21 July, 2024
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Mentre i lavoratori Meridiana continuano la loro mobilitazione a difesa dei posti di lavoro messi in discussione dai vertici aziendali che hanno annunciato 1.634 esuberi, dalla Cina strizzano gli occhi verso la Sardegna. Un gruppo di investitori del Paese asiatico sarebbe pronto ad acquistare della compagnia Meridiana, il vettore identitario della Sardegna. I primi avvicinamenti per l’affare ci sarebbero già stati sin dagli scorsi giorni. La delegazione di imprenditori cinesi avrebbe già manifestato l’interesse all’acquisto alla Regione. Il consigliere regionale Edoardo Tocco rivela: «C’è un interesse concreto. Abbiamo avuto modo di incontrare gli emissari degli investitori cinesi che hanno segnalato l’idea di poter rilanciare la compagnia dell’Aga Khan – dice l’esponente di Forza Italia – garantendo così le risorse necessarie ad un nuovo decollo del settore dei trasporti aerei nell’Isola». Una nuova speranza, dunque, per la compagnia aerea vista anche la prossima scadenza del 21 ottobre. «Il taglio dei dipendenti, con 1.634 lavoratori a rischio, è una prospettiva da scongiurare con tutte le azioni tese a salvaguardare l’occupazione – conclude Tocco -. E’ indispensabile che le istituzioni si mobilitino per superare le difficoltà e proporre nuove strategie di alleanza nei cieli, seguendo il modello della sinergia tra Alitalia-Etihad. Gli investitori cinesi sarebbero una conquista per il mercato dei trasporti isolani, con ripercussioni positive sul fronte lavorativo».

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«Lo stop alla continuità territoriale 2 è un grave errore. Concentrare troppe risorse sulle compagnie low cost non risolve il problema, anzi rischia di aggravarlo: i low cost sono un importante completamento dell’offerta, ma solo i voli di linea possono garantire una vera continuità aerea con la Penisola. Non solo: la Regione sta in questo modo rinunciando a un possibile contributo al salvataggio di Meridiana.» Lo dice il coordinatore regionale dei Riformatori, Michele Cossa.

«Pensiamo – dice ancora Cossa – che la Regione debba necessariamente proseguire verso un modello che sostenga le rotte meno remunerative per le compagnie ma fondamentali per avere una reale continuità. Puntare sui low cost invece rischia di aprire un altro problema: la dipendenza della Sardegna da compagnie che spesso offrono servizi scadenti e umilianti per i passeggeri. Un errore clamoroso che rischiamo di pagare caro.»

Durissima critica del consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci alla Giunta regionale sulla vicenda Igea.

«Lo sciopero generale di tutto il personale Igea indetto da Cgil, Cisl e Uil di categoria – dice Locci – è il risultato scontato dell’inattivismo della Giunta di Francesco Pigliaru. L’assessore regionale all’Industria, Maria Grazia Piras, è da mesi che promette soluzioni per traghettare la controllata regionale fuori dalle secche della crisi. Ma, a oggi, all’orizzonte non appare nulla di positivo. Anzi: gli oltre duecento dipendenti Igea attendono il pagamento delle mensilità arretrate mentre del piano industriale, più volte annunciato, non si sa ancora nulla.»

«Si tratta di una vertenza che si trascina da mesi e che, oltre a penalizzare circa duecento famiglie, sta lasciando nell’incuria l’immenso e inestimabile patrimonio minerario della Sardegna, specie quello del Sulcis-Iglesiente, non fruibile ai visitatori e in stato di parziale abbandono. Almeno l’assessore Piras cerchi di distinguersi dai “professori” e passi dalle parole ai fatti. La Sardegna non può permettersi di lasciare in stato di abbandono le sue immense risorse minerarie. E, soprattutto, i lavoratori non possono continuare ad attendere pazientemente il pagamento degli stipendi. Lo sciopero generale è un segnale d’allarme che l’esecutivo ha il dovere di prendere seriamente in considerazione. Delle parole siamo tutti stufi – conclude Ignazio Locci -: è il momento che si passi alle azioni concrete.»

