18 July, 2024
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L’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano ha iniziato gli incontri di confronto sul Sistema Informativo Regionale Ambientale (SIRA) con le strutture regionali e i soggetti interessati, per presentare il nodo regionale del Sistema nazionale conoscitivo e dei controlli ambientali, Siranet. Interoperabile con i sistemi nazionali e regionali già esistenti, di cui richiama dati e servizi, in coerenza con gli standard nazionali ed europei, il SIRA è stato inserito nel Catalogo del riuso dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è stato già insignito del premio E-government dello Smau di Napoli 2014.
«Si tratta di un sistema di cui siamo particolarmente orgogliosi, che costituisce un’eccellenza unica, in Italia – ha dichiarato questo pomeriggio l’assessore Spano in un incontro con le imprese a Cagliari, nella sede di Confindustria -. Il SIRA ha enormi potenzialità sia per i cittadini e gli imprenditori, sia per il governo consapevole del territorio e il suo sviluppo, tanto che altre regioni hanno chiesto il riuso del Sistema e lo stesso ISPRA ha voluto approfondire il suo funzionamento.»
Il SIRA, strumento che risponde ad esigenze trasversali della pubblica amministrazione nell’ambito delle azioni volute dalla Giunta regionale per l’alta qualità istituzionale, ha anche l’obiettivo di sostenere e rendere più efficienti e trasparenti i procedimenti amministrativi e l’azione di controllo in campo ambientale e permette di assolvere gli obblighi di comunicazione verso il Ministero dell’Ambiente in relazione a tutte le tematiche ambientali.
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Elezione senza sorprese, questa sera, in Consiglio regionale, dei tre delegati della Sardegna per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Gli eletti sono il governatore Francesco Pigliaru, il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, e il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis.

La seduta si è aperta sotto la presidenza di Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, il presidente dell’Assemblea ha messo in discussione il primo punto all’ordine del giorno: la mozione n. 58 “sulla richiesta di una moratoria internazionale sull’attività venatoria verso i turdidi maggiori”.

Modesto Fenu (Zona Franca), primo firmatario del documento, ha annunciato il ritiro della mozione. «La questione è ormai superata – ha detto – il 20 gennaio il Governo italiano ha infatti corretto la norma esercitando il potere sostitutivo nei confronti delle regioni e ripristinando il principio che garantisce trattamenti uniformi nei diversi territori italiani per l’esercizio dell’attività venatoria». Alla luce delle novità normative, Fenu si è riservato di presentare una nuova mozione per un esame più approfondito della questione.

L’Aula è quindi passata all’esame del secondo punto all’ordine del giorno: la designazione dei tre rappresentanti della Regione Sardegna per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica Italiana ai sensi dell’art. 83 della Costituzione.

Il presidente ha quindi incaricato i segretari di procedere alla prima chiama. Al termine delle operazioni di voto sono risultati eletti: il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau (38 voti), il presidente della Regione Francesco Pigliaru (37) e il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis (25). Hanno ottenuto voti anche il sindaco di Torpè Antonella Dalu (7) e Antonella Ladu (1).

Dopo la proclamazione degli eletti, il presidente Ganau ha sospeso la seduta per consentire agli uffici di stilare i verbali che dovranno essere trasmessi al Parlamento.

La seduta è ripresa alle 17.30. L’Aula ha approvato i verbali e disposto l’immediata trasmissione a Roma. Il presidente Ganau ha quindi dichiarato chiusa la seduta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio.

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Giudizio positivo “condizionato” da Confartigianato e CNA della Sardegna sulla Finanziaria regionale 2015.

«La valutazione è ovviamente condizionata da quello che realmente sarà realizzato già dai primi mesi di quest’anno», sottolineano le due più importanti associazioni degli artigiani della Sardegna che, questa mattina in audizione presso la III Commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale, hanno presentato un documento contenente le osservazioni, le esigenze e le proposte del mondo dell’artigianato e della piccola e media impresa sarda.

«L’impostazione è equilibrata – riprendono Confartigianato e CNA – e, a nostro parere, questa Finanziaria propone le risposte adeguate alla crisi rilanciando gli investimenti pubblici che rappresentano una componente aggregata e un fattore determinante per il recupero della competitività del Sistema Produttivo e della componente occupazionale.»

