18 July, 2024
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Claudia Firino 5 copia

«Domani in Commissione paritetica Stato-Regione, in materia di tutela delle minoranze linguistiche, avanzeremo una proposta per la valorizzazione della lingua e cultura sarda chiedendo che la Sardegna gestisca in autonomia le risorse statali e le relative funzioni amministrative. Dovrà essere la stessa Regione a stabilire obiettivi, indirizzi e priorità a cui legare i finanziamenti.»

Lo ha dichiarato l’assessore della Pubblica istruzione, Claudia Firino, dopo l’approvazione, oggi in Giunta, della delibera che contiene lo schema di decreto legislativo sulle modifiche delle norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione in materia di tutela della lingua e della cultura delle minoranze linguistiche storiche nella regione.

«Analogamente a quanto succede in Friuli Venezia Giulia – spiega l’assessore Firino – chiediamo che l’assegnazione finanziaria statale venga trasferita integralmente alla Regione la quale individuerà gli enti beneficiari. Inoltre, poiché la valorizzazione della lingua sarda passa soprattutto attraverso le scuole, la Regione si prepara a coordinare la programmazione scolastica affinché sia armonizzata con gli obiettivi e gli indirizzi dei compiti delle istituzioni scolastiche per l’uso della lingua sarda o minoritaria nelle scuole materne, primarie e secondarie di prima grado. Si tratta – conclude l’assessore – di un passo importante in direzione della tutela e valorizzazione della lingua sarda e per la stessa autonomia della Sardegna.»

I residenti nei 3.548 alloggi popolari per i quali Area nel 2014 ha richiesto un conguaglio sul canone di affitto avranno 8 anni e non 5 (limite massimo previsto) per saldare il debito risalente agli anni 2010-2013. L’ha deciso oggi la Giunta regionale su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, per alleggerire il peso della rata a carico di famiglie, residenti nelle province di Cagliari e del Medio Campidano, con reddito basso.
«Si tratta di un debito incolpevole perché i residenti per anni non hanno saputo nulla dell’adeguamento del canone di affitto – spiega l’assessore Maninchedda -. A dicembre 2014 sono arrivate le richieste dei conguagli dovuti fra il 2010 e il 2013: si tratta di 3548 comunicazioni di conguaglio su circa 7.000 alloggi fra Cagliaritano e Medio Campidano, il 65% vanno da 100 a 3.000 euro mentre in 156 casi ovvero il 4,4% del totale siamo oltre i 10mila euro. È chiaro che sono cifre importanti per famiglie con redditi bassi, quindi spalmare su altri tre anni il debito garantirà loro maggiore tranquillità. L’importo complessivo dei conguagli è pari a oltre 10 milioni di euro, minori entrate che hanno inciso pesantemente sulla capacità dell’Azienda di garantire un adeguato livello di interventi di manutenzione sul territorio e garantire l’agibilità di nuovi appartamenti da consegnare agli aventi diritto. L’importo medio del conguaglio per utente è quindi di 2.866 euro, 716 all’anno.»
I conguagli, ossia la richiesta tardiva delle differenze del canone fatturato dal 2010 al 2013, è stata determinata da una modifica normativa del 2009 che ha impedito all’Azienda di richiedere ulteriormente la dichiarazione sostitutiva dei redditi, imponendo alla stessa di acquisire il dato direttamente dalle banche dati dell’Agenzia delle entrate. Pertanto la richiesta di documentazione direttamente agli assegnatari sarebbe stata illegittima e avrebbe comunque obbligato Area a verificare tutte le dichiarazioni sostitutive. L’acquisizione dalle banche dati è stata possibile per tutti i componenti dei nuclei familiari solo a partire da luglio 2014. Non sono state richieste invece differenze di canone per gli anni 2008 e 2009. L’Azienda, consapevole che non si tratta di morosità in senso stretto non essendo correlata a omessi versamenti degli affittuari, ha messo in campo ogni iniziativa possibile per ridurre fortemente l’impatto, in particolare nei casi di importi rilevanti o di nuclei familiari che allo stato attuale abbiano una situazione di reddito particolarmente disagiata. Sarà inoltre preparato un bando speciale con le somme accantonate a titolo di residuo (pari a circa 1.142.000 euro) per il fondo sociale, destinate a chi si impegni con la sottoscrizione di un piano di rateizzazione a rientrare dal debito da conguaglio: si formulerà, dunque, una graduatoria che porterà all’erogazione di un contributo destinato a ridurre l’importo del conguaglio.
Case IACP Carbonia a colori

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E’ stato scelto oggi il progetto grafico-pittorico che arricchirà la “panchina-libro”, installata nella sede di via Balilla dell’Istituto comprensivo Deledda-Pascoli.

