25 November, 2024
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La Presidenza della Regione intende selezionare tramite procedura comparativa pubblica, per titoli e colloquio 24 esperti in materia di monitoraggio, gestione e controllo di interventi cofinanziati con risorse a valere sul Fondo di sviluppo e coesione (FSC) ai fini dell’attivazione di un servizio di consulenza e collaborazione della durata di 36 mesi.
In particolare, due i profili professionali ricercati:
– giuridico-amministrativo (A) per il quale verranno selezionati dieci esperti .Sarà considerato requisito preferenziale il possesso di conoscenze/esperienza nel settore della contrattualistica pubblica;
– tecnico (B) per il quale verranno selezionati quattordici esperti con esperienza in diversi settori tra cui quello ambientale, ambientale/bonifiche, delle risorse idriche , della viabilità e trasporti e architettonico-ingegneristico.
Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro le ore 13.00 del 9 febbraio 2015 con una delle seguenti modalità:
– tramite posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo pres.affarireg.naz@pec.regione.sardegna.it;
– consegna a mano alla Direzione generale della Presidenza – Servizio Affari nazionali e regionali, Viale Trento n. 69, 3° piano;
– tramite raccomandata con ricevuta di ritorno indirizzate a Regione Autonoma della Sardegna – Direzione generale della Presidenza – Servizio Affari nazionali e regionali, Viale Trento n. 69, 09123 Cagliari.
Per qualsiasi informazione gli interessati possono rivolgersi all’Ufficio relazioni con il pubblico della Presidenza in viale Trento n. 69 a Cagliari, dal lunedì al venerdì dalle ore 11.00 alle ore 13.00, il martedì e il mercoledì, anche di pomeriggio, dalle ore 16.00 alle ore 17.00, contattando il numero telefonico: 070 6067020 – o inviando una email all’indirizzo: pres.urp@regione.sardegna.it.

Virginia Mura 7

Ventinove milioni di euro in meno rispetto allo scorso anno, nei capitoli di spesa di competenza dell’assessorato regionale del Lavoro per l’anno 2015. E’ il dato emerso nel corso dell’audizione dell’assessore Virginia Mura nella Seconda commissione, presieduta da Gavino Manca (Pd), sulla Manovra finanziaria.

Una riduzione di stanziamenti che, come ha spiegato l’assessore, ha portato, in alcuni casi, al completo azzeramento delle somme in bilancio. E’ quanto accaduto, ad esempio, per le risorse destinate all’immigrazione. Le sforbiciate della Giunta regionale hanno riguardato tra gli altri  i capitoli di spesa dell’emigrazione, i fondi per i lavoratori socialmente utili (meno 5 milioni e 200mila euro), lo sviluppo dell’attività cooperativistica (riduzione di 620mila euro a valere sulla legge 5/57), ma soprattutto hanno determinato una sostanziale diminuzione, circa 10 milioni e mezzo di euro in meno, per le politiche attive del lavoro.

«Nonostante i tagli – ha spiegato l’assessore – non vogliamo però rinunciare alla realizzazione degli obiettivi che ci siamo posti per il 2015». Le sfide dell’assessore Mura possono essere così riassunte: riforma  dei centri servizi per il lavoro; reinserimento lavorativo di circa 25.000 unità; riqualificazione dei lavoratori che godono degli ammortizzatori sociali, orientamento per circa 45.000 giovani e revisione del sistema della formazione professionale (nonostante l’azzeramento delle somme per le consulenze in materia che l’assessorato aveva quantificato in 50mila euro).

Sulla formazione professionale, il direttore dell’assessorato, Eugenio Annicchiarico, ha precisato inoltre come non sia previsto l’impiego di risorse regionali e che quindi l’intero programma dovrà essere finanziato con le somme rese disponibili dal Fondo sociale europeo (Fse). Fondo che ammonta complessivamente, per il settennio (2014-2020), a 444 milioni di euro (erano 675 milioni nel settennio 2007-2013) e che può finanziare soltanto i programmi di formazione coerenti con gli obiettivi del fondo, ne deriva, dunque, che tutti gli altri programmi formativi resterebbero, al momento, senza copertura.