Le associazioni artigiane – che vigileranno sull’attuazione delle misure previste nel documento – hanno rimarcato come sia necessaria una “visione” della Sardegna da qui a 20 anni, programmando interventi efficaci e mettendo in campo strumenti e politiche che riguardino nuovi scenari competitivi, sostengano i sistemi produttivi e i contesti territoriali in cui le imprese operano.

Per CNA e Confartigianato «occorre impegnare e spendere adesso, e non dilazionare nel tempo, le risorse da immettere nel circuito economico, con scelte che rispondano alle cause di crisi, ovvero la caduta degli investimenti» puntando sulla riqualificazione e l’efficientamento del patrimonio pubblico, a cominciare da quello scolastico per dare nuovo slancio al comparto edile, in modo capillare su tutto il territorio regionale.

Le associazioni chiedono inoltre alla Regione di proseguire con le misure per l’internazionalizzazione delle reti d’impresa, con il supporto all’export (dall’Expo 2015 fino a quello del 2020), la velocizzazione della spesa, e l’accesso al credito attribuendo, dignità ai consorzi fidi per i quali hanno proposto di incentivare un fondo per 12 milioni di euro.

Dalle due associazioni di categoria è invece arrivata una bacchettata alla Giunta sulla razionalizzazione della spesa pubblica regionale. «Riteniamo che la riduzione generale della spesa prevista in finanziaria, pari al 4,4%  sia stato uno sforzo poco incisivo – hanno spiegato i rappresentanti di Cna e Confartigianato -: si doveva e si poteva fare molto di più. Peraltro, analizzando gli allegati al disegno di legge non sembra si sia previsto di incidere in maniera più significativa sulla riduzione della spesa anche negli anni successivi al 2015. E’ corretto razionalizzare ma occorre anche ridurre la spesa».

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La seconda commissione (Lavoro, Cultura) presieduta dall’on. Gavino Manca (Pd) ha proseguito il lungo ciclo di audizioni sulla finanziaria con l’intervento dei rappresentanti del mondo della cultura e dello spettacolo.

A nome della Fersaco, associazione che raggruppa le corali, il presidente Antonio Azzena ha messo l’accento sul ruolo svolto dalle corali nella diffusione della musica e della cultura che, in Sardegna, conta circa 6000 unità, aggiungendo che «il mancato pagamento dei contributi del 2014 e l’incertezza per il 2015 lascia le associazioni in uno stato di grave crisi, anche per l’impossibilità di programmare la loro attività».

Per il presidente della sezione sarda dell’Unione folkloristica italiana Beniamino Meloni, inoltre, «i circa 300 gruppi folk attivi nell’isola sono particolarmente penalizzati per un taglio di risorse che impedisce la loro partecipazione ad eventi che si svolgono fuori dal territorio regionale».

Da Luigi Scalas, vice presidente nazionale della Federazione tradizioni popolari è arrivato poi un forte appello alla Regione perché impedisca «la chiusura di una lunga storia iniziata negli anni ’50, fatta di grandi testimonianze culturali e di un profondo radicamento nella comunità sarda».

Anche Maria Concetta Vacca, in rappresentanza delle bande musicali (80 orchestre bandistiche, 4000 aderenti fra musicisti e volontari, 300 maestri) ha invitato la Regione a riflettere con attenzione su quanto sta succedendo «in un mondo, di cui fanno parte associazioni che esistono da più di un secolo, che ha saputo avvicinare alla musica quei settori della popolazione che non hanno la possibilità di assistere ai grandi eventi delle star super pagate; non chiediamo solo contributi ma anche regole uguali per tutte, una nuova legge, la creazione di un Albo delle associazioni, il ripristino dello stanziamento che ci consentiva l’accesso ai fondi europei».

Da parte di Federcultura, Agis e Assoartisti, Marco Benoni ha annunciato un coordinamento delle principali associazioni di categoria dello spettacolo: «E’ utile affrontare i problemi del nostro settore con una visione unitaria, ricordando che siamo attività produttive, che la cultura è anche lavoro sia pure con la sua specificità e che alla nostra attività fanno capo circa 2000 buste-paga».

