22 November, 2024
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Consiglio comunale Iglesias

Si acuisce, a Iglesias, lo scontro politico tra Cas@ Iglesias e Partito Democratico. Dopo l’intervento del capogruppo di Cas@ Iglesias Valentina Pistis in Consiglio comunale, del quale oggi abbiamo pubblicato il testo integrale, e quelli del sindaco Emilio Gariazzo e del capogruppo del Partito Democratico, Francesco Melis, oggi i due consiglieri di Cas@ Iglesias replicano con una nota dai toni molto duri che hanno i sempre più marcati contorni di una vera e propria rottura.

«E’ stata una vera sfacchinata – scrivono Valentina Pistis e Giorgio Carta – decifrare il comunicato stampa del Gruppo Consiliare del partito democratico. D’altra parte come dice Fassina il Pd sta scivolando, lentamente e surrettiziamente, “verso una forma più vicina a quella di un comitato elettorale”. Come dire: sono, oramai, più avvezzi a litigare per le tessere e le poltrone piuttosto che occuparsi dei problemi delle fasce più deboli.

L’alleanza nata nel 2013 avrebbe dovuto ridare efficienza ed efficacia all’azione amministrativa e lavorare nel solo esclusivo interesse della Comunità. Così, ad oggi, non è stato. E’ indubbio, siamo diversi da loro. Distinzione che si racchiude in tre semplici concetti: conoscenza dei problemi, cultura amministrativa e cultura della responsabilità e della trasparenza.

Lo avevamo spiegato sin dall’inizio: il tema del “fare”, dell’agire con consapevolezza per un’amministrazione locale è centrale e significa rispondere con i fatti alle esigenze legittime dei cittadini, mentre sostenere una cultura della responsabilità e della trasparenza significa governare realmente e amministrare bene.

La lentezza nell’affrontare non solo le emergenze ma finanche l’ordinario, ha aumentato il livello di tensione nella maggioranza. Abbiamo cercato di fungere da stimolo. Le numerose mozioni, gli ordini del giorno, le proposte, le delibere, le interrogazioni, raccontano la capacità progettuale del Gruppo Consiliare, dunque, una storia opposta a quella disegnata nel confuso e approssimativo comunicato stampa del PD.

Tra le decine possibili, faremo due soli significativi esempi: il primo, da oltre un anno giacciono, nei cassetti dell’amministrazione, gli indirizzi generali del Piano urbanistico comunale. Il secondo, la mozione sulla Commissione d’Inchiesta per l’appalto dei rifiuti. Un appalto che sottrae ingenti risorse dalle tasche delle famiglie iglesienti. Due proposte depositate e mai discusse, nemmeno in seno alla maggioranza.

Non ultimo, abbiamo chiesto, con forza, dal primo momento, una poderosa riorganizzazione della macchina amministrativa. La maggioranza – concludono Valentina Pistis e Giorgio Carta -, ha sempre evitato con scienza e coscienza, la questione, non ha mai voluto affrontare seriamente il problema, così come è avvenuto per la Società In House del Comune (Iglesias Servizi).  La misura è ormai colma.»

Valentina Pistis 1230 copia

Nessuno ne parla ancora ufficialmente, ma i toni dello scontro tra i consiglieri del gruppo Cas@ Iglesias e il Partito Democratico, prima forza consiliare che esprime anche il sindaco, Emilio Gariazzo, hanno aperto di fatto la crisi nella maggioranza di centrosinistra al comune di Iglesias, a poco più di un anno e mezzo dall’elezione del sindaco (26 maggio 2013) e dall’insediamento del Consiglio comunale (28 giugno 2013).

Per capire meglio quanto oggi siano distanti le due posizioni politiche, pubblichiamo l’intervento integrale fatto da Valentina Pistis, capogruppo di Cas@ Iglesias, durante l’ultima riunione del Consiglio comunale, dedicata al dibattito sullo stato di attuazione del Piano Sulcis, in presenza del coordinatore dello stesso, Tore Cherchi, ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias.

