18 July, 2024
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I pensionati autonomi percepiscono lo stesso importo dal 1988. La presidente dell’Anap Sardegna, Paola Montis, lancia un appello ai parlamentari sardi: «Più equità tra pensionati dipendenti e provenienti dal lavoro autonomo».

«Dieci euro e ventuno centesimi al mese è l’importo che un pensionato autonomo percepisce per ogni familiare a carico. Una cifra modestissima con la quale si può comprare circa mezzo chilo di carne – dichiara Paola Montis, presidente regionale dell’Anap, Associazione nazionale anziani e pensionati di Confartigianato Sardegna -. Non solo tale importo è rimasto invariato dal 1988 a oggi, ma vi è un’eclatante discriminazione rispetto ai pensionati del lavoro dipendente”.

La legge 153 del 1988, istituendo l’assegno per il nucleo familiare, ne ha circoscritto l’applicazione ai soli pensionati provenienti dal lavoro dipendente. Per i pensionati provenienti dal lavoro autonomo (ex artigiani, ex commercianti, ex coltivatori diretti) è rimasta invece in vigore la vecchia normativa e i trattamenti di famiglia a loro erogati, quando ne hanno diritto, si chiamano “quote di maggiorazione della pensione” per carichi familiari.

«Tale discriminazione è particolarmente odiosa – evidenzia la Montis – dal momento che si parla di famiglie di pensionati con redditi molto bassi.»

L’Anap e le altre organizzazioni dei pensionati del mondo del lavoro autonomo, anche attraverso il CUPLA, per questo chiedono ai parlamentari sardi  di far approvare da Camera e Senato una modifica della legislazione esistente che parifichi tutti i pensionati, indipendentemente dall’attività professionale svolta nella vita attiva.

«Tale azione proseguirà fino a quando – conclude la Montis – le proposte di legge presentate non giungeranno all’approvazione definitiva.»

Centro Direzionale Iglesias 10

La Giunta comunale di Iglesias ha approvato il progetto esecutivo del Centro Intermodale elaborato dal raggruppamento temporaneo di imprese rappresentato dalla Tecnolav Engineering. L’elaborato progettuale ha superato la fase di validazione dopo aver recepito tutte le richieste di modifica presentate dagli altri soggetti coinvolti nella realizzazione dell’importante opera infrastrutturale: Rete Ferroviaria Italiana (R.F.I.), Azienda Regionale Sarda Trasporti (A.R.S.T.), Agenzia Regionale Edilizia Abitativa (A.R.E.A) e Assessorato ai Trasporti della Regione Sardegna. Il prossimo passo sarà la pubblicazione della procedura di gara per la realizzazione dei lavori.
Per poter appaltare i lavori è necessario che il Comune abbia la piena disponibilità delle aree. All’atto dell’insediamento della Giunta Gariazzo, questa fase era attuata solo in parte. L’impegno maggiore dell’assessorato ai Lavori pubblici, in quest’ultimo anno, è stato quello per poter ottenere la cessione, a prezzo simbolico e in comodato, di tutte le superfici non comunali. Operazione conclusa nei mesi scorsi.
«L’opera – commenta il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo – rappresenta un obiettivo ad alta valenza strategica per lo sviluppo della città e del territorio. Stiamo facendo tutto il possibile per portarla a conclusione nonostante le innumerevoli difficoltà, soprattutto burocratiche, che giornalmente incontriamo lungo il percorso. Quanto prima sarà bandita la gara d’appalto.»

L’Ersu, l’Ente regionale per il diritto allo studio universitario di Sassari, ha rettificato l’avviso di selezione per titoli e colloquio di un funzionario di area tecnica – ingegnere.
La rettifica riguarda il requisito attestante il diploma di laurea, (secondo il vecchio ordinamento) o laurea specialistica o magistrale (secondo nuovo ordinamento) in architettura in alternativa a quella richiesta di ingegneria.
L’Ersu, inoltre, ha prorogato alle ore 13.30 del 18 febbraio il termine per la presentazione delle domande di ammissione alla selezione.
Il profilo richiesto è quello di un esperto laureato in ingegneria, con abilitazione all’esercizio della professione, per lo svolgimento di attività complessa afferente alla gestione delle attività e procedure per le manutenzioni del patrimonio immobiliare, alle attività e procedure tecniche ed amministrative inerenti le opere pubbliche. La sede di lavoro sarà a Sassari presso la sede istituzionale dell’ente.

