24 November, 2024
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Il PSI del Sulcis alimenta il fronte del no al progetto Biofuel.

«La voglia di creare il deserto, nelle teste di certi politici d’importazione, è sempre in agguato e bene farebbe il Sulcis ad essere vigile ed attento su certe proposte che hanno il sapore dell’imbroglio, dello scarso amore verso il futuro e verso le giovani generazioni – scrive in una nota il segretario provinciale Erminio Meloni – . La società milanese Mossi & Ghisolfi, sponsorizzata da un certo tipo di politica e da politici che hanno già abbondantemente contribuito a regalarci il deserto economico, ha avanzato la proposta di investire 220 milioni di euro nel Sulcis per la produzione di bioetanolo. L’investimento produrrebbe a Portovesme, si dice, ben 300 posti di lavoro e richiederebbe la coltivazione da 5.000 a 17.000 ha di canna comune.»

«Sembra uno scenario già vissuto – aggiunge Meloni -: distruggere l’esistente per desertificare le nostre campagne e far morire definitivamente l’agricoltura sull’altare degli interessi forti di certi politici e delle multinazionali. Le uve al piombo rappresentano l’esempio calzante che per molti anni ha mortificato il nostro carignano. Il Partito Socialista Italiano, federazione del Sulcis Iglesiente, esprime profonda preoccupazione e forte contrarietà a che si utilizzino i terreni dei comuni che ancora oggi mantengono un’economia agricola e che consentono la permanenza di maestranze giovani nel nostro territorio.»

«Si incentivi il ritorno delle giovani generazioni alla coltivazione dei campi con progetti seri che consentano produzioni di eccellenza e tali da rendere onorevole il reddito di una categoria molto spesso abbandonata e derisa – sottolinea ancora il segretario del PSI -. Parte del nostro futuro è in agricoltura, non vi sono altre strade, Il cibo è vita!»

«Se sperimentazione ci deve essere – conclude Erminio Meloni – che si faccia nelle zone particolarmente inquinate da metalli pesanti, a ridosso delle zone industriali, nei siti minerari da bonificare, nelle servitù militari e in quei terreni che non consentono una coltivazione di prodotti di eccellenza e poveri dal punto di vista agronomico.»

01- Ph Tirrenia©

Si è tenuta stamane, presso l’Ufficio Regionale Scolastico, in viale Regina Margherita, la presentazione della III giornata ForMare Tirrenia, che dà il via all’edizione 2015 dell’iniziativa dedicata ai ragazzi degli istituti tecnici e professionali a indirizzo logistico e turistico della Sardegna.

Presenti alla conferenza Ettore Morace, presidente di Tirrenia Compagnia Italiana di Navigazione, Marina Spinetti, curatrice, responsabile del progetto Tirrenia ForMare e delegato MIUR, l’ammiraglio Nunzio Martello, commissario straordinario dell’Autorità portuale e direttore marittimo del Nord Sardegna, e Vincenzo Di Marco, commissario straordinario dell’Autorità portuale di Cagliari.

Il progetto, volto a preparare gli studenti sardi al loro percorso professionale e all’ingresso nel mondo del lavoro, vanta ormai una consolidata e fattiva collaborazione tra Tirrenia Compagnia Italiana di Navigazione e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e da quest’anno anche con le Autorità Portuali. ForMare rappresenta sia un utile sussidio di didattica laboratoriale per le scuole, sia un’opportunità concreta per gli studenti che vogliono indirizzarsi alle professioni marittime.

  • Nell’edizione 2012/13 hanno partecipato oltre 400  studenti di 18 Istituti superiori sardi
  • Nell’edizione 2013/14 hanno partecipato oltre 600  studenti di 20 Istituti superiori sardi
  • Nell’edizione 2014/2015, le navi Tirrenia, da febbraio a maggio, incrementano l’offerta formativa ospitando le classi V degli gli Istituti Professionali ad indirizzo “Servizi Commerciali in ambito turistico” oltre a quelle coinvolte gli anni scorsi, degli Istituti Tecnici ad indirizzo “Trasporti e Logistica” (settore Tecnologico), “Turistico” (settore Economico), le classi V degli Istituti Professionali ad indirizzo “Enogastronomia e ospitalità alberghiera” (settore Servizi, con esclusione dell’articolazione “servizi sala e vendita”) e ad indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica” (settore Industria e Artigianato). Alla fine dei corsi, anche in questa edizione, verrà siglato un contratto a tempo determinato per i due studenti più meritevoli, che lavoreranno a bordo delle navi Tirrenia durante la stagione estiva. 

