22 November, 2024
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Al via il nuovo bando dell’unico concorso italiano di world music, il “Premio Andrea Parodi”, organizzato per il settimo anno dall’omonima Fondazione e la cui fase finale è prevista a Cagliari dall’8 al 10 ottobre, con la direzione artistica di Elena Ledda.

Il concorso del “Premio Andrea Parodi” intende valorizzare le nuove tendenze nell’ambito della musica dei popoli o “World Music”, ovvero proposte che attingono alle tradizioni culturali ma le rinnovano e contaminano. Le domande di iscrizione al concorso dovranno essere inviate entro e non oltre il 31 maggio 2015, tramite il format presente su www.fondazioneandreaparodi.it  (per informazioni: fondazioneandreaparodi@gmail.com

Dovranno contenere:

• 2 brani (2 files mp3, provini o registrazioni live o realizzazioni definitive);

• testi ed eventuali traduzioni in italiano dei due brani;

• curriculum artistico del concorrente (singolo o gruppo);

Per iscriversi occorre essere maggiorenni e autori o coautori del brano in gara. Il concorso è gratuito ed aperto ad artisti di tutto il mondo.

La Commissione artistica istituita dalla Fondazione selezionerà, in maniera anonima, da otto a dodici finalisti e, per ciascuno di essi, sceglierà il brano in gara tra i due proposti; i finalisti si esibiranno al festival “Premio Andrea Parodi” 2015, davanti a una giuria tecnica (addetti ai lavori, autori, musicisti, poeti, scrittori e cantautori) e a una giuria critica (giornalisti). Entrambe le giurie, come negli scorsi anni, saranno composte da autorevoli esponenti del settore.

Il premio consiste in una somma in denaro erogata a copertura di tutti i costi di masterclass, eventuale acquisto o noleggio di strumenti musicali, corsi e quant’altro il vincitore sceglierà per la propria crescita artistica e musicale, per un importo massimo di 2.500 euro. Un ulteriore premio è la realizzazione professionale del videoclip del brano in concorso, a spese della Fondazione Andrea Parodi. Inoltre, verrà offerta al vincitore l’opportunità di esibirsi alle edizioni 2016 del Premio Andrea Parodi, dell’“European jazz expo” in Sardegna, di Folkest in Friuli e del Negro Festival di Pertosa (SA).

La manifestazione è nata per omaggiare un grande artista come Andrea Parodi, passato dal pop d’autore con i Tazenda a un percorso solistico di grande valore e di rielaborazione delle radici, grazie al quale è diventato un riferimento internazionale della world music, collaborando fra l’altro con artisti come Al Di Meola e Noa. Le precedenti edizioni sono state vinte nel 2014 da Flo (Campania), nel 2013 da Unavantaluna (Sicilia), nel 2012 da Elsa Martin (Friuli), nel 2011 da Elva Lutza (Sardegna), nel 2010 dalla Compagnia Triskele (Sicilia), nel 2009 da Francesco Sossio (Puglia).

È possibile sostenere la Fondazione Andrea Parodi attraverso la destinazione del 5×1000 e attraverso contribuzioni in denaro. Sul sito della Fondazione si possono trovare tutte le informazioni.

IMG_2988Premio Andrea Parodi 2012 7 Premio Andrea Parodi 2012 6 Premio Andrea Parodi 2012 5 Premio Andrea Parodi 2012 4 Premio Andrea Parodi 2012 3 Premio Andrea Parodi 2012 2 Premio Andrea Parodi 2012 1  IMG_2662 IMG_2666 IMG_2667  IMG_2680

Gli assessori regionali della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci e degli Enti locali Cristiano Erriu si sono confrontati oggi con i presidenti di Anci e Cal, Pier Sandro Scano e Giuseppe Casti, insieme a Gianluca Cadeddu e Graziella Pisu del Centro regionale di Programmazione, sui temi legati a programmazione territoriale, programmazione unitaria e fondi comunitari.

Sulla programmazione territoriale, Anci, Cal Sardegna e tutto il partenariato socio-economico regionale saranno regolarmente coinvolti nel dialogo istituzionale con i territori, ed è stata ipotizzata la possibilità di dare continuità a progetti locali già presentati in passato finora rimasti senza copertura finanziaria, purché coerenti con la nuova strategia regionale.