«Grazie.
Grazie di cuore a tutte le donne e gli uomini che questa sera hanno deciso, con consapevolezza, di partecipare a questo Consiglio comunale.
Queste persone sono la dimostrazione che il ragionamento e l’approfondimento dei temi, anche scomodi, paga sempre.
Non lasciatevi intorpidire, non aspettate che gli altri prendano decisioni al posto vostro.
Il dialogo e il confronto sono necessari in politica come nella vita quotidiana.
Vedendovi, qui, questa sera non posso che farmi contagiare dalla vostra determinazione.
E’ arrivato il momento di dire la verità, tutta la verità in merito al Piano Sulcis e a tutto ciò che vi ruota intorno.
Non possiamo più tacere. Non vogliamo più tacere.
Occorre fare chiarezza.
Occorre dire che i fondi del Piano Sulcis, sono praticamente inesistenti, così come le opere da realizzare.
L’Alcoa è chiusa, per l’Eurallumina e per l’Ila, sinceramente, non si intravede alcuna ripartenza, arriverà il turno della Carbosulcis e della Centrale Enel. Insomma un’ecatombe di industrie.
A cui, la politica regionale e nazionale, risponde con un Piano, vuoto e inconsistente.
Il Piano Sulcis finora non ha prodotto nemmeno un posto di lavoro.
Le procedure appaiono inesistenti, all’orizzonte solo ed esclusivamente ghiotte speculazioni ministeriali e non solo.
Speculazioni approvate e certificate da una parte della politica isolana.
Il progetto speculativo del biofuel dei signori Mossi & Ghisolfi è la prova di ciò che sto affermando.
Quel progetto è inaccettabile. Più tardi spiegherò perché.
Non credo che favorendo l’insediamento dei produttori di canne si possa rilanciare il nostro territorio.
Finora niente è stato fatto per risolvere il problema del costo dell’energia, della ripresa produttiva, ancor meno, ahimé, si è fatto per le bonifiche ambientali.
Il gruppo che rappresento, Cas@ Iglesias, lo grida ad alta voce quotidianamente.
La questione ambientale non è più rinviabile.
Non possiamo continuare a traccheggiare sulla salute della popolazione. E mi dispiace contraddirla, ing. Cherchi. Lei ha appena affermato che prima di tutto viene il lavoro, io dico con assoluta determinazione che prima di tutto viene la salute. Senza la salute non può esserci lavoro.
Il report del ministero dell’Economia sul Piano Sulcis, redatto dall’Uver Unità di verifica degli investimenti pubblici, per usare un eufemismo, fa paura.
Certifica sostanzialmente che il Piano Sulcis è un imbroglio di stato.
Procedure inesistenti, progetti irrealizzabili, in molti casi non è stata indicata nessuna tempistica; opere iniziate anni fa e addirittura opere dichiarate concluse, tutte inserite nel piano fantastico del Sulcis.
Fondi stanziati da delibere di Giunta regionale del 2009, 2010, 2011, delibere Cipe del 2011, fondi Fesr 2007-2013. Insomma, fondi vecchi, già stanziati in passato, che non hanno nulla a che fare con il fantomatico Piano Sulcis.
A certificare ciò che sto affermando sono i funzionari del ministero che hanno effettuato i sopralluoghi.
Nel report si evince con chiarezza che in numerosissimi casi, non esiste alcuna procedura in essere.
Alcuni esempi.
Sulla portualità i fondi sono ridicoli, la progettazione è pressoché tutta preliminare o studi di fattibilità da eseguire.
Al progetto dell’impianto fognario di Sant’Antioco manca persino la localizzazione, la variante urbanistica e la stima dei costi. Per non parlare del collegamento all’isola di Sant’Antioco, pare non abbiamo ancora scelto se costruire un ponte o un tunnel… una cosetta da poco conto…
Il progetto che riguarda il tratto di strada Carbonia-Giba è stato definito con un laconico “bassa affidabilità”.
Per non parlare della scelta di abbandonare il progetto GALSI, ossia il progetto relativo al Gasdotto che avrebbe dovuto collegare l’Algeria alla Sardegna e all’Italia. Cancellato.
Insomma, più che un piano di rilancio, mi pare un libro dei sogni. Anzi, oserei dire, un libro che procura i incubi.
Altro esempio su tutti, miniera di Orbai, inizio lavori 2006, oggi siamo all’analisi del rischio, manca il dimensionamento economico. In sostanza, la procedura è indefinita, siamo in alto mare.
Risultano iscritti progetti iniziati del 2006, alcuni addirittura conclusi; progetti del 2007 conclusi nel 2012 inseriti nel piano.
Per quale motivo mi chiedo?
Come fanno a far parte di questo piano?
Per la maggior parte dei progetti la fine lavori indicata nel report è il 2014. Ossia, l’anno appena concluso. Nessuna traccia di inizio e fine cantiere. Senza contare tutti quelli che si sarebbero dovuti concludere nel 2013 e non sono nemmeno iniziati.
Insomma, una vergogna inaudita, l’ennesimo inganno in danno ai sulcitani.
Ma veniamo alla chimica verde e alla coltivazione della canna per la produzione di bioetanolo a Portovesme.
L’impatto ambientale è fortissimo, devastante.
Numeri da capogiro.
300 milioni di euro di investimento.
80mila tonnellate di carburante prodotto all’anno.