L’assessore Mura, sollecitata in tal senso anche dal presidente della commissione, Gavino Manca, ha quindi illustrato il quadro relativo agli ammortizzatori sociali.

Le richieste di accesso agli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2014, così ha spiegato Virginia Mura, interessano 26.763 lavoratori, dei quali, 9.494 per provvedimenti di cassa integrazione in deroga e 17.269 di mobilità in deroga. Le risorse necessarie per coprire il fabbisogno 2014 ammontano a 59.156.733 euro per i trattamenti di cassa integrazione e 174.532.130 euro per quelli di mobilità in deroga. A fronte di tale fabbisogno il Governo ha assegnato due tranche da 17.313.000 ciascuna e ulteriori 21.641.000 euro lo scorso dicembre, per un totale di 56.267.000 euro.

«Con le prime risorse assegnate – ha proseguito l’assessore – sono state pagate le prime due mensilità delle trattamento Cigs in deroga e dal 16 dicembre 2014, a fronte dell’assegnazione degli ulteriori 21 milioni, l’Inps ha in corso i pagamenti relativi a due mesi di trattamenti di mobilità e altre due mensilità di trattamenti Cigs in deroga. Sebbene il ministro del Lavoro ha preannunciato un ulteriore decreto per la ripartizione tra le Regioni di altri 200 milioni di euro, dal quale ipotizziamo di ottenere per la Sardegna circa 7 milioni euro, è evidente che non è al momento possibile soddisfare le richieste presentate da imprese e lavoratori.»

L’assessore del Lavoro ha quindi concluso annunciando, per il 2015, nuovi  criteri per gli ammortizzatori sociali in deroga ed ha precisato che non sarà più possibile andare oltre la capienza che sarà assegnata dal ministero del Lavoro.

Javier Zanetti 3

Javier Zanetti entra nella squadra degli Ambassador di Expo Milano 2015. Da oggi, infatti, lo storico capitano e ora vicepresidente di F.C. Internazionale si aggiunge al network dei portavoce nel mondo del messaggio dell’Esposizione Universale.

Il campione argentino ha deciso di impegnarsi in prima persona in questa sfida: «Mi sento italiano dato che vivo qui a Milano da 20 anni – spiega Zanetti -. Quest’evento rappresenta una grande opportunità per tutti. Credo che la città lo abbia capito e sicuramente sarà orgogliosa di questo grande evento e accoglierà tutte le persone che visiteranno Expo in maniera fantastica e calorosa».

Nel video realizzato per la sua discesa in campo accanto a Expo Milano 2015, Javier Zanetti illustra quello che per lui rappresenta il tema “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita”: «In un periodo di crisi a livello mondiale, la scelta di questo tema ha un grande valore. Affrontare i problemi legati alla sostenibilità, all’ambiente e alla produzione alimentare vuole dire occuparsi del nostro pianeta. Sono papà di tre bambini e per loro vorrei un futuro migliore – aggiunge l’ex capitano dell’Inter mondiale -. È un tema diverso rispetto alle precedenti Esposizioni Universali ma è essenziale soprattutto in questo momento in cui nel mondo c’è molto squilibrio. Expo Milano 2015 servirà da esempio per tutti i Paesi che parteciperanno, che saranno tanti».

L’assessorato regionale dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale ha pubblicato l’avviso per la formazione dell’elenco degli idonei alla nomina di Direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sardegna “Giuseppe Pegreffi”.
I candidati interessati dovranno essere in possesso dei seguenti requisiti:
a) diploma di laurea magistrale o equivalente;
b) comprovata esperienza di almeno 5 anni, nell’ambito della sanità pubblica veterinaria nazionale e internazionale e della sicurezza degli alimenti, maturata in posizione dirigenziale, con autonomia gestionale e con diretta responsabilità delle risorse umane, tecniche o finanziarie.
Le domande dovranno pervenire entro le ore 14.00 del 12 febbraio 2015 tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o mano presso l’ufficio protocollo all’Assessorato dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza sociale, Direzione Generale della Sanità, Via Roma n. 223 – Cagliari.
Le domande, inoltre, potranno essere inviate tramite posta elettronica certificata all’indirizzo san.dgsan@pec.regione.sardegna.it .

