27 November, 2024
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Consiglio regionale 3 copia

Sono in programma alcune audizioni, questo pomeriggio, in Terza, Quarta e Quinta commissione del Consiglio regionale.

Alle 16.00 la commissione Bilancio, presieduta da Franco Sabatini, sentirà l’assessore alla programmazione sul programma regionale di sviluppo 2014-2019.

L’organismo consiliare esaminerà anche il DL 135 “Approvazione del rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2013” e darà anche il parere finanziario sul DL 72 “Disposizioni urgenti in materia di organizzazione della Regione”.

Sempre alle 16.00, la commissione Ambiente presieduta da Antonio Solinas, sentirà in audizione il Direttore generale dell’Agenzia del Distretto idrografico della Sardegna sulle “Norme di semplificazione amministrativa in materia di difesa del suolo”. Seguirà l’audizione dell’assessore regionale all’Urbanistica sul DL 130 “Norme per il miglioramento de patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia e sulla proroga del Piano casa”.

Alle 17.00, la commissione Attività produttive presieduta da Luigi Lotto, sentirà in audizione le segreterie regionali Filctem Cgil, Flai Cisl e Uiltec Uil sul progetto di riassetto della rete elettrica della Sardegna. La commissione dovrà esprimere anche il parere sulle parti di competenza del Programma regionale di sviluppo 2014-2019 e dovrà esaminare il Testo Unificato “Multifunzionalità in agricoltura”.   

Altroconsumo solleva dubbi di legittimità sulle procedure adottate da Abbanoa sul deposito cauzionale.

«Abbanoa – scrive in una nota Francesco Mattana, rappresentante di Altroconsumo per la Regione Sardegna – richiamando una delibera dell’autorità AEEG del 28 febbraio 2013, n. 86/2013/R/IDR. (Pubblicata sul sito dell’Autorità il 1° marzo 2013)ove si disciplina il deposito cauzionale invia a tutti gli utenti una richiesta di pagamento evidenziando che il tutto sarebbe stato imposto sempre da questa delibera dell’autorità,ma in realtà cosi non è anche perché imporre è una cosa disciplinare un’altra.

«Le motivazioni addottate da Abbanoa – spiega Mattana – sono paradossali: secondo loro il deposito cauzionale sarebbe stato applicato nell’interesse degli utenti ed in particolare di quelli che pagano correttamente le bollette. In realtà, poiché Abbanoa agisce in regime di monopolio assoluto , non pare possibile vivere senza avere il servizio idrico,Inoltre l’entità e le modalità di applicazione del deposito cauzionale fanno sorgere anche forti dubbi sulla legittimità della procedura adottata. Dubbi che giriamo alla stessa Autorità e al vaglio dei nostri legali e giuristi.»

«A nostro avviso oggi non può essere onere degli utenti dimostrare di aver pagato a suo tempo il deposito cauzionale, riguardando, ciò, solo i rapporti tra Abbanoa ed i predecessori. Al di là dell’entità delle somme da riscuotere, deve esserci una scelta di carattere politico sull’opportunità di porre le somme in riscossione in questo momento storico, decisione che non può essere lasciata ad Abbanoa». Società che «deve impegnarsi a mostrare tutti gli atti in suo possesso alle associazioni dei consumatori, per dimostrare anche le attività espletate prima di mettere in riscossione le somme oggi contestate. Pertanto, si Ddiffida Abbanoa a “non procedere alla riscossione” di importi che dovrebbe avere incamerato anni fa, all’atto del passaggio delle consegne con i vecchi gestori”( Comuni). Agli utenti che in questi giorni ci chiedono come fare per avere certezze ed in attesa che la stessa autorità si pronunci ricordiamo che gli stessi possono contestare, la bolletta del servizio idrico integrato contenente il deposito cauzionale inviando ad Abbanoa  una lettera di reclamo(anche scaricabile dal sito) e attivando la commissione di conciliazione In caso di mancata risposta o risposta ritenuta non esaustiva da parte dell’utente.

