26 November, 2024
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Sotacarbo 2

Giovedì 20 novembre 2014 dalle ore 10.00 alle ore 13.00 a Carbonia, al Centro Ricerche Sotacarbo (Grande Miniera di Serbariu), si terrà l’incontro tra la Sotacarbo e Shen Hua, il più grande gruppo industriale della Cina nel settore dell’energia e prima società al mondo nell’estrazione del carbone.

L’arrivo in Sardegna di Shen Hua, il più grande gruppo industriale cinese nel settore dell’energia e prima società al mondo nell’estrazione del carbone, rappresenta il primo risultato concreto dell’accordo stipulato due settimane fa tra Sotacarbo e Cers (China Energy Research Society) e approvato dall’Assessorato alla Programmazione della Regione Sardegna e dall’Ambasciata cinese in Italia.

L’attenzione del colosso cinese per il mercato europeo è indirizzata verso Regno Unito e Italia, i Paesi dove sono in corso di attuazione i progetti più interessanti sulle tecnologie “low carbon” (a basse emissioni di anidride carbonica).

Sia il governo britannico che quello italiano nei mesi scorsi hanno infatti dato il via libera alla realizzazione di centrali con tecnologie di cattura e stoccaggio della CO2, a Selby in Inghilterra e a Peterhead in Scozia, una da 350 megawatt da costruirsi nel Sulcis Iglesiente, con finanziamenti rispettivamente di un miliardo di sterline e un 1,2 miliardi di euro.

Dopo aver voluto toccare con mano la realtà inglese, visitando la centrale Drax nello Yorkshire, Shen Hua e la rappresentanza del governo cinese al seguito hanno voluto conoscere le opzioni low Carbon allo studio nel Centro ricerche Sotacarbo.

Shen Hua, fondato nell’ottobre 1995 sotto gli auspici del Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese, è un gruppo industriale di proprietà statale, che opera nei settori dell’estrazione minerariae dell’energia. È la più grande società di estrazione di carbone al mondo.

Mario Cocco

Mario Cocco è il nuovo segretario della federazione del PSd’Az del Sulcis. «Voltare pagina guardando al futuro, ma con la forte consapevolezza della nostra storia e del nostro irrinunciabile patrimonio ideale, per ricostruire un partito davvero aperto ed inclusivo che sappia cercare ed attrarre fattivamente tutti i militanti e simpatizzanti sardisti, ed in particolar modo quelli che da noi attendono ancora con speranza segnali di ricomposizione e rinnovato coinvolgimento – ha dichiarato Mario Cocco, subito dopo la sua proclamazione a segretario della Federazione del Psd’az del Sulcis, durante l’esposizione delle linee programmatiche che caratterizzeranno l’azione politica sardista nel territorio per i prossimi anni.

Medico, da sempre profondamente impegnato nel sociale e nelle tematiche culturali dell’identità e del sardismo, Mario Cocco ha scelto di essere affiancato alla guida del Psd’az sulcitano da Elio Fadda, geologo, ex amministratore comunale ed esperto in problematiche ambientali, che ricoprirà la carica di vice segretario vicario. Della segreteria faranno inoltre parte Sisinnio Collu, militante di vecchia data, imprenditore ed amministratore locale, che avrà la responsabilità del rapporto con le sezioni, Rosanna Ladu, laureanda in giurisprudenza e promotrice della costituenda Associazione delle donne sardiste, che avrà la responsabilità dell’organizzazione, e Giampiero Cabras, dottore in scienze politiche ed esperto nell’ambito finanziario, nel ruolo di segretario amministrativo.

Per Cocco la nuova segreteria risponde alle ragioni contingenti di una fase politica molto delicata per il Partito dei Quattromori sulcitani «nella quale sento la necessità di avere il supporto di persone a cui riconosco la serietà, la preparazione e le capacità che il ruolo esige». Un particolare riguardo è stato dedicato alla riorganizzazione della realtà sardista della città di Iglesias per la quale è stato incaricato Sandro Esu, già candidato a sindaco nelle passate elezioni amministrative.

Per il neo segretario Cocco «l’intento è quello di rendere più autorevole ed incisiva la nostra azione politica nel territorio, anche favorendo nuovi termini di confronto in vista delle imminenti elezioni amministrative. Ci apprestiamo perciò a lavorare con estrema determinazione e convinzione, nella consapevolezza che le difficoltà economiche che ogni giorno mettono a dura prova le famiglie e le nostre comunità, ci obbligano ad un rinnovato impegno politico e sociale che auspichiamo abbia trovato anche nella scelta delle persone più adeguate e qualificate a rappresentare il Psd’az del Sulcis, la migliore testimonianza delle nostre più oneste intenzioni».