Nuove critiche del consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci alla maggioranza di centrosinistra sui contenuti della Manovra finanziaria 2015.

«Più si va avanti con l’analisi della Finanziaria – dice Locci – e più ci si accorge che la Giunta di Francesco Pigliaru sta facendo una vera e propria strage in alcuni importanti settori dell’economia sarda, tra mondo dell’informazione e archeologia. Senza dimenticare le mancate promesse sulla valorizzazione della lingua sarda. E non pensi, la Giunta, di risolvere tutto con il mutuo per le infrastrutture da 600 milioni di euro. Insomma, stando ai fatti e, soprattutto, ai numeri, con i quali i professori dovrebbero avere una certa dimestichezza, questa Finanziaria fa acqua da tutte le parti.

Durante l’approvazione della legge di riordino del sistema radiotelevisivo sardo la Giunta aveva preso l’impegno di prevedere la copertura finanziaria nella legge di bilancio. Ma, guarda caso, non ci sono le previsioni di spesa e si corre il rischio che il Governo nazionale impugni la legge che garantisce un sostegno al mondo dell’editoria televisiva, alle prese con una crisi importante. Oltre a una effettiva necessità di fondi da inserire nei propri bilanci, le aziende appartenenti al mondo dell’informazione hanno forti aspettative in merito alla nuova normativa. La speranza è che nel corso della discussione in Commissione e in Consiglio la Giunta riesca a individuare le risorse necessarie. Risorse, lo preciso ulteriormente, da considerarsi vitali per le aziende del settore.»

«Altro comparto di straordinaria importanza per l’economica della Sardegna a non trovare adeguata attenzione da parte dell’esecutivo regionale è l’archeologia – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco -. La Giunta ha avuto il coraggio di ridurre, rispetto all’anno passato, il fondo destinato ai comuni per la gestione dei siti archeologici di ben 5 milioni di euro. Una cifra esorbitante, se si pensa che già con il fondo precedente si faceva difficoltà a garantire la tutela e la valorizzazione dei tesori dell’archeologia sarda. Una sforbiciata che, oltre a mettere a rischio i beni culturali, produrrà anche una riduzione di personale, visto che le cooperative che hanno in mano la gestione dei musei o di qualsiasi altro sito dovranno fare i conti con minori fondi. Che, ovviamente, significherà ridurre il personale. E menomale che la Giunta aveva promesso un grande piano per il lavoro.»

«E la lingua sarda? Non pervenuta. In Finanziaria non se ne parla nemmeno per sbaglio. Ci impegneremo, se ce ne daranno l’opportunità, per sanare queste situazioni di vera emergenza. Nessun ostruzionismo – conclude Ignazio Locci – ma responsabilità verso i sardi e la Sardegna. La maggioranza faccia altrettanto.»

Ignazio Locci 1 copia

 MANIFESTAZIONE ACCISE1MANIFESTAZIONE ACCISE2

Si è svolta questa mattina, a Sarroch, davanti ai cancelli della Saras, l’annunciata manifestazione organizzata dai Riformatori sardi per rivendicare che alla Sardegna siano riconosciute le entrate derivanti dalle accise sui prodotti petroliferi lavorati nella raffineria.

Il 23 gennaio la Corte Costituzionale deciderà sulla questione accise, e solo i Riformatori sardi si sono opposti alla decisione del Governo di ricorrere alla Consulta contro una legge della Regione approvata da tutti i gruppi politici, incluso il Pd.

«Del petrolio in Sardegna subiamo i danni integrali, sulla salute della popolazione e sull’ambiente, ma non ne abbiamo i benefici, se non in parte minima e legata esclusivamente al consumo di tali prodotti che avviene nell’isola – sostengono i Riformatori sardi in una nota -. A tutte le regioni spettano le accise sui prodotti petroliferi “consumati” nel loro territori, quindi anche alla Sardegna, Ma la Sardegna rappresenta il posto fisico dove viene lavorato quasi il 20 % dell’intera produzione italiana e questo non viene riconosciuto in alcun modo.»

