Fondi: il Fondo Sociale Europeo (FSE) ed il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e cerca di realizzarle in modo innovativo ed integrato».

«In coerenza con la Politica regionale Europea – ha precisato Murgianu – che vuole portare tutte le Regioni allo stesso livello di sviluppo ed innovazione, permetterà di avviare una forte sperimentazione di cooperazione interregionale tra le imprese grazie all’integrazione tra i diversi fondi».

A disposizione delle aziende ci saranno le attività formative e i servizi rivolti direttamente al capitale umano, quali seminari regionali, workshop interregionali e percorsi di training aziendale, assistenza imprenditoriale per la realizzazione di progetti di cooperazione e animazione delle reti tra imprese.

Secondo Miotto «per sfruttare al meglio lo strumento della Sovvenzione serve innovazione, che si fa portando conoscenze e competenze dentro l’impresa. E’ necessario investire sulle risorse umane».

Inoltre verranno messi a disposizione aiuti finanziari destinati a sostenere progetti integrati di cooperazione, allo scopo di supportare processi di innovazione che riorganizzino e amplino le filiere, incrementando l’efficienza dei processi produttivi e lo sviluppo commerciale delle stesse. In particolare, si prevede di sostenere la crescita di raggruppamenti di imprese, anche utilizzando strumenti come il Contratto di rete.

Nell’evento pubblico di lancio del progetto, dal titolo “La Cooperazione interregionale per il recupero di competitività”, che è seguito alla conferenza stampa, Roberto Saba, Direttore di Confindustria Sardegna, Gilberto Marras, Direttore di Confcooperative Sardegna, Luca Murgianu, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, e Stefano Miotto, Direttore di Confindustria Veneto, hanno presentato pubblicamente i servizi erogati e le possibilità del progetto, a circa 200 imprenditori provenienti da tutta la Sardegna.

Gianluca Cadeddu, Direttore Generale del Centro regionale di Programmazione, ha invece illustrato i contenuti del progetto di cooperazione, le possibilità di creazione di reti interregionali e i bandi che verranno attivati nel corso del 2014.

Domani  quasi certamente verrà ufficializzata dalla Corte d’Appello del tribunale di Cagliari l’esclusione delle liste “Meris” e “Onestà e Progresso” dalle elezioni regionali del 16 febbraio, la prima per la mancanza del numero di firme minimo richiesto dalla normativa vigente; la seconda per essere presente in sole due circoscrizioni (la legge prevede una presenza in almeno sei delle otto circoscrizioni). Il numero dei candidati alla presidenza (i termini per la presentazione delle candidature al tribunale di Cagliari scade domani alle 12.00), scenderà così a sei (Francesco Pigliaru, Ugo Cappellacci, Mauro Pili, Michela Murgia, Pierfranco Devias, Gigi Sanna); il numero delle liste 28 a Cagliari e 26 nel Sulcis Iglesiente, dove i candidati al Consiglio regionale che si contenderanno i quattro posti disponibili, sono complessivamente 98.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Il Palazzo del Consiglio regionale.