L’iniziativa rientra nel progetto-concorso ideato dalla SO.MI.CA: “Il libro dei sogni – il futuro che vorrei”. Il progetto consiste nella installazione di una panchina a forma di libro, resa originale grazie al progetto grafico che sarà realizzato dagli stessi studenti che lo hanno ideato.

La “panchina – opera d’arte” rappresenta un libro aperto che raccoglierà, su “due pagine”, i sogni dei giovani sul proprio futuro. Per raggiungere questo obiettivo gli alunni della scuola sono stati impegnati nella ideazione del progetto grafico.

Dopo una prima preselezione, la commissione esaminatrice ha scelto tra i tre lavori presentati dalle classi tenendo conto dell’originalità, dei contenuti artistici e dell’attinenza alla tematica del progetto. Gli alunni che hanno ideato il progetto selezionato saranno ora impegnati nella sua realizzazione. La “panchina-libro” sarà presentata a completamento dei lavori.

Attraverso questo progetto, che sarà proposto anche ad altri Istituti scolastici, si è voluto mettere insieme i sogni e le capacità artistiche dei giovani, aiutandoli a riflettere su quello che vorranno dalla vita di domani e sul come impegnarsi per realizzarlo.

Con questa iniziativa gli studenti riusciranno sicuramente a regalare a tutta la città una prospettiva ottimistica del futuro: le idee sono la leva del cambiamento,  di cui tutti abbiamo bisogno.

Il sindaco, Giuseppe Casti, e l’amministratore delegato della SO.MI.CA, Giacomo Guadagnini, ringraziano gli studenti, gli insegnanti e la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Deledda-Pascoli, Gabriella Piras, per aver accolto il progetto con grande entusiasmo e impegno.

Si terrà venerdì a Cagliari, alle ore 10.00, un incontro per discutere sul futuro dell’Ufficio Postale di Cortoghiana. Nel corso dell’incontro, sollecitato dall’Amministrazione comunale di Carbonia, sarà manifestata la contrarietà della stessa alla chiusura dell’Ufficio Postale e si cercherà di trovare una soluzione diversa che vada incontro alle esigenze e alle richieste degli abitanti di Cortoghiana.

Cortoghiana - Piazza Venezia copia

Municipio Carbonia 1 copia

L’Amministrazione comunale di Carbonia aderisce alla nuova campagna di comunicazione del Contact Center dell’Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri) che, per la prima volta in Italia, parla delle discriminazione in modo trasversale (omofobia, razzismo, disabilità, islamofobia, etc) promuovendo una cultura dei Diritti Umani e del rispetto delle differenze a 360 gradi, così come già accade in tutte le democrazie più avanzate.

Per questo motivo nella giornata di martedì 17 febbraio 2015 nel sito istituzionale del comune di Carbonia www.comune.carbonia.ci.it) e nella pagina facebook Carbonia Newsletter saranno condivise le pagine twitter e facebook dedicate alla campagna contro il razzismo.

«La Giunta regionale torni sui suoi passi e annulli il taglio di 36 milioni di euro al Fondo per la non autosufficienza disposto con la scure della Finanziaria 2015.»

Lo dice Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo di Forza Italia Sardegna.

«Non possiamo assistere inermi alla protesta, oltremodo legittima, delle associazioni che reclamano a gran voce il proprio diritto a un’assistenza dignitosa. Assistenza che, con la riduzione scellerata delle risorse stabilita dai professori, non potrà essere garantita. Domani molteplici disabili gravi sardi avvieranno sia un presidio permanente davanti all’assessorato della Sanità, sia lo sciopero totale della fame, mentre il Consiglio regionale si riunirà congiuntamente al Consiglio delle Autonomie locali. Per questo – conclude Ignazio Locci – faccio appello alla sensibilità del Presidente della massima assemblea dei sardi Gianfranco Ganau, affinché riceva una delegazione di manifestanti per fornire loro sostegno e rassicurazioni.»