«La Saras – sostengono ancora i Riformatori sardi – raffina a Sarroch circa il 20 % dell’intera produzione nazionale e che la Sardegna incassa le accise solo sul consumato nell’isola. Nel 2006 Soru firma un accordo con Prodi che, tra le altre cose, prevede che: “Nelle entrate spettanti alla regione sono comprese anche quelle che, sebbene relative a fattispecie tributarie maturate nell’ambito regionale, affluiscono, in attuazione di disposizioni legislative o per esigenze amministrative, ad uffici finanziari situati fuori del territorio della Regione”. Nella predisposizione dell’ultima finanziaria i Riformatori sardi ottengono che la legge preveda l’incasso da parte della Regione della totalità delle accise sui carburanti lavorati a  Sarroch, per una stima di circa un miliardo di euro. Un provvedimento approvato da tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale nella scorsa legislatura. Nonostante questo il governo impugna la norma davanti alla Corte Costituzionale: era proprio quello che si aspettava per aprire un contenzioso ed ottenere un pronunciamento da parte della Consulta. Incredibilmente la Regione guidata da Pigliaru rinuncia a costituirsi e, anzi, firma un accordo con il Governo in cui si impegna a ritirare i ricorsi pendenti e addirittura a rinunciare agli eventuali benefici che gliene deriverebbero qualora la Corte le desse ragione , pur in assenza di costituzione.»

I Riformatori sardi hanno deciso di costituirsi, in un estremo e disperato tentativo di evitare che le ragioni della Sardegna restassero senza una voce che li difendesse davanti alla Corte costituzionale. Oltre alle accise sulla lavorazione dei prodotti petroliferi (fattispecie tributaria “maturata” nell’ambito regionale, anche se riscossa altrove) la Sardegna ha tuttora pendenti davanti alla Corte – tra gli altri – un ricorso sulle riserve erariali (circa 150 milioni), uno sugli accantonamenti (570), uno sulla ripartizione dei proventi sui giochi (250).

«Chi inquina in Sardegna deve pagare in Sardegna – denunciano i Riformatori sardi -. Ma la Giunta Pigliaru se ne infischia.»

Paolo Maninchedda 12 copia

Proseguono le audizioni degli assessori della Giunta Pigliaru nella commissione Bilancio del Consiglio regionale. Questa mattina è stato sentito l’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, che si è soffermato sulla situazione finanziaria e gestionale di Abbanoa e sulla contrazione di un mutuo da 600 milioni di euro da parte della Regione.

Sul primo punto, l’assessore Maninchedda ha chiarito che la Regione verserà, quest’anno, l’ultima tranche di 20 milioni di euro per la ricapitalizzazione di Abbanoa, iniziata nel 2011 e costata complessivamente 152 milioni di euro. Il costo sale a 188 milioni di euro con i 36 milioni accantonati nel Fondo di garanzia autorizzato dall’Unione Europea. L’iniezione di nuove risorse nei bilanci della società che gestisce il servizio idrico della Sardegna sarà preceduta dalla verifica della situazione finanziaria, affidata alla Sfirs, e dai pareri dell’Ato e dell’avvocatura dello Stato.

Abbanoa ha attualmente un debito di circa 250 milioni di euro (100 verso le banche, 150 verso terzi). Le risorse del Fondo di garanzia (36 milioni di euro) serviranno per il consolidamento del debito bancario. «C’è però un’importante novità per il 2015 – ha annunciato Maninchedda – il consolidamento del debito sarà fondato sul Piano economico e finanziario della società. Nelle prossime settimane ci sarà un incontro con le banche per valutare il Pef di Abbanoa, certificato dalla KBMG».

L’assessore ai Lavori Pubblici ha sottolineato il netto miglioramento della situazione patrimoniale di Abbanoa dal 2013 a oggi, in termini di efficienza e di cassa. «Se le banche valuteranno positivamente il suo piano economico e finanziario, le risorse del fondo di garanzia potranno essere destinate ad altro. Si pensa al ripianamento del debito della società Enas nei confronti dei Consorzi di bonifica (circa 26 milioni di euro)».

In Commissione si è inoltre affrontato il tema del contenzioso Regione-Enel sui bacini idroelettrici. «Si sta studiando l’opportunità di costituire una new-co che ci consenta di partecipare agli utili derivanti dalla produzione di energia elettrica – ha affermato Maninchedda – anche in questo caso sarà nominato un advisor. Nel frattempo il contenzioso davanti al Tribunale delle acque andrà avanti». 