Benoni si è poi soffermato sul forte taglio dei contributi della Regione per il settore, passati in pochi anni da 10 milioni a poco più di 7. «Comprendiamo la complessità del momento e siamo pronti a misurarci con nuove opportunità come quella dei fondi europei, che richiede progetti di grande qualità – ha aggiunto – ma chiediamo di essere considerati come una vera realtà produttiva, non possiamo continuare ad indebitarci per contributi che non arrivano, a restare fuori dalla programmazione nazionale perché non possiamo programmare, a lavorare con un quadro normativo vecchio e superato: il prossimo 31 gennaio avremo un confronto a tutto campo con l’assessore della Cultura Claudia Firino e speriamo che sia per noi un nuovo inizio».

Il presidente Gavino Manca, in conclusione, ha sottolineato la precisa volontà, espressa da tutta la commissione, di ascoltare tutti i protagonisti del mondo della cultura e dello spettacolo che operano in Sardegna. «In questa fase – ha precisato – ci siamo limitati necessariamente alle problematiche di carattere finanziario ma ci riserviamo un confronto più articolato e di sistema sia perché il quadro generale della finanza regionale ci impone scelte di contenimento della spesa, sia perché siamo convinti che la cultura sia parte del problema del lavoro nella nostra Regione e va affrontato con strumenti nuovi e legge nuove».

«Dopo la finanziaria – ha aggiunto l’on. Manca – potremo operare senza i vincoli del patto di stabilità e questo ci consentirà di eliminare certe lungaggini burocratiche dando agli operatori più certezze, fermo restando il nostro impegno per cambiare e migliorare la normativa di settore.»

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

«Occorre salvaguardare e tutelare il ruolo sociale e culturale svolto dalle bande musicali, dai gruppi corali e dai gruppi folcloristici del territorio, assegnando ai diversi sodalizi dell’area vasta le risorse necessarie per promuovere le loro attività.»

Così il capogruppo di Sardegna Zona Franca, Modesto Fenu, sostiene l’appello arrivato con l’interrogazione presentata da Piero Comandini (Pd). «Si tratta – sottolinea Fenu – di un’iniziativa che va oltre gli schieramenti politici. Le bande musicali ed i gruppi folk non hanno ancora usufruito dei finanziamenti della legge regionale n. 64/86. E’ un ritardo che rischia di bloccare tantissime manifestazioni già programmate dalle associazioni che operano in campo culturale e musicale».

Modesto Fenu rimarca come i complessi bandistici, orchestrali e folcloristici dell’Isola ricoprano una funzione fondamentale dal punto di vista sociale ed educativo.

«Tantissime bande musicali come Monastir, Sestu, Sinnai, Elmas e Ussana hanno inoltre una storia che non può essere cancellata. Non bisogna inoltre tralasciare – conclude Fenu – l’enorme patrimonio portato avanti dai gruppi folk che hanno una valenza nella valorizzazione delle tradizioni popolari isolane. Ci troviamo di fronte ad un universo che va incoraggiato con sostegni adeguati dalla Regione.»

STrada provinciale 78

«La gestione commissariale della Provincia di Carbonia Iglesias intervenga immediatamente nella strada provinciale 78 bis, nei pressi della località Medadeddu, dove da tempo si registrano cedimenti della parete rocciosa con cadute di massi, anche di entità importante, sulla carreggiata.»

L’appello è del consigliere regionale Ignazio Locci, del gruppo Forza Italia Sardegna.

«Da più parti arrivano segnalazioni sullo stato di pericolosità della strada, particolarmente frequentata, ma per ora nessuno si è attivato per la verifica della situazione che appare piuttosto grave. Se fino a oggi non è successo nulla è solo per pura fortuna e non mi pare il caso continuare a sfidare la buona sorte. È auspicabile – conclude Locci – un sopralluogo solerte dei tecnici della Provincia per l’accertamento della condizione di rischio e l’eventuale predisposizione di un intervento per la messa in sicurezza dell’arteria stradale, affinché si scongiuri definitivamente il pericolo frane.»

