24 November, 2024
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La quarta commissione (Governo del territorio), presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd) ha definito il calendario delle audizioni sulla legge finanziaria nelle materie di competenza.

La prima è in programma è iniziata questo pomeriggio alle 16.30, con l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana.

Domani 14 gennaio, si terranno alle 16.00 quella dell’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu e alle 17.00 quella dell’assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda.

Giovedì 15 gennaio alle 10.00, infine, sarà la volta dell’assessore dell’Ambiente Donatella Spano.

Palazzo della Regione 1 copia

«Con la disoccupazione che galoppa, le famiglie allo stremo e le aziende strozzate da una pressione tributaria che non dà tregua, la Giunta dei professori continua a dispensare le solite lezioncine di metodo e si prepara a propinare ai sardi una Finanziaria la cui parola d’ordine è rigore, dunque tagli e sacrifici, dimenticandosi di individuare ricette e risorse di cui la Sardegna ha bisogno.»

Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna, è molto critico nei confronti della Giunta per la Manovra Finanziaria 2015.

«Mentre dalla loro cattedra cercano maldestramente di convincere i sardi di avere individuato la strada per rilanciare l’Isola – sottolinea Locci -, gli assessori regionali avviano la discussione sulla Finanziaria 2015 nel peggiore dei modi possibili: mettendo le mani avanti e parlando di crisi strutturale, quasi a voler giustificare anticipatamente il loro triste fallimento politico. Ormai in pieno trance agonistico da occupazione dei posti di potere, non riescono a difendere compiutamente gli interessi dei sardi perché servi del padre padrone Matteo Renzi, che certo non sta pensando ai problemi della Sardegna e, del resto, il presidente Francesco Pigliaru non fa nulla per ricordargli le difficoltà in cui versa la nostra terra.»

«Il documento finanziario improntato esclusivamente al rigore che il professor Raffaele Paci intende farci digerire è persino capace di programmare l’aumento dell’Irap, nonostante le imprese isolane siano ormai con l’acqua alla gola. Quanto alla spendita delle risorse, basta dare uno sguardo alla previsione in merito al Piano Sulcis, per il quale nel 2015 si prospetta la spesa di soli 6 milioni di euro, per farsi un’idea di quanto sia fallimentare e pericolosa la Finanziaria. Una cifra che definire scandalosa è quasi un complimento. Per non parlare dei fondi a disposizione delle politiche attive del lavoro: su 57 milioni di euro ben 47 vengono destinati al progetto Garanzia giovani. Va da sé che per le azioni reali restino le briciole.

Intanto, attendiamo di appurare se si verificherà la previsione di maggiore capacità di erogazione di risorse nel sistema Sardegna per il 2015, che ammonta a circa 800 milioni di euro.

Tuttavia, nell’esclusivo interesse dei sardi sospendiamo il giudizio sulla Finanziaria targata Raffaele Paci e auspichiamo di poter contribuire al miglioramento del documento sia in commissione che in Consiglio. Certo, fino a oggi i professori ci hanno fatto intendere, anche in modo talvolta sprezzante, che del nostro contributo non hanno bisogno (e i sardi, purtroppo, ne stanno pagando le conseguenze), ma noi vogliano essere fiduciosi – conclude Ignazio Locci – e attendiamo che scendano dal piedistallo per mettere finalmente piede nel mondo reale.»

Si è chiusa con successo, l’8 dicembre 2014, la decima edizione del Festival del cortometraggio mediterraneo “Passaggi d’Autore: intrecci mediterranei”.

La mattina è stato presentato il lavoro di animazione “Nina e il brigante”, costruito dai bambini della classe III A della Scuola Primaria Via Virgilio di Sant’Antioco, nell’ambito del laboratorio di educazione all’immagine “La magia del cinema”. Il laboratorio è tenuto da Cristina Piccinini e Nassim Hassanvandi dell’Associazione Paper Moon di Bologna, con la collaborazione dell’insegnante della classe, ripresentato anche la sera per gli adulti che hanno apprezzato il grande lavoro creativo. Il festival, fin dai primi anni, ha instaurato un rapporto speciale con le scuole del territorio. Sia nelle scuole primarie, sia in quelle secondarie, dove si ha la possibilità unica di imparare i mestieri del cinema, sviluppare una professionalità che potrà darà i suoi frutti in futuro.