«Sulla programmazione unitaria, abbiamo ribadito l’intenzione della Giunta – peraltro già inserita nella legge finanziaria – di istituire una cabina di regia con tutte le autorità di gestione degli strumenti finanziari della programmazione unitaria 14-20, in modo da garantire il miglior coordinamento possibile ed evitare così che ciascun fondo vada per conto suo», ha spiegato l’assessore Paci. Infine, i fondi comunitari: il direttore del Crp Cadeddu ha spiegato che si sta intervenendo sul documento Po Fesr 2014-2020 sul quale la Commissione Europea ha espresso le sue osservazioni, per migliorare il documento nel suo complesso e in particolare sul Piano di rafforzamento amministrativo.

«Questi incontri sono per noi importanti per individuare insieme al partenariato istituzionale e sociale un metodo che porti a una strategia condivisa nell’azione di governo sul territorio», ha sottolineato il vicepresidente della Regione.

«Abbiamo espresso forte apprezzamento per il metodo imboccato – hanno detto Scano e Casti -. Era appunto la nostra proposta che il confronto avvenga prima delle decisioni e non a cose fatte. Sulla programmazione territoriale abbiamo sottolineato due punti: il primo che i territori abbiano il medesimo accesso agli strumenti e alle risorse con parità di opportunità. Secondo, che la programmazione avvenga attraverso procedure trasparenti e processi di valutazione ancorati a criteri oggettivi e non determinati dalla volontà politica.»

Per quanto invece riguarda il confronto sui fondi europei, i presidenti di Anci e Cal hanno detto «di aver manifestato la preoccupazione del sistema delle autonomie locali per i ritardi accumulati e soprattutto per la severità delle osservazioni rivolte al nostro Fesr dalla commissione europea. Va straordinariamente rafforzata la capacità di programmazione, attuazione e gestione».

«Da ultimo – hanno concluso – abbiamo sottolineato la necessità di un coinvolgimento effettivo del partenariato istituzionale e socio-economico.»

Mentre cresce la preoccupazione di lavoratori e passeggeri per l’ormai prossima privatizzazione della compagnia di navigazione Saremar che assicura i collegamenti tra la Sardegna e le isole minori, l’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana afferma che la strada della privatizzazione è obbligata perché la magistratura ha deciso.

«Da ora in poi si apre una nuova pagina e si va a concordato preventivo liquidatorio come stabilito dalla sentenza del 15 gennaio scorso – ha detto Deiana ai sindacati durante l’incontro convocato per condividere percorsi e prospettive sul futuro della società regionale marittima -. Pertanto oggi dobbiamo fare fronte comune per garantire l’efficacia del servizio e mantenere i livelli occupativi, non possiamo permetterci di rinunciare a un solo posto di lavoro e non possiamo nemmeno disperdere le tante competenze patrimonio della compagnia. Questa oggi è la nostra principale preoccupazione.»

In base alle determinazioni della sentenza, il Tribunale civile di Cagliari dovrà liquidare Saremar mentre la Regione dovrà pubblicare un bando per affidare i servizi di collegamento, «ed è naturalmente nostra ferma intenzione, nell’ambito della procedura ad evidenza pubblica e nel rispetto delle norme, riconoscere una forte premialità a chi assorbirà il più alto numero di personale», ha aggiunto Deiana.

«Siamo tutti impegnati a ottenere il medesimo obiettivo – ha sottolineato l’assesore dei Trasporti – chiedo pertanto di abbandonare tentazioni populistiche e demagogiche e di evitare estenuanti scontri sulle responsabilità che, tanto, sono chiaramente davanti agli occhi di tutti. Dobbiamo invece fare il possibile per tutelare i lavoratori dentro i meccanismi di gara – ha spiegato l’esponente della Giunta Pigliaru – In merito io sono anche ottimista: noi mettiamo sul mercato un servizio di collegamento con le isole minori sostenuto da 14 milioni di euro di denaro pubblico che, ne sono certo, sarà appetibileNel frattempo l’amministrazione regionale ha fatto la sua parte sino in fondo, ha messo in campo le risorse per garantire la continuità aziendale per tutto il 2015 e, successivamente, in virtù dei risultati della gara pubblica, si proseguirà con gli stessi standard senza interrompere nemmeno un giorno.»

L’assessore ha dato la sua disponibilità a partecipare quanto prima a delle assemblee civiche a Carloforte e a La Maddalena per affrontare pubblicamente i temi della vertenza.

Traghetto.

Teatro Centrale Carbonia copia

Termina mercoledì 4 febbraio 2015, alle ore 21.00, presso il Teatro Centrale di Carbonia, con la proiezione del film “Pelo malo”, la terza edizione della rassegna cinematografica “Identità in transito”, dedicata alle identità che migrano e vivono in transito la propria vita. La rassegna è organizzata dal Centro Servizi Culturali Carbonia Iglesias della Società Umanitaria, con il supporto dell’assessorato della Cultura del comune di Carbonia e in collaborazione con i Circoli del Cinema Arci- La Gabbianella Fortunata, Ucca – Luis Bunel e Ficc – La Miniera.