Inoltre i nostri dubbi di legittimità sorgono confrontando la delibera dell’autorità e la specifica azione di servizio del gestore idrico che non ha una carta dei servizi revisionata secondo le normative richieste nella stessa delibera,insieme al problema passaggio utenze avvenute tempo fa ed in particolare:

il deposito cauzionale è una sorta di “mensilità anticipata” che viene richiesta ALL’INIZIO DEL RAPPORTO COMMERCIALE che si instaura tra i cittadini e il gestore del servizio idrico. Questa cauzione dovrebbe essere versata QUANDO IL CONTATORE VIENE ALLACCIATO, e deve essere interamente restituito quando il rapporto commerciale cessa;

tutti i cittadini HANNO GIA’ VERSATO LA QUOTA DEL DEPOSITO CAUZIONALE all’atto dell’allaccio del proprio contatore, e nulla deve essere più pagato; qualsiasi altra richiesta di deposito cauzionale DEVE ESSERE RITENUTA ILLEGITTIMA;

Abbanoa sostiene che questo adeguamento tariffario sarebbe imposto dall’autorità nazionale per “l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico” (AEEGSI) dell’Acqua, MA NON E’ ASSOLUTAMENTE VERO. L’Autorità concede la possibilità dell’adeguamento tariffario, e non può imporre alcuna forzatura ai gestori dei servizi idrici;

l’aumento del costo del deposito cauzionale E’ STATO APPLICATO ARBITRARIAMENTE, senza alcuna consultazione preventiva con le associazioni dei consumatori aderenti al tavolo permanente e soprattutto dove è la delibera dell’ATO che ne sponsorizza la regolare richiesta?»

Francesco Pigliaru 18 copia

I Riformatori sardi avranno un incontro pubblico con il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, questo pomeriggio, alle 18.00, nella sala del Search (sotterranei del comune di Cagliari), con ingresso nel Largo Carlo Felice, una sorta di question time col capo dell’esecutivo regionale sui temi più importanti dell’attualità politica ed economica regionale, da Cagliari parte lo sviluppo per la Sardegna.

L’Associazione “Cittadinanzattiva Sardegna Onlus” e il Tribunale per i diritti del malato hanno presentato il progetto “Bonus a Sapersi”, realizzato e finanziato integralmente dall’Associazione, che intende promuovere nuove adesioni al “Bonus Elettrico”, promosso per alleviare il disagio economico dei cittadini. Ne dà comunicazione l’assessorato delle Politiche sociali del comune di Carbonia.

Il Bonus elettrico è uno sconto sulla bolletta dell’energia elettrica introdotto dal Governo, e reso operativo dall’Autorità per l’energia con la collaborazione dei Comuni, per garantire alle famiglie, in condizioni di disagio economico e alle famiglie numerose un risparmio sulla spesa per l’energia elettrica. Il Bonus è previsto anche per i casi di disagio fisico, cioè per i casi in cui una grave malattia costringa all’utilizzo di apparecchiature elettromedicali indispensabili per il mantenimento in vita.

Possono richiederlo le famiglie a basso reddito (ISEE non superiore a 7.500 euro), le famiglie numerose (più di 3 figli e ISEE non superiore a 20.000 euro) e i malati gravi che usano apparecchiature elettriche salvavita.

Il Bonus per disagio fisico è cumulabile con quello per disagio economico qualora ricorrano i rispettivi requisiti di ammissibilità.

A supporto dell’iniziativa è stato attivato presso Associazione “Cittadinanzattiva Sardegna Onlus” lo Sportello Energia: diritti a viva voce, che offre assistenza gratuita a tutti i cittadini che hanno bisogno di informazioni o sostegno per problemi nel settore dell’energia elettrica.

Per informazioni:

Sportello per il Consumatore – Autorità per l’Energia Elettrica e il gas

Telefono: 800166654

Sportello Energia: diritti a viva voce

Cittadinanzattiva Sardegna ONLUS

Via Ariosto 24

09129 Cagliari

Orari di apertura: lunedì e martedì, dalle 14.30 alle 18.30 e venerdì dalle 8.30 alle 12.30.

