20 July, 2024
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Fratel Gerardo Fabert in un quadro di DeRita.

Fratel Gerardo Fabert in uno splendido dipinto di DeRita.

Don Ettore Cannavera.

Don Ettore Cannavera.

E’ in programma domani, sabato 22 novembre, alle 17.00, presso la sede della Comunità, in via Marconi 65, a Carbonia, la celebrazione di una Messa in ricordo di Fratel Gerardo Fabert (ritratto nello splendido dipinto di DeRita), in occasione del 4° anniversario della sua morte, sopraggiunta il 19 aprile 2010.

La Messa verrà celebrata da don Ettore Cannavera.

Sono invitati i parenti, i piccoli fratelli del Vangelo, amici e amiche, conoscenti, a condividere i valori spirituali e materiali che Fratel Gerardo ha trasmesso nel corso della sua vita, come prete, minatore, cittadino del mondo ed amico di coloro che la società del consumismo ha volutamente lasciato indietro.

Santa Pasqua 2004.

«Beati coloro che costruiscono la pace

iniziando da se stessi,

dalla propria famiglia

e dalla comunità in cui vivono,

per irradiarla nel mondo intero e per chi non si accontenta di parlare di pace ma ne compie le opere».

Gianmario Demuro 2 copiaFrancesco Pigliaru 1 copia

Il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha tenuto una conferenza stampa ieri pomeriggio nella sala Giunta nel Palazzo di viale Trento, insieme all’assessore degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione Gianmario Demuro, e il presidente della I Commissione permanente del consiglio Regionale Francesco Agus, per illustrare il percorso di Riforma della Regione dopo l’approvazione in Consiglio del dl 72, “Disposizioni urgenti in materia di organizzazione della Regione”.

«Questa riforma è un passo importante nel cambiamento della macchina regionale – ha detto Pigliaru -. Quando siamo arrivati qui sapevamo che avremmo trovato un sistema arrugginito, ma in realtà era ancora più inefficiente di quanto avremmo mai immaginato: una Regione fatta di tante piccole aree separate, autarchie dove è difficilissimo muoversi. Come in tutto ciò che facciamo siamo pronti a confrontarci, ma mobilità e flessibilità sono essenziali per far funzionare la macchina amministrativa, per questo siamo davanti a una riforma necessaria: si discute ma si fa.»

«L’approvazione del dl 72 è un primo importantissimo passo – ha detto l’assessore Demuro – verso una Regione più moderna, efficiente e soprattutto flessibile. E’ la cassetta degli attrezzi con la quale potremo intervenire da oggi per riparare e far ripartire tutta la macchina della pubblica amministrazione, consentire che ai vari livelli dirigenziali si dialoghi e ci siano interconnessioni disciplinari. I prossimi passi saranno il riordino degli Enti locali, il dl sul personale e la legge statutaria.»

«Il tema della mobilità, particolarmente caro a questa Giunta, è la naturale condizione a una sempre maggiore tutela dei cittadini e dei loro diritti fondamentali». La mobilità consentirà di spostare i dipendenti dove servono realmente, previa azione di mappatura delle competenze. «E’ necessario – ha detto l’assessore Demuro – creare una banca dati sulle professionalità che devono essere utilizzate nei servizi dove meglio possano esprimere le proprie capacità ed essere utili al cittadino. Attraverso la Regione passa la soddisfazione di diritti fondamentali come quello alla salute, a un ambiente salubre, alla mobilità, alla cultura.»

Cambierà il rapporto tra le varie dirigenze, che dovranno dialogare tra di loro in maniera proficua e non funzionare più come sistema autonomo. I dirigenti sono un numero in linea con il dato nazionale, ma sono distribuiti male. «Il rapporto dirigenti personale è in rapporto uno ogni diciotto – ha concluso l’assessore Demuro – ma esistono settori dove si annaspa e altri dove ci sono troppi dirigenti rispetto al carico di lavoro e al numero di dipendenti. Inoltre il tema della valutazione delle performance dirigenziali è non solo una questione di buon funzionamento della pubblica amministrazione, ma anche una questione etica».

Lago Omodeo 2 collu

Presa di posizione di Gianluca Collu, segretario nazionale di ProgReS, sull’ipotesi di trasferimento del poligono CAIP.