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Il Consiglio regionale ha approvato l’articolo 1 della proposta di legge 71/A (Cocco Pietro e più) “Norme urgenti per la riforma del sistema sanitario regionale”, modificato dall’emendamento 385 della Giunta.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Il primo degli iscritti a parlare, è stato il consigliere Alessandra Zedda, di Forza Italia.

Nel suo intervento, il consigliere ha annunciato il voto favorevole agli emendamenti presentati, «perché non si tratta di una riforma vera e propria che deve essere invece più articolata e rispondente alla realtà; è importante, inoltre, precisare la natura del provvedimento».

Il consigliere Marco Tedde (Forza italia) ha condiviso le argomentazioni della Zedda, osservando che «lo stesso titolo della legge è “intruso” rispetto al contenuto del testo e parlare di riforma è un affronto al diritto e alla tecnica legislativa».

Il consigliere Ignazio Locci (Forza italia) ha apprezzato il contenuto degli emendamenti presentati, posto che «tutte le forze politiche hanno convenuto sul fatto che il provvedimento in esame è cosa diversa dalla riforma, fermo restando che è sbagliata la stessa definizione di norme urgenti, dopo che ci si è lavorato per ben 5 mesi».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza italia) ha affermato che «sarebbe il caso che l’Aula prestasse più attenzione a questa fase del dibattito e la stessa maggioranza e la Giunta avrebbero dovuto presentare emendamenti in proposito, dato che nella sua formulazione il testo è privo di ogni requisito di urgenza».

Il consigliere Paolo Truzzu (gruppo “Sardegna”) ha dichiarato parere favorevole all’emendamento del gruppo Udc per la modifica del titolo della legge con la seguente dicitura “disposizioni urgenti in tema di centrale regionale di committenza, di emergenza e urgenza, di funzionamento dei distretti socio-sanitari, case della salute e ospedali di comunità”. L’esponente della minoranza ha sottolineato che non solo i consiglieri della maggioranza ma anche quelli dell’opposizione hanno affermato in sede di discussione generale che la Pl 71 non rappresenti un testo di riforma. «Soltanto il capogruppo del Pd – ha concluso Truzzu – ha definito la Pl 71 una vera riforma del sistema sanitario regionale».

Il capogruppo del Psd’Az, Christian Solinas, primo firmatario dell’altro emendamento per la sostituzione totale del titolo della Pl 71 con la dicitura “Disposizioni urgenti per la razionalizzazione ed il contenimento della spesa sanitaria regionale” ha definito “altisonante” il titolo scelto dai presentatori della proposta di legge ed ha invitato la maggioranza a favorirne una dicitura più pertinente.

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha dichiarato di condividere le dichiarazioni dei colleghi della minoranza ed ha evidenziato come gli emendamenti presentati dalla giunta e dalla maggioranza di fatto stravolgono il testo originario della Pl 71. «La maggioranza – ha dichiarato il capogruppo dell’opposizione – dovrebbe presentare una modifica al titolo della legge che calzi con le novità che tentano di introdurre nel provvedimento in discussione in Aula». «Non si pensi però – ha ammonito Pittalis – di introdurre norme che riguardano l’organizzazione degli enti». L’esponente del centrodestra ha parlato di “furia commissariale” da parte della maggioranza ed ha stigmatizzato la decisione della giunta di procedere col commissariamento dell’Ente foreste proprio mentre il Consiglio si apprestava ad approvare il relativo disegno di legge. Pietro Pittalis ha quindi definito “una fuga in avanti inaccettabile” gli emendamenti della maggioranza tesi a commissariare l’Istituto zooprofilatico. «Attendo di conoscere in proposito – ha concluso il capogruppo FI – il giudizio sull’ammissibilità regolamentare di simili iniziative».

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha quindi concesso la parola all’assessore della Sanità, Luigi Arru, per il parere della Giunta che è stato dichiarato “contrario”. 

Sugli emendamenti al titolo sono intervenuti per dichiarazione di voto: Michele Cossa (Riformatori sardi), Oscar Cherchi (Forza Italia Sardegna), Angelo Carta (Psd’Az), Gigi Ruggeri (Pd), Alessandra Zedda (Forza Italia Sardegna), Ignazio Locci (Forza Italia Sardegna), Edoardo Tocco (Forza Italia Sardegna), Marco Tedde (Forza Italia Sardegna), Paolo Truzzu (Sardegna), Marcello Orrù (Psd’Az), Luigi Crisponi (Riformatori sardi), Giorgio Oppi (Udc), Anna Maria Busia (Centro Democratico Sardegna), Pietro Pittalis (Forza Italia Sardegna).