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La Giunta regionale ha sbloccato, su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda, 21 milioni di euro giacenti nelle casse di Area, l’agenzia per l’edilizia abitativa della Regione Sardegna. Verranno in questo modo finanziati una serie di interventi in 36 comuni della Sardegna: 4 nuovi interventi, 8 completamenti, 21 interventi di recupero e manutenzione, 3 interventi per l’abbattimento di barriere architettoniche.
Le risorse non gravano sul bilancio regionale perché provengono dalle vendite degli alloggi nei diversi distretti Area.
«La Giunta mantiene l’impegno di non lasciare un solo euro fermo nei cassetti della Regione e di usare tutte le risorse disponibili per produrre ricchezza, lavoro e migliori condizioni di vita – dice l’assessore Maninchedda -. La delibera risponde anche alla richiesta delle imprese e dei sindacati, ribadite non più tardi di ieri, di avviare molti cantieri manutentivi, giacché sono i più aggredibili per le aziende sarde e quelli più suscettibili di realizzare il migliore matching tra domanda e offerta di lavoro locale.»

Non si placano le polemiche sul nuovo Piano di dimensionamento della scuola 2015-2016 proposto dall’assessore della Pubblica istruzione Claudia Firino e approvato dalla Giunta nella seduta di venerdì. Per la Giunta si tratta del primo passo di un percorso che mira ad incrementare la qualità dell’offerta scolastica, il Piano è il frutto di un percorso lungamente concordato con i territori e gli amministratori. Si tratta dell’inizio del grande piano di investimenti della Giunta regionale sulla scuola cominciato con Iscol@, che prosegue con l’intervento sul fenomeno negativo delle pluriclassi, dove gli studenti si trovano ad affrontare un percorso didattico necessariamente non adeguato, condividendo l’anno scolastico con altri ragazzi di differente età. Seguiranno a brevissimo gli investimenti contro la dispersione scolastica e per il miglioramento dell’offerta formativa e delle competenze.

«E’ un avvio morbido che riguarda le scuole esclusivamente con pluriclassi che consideriamo più a rischio per i nostri ragazzi. Parliamo di appena 29 istituti su 1580, ovvero appena l’1,8% dei punti di erogazione del servizio»,  ha detto il presidente Francesco Pigliaru spiegando che i ragazzi che lasceranno le scuole del loro paese per frequentare quelle di centri vicini in classi regolari, avranno a disposizione tutti i servizi, a cominciare dagli scuolabus.

«La scuola sarda è malata, ed è il sistema che non funziona, visto il record di dispersione. Siamo qui per provare a curarla e non lo facciamo in un’ottica di risparmio, al contrario. Non tagliamo certo sulla scuola – ha aggiunto il presidente della Regione -. Al contrario, investiamo su una migliore qualità dell’istruzione intervenendo sulle pluriclassi, che sono una delle cause alla base della dispersione. È un lavoro che abbiamo portato avanti, in questi mesi, in un’ottica di condivisione con i territori. Ci rendiamo conto che stiamo attuando un cambiamento e che passare da ciò che è conosciuto a ciò che è nuovo implica una certa difficoltà. Ma siamo profondamente convinti dell’importanza di questo percorso: dobbiamo trovare il coraggio collettivo di cambiare. E lo facciamo chiedendo a ogni singolo territorio di scommettere su un nuovo progetto di sviluppo, proprio a partire dalla scuola. Vogliamo permettere ai nostri ragazzi di mettersi al livello dei migliori. È dovere di tutti noi dar loro questa opportunità.»

«Abbiamo aperto le interlocuzioni sul piano di dimensionamento da ottobre, dando a tutti la possibilità di proporre la soluzione che ritenevano più confacente per migliorare l’offerta scolastica. Alcuni comuni l’hanno fatto, approfittando dell’opportunità, consapevoli dell’esigenza di evitare le pluriclassi e di organizzarsi in forma cooperativa per formare nuove scuole territoriali – ha dichiarato l’assessore Claudia Firino -. Noi interveniamo sostenendo i comuni per il trasporto, acquistando 40 nuovi scuolabus e partecipando alle spese, programmando i fondi contro la dispersione e per l’accrescimento delle competenze dei ragazzi», ha aggiunto l’assessore della Pubblica Istruzione specificando che il Piano ha agito su scuole che avevano esclusivamente pluriclassi e non si trovano oltre i 12 km di distanza da altre scuole, tenendo anche conto delle condizioni delle strade e di altre eventuali difficoltà di spostamento.

