24 November, 2024
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Questo pomeriggio a Cagliari, Confartigianato Sardegna e Ideas, incontrano i settori dell’agroalimentare e del tipico-tradizionale: opportunità per oltre 5mila aziende. Obiettivo: essere presenti in maniera efficace a Milano, per Expo 2015, e raccontare lo stile di vita sardo.

Pane, pasta, dolci, formaggi, olio e vino ma anche tappeti, tessuti, legno, sughero e gioielli sono solo alcuni dei prodotti che le imprese, artigiane e non, proporranno al prossimo Expo 2015 in programma a Milano da maggio a ottobre.

Per la prima volta in Sardegna, le circa 5mila aziende operanti in questi due settori, potranno lavorare in “rete” e sfruttare l’opportunità di essere presenti a una manifestazione di caratura mondiale.

Per questo, Confartigianato Imprese Sardegna, con il partner tecnico Ideas, oggi dalle ore 16.30, presso la Sala Conferenze della Camera di Commercio di Cagliari di Largo Carlo Felice 72, ha organizzato un incontro operativo dedicato alle imprese per organizzarle concretamente e guidarle alla partecipazione di un evento che avrà oltre 20 milioni di visitatori.

I lavori saranno aperti e condotti dal Segretario di Confartigianato Cagliari, Pietro Paolo Spada, dal responsabile di IDEAS, Carlo Montisci, dal dirigente dell’assessorato regionale dell’Industria, Stefano Piras.

L’incontro prevede l’illustrazione dell’iniziativa, relativa alle opportunità ed esigenze delle imprese sarde, la presentazione da parte dei rappresentanti della Regione Sardegna delle modalità di partecipazione istituzionale al Centro Espositivo e del bando di cofinanziamento per le iniziative private in vista di Expo2015 pubblicato nel mese di dicembre, la condivisione di una proposta operativa per le imprese che si concentrerà sulle iniziative “fuori salone”, cioè sulle attività che saranno proposte ai visitatori di Expo 2015 durante il soggiorno a Milano.

Gli strumenti che si intendono realizzare saranno finalizzati anche alla commercializzazione e costituiscono un progetto pilota per costruire una struttura di vendita permanente per le imprese sarde nel mercato lombardo.

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

Il presidente dell’Anci, Piersandro Scano, al termine dell’audizione in Terza commissione, a nome dell’intero sistema delle Autonomie locali della Sardegna, sulla Manovra 2015 ha dato una valutazione critica ma propositiva. «Propositiva – ha spiegato Scano – perché non solo poniamo questioni ma facciamo anche proposte e il nostro giudizio finale sulla finanziaria regionale dipenderà dal loro grado di accoglimento». Ma per il numero uno dell’Anci «sul giudizio alla Manovra pesa lo stato dei rapporti con la Giunta che presentano un elevato livello di criticità per la questione relativa al definanziamento delle opere pubbliche in capo agli Enti Locali». «E’, infatti, una questione ancora aperta e non superata», ha puntualizzato il sindaco di Villamar.

Scano ha quindi auspicato il rilancio della “vertenza entrate” con lo Stato e una ridefinizione delle questioni attinenti i finanziamenti agli Enti Locali. «La competenza – ha dichiarato il presidente Anci – deve essere in capo alla Regione ed il trasferimento delle risorse agli Enti locali non dovrà essere quantificato di anno in anno ma deve essere fissato sulla base delle compartecipazioni».

L’altro tema approfondito da Scano ha riguardato il piano regionale delle infrastrutture. «Bene il muto – ha sintetizzato l’esponente del Pd – ma no alla frammentazione degli interventi perché siamo favorevoli ad un grande realizzazione strategica e di impatto da individuare con un ampio coinvolgimento, considerato che il mutuo rappresenta un indebitamento collettivo dei sardi».

Le perplessità degli Enti locali hanno riguardato anche il ruolo di “Area” come centrale di progettazione a carattere regionale: «Il fondo progettazioni per gli Enti locali è una soluzione positiva ma solo se sarà gestito dagli Enti Locali e non già dalla Regione».

Piersandro Scano ha quindi sottolineato come dal fondo per le povertà manchino 10 milioni di euro e ad ha auspicato un’adeguata dotazione per il fondo per l’autosufficienza. In conclusione, il rappresentante dell’Anci, ha proposto, a fronte della riduzione di 14 milioni del fondo unico per gli Enti locali, «almeno il ripristino dei livelli di finanziamento del 2014 se non fosse praticabile la dotazione del 2013 (35 milioni in più rispetto alla dotazione 2015)».

Il presidente del Consiglio delle autonomie locali, Giuseppe Casti, ha ricordato i tagli praticati dal Governo al sistema dei Comuni ed ha auspicato la riapertura della “vertenza entrate” con lo Stato.