Il progetto, del gruppo Mossi & Ghisolfi, (colosso da 3 miliardi di dollari di fatturato all’anno), ha bisogno di un’area industriale attrezzata, di un porto (già esistenti a Portovesme) e di 5.000 ettari di terreno da coltivare a canne, nel raggio di 70 chilometri.
Ha inoltre bisogno di un sostegno finanziario dello Stato, della Regione elevatissimo, non ultimi i 900 milioni chiesti all’Unione europea per finanziarie le bioraffinerie, a tal proposito, vi invito a prendere visione del Piano Juncher.
Insomma Mossi & Ghisolfi oltre ad essere sponsor delle campagne elettorali del premier Renzi e quindi suoi “grandi elettori” evidentemente sono pure simpatici ai governatori regionali che non battono ciglio in merito allo scellerato progetto.
Ricordo che le canne sono una specie infestante che muta il regime ecologico del territorio, rendendolo più arido e soggetto agli incendi.
E’ una specie altamente infiammabile e questo le consente, essendo una specie pirofila, di imporsi a discapito delle altre piante.
Modifica l’ecologia della zona, sottrae acqua in grandi quantità e elementi nutritivi al terreno.
Insomma, all’inquinamento devastante prodotto dall’attività mineraria e dalle industrie, viene associato il rischio di una probabile desertificazione.
E’ chiaro che in Sardegna abbiamo bisogno di tutto fuorchè di piante che favoriscano incendi e aridità dei suoli.
Non possiamo rischiare di lasciare spazio al fenomeno c.d. di “land grabbing”, tipico dei paesi poveri del terzo mondo.
Le multinazionali, come quelle di Mossi & Ghisolfi, acquistano i terreni dai coltivatori, ormai stremati dalle innumerevoli tasse statali, non ultima, l’IMU sui terreni agricoli, per trasformare i nostri terreni nell’ennesima monocoltura di canne o cardi, come sta accadendo dall’altra parte dell’isola.
Non ultimi altri due punti oscuri, ossia l’impianto a biomasse nella zona industriale di Iglesias, a pochi passi dal centro abitato e la centrale termoelettrica per realizzare carbone Sulcis “pulito” dotata di una sezione di cattura e stoccaggio nel sottosuolo di CO2.
Sulla questione energia, dobbiamo necessariamente cambiare marcia, registro. L’andazzo è chiaro, vogliono rendere la Sardegna sempre più dipendente dal resto d’Italia. Visto anche la scelta relativa al piano di dismissione della centrale Enel. Ad oggi non esiste un solo contratto bilaterale per salvare le industrie e la responsabilità è politica, non certamente dell’Enel.
Siamo qui, non per valutare le chiacchiere, siamo qui per leggere la realtà.
E la realtà è sotto gli occhi di tutti, le fabbriche sono chiuse e le bonifiche completamente assentiper chiare incapacità politiche di ieri e di oggi.
Sembra quasi che la nostra isola, la nostra agricoltura sia impossibilitata a puntare ad un futuro basato su uno sviluppo sostenibile, moderno, sui prodotti dell’agroalimentare di qualità.
Alla faccia di Milano e del tema dell’Expo 2015…
Alle condizioni ambientali e sanitarie nelle aree industriali e minerarie, già così precarie, occorre opporre un sistema produttivo innovativo sostenibile; occorre puntare sull’immediata bonifica dei siti contaminati.
Occorre opporre una politica virtuosa, di qualità, tesa alla sovranità alimentare, funzionale alle esigenze di coloro i quali abitano i territori. Una politica che favorisca la riappropriazione da parte delle comunità locali della gestione dei luoghi.
Anche per questo motivo, in questa sede, il gruppo che rappresento, vuole proporre una bozza di piano alternativo al Piano Sulcis, basato su quattro direttive.
Bonifiche ambientali e piano straordinario di recupero produttivo delle discariche.
Come già anticipato le bonifiche ambientali non possono più aspettare, ne va della salute di queste e delle future generazioni.
Le discariche minerarie abbandonate del Sulcis Iglesiente sono innumerevoli, contengono ancora quantità elevate di Piombo e Zinco. Quantitativi che consentirebbero di progettare un piano economico per rilanciare l’intero territorio. Tutto ciò coinvolgendo l’università di Cagliari e facendo ripartire i corsi di Scienze dei materiali di Monteponi. Rilanciando l’IGEA e il Parco Geo Minerario, prima che sia troppo tardi.
Pianificazione territoriale, paesaggistica e urbanistica.
Predisposizione di un Piano strategico, vero, di sviluppo territoriale che possa essere recepito immediatamente, offrendo riequilibrio territoriale e nuove opportunità per il turismo e la ricettività, tenendo sempre ben presente la tutela ambientale e paesaggistica.
Interventi infrastrutturali e collegamenti – Questione energetica/definizione di accordi bilaterali:
– strada ss. 126 a quattro corsie;
– interventi sui porti;
– intervento di connessione dei bacini idrografici del Sulcis con i sistemi del Tirso e del Flumendosa al fine di garantire l’approvvigionamento idrico e irriguo costante dell’intero territorio.

