Con l’approvazione in Consiglio comunale è iniziato l’iter delle norme tecniche di attuazione del piano di riqualificazione e recupero della città di Carbonia. I contenuti delle norme sono stati presentati questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, dall’assessore dell’Urbanistica, Mauro Esu.
Il progetto di recupero dell’identità storica di Carbonia è riferito all’insieme dei nuclei di fondazione, principalmente la stessa Carbonia e le frazioni di Cortoghiana e Bacu Abis, appositamente perimetrati nelle tavole di piano, a seguito di un’attenta indagine storico-architettonica e a seguito di co-pianificazione con la Regione Sardegna.
All’interno dei perimetri dei nuclei di fondazione di Carbonia, Cortoghiana e Bacu Abis, sono individuati i limiti vigenti dei piani particolareggiati. Le previsioni di questi piani sono integralmente applicabili per la parte relativa agli ampliamenti con abachi (per i quali sono state predisposte precise tipologie). Le norme integrano quelle già previste dai piani particolareggiati.
Il piano si prefigge diversi obiettivi: la riqualificazione dei tessuti edilizi abitativi; la valorizzazione dei caratteri storici e tradizionali dell’identità architettonica e urbanistica; il potenziamento delle infrastrutture pubbliche per l’urbanizzazione primaria e secondaria; il miglioramento della qualità della vita per i residenti e per gli utenti esterni.
L’assessore Esu ha sottolineato il rapporto con la Regione, cambiato con il passaggio di consegne tra la Giunta Cappellacci e la Giunta Pigliaru, per la cancellazione delle modifiche al Piano paesaggistico approvate dalla prima ed il conseguente ritorno integrale al Piano approvato dalla precedente Giunta Soru. Il comune di Carbonia aveva avviato un confronto con la Giunta Cappellacci sulla modifica delle norme per i centri storici, che ora va completamente ripreso.
«E’ in corso una discussione e, dai confronti tenuti in questi giorni con l’assessorato regionale dell’Urbanistica – ha detto Esu – non possiamo aspettarci nel 2015 modifiche sulle norme dei centri storici. Occorre andare avanti con il lavoro e approvare, con le norme del PPS invariate, le nuove norme tecniche di attuazione. Il confronto con la Regione continua e noi continuiamo a sostenere che la città di Carbonia è sottoposta ad una stretta di vincoli e procedure che devono essere cambiate. Così come già emerso nella competente Commissione Urbanistica, è intenzione dell’Amministrazione comunale avanzare alla Regione la proposta di istituire appositi strumenti di finanziamento per le “Città di Fondazione”. Così come già avviene per le “Città Regie”, i vincoli e le tutele dovrebbero essere accompagnati nei bilanci regionali da un’apposita legge di finanziamento a sostegno della riqualificazione delle aree pubbliche, nonché dei privati che vogliono intervenire sui propri immobili. Su questo punto il comune di Carbonia avrà, a breve, ulteriori incontri con l’assessore regionale dell’Urbanistica”.»
L’assessore dell’Urbanistica si è soffermato poi su quelle che sono le principali linee di intervento, tra le quali la ridefinizione delle sottozone, l’abaco dei colori (per evitare gli errori del passato, quando una mancanza di regole ha permesso situazioni decisamente poco eleganti), gli ampliamenti degli abachi, la realizzazione di balconi e interventi con leggere chiusure.
Nel Centro matrice che comprende vaste zone della città, da via Lubiana a Rosmarino, Cortoghiana e Bacu Abis, al momento non sono possibili frazionamenti ma è allo studio un intervento per consentirli almeno negli edifici con maggiore superficie, per andare incontro alla necessità di quelle famiglie che in una fase difficile come quella che si sta vivendo, non hanno possibilità di realizzare nuovi alloggi per i propri figli.
Le norme tecniche di attuazione prevedono limitate modificazioni delle facciate; le sostituzioni degli infissi esterni e degli avvolgibili anche con materiali diversi dal legno; la sostituzione dei parapetti e delle ringhiere con elementi identici in forma, disegno e colore all’originale; le norme per l’installazione di pannelli solari termici e fotovoltaici e degli impianti tecnologici (pompe di calore e caldaie).
Sugli altri contenuti del Piano, torneremo nei prossimi giorni.
Le norme tecniche di attuazione sono ora a disposizione dei cittadini che entro 30 giorni possono opporre obiezioni e fare proposte, e torneranno poi in Consiglio comunale per l’esame delle stesse e la definitiva approvazione.