I rettori degli Atenei di Cagliari e Sassari, Giovanni Melis e Massimo Carpinelli, nel corso dell’audizione in 3ª commissione sulla Manovra finanziaria 2014, hanno rivolto un appello alla Regione perché non faccia mancare il sostegno alle Università della Sardegna.
Giovanni Melis, ha definito “difficile” la situazione dell’Università, a seguito delle modifiche intervenute per effetto della riforma statale, in ordine al sistema di finanziamento degli atenei. «Nel periodo 2009-2013 – ha spiegato Melis – il fondo di finanziamento ordinario è passato da 7.5 e 6.5 miliardi di euro».
«Fino ad oggi – ha aggiunto il Magnifico – anche grazie al sostegno della Regione, siamo riusciti ad attenuare gli effetti delle politiche ministeriali e a mantenere l’equilibrio economico e sostenere le attività formative e di ricerca». Melis ha quindi illustrato, i nuovi criteri ministeriali per l’assegnazione delle risorse ed ha evidenziato come «l’Università sia l’unica pubblica amministrazione finanziata in rapporto ai risultati ottenuti».
«Ma – ha proseguito il rettore cagliaritano – le Università sarde devono fronteggiare una competizione sempre più incalzante e l’introduzione del criterio del numero degli “studenti regolare” per l’attribuzione dei fondi ministeriali, avvantaggia gli atenei del Nord Italia e fa emergere le carenze strutturali del sistema Sardegna».
Melis ha quindi ribadito la necessità di poter continuare a contare sul sostegno della Regione, per mantenere un’adeguata offerta formativa e garantire pari opportunità agli studenti sardi ma più in generale per migliorare le politiche finalizzate al potenziamento del capitale umano.
Nelle osservazioni alla Manovra 2015, Giovanni Melis, ha lamentato «significative contrazioni nelle voci relative alle politiche attive a favore dell’Università» ed in particolare ha evidenziato come, rispetto agli anni scorsi, non sia previsto il finanziamento della mobilità internazionale studentesca (tra gli altri, progetto Erasmus) che rappresenta un indicatore di premialità per l’accesso ai fondi ministeriali.
Melis ha criticato, quindi, il taglio di 7 milioni per la ricerca (L.R. 7/2007) che si aggiunge a quello praticato in sede di assestamento di bilancio 2014, e definito “non congruo” lo stanziamento complessivo di 5 milioni di euro per i due Atenei sardi. L’ulteriore sottolineatura negativa ha riguardato la drastica riduzione del finanziamento per le borse di specializzazione medica che passa dagli 11 milioni del 2014, ai 6 milioni e 900mila euro per il 2015.
Il rettore di Cagliari ha auspicato una rimodulazione delle somme per far sì che si mantengano gli investimenti in istruzione, formazione, ricerca: «Perché sono condizioni strutturali per lo sviluppo socio economico della nostra Isola».
«La Regione, se è convinta che gli Atenei sardi possano giocare un ruolo fondamentale nella politica di accumulazione di competenze e della conoscenza, deve ragionare insieme alle Università sul tipo di azioni da finanziare per raggiungere un’efficiente allocazione delle risorse pubbliche». Così, il neo rettore dell’Università di Sassari, Massimo Carpinelli, ha ribadito, nel corso della sua audizione, la necessità di una maggiore concertazione tra Regione e Atenei sardi in sede di definizione dei finanziamenti. «Perché – ha spiegato il rettore del Capo di Sopra – l’utilità che per un ateneo sardo può avere un finanziamento regionale dipende in maniera cruciale dal fatto che quel finanziamento possa essere utilizzato o meno per il tipo di azioni che migliorano gli indicatori ministeriali, da cui dipenderà sempre più la sostenibilità economico-finanziaria dell’ateneo stesso».
In ordine ai temi specifici della Manovra 2015, Carpinelli ha evidenziato come gli Ateni sardi siano esclusi dalla detassazione Irap («Sassari risparmierebbe circa 2.5 milioni e Cagliari oltre 6 milioni») ed ha confermato perplessità per il mancato finanziamento della mobilità internazionale.
La critica più ferma è stata rivolta allo stanziamento di oltre 3 milioni di euro per l’abbattimento dei costi relativi al “fitto-casa” anche per gli studenti universitari che frequentano Università del Continente e estere. «Sembra – ha dichiarato Carpinelli – che la Giunta voglia supportare politiche di mobilità internazionale, ma a condizione che siano radicalmente alternative rispetto a un percorso universitario che si svolga nelle Università sarde».
Un’ulteriore sottolineatura negativa ha riguardato la scelta dell’esecutivo regionale di destinare fondi ad istituzioni che si occupano di istruzione universitaria e di ricerca ma che, a differenza delle Università, non sono oggetto di valutazione né sulla qualità, né sull’efficienza.
In conclusione del suo intervento, il rettore di Sassari, ha affrontato il tema delle tasse universitarie ed ha dichiarato che «gli Atenei sardi hanno tasse universitarie tra le più basse d’Italia, nonostante la Sardegna sia una Regione con una capacità contributiva al di sopra di molte delle regioni del Meridione». «Siamo favorevoli al regime delle tasse universitarie basse – ha concluso Carpinelli – ma la sostenibilità di questa politica è messa in discussione dai tagli orizzontali al sistema universitario proposti dalla Giunta regionale con la Manovra 2015».