Poli produttivi di eccellenza agricola.
Individuazione di filiere produttive di eccellenze agricole che possano valorizzare al meglio le caratteristiche dei terreni del Sulcis Iglesiente. Ricordo che, solo nel Sulcis si possono trovare quei vitigni europei originari, derivanti da una antichissima e storica tradizione vitivinicola.
Pensiamoci,
pensiamoci bene, prima di trasformare la nostra isola in un campo sterminato di canne.
Le canne utilizziamole solo ed esclusivamente per costruire launeddas. Che è meglio.
Pensiamo al patrimonio di archeologia mineraria che ci resta. Pensiamo all’ambiente sconfinato e paradisiaco tipico della nostra isola. Proviamo seriamente a valorizzarlo, prima che cada definitivamente in rovina.»

 

Il gruppo Cas@ Iglesias conta su due consiglieri, Valentina Pistis e Giorgio Carta, in una maggioranza composta da 15 consiglieri.

PD 8 consiglieri: Mauro Usai, presidente; Franca Maria Fara, vicepresidente; Francesco Melis, capogruppo; Carla Cicilloni; Daniele Reginali, segretario provinciale; Ubaldo Scanu, segretario cittadino; Claudia Caschili; Marco Loddo.

Cas@ Iglesias 2 consiglieri: Valentina Pistis, capogruppo; Giorgio Carta.

Il Tuo segno per Gariazzo 2 consiglieri: Pietro Serio, capogruppo; Pierina Chessa.

Sinistra Ecologia Libertà 2 consiglieri: Simone Pinna, capogruppo; Franco Tocco.

Uniti per Iglesias 1 consigliere: Alberto Cacciarru, capogruppo.

La minoranza di centrodestra conta su 9 consiglieri.

Piazza Sella 7 consiglieri: Gian Marco Eltrudis, capogruppo; Gianluigi Rubiu; Pietro Carta; Vito Didaci; Angela Scarpa; Andrea Pilurzu; Giuseppe Pes.

P.D.L. dal 5/02/2014 ForzaItalia 2 consiglieri: Luigi Biggio, capogruppo; Gianfranca Mannu.

Gli assessori degli Enti locali, Cristiano Erriu, e del Personale, Gianmario Demuro, questa mattina hanno convocato il tavolo con i sindacati della funzione pubblica e confederali, derivante dal protocollo d’intesa tra le parti, nell’ambito del percorso avviato sul delicato tema del monitoraggio e qualificazione delle funzioni dei lavoratori delle Province e delle società in house coinvolti nel processo di riordino istituzionale.
Al tavolo con Cgil, Cisl, Uil, Cgil funzione pubblica, Cisl Fp, Uil Fpl, l’assessore degli Enti locali e Urbanistica Cristiano Erriu e del Personale Gianmario Demuro hanno aperto la discussione sul come governare in maniera ordinata il processo di riallocazione delle funzioni, concentrandosi nella specifico sul tema della riorganizzazione dei servizi per il lavoro.
«Abbiamo trovato una sostanziale convergenza con le sigle sindacali – ha detto l’assessore Erriu – sull’opportunità di centralizzare i servizi per l’impiego, Cesil e Csl attualmente in capo alle Province, trasferendo le competenze all’Agenzia regionale del lavoro.» 
«Questo consentirebbe di incrementare i livelli di efficienza sulla gestione delle nuove competenze assegnate e “allineare la Regione su un orientamento nazionale – ha detto l’assessore Demuro – che si sviluppa in questa direzione. E’ inoltre necessario governare il processo di trasferimento del personale secondo principi univoci, evitando disordine organizzativo e frammentazioni.»

Cristiano Erriu 07

 

Riprende domani, martedì 3 febbraio alle 10, in commissione Bilancio, l’esame della manovra finanziaria 2015-2017.

Alle 10.30, la IV commissione (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture e mobilità)  si riunisce, invece, per la programmazione dei lavori e l’audizione del presidente della Federazione speleologica sarda sulle problematiche relative alla tutela del patrimonio speleologico delle aree carsiche. All’ordine del giorno anche il disegno di legge 175 (Abrogazione dell’articolo 16 della legge regionale n. 2 del 2007 e trasferimento delle competenze dell’assessorato della Difesa dell’ambiente) e la proposta di legge 82 (Istituzione dell’Osservatorio sulle aree costiere della Sardegna e altre disposizioni concernenti la Conservatoria delle coste e l’ambiente).  