Ninetto Deriu

L’assessore regionale dell’Industria deve fornire garanzie ai progetti di rilancio della PORTAL di Portovesme (Ex Ila), al centro di un importante piano di investimenti elaborato dall’imprenditore iglesiente Ninetto Deriu, ma bloccato da una burocrazia incancrenita e, ancora di più, da una Giunta regionale che non sembra avere a cuore le questioni legate al lavoro.

Se fino a qualche tempo fa, la perdita di ogni tipo di ammortizzatore sociale a causa dell’immobilismo ingiustificabile della Giunta era soltanto un rischio, da qualche giorno è diventato certezza: alcuni lavoratori, infatti, hanno già perso il diritto alla mobilità e la stessa sorte spetterà, gradualmente, anche ai restanti operai.

L’assessore Maria Grazia Piras deve mettersi una mano sulla coscienza e autorizzare il funzionamento dei tre aerogeneratori rientranti nel progetto, consentendo all’imprenditore di riaccendere i motori della fabbrica, ferma ormai da diversi anni. O, in alternativa, deve fornire indicazioni sostenibili per abbattere i costi energetici. Ma dica qualcosa, si esprima, ci faccia sapere qual è la posizione della Giunta. Non ci sono più scuse. Non si può accettare che un imprenditore volenteroso tiri i remi in barca a causa di una politica che non sa decidere. E se questo dovesse accadere, la colpa sarà soltanto della Giunta regionale.

Da troppo tempo, rappresentanze sindacali e investitore aspettano un segnale da parte dell’assessore Piras. Ma per ora l’attesa si è rivelata vana: nessun incontro è in programma presso l’assessorato e ogni giorno che passa allontana le tute blu dalla ripresa lavorativa e li avvicina alla disoccupazione.

Ignazio Locci

Consigliere regionale Forza Italia Sardegna

Forum turismo_flyer

La sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu ospita oggi, a partire dalle ore 15.00, il Forum del turismo “Sardegna del Sud Ovest”, organizzato dal Consorzio Turistico L’Altra Sardegna, con la collaborazione del comune di Carbonia, dell’assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, di Visit Sulcis e Destinazione Sulcis.

Il Forum è stato promosso con l’intento di verificare la disponibilità degli operatori turistici della Sardegna del Sud Ovest ad aggregarsi, per meglio promuovere il territorio, e per aumentare la competitività attraverso il miglioramento della qualità dei servizi turistici. Dopo i saluti del sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, di Caterno Cesare Bettini, presidente del Consorzio Turistico L’Altra Sardegna e di Loriana Pitzalis, assessore della Cultura del comune di Carbonia, i lavori verranno introdotti da Walter Secci, componente del Consiglio direttivo del Consorzio Turistico L’Altra Sardegna, e moderati dal giornalista Giampaolo Cirronis.

Il Forum verrà animato da una folta rappresentanza di imprenditori della filiera del turismo della Sardegna del sud-ovest, operatori del turismo culturale ed ambientale, operatori della ricettività e della enogastronomia e, infine, imprese che si occupano di rete tra imprese turistiche e di disciplinari di qualità.

Il Forum sarà preceduto dalla proiezione di un promo video del regista Andrea Mura. Sono previsti interventi su diversi temi: turismo culturale, sportivo e ambientale; ricettività, cibo e territorio, filiere corte; qualità del prodotto turistico e il ruolo dei consorzi. Chiuderà il Forum, l’intervento dell’assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi.

Lavoratori Keller e organizzazioni sindacali si mobilitano per respingere l’esito della sentenza con la quale il tribunale di Cagliari ha ufficializzato il fallimento dell’azienda di Villacidro. «La FSM-CISL – Segreteria Provinciale di Cagliari e del Medio Campidano – scrive in una nota Marco Angioni, segretario provinciale di Cagliari e del Medio Campidano – ribadisce il proprio forte impegno affinché la vicenda inerente lo stabilimento Keller possa finalmente trovare una positiva risoluzione. La decisione del tribunale di Cagliari non ha fatto venire meno la volontà di continuare fermamente ad adoperarsi per il raggiungimento di una soluzione positiva e definitiva per questa fondamentale vertenza che vede coinvolte centinaia di famiglie e le sorti di un intero territorio».