“Pelo malo” è ambientato in una enorme struttura abitativa della periferia di Caracas, dove vive Junior, nove anni, con la giovane madre Marta, vedova e disoccupata. I rapporti tra i due non sono esattamente amorevoli: a disturbare Marta è l’ossessione del figlio per il proprio aspetto fisico, in particolare per i propri capelli. Per Marta, impegnata nella quotidiana lotta per la sopravvivenza, i vezzi del figlio risultano intollerabili. Junior si troverà a dover affrontare in modo doloroso le frustrazioni della madre, resa cieca dalla sua stessa vulnerabilità.

Monte Sirai 7 copia

«No al taglio delle risorse destinate a Poli archeologici, biblioteche e archivi storici della Sardegna.» Lo dice Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«La Finanziaria regionale 2015 – dice Locci – in barba agli annunci propagandistici da campagna elettorale con cui Francesco Pigliaru aveva promesso maggiore attenzione verso settori quali Cultura e Lavoro, prevede una sostanziale riduzione dei fondi per la gestione delle emergenze archeologiche, delle biblioteche e degli archivi storici: dai 18 milioni e 800mila euro stanziati nel precedente bilancio per i Poli archeologici e i 9 milioni e 600mila per biblioteche e archivi, si passa rispettivamente agli attuali 13 milioni e 300 mila e 7 milioni di euro. Una diminuzione considerevole che si traduce in un maggiore aggravio per le cooperative che gestiscono le strutture, obbligate a una riduzione della forza lavoro che, nella migliore delle ipotesi, si aggira intorno al 35 % (nel comparto prestano servizio circa 1200 operatori, 800 dei quali impiegati nei Poli archeologici). E meno male che l’esecutivo aveva promesso la creazione di nuovi posti di lavoro. Invece, con questa Finanziaria, all’insegna del rigore e dei tagli, si preannuncia un ulteriore perdita di occupazione.

E come se non bastasse, alla riduzione del personale è intimamente legato un ulteriore effetto negativo prodotto dallo scellerato taglio delle risorse: meno addetti equivale inevitabilmente a una gestione dei beni non adeguata. E se i fondi del 2014 erano appena sufficienti per una corretta cura del patrimonio archeologico sardo – conclude Ignazio Locci -, si immagini cosa potrebbe accadere con una riduzione di 5 milioni e 500mila euro soltanto per i siti culturali.»

Ignazio Locci insieme ad alcuni colleghi del centrodestra, ha presentato un emendamento al documento contabile attualmente in discussione con il quale si propone di confermare le dotazioni finanziarie del 2014 con l’obiettivo irrinunciabile di salvaguardare i progetti di gestione e mantenere i livelli occupativi. Il centrosinistra si metta una mano sulla coscienza e si dia da fare per recuperare ai danni che, in nemmeno un anno di operato, ha già prodotto.

Consiglio regionale 3 copia

Il presidente della Federazione speleologica sarda Salvatore Buschettu ha partecipato ai lavori della quarta commissione (Governo del territorio) presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd).

«Dal punto di vista speleologico e naturalistico, con le sue 3.700 grotte – ha detto Salvatore Buschettu -, la Sardegna rappresenta un’eccellenza mondiale ancora poco conosciuta che merita di essere valorizzata”.

Nel suo intervento Buschettu ha esposto i dati principali dell’attività della Federazione, disciplinata dalla legge regionale n° 4 del 2007 ed attiva sul territorio regionale con 30 gruppi locali, prevalentemente nel Nuorese e nel Sulcis Iglesiente.

«Con i fondi a disposizione (circa 800.000 euro nel triennio 2008-2011) – ha affermato Buschettu – abbiamo ottenuto risultati importanti: l’informatizzazione del catasto regionale delle grotte ed il riposizionamento degli ingressi con Gps (circa 1.700 grotte sono già coperte dal nuovo servizio); stiamo poi avviando la digitalizzazione della biblioteca, proseguendo nell’attività di ricerca delle acque sotterranee in collaborazione con alcune amministrazioni locali e nell’opera di divulgazione scientifica a livello nazionale ed internazionale di questo aspetto così particolare della nostra terra. Il prossimo 23 maggio, ha annunciato il presidente degli speleologi sardi, si terrà a Cala Gonone un grande convegno di archeologia subacquea, perché non bisogna dimenticare che le grotte sono state storicamente e sono ancora i più grandi giacimenti archeologici della Sardegna.»