Il pomeriggio ha ospitato la sezione “Intrecci mediterranei”, cuore del festival: otto film provenienti da Israele, Algeria, Francia, Croazia, Grecia, Turchia e Italia. Tra i film proiettati: Ou je mets ma pudeur di Sébastien Bailly in concorso al Sundance Film Festival 2014 e nominato ai Cesar 2015; Red Hulk di Asimina Proedrou vincitore del Drama Film Festival 2013; Aïssa di Clément Tréhin-Lalanne in competizione al Festival di Cannes 2014; Come foglie…, di Theo Putzu.
Quest’ultimo non è potuto essere presente dal vivo ma ha concesso un’intervista telefonica dopo la proiezione. La regista greca di Red Hulk, Asimina Proedrou presente in sala ha parlato a lungo del suo film. Attraverso il suo lavoro ha voluto raccontare «la condizione limite di un uomo (Red Hulk) che per stare in un gruppo è disposto a fare qualsiasi cosa, compreso un omicidio». Un film di stretta attualità, si parla del movimento nazionalista greco Alba Dorata, poco evidente ultimamente alle cronache estere, ma molto presente nella società greca. Agisce attraverso il reclutamento nelle scuole, con la tecnica di adescamento tipica dei movimenti di estrema destra, convincendo i ragazzi (quasi sempre disadattati con un carattere debole, e appartenenti alla working class) della necessità di eliminare i “diversi”. Cancellare gli immigrati, gli avversari tifosi di una squadra rivale, chiunque sia contro la loro ideologia nazionalista. «Una situazione che può verificarsi in ogni paese europeo», dice la giovanissima e coraggiosa regista.

Incredibile, ma è invece tutto vero, il docufilm Aïssa, del regista francese Clément Tréhin-Lalanne. Si tratta di una semplice visita medica sulla ragazza africana Aïssa, in un ambulatorio dipendente dal Ministero dell’interno francese. Si vuole dimostrare la vera età della ragazza, che dichiara di essere minorenne, perciò non passibile di espulsione. Il medico indaga ogni particolare del corpo della ragazza: altezza, peso, grandezza dei seni  e degli organi sessuali. Un elenco freddo che determinerà il futuro della ragazza, il verdetto dirà che il corpo dimostra più anni di quanto lei dichiari. Il futuro compromesso.

Il film del regista sardo Theo Putzu Come foglie…, è un racconto poetico della memoria e dell’oblio. Una ragazza torna nella casa dove ha vissuto momenti importanti della sua vita, racchiusi in un cofanetto dei ricordi, che come foglie vanno al vento. Molto bella la fotografia, la tecnica di stop motion dal vivo, e la scelta delle musiche.
Il programma completo dei film: Aïssa, Clément Tréhin-Lalanne, Francia, 2014; Come foglie…, Theo Putzu, Italia, 2014; Vizik / Topaç, Aziz Çapkurt, Turchia, 2014; Red Hulk, Asimina Proedrou, Grecia, 2013; Balavica, Igor Mirković, Croatia, 2013; Où je mets ma pudeur, Sébastien Bailly, Francia, 2013; Passage à niveau, Anis Djaad, Algeria, 2014; Deserted, Yoav Hornung, Israel, 2013

Il bilancio della decima edizione è sicuramente positivo.