«In queste ore – aggiunge Angioni – si stanno esplorando tutti i possibili percorsi legali, imprenditoriali, sindacali e politici affinché l’infausta sentenza possa essere superata. Pertanto, mercoledì mattina, a partire dalle ore 9.00, nel piazzale antistante lo stabilimento di Villacidro, è convocata l’assemblea generale di tutti i lavoratori Keller.»

Dopo le prime audizioni delle parti sociali in III commissione, dall’opposizione di centrodestra arrivano durissime critiche al Psr (Piano di sviluppo regionale).

«Il Piano tanto decantato dalla Giunta di Francesco Pigliaru – denuncia Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna – altro non è che un documento concepito senza concertazione: un libro dei sogni in cui mancano vere e proprie politiche di settore (per la casa e per le giovani coppie) e indicazioni certe sulle strade da seguire per realizzare quelle che per adesso restano delle mere linee di principio, da non confondere con i progetti concreti. A rimarcarlo, oggi, sono stati i sindacati sardi, in audizione in Commissione per discutere del testo.»

«Le sigle sindacali – aggiunge Locci – hanno in sostanza bocciato su tutta la linea il documento, invocando innanzitutto maggiore discussione, quella che fino a oggi è mancata. Allo stato attuale il Psr non è in grado di misurare gli effetti delle politiche, né tanto meno di garantire la valutazione ex ante dei programmi così come richiesto dall’Unione Europea. Per i sindacati è urgente un piano infrastrutturale ed energetico, il riconoscimento dello status di insularità da parte dell’unione Europea, la riduzione del precariato, e maggiore attenzione per la questione lavoro e per le zone interne dell’Isola, di fatto dimenticate.»

«Auspico – conclude Ignazio Locci – che Raffaele Paci, che alla presentazione del documento aveva garantito l’apertura della discussione, si sieda al tavolo con le forze politiche, sociali e sindacali e riveda i progetti di rilancio della Sardegna, avvalendosi del contributo di tutti. Anche se non sono professori.»

Sono iniziate ieri mattina, nella commissione Programmazione e Bilancio, le audizioni della parti sociali sul Programma regionale di sviluppo (Prs) che era stato illustrato al parlamentino presieduto da Franco Sabatini (Pd), dall’assessore Raffaele Paci, nella seduta dello scorso 11 novembre.

In apertura dei lavori il presidente Sabatini ha sottolineato la scelta del presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, di far precedere l’esame del Prs alla Legge Finanziaria (al contrario di quanto era accaduto nelle due legislature precedenti) per consentire in Consiglio la specifica discussione sul principale documento della programmazione regionale, redatto in coerenza con il programma di governo della iegislatura.

Sabatini ha inoltre rivolto ai sindacati un accorato appello perché non considerino “una formalità di rito” il confronto in commissione ed ha definito “fondamentale” il rapporto con il sindacato per la condivisione delle azioni e dei programmi utili ad affrontare la situazioni di crisi che investe la Sardegna. Il presidente della commissione ha quindi invitato Cgil, Cisl e Ugl a trasmettere il loro contributo per migliorare i contenuti del Prs ed ha ricordato che la commissione non può modificare il documento oggetto dell’audizione ma che procederà con l’approvazione di una relazione contenente le eventuali modifiche da sottoporre all’attenzione dell’Assemblea sarda.

Il segretario regionale della Cgil, Michele Carrus, ha rimarcato l’importanza del “confronto sociale” ed ha dichiarato che la singolarità sta nel fatto che qualcuno possa negarlo, dimostrando così «una certa idea di autosufficienza da parte di chi sta nel palazzo e di chi governa». «Apprezzo – ha dichiarato il leader Cgil – che il Consiglio regionale riaffermi in questa sede l’importanza della concertazione ed accolgo l’invito del presidente Sabatini per offrire un contributo non formale nel confronto sul Prs».

Michele Carrus ha definito «sostanzialmente condivisibile l’impostazione generale del Piano regionale di sviluppo» ma ha sottolineato con tono critico «la debolezza del documento per quanto riguarda le politiche settoriali». «Non c’è una strategia di sviluppo per il settore manifatturiero e industriale – ha incalzato il rappresentante della Cgil – e in Sardegna non si può fare a meno delle attività manifatturiere che incidono per il 10% sul Pil dell’Isola».