Il graffiante umorismo di Alan Bennett e l’intreccio fra arte e vita del teatro di José Sanchis Sinisterra, tra un incontro che cambia il destino e il surreale annuncio della fine del mondo: si apre il sipario sulla Stagione di Prosa 2014-15 al Teatro Electra di Iglesias, organizzata dal CeDAC nell’ambito del XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo, che sceglie come slogan un provocatorio “Giù la Maschera!”, e realizzata con il patrocinio e il sostegno del comune di Iglesias. Quattro spettacoli in cartellone – dal 27 gennaio al 21 aprile 2015 – e riflettori puntati sulla drammaturgia contemporanea, dall’ironia di “Doris e Irene parlano da sole” all’incubo della dittatura in “Carmela e Paolino – varietà sopraffino” (versione italiana del celeberrimo “¡Ay Carmela!”, da cui Carlos Saura ha tratto l’omonimo film con un’intensa Carmen Maura), dalle riflessioni sull’esistenza ne “La vita è un viaggio” alle stravaganti cronache dell’ “Apocalisse”.

Una rosa di titoli – tra classici del Novecento e trasposizioni letterarie – per un itinerario nell’animo umano e un vivido affresco della società, di oggi e di ieri, all’insegna del pirandelliano slogan “Giù la Maschera!”, provocatorio invito a confrontarsi con le proprie emozioni e i pensieri più segreti, che rimanda alla capacità del teatro di mettere a nudo la verità attraverso l’arte della finzione.

Tra i protagonisti artisti come Ugo Dighero, funambolico protagonista dell’ “Apocalisse” del Teatro dell’Archivolto – attore dalla spiccata vis comica, fondatore dei Broncoviz con Maurizio Crozza, e volto noto del piccolo schermo, da trasmissioni cult come “Avanzi” alla serie “R.I.S.” a fiction come “Un medico in famiglia”; e Edy Angelillo – eclettica attrice e cantante, dall’intensa carriera in cui alterna teatro, cinema e televisione (dal debutto a Domenica In al Festival di Sanremo con Pippo Baudo; i films con Maurizio Nichetti, Alberto Sordi e Francesco Nuti; e le fiction, da “Un medico in famiglia” a “Madri” e “Amanti e Segreti”, fino alla serie “Cugino & Cugino”) in coppia con il poliedrico Gennaro Cannavacciuolo, attore e cantante, cabarettista e fantasista (dagli esordi con Eduardo De Filippo, alla collaborazione con la Compagnia della Rancia, e poi la partecipazione alle operette, e il lavoro in teatro e al cinema, oltre alle numerose apparizioni televisive in cui si fondono talento e eleganza) in “Carmela e Paolino – varietà sopraffino” di Sinisterra.

Riflettori puntati anche su Beppe Severgnini – noto giornalista e scrittore, editorialista del Corriere della Sera e opinionista “cult”, nell’inedita veste di attore, oltre che autore, de “La vita è un viaggio” mentre saranno Maria Grazia Bodio e Lia Careddu del Teatro Stabile della Sardegna a dar vita alle protagoniste di “Doris e Irene parlano da sole”, in due vividi ritratti al femminile con la cifra pungente e ironica di Alan Bennett.

Il sipario della Stagione di Prosa 2014-15 al Teatro Electra di Iglesias si aprirà martedì 27 gennaio alle 20.30 su “Doris e Irene parlano da sole”, intrigante spettacolo del Teatro Stabile della Sardegna che accosta due monologhi di uno dei più interessanti drammaturghi inglesi, Alan Bennett (autore del pluripremiato “The History Boys” e de “La pazzia di Re Giorgio”): “Una donna di lettere” nell’interpretazione di Maria Grazia Bodio per la regia di Guido De Monticelli e “Un biscotto sotto il sofà” con Lia Careddu, diretta da Veronica Cruciani.

Due atti unici – impreziositi da video e scenografie di Luca Brinchi e Daniele Spanò, con i costumi di Adriana Geraldo e il disegno luci di Stefano Damasco e Loïc François Hamelin – per un viaggio ai confini della follia, o quanto meno della stravaganza: la prima, come suggerisce il titolo, è “Una donna di lettere”, ovvero una grafomane infaticabile che spia il mondo dalla sua finestra per trarne spunto per vibranti lettere di protesta, fino a suscitare l’intervento degli assistenti sociali e delle forze dell’ordine; mentre l’eroina in negativo di “Un biscotto sotto il sofà” vive la sua solitudine, popolata dai fantasmi e dai ricordi del passato, cercando di sottrarsi alle regole del sistema, per mantenere la propria individualità pur tra piccole manie ed eccentricità.