Domani sarà una giornata di audizioni in V commissione (Attività produttive). Si incomincia alle 11.30 con l’unione dei comuni “Alta Gallura” sulla situazione del comparto sughericolo e si prosegue con il movimento rete cinema Sardegna sulla situazione del settore nell’Isola. I lavori proseguiranno alle 16 con l’audizione degli ordini veterinari e degli agronomi della provincia di Sassari sulla situazione dei dipendenti Aras e sempre sullo stesso argomento verteranno le successive audizioni dei sindacati Flai-Cgil, Fai-Cisl, Uila-Uil, Confederdia e dell’assessore regionale dell’Agricoltura. Conclude l’ordine del giorno il parere alla deliberazione 53\24 del 29.12.2014 concernente “Aiuto di Stato SA 35628 (N/2012). Intervento per il miglioramento, l’adeguamento o la realizzazione delle strutture aziendali di allevamento nel comparto suinicolo (L.R. 17.11.2010, n. 15, art. 14). Adeguamento programma di intervento agli Orientamenti per gli aiuti di Stato nei settori agricolo e forestale e nelle zone rurali 2014-2020”.

La commissione Sanità, già convocata per mercoledì 4 febbraio alle 10.00, è invece rinviata ad altra data.  

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Il Consiglio ha approvato il disegno di legge n. 34/A “Istituzione dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna”.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, l’Aula ha proseguito nell’esame dell’ordine del giorno con l’esame degli articoli del Dl n°143/A – “Istituzione dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna ai sensi dell’art. 2 comma 186/bis della legge 23 dicembre 2009 n° 191 e del Decreto legislativo 3 aprile 2006 n° 152”.

L’Assemblea ha approvato il titolo del disegno di legge. Prima di passare all’art. 1 il presidente ha comunicato il ritiro degli emendamenti da 1 a 15, presentati dal capogruppo di Sardegna Vera Efisio Arbau, e dal 16 al 25 presentati dal consigliere Ignazio Tatti, dell’Udc.

Intervenendo sull’ordine dei lavori, il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha annunciato di voler fare propri gli emendamenti 1 e 3 all’art. 4 presentati dal consigliere Arbau e poi ritirati.

Successivamente, il Consiglio ha approvato gli articoli 1 e 2  e 3 del disegno di legge.

Prima dell’esame dell’art. 4 il capogruppo di Sardegna Vera Efisio Arbau ha rivolto un appello ai colleghi di Forza Italia «in considerazione del lavoro proficuo fatto in mattinata; gli emendamenti sono superati dalla presenza di uno studio preliminare sulla dimensione degli ambiti su cui sono personalmente scettico ma occorre dare continuità al lavoro portato avanti fin qui».

Per Forza Italia, il consigliere Alessandra Zedda ha accettato la proposta di ritiro, chiarendo però che «si è voluto utilizzare questo strumento per aprire un momento di riflessione, non siamo contrari ad una pluralità di ambiti anche in vista riforma degli Enti locali, ma l’ambito unico ha dimostrato di essere quello più economico ed efficace oltre che il meno costoso».

Il relatore di maggioranza Salvatore Demontis (Pd) ha osservato che la legge non dice che ci saranno uno o più ambiti, si parla invece di una soluzione per dare il miglior servizio ai cittadini; «il comitato tecnico scientifico serve proprio a dare senso a questo passaggio oggettivo e non politico».

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha affermato che «c’è un clima positivo che porterà forse ad una convergenza però occorre lasciare spazio anche ad osservazioni critiche; ha ragione il Cal a dire che alcune parti della legge sono lapalissiane, si potrà tornare sulla dimensione dell’ambito ma dire che la legge si può cambiare è inutile, così è un messaggio rivolto all’esterno».

Al termine di quest’ultimo intervento, l’Aula ha approvato l’art. con 30 voti favorevoli e 7 contrari.

Sull’art. 5 il vice capogruppo di Forza Italia ha dichiarato che, anche in questo caso, «la minoranza ha dato l’ennesima dimostrazione di voler dare un contributo utile, condividiamo l’emendamento del consigliere Arbau, espresso anche dal Cal, nel senso che riteniamo che il comitato istituzionale debba poter dare un parere anche sulle linee guida programmatiche del nuovo organismo di governo del settore».

Il consigliere Salvatore Demontis (Pd) ha tenuto a precisare che il testo della legge fa riferimento alla pianificazione strategica della Regione che resta in capo alla stessa Regione e non è giusto e opportuno confondere i due livelli.

Dopo l’intervento del consigliere Demontis, il Consiglio ha approvato l’art. 5 del disegno di legge.

Il presidente del Consiglio ha quindi dichiarato aperta la discussione sull’articolo 6 (organi dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna) e sugli emendamenti ed ha invitato il relatore di maggioranza ad esprimersi sull’emendamento all’emendamento n. 29 (sostitutivo parziale) e n. 35 (aggiuntivo). Il consigliere Salvatore Demontis (Pd) ha espresso parere favorevole ed ha sottolineato che l’emendamento 29 recepisce le osservazioni formulate in proposito dal Cal.

L’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, ha formulato parere conforme  quello del relatore ma ha evidenziato (in riferimento all’emendamento 35) come “nessun parere possa considerarsi vincolante”. La consigliere di Fi, Alessandra Zedda, ha dichiarato il voto a favore per entrambi gli emendamenti mentre il consigliere del Pd, Antonio Solinas, ha proposto, sulla base dell’indicazione dell’assessore Maninchedda, un emendamento orale all’emendamento 35 per sopprimere la parola “vincolante”.