Quest’anno il progetto inaugura una nuova partnership con le Autorità Portuali della Sardegna. L’Ammiraglio Nunzio Martello ha confermato la possibilità di offrire ai ragazzi iscritti al progetto una formazione di alcune ore, ospitata nelle Autorità Portuali, che verterà su argomenti utili all’orientamento per coloro che intendono intraprendere una carriera lavorativa che gravita intorno all’economia del mare:  si parlerà di “Gente di Mare” del mondo della Direzione Marittima e della  Capitaneria.

«Questa iniziativa è la conferma che l’impegno di Tirrenia nei confronti dei giovani sardi prosegue nella stessa direzione degli anni scorsi e con maggiore determinazione – dichiara il presidente Ettore Morace -. Iniziative di questo genere possono rappresentare una vera e propria svolta nel futuro delle nuove generazioni. Per questo voglio ringraziare il Miur Sardegna e le Autorità Portuali, senza i quali tutto questo non si sarebbe potuto fare.»

«La forza di questo progetto – ha detto Marina Spinetti – risiede soprattutto nella continuità, che Tirrenia ha garantito, insieme alla sistematicità dell’azione, che ha interessato l’intero territorio della nostra Regione, con partenze frequenti dai vari porti della Sardegna. Noi educatori sappiamo che investire nella formazione è l’unico modo sensato di far ripartire l’economia, perciò riconosco a Ettore Morace lungimiranza nell’aver abbracciato con entusiasmo questo progetto».

Ha espresso soddisfazione anche l’ammiraglio Nunzio Martello: «Tra gli scopi delle Autorità Portuali c’è anche quello relativo alla promozione delle operazioni. Un’azione di grande valenza culturale e sociale che può essere svolta sia all’esterno del nostro Paese che sul territorio sul quale gli scali portuali insistono, col fine di sensibilizzare la collettività alla cultura del mare e dei trasporti marittimi. Forti di tutto ciò, siamo ben felici di indirizzare particolare energia alla crescita dei nostri giovani, aprendo le porte, come già facciamo da anni e con diverse iniziative rivolte a studenti di ogni età, anche a questo importantissimo progetto di formazione promosso da Tirrenia».

«L’Autorità Portuale di Cagliari è felice di partecipare a un’iniziativa che sostiene la formazione di nuovi marittimi e prepara i giovani alle professioni del mare», dichiara Vincenzo Di Marco. «Saremo lieti di supportare Tirrenia, per quanto ci compete, in una sfida che si rinnova e coinvolge sempre più i giovani sardi».

Gianmario Demuro 2 copia

L’assessore regionale degli Affari generali, Gianmario Demuro, ha presenziato oggi all’adunanza pubblica della Corte dei conti insieme al direttore generale della presidenza della Giunta, Alessandro De Martini, per discutere dei rilievi effettuati sui sistemi di controllo di gestione, la valutazione dirigenziale, e sui provvedimenti presi in merito dalla Regione.

«C’è un ottimo clima di collaborazione tra la Corte dei Conti e la Regione – ha detto Demuro -. Uno dei maggiori obblighi della Pubblica amministrazione è garantire, attraverso l’uso di strumenti di controllo di gestione efficaci, così come richiesto dai giudici contabili, che il denaro pubblico venga speso in maniera corretta. La Corte dei Conti ha riconosciuto lo sforzo di riorganizzazione compiuto da questa Giunta in meno di un anno dal proprio insediamento e tenendo conto del fatto che la legge di cui si parlia è entrata in vigore a fine novembre 2014.» 

«La Corte dei conti ha chiesto alla Regione Sardegna l’adeguamento alla normativa nazionale – ha aggiunto l’assessore degli Affari generali – e noi siamo già intervenuti con la legge 24 sulla valutazione dirigenziale, la quale prevede, tra l’altro, la costituzione di un Organismo indipendente di valutazione per la cui costituzione sarà pubblicato a breve il bando.»

L’assessore Demuro ha sottolineato l’identico obiettivo della Corte dei Conti e della Regione nel costante monitoraggio dell’andamento della spesa pubblica.

Il tema di Expo Milano 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” rappresenta una fotografia planetaria – un’immagine istantanea, precisa quanto variegata – di tutte le declinazioni possibili  dell’alimentazione nel globo e, allo stesso tempo, di tutte le problematiche connesse alla sostenibilità, alla sicurezza, alla disponibilità del cibo per tutti gli abitanti del globo.

