Eugenio Lai (SEL): «Con la revisione delle tabelle sull’Imu agricola, il Governo ha penalizzato due volte la Sardegna».
«Con la revisione delle tabelle sull’Imu agricola a pochi giorni dalla scadenza del pagamento, il Governo ha penalizzato due volte la Sardegna: introducendo una nuova tassa che colpisce soprattutto i piccoli Comuni e rivolgendo ai giovani il devastante messaggio che fanno bene ad abbandonare per sempre la terra.»
Lo ha detto Eugenio Lai, vice presidente del Consiglio regionale.
«Per i piccoli Comuni, quelli di montagna e quelli lontani dalle aree urbane che in Sardegna sono la maggioranza e dove ancora l’agricoltura mantiene una presenza significativa, non saranno certo i magri introiti dell’Imu a riequilibrare i tagli delle recenti manovre dello Stato che hanno ridotto all’osso i loro bilanci ed i servizi per la comunità. Anzi, in un quadro economico sempre più debole, si allargherà ancora di più la distanza fra cittadini e istituzioni.
Nel merito, inoltre, il provvedimento non è solo ingiusto perché provoca evidenti disparità di trattamento con due Comuni vicini, come ad esempio Nurallao e Genoni, dove vengono applicate aliquote diverse – aggiunge Lai -, ma legittima le distorsioni di un sistema che, in qualche modo ed in certe aree dell’Isola, considerava sovrapponibili le zone costiere e quelle montane.»
«Un meccanismo perverso che si sarebbe potuto evitare nella nostra Regione, applicando la legge n° 12 e non i parametri dall’Istat, come ha scelto di fare il Governo – sottolinea ancora il vice presidente del Consiglio regionale -. Su questo punto, in particolare, ritengo che la Regione debba far sentire la sua voce sollevando, se necessario, anche un conflitto di attribuzioni davanti alla Corte Costituzionale.
Bisogna fare ogni sforzo, in altre parole, per ridurre al massimo l’impatto negativo di questa misura in Sardegna, voltando rapidamente pagina rispetto ad un provvedimento che appare un vero e proprio concentrato di cattiva politica, accanimento burocratico, iniquità e scarsa considerazione per un settore primario come l’agricoltura che può dare un contributo importante alla ripresa dell’economia della Sardegna – conclude Eugenio Lai –, dove tutto è più difficile per il deficit infrastrutturale ed i maggiori costi di produzione: non c’era proprio bisogno dell’ennesimo inasprimento fiscale.»
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