L’assessorato regionale del Turismo seleziona le imprese che potranno essere ospitate nello stand della Regione alla fiera turistica internazionale ITB che si terrà dal 4 all’8 marzo 2015 a Berlino.
Potranno presentare le candidature le seguenti tipologie di imprese ubicate in Sardegna: strutture ricettive alberghiere regolarmente autorizzate a 3, 4 e 5 stelle con un minimo di 20 stanze; catene alberghiere; consorzi turistici con minimo 10 associati; consorzi e associazioni di bed&breakfast (B&B) con minimo 10 associati; aziende ricettive all’aria aperta; tour operator e agenzie di viaggio incoming; società di servizi turistici; gestori di case e appartamenti per vacanze (CAV); attività di noleggio di autobus con conducente regolarmente iscritte nel registro regionale; società di gestione aeroportuali; compagnie aeree e di navigazione.
La quota intera di partecipazione alla fiera è pari a 100 euro per azienda e sono a carico degli interessati anche le spese di viaggio, vitto e alloggio del personale.
Gli operatori interessati dovranno inviare entro le ore 9.00 del 23 febbraio la scheda di adesione tramite e-mail all’indirizzo: tur.sviluppoofferta@regione.sardegna.it .

La cancellazione delle pluriclassi continua a far discutere le forze politiche e l’utenza scolastica.

Sinistra sarda, in una nota diffusa stamane, invita la Giunta alla cautela ed auspica maggiore concertazione sui temi dell’istruzione ed in particolare per quelli che attengono il piano del dimensionamento scolastico e la prevista cancellazione delle pluriclassi, in una serie di piccoli centri dell’Isola.

«La cancellazione delle pluriclassi è una scelta politica che non condividiamo», ha dichiarato la responsabile dell’istruzione di Rifondazione comunista, Laura Stocchino, nel corso dell’incontro con la stampa tenutosi questa mattina in Consiglio regionale, insieme con il segretario regionale del Prc, Giovannino Deriu ed al consigliere regionale, Alessandro Unali.

I vertici della sinistra hanno ribadito l’urgenza di una legge regionale per «affrontare la riorganizzazione del sistema scolastico e dell’alta formazione in Sardegna» ed hanno sottolineato la validità delle indicazioni contenute nel disegno di legge approvato nel 2006 dalla Giunta guidata da Renato Soru, su proposta dell’allora assessore Maddalena Salerno (“Principi e norme per l’educazione, l’istruzione e la formazione professionale”).

«Aggredire il fenomeno della dispersione scolastica – ha spiegato il segretario Deriu – è un compito al quale non possiamo sottrarci e le iniziative da adottare non possono essere in contrasto con la lotta allo spopolamento dei piccoli paesi, dove dovrà essere sempre garantito un presidio di cultura e conoscenza». Il riferimento alla paventata chiusura delle pluriclassi è stato ripreso da Laura Stocchino nel richiamare l’opportunità di un’intesa con il Governo perché si «riaffermino le prerogative dell’Autonomia e si scongiuri l’applicazione nell’Isola delle rigide disposizioni ministeriali». L’esempio di successo citato dalla Sinistra sarda è quello della Regione Puglia, dove nell’arco di un quinquennio, a seguito di un apposito accordo siglato con lo Stato, si è ridotto di circa dieci punti in percentuale il tasso di dispersione scolastica.

«Non conosciamo su quali dati si basi l’affermazione che la dispersione scolastica si possa ridurre con l’eliminazione delle pluriclassi», hanno proseguito gli esponenti della sinistra che, con il consigliere Alessandro Unali, hanno concluso con un invito rivolto alla Giunta «perché apra un dibattito pubblico che coinvolga istituzioni, sindacati, famiglie e associazioni studentesche, per promuovere una legge che riaffermi la specialità sarda e chiarisca cosa intende l’esecutivo Pigliaru per diritto all’istruzione in Sardegna».  