Michele Carrus ha inoltre lamentato come il corposo documento della Regione manchi di indicazioni precise in ordine ad alcune scelte strategiche, ad incominciare da quelle per il metano. «Non basta affermare  che bisogna colmare il gap che ci deriva dall’assenza del gas metano – ha dichiarato il segretario Cgil – serve dire come si intende procedere per colmare questa lacuna». Carrus ha quindi definito “scellerata” l’ipotesi dei depositi costieri di metano ed ha sottolineato come le diverse scelte per l’approvvigionamento del gas, producano effetti differenti sui territori e sui diversi comparti produttivi.

L’ulteriore lacuna del Prs – a giudizio di Carrus – è rappresentata dalle “politiche per l’occupazione”. «Il modello di “garanzia giovani” che sta dentro il Prs – ha spiegato il sindacalista – offre una prospettiva di medio-lungo periodo mentre l’attuale situazione richiede azioni immediate rivolte ai giovani e meno giovani che non hanno un lavoro». Gli interventi immediati proposti dalla Cgil sono: la tutela del reddito delle famiglie; incentivi all’occupazione che devono essere “mirati, selettivi, duraturi e consistenti”; il rilancio degli investimenti con un meccanismo volto al reimpiego dei lavoratori in ammortizzatori sociali nelle opere che saranno realizzate con le risorse pubbliche.

«All’interno del Piano regionale di sviluppo – ha concluso Michele Carrus – non c’è un piano per il lavoro e il sindacato è insoddisfatto del Prs e del mancato confronto con la giunta regionale».

Ignazio Ganga ha sottolineato la critica della Cisl per il mancato confronto con la Giunta regionale per la predisposizione del Programma regionale di sviluppo. Ganga, pur dichiarando una generale condivisione nella strategia che sottende al Prs ha evidenziato la debolezza del documento per quanto attiene i progetti. «Serve aggredire la crisi – ha dichiarato il rappresentante della Cisl – e il Prs non considera prioritario, ad esempio, il piano energetico e il piano della mobilità».

Ganga ha inoltre lamentato un “depotenziamento” del negoziato con la Ue per il riconoscimento dell’insularità ed ha indicato gli altri temi prioritari per l’economia sarda: il lavoro («ma servono interventi urgenti per i servizi per l’impiego e l’occupazione»); la riforme istituzionali con particolare riferimento al dimensionamento scolastico («bisogna dimensionare la nostra scuole alle esigenze della nostra isola se davvero si vuole combattere il 27% di dispersione scolastica»); la riduzione del precariato (anche in ottica del mantenimento degli equilibri sociali); piano socio sanitario («ma ci sono diverse sinergie tra le politiche sanitarie e il welfare»).

Ignazio Ganga ha quindi definito “deficitario” il Prs sul tema cruciale delle “zone interne” («è evidente che chi ha redatto l’apposita scheda non vive e non conosce la realtà delle zone interne della nostra Isola»). Il rappresentante della Cisl ha quindi auspicato un “patto federativo interno” con i territori della Sardegna al fine di garantire le poste ad essi destinati dalla Regione. Ganga ha concluso con l’invito alla giunta e al Consiglio «perché non si abbandoni la strada dell’industria nell’Isola».

Il segretario regionale dell’Ugl, Sandro Pileri, pur condividendo la schematizzazione contenuta all’interno del Prs ha definito il documento “mastodontico e dispersivo” ed il tutto penalizzerebbe «l’immediata operatività degli interventi che il momento di crisi impone».

Le riflessioni dell’Ugl hanno interessato la dispersione scolastica («non esiste un problema relativo alla dispersione scolastica ma esiste la necessità di adeguare le conoscenze rispetto alle richieste che vengono dalla società e dai mercati») ed hanno rappresentato la preoccupazione che la riforma dei servizi per l’impiego con “garanzia giovani” produca un eccessivo «accentramento alle strutture pubbliche delle dinamiche del lavoro».

Pileri, a proposito della creazione di opportunità di lavoro, ha definito «elemento vincente per lo sviluppo» l’innovazione ma ha denunciato, in via generale, «l’impressione di un eccesso di governo pubblico di quei fenomeni per i quali esiste, invece, la necessità di concedere più libertà di azione e di percorso».

Un ulteriore accento dell’Ugl ha riguardato la necessità di interventi urgenti per la semplificazione burocratica e lo snellimento delle procedure e l’esigenza di azioni concrete per il settore della pesca («negli ultimi anni sono andati perduti circa il 40% dei posti di lavoro»).

La commissione Bilancio ha quindi proceduto con l’audizione dei rappresentanti di Confindustria, Cna e Confapi.