Il presidente Ganau ha posto in votazione l’emendamento 29 (Solinas Antonio e più) che stabilisce in riferimento all’attività di direzione della gestione dell’ente che le funzioni di direttore siano attribuite ad un dirigente scelto tra soggetti estranei all’ente, con comprovata esperienza almeno quinquennale nel settore dei servizi idrici in organismi e enti o aziende pubblici o privati.  L’emendamento è stato approvato all’unanimità dai 41 consiglieri votanti. Di seguito con 39 voti favorevoli e 1 solo contrario è stato approvato l’articolo 6 e poi l’Aula ha dato il via libera all’emendamento orale del consigliere Antonio Solinas all’emendamento aggiuntivo n. 35 (Cocco Pietro e più) che è stato approvato con la seguente dicitura: “Nell’articolo 6, al comma 2, dopo le parole Giunta regionale sono aggiunte le seguenti parole: acquisito il parere della commissione competente per materia in Consiglio regionale”.

Si è proceduto con la discussione e l’esame dell’articolo 7 (Comitato istituzionale d’ambito). Il relatore della maggioranza, Salvatore Demontis (Pd) ha formulato il parere favorevole agli emendamenti 31 (Solinas A e più); 28 (Cocco Pietro e più); 36 (Cocco Pietro e più); 33 (Solinas Antonello e più) e all’aggiuntivo n. 30 (Solinas Antonio e più). L’assessore dei Lavori pubblici ha dichiarato il parere della Giunta conforme a quello espresso dal relatore della maggioranza. Il consigliere di Fi, Marco Tedde, ha preannunciato il voto a favore ma ha chiesto all’esecutivo un approfondimento in ordine alle incompatibilità e inconferibilità degli incarichi ai sensi del decreto legislativo 39/2013. Il consigliere Salvatore Demontis (Pd) ha chiarito che gli incarichi oggetto del Dl 134 non riguardano l’attribuzione di funzioni di natura gestionale e quindi non rientrano tra quelli ricompresi nella legge Severino. Il capogruppo di “Sardegna Vera”, Efisio Arbau, ha sottolineato il maggior ruolo attribuito nell’ex Ato agli Enti locali ed in particolare ai piccoli comuni montani. Il consigliere del Pd, Antonio Solinas, ha quindi proposto un emendamento orale al comma 2 dell’articolo 7 proponendo di aggiungere che ciascun sindaco componente del comitato istituzionale può delegare a rappresentarlo non solo un assessore ma anche un consigliere comunale del Comune di cui è espressione.

La consigliera di Fi, Alessandra Zedda, ha preannunciato il voto a favore e ribadito le perplessità espresse dal suo collega di gruppo Tedde in ordine alle eventuali incompatibilità. L’Aula ha quindi approvato l’emendamento soppressivo parziale n.31 che così recita: “nella lettera e) del comma 7, le parole – anche ai fini di assicurare, quando ricorrono le condizioni di legge, il controllo analogo – sono soppresse”; l’emendamento sostitutivo parziale n. 28 che così recita: “Al comma 1, sono introdotte le seguenti modifiche: la lettera a) è così sostituita: a) dal presidente della Regione o da un suo delegato. Alla lettera e) la parola – due – è sostituita dalla seguente – quattro -“; l’emendamento sostitutivo parziale n. 36 che così recita: “Il comma 3 dell’articolo 7 è sostituito dal seguente: 3. lo svolgimento dell’incarico di cui al comma 1 è gratuito e l’ente di governo dell’ambito rimborsa ai componenti del comitato, secondo le procedure adottate per le trasferte, le spese da questi sostenute”; l’emendamento sostitutivo parziale n. 33 che così recita: “Il comma 4 dell’articolo 7 è così sostituito: il presidente del comitato è eletto tra i componenti sindaci dello stesso”.

L’Aula ha approvato l’emendamento orale proposto dal consigliere Antonio Solinas ed ha dato il via libera all’articolo 7 ed all’emendamento aggiuntivo n. 30 che così recita: “Al comma 6, alla fine, dopo le parole – Consiglio delle autonomie locali – sono aggiunte le seguenti -nel rispetto dei criteri dallo stesso individuati”.

