La posizione della segreteria provinciale UGL sullo stato della cessione dello stabilimento Alcoa.
Leggiamo con interesse che entro Giugno ci sarà, secondo alcune sigle sindacali, l’acquisizione dello stabilimento Alcoa da parte della multinazionale Glencore. Siamo felici e speranzosi che ciò possa accadere, anche se i proclami in questo senso (e non da parte nostra) si susseguono da diversi mesi, posticipando la data fatidica di mese in mese, di ora in ora. Come sempre abbiamo fatto, non interpretiamo i dati per darli poi censurati, tagliati a nostro piacimento, ma comunichiamo semplicemente ciò che abbiamo appreso negli incontri con le istituzioni e di conseguenza discutiamo, con i nostri iscritti, su ciò che ci è stato detto realmente e non su ciò che vorremmo fosse stato comunicato. Proviamo perciò ad analizzare i fatti, sulla tariffa energetica aleggia un grande punto interrogativo, determinato dal ritardo nell’ottenere il parere della UE, sulle bonifiche di superficie non si è ancora trovata la quadra (nonostante ci venissero date garanzie in tal senso mesi orsono) e sulle bonifiche delle falde acquifere siamo in alto mare. Sulle infrastrutture, stendiamo un velo pietoso, basta citare solamente il dragaggio della banchina portuale, per capire con quanta superficialità, si vendono date di realizzazione di difficile attuazione. Non abbiamo mai attribuito colpe, verso chicchessia, tantomeno verso quei pochi lavoratori che hanno deciso di mantenere un presidio fuori dalla fabbrica , noi non condividiamo questa iniziativa, ma non abbiamo mai chiesto ai nostri iscritti di non parteciparvi e non lo faremo mai. Siamo piuttosto amareggiati nel leggere insulti gratuiti verso i nostri iscritti, che hanno solo la “colpa” di aver creduto in un “progetto sindacale” nuovo, che non pregiudica in alcun modo la riapertura della fabbrica e che comunque ha come obiettivo principale la ricerca di una alternativa “paracadute” per i lavoratori. Chi ha creduto in UGL, non ha nessuna colpa, come non ne ha l’UGL, per la chiusura della fabbrica. Sembra ormai che i problemi relativi alla tariffa energetica e non solo, derivino dall’esistenza della nostra Organizzazione Sindacale in fabbrica e questo sembra venga usato per spostare l’attenzione da altri problemi. Ci ha rammaricato, sapere che un lavoratore, è stato minacciato e quasi aggredito per essersi avvicinato al presidio, reo di appartenere alla nostra Organizzazione Sindacale. Ci sarebbe piaciuto coinvolgere i sindacati e i lavoratori, in una discussione costruttiva e propositiva che si sviluppi attorno all’idea dualistica che contempli, fabbrica e/o alternative. Su questo ci stiamo muovendo, purtroppo, soli, senza battaglie o manifestazioni eclatanti, che potrebbero, forse, accelerare la realizzazione della nostra idea. Idea che portiamo avanti da soli non per volere nostro, ma perché isolati dagli altri sindacati. Si sarebbe potuto continuare a chiedere, che venissero costruite le condizioni energetiche anziché perdere anni cercando di fare un passaggio di proprietà senza queste. Ricordiamo, infatti, che una delle prime condizioni che ha chiesto Glencore, è proprio una tariffa energetica certificata e garantita, da Governo e UE. Sappiamo che nel nostro territorio si sta ipotizzando di costruire un impianto per la produzione del biofuel, che potrebbe dare una boccata d’ossigeno alla crisi occupazionale, ma sappiamo anche che non c’è nessun accordo che prevede un’eventuale ricollocazione dei dipendenti ex-Alcoa e dell’indotto, in qualsivoglia iniziativa. Anzi, a quanto pare, qualcuno ha già dato il proprio dissenso su questo, proprio perché mentre noi non cercavamo alternative, altri invece sono stati più attenti nel chiederle. Speriamo che questo serva a far capire definitivamente la nostra posizione e comunque in caso contrario cammineremo sempre e soltanto a testa alta.
Stefano Lai – Marco Spiga – Andrea Cuccu
UGL – SEGRETERIA PROVINCIALE METALMECCANICI
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