Decine di giovani registi hanno potuto presentare le loro opere durante il festival, vivendo insieme nel territorio per cinque giorni in una sorta di residenza artistica a Sant’Antioco. Si è parlato dei film, di politica, di tecniche di ripresa, di scelte stilistiche, di società, di ispirazione, di cooperazione, di formazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, Dipartimento Animazione di Torino. Secondo Bruno Di Marino si può parlare addirittura di scena italiana del genere, l’animazione esce dal contesto cinematografico ludico ed entra a far parte del cinema vero e proprio. L’animazione ha la stessa dignità, competenze e capacità di racconto pari a quelle del cinema “tradizionale”. Il giornalista e critico cinematografico Bruno Di Marino, uno dei maggiori esperti di animazione in Italia, ha anche presentato il suo libro “Il mouse e la matita”, inserendo una novità nel cartellone degli eventi del Festiva del cortometraggio, ossia i libri che parlano di cinema. Un’occasione di capire il cinema attraverso le parole e gli scritti degli esperti.

Poi ci sono i lavori dei ragazzi delle scuole: il laboratorio di educazione all’immagine “La magia del cinema” che ha prodotto il corto animato “Nina e il brigante”, la sezione Cortoambiente, dedicata all’educazione ambientale attraverso film e documentari per le scuole secondarie, e l’attività di traduzione e sottotitolatura dei film. Un lavoro importantissimo, che ha coinvolto i ragazzi del Liceo linguistico e studenti universitari, coordinati dalla docente di traduzione di lingua inglese dell’Università di Cagliari Isabella Martini. Tutti i cortometraggi sono in lingua originale e sottotitolati in italiano e inglese.

Una bella avventura che promette una edizione 2015 ancora più ricca!

Il Festival del cortometraggio mediterraneo è organizzato dal Circolo del cinema Immagini, con il contributo della RAS – Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, Ex Provincia di Carbonia Iglesias – Settore Cultura, Sport e Spettacolo, – Comune di Sant’Antioco – Assessorato al Turismo, Spettacolo e Cultura, Fondazione Banco di Sardegna.

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I Riformatori sardi sollecitano la Giunta regionale a completare i collegamenti della Metropolitana sino al Policlinico.

«Sei mesi per fare i collaudi sono troppi – dice il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa -. Ê arrivato il momento che la Giunta regionale faccia partire il collegamento da e per il Policlinico. Si tratta di una tratta fondamentale che consentirà ai pazienti e agli universitari, studenti e docenti, che devono andare al Policlinico di Monserrato di raggiungerlo con molta più facilità. In più risolverebbe in parte l’anacronistica situazione dei trasporti di Sestu, unico comune dell’area vasta ad avere collegamenti di tipo “extraurbano”. Ci chiediamo perché, a sei mesi dal viaggio di prova dell’assessore, ancora non siano stati comperati i collaudi. Francamente – conclude Michele Cossa – ci sembra un’assurdità e adesso chi ha le responsabilità deve assumersele tutte e dare risposte chiare.»

Michele Cossa

Si è aperta in Consiglio regionale, con l’audizione dell’assessore, Raffaele Paci, la sessione di Bilancio. Il delegato alla Programmazione dell’esecutivo Pigliaru ha illustrato alla Terza commissione, la Manovra 2015, da 7 miliardi e 785 milioni di euro (a cui sia aggiungono 572 milioni di accantonamenti di entrata e 115 milioni di partite di giro per un totale di 8 miliardi e 473 milioni di euro), approvata dalla Giunta regionale nella seduta del 23 dicembre 2014. La manovra, la prima senza il vincolo di spesa del patto di stabilità – a giudizio di Paci – consente di intervenire sul sistema economico sardo e per effetto del cosiddetto “pareggio di bilancio”, non presenterà più scostamenti tra stanziamenti e erogazione, perché le somme iscritte a bilancio possono essere tutte erogate entro il 2015.

Il documento di presentazione del Bilancio 2015 prende atto della situazione di “profonda crisi economica e sociale”;  del calo del Pil regionale e dell’aumento “drammatico” dei disoccupati in Sardegna.