La fotografia di conseguenza, tra le proposte della visitor experience, è il media che meglio interpreta la visione e la finalità dell’esposizione universale evidenziando e narrando gli aspetti più diversi dal reportage all’antropologia, dalla visione della natura a quella dell’arte. Il suo ruolo sempre più rilevante nella società come documento della realtà, come mezzo di comunicazione e come linguaggio artistico contemporaneo testimonia la capacità di portare verso il grande pubblico temi di grande importanza per il pianeta creando emozione e riflessione con un linguaggio artistico evocativo di forte empatia.

I progetti dedicati alla fotografia di Expo Milano 2015 – dai cluster del sito espositivo all’area tematica “Arts & Foods. Rituali dal 1851” alla Triennale di Milano sino ai numerosi Festival e iniziative sia italiane che europee – sono stati presentati oggi all’Agorà del Castello Sforzesco da Giuseppe Sala, commissario unico delegato del Governo per Expo Milano 2015 e amministratore delegato di Expo 2015 SpA, James Msekela, commissario generale e ambasciatore della Tanzania a Roma, Andrea Illy, presidente e amministratore delegato di illycaffè SpA, Roberto Koch, fondatore e direttore di contrasto, Ferdinando Scianna, fotografo Magnum Photos, Irene Kung, fotografa Contrasto, Enrico Deluchi, amministratore delegato Canon Italia SpA.

«Le nove mostre fotografiche all’interno degli spazi comuni dei Cluster – ha affermato Giuseppe Sala – saranno uno dei fiori all’occhiello dell’offerta culturale dell’Esposizione Universale, grazie al contributo di illy, che per primo ha portato Salgado, e alla collaborazione di Expo 2015 con Magnum/Contrasto, che ha costruito una grande mostra, con otto fotografi di fama internazionale chiamati a mostrare il loro sguardo con otto lavori originali sui temi specifici di ciascun Cluster.»

Teatro Lirico di Cagliari 20

Non si placano le polemiche intorno al Teatro lirico di Cagliari. Oggi le segreterie sindacali SLC CGIL UILCOM UIL FIALS CISAL LIBERSIND CONFSAL SNATER CSS hanno inviato una nota al presidente e ai consiglieri del Consiglio di indirizzo, nonché ai revisori della Fondazione Teatro lirico di Cagliari, nella quale denunciano che, ancora una volta i lavoratori della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari sono costretti ad apprendere dalla stampa che gli stipendi del mese di gennaio non sono in pagamento. Ciò, per la delicatezza del momento e dell’argomento, andrebbe comunicato con altri mezzi e con differente sensibilità.

«Leggiamo sulla stampa – scrive Rossella Diana in rappresentanza delle segreterie sindacali – “Non sarà possibile pagare gli stipendi di questo mese perché non ci sono abbastanza soldi”; tale dichiarazione del presidente Massimo Zedda ci sembra alquanto strana perché a oggi i contributi 2015 di Stato, Regione e Comune sono in essere. Se il Comune avesse liquidato il contributo di oltre € 2.000.000 del 2014 non ci sarebbero stati problemi, parimenti il medesimo effetto si sarebbe avuto qualora avesse corrisposto al Teatro il contributo regionale per il progetto Shardana liquidato dalla RAS già dal novembre scorso.

Leggiamo ancora “Così come avevamo segnalato da tempo, nel 2014 si è speso troppo e adesso sono i lavoratori a pagarne le conseguenze” e anche tale dichiarazione ci sembra incomprensibile perché il consuntivo 2014 si chiude a giugno 2015 e se il Presidente ha elementi che a noi non è dato sapere deve responsabilmente renderli ufficiali oppure deve tacere. Percepire lo stipendio è un diritto del lavoratore e ci aspettiamo che il presidente spieghi quali siano i problemi che hanno determinato la mancanza di liquidità nelle casse della Fondazione e quali determinazioni voglia assumere per porvi rimedio: non vorremmo che questo venisse scientemente utilizzato per oscurare la non meno preoccupante situazione di stallo e mancanza di programmazione.»

«Compito di un presidente, nonché rappresentante legale – aggiunge Rossella Diana -, non è solo quello di segnalare un qualunque problema, specialmente di natura economica, che si presenti, ma ha il dovere di intervenire ed impedire che questo possa arrecare danni alla Fondazione, e ai lavoratori. Compito di un presidente è vigilare e intervenire, chiedendo – se necessario – l’ausilio ed il giudizio degli organi preposti, affinché i conti siano sempre sotto controllo, non solo nei debiti e nelle spese ma soprattutto nei crediti. Troppo spesso soci finanziatori versano le somme dovute con grandi ritardi, causando problemi di liquidità. Inconcepibile che si debba aspettare oltre un anno per ricevere somme ascritte a progetti già realizzati.»