Il sindaco di Carbonia ha quindi ribadito le perplessità espresse da Scano in ordine al ruolo di “Area” ed ha proposto lo stralcio dell’articolo 5 della legge finanziaria, demandando ad un provvedimento ad hoc la definizione dei compiti dell’ente regionale per l’edilizia abitativa.

In conclusione Casti ha denunciato il taglio in finanziaria dell’80% delle risorse destinate al funzionamento del Cal: «Passano dai 500mila euro dello scorso anno, a 100mila euro del 2015, e non ho ancora compreso se sia uno scherzo o una provocazione della Giunta regionale».

Il presidente della provincia di Oristano, Massimiliano De Seneen, in rappresentanza dell’Unione province sarde, ha evidenziato la situazione di estrema difficoltà in cui operano gli Enti locali per effetto dei tagli governativi ed ha invitato la Regione a considerare «un sostegno per le amministrazioni penalizzate dalla legge di stabilità». A questo proposito ha citato il caso della provincia di Oristano che dovrà fare fronte con oltre 3 milioni di euro alla quota parte del contributo richiesto per l’abbattimento del debito pubblico.

De Seneen ha inoltre invitato la commissione e il Consiglio a valutare l’impiego di parte delle somme del muto da 600 milioni, destinate al piano regionale per le infrastrutture, per garantire i trasferimenti agli Enti Locali attuatori di opere delegate dalle Regione.

L’assessore della provincia di Sassari, Giommaria Deriu, sempre in rappresentanza dell’Ups, ha ribadito al richiesta che il fondo unico degli Enti locali sia ripristinato ai livelli di stanziamento del 2013 ed ha denunciato il rischio che i servizi in capo alle amministrazioni provinciali vadano incontro ad uno  stop, a causa della mancanza delle risorse necessarie.

EL PASO DEL TIEMPO 18 GENNAIO-1

Sarà inaugurata domenica 18 gennaio, alle ore 20.00, presso il Teatro Centrale di Carbonia, la stagione di Danza 2015, a cura dell’Associazione Enti Locali per lo Spettacolo, in collaborazione con il Comune di Carbonia.

Il primo appuntamento è con “El Paso del Tiempo” della Compagnia NaturalisLabor/ Flamenco Lunares.

L’intento di questo nuovo spettacolo è quello di proiettare lo spettatore nelle più suggestive atmosfere flamenche, alternando ritmiche conturbanti a melodie suggestive e indimenticabili. Ogni ballerina del gruppo interpreterà personalmente il flamenco, sviluppando sulla scena l’interiorità e la personalità di questa danza che è più uno stile di vita e un modo di essere che una semplice ricerca estetica. Il risultato è un insieme di stili: da quello più sensuale di Siviglia, a quello più conturbante e ritmico di Jerez De La Frontera, fino alla fusione dei due nel più moderno stile madrileno.

Il cast de “El Paso del Tiempo” è composto da professionisti italo-spagnoli di altissimo livello come Josè Luis Salguero. Alla chitarra si esibisce Mattia Rauco, al violino Monica Tenev e alle percussioni Gabriele Gagliarini. Lo spettacolo si avvale, inoltre, della collaborazione di grandi artisti, come i ballerini e coreografi Claudio Javarone e Carmen Meloni.

Critiche alla Manovra finanziaria arrivano dalle opposizioni. «Nonostante gli annunci – ha dichiarato Luigi Crisponi, consigliere regionale dei Riformatori sardi e vicepresidente della commissione Attività produttive, dopo l’audizione odierna degli assessori del Turismo e dell’Industria.-, la finanziaria 2015 trascura e mortifica le piccole e medie imprese.»

«Comparti strategici quali commercio, artigianato e turismo avranno a disposizione quest’anno solamente le briciole. E nei documenti ufficiali subiscono anche la beffa – ha concluso l’ex assessore del Turismo, artigianato e commercio – di venire rappresentati come destinatari di ingenti risorse, che in realtà sono per la maggior parte assorbite dai carrozzoni delle società partecipate come Igea, Carbosulcis…»

Luigi Crisponi 3 copia

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

I rettori degli Atenei di Cagliari e Sassari, Giovanni Melis e Massimo Carpinelli, nel corso dell’audizione in 3ª commissione sulla Manovra finanziaria 2014, hanno rivolto un appello alla Regione perché non faccia mancare il sostegno alle Università della Sardegna.

Giovanni Melis, ha definito “difficile” la situazione dell’Università, a seguito delle modifiche intervenute per effetto della riforma statale, in ordine al sistema di finanziamento degli atenei. «Nel periodo 2009-2013 – ha spiegato Melis – il fondo di finanziamento ordinario è passato da 7.5 e 6.5 miliardi di euro».