L’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, ha spiegato che il dimensionamento è stato costruito anche avendo presente il processo di riordino delle autonomie locali basato sulla cooperazione intercomunale. «La Giunta persegue la qualità dell’istruzione attraverso la razionalizzazione del sistema. Non tagli dunque, ma il rafforzamento della qualità dell’offerta. Forniamo il trasporto agli studenti e compensiamo la chiusura delle pluriclassi e i potenziali disagi di chi era abituato a una scuola di livello inadeguato», ha dichiarato Erriu ricordando che la Regione crea così le condizioni perché il diritto allo studio sia organizzato in maniera efficiente nei territori.

«Sono ritornati nella Casa Circondariale cagliaritana una trentina di detenuti che erano stati trasferiti a Sassari-Bancali, oltre due mesi fa, per favorire lo spostamento in giornata dei reclusi dal carcere di Buoncammino a quello di Uta.»

Lo ha reso noto Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, che si era fatta interprete del disagio espresso dalle famiglie per effettuare regolari colloqui a causa della distanza e dei costi dei viaggi.

«E’ per noi un sollievo – hanno detto i parenti dei detenuti esprimendo soddisfazione per il ritorno a Cagliari-Uta dei propri cari – non dover affrontare una trasferta lunga e disagevole per poter incontrare i nostri familiari ristretti. Nelle ultime settimane abbiamo affrontato le difficoltà consapevoli che si trattava solo di un sacrificio transitorio, ma ormai non riuscivamo più a sostenere la fatica e la spesa. Desideriamo quindi ringraziare il Provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di aver accolto la nostra richiesta.»

«Garantire regolari rapporti con i familiari ai cittadini privati della libertà – osserva Maria Grazia Caligaris – non è soltanto un’esigenza condivisibile, ma necessaria proprio per rendere più incisiva, come del resto recitano l’ordinamento penitenziario e le circolari ministeriali, l’azione rieducativa del carcere. E’ evidente che condizioni socio-economiche difficili condizionano negativamente la possibilità di svolgere regolari colloqui con i parenti generando nei reclusi instabilità emotiva ciò a maggior ragione in presenza di figli minori.»

«Non si può del resto dimenticare – conclude la presidente di SDR – che i detenuti hanno perso la libertà ma hanno diritto a coltivare i rapporti affettivi indispensabili per il loro reinserimento sociale. E’ altresì evidente che i loro parenti non devono scontare alcuna pena come implicitamente accade quando viene meno il rispetto della territorialità.»

Ultimati i lavori per la realizzazione di un tratto della pista ciclabile che si snoda tra Carbonia e San Giovanni Suergiu, è stato riaperto interamente al traffico lo svincolo sulla SS 126 km 12 all’altezza della SP 78 bis. Il traffico era stato interrotto con ordinanza n° 2 del 24.09.2014 della gestione commissariale dell’ex provincia di Carbonia Iglesias, sulla rampa di raccordo direzione Carbonia e sulla rampa di raccordo direzione Perdaxius – Loc. Is Gannaus, nel comune di Carbonia.

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E’ un’iniziativa destinata a far discutere quella messa in atto da un gruppo di artigiani e commercianti di Teulada con la sistemazione di uno striscione davanti all’ingresso della base militare di Sa Portedda, che riporta la scritta “Teulada dà il benvenuto ai militari”.

L’iniziativa arriva in una fase particolarmente delicata del confronto tra oppositori e sostenitori della presenza militare in Sardegna e, nello specifico, nel territorio del comune di Teulada.

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru e il sottosegretario di Stato della Difesa, Domenico Rossi, hanno firmato recentemente l’accordo per l’avvio del tavolo di confronto istituzionale tra regione Sardegna e ministero della Difesa, sulle servitù militari e, fra l’altro, hanno concordato che sussistono tutte le condizioni per l’avvio di un tavolo di confronto istituzionale volto a valutare, in coerenza con le linee programmatiche del ministro della Difesa e con le risoluzioni parlamentari e consiliari, la percorribilità dell’avvio del processo di graduale dismissione di parte dei poligoni e l’individuazione di misure di riequilibrio e di armonizzazione, in termini di riduzione quantitativa e qualitativa dell’incidenza delle attività militari. Un percorso da avviare con tempi certi e modalità definite. Con riferimento alle esigenze di armonizzazione e mitigazione, quelle più evidenti sono riconducibili alla riduzione dell’estensione dei poligoni, del Demanio militare e delle aree soggette a Servitù militari e le connesse occupazioni temporanee, alla tutela ambientale e della salute nei poligoni, alla riconversione delle attività svolte nei poligoni, all’impatto della presenza militare sulle prospettive di sviluppo dei territori, al riavvio dei processi di dismissione dei beni militari in applicazione dell’articolo 14 dello Statuto sardo, a partire dagli accordi del 2006 e 2007.

