21 November, 2024
Home2015Febbraio

I lavoratori ex Alcoa rilanciano la mobilitazione per rivendicare un’accelerazione dei tempi per il passaggio di proprietà dello stabilimento di Portovesme dall’Alcoa alla Glencore, la multinazionale che ha manifestato apertamente il suo interesse ed attende risposte dal Governo sulle bonifiche e sulle tariffe energetiche. Ieri si sono riuniti in assemblea nella sala conferenze della Grande miniera di Serbariu (le assemblee fino a ieri si erano svolte sempre nella sala riunioni dello stabilimento di Portovesme) ed hanno deciso una manifestazione per martedì mattina, con partenza da Portovesme e destinazione Cagliari, via Trento, davanti al Palazzo della Regione, dove chiederanno un incontro al governatore Francesco Pigliaru.

Bonifiche e tariffe energetiche. Il primo problema, secondo fonti ufficiose, sarebbe in via di soluzione. Anche per quel che riguarda le tariffe energetiche agevolate richieste da Glencore come condizione necessaria e indispensabile per la conclusione dell’accordo, la strada dovrebbe essere in discesa, in quanto il Governo sarebbe pronto ad adottare un provvedimento analogo a quello adottato dal Governo spagnolo in una situazione identica, sul quale l’Unione europea ha dato il suo via libera. Il problema restano i tempi: perché il Governo non si pronuncia ancora in via definitiva? I lavoratori martedì lo chiederanno al presidente della Regione e, se fosse necessario, sarebbero pronti a spostare nuovamente l’obiettivo verso Roma.

Palazzo della Regione 2 copia

Ospedale Santa BarbaraCTO Iglesias copia

Alcune migliaia di persone sono scese in piazza questa mattina a Iglesias, per difendere gli ospedali cittadini e, nello specifico, per contrastare l’accorpamento dei reparti di ostetricia e chirurgia al Sirai di Carbonia, inserito nel piano di riorganizzazione deciso dall’Azienda sanitaria locale n° 7. La mobilitazione popolare è stata massiccia fin dalla partenza, poco prima delle 10.00, davanti al Centro Traumatologico. Il corteo, con tanti giovani, grazie anche a condizioni meteo finalmente favorevoli, si è sviluppato ordinatamente per le strade del centro con bandiere e striscioni.

Alla manifestazione, con i rappresentanti di numerose associazioni ed esponenti locali di diverse forze politiche, hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, il parlamentare di Unidos Mauro Pili, il consigliere regionale dell’UDC Gianluigi Rubiu, il leader locale dei Riformatori sardi Roberto Frongia.

Il segnale inviato alla nuova dirigenza della Asl 7 è stato indubbiamente forte, ora sarà interessante verificare come lo accoglierà il commissario straordinario Antonio Onnis, con i suoi più stretti collaboratori, il direttore amministrativo Maria Fannì Pittau e il direttore sanitario Silvio Maggetti.

Francesco Morandi 3 copia

«Il programma di concessione dei contributi per l’organizzazione di manifestazioni di grande interesse turistico, tra le quali figurano anche quelle a carattere sportivo, prevede l’avvio di specifiche procedure di legge». Lo ha detto l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Francesco Morandi, con chiaro riferimento alle polemiche sviluppatesi nei giorni scorsi intorno al finanziamento del Rally Italia Sardegna.

Dopo la prima fase esplorativa, utile a individuare gli eventi per la creazione del cartellone di offerta territoriale per Expo 2015, l’assessore ha precisato: «Le competizioni internazionali che rilasciano, o concorrono a rilasciare, titoli mondiali da parte delle rispettive Federazioni, saranno selezionate anzitutto, sulla base di un apposito bando, da emanare subito dopo la pubblicazione della legge finanziaria».

«Pertanto – ha concluso l’assessore regionale del Turismo – la Regione non fa nessuna preferenza; piuttosto, stabilirà criteri oggettivi e corretti per identificare i partner degli eventi più importanti, esattamente come capita nelle amministrazioni più virtuose.»

«È inaccettabile che il ministero della Salute e la Commissione europea stiano valutando di autorizzare l’arrivo all’Expo 2015 di prodotti animali provenienti da tutto il mondo, che non rispettano le normative vigenti nell’Ue e continuino a impedire il movimento delle nostre carni suine sane e termizzate, che è risaputo non creerebbero alcun problema di carattere sanitario.»
E’ durissimo il commento dell’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, alle notizie rilanciate ieri dall’agenzia di stampa Chartabianca, secondo cui il ministero avrebbe deciso di bloccare le carni suine a causa del persistere della Peste suina africana (Psa).
«Esistono delle norme comunitarie – ha spiegato l’assessore dell’Agricoltura – che disciplinano per la Regione Sardegna le deroghe per l’esportazione di carni opportunamente trattate e il ministero deve autorizzare questi movimenti, senza imporre ostacoli incomprensibili. Noi osserviamo le leggi e lo stesso devono fare a Roma e Bruxelles nei confronti delle 8 mila aziende sarde che rispettano i requisiti di biosicurezza e che a livello europeo rappresentano importanti modelli di efficienza, oltre che di eccellenza e qualità del prodotto Made in Italy.»
«Sarebbe veramente il colmo che sui banchi dell’esposizione milanese – ha concluso l’esponente della Giunta Pigliaru – trovassimo insetti e carni di tutto il pianeta, come quella del coccodrillo che vorrebbero far arrivare dallo Zimbabwe, con il suino isolano lasciato invece alla porta da chi oggi ha gli stessi doveri e le stesse responsabilità della Sardegna nell’eradicazione della Psa.»
Elisabetta Giuseppina Falchi 3 copia

Paci-Pigliaru 2 copia
Il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, dopo l’approvazione definitiva della Manovra Finanziaria 2015,  arrivata ieri sera, ha illustrato «il cuore e la filosofia della manovra da circa 7,8 miliardi».
«Stiamo vivendo una crisi economica molto profonda, molto seria: credo che Keynes sia stata la persona più citata nell’aula del Consiglio e questo è già un buon risultato. Keynes pensava che quando c’è la crisi, quando il settore privato entra in crisi e ha paura di spendere, quello è il momento in cui deve intervenire il settore pubblico. Questa crisi ci ha insegnato davvero tanto nel rivalutare la semplice lezione di Keynes: ci si indebita nei momenti di crisi e quando arriveranno momenti migliori e le entrate compartecipate aumenteranno, avremo risorse per cominciare a restituire il debito. Quando c’è crisi è ragionevole indebitarsi, quando non c’è crisi è giusto usare l’avanzo per pagare i debiti: è una disciplina fiscale che si usa in tutto il mondo.»
«Stiamo correndo – ha aggiunto Pigliaru – e in questa finanziaria ci sono molte altre cose oltre al mutuo: territorio, fondo unico preservato in modo importante perché consapevoli del ruolo dei Comuni, inclusione sociale, disabilità, scuola e istruzione, università. Voglio però dire che sarà un bel giorno quello in cui non parleremo solo di soldi ma anche e prima di idee e progetti, perché non tutte le idee di sviluppo hanno bisogno di soldi e non tutti i soldi sono a supporto dello sviluppo. Chiedo a tutti di ragionare su come integrare la Finanziaria con il Programma regionale di sviluppo, questa è una riforma importante che ha fatto la Francia e a quella ci dobbiamo ispirare, noi della Giunta per primi. Ringrazio tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione per i contributi arrivati, soprattutto per aver mantenuto l’impegno di chiudere in tempi rapidi questa legge che, comunque la pensiate – ha concluso il presidente Pigliaru – porterà molti soldi in un’economia che ne ha molto bisogno.»
«Con l’approvazione della manovra finanziaria – ha aggiunto l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci – la Sardegna può contare su quasi 8 miliardi di euro per ripartire. Ora non ci sono più alibi: bisogna correre e lavorare duro per tirar fuori la nostra regione dalla durissima crisi che sta vivendo. Ringrazio la coalizione di maggioranza per “il grande lavoro collettivo che ha consentito di mettere a punto un’ottima manovra finanziaria” e l’opposizione “per lo spirito di collaborazione che è stato prezioso sia durante i lavori di commissione che in aula per l’approvazione definitiva”. È una manovra fortemente innovativa, basata su tre assi portanti: abolizione del vincolo del patto di stabilità, che consentirà di spendere 800 milioni in più nel 2015, programmazione unitaria dei fondi regionali statali ed europei, per evitare di perdere i finanziamenti comunitari, e forte intervento di tipo keynesiano per sviluppare la domanda interna attraverso un piano per le infrastrutture da 700 milioni di euro. Rigore e sviluppo sono le parole chiave di questa manovra, assoluto rispetto dell’equilibrio dei conti pubblici come impongono Costituzione e leggi contabili ma anche un forte orientamento alla crescita per far uscire la Sardegna dalla paralisi economica e sociale in cui l’abbiamo trovata.»
La manovra finanziaria da 7,8 miliardi è stata approvata con una serie di incrementi finanziari, decisi in Commissione Bilancio dopo audizioni e dibattito, per i settori che la Giunta ritiene strategici: stanzia 220 milioni per l’Istruzione (9,2 in più rispetto a quanto inizialmente previsto), 140 per il Lavoro (5,2 in più), 292 per Agricoltura, Allevamento e Pesca (8,2 in più), 145 per Turismo e Sport (20 in più), 290 per l’Inclusione sociale (46 in più). Per quanto riguarda la Sanità, con circa 3 miliardi di euro vengono completamente garantiti i Lea, i Livelli essenziali di assistenza, a tutela di tutti i cittadini sardi, con l’impegno da parte della Giunta di riformare profondamente un settore che al momento impegna quasi la metà del bilancio regionale ma che d’ora in poi «deve funzionare meglio spendendo meno. La manovra svincolata dal Patto di stabilità avrà il grande merito di non far accumulare più residui passivi, ovvero debiti, perché le cifre sono vere, tutto quello che stanziamo può essere speso grazie all’accordo di luglio, cosa mai avvenuta in passato – ha sottolineato il vicepresidente della Regione -. Poi abbiamo i 700 milioni del mutuo infrastrutture per superare finalmente il gap storico che penalizza la Sardegna, e su questo voglio rassicurare che non stiamo assolutamente indebitando i sardi visto che il costo del denaro è molto basso, e ancora il bilancio armonizzato, con l’obbligo di spendere prima di tutto i fondi europei e poi quelli nazionali e regionali, una vera rivoluzione culturale. Ricordo che abbiamo recuperato in extremis 318 milioni di fondi UE, che ne abbiamo 397 sul Fesr da spendere entro il 2015 e che con il via libera alla manovra sarà immediatamente attivato il cofinanziamento regionale di 81 milioni».
«Non è solo un modo per aiutare le imprese sarde che già esistono ma anche per attrarre imprese da fuori a vantaggio dell’economia regionale» ha spiegato ancora il vicepresidente della Regione,. rimarcando che il taglio dell’Irap del 25% diventa permanente e si sommerà agli ulteriori sgravi fra il 20 e il 30% previsti dalla Legge di Stabilità del governo Renzi e  alle nuove aziende l’Irap sarà azzerata per 5 anni.
«Ricordo poi che, nonostante le non poche difficoltà, abbiamo deciso di non introdurre il ticket farmaceutico e, come promesso, abbiamo ripristinato interamente il fondo per i malati non autosufficienti, la legge 192, il programma “Ritornare a casa” e le leggi di settore, con l’impegno di scrivere nuove norme per un settore che di sicuro include situazioni inappropriate su cui vogliamo far luce perché non mettano in pericolo il diritto all’assistenza dei più deboli.Ma il rilancio della Sardegna non passa solo dalla manovra finanziaria: lavoriamo anche all’organizzazione di Regione e pubblica amministrazione, enti locali, urbanistica, industria, agricoltura – ha concluso Raffaele Paci -, tutte tappe di un percorso che ha come obiettivo lo sviluppo e la crescita economica.»

Senato e Camera hanno approvato gli emendamenti del PD in materia di Imu agricola. Ne danno notizia la senatrice Pamela Orrù e il deputato Francesco Sanna.

«L’introduzione di una franchigia di 200 euro, per l’IMU agricola sui terreni condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli in molti comuni sardi; esenzione totale (anche per i proprietari non coltivatori) nei comuni delle isole minori (Carloforte, Calasetta, Sant’Antioco e La Maddalena) sono di sicuro novità positive che l’iniziativa del Partito Democratico ha apportato al testo iniziale del decreto legge.»

Tra le ulteriori modifiche migliorative al decreto, l’eliminazione di sanzioni e interessi per chi pagherà entro il 31 marzo 2015; diritto al rimborso per i contribuenti che hanno effettuato il pagamento in base alla classificazione del 28 novembre 2014 e che ora, in base a quella nuova contenuta nel decreto, risultano esenti; verifica entro il 30 settembre 2015 della stima del gettito previsto dallo Stato con il reale incasso di ogni comune; esenzione totale per i terreni dei comuni delle isole minori e per i terreni a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale.

Nell’ex provincia di Carbonia Iglesias, oltre ai comuni di Sant’Antioco, Carloforte e Calasetta, dove praticamente l’IMU non verrà applicata, in altri 7 comuni i coltivatori e le imprese godranno dello sconto di 200 euro: Giba, Gonnesa, Masainas, Musei, Piscinas, Portoscuso, San Giovanni Suergiu.

A questi Comuni, la legge assegnerà, a ristoro del mancato incasso dell’IMU agricola, una somma equivalente.

Francesco Sanna 1 copia

Ritorna, dopo una nuova giornata di sosta, il campionato di serie B1 di volley maschile con Sant’Anna Torino – VBA Olimpia e Volley Iglesias – Bruno Rent Mondovì. La squadra lagunare ha archiviato l’amara sconfitta interna al tie break subita con il Volley Segrate e sul campo della compagine piemontese ha l’opportunità di riscattare la netta sconfitta subita all’andata e di rilanciarsi nella lotta alle spalle delle prime della classe, Emma Villas Chiusi e Bruno Rent Mondovì che appaiono fuori portata per tutte le avversarie. A Torino si gioca alle 21.00.

Il Volley Iglesias, “cenerentola” del campionato, ancora a 0 punti dopo 13 giornate, non ha alcuna chance contro la vicecapolista Bruno Rent, inizio ore 18.00.

Questa sera il Cagliari Volley ospita alle 19.00 la Benassi Alba Cuneo, in una delle ultime chiamate per riaccendere qualche speranza di rimonta verso il traguardo salvezza. La squadra piemontese, infatti, è la prima a precederla in classifica, con un vantaggio di 5 punti che in caso di successo pieno della squadra cagliaritana si ridurrebbe a soli 2 ma, in caso contrario, crescerebbe a 8, poi assai difficilmente rimediabile nelle ultime 8 giornate.

Sugli altri campi, domani, sono in programma Volley Lupi Santa Croce – Pallavolo Saronno, Caloni Agnelli Bergamo – Emma Villas Chiusi e Volley Segrate – Volley Parella Torino, tutte con inizio alle 0re 18.00.

Time out VBA:Olimpia 8

Consiglio regionale 1 copia

Il Consiglio regionale ha approvato questa sera in via definitiva con 28 voti favorevoli, 16 contrari e un astenuto, il Bilancio e la Manovra Finanziaria da 7,818 miliardi.

Tra i principali provvedimenti inseriti nella Manovra, ci sono il mutuo per un piano di infrastrutture da 700 milioni di euro destinati alla realizzazione di opere pubbliche di interesse regionale; gli interventi sul dissesto idrogeologico, quelli per i Comuni e per l’edilizia scolastica.

La Manovra Finanziaria taglia del 25% in modo permanente l’aliquota Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive che in Sardegna è la più bassa d’Italia. La stessa aliquota viene azzerata per i primi 5 anni alle nuove imprese. Questa misura si somma allo sgravio già previsto dal governo Renzi con la detrazione dall’imponibile del costo del lavoro dipendente.

Quella approvata oggi è la prima Finanziaria “libera” dai vincoli del patto di stabilità, grazie all’accordo sottoscritto con il ministero dell’Economia e Finanze per l’armonizzazione e il pareggio di bilancio.

Sono state sbloccate le risorse per la Sanità, il Fondo per la non autosufficienza e i malati di Sla (242 milioni) e gli Enti locali (Fondo unico da 550 milioni); 22 milioni di euro sono destinati al finanziamento delle aree di crisi e 20 milioni al Piano Sulcis, 12 milioni alle imprese artigiane, grazie all’approvazione di un emendamento presentato dal Centro Democratico e fatto proprio dalla Giunta. Sono state bocciate con successive polemiche tra maggioranza e opposizione l’istituzione di un’Agenzia delle Entrate tutta sarda caldeggiata a livello bipartisan – è previsto a breve un apposito disegno di legge in Giunta – e la possibilità del quarto mandato per i sindaci dei piccoli Comuni proposto da Fi.
Il clima si è acceso tra maggioranza e opposizione sui 15 milioni di finanziamenti a pioggia per i più svariati settori: dalle World Series di Coppa America in programma a Cagliari all’Associazione dei perseguitati politici, dal Festival della canzone delle lingue minoritarie alle borse di studio per studenti meno abbienti, dall’acquisto di nuovi scuolabus alle campagne di scavi archeologici. Un’operazione che il centrodestra ha ribattezzato “de marchettibus”.

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, al termine del dibattito, poco prima del voto, si è detto assolutamente d’accordo sulla necessità di valutare i risultati dell’azione politica. Pigliaru ha spiegato che la Sardegna vive una crisi profonda e seria e che la manovra è stata impostata tenendo presente la grave situazione. In questo momento, ossia quello in cui le aziende private perdono fiducia e sono in difficoltà, è compito del settore pubblico compensare queste difficoltà ed è quello che questa manovra sta cercando di fare. «E’ stato un lavoro attento per mettere insieme le risorse regionali ed europee» ha affermato Pigliaru, spiegando he quando c’è un periodo di crisi ci si indebita, mentre quando le cose vanno meglio si iniziano a restituire i debiti. «Questo è stato – ha continuato – lo spirito della contrazione del mutuo che se, come ci si augura, porterà assieme con gli interventi in campo a un rilancio dell’economia e a maggiori entrate, consentirà di iniziare a pagare i debiti».

Francesco Pigliaru ha assicurato che la spesa sarà il più veloce possibile e ha ricordato che se oggi si possono spendere tutte le risorse è perché «ci siamo liberati del Patto di stabilità». Il presidente ha elencato gli interventi importanti di questa Finanziaria, dal lavoro per gli enti locali, all’inclusione sociale, all’intervento per la non autosufficienza, per l’università e la scuola. Per capire quale idea di sviluppo ha questa maggioranza, bisogna leggere e analizzare il Prs, «dove idee e progetti sono declinati». «Fatemi dire  – ha aggiunto il presidente Pigliaru – che sarà un bel giorno quando si potrà parlare di dove allocare le risorse, quando si discuterà, prima delle cifre, di idee e progetti. Non tutte le idee hanno bisogno di soldi, non tutti i soldi portano sviluppo». Il governatore, infine, ha invitato tutti a dare il proprio contributo per il Prs ed ha ringraziato l’Aula per il confronto franco e per aver mantenuto l’impegno di chiudere questa legge finanziaria nei tempi, evitando il terzo mese di esercizio provvisorio.

Francesco Morandi 3 copia
All’interno della Finanziaria regionale, sono stati inseriti 12 milioni per le imprese artigiane grazie a un emendamento presentato dal Centro Democratico Sardegna, fatto proprio dalla Giunta regionale .
«A nome di tutto l’esecutivo regionale ringrazio il Consiglio non solo per l’attenzione riservata alle sollecitazioni della Giunta – ha detto l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi – ma, soprattutto, per aver dato immediata concretezza al sostegno nei confronti di un settore in grande sofferenza da molto tempo.»
Negli ultimi cinque anni, circa tre imprese al giorno hanno chiuso la loro attività e gli studi di settore evidenziano che almeno altrettante si trovano in condizioni di “paralisi” produttiva.
«Ci avviamo verso una nuova fase strategica di gestione delle risorse sia per l’artigianato che per il commercio – aggiunge l’assessore – in particolare faremo tesoro dei fondi comunitari, fonte quanto mai preziosa di questi tempi, sempre in stretta collaborazione con le associazioni di categoria».
Le agevolazioni previste dalla legge 51 del ’93 mirano a favorire il potenziamento delle aziende per accrescerne efficienza e competitività, innovazione di prodotti e processi. I contributi sono destinati a: adeguamento di laboratori, strutture e impianti alle normative in materia di igiene, ambiente e sicurezza nei luoghi di lavoro; ammodernamento, ristrutturazione, completamento e trasformazione di strutture già operanti e riconversione di processi produttivi.
«Rispetto al passato – rimarca Morandi – i criteri, le modalità e le procedure per il finanziamento dei progetti degli artigiani e per il sostegno alle imprese del comparto vanno però profondamente rivisti e adattati alle mutate condizioni socioeconomiche.» Le direttive della legge includono due procedure, a bando per i progetti più onerosi, e a sportello, per i programmi di minore importo.
Dei contributi previsti dalla legge 51, dell’impiego dei fondi europei e di tutta la normativa regionale che disciplina il comparto (leggi 949 e 240, legge 12 per l’apprendistato, consorzi fidi) si parlerà nel corso della Terza Conferenza dell’Artigianato in Sardegna. L’evento, programmato e attivato dall’assessore del Turismo nell’ambito del Piano di sviluppo regionale varato dalla Giunta, ha come obiettivo un attento esame della congiuntura economica attuale e la presentazione di soluzioni concrete per un rilancio immediato del settore. La manifestazione, ben 33 anni dopo la seconda edizione, sarà fissata tra la fine di marzo e le prime settimane di aprile.
«Un appuntamento strategico – conclude Francesco Morandi -, che intende imprimere un deciso cambio di rotta dopo anni di difficoltà per un comparto, che rappresenta uno dei pilastri dell’economia isolana.»

Dodici componenti dell’Osservatorio regionale del volontariato, hanno inviato una lettera al presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru, agli assessori, al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, ai gruppi consiliari, all’Anci Sardegna, al Consiglio delle autonomie locali, alle organizzazioni di volontariato e al Forum del terzo settore, per protestare contro la legge Finanziaria all’esame del Consiglio regionale.

«“Svolta per il futuro” la aveva definita il Presidente Pigliaru – attaccano Pier Paolo Campus, Sergio Madeddu, Maria Luigia Sari, Gennaro Esposito, Carla Serpi, Piera Lotti, Giovanna Pani, Pierluigi Barigazzi, Emilio Garau, Giacomo Manca di Nissa, Luciano Bernardi e Antonello Carta -. Ci pare più appropriato definirla un semplice “ritorno al passato”.

La Finanziaria regionale 2015 ha disatteso le richieste avanzate dal Volontariato e dal Terzo settore che anche in sede di audizione in Consiglio regionale hanno chiaramente dichiarato di rinunciare a privilegi associativi di parte per favorire politiche pubbliche volte al bene comune.»

«Leggere oggi in Finanziaria regionale le poste di bilancio a favore di singoli enti e organizzazioni al di fuori di qualsiasi politica organica e di qualsiasi programmazione registra, secondo noi – aggiungono i dodici componenti dell’Osservatorio regionale del volontariato -, un ripristino di logiche di privilegio che ritenevamo definitivamente superate. Così non è.

La Finanziaria regionale 2015 non è coerente e conseguente con le dichiarazioni rilasciate dal presidente della Giunta e dall’assessore della Programmazione e sembrerebbe riproporre, invece, politiche clientelari di vecchia e recente memoria.»

«Per queste ragioni (che siamo disponibili ad approfondire nel dettaglio) dichiariamo la nostra contrarietà a nome e per conto delle organizzazioni di volontariato che ci hanno dato il mandato di rappresentarle. Condividiamo – concludono – la proposta di ANCI, CAL e AICCRE affinché tali risorse (oltre 5 milioni di euro) siano destinate al contrasto delle povertà, frontiera che vede numerose nostre organizzazioni in prima fila tutti i giorni.»

Dichiarazioni_program_presidente_pigliaru3_02042014