Le pièces – scritte originariamente per la televisione, poi rappresentate successo sul palcoscenico, e pubblicate in “Talking  Heads” – sono caratterizzate da «una struttura a flash, con piccole sequenze che si sviluppano come in un rapido montaggio cinematografico, in cui sono ritratte porzioni di vita quotidiana, lampi di ossessione. Quadri ritagliati nel nero per “Una donna di lettere”, immagini proiettate sul bianco per “Un biscotto sotto il sofà”».

Sarà poi la volta – domenica 8 febbraio alle 18.30 – di “Carmela e Paolino – varietà sopraffino” traduzione italiana di “¡Ay Carmela!” di José Sanchis Sinisterra (da cui Carlos Saura ha tratto lo splendido film con Carmen Maura), con traduzione, adattamento e regia di Angelo Savelli: Edy Angelillo e Gennaro Cannavacciuolo sono i protagonisti della pièce che mescola sapientemente, in un gioco di contrasti, la leggerezza dell’avanspettacolo e la tragedia della dittatura, con un finale a sorpresa nel segno della libertà d’espressione. Una coppia di artisti – costretti a rappresentare il loro spettacolo davanti ai condannati a morte, in un atto di finta clemenza che ha più il sapore della beffa – diventa il simbolo della dialettica fra arte e potere: la ferocia del regime non concede alternative, la disubbidienza ha il prezzo altissimo della vita. La comicità e il brio dei numeri di un varietà stonano con la condizione dei prigionieri, e per i due sconosciuti attori diventa facile, quasi spontaneo simpatizzare con le vittime invece che con i carnefici: un tratto d’umanità molto pericoloso, di fronte al brutale e cieco esercizio del potere.

La mise en scène di Pupi e Fresedde/ Teatro di Rifredi – Teatro Stabile d’Innovazione, con  le musiche originali di Mario Pagano (eseguite dal vivo da Marco Bucci al pianoforte, Ruben Chaviano al violino e Simone Ermini al sassofono e clarinetto) e scene e costumi di Tobia Ercolino, restituisce le atmosfere di un’epoca, e lo specchio di una società in cui il teatro e il varietà rappresentavano uno spazio privilegiato di divertimento anche per le classi popolari e, entro certi limiti, di libertà.

S’intitola “La vita è un viaggio” la pièce – scritta e interpretata da Beppe Severgnini, in scena con l’attrice Marta Isabella Rizi e la cantante musicista Elisabetta Spada (che firma le musiche originali con il nome d’arte Kiss & Drive) e prodotta da Sosia & Pistoia per la regia di Francesco Brandi – in cartellone mercoledì 25 marzo alle 20.30 al Teatro Electra di Iglesias: storia di un casuale incontro di destini, durante un’attesa all’aeroporto, che mette a confronto diverse generazioni e visioni del mondo. Un uomo e una donna – imprigionati in quella sorta di non-luogo, anonimo ed estraneo,  per una lunga notte, mentre attendono che venga annunciato il loro volo – iniziano una conversazione che, vinta l’iniziale diffidenza, li porta ad approfondire  temi importanti se non cruciali: così, i due «ragionano di talento e tenacia, tempismo e tenerezza; scoprono che aver paura – nella vita, nel lavoro – è inevitabile: e forse è giusto». Il dialogo riguarda la necessità  di trovare punti di riferimento, per orientarsi nella confusione, e il piacere della semplicità.

Il senso del viaggio come metafora dell’esistenza, e il paragone tra l’entità del bagaglio che si porta con sé e il rimpianto per ciò che si è deciso di abbandonare al momento della partenza, offrono lo spunto per una riflessione sulla complessità e le contraddizioni dell’animo umano, in bilico tra  il bisogno di sicurezza e l’ansia di conoscenza.

«Il tempo scorre, la notte passa. Finché arriva l’alba, l’aeroporto riapre. È il momento di partire: ognuno per la propria destinazione, forse diversa da quella che aveva immaginato. Una notte cambia molte cose, a tutte le età.»