«Le ipotesi di trasferimento del poligono non devono distrarre l’opinione pubblica dalla realtà dei fatti – scrive in una nota Gianluca Collu -. L’unica certezza per i cittadini delle comunità del Guilcer-Barigadu che si affacciano sul Lago Omodeo è l’ennesima ordinanza prefettizia che annuncia nuove esercitazioni anche per il mese di dicembre nel poligono abusivo del CAIP. Denunciamo con forza questo atteggiamento arrogante e prevaricatore dello stato italiano nei confronti delle popolazioni locali. Per questo – conclude Gianluca Collu – chiediamo l’intervento immediato delle istituzioni sarde, la RAS in primis, perché eserciti una netta presa di posizione a difesa degli interessi delle proprie comunità e del proprio popolo.»

Emanuele Cani 2 copia

Il deputato Pd Emanuele Cani è intervenuto ieri ai lavori dell’11° congresso Legacoop.

«E’ utile evidenziare alcuni temi che non sono più rinviabili e di cui la politica deve farsi carico – ha detto Cani -. In primis l’efficienza della pubblica amministrazione che deve dare più servizi e meno burocrazia, attraverso risposte certe e tempi ragionevoli. Serve inoltre che il sistema cooperativistico abbia maggiore attenzione dal settore bancario che si limita a valutare il patrimonio materiale delle cooperative senza prendere in considerazione il grande patrimonio umano e in molti casi di elevate professionalità che sono la vera ricchezza di questo settore. In ultimo, ma non meno importante – ha concluso Emanuele Cani -, le istituzioni tutte devono dedicare maggiore attenzione al sistema legato a progettazione e finanziamento dei fondi europei che possono costituire per il settore della cooperazione così come per altri settori un vero e proprio volano di crescita.»

109 volontari da inserire nei 23 progetti del bando “Garanzia giovani” in Sardegna. E’ quanto prevede, per la Regione Sardegna, il bando pubblicato dal Dipartimento per la Gioventù e il Servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Possono partecipare alla selezione i ragazzi e le ragazze italiane e i cittadini stranieri residenti in Italia che, alla data di presentazione della domanda, abbiano compiuto il diciottesimo anno di età e non superato il ventottesimo (28 anni e 364 giorni).

Il Servizio civile ha una durata di 12 mesi e al volontario è riconosciuto un assegno mensile di 433,80 euro.

Coloro che non sono ancora iscritti al programma Garanzia giovani dovranno farlo prima di presentare la domanda di partecipazione ai progetti.

Le candidature vanno inviate direttamente al soggetto proponente del Progetto.

La scadenza per la presentazione delle candidature è fissata per le ore 14.00 del 15 dicembre 2014.

Tutte le informazioni possono essere richieste presso gli enti titolari dei progetti o consultate sui rispettivi siti internet.

Si è svolta ieri mattina l’esercitazione complessa di security nel porto di Portovesme coordinata dall’Ufficio Circondariale di Portoscuso. Il porto di Portovesme deve garantire degli assetti che prevedono misure di protezione in caso di minaccia terroristica. Tutte le Port Facility, oltre ad essere dotate di telecamere a circuito chiuso, guardiania e altri assetti tecnici, sono organizzate per affrontare ogni pericolo di natura terroristica. Ieri mattina è toccato alle strutture in concessione alla centrale elettrica ENEL, minacciate nella simulazione da una organizzazione terroristica il cui scopo era quello di creare gravi danni al terminal portuale. La pronta reazione del personale preposto alla security portuale della società ENEL, coordinata dalla sala operativa dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Portoscuso hanno permesso di gestire brillantemente la situazione. Durante la simulazione è stata testata la reazione in caso di persona non autorizzata in banchina, rinvenimento di due ordigni sospetti, deflagrazione di uno di questi con incendio e principio di inquinamento nelle acque portuali. Nelle varie fasi concitate è intervenuta la Polizia di Stato di Carbonia, la Croce Azzurra di Portoscuso, il Rimorchiatore Portovesme della Moby, il Gruppo Ormeggiatori di Portoscuso, la Corporazione Piloti, la società antinquinamento Seaport, i Vigili del Fuoco di Carbonia, simulando anche l’arrivo del nucleo artificieri della Polizia di Cagliari.

Nonostante l’area fosse “sigillata” non sarà sfuggito a chi è passato in porto il coreografico getto d’acqua del rimorchiatore Portovesme.

L’esercitazione è stato un importante momento di confronto e verifica professionale delle procedure previste da attuare in caso reale dove, data la molteplicità di enti interessati, è fondamentale non solo il coordinamento da parte della Guardia Costiera, ma la reciproca conoscenza delle forze in campo e della zona di operazione. Al termine, infatti, si è svolto un importante incontro nell’Ufficio Circondariale Marittimo di Portoscuso, nel corso del quale tutti i partecipanti hanno commentato quanto svolto nel porto.