L’assessore ha poi risposto alle domande del presidente e dei componenti della commissione Bilancio sulla destinazione delle risorse derivanti dalla contrazione di un mutuo da 600 milioni di euro.

«Gran parte delle risorse saranno finalizzate alla realizzazione di infrastrutture e opere strategiche – ha spiegato Maninchedda – l’intenzione della Regione è quella di affidare ai Comuni la progettazione e gestione delle opere “minori”». L’esponente dell’esecutivo ha poi chiarito che le linee di intervento saranno quelle individuate dal Piano regionale di sviluppo: dissesto idrogeologico, rete idrica, dighe e sistema viario.

«Per mettere in sicurezza il territorio sardo servirebbe un miliardo di euro – ha rimarcato Maninchedda – l’idea è quella di inserirci nella piattaforma Rendis che potrebbe consentire alla Regione di accedere ai fondi nazionali e di cofinanziare le opere. In questo modo la quota del mutuo regionale farà da moltiplicatore».

Non più rimandabili, secondo l’assessore, nemmeno gli interventi sulla rete idrica: «Attualmente si perde il 50% dell’acqua immessa nelle condotte. Questo ha un inevitabile ripercussione negativa sulla potabilità e sulle tariffe. Altra emergenza da affrontare e quella del sistema fognario per impedire sversamenti nei fiumi e nei laghi».

Ci sono poi da considerare gli interventi urgenti per le dighe, in particolare a Orgosolo, per il bacino di Cumbidanovu, e a Posada, per il Maccheronis, entrambi devastati dall’alluvione dello scorso anno. Per il sistema viario infine, la Regione pensa al finanziamento delle opere inserite nel PSR: «La valutazione finale – ha detto Maninchedda – sarà fatta insieme al Consiglio».

La Commissione ha infine affrontato il tema del definanziamento delle opere in carico ai Comuni e ferme da anni. «Sarà un definanziamento soft e riguarderà gli impegni assunti prima del 2008 – ha chiarito Maninchedda –  solo le amministrazioni che non abbiano dato notizie da un anno o che non lo facciano entro 90 giorni dall’approvazione della legge saranno penalizzate».

L’assessore Maninchedda, infine, si è detto disponibile a concordare alcuni emendamenti con la Commissione su fattispecie particolari che escludono la responsabilità dei Comuni.

L’assessorato regionale del Lavoro ha pubblicato l’avviso per la realizzazione di interventi volti ad agevolare il processo di capitalizzazione delle imprese cooperative sarde già esistenti che intendono espandersi determinando un contestuale aumento del proprio patrimonio netto.
Nello specifico l’avviso prevede l’erogazione di contributi rimborsabili concessi nella forma tecnica del prestito partecipativo, strumento finanziario che consente alla società cooperativa di ottenere, sin dall’inizio, le risorse finanziarie necessarie per l’attuazione di un programma di investimento che deve prevedere obbligatoriamente anche l’incremento del livello di capitalizzazione della cooperativa.
Il prestito partecipativo, tecnicamente, è un’anticipazione del capitale proprio dell’impresa in quanto, contestualmente alla stipula del contratto, i soci della cooperativa devono assumere l’obbligo del rimborso in linea capitale della somma erogata alla società cooperativa dal Fondo.
Destinatarie del fondo sono le società cooperative, costituite da più di dodici mesi all’atto di presentazione della domanda di accesso al Fondo, che presentino un piano di investimenti accompagnato da un processo di capitalizzazione della cooperativa e che abbiano sede operativa in Sardegna. La sede legale potrà essere ubicata nel territorio regionale o nazionale.
Saranno considerate prioritarie le attività che rientrano nelle seguenti categorie:
• turismo;
• attività di biblioteche, archivi, gestione aree archeologiche, musei ed altre attività culturali;
• tutela dell’ambiente;
• energie rinnovabili;
• welfare;
• manifatturiero;
• ICT (servizi multimediali, informazione e comunicazione).
Gli interventi finanziari a carico del fondo si concretizzeranno nella concessione alla cooperativa di un finanziamento nella forma tecnica del prestito partecipativo avente le seguenti caratteristiche:
importo minimo euro 21.000;
importo massimo euro 120.000,00
Durata massima: 60 mesi
Tasso: 0% per gli interventi fino euro 60.000,00.
Per gli interventi di importo superiore a 60.000 euro il tasso di interesse sarà pari al 15% del tasso di riferimento europeo vigente alla data dell’istruttoria; in ogni caso il tasso di interesse non potrà essere inferiore allo 0,50% annuo.
Per la ricezione delle domande si seguirà una procedura “a sportello” che sarà attiva a partire dal 29 gennaio 2015.
L’intervento sarà gestito dalla Sfirs spa. Le risorse economiche destinate all’attuazione degli interventi ammontano 9.000.000 di euro a valere sul POR FSE Sardegna 2007/2013, Asse I Adattabilità Ob specifico c) sviluppare politiche e servizi per l’anticipazione e gestione dei cambiamenti, promuovere la competitività e l’imprenditorialità, di cui:
• 8.500.000 euro sono destinate alla concessione dei prestiti partecipativi di cui al Fondo;
• 500.000 euro sono destinate alla realizzazione delle Attività connesse inerenti i costi per il supporto alla redazione dei Business Plan e alla presentazione delle domande per la concessione del prestito partecipativo.