Tel. 070 4522861 – 070 486118

Cell. 370128172 – (whatsApp e Indoona)

Fax: 070 482526

E-mail: progettoenergiacagliari@gmail.com

www.autorita.energia.it

www.sviluppoeconomico.gov.it

www.bonusenergia.anci.it

www.cagliari.cittadinanzattiva.it

Edoardo Tocco copia

Il consigliere regionale di Forza Italia, Edoardo Tocco, auspica che si possa evitare la ritirata degli investitori della Qatar Fondazione dal progetto del complesso sanitario d’eccellenza dell’ex San Raffaele. «L’esodo degli investimenti – esordisce Edoardo Tocco – sarebbe un ulteriore duro colpo per l’economia isolana, con la politica che si mostrerebbe ancora una volta incapace ad attrarre delle risorse finanziarie per la rinascita della Sardegna». I boatos che riecheggiano dal Qatar darebbero quasi per certo il dirottamento dei fondi verso l’Inghilterra. Perplessità e dubbi che si intrecciano a speranze e attese. «E’ quasi scontato che si chiedano tempi rapidi e certi alla politica, per mettere nero su bianco l’intesa per il decollo di una struttura all’avanguardia – prosegue Tocco – La scadenza di venerdì è un ulteriore banco di prova per scongiurare l’esodo di nuovi investitori dalla nostra Isola. Occorre avere il coraggio di aprire le porte agli imprenditori internazionali che puntano sullo sviluppo della Sardegna, portando capitali utili per la nostra economia in forte crisi. E’ per questo necessario garantire, attraverso questi investimenti, lavoro ai sardi. E’ lo stesso ragionamento che si dovrebbe utilizzare per Meridiana. Ecco perché è necessario chiudere l’accordo». Un progetto che si tradurrebbe in servizi avanzati nel campo sanitario ed eccellenze a livello internazionale, ma non solo. Ospedale Mater Olbia come una piattaforma iniziale. «Durante la scorsa legislatura sono state messe le basi – aggiunge il consigliere regionale di Forza Italia – per dare vita all’ospedale di Olbia, un vero e proprio polo che avrebbe posto la Sardegna all’avanguardia. Poi la maggioranza di centrosinistra e lo stesso premier Renzi hanno speso parole importanti per la partenza della struttura. La speranza è che questo possa avvenire e possa essere il prologo di nuovi investimenti della Qatar Foundation su tutta la Sardegna». Nel corso delle trattative si era infatti parlato della Gallura come preludio ad altri progetti per lo sviluppo economico dell’Isola. «Se il programma dovesse fallire, ci troveremmo di fronte – conclude Tocco – all’ennesima rovina per la Sardegna, con un grosso danno all’immagine e alla perdita di finanziamenti importanti per la ripresa dell’economia».

Emanuele Cani 79 copia

«La firma di oggi del protocollo d’intesa è un fatto sicuramente positivo – commenta Emanuele Cani, deputato del Partito Democratico -. Un primo passo di un nuovo cammino per la produzione di alluminio un Sardegna. E’ chiaro che la firma di oggi non risolve l’intera vertenza ma segna un punto di svolta importante. Sull’intera vicenda ci dovrà continuare a essere la massima attenzione delle istituzioni regionali e nazionali.»

RSU Alcoa

«La firma, siglata in data odierna a Palazzo Chigi del MoU, da considerarsi un notevole passo in avanti, ma c’è da prendere atto, che solo al completamento della Due Diligence, con esito esaustivo da parte di Glencore, si potrà mettere la parola fine ad una vertenza complessa, che da anni non trova soluzioni.»
Lo ha detto questa sera Stefano Lai, rappresentante sindacale dell’Unione Generale del Lavoro Metalmeccanici.
«Con la firma del Memorandum Understanding, sono state date importanti risposte su energia (ENEL e Terna), infrastrutture e investimenti (Invitalia). La data del 31 dicembre, pone la necessita’ di dover accelerare l’avvio al più presto del negoziato tra le due multinazionali, Glencore e Alcoa. Auspichiamo, adesso, una rapida convocazione da parte del MiSE, perché le preoccupazioni che corrono sul filo delle indiscrezioni, che riportano di problematiche legate ai numeri degli organici ipotizzati da Glencore (richiesta posta come condizione per la conclusione positiva della trattativa), se fossero vere – conclude Stefano Lai – sarebbero davvero una beffa per gli attuali 442 dipendenti Alcoa e i tanti lavoratori dell’indotto, che da tempo si augurano il rientro in fabbrica.»

Giuseppe Casti 4 copia

Il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, ha espresso grande soddisfazione per la firma del Protocollo d’Intesa concernente le condizioni fondamentali perché Glencore avvii un confronto con Alcoa circa la possibile acquisizione e riattivazione dello smelter di produzione di alluminio primario di Portovesme.
«Da questo momento, pur consapevoli che vi sono ancora passi decisivi da compiere, possiamo finalmente dire che si riaccendono le speranze per la ripresa economica del territorio. Nel manifestare gratitudine al Governo e alla Regione per quanto sin ora fatto – ha concluso Giuseppe Casti – un ringraziamento particolare lo rivolgo ai lavoratori e ai sindacati che non si sono mai arresi e che hanno dato un contributo fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo.»