Il presidente Ganau ha aperto la discussione sull’articolo 8 (Conferenze territoriali) e sull’emendamento 34. L’articolo definisce composizione e compiti delle Conferenze territoriali, mentre l’emendamento 34 (Cocco Pietro e più), sottoscritto da tutti i partiti di maggioranza e opposizione, sostituisce il comma 1 con il seguente: “Nelle more dell’approvazione della legge per il riordino degli enti locali, il territorio della Sardegna è ripartito in conferenze territoriali coincidenti con le otto circoscrizioni elettorali”. Il presidente ha dato la parola al capogruppo di Sardegna Vera, Efisio Arbau, il quale ha sottolineato l’importanza dell’emendamento che garantisce a tutti i territori di essere rappresentati. Il presidente ha quindi messo in votazione l’emendamento che è stato approvato all’unanimità con 38 voti favorevoli. Approvato poi anche il testo dell’articolo 8 con 38 voti favorevoli. Il presidente ha poi aperto la discussione sull’articolo 9 (Personale dell’ente di governo dell’ambito della Sardegna). E’ intervenuta il consigliere Alessandra Zedda (FI), la quale ha ricordato che il personale dell’ex Autorità d’ambito è stato assunto con le procedure di mobilità, quindi era già in ruolo nelle pubbliche amministrazioni. Con questa legge si sta sanando, secondo Zedda, una situazione di incertezza e trovando una soluzione ideale. Messo in votazione il Consiglio regionale ha approvato l’articolo 9.

Il presidente ha poi aperto la discussione sull’articolo 9 bis (Collegio dei revisori dei conti) e sull’emendamento sostitutivo parziale n. 27, sottoscritto da maggioranza e opposizione. Il presidente della Quarta commissione, Antonio Solinas (Pd), ha illustrato l’emendamento spiegando che, poiché si tratta di professionisti, è stato stabilito che il collegio dei revisori avrà un compenso pari a quello spettante ai revisori dei conti dei Comuni con più di 15mila abitanti. Il presidente ha prima messo in votazione l’emendamento che è stato approvato. L’Aula ha poi approvato il testo dell’articolo 9 bis all’unanimità con 40 voti favorevoli.

Via libera anche all’articolo 10 che disciplina le disposizioni transitorie al subentro dell’Ente di governo dell’ambito. La norma stabilisce che entro quarantacinque giorni dall’entrata in vigore della legge, il presidente della Regione convoca ed insedia il Comitato istituzionale d’ambito. Entro sette giorni, invece, il presidente della Regione, con proprio decreto, dovrà nominare un Commissario straordinario scelto, sulla base di una designazione del Consiglio delle autonomie locali, tra coloro che esercitino la carica di sindaco presso i comuni capoluoghi di provincia. Il Commissario, che avrà la legale rappresentanza dell’Ente di governo dell’ambito e curerà l’ordinaria amministrazione, decadrà automaticamente alla data di insediamento del Comitato istituzionale.

Il presidente Ganau ha poi messo in discussione l’articolo 11 che conferisce al Presidente della Regione il potere sostitutivo di nominare un commissario ad acta in caso di inerzia da parte dell’Ente di governo d’ambito. La norma è stata approvata dall’Aula che ha poi dato il via libera a un emendamento sostitutivo parziale, primo firmatario Antonio Solinas (Pd), che limita i poteri sostitutivi del presidente della Regione “ai casi di ritardi o di omissione da parte dell’Ente di governo d’ambito della Sardegna nell’adozione di atti obbligatori per legge”.

Parere positivo del Consiglio anche per l’articolo 12, sull’attività di gestione delle acque meteoriche e di drenaggio urbano, e l’articolo 13 sulla gestione sostenibile delle risorse idriche.  

Si è poi passati all’esame dell’articolo 14 che fissa un termine di cinque anni per la cessione delle azioni di Abbanoa da parte della Regione ai Comuni. L’articolo è stato approvato all’unanimità. Disco verde anche per l’articolo 14 bis, che integra la legge regionale n.19 del 2006 (disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici), l’articolo 15 che abroga precedenti disposizioni in materia di servizio idrico integrato (legge 29 del 1997; articoli1,2,3 della legge 15 del 1999; art 6 della legge 7 del 2003; articoli 1,2 della legge 11 del 2005; il comma 3 dell’art 13 della legge 2 del 2007 e il comma 7 dell’art.21 della legge n4 del 2006) e l’articolo 16 (entrata in vigore della legge).

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il testo finale della legge. Il provvedimento è stato approvato con 41 voti favorevoli, uno contrario e tre astenuti.

Al termine delle operazioni di voto, il presidente ha dichiarato chiusa la seduta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio.

Consiglio regionale 1 copia

Traghetto

I consiglieri regionali Pietro Cocco, capogruppo del Partito Democratico, e Luca Pizzuto, coordinatore regionale di Sinistra Ecologia LIbertà, intervengono sulla vertenza della compagnia di navigazione Saremar, destinata alla privatizzazione.

«A seguito dell’inerzia della Giunta precedente guidata da Cappellacci – scrivono Cocco e Pizzuto in una nota -, ci troviamo, come Centrosinistra, a cercare in tempi rapidi una soluzione che consenta il mantenimento del servizio fondamentale di collegamento con le isole minori di Carloforte e La Maddalena e la salvezza dei 181 posti di lavoro delle persone che operano alle dipendenze della Saremar.»