«Sarebbe davvero disdicevole – conclude Rossella Diana – scoprire che tali ritardi siano da imputare non tanto a semplice e pura negligenza impiegatizia quanto a puro dolo.»

«Con l’avvio della tratta della metropolitana sino al Policlinico ora è più che mai necessario che l’Arst si preoccupi di collegare Sestu al presidio dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari». Lo dice il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa.

«La Regione – dice ancora Cossa – ponga fine alla paradossale situazione di Sestu, che fa parte della città metropolitana ma è servita da trasporti di tipo extraurbano. Un disservizio che non è più tollerabile per i cittadini di Sestu che non sono di serie B e hanno diritto, al pari degli altri di poter raggiungere facilmente la città di Cagliari. La nuova stazione della metropolitana può aiutare a fare una prima risposta.»

Scuola G. Marconi 2 copia

E’ polemica sul nuovo piano di dimensionamento provinciale delle istituzioni scolastiche.

«La mannaia dei tagli si abbatte anche sulle scuole del Sulcis Iglesiente, tra accorpamenti e istituti cancellati dopo un secolo di vita – attacca Ignazio Locci – consigliere regionale di Forza Italia -. Il Piano di dimensionamento provinciale delle istituzioni scolastiche e ridefinizione della rete scolastica e dell’offerta formativa per l’anno 2015-2016 approvato dalla Conferenza provinciale dei servizi, ridisegna la geografia delle scuole del territorio, proponendo alcuni discutibili accorpamenti: Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri Enrico Fermi con l’Istituto Minerario Asproni, entrambi di Iglesias; e l’Istituto Comprensivo Marconi di San Giovanni Suergiu con il San Domenico Savio di Giba. Nell’ambito di quest’ultimo accorpamento si segnala anche la chiusura di due scuole primarie storiche: Tratalias e Piscinas, attive da oltre cento anni. E se per la “politica dei tagli” accorpare istituti e chiudere scuole significa risparmiare, per le comunità locali e per le famiglie equivale invece a disagi e maggiori costi. Ma non solo, perché tali operazioni comportano anche la riduzione di personale, tra precari della scuola e impiegati stabili, che di conseguenza rischiano il proprio posto di lavoro. E di questi aspetti la politica pare disinteressarsi.»

«Guardando all’accorpamento dei due istituti di Iglesias – aggiunge Locci -, viene da chiedersi come mai si sia optato per l’unione delle due scuole, se la situazione odierna è la stessa di due anni fa: il numero degli studenti, infatti, in linea di massima è rimasto invariato. Ma se si concretizzerà l’accorpamento si perderanno circa sei posti di lavoro. E mi chiedo se in questo particolare momento storico possiamo realmente permettercelo. Stesso discorso vale per le realtà di San Giovanni Suergiu e Giba: anche in questo caso ci sarà qualcuno che perderà la propria occupazione o, nella migliore delle ipotesi, che verrà trasferito chissà dove. Ma ciò che maggiormente preoccupa è la probabile chiusura delle primarie di Tratalias e Piscinas. Per le famiglie e le amministrazioni comunali, considerato che per ora non è giunta alcuna rassicurazione, sarà dura doversi sobbarcare i costi di viaggio per i piccoli alunni costretti ad andare a studiare in un altro paese.»

«L’auspicio è – conclude Ignazio Locci – che, nell’ipotesi in cui non si riesca a salvare le scuole in questione, vengano salvaguardati i posti di lavoro e garantite risorse aggiuntive per le comunità locali che dovranno fare i conti con i costi di trasporto dei ragazzi.»

Durissima anche la presa di posizione della segreteria regionale del Partito della Rifondazione Comunista, componente della maggioranza che sostiene la Giunta Pigliaru.