«La crisi economica comporta anche una riduzione delle entrate regionali – ha spiegato Paci – e a maggior ragione serve una politica di bilancio che coniughi rigore e sviluppo, attraverso l’uso unitario, nel bilancio regionale, di tutte le risorse disponibili: europee, regionali e nazionali». La cosiddetta “programmazione integrata delle risorse” è stato quindi il tema introdotto dall’assessore, per ribadire la necessità di una netta inversione di tendenza nella spendita regionale e per invitare enti pubblici e imprese a dimostrare grandi capacità organizzative e di gestione: «Dobbiamo utilizzare le risorse Ue inserendole organicamente nel bilancio e prima bisognerà spendere le risorse comunitarie e poi, solo quando questo non sarà possibile, quelle regionali». A proposito dei fondi europei, in totale 520 milioni di euro (annualità 2014-2015 Fesr e Fse più la quota 2015 del Feasr), l’assessore Paci ha ribadito la volontà di mantenere una “forte cabina di regia” per tutto ciò che attiene la programmazione comunitaria.

«Dobbiamo essere capaci – ha dichiarato – di programmare e spendere effettivamente la grande parte delle risorse europee nell’anno di competenza.»

Il quadro riepilogativo della Manovra ammonta a 8 miliardi e 473 milioni di euro (tra le entrate si segnalano i  5 miliardi e 592 milioni da tributi e compartecipazioni e i 600 milioni da alienazioni di beni e immobili) ed evidenzia una maggiore capacità di erogazione delle risorse, pari a circa 800 milioni di euro, rispetto al 2014.

L’ulteriore novità è rappresentata dal “Piano regionale per le infrastrutture”, per un valore di 600 milioni di euro, finanziato col ricorso a un mutuo per investimenti pluriennali e che prevede sei macro aree di intervento: edilizia scolastica; sistema viario; infrastrutture portuali; sistema idrico integrato; idrico multifunzionale e opere di mitigazione del rischio idrogeologico (se non finanziate da risorse nazionali).

Per quanto attiene l’Irap, l’assessore ha ricordato come il taglio dell’aliquota (70%) approvato nella precedente legislatura, fosse temporaneo per tre anni (2013-2015) ed ha quindi annunciato la volontà di renderlo permanente con un taglio del 25% per le imprese sarde (la riduzione si aggiunge a quella stabilita dalla manovra statale) e di azzerare l’Irap, per cinque anni, alle imprese di nuova costituzione. «In Sardegna – ha dichiarato Raffaele aci – la tassazione Irap per le imprese diventa così, in modo permanente la più bassa tra tutte le Regioni italiane».

Sul fronte della spesa, la revisione proposta dalla Giunta si caratterizza con un taglio del 4.4% delle spese per il personale e funzionamento della Regione, degli enti e delle società partecipate. Mentre per la Sanità, che assorbe circa la metà delle risorse regionali, il target di spesa è stato fissato nel valore del fabbisogno Cipe (2.886 milioni di euro) a cui si aggiungono i 57 milioni di extra Lea, con l’obiettivo di contenerne i costi con la riorganizzazione delle Asl e della rete ospedaliera.

Le principali spese obbligatorie finanziate con fondi regionali sono così sintetizzate: spese istituzionali, 71 milioni (stessa cifra nel 2014); spese personale, 254 milioni (256 nel 2014); spese di funzionamento, 72 milioni (75 nel 2014), enti strumentali e partecipate, 381 milioni (411 nel 2014); abbattimento debito con riserve erariali, 200 milioni, rate mutui, 177 milioni (214 nel 2014); fondo perenzioni, 169 milioni (136 nel 2014); cofinanziamento Por 2014-2020, 81 milioni (30 milioni nel 2014); fondo unico enti locali e quota accise energia elettrica, 600 milioni (579 nel 2014); trasporto pubblico locale e continuità territoriale, 302 milioni (324 nel 2014); spese sanità, 2.944 milioni (3.006 milioni nel 2014); copertura disavanzo sanità anni precedenti, 70 milioni di euro.

I programmi di intervento, per i quali sono dettagliati gli obiettivi, il quadro delle risorse (comunitarie, regionali, statali) e le azioni, sono così suddivisi: istruzione, 211 milioni di euro; lavoro, 140 milioni; imprese, 190 milioni; agricoltura e pesca, 284 milioni; turismo, cultura e sport, 125 milioni; sanità, 3.023 milioni; inclusione sociale, 244 milioni; protezione dell’ambiente, 380 milioni; infrastrutture, 1.098 milioni; mobilità, 327 milioni; semplificazione e qualità istituzionale, 60 milioni; territorio, 88 milioni; istituzioni e enti locali, 1.793 milioni di euro.