«Ringraziamo per la serietà e disponibilità dimostrata tutti i soggetti intervenuti – ha detto il comandante Tenente di Vascello (CP) Matteo Prantner – che non hanno esitato a comprendere l’importanza di tali tipologie di esercitazione, periodicamente svolte nelle strutture sensibili come il porto Portovesme.»

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«Basta con gli allarmismi che da tempo stanno raccontando una situazione sul refresh, per la nuova destinazione d’uso del territorio agricolo sardo, inesistente e che tira in ballo numeri di dubbia provenienza. Dal mese di giugno le strutture dell’assessorato stanno lavorando costantemente a stretto contatto con gli uffici dell’Agenzia delle Erogazioni in Agricoltura (AGEA) di Roma e il quadro che si sta definendo, settimana dopo settimana, ha poco a che vedere con quello rilanciato sulla stampa regionale o sulla rete.»
Lo ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, cercando di far chiarezza sul tema degli aggiornamenti della Banca dati grafica, voluti dall’Unione europea, che definisce l’uso del suolo in Sardegna. Un uso che nella ridefinizione di quest’anno ha creato problemi per diversi operatori del settore agricolo per il passaggio di diverse aree da pascolo magro a zona boschiva, rischiando di far perdere aiuti dell’Unione europea per le annualità 2013-2014.

«Condividendo le preoccupazioni del mondo agricolo sugli effetti del nuovo ciclo di refresh – ha osservato l’esponente della Giunta Pigliaru – abbiamo subito chiesto, come assessorato, agli organismi competenti (AGEA e ministero delle Politiche agricole) di essere messi nelle condizioni di poter valutare il reale impatto sul territorio regionale del refresh, che tanta preoccupazione sta generando nel mondo delle campagne per le possibili riduzioni degli aiuti, conseguenti all’incremento delle superfici considerate non agricole (boschi) e non soggette ad aiuto. Lo abbiamo chiesto affinché si intervenisse tempestivamente.»

Nel seguire i lavori con Roma, il 19 giugno si è svolto presso la sede di AGEA un incontro tra l’assessore Falchi e i maggiori dirigenti dell’Agenzia per discutere gli effetti generati dall’ultimo refresh sulla gestione delle pratiche che beneficiano delle risorse del “Primo” e “Secondo” pilastro della Politica Agricola Comunitaria (PAC). «Nel corso dell’incontro – ha spiegato l’assessore dell’Agricoltura – sono state concordate due diverse linee d’azione finalizzate, da un lato, a limitare al minimo gli effetti del nuovo ciclo di refresh sulle risorse destinata dalla Programmazione 2007-2013 che restano ancora da erogare, dall’altro, a ridefinire per il nuovo periodo di Programmazione 2014-2020 il concetto di pascolo in regioni come la Sardegna».

Sul primo punto AGEA si è impegnata a verificare in tempo utile tutte le aree che nel nuovo refresh hanno modificato il loro uso, diventando superfice “non agricola”. Questa verifica è finalizzata proprio a distinguere le aree già oggetto di controllo nel passato da quelle che non sono mai state controllate, riammettendo agli aiuti comunitari le prime e impegnandosi ad operare i controlli in loco per le altre, anche con l’ausilio di tecnici della Regione Sardegna.

«Nella riunione con AGEA dello scorso 10 novembre – ha proseguito Falchi – abbiamo avuto conferma che erano stai avviati i controlli in loco per le aree riscontrate a bosco nelle domande di finanziamento relative al 2013 e che erano state individuate anomalie su 9433 “isole” (le aree di suolo). Tali anomalie hanno interessato 651 domande per lo Sviluppo rurale e 193 per il Premio Unico.»

In attesa dei dati definitivi che nei prossimi giorni AGEA finirà di elaborare e che in molti casi stanno dando soluzione positiva sulle anomalie, gli uffici dell’assessorato hanno stimato (sulla base degli elementi inviati dall’Agenzia romana) fra i tre e i quattro milioni di euro il rischio di perdita sullo Sviluppo rurale per le annualità 2013-2014. A oggi, le pratiche già verificate da AGEA hanno avuto riscontro positivo in oltre il 60% dei casi.

Per il futuro, un modo per superare lo scoglio del refresh sta nel nuovo decreto di attuazione ministeriale della nuova PAC (dello scorso 18 novembre), dove viene evidenziata la possibilità di inserire tra le superfici ammissibili a finanziamento quelle sulle quali sono svolte le pratiche locali tradizionali.