Dal punto di vista dei rapporti con settori come il turismo, che possono avere molti punti di contatto con la speleologia, Buschettu ha fornito alla commissione alcune indicazioni interessanti. «Il mercato delle grotte visitabili – ha spiegato – comincia ad essere saturo ma ci sono nuove opportunità in almeno 6-7 grotte della Sardegna per visite più soft con accompagnamento degli speleologi oppure percorsi guidati nelle grotte costiere che rappresentano punti di osservazione eccezionali per osservare l’andamento del livello marino, i cambiamenti biologici, le bio-diversità; le grotte costiere, in altre parole, potrebbero rientrare a pieno titolo fra le migliori escursioni da proporre ai visitatori delle nostre località turistiche. Abbiamo gestito in modo oculato le risorse che ci sono state assegnate e chiediamo alla Regione attenzione per i nostri progetti scientifici ma soprattutto per il ruolo che svolgiamo nella conservazione dei nostri beni naturali e nella divulgazione di questo particolare valore nel territorio regionale ed all’esterno».

Al termine della relazione del presidente degli speleologi hanno preso la parola i consiglieri regionali Gianluigi Rubiu (Udc) e Giuseppe Meloni (Pd). Nelle conclusioni il presidente della commissione Antonio Solinas ha ringraziato la federazione per il lavoro che svolge quotidianamente ed ha aggiunto che, pur tenendo conto dei problemi complessi della finanza regionale, si tratta di un lavoro che va sostenuto.

Cortoghiana - Piazza Venezia copia

E’ una vera e propria ribellione quella che si sta sollevando in Sardegna, sia tra le popolazioni sia tra le forze politiche, contro la ventilata chiusura di numerosi uffici postali in piccoli centri. Dopo la denuncia del presidente delle Acli di Cortoghiana, Bruno Rigato, oggi hanno preso posizione il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti; il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Pietro Cocco; i consiglieri regionali Eugenio Lai e Luca Pizzuto.

«Negli ultimi giorni sì è diffusa la notizia della probabile chiusura dell’ufficio postale di Cortoghiana – ha detto Giuseppe Casti -. Pur non avendo, al momento, alcuna comunicazione ufficiale da parte di Poste Italiane Spa, è mia premura esprimere tutta la nostra contrarietà ad una eventuale scelta di questo tipo. La chiusura dell’ufficio postale di Cortoghiana, a prescindere da qualsiasi motivazione, va contro i più elementari principi di decentramento e di servizio al cittadino. Per questo motivo, se le voci dovessero dimostrarsi fondate – ha concluso il sindaco di Carbonia -, dichiaro, sin da oggi, che mi opporrò a questa incomprensibile decisione.»

Il capogruppo Pietro Cocco e gli esponenti del Gruppo PD in Consiglio regionale sono i promotori di un’interrogazione, rivolta all’esecutivo regionale, dove si precisa che i comuni di Cagliari, Cortoghiana, Turri, Genuri, Tuili, Pauli Arbarei, Nurallao, Borutta, Esporlatu, Ozieri, Nugheddu San Nicolò, Cheremule, Ardara e Romana, saranno interessati al piano di ridimensionamento previsto da Poste Italiane, che prevede la chiusura di alcuni uffici postali e la razionalizzazione dell’orario di lavoro previsti ipotizzando un’apertura part-time.

Tutt’oggi esistono serie difficoltà sia per i tempi di attesa agli sportelli che nella consegna delle lettere con ritardi che, in alcune realtà, superano i 20 giorni con gravissimi problemi, specie per ciò che attiene la consegne di bollettini, fatture etc… “ritardi che generano ritardi” con conseguenti possibili penali, senza considerare il fatto che in alcuni casi si sono persi anche dei finanziamenti per via della lentezza nelle comunicazioni.

Al presidente Pigliaru gli interroganti chiedono, all’interno dei rapporti istituzionali con tale società, di valutare la possibilità di istituire un apposito tavolo presso il Ministero dello sviluppo economico, con Poste Italiane, con le organizzazioni sindacali e con le amministrazioni locali interessate dalla riorganizzazione del servizio, per affrontare la situazione che si sta venendo a creare e apportare nel caso i necessari correttivi ai fini di evitare l’incidenza negativa del provvedimento sulla vita complessiva dei comuni, garantire la qualità del servizio, nonché la tutela dei lavoratori.