«Fino ad oggi – ha aggiunto il Magnifico – anche grazie al sostegno della Regione, siamo riusciti ad attenuare gli effetti delle politiche ministeriali e a mantenere l’equilibrio economico e sostenere le attività formative e di ricerca». Melis ha quindi illustrato, i nuovi criteri ministeriali per l’assegnazione delle risorse ed ha evidenziato come «l’Università sia l’unica pubblica amministrazione finanziata in rapporto ai risultati ottenuti».

«Ma – ha proseguito il rettore cagliaritano – le Università sarde devono fronteggiare una competizione sempre più incalzante e l’introduzione del criterio del numero degli “studenti regolare” per l’attribuzione dei fondi ministeriali, avvantaggia gli atenei del Nord Italia e fa emergere le carenze strutturali del sistema Sardegna».

Melis ha quindi ribadito la necessità di poter continuare a contare sul sostegno della Regione, per mantenere un’adeguata offerta formativa e garantire pari opportunità agli studenti sardi ma più in generale per migliorare le politiche finalizzate al potenziamento del capitale umano.

Nelle osservazioni alla Manovra 2015, Giovanni Melis, ha lamentato «significative contrazioni nelle voci relative alle politiche attive a favore dell’Università» ed in particolare ha evidenziato come, rispetto agli anni scorsi, non sia previsto il finanziamento della mobilità internazionale studentesca (tra gli altri, progetto Erasmus) che rappresenta un indicatore di premialità per l’accesso ai fondi ministeriali.

Melis ha criticato, quindi, il taglio di 7 milioni per la ricerca (L.R. 7/2007) che si aggiunge a quello praticato in sede di assestamento di bilancio 2014, e definito “non congruo” lo stanziamento complessivo di 5 milioni di euro per i due Atenei sardi. L’ulteriore sottolineatura negativa ha riguardato la drastica riduzione del finanziamento per le borse di specializzazione medica che passa dagli 11 milioni del 2014, ai 6 milioni e 900mila euro per il 2015.

Il rettore di Cagliari ha auspicato una rimodulazione delle somme per far sì che si mantengano gli investimenti in istruzione, formazione, ricerca: «Perché sono condizioni strutturali per lo sviluppo socio economico della nostra Isola».

«La Regione, se è convinta che gli Atenei sardi possano giocare un ruolo fondamentale nella politica di accumulazione di competenze e della conoscenza, deve ragionare insieme alle Università sul tipo di azioni da finanziare per raggiungere un’efficiente allocazione delle risorse pubbliche». Così, il neo rettore dell’Università di Sassari, Massimo Carpinelli, ha ribadito, nel corso della sua audizione, la necessità di una maggiore concertazione tra Regione e Atenei sardi in sede di definizione dei finanziamenti. «Perché – ha spiegato il rettore del Capo di Sopra – l’utilità che per un ateneo sardo può avere un finanziamento regionale dipende in maniera cruciale dal fatto che quel finanziamento possa essere utilizzato o meno per il tipo di azioni che migliorano gli indicatori ministeriali, da cui dipenderà sempre più la sostenibilità economico-finanziaria dell’ateneo stesso».

In ordine ai temi specifici della Manovra 2015, Carpinelli ha evidenziato come gli Ateni sardi siano esclusi dalla detassazione Irap («Sassari risparmierebbe circa 2.5 milioni e Cagliari oltre 6 milioni») ed ha confermato perplessità per il mancato finanziamento della mobilità internazionale.

La critica più ferma è stata rivolta allo stanziamento di oltre 3 milioni di euro per l’abbattimento dei costi relativi al “fitto-casa” anche per gli studenti universitari che frequentano Università del Continente e estere. «Sembra – ha dichiarato Carpinelli – che la Giunta voglia supportare politiche di mobilità internazionale, ma a condizione che siano radicalmente alternative rispetto a un percorso universitario che si svolga nelle Università sarde».

Un’ulteriore sottolineatura negativa ha riguardato la scelta dell’esecutivo regionale di destinare fondi ad istituzioni che si occupano di istruzione universitaria e di ricerca ma che, a differenza delle Università, non sono oggetto di valutazione né sulla qualità, né sull’efficienza.

In conclusione del suo intervento, il rettore di Sassari, ha affrontato il tema delle tasse universitarie ed ha dichiarato che «gli Atenei sardi hanno tasse universitarie tra le più basse d’Italia, nonostante la Sardegna sia una Regione con una capacità contributiva al di sopra di molte delle regioni del Meridione». «Siamo favorevoli al regime delle tasse universitarie basse – ha concluso Carpinelli – ma la sostenibilità di questa politica è messa in discussione dai tagli orizzontali al sistema universitario proposti dalla Giunta regionale con la Manovra 2015». 