Suggellerà la Stagione di Prosa del CeDAC a Iglesias – martedì 21 aprile alle 20.30 – l’originale “Apocalisse” del Teatro dell’Archivolto, dai racconti di Niccolò Ammaniti (con il contributo di Antonio Manzini) con la regia di Giorgio Gallione: sotto i riflettori Ugo Dighero, convincente e coinvolgente interprete delle avventure di un personaggio, vittima di uno strano morbo che contiene in sé (almeno a suo modo di vedere) il germe della futura catastrofe, della fine dell’umanità.

La scrittura evocativa e insieme surreale e grottesca di Ammaniti ispira la mise en scène in cui le trame de “Lo zoologo” (tratto da “Fango”) e “Sei il mio tesoro” (pubblicato nel volume “Crimini”) s’intrecciano alla vicenda del protagonista, un uomo a cui ogni atto , dal sorridere al far l’amore, provoca un’insopportabile sofferenza: al sicuro nella sua casa/ hangar egli narra di zombies laureati e folli chirurghi plastici, di poliziotti violenti e demenziali ultras, di comici e stelline di dubbio talento. Fotografia di una società in declino, irrimediabilmente degradata, che assomiglia fin troppo a un bestiario metropolitano, in cui esseri improbabili combattono per la sopravvivenza quotidiana tra edonismo e desolazione.

Lo spettacolo «è una perfida parodia di una società alla deriva, un po’ operetta a/morale e un po’ favola nera. Ma, lo sappiamo, nel tempo dell’Apocalisse le favole sono cambiate e “nella bocca dei poeti anche la bellezza è terribile”».

La Stagione di Prosa 2014-15 al Teatro Electra di Iglesias promossa dal CeDAC (nell’ambito del XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo, con lo slogan “Giù la maschera!”) con il patrocinio dell’amministrazione comunale, è patrocinata e sostenuta dal MiBACT/ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, e dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Sardegna, con il supporto della Fondazione Banco di Sardegna e di sponsor come la Sardinia Ferries che ospita sulle sue navi artisti e compagnie in viaggio da e per la Sardegna.

Teatro Electra esterno 1

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Il Fondo Unico degli Enti locali per il 2015 ammonta a 600 milioni: 528 andranno ai comuni, 72 alle province. Lo ha comunicato nel pomeriggio l’assessore regionale degli enti locali Cristiano Erriu durante l’audizione in Prima Commissione. «Ci sono circa tre milioni in meno rispetto allo scorso anno – ha detto Erriu – se si tiene conto dei trasferimenti in conto capitale per cantieri comunali e la realizzazione di opere pubbliche si arriva a 1,3 miliardi di euro a favore del sistema degli enti locali».

Erriu ha confermato, anche per quest’anno, i criteri di ripartizione del Fondo: il 40% sarà diviso in parti uguali tra i comuni, il restante 60% in base al numero degli abitanti. Per favorire e incentivare le Unioni dei Comuni è previsto un aumento dal 3 al 9 per cento della quota del Fondo Unico riservata a chi sceglie la strada della gestione associata delle funzioni. «E’ un segnale politico che si vuole dare per scongiurare il rischio commissariamento dei comuni che non provvedano ad associarsi entro il 31 dicembre come previsto dalla riforma – ha proseguito l’assessore – chi non si adegua rischia inoltre di non poter più fare acquisti di beni e servizi».

Erriu ha poi evidenziato alcune criticità del sistema degli enti locali. La più importante riguarda le finanze provinciali. Tra tagli statali e prelievo forzoso dell’RCA (passato a livello nazionale dai 400 milioni del 2014 a un miliardo per il 2015)  le province avranno l’80 per cento in meno delle risorse disponibili. Senza l’intervento della Regione, gli enti intermedi rischiano di non poter far fronte alle spese correnti.

L’esponente della Giunta, rispondendo alla richiesta di chiarimenti da parte di Stefano Tunis (Forza Italia) sulla destinazione delle risorse del Fondo Unico e sul mancato trasferimento agli enti locali di circa 260 milioni di euro nel 2014, ha chiarito che quei soldi sono stati contabilizzati come residui. Per abbatterli sarà utilizzata una parte dei 330 milioni di euro trasferiti dallo stato alla Regione dalla compartecipazione alle entrate fiscali del 2010.