Lo ha detto oggi l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu durante l’incontro con i rappresentanti del mondo dell’edilizia e la presentazione delle osservazioni di imprenditori e sindacati al disegno di legge 103 sull’edilizia e sull’urbanistica, che si discuterà domani pomeriggio in IV commissione, dando il via a quello che sarà l’iter di approvazione anche nell’Aula di via Roma. A tale proposito l’assessore Erriu ha invitato i rappresentanti dell’opposizione in Consiglio regionale alla massima responsabilità. «Il mio auspicio è che i rappresentanti del centrodestra dimostrino di tenere al bene comune in Aula e non cerchino di rallentare i lavori – ha concluso l’assessore Erriu – il senso di responsabilità non va solo dichiarato in questo momento di grande necessità, ma esercitato».

 

Attendati alcoa 1

 

E’ stato firmato nel tardo pomeriggio, il Memorandum tra la presidenza del Consiglio dei ministri, il ministero dello Sviluppo economico, la Regione Autonoma della Sardegna e la multinazionale svizzera Glencore, sugli impegni condivisi perché la stessa Glencore possa avviare la trattativa per l’acquisizione dell’impianto ex Alcoa di Portovesme.

Il Governo era rappresentato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Graziano Delrio, dal ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, dal vice ministro dello Sviluppo Economico Claudio De Vincenti, la Regione dal presidente Francesco Pigliaru, e Glencore International AG, dall’Amministratore Delegato Ivan Glasenberg, in data odierna.

Il Governo e la RAS perseguono l’obiettivo della ripresa della produzione nello smelter di Portovesme, cessata per decisione della proprietà Alcoa. Tale obiettivo è perseguito sulla base degli accordi fra Governo, RAS, Enti locali, Parti sociali e Alcoa che prevedono anche l’impegno di Alcoa a favorire, in assoluta buona fede, il riutilizzo produttivo dell’Impianto.

Il Governo e la RAS hanno pertanto invitato tutti gli operatori potenzialmente interessati a verificare le condizioni per rilevare l’impianto, prospettando a tutti identiche condizioni di contesto.
In questa prospettiva, il Governo e la RAS, come fatto anche con altri operatori, hanno invitato Glencore, proprietaria nella stessa area di Portovesme di altro impianto di produzione di metalli non ferrosi, a discutere quali condizioni fondamentali debbano sussistere per considerare la possibilità di riavviare l’impianto. Glencore è pronta a proseguire attraverso ulteriori approfondimenti in questa opportunità.
Il Protocollo rappresenta lo stato attuale, alla data della sottoscrizione, delle discussioni avviate da Governo, RAS e Glencore. Pertanto, il suo contenuto non costituisce in alcun modo vincolo contrattuale per nessuna delle Parti né potrà costituire fonte di affidamento per terzi.
Il confronto fra Governo, Regione e Glencore, si è sviluppato prevalentemente: sulle condizioni economiche di fornitura dell’energia; sulle possibilità di sostenere con risorse pubbliche gli investimenti necessari; sul miglioramento delle condizioni di contesto infrastrutturale.
L’Intesa conseguita fra Governo, RAS e Glencore, sul complesso dei suddetti punti, è basata su soluzioni di mercato e sul rispetto delle regole della concorrenza dell’UE e della Repubblica.

L’esito dell’operazione è tuttavia subordinato al completamento da parte di Glencore di una esaustiva due diligence in relazione all’impianto e alle condizioni della sostenibilità della gestione delle attività sul lungo termine.
Il Governo e la RAS faranno tutto quanto in loro potere per facilitare il buon esito dell’operazione.

«Finalmente si garantiscono le condizioni affinché un soggetto industriale (che non era stato preso in considerazione due anni fa) – ha commentato Roberto Puddu, segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente – possa interessarsi seriamente per la possibile ripresa produttiva dello smelter e, per noi, della ripresa di tutta la filiera industriale ed energetica, che può garantire ancora innovazione, sviluppo economico e lavoro. La strada è ancora lunga ed è merito dei lavoratori che non si sono arresi e con i quali, l’intero territorio e tutta la nostra organizzazione non mollerà mai!»