L’assessore Paci ha quindi dichiarato la “disponibilità al confronto per i possibili interventi migliorativi” ma ha anche ribadito come “gli spazi non siano ampi soprattutto per ciò che attiene le spinte alla spesa”.

«La mia aspettativa – ha concluso l’assessore della Programmazione – è che questa Manovra segni la svolta per il sistema economico sardo e che a luglio si possa procedere con l’approvazione in Consiglio di una manovra di assestamento di “crescita” e non “in riduzione”.»

Raffaele Paci 7

Le domande di partecipazione al bando per l’attribuzione dei contributi fitto-casa dovranno essere inviate tassativamente entro il 30 gennaio. Lo ricorda l’assessorato regionale della Pubblica istruzione.

Le certificazioni Isee, a seguito dell’introduzione dei nuovi criteri di calcolo 2015, qualora non disponibili entro il 30 gennaio, potranno essere prodotte successivamente, ad integrazione della domanda già inviata, via e-mail all’indirizzo fittocasa@regione.sardegna.it, in formato pdf o jpg.

Anna Maria Busia 81 copia

I consiglieri regionali del Centro Democratico Anna Maria Busia e Roberto Desini plaudono all’interessamento del segretario regionale del Partito Democratico sardo, Renato Soru, per l’istituzione dell’agenzia sarda dei tributi.

«Apprendiamo con piacere che il segretario regionale del Pd, Renato Soru, abbia raccolto l’invito lanciato dal Centro Democratico Sardegna con una proposta di legge presentata poco più di un mese fa, e abbia riacceso i riflettori sulla necessità di istituire un’agenzia sarda per la riscossione e l’accertamento dei tributi», hanno detto Busia e Desini, che rilanciano sui tempi e modi di affrontare la discussione a livello istituzionale.

Nel mese di novembre il gruppo consiliare Centro Democratico ha presentato una proposta di legge che, se approvata, rivoluzionerebbe le modalità di accertamento e riscossione dei tributi statali di pertinenza della Regione in Sardegna, delegando tutte le funzioni necessarie a una specifica agenzia regionale. La legge, composta di sei articoli, prevede il rafforzamento del ruolo della Regione in materia di accertamento e riscossione delle entrate tributarie statali di spettanza regionale e l’istituzione di un’autonoma Agenzia per l’accertamento e la riscossione delle entrate regionali locali. Con la nuova norma il Centro Democratico si propone quindi uno strumento che consentirebbe alla Regione e ai sardi di gestire in maniere più veloce e precisa i fondi che lo Stato deve corrispondere alla Sardegna in virtù delle entrate tributarie. In pratica, con la nascita di un’agenzia regionale delle entrate o con l’attribuzione di una delega che autorizzi la Regione a riscuotere e accertare direttamente il prelievo fiscale, la cassa dei tributi statali versati dai sardi resterebbe nell’Isola. In questo modo si potrebbero abbattere i tempi di rientro dei soldi nei forzieri regionali, garantendo allo stesso tempo che l’ammontare di quei denari sia quantificato con certezza assoluta. Cancellando il passaggio intermedio dei tributi nelle casse dello Stato, la Regione si metterebbe inoltre al riparo dal rischio di vedersi attribuire, erroneamente, minori entrate, come è avvenuto negli ultimi anni.

Per accelerare l’iter che porterà all’istituzione di un’agenzia tributi sarda, Busia e Desini, si augurano che, «la problematica relativa all’agenzia regionale delle entrate sia inserita nella discussione di questa Finanziaria».