In riferimento alla questione sul definanziamento delle opere pubbliche non portate a termine dai Comuni, sollevata da Michele Cossa (Riformatori), l’assessore ha confermato che il provvedimento riguarderà solo le opere ormai irrealizzabili, mentre per quelle bloccate dalla macchina burocratica regionale sarà concessa un ulteriore proroga.

L’assessore ha infine accolto il suggerimento di Roberto Deriu (Pd) per la costituzione di un fondo presso l’assessorato degli enti locali che consenta di governare meglio il passaggio dal vecchio al nuovo sistema delle autonomie e contrastare le eventuali emergenze. «La creazione di un fondo di perequazione regionale – ha ammesso Erriu – può essere uno strumento utile per superare le criticità».

Al termine della seduta, il presidente della commissione Francesco Agus ha annunciato la presentazione nelle prossime ore del parere di competenza sulla manovra finanziaria 2015 (con l’astensione della minoranza).

Agus ha ribadito le perplessità su alcune disposizioni della finanziaria: a) sottrazione del 9 per cento delle risorse ai Comuni per trasferirle alle Unioni con il rischio di incidere pesantemente sul bilancio degli enti locali; b) decremento dei fondi destinati alla province in attesa del via libera definitivo alla riforma; c) valutazione del riordino o della soppressione del Comitato dei garanti, organo della valutazione delle prestazioni dei dirigenti, alla luce dell’entrata in vigore della nuova disciplina sulle performance dirigenziali.

Segnalate, infine, alcune difficoltà interpretative su alcune disposizioni della Finanziaria 2015 in merito ai rapporti tra le fonti normative e alle competenze assegnate dallo Statuto al Consiglio e alla Giunta.

 Apprezzamento bipartisan per la nomina di Grazie Pintus alla guida dell’azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari.

«Una maglia rosa per l’ospedale Brotzu di Cagliari – commenta Edoardo Tocco, consigliere regionale di Fiorza Italia -.  Mi auguro che la nuova responsabile della struttura possa garantire la prosecuzione di un percorso già avviato che mira a far diventare il Brotzu un centro di eccellenza, non solo per Cagliari e la Sardegna, anche a livello internazionale. Il lavoro portato avanti dal timoniere della struttura Tonino Garau non può essere certo messo da parte. Anzi. Occorre avanzare nell’iter intrapreso dalla precedente esperienza, che ha assicurato importanti risultati al sistema sanitario cagliaritano e isolano.» P

Graziella Pintus avrà il compito di guidare il complesso più importante dell’Isola e inglobare l’Oncologico e il Microcitemico: «Un passaggio importante nell’attuazione della riforma approvata dal consiglio regionale. Credo che l’esperienza della nuova commissaria possa essere condivisa – conclude Tocco, componente della commissione sanità in Consiglio regionale – con un progetto che porti l’azienda ospedaliera a superare il momento di difficoltà del panorama sanitario e assicurando livelli di assistenza e servizi all’avanguardia agli utenti che gravitano in tutta l’area vasta».

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Graziella Pintus è il nuovo commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari. E’ stata nominata dalla Giunta regionale in sostituzione di Giorgio Lenzotti che qualche giorno dopo la sua nomina ha rinunciato all’incarico. Il nuovo commissario, 59 anni il prossimo 1 febbraio, ha un lungo curriculum professionale alle spalle. Dal settembre 1996 al settembre 1997 e dall’agosto al novembre 2000 è stata direttore sanitario della Asl 7 di Carbonia; dal 1 marzo al 30 giugno 2001 è stata consulente dell’assessore regionale della Sanità; dal 1 luglio 2001 al 19 agosto 2005 è stata direttore sanitario dell’ospedale Marino di Cagliari; dal 20 agosto 2005 al 7 marzo 2007 è stata direttore generale della Asl n° 4 di Lanusei; dall’8 marzo 2007 al 14 aprile 2009 è stata direttore generale dell’assessorato regionale della Sanità e, infine, dal 15 aprile 2009, direttore sanitario dell’ospedale Marino.

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