«Le linee guida per il dimensionamento della rete scolastica per l’anno 2015-2016 proposte dalla Giunta regionale, ci lasciano profondamente delusi – si legge in una nota della segreteria del PRC -. La proposta di investire nella scuola, di smetterla con tagli lineari e razionalizzazione delle spese, era uno degli elementi che aveva convinto Rifondazione Comunista e la Sinistra Sarda a far parte della coalizione di Centrosinistra e sovranista. Dopo un anno di legislatura regionale, nel merito, i risultati sono estremamente negativi: nessun programma innovativo, nessuna proposta adeguata alla situazione catastrofica della scuola e dell’Università e, queste linee guida, rendono ulteriormente sconfortante il quadro generale della scuola sarda. Il paradosso di queste linee guida sta nel fatto che si fa correttamente un’analisi dettagliata e veritiera della situazione attraverso considerazioni generali,  percentuali sui vari aspetti della formazione e dell’istruzione in Sardegna, ma,nonostante questi impietosi numeri la Giunta regionale accetta le stesse ricette del Governo Renzi. Riassumiamo questo in un quadro allarmante: tasse universitarie in aumento, dispersione scolastica ai massimi storici, diritto allo studio dimenticato, mentre in finanziaria regionale si continua a dare fondi alle scuole private. A parte qualche annuncio di principio non si intravede nessun particolare intervento innovativo. Siamo una Regione Autonoma con Statuto Speciale – aggiunge la nota del PRC – eppure si accettano supinamente i vari decreti ministeriali,  che impongono una strutturazione della rete scolastica basata su parametri incompatibili con la realtà sarda e, soprattutto, con le particolarità dei comuni dell’interno e dei piccoli comuni. Non cambia nulla dai precedenti interventi, che non hanno attenuato il fenomeno dello spopolamento delle zone interne, anzi lo hanno accentuato. Per elaborare e proporre una reale possibilità di modificare l’organizzazione scolastica in Sardegna – conclude la segreteria regionale del PRC – è necessario un intervento straordinario con solide e consistenti risorse economiche, un Piano Straordinario per la Scuola.»

Ferdinando Pellegrini, Angelo Deidda e Roberto Lallai.

I 28 sindaci dei Comuni che non hanno aderito ad Abbanoa sono stati sentiti in audizione dalla IV commissione del Consiglio regionale.

«Chiediamo che il Consiglio regionale riconosca le buone ragioni di una battaglia che stiamo combattendo da 10 anni, durante i quali abbiamo gestito il servizio idrico con le tariffe più basse della Sardegna, senza chiedere un euro alla Regione – ha detto Angelo Deidda, sindaco di Domusnovas.

«Anche il diritto è dalla nostra parte – ha proseguito Deidda ricordando una sentenza del Consiglio di Stato che ha visto mi Comuni vittoriosi nei confronti dell’Ato, di Abbanoa e della Regione – non è giusto obbligarci a triplicare le tariffe, gravando ancora sui cittadini, solo per finire nel calderone di Abbanoa».

«La nostra non è solo una protesta – ha aggiunto il sindaco di Modolo Omar Hassan – lo abbiamo dimostrato formulando proposte concrete e sostenibili e la dimostrano soprattutto i risultati della nostra gestione; chiediamo perciò al Consiglio regionale un segnale preciso, o nella finanziaria o nel disegno di legge sul servizio idrico».

Il sindaco di Santu Lussurgiu, Emilio Chessa, ha poi sottolineato che «i Comuni non vogliono essere una controparte della Regione; siamo l’esempio virtuoso di una Sardegna dove i Sindaci hanno sulle loro spalle il peso del disagio sociale e della pressione fiscale».

A nome del comune di Ottana, il sindaco Gian Paolo Marras ha messo l’accento sul fatto che «l’autosufficienza dei nostri Comuni è fondata sui conti della gestione che sono perfettamente in ordine, non possiamo dipendere da altri e peggiorare la già difficilissima situazione delle mostre comunità».

Siamo appena usciti dal caos dell’Imu agricola che ci vedeva penalizzati in modo assurdo, ha osservato il sindaco di Paulilatino Giovanni Demartis, «e non possiamo presentarci ai nostri cittadini con l’inasprimento dell’ennesimo tributo, a fronte di un servizio del tutto inefficiente».

Il sindaco di Fluminimaggiore, Ferdinando Pellegrini, infine, ha particolarmente apprezzato la decisione della commissione di ascoltare gli amministratori locali: «E’ la prima volta in tanti anni che troviamo un interlocutore attento ai problemi dei cittadini, quello dell’acqua è un problema cui abbiamo saputo dare una soluzione e non possiamo tornare indietro, soprattutto in questo momento di gravissima crisi dove anche servizi essenziali come diritto allo studio e salute sono a rischio«.

Nel dibattito che è sviluppato al termine degli interventi dei sindaci sono interventi i consiglieri Salvatore Demontis e Giuseppe Meloni del Pd ed Antonello Peru di Forza Italia.

