Edoardo Tocco (FI): «Cagliari è invasa dai rifiuti, si metta un freno all’inciviltà».
Il consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco lancia l’allarme sull’emergenza rifiuti a Cagliari. Una lunga distesa di rifiuti, una discarica a cielo aperto che dalla periferia si alluna al centro della città capoluogo. E’ il biglietto da visita offerto ai visitatori che in questi ultimi scorci di vacanze natalizie sono arrivati a Cagliari. Cumuli di spazzatura che si allargano ai piedi dei cassonetti per la raccolta dei residui. Dai mobili ormai in disuso sino ai cartoni, poi imballaggi, televisori, frigoriferi, sanitari, calcinacci e diversi elettrodomestici lasciati ai piedi dei marciapiedi. Degrado, abbandono e incuria regnano in una grande fetta del centro storico. La denuncia è arrivata dal consigliere regionale e comunale Edoardo Tocco – vice presidente della commissione igiene – che mette l’accento sull’esigenza di porre un argine ad una situazione ormai fuori controllo. «Si tratta di un segno di inciviltà che porta una grave ferita alla capitale della Sardegna – esordisce l’esponente di Forza Italia -. Una condizione inconcepibile, che esige risposte forti ed urgenti sin dai prossimi giorni». L’emergenza è giunta all’apice con le vacanze natalizie. «Il servizio di ritiro non è riuscito a sopperire all’indiscriminata impennata di residui abbandonati – rileva Tocco -. E’ opportuno un sopralluogo immediato nei diversi siti disseminati dalla spazzatura da parte degli organismi preposti ai servizi tecnologici, per porre un freno all’aumento indiscriminato di rifiuti abbandonati senza il rispetto delle regole». Ad essere danneggiata è anche l’immagine di Cagliari: «Dopo gli incivili che hanno preso di mira il Bastione di Saint Remy – conclude Tocco – un’altra pagina da cancellare per la città. Non è più possibile sopportare l’esercito degli ignoti che disseminano il capoluogo di immondizia. La missione deve diventare l’identificazione degli incivili che abbandonano la spazzatura in modo selvaggio, con sanzioni salatissime per quanti vengono sorpresi in un atto grave».
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