 

 

Domani, lunedì 9 febbraio dalle ore 10.30, presso Un Posto a Milano, il ristorante all’interno di Cascina Cuccagna, via Cuccagna 2/4 ang. via Muratori, si terrà l’evento “Sapori e profumi dal mondo con i Cluster di Expo Milano 2015”.

Parteciperanno Matteo Gatto, Visitor Experience & Exhibition Design Director – Expo 2015 S.p.A, Dario Cartabellotta, responsabile unico del Cluster Bio-Mediterraneo per la Regione siciliana, Laura Maragliano, direttore di Sale&Pepe, Vittorio Castellani, Chef Kumalé. Ospiti e chef d’eccezione: Filippo La Mantia e Luigi Caricato autore dell’“Atlante degli oli italiani”.

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L’obiettivo è quello di attuare, a livello locale, gli obiettivi di mobilità educativo-formativa transnazionale dei giovani previsti dalla strategia comunitaria “Europa 2020”.

Promuovere, informare, orientare e progettare opportunità di mobilità educativa e formativa transnazionale per i giovani sono i quattro cardini della sfida da vincere per aumentare le possibilità di una migliore occupabilità e di una partecipazione attiva dei giovani nella società.

Eurodesk è la struttura del programma comunitario Erasmus+ che opera nel settore dell’informazione e dell’orientamento sui programmi in favore dei giovani promossi dall’Unione europea e dal Consiglio d’Europa.

L’azione della rete nazionale italiana Eurodesk nel settennato 2014-2020 ha l’obiettivo di facilitare i territori italiani ad avvalersi in forma più ampia, partecipata e condivisa dei programmi dell’Unione europea in favore dei giovani (con particolare riguardo al raggiungimento degli obiettivi di Gioventù in movimento). A tale scopo, Eurodesk fornisce formazione, sistemi e strumenti per promuovere, informare, orientare e progettare opportunità di mobilità educativa e formativa transnazionale per i giovani

La rete nazionale italiana Eurodesk è dalla sua costituzione una rete cooperativa e basata sulla condivisione. La sua mission è promuovere la cooperazione tra enti e servizi per favorire l’accesso dei giovani alle opportunità europee.

I vantaggi dell’adesione alla rete europea dedicata ai giovani non si esauriscono certo nella qualità ed aggiornamento delle informazioni a disposizione o nella formazione continua dei referenti locali della rete nazionale italiana Eurodesk.

Utilizzando le conoscenze e le competenze ultradecennali dello staff di Eurodesk Italy, gli enti aderenti alla rete possono contare su di un supporto di qualità nella progettazione, realizzazione e valorizzazione di strutture locali finalizzate al coinvolgimento, partecipazione e cittadinanza attiva dei giovani.

Usufruendo delle conoscenze e delle competenze specialistiche e diffuse tra gli enti aderenti alla rete, ciascun ente può contare su di un canale privilegiato per sviluppare progetti, iniziative ed attività in partenariato con altri enti che condividono la stessa “filosofia” e pratica di intervento a livello locale e/o europeo.

Il comune di Iglesias potrà beneficiare di un sistema teso alla condivisione di idee, modelli e programmi sviluppati localmente: in assenza di un qualsivoglia coordinamento nazionale sulle politiche in favore della gioventù (e finanche di quelle per l’utilizzo dei fondi europei), il valore aggiunto di operare in rete rappresenta un vantaggio strutturale di grande importanza, soprattutto per gli enti interessati ad utilizzare i fondi europei nel settennato 2014-2020. Tutta la programmazione europea del periodo privilegia, difatti, la presentazione di progetti sviluppati da reti locali, piuttosto che da singole entità.

Il comune di Iglesias aderisce alla Rete come Centro per la mobilità educativa transnazionale dei giovani – con formazione, supporto e strumenti atti a fornire servizi di informazione, promozione, orientamento e progettazione sui programmi europei di interesse per i giovani e nel più vasto ambito dell’euro-progettazione.