In conclusione, il presidente della commissione Antonio Solinas ha ribadito la volontà unitaria della commissione di concentrare la sua attenzione sulle questioni reali che interessano le comunità. «Il problema non è semplice – ha spiegato – e va approfondito anche dal punto di vista giuridico per poter formulare una proposta solida e sostenibile, soprattutto con riferimento ad alcune parti della normativa nazionale che rendono oggettivamente complessa la separazione netta fra la partecipazione all’ambito ottimale e la gestione del servizio». Il presidente ha comunque assicurato che la commissione formulerà una proposta ed ha invitato i Sindaci a predisporre un documento di dettaglio sull’argomento, anche in previsione di un nuovo incontro.

I Comuni che non hanno aderito ad Abbanoa, in diverse aree della Sardegna, sono 28 per una popolazione complessiva superiore agli 80.000 abitanti. Si tratta di: Aggius, Anela, Arzana, Bessude, Bonarcado, Bottidda, Bultei, Burcei, Burgos, Cheremule, Domusnovas, Esporlatu, Fluminimaggiore, Lotzorai, Modolo, Nuxis, Olzai, Paulilatino, Perfugas, San Vero Milis, Sant’Anna Arresi, Santu Lussurgiu, Serramanna, Seui, Siligo, Sinnai, Teulada e Villagrande Strisaili. Inoltre, sulla base dei dati dell’Autorità per l’energia e di Abbanoa, non ne fanno parte anche i Comuni di Capoterra, Gadoni, Tertenia e Ulassai.

Proseguiranno, anche nel 2015, i progetti di prevenzione ed educazione dedicati ai piccoli: “Prevenire è meglio che curare”, “Vedere è conoscere”, e “Insieme a sei zampe”. I progetti sono organizzati dall’assessorato all’Istruzione e formazione del comune di Carbonia, con la collaborazione delle scuole cittadine, dell’associazione “Amici del Canile” e del Rotary Club Carbonia che, così come previsto dalla convezione di collaborazione con il Comune, ha messo a disposizione le prestazioni professionali gratuite dei propri soci in favore dei più piccoli e delle fasce deboli della popolazione.

Il progetto “Vedere è conoscere”, rivolto agli alluni dell’ultimo anno della scuola primaria, prevede una visita oculistica gratuita per la prevenzione delle patologie visive. Il progetto “Prevenire è meglio che curare” coinvolgerà i bambini della prima classe della scuola primaria in uno screening di prevenzione. Il progetto insegna a mantenere l’igiene della bocca e l’importanza del controllo della crescita e dello sviluppo dell’intero apparato masticatorio, al fine di individuare i problemi e intervenire tempestivamente. Infine, il progetto “Insieme a sei zampe”, rivolto agli alluni della quarta classe della scuola primaria, è finalizzato a sviluppare un rapporto corretto e responsabile con il cane. Il primo progetto a prendere avvio, giovedì 29 gennaio, sarà “Vedere è conoscere”.

«Queste iniziative, già sperimentate negli anni precedenti – dice Lucia Amorino, assessore della Pubblica istruzione dl comune di Carbonia -, rientrano tra le attività promosse dall’Amministrazione Comunale al fine di informare i più piccoli su tematiche di primaria importanza come il rapporto con gli animali e la salute dei propri denti e dei propri occhi.»

Lucia Amorino copia

Emanuele Cani 79 copia

«E’ un fatto sicuramente positivo che l’assessore regionale del Lavoro abbia sottoscritto oggi la convenzione con il ministero del Lavoro e Politiche Sociali.» Lo ascrive, in una nota, Emanuele Cani, deputato del Partito Democratico.

«Si tratta di un atto necessario perché attraverso questo strumento sarà possibile garantire anche per l’anno 2015 le risorse finanziarie pari ad euro 505.567,92 per il riconoscimento dell’assegno ai 66 lavoratori socialmente utili ancora operanti presso 24 enti locali della Regione Sardegna. Giova ricordare che negli anni il bacino dei lavoratori socialmente utili si è progressivamente ridotto anche grazie a diversi interventi regionali destinati a favorire il ricollocamento e la stabilizzazione occupazionale dei lavoratori attraverso assunzioni nelle Pubbliche amministrazioni, la creazione di autonome iniziative d’impresa e percorsi di accompagnamento alla pensione. Un tassello in più – conclude Emanuele Cani -, frutto anche di un buon lavoro portato avanti dall’amministrazione regionale e in particolare dall’assessorato regionale al lavoro in difesa dei lavoratori.»