Il presidente di Confindustria Sardegna, Alberto Scanu, ha espresso apprezzamento sul metodo, sugli obiettivi e sulla strategia complessiva del programma regionale di sviluppo ed ha evidenziato come i temi del Prs della giunta Pigliaru siano i medesimi di quelli della Giunta Soru e della Giunta Cappellacci («cambiano soltanto le priorità e le sensibilità»). Scanu ha quindi dichiarato di condividere la priorità attribuita all’investire sulle persone ed ha definito “opportuna” la riforma del sistema dei servizi per il lavoro e la riforma della formazione professionale. Il numero uno degli industriali in Sardegna ha quindi sottolineato l’importanza del programma “garanzia giovani” ma ha rimarcato come «non risolve di per sé il problema di una economia che non tira con una domanda che permane inadeguata e in regresso».

Quanto alle opportunità di sviluppo, il presidente di Confindustria ha sottolineato l’assenza di “un’idea dell’industria”, settore che dovrà raggiungere il 20% del Pil col manifatturiero, se si vuol restare in linea con gli obiettivi fissati in sede di Unione Europea.

«Bisogna promuovere una nuova politica industriale e manifatturiera – ha dichiarato Alberto Scanu – mentre il Prs non rivolge attenzione al mondo industriale, dalla chimica al metallurgico, dal lapideo al sughero, dall’impiantistico alle costruzioni».

Giudizio positivo, invece, per le azioni rivolte all’internazionalizzazione, ai Confidi, all’innovazione tecnologica. Confindustria auspica un «approccio integrato di filiera per lo sviluppo del settore agricolo» in relazione all’agroindustria, così come invita la Regione a considerare il comparto turistico in maggiore collegamento con quello dei trasporti.

In materia urbanistica, il leader di Confindustria nell’Isola ha rimarcato l’esigenza di un adeguamento del Piano paesaggistico regionale e definito “urgente” una disciplina e una gestione organica del territorio «che non può prescindere da una nuova legge urbanistica».

Scanu ha inoltre invitato la Regione ad esplicitare le scelte per l’approvvigionamento del gas metano, non precludendosi l’opportunità di riscontrare l’eventuale disponibilità di risorse dal sottosuolo.

Da evidenziare inoltre la posizione espressa a proposito delle servitù militari: «Bisogna evitare gli estremismi e ricordare che sono una opportunità di occupazione per 10mila lavoratori in Sardegna».

Il presidente di Confindustria ha quindi concluso dichiarando il giudizio “positivo” sul Prs.

Il presidente di Cna Sardegna, Francesco Porcu, ha sottolineato in positivo la struttura del Prs «perché supera lo schema antistorico che vedeva le politiche di programmazione e sviluppo come somma derivata delle singole politiche di settore». Porcu ha inoltre espresso apprezzamento per l’impostazione generale del documento e definito “innovativa” la parte dedicata alla gestione dei “beni comuni” («fondamento di una nuova dimensione culturale capace di generare valore e promuovere sviluppo economico e crescita civile»).

La critica della Cna ha riguardato l’assenza nel Prs di riferimenti all’artigianato artistico («è una imperdonabile dimenticanza») e la necessità di sostenere la “visione” di medio e lungo periodo con «politiche industriali che con forza poggi su un ordine di priorità che tenga conto delle realtà produttive esistenti, delle vocazioni territoriali e dei settori innovativi su cui investire».

Francesco Porcu ha sottolineato la centralità del ruolo delle città ai fini dello sviluppo ed ha avanzato la richiesta perché i fondi strutturali siano impiegati in un grande programma di riqualificazione ed efficientamento energetico in ambito urbano.

In conclusione del suo intervento il presidente di Cna ha così sintetizzato le tre carenze del Prs: non c’è alcun riferimento all’artigianato artistico, nel comparto del credito serve rivedere gli strumenti creditizi rivolgendoli a tutte le imprese; non è presente il piano di riqualificazione e riuso delle realtà urbane.

Silvana Manurita in rappresentanza della Confapi ha definito il Prs «un documento esaustivo e completo, nonché un lavoro approfondito che evidenzia un cambio di prospettiva».

Le priorità di intervento a giudizio della Confapi riguardano gli interventi in materia di semplificazione; quelli per favorire i mercati innovativi e per la valorizzazione ambientale e culturale. Manurita ha sottolineato inoltre l’urgenza del piano energetico sardo e ha definito “centrale” il tema dell’incremento dei livelli occupazionali.

L’esponente Confapi ha concluso con l’auspicio che il Prs possa essere integrato con un’apposita scheda con l’indicazione dei risultati che la giunta si prefigge di ottenere, così da poterli valutare e comparare.