Piantagioni di carciofi

Solo lo 0,14% delle risorse previste dalla manovra finanziaria 2015 andrà a favore dell’agricoltura. Lo denuncia Copagri Sardegna che sottolinea luci e ombre della nuova manovra regionale che continua a presentare debolezze strutturali importanti: le risorse manovrabili sono esigue (salva la possibilità di reperirne di nuove con l’attivazione di un mutuo finalizzato alle infrastrutture), prevale la spesa corrente rispetto a quella destinata allo sviluppo produttivo. Le risorse comunitarie, inoltre, dovrebbero integrare e non sostituire la spesa regionale.

Secondo le tabelle presentate dall’assessore della Programmazione al settore agricolo – si legge in una nota di Copagri Sardegna – sarebbero destinati 284 milioni di euro. Nella cifra, però, sono compresi i fondi del PSR 2014-2020 per la quota del 2015. Ma i fondi comunitari hanno sempre rappresentato risorse aggiuntive e non sostitutive per il settore. Il PSR, inoltre, si muove all’interno di una rigida griglia disposta dalla Commissione europea, lasciando pochi margini di manovra per le Regioni e comunque non può rispondere a tutte le esigenze dell’agricoltura sarda. Queste vanno coperte integrando, senza sovrapposizioni, le risorse europee con quelle del bilancio ordinario da destinare perlopiù ad alcune azioni di carattere strutturale.

Esaminando la proposta di bilancio ordinario, tolte le somme destinate alla agenzie agricole, all’ARA/APA, ai consorzi di bonifica, per gli interventi legati direttamente alla produzione si prevede una spesa di poco superiore ai 12 milioni di euro, pari allo 0,14% del totale delle entrate complessive di bilancio. Una previsione che contrae ulteriormente la risibile spesa dello scorso anno.

Copagri sottolinea come non sia accettabile che il bilancio trascuri in questo modo il comparto agricolo contraendo significativamente:

  1. le risorse destinate ai consorzi fidi agricoli a fronte della forte capitalizzazione operata a favore dei consorzi fidi di altri settori;

  2. le somme necessarie al sostegno dei piani di avviamento e dei programmi di attività delle Organizzazioni dei Produttori (OP) visto che la maggiore debolezza dell’agricoltura sarda è data dalla mancata aggregazione delle produzioni e da una insufficiente attività di penetrazione sui mercati;

  3. il sostegno alle Organizzazioni professionali agricole che da sempre svolgono una funzione democratica di mediazione tra la base produttiva e le istituzioni.

Copagri esprime un giudizio fortemente negativo e l’amarezza rispetto a una manovra che contrasta e stride con le reiterate dichiarazioni della Giunta sul ruolo che, anche nei momenti di crisi, può utilmente svolgere il settore agricolo per la ripresa dello sviluppo in Sardegna.

Copagri sottolinea l’esigenza di rimpinguare i pochi capitoli consolidati in questi ultimi anni e più precisamente:

  • Aiuti alle Organizzazione dei Produttori (OP) riconosciute;

  • Contributo alle Organizzazioni professionali agricole regionali;

  • Contributi alle cooperative agricole di garanzia e ai consorzi fidi;

  • Spese per la stipula di convenzioni con i centri di assistenza agricola.

Nel contempo Copagri confida nella destinazione di risorse per:

  • il ripristino del credito di esercizio agevolato,

  • l’attivazione della legge sul microcredito (L.r. n.40/2013) il cui finanziamento è inspiegabilmente scomparso;

  • il finanziamento della continuità territoriale delle merci, tema sparito dall’agenda politica;

  • il proseguo degli aiuti stabiliti per la cerealicoltura dalla L.r. n. 15/2010.

Infine l’associazione chiede che il fondo specifico per le infrastrutture sia destinato in quota parte anche alle infrastrutture agricole perché anche il mondo delle campagne ha necessità di importanti interventi infrastrutturali (strade rurali, bonifiche eternit, interventi per continuità territoriali merci, etc).                                                                                                                                                                                                                                        