Il consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco sollecita la Giunta Pigliaru a stanziare le risorse per stabilizzare i precari dell’Ente Foreste. Una situazione che riguarda un universo di circa 1.300 dipendenti che attendono garanzie sulla stabilizzazione all’interno dell’organismo.

«Ora non ci sono più scuse – attacca l’esponente di Forza Italia – l’esecutivo dia atto agli impegni già presi più volte con i sindacati dando certezze lavorative a centinaia di persone che stagionalmente sono impegnate nelle attività di tutela dell’ambiente e controllo del paesaggio. I lavoratori stagionali dell’Ente foreste rappresentano un’importante risorsa per la Regione. E’ dunque necessario avviare il processo di stabilizzazione più volte promesso, ma sempre disatteso.»

Edoardo Tocco copia

Cristiano Erriu  11 copia

L’assessore regionale dell’Urbanistica, Cristiano Erriu, ha illustrato oggi davanti alla quarta commissione (Governo del territorio) presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd), i principali contenuti della finanziaria per il settore urbanistico.

«Nonostante il difficile quadro complessivo della finanza regionale – ha detto Erriu – abbiamo voluto dare un segnale preciso ai Comuni prevedendo più risorse per la pianificazione del territorio, dai Piani urbanistici ai centri storici inserendo, per la prima volta, anche la riqualificazione delle periferie.»

«La prima misura concreta – ha aggiunto l’assessore – riguarderà proprio il sostegno ai Comuni che devono definire i propri Piani urbanistici ed i Piani attuativi, non solo con le risorse finanziarie ma anche prolungando una scadenza fissata nella legislatura precedente, il 30 giugno 2015, che non sarebbero riusciti a rispettare: ora avranno tempo fino al 31 dicembre e ci aspettiamo il pieno utilizzo dei fondi disponibili.»

«Altro strumento importante per gli Enti locali – ha detto ancora Erriu – sarà la carta d’uso dei suoli, una serie di dati geografici e territoriali inseriti in un sistema informativo predisposto con la collaborazione delle Università sarde e dell’agenzia regionale Agris che sarà utilissimo per gli studi a corredo dei Puc, per il nuovo Ppr che riguarderà le zone interne, per definire i paesaggi rurali storici e le diverse vocazioni produttive». «Non solo – ha precisato Erriu -, la carta d’uso dei suoli costituirà anche il criterio principale per superare l’annosa questione dell’edificazione nelle aree rurali, perché si passerà dal concetto di lotto minimo basato sulla superficie a quello di lotto funzionale fondato sulle caratteristiche del suolo».

Per quanto riguarda i centri storici, inoltre, sarà rifinanziata la legge n° 29 del 1998 per dare nuovo impulso al miglioramento di contesti urbani fortemente identitari e spesso degradati, anche per evitare tempo i fenomeni di spopolamento.

Ma uno degli aspetti forse più innovativi è quello sulle periferie urbane. «Sosterremo i Comuni negli interventi di programmazione negoziata – ha annunciato l’assessore – attraverso un emendamento della Giunta al Dl 130 sull’edilizia che ha lo scopo di incentivare l’azione dei Comuni nel riordino di quelle zone periferiche disorganiche e molto spesso degradate che raramente trovano spazio nella pianificazione; è un modo per riallacciarci al discorso nazionale molto interessante avviato dal sen. Renzo Piano con il suo gruppo di lavoro costituito da giovani architetti».

Al termine della relazione dell’assessore Erriu hanno preso la parola, per chiarimenti e proposte, i consiglieri regionali Eugenio Lai di Sel, Antonello Peru e Giuseppe Fasolino di Forza Italia, Giuseppe Meloni e Salvatore Demontis del Pd.

Successivamente la seduta è stata aggiornata per l’indisponibilità dell’assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda, trattenuto da sopravvenuti impegni istituzionali. L’assessore Maninchedda sarà sentito dalla commissione domani mattina alle 11.00 dopo l’audizione dell’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, che resta confermata per le 10.00.

Manifestazione, domani mattina, alle 10.30, organizzata dai Riformatori sardi, di fronte ai cancelli della Saras, a Sarroch. Saranno presenti il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa; il presidente della commissione Affari sociali della Camera, Pierpaolo Vargiu; il presidente dei consiglieri regionali dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni; il consigliere regionale Luigi Crisponi; il presidente del Centro Studi dei Riformatori sardi, Franco Meloni; l’avvocato Roberto Frongia. L’obiettivo è convincere la Giunta regionale a fare la sua parte nella vertenza sulle accise.

Saras di notte copia