Gli emendamenti presentati al titolo sono stati bocciati. Approvato il titolo della legge.

Il presidente Ganau ha, quindi, aperto la discussione sull’articolo 1 “Principi generali” e sugli emendamenti. La Commissione e la Giunta hanno dato parere favorevole soltanto all’emendamento sostitutivo totale n. 365 della Giunta. Il testo prevede: “La Regione, con la presente legge, avvia il processo di riforma del sistema sanitario regionale, mediante disposizioni urgenti finalizzate a : a) garantire la tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività; b) riorganizzare il sistema sanitario regionale mediante il rafforzamento delle attività territoriali e la razionalizzazione della rete ospedaliera; c) adeguare l’assetto istituzionale e organizzativo, prevedendo una riduzione del numero delle aziende sanitarie locali, rispetto all’attuale, in coerenza con le norme di riordino del sistema degli enti locali; d) garantire il miglioramento della qualità e dell’adeguatezza dei servizi sanitari e sociosanitari, di prevenzione e promozione della salute in ogni territorio, attraverso il rafforzamento di quelli esistenti, l’efficientamento delle strutture organizzative e la realizzazione di nuove pratiche di partecipazione democratica nella distribuzione dei servizi; e) attuare politiche di prevenzione delle malattie e di promozione della salute e del benessere delle persone, incentivando la diffusione di corretti stili di vita sotto i profili dell’attività motoria, della pratica sportiva e dell’educazione alimentare e ambientale; f) rafforzare il governo del servizio sanitario regionale, anche mediante la riassunzione nell’assessorato dell’Igiene e sanità e dell’Assistenza sociale delle funzioni già assegnate all’Agenzia regionale della Sanità; g) ridurre il disavanzo della spesa regionale sanitaria in applicazione della normativa nazionale in materia di fabbisogni e costi standard; h) riorganizzare il sistema dell’emergenza-urgenza e della rete territoriale di assistenza, della medicina del territorio”.

Il presidente ha dato la parola al consigliere dei Riformatori sardi, Michele Cossa, il quale ha chiarito che i principi generali, elencati nell’emendamento 365 della Giunta,  sono condivisibili. Il problema, secondo l’esponente dell’opposizione, è che da un lato viene annunciato il taglio delle Asl e dall’altro la legge crea un’altra azienda sanitaria.  Cossa ha poi riproposto il mantenimento di un’unica Asl e ha invitato la Giunta e la maggioranza a rivedere il modello organizzativo. In conclusione Cossa ha espresso parere favorevole sulla soppressione dell’Agenzia regionale della sanità. Rossella Pinna (Pd) ha affermato che «questa legge è figlia di un lavoro di concertazione tra Esecutivo e maggioranza consiliare. L’articolo 1 e  l’emendamento chiariscono, se ce ne fosse bisogno, il titolo, ossia che si tratta dell’avvio del progetto della riforma, che va fatta con urgenza». Per il consigliere «c’è un paziente gravemente malato: la sanità sarda», che ha aumentato dal 2009 il disavanzo di 110 milioni di euro e ha aggiunto che «i 379 milioni destinati al ripianamento alle spese della sanità sono state sottratti agli investimenti per lo sviluppo economico». La legge, secondo l’esponente di maggioranza, consentirà un risparmio sicuro, ma allo stesso tempo ha l’obiettivo di migliorare i servizi sanitari con un’attenzione particolare ai territori, soprattutto a quelli più deboli. Per il consigliere di Forza Italia, Marco Tedde, l’emendamento della Giunta è condivisibile come principio generale (nella parte in cui parla di prevenzione e promozione di uno stile di vita sano) che potrebbe essere il cardine della prossima riforma della sanità sarda. Per Tedde, però, si tratta di principi astratti perché poi non trovano rispondenza nei contenuti della proposta. Critico anche sul metodo adottato dalla maggioranza su un argomento tanto importante: «Stiamo procedendo a tentoni – ha detto – stiamo lavorando al buio».

La presidenza è stata assunta dal vice presidente, Antonello Peru (FI), il quale ha dato la parola al collega, Ignazio Locci (FI). L’esponente dell’opposizione ha condiviso l’intervento del collega Tedde e ha sottolineato che, nell’articolo 1 e nell’emendamento 365, c’è soltanto un elenco freddo di principi generali che non si trovano poi nella norma. Locci ha esortato l’Aula a  ricordare l’articolo 32 della Costituzione (“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”) e ha sottolineato che avrebbe voluto trovare nella legge contenuti etici e democratici.

Il consigliere Lorenzo Cozzolino (Pd) ha evidenziato che «finalmente si prevede una riduzione del numero delle aziende che andrà inserita nel contesto più ampio delle riforma degli enti locali, un contesto in cui è bene sottolineare che i territori manterranno la loro autonomia». Per Cozzolino, inoltre, «è importante dare valore strategico alla prevenzione che, in prospettiva, assicurerà una riduzione dell’incidenza delle malattie». Quanto alla nuova agenzia di emergenza-urgenza Areu, Cozzolino ha precisato che «nascerà solo contestualmente alla riduzione delle aziende sanitarie sul territorio».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza italia) ha affermato che «dagli interventi precedenti si deduce che nel provvedimento in esame non c’è logica; la stessa elencazione dei principi generali di governo della sanità pubblica è condivisibile, però lascia perplessi il richiamo all’urgenza e la generica volontà di razionalizzare la spesa, dato che non ci sono numeri a supporto ed anzi l’unica certezza è un aumento di spesa».

Il consigliere Paolo Truzzu (Sardegna) si è detto convinto che «la legge rischia di essere figlia di nessuno perché è stata condivisa fra maggioranza e Giunta in una intesa poi smentita dalle molte correzioni in corsa, frutto della pressione delle parti sociali, degli operatori e della stessa opposizione». Il consigliere ha poi apprezzato la decisione di sopprimere l’Agenzia regionale della salute, «proposta peraltro presentata dall’opposizione e bocciata più volte». Truzzu ha poi ribadito le critiche sulla natura del provvedimento, «una finta riforma che nasconde la volontà di commissariare le aziende sanitarie».

Il consigliere Giuseppe Meloni (Pd) ha sostenuto che «la proposta ha avuto l’attenzione che merita e costituisce un passaggio irrinunciabile per arrivare ad una riforma organica, da tutti avvertita». Meloni ha poi respinto con fermezza «le ricostruzioni giornalistiche relative al nuovo assetto territoriale della sanità sarda, del tutto slegate da decisioni che la maggioranza non ha assunto». Il consigliere del Pd, inoltre, ha contestato l’equivalenza “riduzione delle aziende e risparmi di spesa”, dichiarandosi contrario a «fusioni a freddo in contrasto con la cultura, la lingua e le tradizioni dei territori».

Il consigliere del Pd, Luigi Ruggeri, ha affermato che dal dibattito emerge una «sostanziale condivisione sulle azioni descritte nei principi generali» contenute nell’articolo 1 della Pl 71 e nell’emendamento 365 presentato dalla giunta. «Nei principi – ha spiegato il relatore di maggioranza – riassumiamo misure concrete e diciamo quali azioni facciamo e verso quali obiettivi».

Ruggeri ha sottolineato come nelle modifiche proposte al testo esitato dalla competente commissione consiliare «non si sia trascurato l’apporto della minoranza». L’esponente dei democratici ha citato ad esempio i costi standard e la previsione di istituire l’Areu in costanza del riassetto e della riduzione delle Asl.

Il consigliere di Forza Italia, Alberto Randazzo, ha replicato ad alcune dichiarazioni rese dal consigliere Busia ed ha affermato che il significato della legge in discussione è quello che emerge dall’emendamento 368, dove si fa esplicito riferimento ai commissariamenti. L’esponente della minoranza si è quindi riferito alle dichiarazioni del consigliere Giuseppe Meloni (Pd) a proposito delle anticipazioni di stampa riguardo all’accorpamento delle Asl e all’istituzione dei maxidistretti. Randazzo ha quindi ribadito l’esigenza di disporre dei dati relativi al sistema sanitario ed ha criticato le modifiche proposte dalla giunta in riferimento al tentativo di commissariare anche l’Izs: «Sono norme intruse che devono essere espunte». Il consigliere di Fi ha quindi domandato alla giunta e alla maggioranza di esplicitare in quali atti si traducono le affermazioni di principio per la riduzione del disavanzo e la riduzione della spesa sanitaria.

Il consigliere Angelo Carta (Psd’Az) ha evidenziato come con i due emendamenti della giunta e della maggioranza (365 e 385) si sia arrivati alla quarta riscrittura dell’articolo 1 della Pl 71. L’esponente della minoranza ha definito condivisibili i principi dichiarati nel testo ma ha sottolineato che «il provvedimento pone in capo alla giunta la riforma della sanità in Sardegna». Carta ha insistito nel domandare quali siano i modi nei quali si concretizzano i principi enunciati nell’articolo 1. «Servono norme chiare – ha concluso il consigliere Psd’Az – trasparenti e comprensibili dai cittadini e dagli operatori».

Il consigliere dell’Udc, Giorgio Oppi,  ha accusato il centrosinistra di non voler indicare in legge il numero delle Asl «per problemi di “campanile” all’interno della maggioranza». L’esponente della minoranza ha quindi ammonito: «E’ opportuno che si sappia che il buco in sanità nel 2014 sarà più grande di quello registrato nel 2013». Oppi ha quindi elencato e specificato le voci di costi in aumento che faranno lievitare il “rosso” della sanità sarda ed ha dichiarato piena condivisione sull’istituenda centrale unica di committenza. «Un’iniziativa già intrapresa nel passato – ha spiegato l’ex assessore della Sanità – ma che è stata contrastata dai primari ospedalieri».

Giorgio Oppi ha quindi auspicato azioni di contenimento per la spesa dell’”Adi” e anche per la farmaceutica ed ha concluso ricordando che «dal 2015 bisognerà conteggiare i 53 milioni di euro in più per l’ospedale del Qatar». 

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha ribadito l’urgenza di questo intervento per «la gravità della situazione in cui versa il sistema sanitario regionale». «L’obiettivo della legge – ha chiarito Cocco – non è commissariare le aziende sanitarie», «faremo anche quello», spiegando che lo avrebbero potuto decidere anche senza bisogno di questa proposta di legge. Cocco ha ribadito l’importanza dell’istituzione dell’Areu, che porterà un risparmio consistente e un servizio efficiente. Il capogruppo del Pd ha anche sottolineato che probabilmente il disavanzo potrà crescere, ma non per colpa dell’attuale maggioranza, ma a causa della situazione ereditata. Rispondendo all’on. Oppi, ha spiegato che tra i fondi stanziati nell’assestamento di bilancio 35 milioni di euro sono stati destinati agli interinali che dal 2013 lavorano nelle aziende sanitarie e 20 milioni di euro per il funzionamento del cup, che è stato dato in gestione all’esterno. Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha annunciato che aspetteranno fiduciosi la fine del 2015 per capire  la capacità della maggioranza di gestire il sistema sanitario e di controllare i conti. «La responsabilità sarà tutta vostra», ha affermato Pittalis ricordando che, nella scorsa legislatura, la maggioranza aveva approvato una norma che riportava il tetto per gli interinali al 2 per cento. «Chi ha sforato questo tetto ne risponderà. Ci dia, assessore, questi dati. Siamo ansiosi anche noi di sapere». Pittalis ha aggiunto che il richiamo, nei principi generali,  al diritto alla salute dei cittadini, è scontato visto che si tratta di un diritto già sancito dalla Costituzione.

Il presidente Ganau ha chiuso la discussione generale e ha messo in votazione gli emendamenti e l’articolo. (eln)

Sull’articolo 1 e sugli emendamenti sono intervenuti i consiglieri: Pietro Pittalis (Forza Italia Sardegna) e Pietro Cocco (Pd). Il Consiglio ha approvato l’emendamento 385 all’emendamento n. 365, sostitutivo totale dell’articolo 1,  su cui c’era il parere favorevole della giunta e della commissione. Questo emendamento prevede “La Regione, con la presente legge, avvia il processo di riforma del sistema sanitario regionale, mediante disposizioni urgenti finalizzate a : a) garantire la tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività; b) riorganizzare il sistema sanitario regionale mediante il rafforzamento delle attività territoriali e la razionalizzazione della rete ospedaliera; c) adeguare l’assetto istituzionale e organizzativo, prevedendo una riduzione del numero delle aziende sanitarie locali, rispetto all’attuale, in coerenza con le norme di riordino del sistema degli enti locali; d) garantire il miglioramento della qualità e dell’adeguatezza dei servizi sanitari e sociosanitari in ogni territorio, attraverso il rafforzamento di quell esistenti, l’efficientamento delle strutture organizzative, garantendo forme di partecipazione democratica e mantenendo autonomia dei territori periferici nelle politiche socio-sanitarie; e) attuare politiche di prevenzione delle malattie e di promozione della salute e del benessere delle persone, incentivando la diffusione di corretti stili di vita sotto i profili dell’attività motoria, della pratica sportiva e dell’educazione alimentare e ambientale; f) rafforzare il governo del servizio sanitario regionale, anche mediante la riassunzione nell’assessorato alla Salute delle funzioni già assegnate all’Agenzia regionale della Sanità; g) ridurre il disavanzo della spesa regionale sanitaria in applicazione della normativa nazionale in materia di fabbisogni e costi standard; h) riorganizzare il sistema dell’emergenza-urgenza e della rete territoriale di assistenza, della medicina del territorio”.

Tutti gli altri emendamenti all’articolo 1, su cui c’era il parere contrario di giunta e commissione sono stati bocciati.

I lavori si sono conclusi. Riprenderanno martedì 4 novembre, alle ore 16.00.

L’assessorato regionale dell’Agricoltura e riforma agro-pastorale seleziona 30 imprese da ospitare nel proprio stand istituzionale alla XIX mostra-mercato “L’Artigiano in Fiera” che si terrà a Milano dal 29 novembre all’8 dicembre 2014.
Possono presentare la propria candidatura le piccole o medie imprese agro alimentari operanti in Sardegna, attive nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e zootecnici e dei prodotti della pesca.
All’interno dello stand, ubicato nel padiglione 2, saranno dedicati alle aziende dell’agroalimentare 30 moduli espositivi pre-allestiti di 12 mq. che saranno suddivisi per filiera produttiva come segue:
– lattiero-caseario n. 5;
– oleario-sott’oli n. 3;
– miele-confetture-conserve n. 3;
– ortofrutta n. 2;
– spezie-erbe aromatiche-sale n. 2;
– pane-pasta n. 4;
– dolci tipici-torrone n. 4;
– vitivinicolo-liquori-birra n. 4;
– ittico n. 3.
Le imprese selezionate dovranno versare una quota di partecipazione pari a 200 euro, a copertura delle spese per la realizzazione dell’evento fieristico.
Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro le ore 12.00 del 4 novembre 2014, tramite mail all’indirizzo di posta elettronica agr.politichemercato.qualita@regione.sardegna.it, oppure presentate direttamente presso:
Assessorato dell’agricoltura e riforma agro-pastorale
Ufficio protocollo
via Pessagno, 4
09126 Cagliari

Il 1 novembre apre la stagione della pesca del riccio di mare (Paracentrotus lividus) che terminerà il 12 aprile 2015.
La pesca è consentita:a) ai pescatori marittimi professionali iscritti nel registro dei pescatori marittimi esclusivamente dall’imbarcazione anche con l’ausilio dello “specchio” o batiscopio, mediante asta tradizionale (“cannuga”) o con il coppo;
b) ai pescatori professionali subacquei, in possesso di autorizzazione per la pesca subacquea professionale, in apnea o con l’uso di apparecchi ausiliari per la respirazione esclusivamente a mano o con l’ausilio di qualsiasi strumento corto atto a staccare il riccio dal substrato;
c) ai soggetti che esercitano la pesca sportiva o ricreativa, in apnea – senza l’uso di apparecchi ausiliari per la respirazione – e solo manualmente.

È vietata la raccolta del riccio di mare mediante attrezzi trainati con imbarcazione o anche a mano mediante mezzi meccanici (strumenti in ferro), ivi compresi i rastrelli.

Il prelievo degli esemplari di riccio di mare è consentito esclusivamente dall’alba sino alle ore 15.00.

La taglia minima di cattura è di 50 mm esclusi gli aculei. Ogni esemplare di taglia inferiore prelevato in qualsiasi circostanza, da qualunque tipologia di imbarcazione e da qualsiasi categoria autorizzata alla pesca, anche non appartenente a quella dei pescatori professionali, deve essere immediatamente rigettato in mare.

Il pescatore professionale subacqueo, se accompagnato da assistente a bordo dell’imbarcazione, può raccogliere giornalmente esemplari per 6 ceste (dimensioni: altezza 35 cm, lunghezza 60 cm, larghezza 50 cm) equivalenti, per due unità lavorative, a circa 3000 esemplari. Se il pescatore professionista non è accompagnato da un assistente può raccogliere giornalmente esemplari per 3 ceste pari a circa 1.500 ricci.

Il pescatore marittimo professionale è tenuto a rispettare gli stessi quantitativi massimi prelevabili previsti per il pescatore subacqueo professionale. Il pescatore sportivo può raccogliere esemplari per consumo personale nel numero massimo di 50 ricci al giorno.

Il pescatore subacqueo professionale e marittimo professionale, prima dell’inizio dell’attività di pesca del riccio di mare, deve ritirare il giornale di pesca presso il Servizio pesca e acquacoltura dell’assessorato dell’Agricoltura e riforma agro- pastorale o presso gli uffici territoriali dell’Agenzia Laore Sardegna di competenza.

Il pescatore subacqueo professionale e marittimo professionale, inoltre, deve :
– compilare giornalmente e tenere a disposizione degli organi di vigilanza il giornale di pesca del riccio di mare e restituirlo al Servizio pesca e acquacoltura dell’assessorato dell’Agricoltura, in Via Pessagno, 4 a Cagliari entro 30 giorni dalla chiusura della stagione di pesca del riccio di mare.
– inviare una copia del giornale di pesca del riccio di mare, relativa a ciascun mese di prelievo, entro la fine del mese di febbraio al Servizio dell’Amministrazione regionale competente in materia di pesca e per conoscenza anche all’Autorità marittima territoriale di competenza ai seguenti indirizzi:

– Assessorato dell’agricoltura e riforma agro – pastorale
Servizio pesca e acquacoltura
fax 0706062516 posta elettronica certificata agricoltura@pec.regione.sardegna.it ;
– Autorità marittima sede di Cagliari fax 070 60517218, posta elettronica cagliari@guardiacostiera.it o posta elettronica certificata dm.cagliari@pec.mit.gov.it;
– Autorità marittima sede di Olbia fax 0789 27737, posta elettronica olbia@guardiacostiera.it o posta elettronica certificata dm.olbia@pec.mit.gov.it.

L’assessorato regionale dell’Agricoltura comunica ai produttori di latte vaccino che, nell’attuale campagna di produzione 2014/2015, la produzione consegnata agli acquirenti nei mesi da aprile ad agosto registra un aumento rispetto al corrispondente periodo della campagna precedente pari al 3,75%.

Pertanto per quei produttori che con l’attuale livello di produzione andrebbero a superare la propria quota disponibile entro la fine della campagna, è conveniente adottino quegli strumenti che gli consentano di adeguare il proprio quantitativo di riferimento individuale e/o limitare la produzione.

Ciò in particolare, se non rientrano nelle categorie di restituzione, a seguito di compensazione nazionale, del prelievo trattenuto e versato dagli acquirenti che, ricordiamo, sono nell’ordine di priorità:
– aziende il cui prelievo è stato indebitamente riscosso o comunque non più dovuto;
– aziende ubicate in zona di montagna;
– aziende ubicate in zona svantaggiata;
– aziende che hanno subito il blocco della movimentazione degli animali per almeno 90 gg. nel limite del 20% della
quota;
– produttori che non abbiano superato il livello di commercializzazione conseguito nel periodo 2007-2008;
– produttori che non abbiano superato di oltre il 6% la propria quota individuale.