I recenti provvedimenti per il diritto allo studio, a partire dai contributi concessi alle scuole paritarie, l’aumento delle tasse universitarie e il piano di dimensionamento presentati dalla Giunta Regionale, hanno riportato all’ordine del giorno della politica isolana le problematiche del diritto all’istruzione in Sardegna. Sinistra Sarda ribadisce quanto già evidenziato nella conferenza stampa del 15 settembre scorso, e pone ancora una volta l’esigenza non più prorogabile di affrontare la riorganizzazione del sistema scolastico e dell’alta formazione in Sardegna attraverso una proposta di legge di riordino sull’Istruzione e la formazione professionale.

Lo fa con una nota diffusa questa mattina.

«A tal proposito – si legge nella nota – l’unica proposta di riordino (disegno di legge) di cui il centro sinistra ha memoria è quella depositata nei cassetti regionali ed approvata dalla Giunta Soru nel 2006: “Principi e norme per l’Educazione, l’Istruzione e la Formazione Professionale”. Una proposta di legge organica di riforma del mondo dell’educazione, dell’istruzione e della formazione professionale, risulta necessaria in Sardegna per superare le storture delle varie leggi regionali che si sono succedute (la Legge Regionale n.31/84 per esempio), per poter contrastare il fenomeno sempre più preoccupante della dispersione scolastica e per affrontare le forti criticità del sistema scolastico sardo a tutti i livelli, evidenti in modo particolare nei territori più svantaggiati. Le numerose criticità del sistema scolastico sardo sono evidenziate  in particolare dall’elevato tasso di abbandono scolastico che si avvicina al 25 per cento (fonte Istat – 2013), dal basso indice di copertura delle scuole nei vari comuni (scuole di ogni ordine e grado e il conseguente pendolarismo reso problematico dalla  inadeguata rete dei trasporti locali etc.), da una gestione discutibile della formazione professionale che ha generato nel tempo forti distorsioni, e un’infinità di corsi erogati senza un’adeguata programmazione.»

«Tutto ciò impone alla Regione Sardegna – si legge ancora nella nota – di ridare centralità al sistema scolastico pubblico integrandolo con la formazione professionale e l’alta formazione, per favorire la crescita delle persone e per lo sviluppo socio economico dell’Isola. A tal fine, è necessario ripartire da alcuni  contenuti della proposta di legge regionale del 2006, ancora oggi validi ed attualissimi, ed in particolare dai principi generali, peraltro contemplati nella nostra Costituzione e nello Statuto Sardo che evidenziano la centralità della persona ed il diritto di accesso a tutti i gradi dell’istruzione e della formazione in condizione di pari opportunità e di uguaglianza formale e sostanziale.

E’ chiaro che l’obiettivo di un sistema integrato potrà essere garantito solo da una forte collegialità tra i vari assessorati regionali coinvolti (in particolare Istruzione e Lavoro e Formazione Professionale) e superando la frammentarietà di interventi e progetti (dispersione scolastica, scuola digitale, edilizia scolastica) che seppur validi rischiano di non avere ricadute positive se non sono sorretti da una legislazione che tenga conto della specificità della nostra Isola. Riteniamo che ogni passaggio politico che affronti questo tema escludendo un impegno complessivo rischia inevitabilmente di essere parziale se non addirittura dannoso. Oltre all’impegno complessivo interno alla Regione Sardegna risulta necessario altresì il coinvolgimento esterno di tutti gli attori coinvolti (rappresentanti degli enti locali, delle organizzazioni sindacali, delle organizzazioni datoriali, delle istituzioni scolastiche) attraverso l’istituzione di un Comitato Regionale permanente con compiti di programmazione e di elaborazione di un piano di obiettivi e di interventi che tenga conto di tutto il sistema: dai servizi educativi per l’infanzia, alle persone con disabilità, alle persone in situazione di disagio, alla formazione dei giovani e degli adulti in raccordo con le Università…»

«Infine, il richiamo è d’obbligo, affinché la Regione indirizzi le proprie azioni in coerenza con le politiche europee, e le cinque aree strategiche dell’“Europa 2020”: occupazione, innovazione, cambiamento climatico ed energia, istruzione, povertà ed emarginazione. Ed in particolare – conclude la nota di Sinistra Sarda – con quanto deliberato dalla Giunta regionale, a maggio del 2014, quale atto di indirizzo strategico per la programmazione unitaria 2014/2020 che prevede tra gli obiettivi più importanti: ridurre il tasso di abbandono scolastico a meno del 10% e portare al 40% il tasso dei giovani.»