Graziano Milia 3 copia

La prima sconfitta subita nel big match con la Ferrini di Cagliari e i successivi tre pareggi consecutivi maturati con l’Atletico Narcao in casa (3 a 3), a Orroli (2 a 2) e ancora in casa con il Serramanna (1 a 1), sono costati alla Monteponi il primato in classifica e, conseguentemente, la panchina a Vittorio Corsini, il tecnico che non più tardi di otto mesi fa aveva riportato la squadra rossoblù in Promozione regionale vincendo trionfalmente il campionato di Prima categoria. La società guidata dal presidente Sandro Foti al termine del sofferto pari casalingo con il Serramanna, ha esonerato il tecnico, sostituendolo con Graziano Milia, al ritorno alla Monteponi dopo l’esperienza di quattro anni fa.

Il tecnico di Sant’Antioco ha già diretto due allenamenti in preparazione dell’esordio, in programma domenica pomeriggio allo stadio Monteponi, contro l’Arbus. In questo momento difficile, il primo dopo una stagione e mezza di successi, la squadra probabilmente più che di nuovi contenuti tecnici ha bisogno di una scossa sul piano psicologico e il nuovo tecnico sta lavorando molto in questa direzione.

I numeri, inoltre, dicono che la Monteponi ha una notevole potenzialità offensiva, con 35 reti messe a segno in 15 partite (è nettamente il miglior attacco del girone), ma anche un’evidente fragilità difensiva, con 24 reti al passivo (solo Progetto Sant’Elia, 33; Atletico Narcao, 30; Guspini, 26 e Serramanna, 25, hanno fatto peggio).

Il campionato ha fin qui espresso precisi valori, con quattro squadre in lotta per il primato: le due capolista Ferrini Cagliari e Kosmoto Monastir (32 punti a testa) e le due inseguitrici Monteponi e Siliqua, appaiate al terzo posto, distanziate di tre punti, a quota 30. Lo spazio e il tempo per riprendere il cammino vincente interrotto un mese fa ci sono e Graziano Milia cercherà di regalare alla dirigenza che lo ha scelto e alla tifoseria rossoblù una nuova gioia con la seconda promozione consecutiva.

Francesco Pigliaru 4Gianfranco Ganau copiaUgo Cappellacci copiaPietro Pittalis 26 copia

Il Consiglio regionale si riunirà mercoledì 21 gennaio alle ore 16.00. Il primo punto all’ordine del giorno è l’elezione dei delegati per l’elezione del presidente della Repubblica (le votazioni inizieranno il 29 gennaio alla Camera dei Deputati).

La nomina di due dei tre delegati dovrebbe essere “scontata”, con l’indicazione del presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, e del presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau. Il terzo delegato dovrebbe essere indicato dalle opposizioni e i “papabili” sono l’ex presidente della Giunta, Ugo Cappellacci, e il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis.