Il Consiglio regionale ha approvato con 28 voti favorevoli, 16 contrari e un astenuto, il Bilancio e la Manovra Finanziaria 2015.
Il Consiglio regionale ha approvato questa sera in via definitiva con 28 voti favorevoli, 16 contrari e un astenuto, il Bilancio e la Manovra Finanziaria da 7,818 miliardi.
Tra i principali provvedimenti inseriti nella Manovra, ci sono il mutuo per un piano di infrastrutture da 700 milioni di euro destinati alla realizzazione di opere pubbliche di interesse regionale; gli interventi sul dissesto idrogeologico, quelli per i Comuni e per l’edilizia scolastica.
La Manovra Finanziaria taglia del 25% in modo permanente l’aliquota Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive che in Sardegna è la più bassa d’Italia. La stessa aliquota viene azzerata per i primi 5 anni alle nuove imprese. Questa misura si somma allo sgravio già previsto dal governo Renzi con la detrazione dall’imponibile del costo del lavoro dipendente.
Quella approvata oggi è la prima Finanziaria “libera” dai vincoli del patto di stabilità, grazie all’accordo sottoscritto con il ministero dell’Economia e Finanze per l’armonizzazione e il pareggio di bilancio.
Sono state sbloccate le risorse per la Sanità, il Fondo per la non autosufficienza e i malati di Sla (242 milioni) e gli Enti locali (Fondo unico da 550 milioni); 22 milioni di euro sono destinati al finanziamento delle aree di crisi e 20 milioni al Piano Sulcis, 12 milioni alle imprese artigiane, grazie all’approvazione di un emendamento presentato dal Centro Democratico e fatto proprio dalla Giunta. Sono state bocciate con successive polemiche tra maggioranza e opposizione l’istituzione di un’Agenzia delle Entrate tutta sarda caldeggiata a livello bipartisan – è previsto a breve un apposito disegno di legge in Giunta – e la possibilità del quarto mandato per i sindaci dei piccoli Comuni proposto da Fi.
Il clima si è acceso tra maggioranza e opposizione sui 15 milioni di finanziamenti a pioggia per i più svariati settori: dalle World Series di Coppa America in programma a Cagliari all’Associazione dei perseguitati politici, dal Festival della canzone delle lingue minoritarie alle borse di studio per studenti meno abbienti, dall’acquisto di nuovi scuolabus alle campagne di scavi archeologici. Un’operazione che il centrodestra ha ribattezzato “de marchettibus”.
Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, al termine del dibattito, poco prima del voto, si è detto assolutamente d’accordo sulla necessità di valutare i risultati dell’azione politica. Pigliaru ha spiegato che la Sardegna vive una crisi profonda e seria e che la manovra è stata impostata tenendo presente la grave situazione. In questo momento, ossia quello in cui le aziende private perdono fiducia e sono in difficoltà, è compito del settore pubblico compensare queste difficoltà ed è quello che questa manovra sta cercando di fare. «E’ stato un lavoro attento per mettere insieme le risorse regionali ed europee» ha affermato Pigliaru, spiegando he quando c’è un periodo di crisi ci si indebita, mentre quando le cose vanno meglio si iniziano a restituire i debiti. «Questo è stato – ha continuato – lo spirito della contrazione del mutuo che se, come ci si augura, porterà assieme con gli interventi in campo a un rilancio dell’economia e a maggiori entrate, consentirà di iniziare a pagare i debiti».
Francesco Pigliaru ha assicurato che la spesa sarà il più veloce possibile e ha ricordato che se oggi si possono spendere tutte le risorse è perché «ci siamo liberati del Patto di stabilità». Il presidente ha elencato gli interventi importanti di questa Finanziaria, dal lavoro per gli enti locali, all’inclusione sociale, all’intervento per la non autosufficienza, per l’università e la scuola. Per capire quale idea di sviluppo ha questa maggioranza, bisogna leggere e analizzare il Prs, «dove idee e progetti sono declinati». «Fatemi dire – ha aggiunto il presidente Pigliaru – che sarà un bel giorno quando si potrà parlare di dove allocare le risorse, quando si discuterà, prima delle cifre, di idee e progetti. Non tutte le idee hanno bisogno di soldi, non tutti i soldi portano sviluppo». Il governatore, infine, ha invitato tutti a dare il proprio contributo per il Prs ed ha ringraziato l’Aula per il confronto franco e per aver mantenuto l’impegno di chiudere questa legge finanziaria nei tempi, evitando il terzo mese di esercizio provvisorio.
NO COMMENTS