Dalle ore 10.00 di oggi, 13 gennaio, e fino alle ore 13.00 del 10 marzo 2015, sono aperti i termini per la presentazione delle domande di agevolazione a favore delle piccole e medie imprese in forma singola e/o aggregata per la partecipazione a Expo Milano 2015.
L’Expo, che si terrà a Milano dal 1 maggio al 31 ottobre 2015, avrà come tema guida “Nutrire il pianeta, energia per la vita” e rappresenta uno straordinario evento universale per dare visibilità alla tradizione, alla creatività e all’innovazione nel settore dell’alimentazione e non solo, e per offrire importanti opportunità alle imprese sui mercati internazionali. Al tema legato strettamente al settore agroalimentare, si affianca quello della qualità della vita e della longevità che caratterizza in maniera unica la Sardegna.
Le agevolazioni verranno concesse per:
– servizi di consulenza e supporto consulenziale per la partecipazione ad Expo Milano 2015, finalizzati all’internazionalizzazione delle Pmi. Le azioni di sostegno prevedono servizi di consulenza e supporto ai piani di internazionalizzazione delle Pmi finalizzati alla partecipazione all’Expo Milano 2015 e a eventi correlati con lo scopo di facilitare l’identificazione di partner esteri e lo sviluppo e consolidamento di relazioni economiche e commerciali nei mercati esteri;
– partecipazione diretta a Expo Milano 2015. Le azioni cofinanziate consistono in progetti, eventi o iniziative promozionali da implementare nell’ambito di Expo Milano 2015 e di eventi correlati, finalizzati alla promozione e all’internazionalizzazione nei mercati esteri.
Le domande, redatte utilizzando la modulistica appositamente predisposta, dovranno essere trasmesse via posta elettronica certificata (Pec) all’indirizzo: industria@pec.regione.sardegna.it e successivamente inviate, complete della documentazione, entro cinque giorni al seguente indirizzo:
Sfirs SpA, via Santa Margherita, 4 – Cagliari.

«Crediamo nell’industria, settore strategico e trainante per l’economia della Sardegna, e crediamo nella chimica verde e nello sviluppo delle aziende chiamate a completare la filiera dei bio-materiali». Lo ha detto l’assessore dell’industria Maria Grazia Piras intervenendo a Cagliari agli stati generali di Cgil, Cisl e Uil del settore chimico. L’assessore dell’Industria ha inoltre ricordato l’importanza dell’incontro di domani tra il presidente della Regione e l’Amministratore delegato dell’ENI, Claudio Descalzi, nel corso del quale sarà sollecitato il rispetto degli impegni assunti nell’intesa siglata nel 2011 e che prevede investimenti pari a 1 miliardo e 260 milioni.

«Se sono da rivedere le scelte tecnologiche se ne può parlare, ma le risorse non si toccano – ha detto l’assessore Piras -. I temi al centro dell’incontro sono le bonifiche, su cui è necessaria una rapida ricognizione sui tempi e sull’entità degli interventi, e la conferma dei nuovi investimenti nella chimica verde e nelle produzioni strategiche. Porto Torres può diventare un polo centrale della chimica verde in Europa – ha aggiunto l’assessore Piras – chiederemo anche la dismissione delle aree disponibili per essere messe a disposizione delle aziende che completino la filiera bio avviata con Matrica». L’assessore dell’industria ha quindi risposto alle sollecitazioni dei sindacati sulla questione energetica.

«La Sardegna avrà il metano. In questi mesi abbiamo lavorato per aggiornare il piano energetico – ha sottolineato l’assessore Piras – ora è arrivato il momento delle scelte. Prima di scegliere, tuttavia, occorre definire e quantificare la domanda energetica della Sardegna. I risultati di questa analisi arriveranno nei prossimi giorni». Intanto prosegue la battaglia per il mantenimento del regime di essenzialità delle centrali elettriche sarde, in scadenza ad aprile. «L’essenzialità è una perequazione che chiediamo allo Stato, in attesa dell’arrivo del metano», ha detto l’assessore dell’industria.

Infine, un commento sulla vendita della centrale E.On di Fiumesanto al gruppo ceco Eph. «Incontreremo appena possibile i vertici dell’azienda – ha sottolineato l’assessore Piras – ci attendiamo il completamento degli interventi previsti nella Centrale e il rispetto degli accordi già presi».

Maria Grazia Piras A copia