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Il micidiale Rhynchophorus ferrugineus, meglio noto come Punteruolo rossooriginario dell’Asia sudorientale e della Melanesia e da qualche anno presente, a seguito del commercio di esemplari di palme infette, anche in Sardegna e nel Sulcis, dove sta letteralmente flagellando le coltivazioni di palma.

Il Punteruolo rosso della palma, Rhynchophorus ferrugineus (Olivier), è un insetto che ha fatto la sua recente comparsa in Sardegna dove sta causando notevoli danni alle piante di palma che, a seguito dell’attacco dell’insetto, perdono progressivamente l’apparato fogliare e, nel giro di breve tempo, disseccano. L’infestazione si manifesta solo quando l’insetto è già presente in forma massiccia sulla pianta, per questo motivo è importante un monitoraggio continuo in modo da poter intervenire tempestivamente.

L’agenzia Laore ha il ruolo di svolgere un’adeguata divulgazione del problema e delle sue possibili soluzioni, di monitorare le infestazioni e di segnalare le piante colpite all’assessorato regionale dell’Agricoltura perché adotti gli atti del caso. Già da tempo l’agenzia ha intrapreso l’attività di informazione rivolta ai vivaisti e ai cittadini che operano e risiedono nelle zone in cui è stata riscontrata la presenza dell’insetto.

Il sito http://www.sardegnaagricoltura.it/ ha pubblicato un opuscolo con il quale intende fornire indicazioni utili al riconoscimento e alla lotta all’insetto, nel tentativo di contrastare la sua diffusione nell’isola.

L’esemplare ritratto nella fotografia è stato “eliminato” in via Gramsci, a Carbonia, da Francesco Aresti.

Il punteruolo rosso

Angelo Deidda e Marco Cuccu copia

Mercoledì mattina una delegazione di disoccupati forestali e cittadini di Domusnovas darà vita ad una nuova manifestazione di protesta per le vie di Cagliari, per denunciare lo stato di estrema precarietà in cui sono costretti a vivere, il mancato decollo dei cantieri previsti dal Piano organico della pulizia di circa 1.000 ettari di bosco del Marganai e scarsa considerazione nelle assunzioni nei cantieri forestali.

I manifestanti si ritroveranno in viale Elmas, alle 9.30, nei pressi dell’ex mercato ortofrutticolo, per poi percorrere le seguenti vie: viale Sant’Avendrace, viale Trento, viale Merello – una sosta di fronte alla Direzione regionale dell’Ente Foreste – per proseguire ancora lungo viale Trento, via Sauro, viale Trieste e via Roma, e concludersi presso la sede dell’assessorato della Difesa dell’ambiente, in via Roma 80.

Maria Grazia Piras A copia

«Non ci sono i requisiti economici per la
 concessione dell’amministrazione straordinaria all’azienda che ha stabilimenti a Villacidro e in Sicilia.» Con questa motivazione il tribunale di Cagliari ha sentenziato il fallimento della Keller, dando in questo modo un nuovo colpo durissimo a centinaia di lavoratori rimasti senza lavoro in una Sardegna già in ginocchio per le tante crisi aperte da Olbia al Sulcis. A Villacidro nessuno intende però accettare la sentenza del tribunale di Cagliari con rassegnazione e già si parla di un ricorso.

«Abbiamo fatto di tutto per salvare l’azienda, abbiamo sostenuto il lavoro del commissario straordinario, siamo stati e continueremo a stare a fianco ai dipendenti – ha commentato oggi l’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras -, attendiamo le prossime fasi giudiziarie e l’esito di un eventuale reclamo contro la sentenza di fallimento. Nel frattempo proseguiremo a lavorare perché non venga meno un presidio fondamentale per il rilancio del sistema produttivo del Medio Campidano. Speriamo che l’ultima parola sul destino della Keller non sia stata ancora scritta.»

«Regione Sardegna e ministero per lo Sviluppo Economico hanno svolto la loro parte ha aggiunto l’assessore dell’Industria – rispettiamo la decisione dei giudici ma speravamo che esistessero le condizioni previste dalla legge per ammettere l’azienda alla procedura di amministrazione straordinaria.»

Nella relazione del commissario si faceva riferimento, tra l’altro, al Piano regionale dei trasporti (strumento che avrebbe potuto alimentare un nuovo mercato della Keller) e al possibile riavvio della fabbrica grazie a due importanti commesse e alle interlocuzioni avviate con due possibili acquirenti.