«Sulla base di questo elemento, fortemente voluto dalla Regione Sardegna – ha detto l’assessore – siamo in costante contatto con il Ministero e AGEA per avviare l’iter che consentirà di individuare le superfici sulle quali si svolgono tali pratiche, finora non considerate ammissibili per i premi del Primo Pilastro della PAC. Così da incrementare le superfici premiabili dalle norme comunitarie.»

Elisabetta Giuseppina Falchi 1 copia

 

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Il consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci interviene sulle annunciate dimissioni del commissario liquidatore dell’Igea.

«Se le dimissioni del Commissario liquidatore di Igea Antioco Gregu venissero confermate – scrive Locci in una nota -, sarebbe l’ulteriore dimostrazione dell’impossibilità, per mancanza di volontà politica, dell’assessorato regionale dell’Industria a far ripartire la controllata regionale, su cui gravano ingenti problemi societari e finanziari. Questo, nonostante il patto stretto tra i rappresentanti dei lavoratori e la Regione per il rilancio di Igea. Il Commissario liquidatore, così come concordato a suo tempo, ha presentato il Piano industriale ma, guarda caso, l’assessorato regionale competente si è mostrato impotente, non in grado di assecondarne la realizzazione. Da qui, la bandiera bianca issata da Gregu.»

«La Regione, nel caso, nomini al più presto un nuovo commissario liquidatore della stessa serietà e competenza di Gregu e, soprattutto, dia mandato al Direttore generale della Presidenza di gestire direttamente la vertenza Igea, utilizzando, se necessario, i poteri sostitutivi previsti dalla legge. Obiettivo: far approdare nel tavolo del Governatore la questione Igea. È inaccettabile che la burocrazia regionale freni il piano di rilancio della società incaricata delle bonifiche ambientali – conclude Locci -, lasciando al palo i progetti di risanamento che interessano i molteplici siti sardi, dal Sulcis alla miniera di Sos Enattos di Lula.»

Emanuele Cani 79 copia

«Le dimissioni del commissario liquidatore dell’Igea, comunicate ieri dall’assessore regionale dell’Industria a margine dell’incontro sulla Carbosulcis, e il non rispetto dell’accordo firmato 10 giorni fa tra Regione e sindacati, sono un atto preoccupante e grave cui la Regione deve porre rimedio subito.»

Lo dice Emanuele Cani, deputato del Partito Democratico.

«Non è pensabile né accettabile che si continui a tergiversare perdendo tempo inutilmente. Se ci sono dei problemi burocratici  o tecnico organizzativi si rimuovano subito, non si può continuare a rinviare la risoluzione di un problema. La Regione deve dare risposte immediate e deve intervenire con atti concreti subito rispettando il percorso tracciato.  i lavoratori  devono ricevere quattro stipendi  arretrati e il quinto viaggia con 25 giorni di ritardo, non possono perdere un solo giorno. Chi ha assunto impegni precisi deve onorarli rapidamente. La Regione intervenga subito fornendo al commissario liquidatore, a cui va chiesto di stare al proprio posto gli strumenti per far ripartire l’Igea – conclude Cani – mettendola in condizioni di affrontare la situazione già da oggi.»

«La gravissima situazione sociale ed occupazionale nella quale versa il Sulcis Iglesiente rende assolutamente odiosi i ritardi nell’applicazione del Piano Sulcis, l’intesa istituzionale realizzata al tempo del Governo Monti che tante speranze aveva suscitato fra le migliaia di disoccupati di quel territorio.»

La denuncia è di Michele Piras, deputato di Sinistra Ecologia Libertà.

«L’idea di fondo di una serie organica di azioni volte a contrastare la crisi e ad indicare una prospettiva nuova di sviluppo era sembrata una linea vincente – aggiunge Piras -. Ma oggi, sia per la distanza dei centri gestionali del Piano (si pensi che Invitalia, chiamata a gestire il bando 99 IDEAS, da oltre due anni ormai non ha più una sede in Sardegna) che per una ormai acclarata incoerenza fra parole e fatti che caratterizza la politica nazionale, ciò che colpisce ed offende è il ritardo nella realizzazione delle misure previste.»

«Per questa ragione – conclude Michele Piras – ho presentato una interrogazione al Ministro dello sviluppo economico, nella quale non solamente si chiede una accelerazione sul Piano Sulcis ma anche che venga trasferita in Sardegna la sede gestionale e rapidamente attivato il gruppo di lavoro che era stato promesso e che avrebbe dovuto collocare gli Enti locali del territorio in un ruolo da protagonista che, finora, è stato negato nei fatti.»