Questo, dopo la sentenza da parte del Tribunale di Cagliari sull’accoglimento del concordato preventivo che obbliga alla privatizzazione.

Pietro Cocco e Luca Pizzuto ipotizzano una soluzione che potrebbe essere quella di «istituire un sistema integrato tra pubblico e privato che consenta lo sblocco dei circa 14 milioni di euro di contributo statale alla Regione, la quale a sua volta potrebbe assegnare, tramite gara,  il servizio ad una società mista a maggioranza pubblica, utilizzando società esistenti che allo stato attuale già garantiscono il trasporto pubblico su gomma come l’ARST».

Alla nuova società si lascerebbe il compito di riorganizzare il flusso di attività di erogazione dei servizi di collegamento con le isole minori e, contestualmente, si ricollocherebbe il personale già dipendente della Saremar, ampiamente dotato di esperienza e formazione specifica.

Il presidente del Circolo Alci di Cortoghiana, Bruno Rigato, ha inviato una nota al direttore di Anci Sardegna, Umberto Oppus, sindaco di Mandas, per denunciare la preoccupazione della comunità di Cortoghiana per la minaccia di chiusura dell’ufficio postale della popolosa frazione di Carbonia.

Bruno Rigato chiede di sapere come si stanno realmente svolgendo le cose, visto che ci sarà un incontro con il sindacato, e alla popolazione pare impossibile che la chiusura delle Poste possa avvenire a Cortoghiana, dal momento che questo ufficio serve un serbatoio di oltre 5.000 utenze e dista 9 km da Carbonia. Qualora le voci corrispondessero alla realtà, la popolazione sarebbe pronta a mobilitarsi per scongiurare la chiusura dell’ufficio.

I fruitori del servizio postale si lamentano continuamente perché nell’ufficio c’è un solo impiegato e molto spesso è necessario fare la fila per oltre tre ore. In precedenza gli impiegati erano tre, poi sono stati ridotti a due e da quattro mesi in servizio c’è un solo impiegato.

Cortoghiana - Piazza Venezia copia

Giovedì 5 febbraio, alle 15.00, l’aula magna del dipartimento di Scienze chimiche, in via Trentino, n. 51, a Cagliari , ospita l’incontro “Bonifiche, recupero ambientale e sviluppo del territorio: le competenze della ricerca scientifica trasferite alle imprese per sviluppare innovazione”. I lavori sono aperti innanzi tutto alle imprese che partecipano ai cluster di Sardegna Ricerche .

Dalle applicazioni dei biopolimeri alla progettazione del risanamento di siti minerari dismessi fino alla geomatica e alla creazione di una banca dati specifica. L’incontro del 5 febbraio offre l’occasione per fare il punto sul tema delle bonifiche ambientali, sulle potenzialità e le opportunità esistenti nel mercato sardo e per conoscere le attività connesse ai progetti cluster di Sardegna Ricerche.

Venerdì 6 è prevista la visita del campo sperimentale di Naracauli, miniera di Ingurtosu ad Arbus. La visita sarà guidata dall’equipe di esperti Smeri e coordinata dal responsabile scientifico del progetto Giovanni De Giudici.

Il consigliere regionale del gruppo di Forza Italia Sardegna, Ignazio Locci, giudica positivamente l’idea dell’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente di affidare ai Comuni alcune competenze in tema di bonifiche con lo scopo di sveltire le procedure; negativamente, invece, i tempi di realizzazione delle operazioni di risanamento ambientale dei siti minerari dismessi inseriti nel Piano Sulcis.

«Così come riporta la relazione sullo stato di attuazione del Piano Sulcis datata 26 gennaio 2015 – dice Locci -, “Il programma è in stallo, causa la situazione di Igea, la Società regionale cui sono state affidate in house la maggior parte delle bonifiche”. Dunque: o la Giunta regionale accelera il risanamento di Igea garantendone piena operatività (alla controllata regionale sono stati assegnati il 96,6% – 171,1 milioni di euro – delle risorse destinate agli interventi di risanamento ambientale inseriti nel Piano Sulcis), o quelle aree resteranno lande desolate inutilizzabili per chissà quanto tempo ancora.»

«Si consideri la situazione delle aree ex Sardamag a Sant’Antioco in attesa di bonifica e rilancio a scopi turistici da ormai troppo tempo – sottolinea Locci -. Se da una parte procedono i lavori per il recupero e il risanamento delle aree circostanti l’ex stabilimento industriale Sardamag grazie all’affidamento delle competenze al Comune (a dimostrazione che la strada da seguire è questa), dall’altra le operazioni dell’intera area industriale, date a Igea con una dotazione di 6,8 milioni di euro, restano ferme al palo. Milioni di metri cubi di inerti – conclude Locci – giacciono nelle zone in questione in attesa di essere smaltiti altrove (peraltro ancora non è stata individuata un’area).»

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