Anche i consiglieri regionali Eugenio Lai e Luca Pizzuto hanno presentato un’interrogazione, con la quale chiedono al presidente della Giunta regionale e all’assessore regionale competente, se sono a conoscenza del problema e se non ritengono opportuno intervenire con la massima urgenza presso il ministero dello Sviluppo economico, ferme restando le funzioni di regolazione e vigilanza del servizio postale, trasferite all’Autorità garante per le comunicazioni con decreto legge del 6 dicembre 2011, n. 201, affinché avvii un’azione di sensibilizzazione nei confronti dei vertici di Poste Italiane, perché venga riesaminato il nuovo piano di chiusura e razionalizzazione del servizio, tenendo conto delle particolari condizioni in cui versano i Comuni interessati.

La Maddalena 1 copia

Ha preso avvio il corso di formazione “Oli essenziali e saponi aritigianali” organizzato dall’Ente Parco in collaborazione con il Dipartimento di Chimica e Farmacia dell’Università degli Studi di Sassari.  Il corso, coordinato dal prof. Giorgio Pintore segna il raggiungimento di un importante obiettivo perseguito da qualche anno dall’Ente Parco nell’ambito del più generale progetto ”Orti di Garibaldi-Isole di Caprera”. L’iniziativa ideata e voluta fortemente dal presidente Bonanno si è concretizzata con la realizzazione presso il CEA – Centro di Educazione ambientale del Parco a Stagnali, di un laboratorio degli Oli essenziali dal nome “GaribaldiLab”, dedicato alla figura di Garibaldi agricoltore. Il progetto prevede la realizzazione di corsi di formazione tali da creare nel territorio maddalenino delle professionalità e delle eccellenze che nel futuro potranno rendere il laboratorio “Garibaldi Lab” una struttura attiva, in grado di mettere a sistema una filiera di estrazione degli oli essenziali e la realizzazione di saponi di diversi prodotti fito-cosmetici e fito-terapici destinati alla distribuzione e alla vendita.

«Il corso che va ad iniziare, rappresenta un altro tassello essenziale di un progetto più ampio che vede l’isola di Caprera e il generale Giuseppe Garibaldi al centro di un piano di sviluppo che abbia ricadute economiche concrete per la comunità di La Maddalena – spiega il presidente Giuseppe Bonanno -. In questo momento, attraverso il corso, lavoriamo sulla formazione e sull’acquisizione di competenze specifiche nell’ambito dell’estrazione degli oli essenziali e della produzione di saponi, grazie al contributo qualificato offerto da Prof. Pintore e dall’Università degli Studi di Sassari»

«Il corso di 150 ore è un corso “interattivo” – spiega il prof. Pintore – e vedrà i 18 corsisti impegnati in una prima fase propedeutica, con lezioni di teoria in aula a cui seguirà una seconda fase di approfondimento in laboratorio. Le materie di studio saranno chimica, fito-chimica, biologia, botanica; durante le lezioni i corsisti impareranno a riconoscere, a raccogliere le specie, ad estrarne gli oli e, infine, si avvierà la produzione del sapone artigianale. A conclusione del corso – conclude il docente – la classe sarà in grado di gestire l’intero percorso di produzione con grande efficienza,  sapendo riconoscere e spiegare le differenze tra un prodotto industriale e un prodotto biologico.»

Mercoledì 18 febbraio il Consiglio regionale si riunisce in seduta congiunta con il Consiglio della Autonomie locali, per la prevista riunione che precede l’approvazione del bilancio regionale, per l’esame annuale dello stato del sistema delle autonomie in Sardegna.

Nel pomeriggio del 18 febbraio, invece, l’Aula è convocata alle 16.30 per l’avvio dell’esame della legge finanziaria che si aprirà con le relazioni di maggioranza e minoranza che precedono l’apertura della discussione generale.

E’ quanto ha stabilito la conferenza dei capigruppo, presieduta dal presidente Gianfranco Ganau, che ha ipotizzato anche una riunione del Consiglio regionale per i primi giorni della prossima settimana, in vista dell’audizione del presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, dinanzi al Consiglio dei ministri sul tema delle servitù militari.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Liceo Scientifico G. Asproni di Iglesias

E’ stato presentato oggi nel Centro Culturale di Via Cattaneo, a Iglesias, il progetto Fab.NAT14 SharingLab, sviluppato dall’I.I.S Liceo Scientifico “G. Asproni” di Iglesias attraverso le ricerche del NAT14, spin-off del progetto BIONIKONLab in collaborazione con i makers di 3DItaly Roma, che sarà ospitato presso lo stesso Centro Culturale.

Durante l’incontro si tè tenuto il worshop “MAKER’s CORNER 3DITALY”, dimostrazione stampa 3D, modelli e prototipi a cura di Antonio Alliva, account manager, 3DITALY Roma e Antonio Arcadu, Modellatore, Honda Italia.