Lo stato di attuazione del Piano Sulcis è stato illustrato ieri mattina nel corso di un incontro svoltosi a Cagliari.
Lo stato di attuazione del Piano Sulcis, aggiornato al 26 gennaio, è stato illustrato ieri mattina nel corso di un incontro svoltosi a Cagliari. Erano presenti il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, il delegato dal Governo e coordinatore del Piano, Tore Cherchi, i sindaci e gli amministratori dei Comuni interessati, i rappresentanti dei sindacati confederali.
Durante l’incontro sono stati esaminati gli obiettivi e le risorse del Piano alla luce dei risultati ottenuti fino a oggi. Allo stato attuale, il Piano ha una dotazione finanziaria complessiva a valere su fondi europei, nazionali, regionali e provinciali, pari a oltre 600 milioni di euro, e sono sette le linee guida fissate dal protocollo d’intesa sottoscritto a Carbonia nel novembre del 2012 da Regione, MISE, Provincia e 23 Comuni.
La relazione del coordinatore si è concentrata sui programmi attuati e sulle criticità riscontrate nel 2014: dalla fiscalità di vantaggio per le imprese alla filiera agroalimentare, alle bonifiche, alle infrastrutture e alla ripresa produttiva delle fabbriche del polo industriale di Portovesme. La salvaguardia del tessuto produttivo sarà assicurata dalla riapertura imminente dell’Eurallumina (l’investimento previsto è di 190 milioni di euro) e dagli investimenti sul biofuel (290 milioni di euro, con creazione di 300 posti di lavoro), mentre si attendono novità positive anche sul fronte Alcoa, dopo la stipula del memorandum siglato con Glencore a Palazzo Chigi nel novembre scorso. Sul Biofuel, prima della scelta finale, si svolgerà una specifica riunione fra Regione, sindaci e sindacati. In ogni caso le autorizzazioni escluderanno dalla produzione di biomassa i terreni di prima e di seconda classe, cioè quelli a fertilità alta e medio alta. Si concentrerà l’attenzione, invece, sui terreni da bonificare e sulle aree marginali.
Altri settori sui quali l’esecutivo intende imprimere una forte accelerazione sono il turismo (sugli investimenti ci sarà una riunione specifica) e l’agroalimentare. Per le due filiere sono stati pubblicati alcuni bandi ma gli esiti sono stati notevolmente inferiori alle disponibilità. Tempi più rapidi sono stati sollecitati anche sul programma delle Infrastrutture e degli interventi di risanamento ambientale (per questi ultimi sono disponibili oltre 170 milioni di euro). Sulle infrastrutture, porti e strade, i soggetti attuatori sono impegnati a effettuare gli appalti entro l’anno 2015.
Sulle bonifiche, invece, la Regione propone che oltre Igea se ne occupino, come stazioni appaltanti, anche i Comuni in modo da imprimere un’accelerazione. Un altro aspetto riguarda le opere idriche. Il presidente della Regione si è dichiarato d’accordo sulla necessità di considerare come strategico il collegamento della diga di monte Pranu con il sistema idrico regionale, da finanziare con sessanta milioni di euro. L’ente delle acque sta predisponendo il progetto. La Regione, infine, interverrà nei confronti del Governo perché la faccia la sua parte nell’attuazione del programma “99 Ideas”.
I provvedimenti definitivi di Palazzo Chigi sull’utilizzo delle risorse non sono stati ancora emessi. Il Mise tuttavia ha già dato parere favorevole e il Cipe dovrebbe pronunciarsi nella prossima riunione. In tal modo si potrà dar corso alla delibera approvata dalla Giunta nello scorso mese di luglio. Il tavolo di Coordinamento al completo sarà riconvocato fra due mesi. Intanto, il rapporto sullo stato di attuazione è già stato pubblicato ed è visionabile sul sito.
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