Le priorità sono valide per i produttori in regola con il versamento del prelievo, e le somme residue confluiscono nel fondo per gli interventi nel settore lattiero-caseario istituito presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

L’assessorato regionale del Turismo, artigianato e commercio seleziona 22 imprese da ospitare nel proprio stand istituzionale alla XIX mostra-mercato “L’Artigiano in Fiera”. La manifestazione si terrà a Rho (MI), presso il quartiere espositivo Fiera Milano – Strada Statale del Sempione n. 28, dal 29 novembre all’8 dicembre 2014.

Possono presentare la propria candidatura le piccole o medie imprese artigiane operanti in Sardegna, attive nella trasformazione e commercializzazione di artigianato artistico e tradizionale sardo e competenti, in particolare, in una delle seguenti tecniche di lavorazione tipiche:
– ceramica;
– corallo e metalli preziosi;
– vimini, giunco e simili;
– legno e sughero;
– abbigliamento tradizionale;
– coltelleria;
– tessitura e ricamo;
– altri metalli e leghe;
– cuoio e pelle;
– vetro;
– pietra e simili.

Le imprese selezionate avranno a disposizione uno stand di dimensioni standard (12 mq) e dovranno versare una quota di partecipazione pari a 200 euro, a copertura delle spese per la realizzazione dell’evento fieristico.

Le domande di partecipazione dovranno essere presentate entro le ore 17.00 del 5 novembre 2014.

Organi in Concerto-Autunno 2014-Locandina OristanoValeria LocciClorinda Atzeni

A distanza di oltre 20 anni (1992) dall’inaugurazione dei primi Organi Storici restaurati, con Conferenze-Concerto organizzate in collaborazione con l’allora Soprintendenza ai Beni A.A.A.S. delle Province di Cagliari e Oristano, con il contributo degli assessorati regionali allo Spettacolo ed al Turismo ed il patrocinio/contributo dei Comuni coinvolti, l’Associazione Echi Lontani, da sempre attenta al recupero e ripristino di questi antichi strumenti, testimoni ‘silenziosi’ di un pezzo della nostra storia, organizza una serie di concerti su alcuni di questi organi restaurati e resi alle comunità nel corso di questi ultimi anni grazie al finanziamento e/o alla supervisione della citata Soprintendenza.

Dopo i c oncerti a Cagliari nella recente primavera, i Comuni interessati all’edizione autunnale del 2014 sono quelli di Ales, Barumini ed Oristano, con tre concerti su questi preziosi strumenti storici. L’ultimo di questi concerti è in programma venerdì sera, alle 20.00, a Oristano, nella chiesa di San Martino (in Piazza Sa Martino), con un organo storico costruito negli anni ’70 del 1700, attribuito al cagliaritano Giuseppe Lazzari. In programma musiche di Girolamo Frescobaldi, Bernardo Storace, William Byrd, Giovanni Battista Ferrari, Anonimi del XVI e XVII secolo, canto gregoriano.

Grande successo, sabato scorso, al “Carlo Zoboli” di Carbonia, per il triangolare di calcio tra Nazionale attori, sindaci del territorio e lavoratori ex Alcoa. L’iniziativa è stata organizzata dall’Agenzia “Espressioni Wedding, Evoluzione Eventi”, in collaborazione con il comune di Carbonia, per raccogliere risorse da destinare alla Caritas e all’Associazione Thalassazione Onlus.

Durante la partita, all’interno dello stadio, è stata presente un’autoemoteca, per sensibilizzare i presenti sull’importanza della donazione del sangue.

Tutti i protagonisti hanno accolto con entusiasmo l’invito degli organizzatori ed hanno trascorso un pomeriggio gioioso. Se i componenti della Nazionale attori sono abituati a questo genere di partite, per molti amministratori e lavoratori ex Alcoa è stata l’occasione per reindossare scarpette chiodate, maglietta e pantaloncini, dopo un periodo più o meno lungo.

Alcuni hanno mostrato una discreta condizione fisica e buona attitudine, altri hanno evidenziato di avere qualche chiletto di troppo da smaltire e minore predisposizione con il pallone tra in piedi. Tutti, comunque, hanno portato a termine la fatica con entusiasmo, soprattutto per la finalità dell’evento.

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