19 November, 2024
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Si è aperta con un minuto di silenzio in memoria di tutte le vittime dell’amianto, la prima Conferenza Regionale sull’Amianto oggi a Oristano.

Donatella Emma Ignazia Spano 1 copia

Si è aperta con un minuto di silenzio in memoria di tutte le vittime dell’amianto, la prima Conferenza Regionale sull’Amianto svoltasi quest’oggi al Teatro Garau di Oristano, indetta dall’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano di concerto con l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru.

Un impegno importante, a dieci anni dalla previsione legislativa, che testimonia la volontà della Giunta regionale di affrontare gli annosi problemi legati all’amianto, dal punto di vista ambientale e sanitario. «Essere qui oggi ha una forte valenza simbolica», ha affermato l’assessore Spano con riferimento alle due fabbriche che per anni hanno lavorato nella zona. «Sebbene lo Stato non preveda risorse finanziarie, l’Assessorato dell’Ambiente ha proposto di destinare 10 milioni di fondi europei alla lotta contro l’amianto ed ha dato avvio al Piano Regionale, strumento di pianificazione dell’azione regionale a tutela della salute dei cittadini e per le problematiche ambientali». Il Piano regionale, sui cui contenuti si sono soffermati i tecnici dell’amministrazione, prevede le modalità per il censimento dei siti, le risorse e i tempi; individua le imprese che effettuano il trattamento dell’amianto e definisce il raccordo con la gestione i rifiuti.

Delle problematiche sanitarie connesse all’esposizione ad amianto ha parlato poi l’assessore della Sanità Luigi Arru che ha ricordato come la Sardegna sia teatro di situazioni drammatiche. «Sono 1.089 gli ex esposti sottoposti a vigilanza sanitaria. Con l’istituzione il Centro operativo regionale per la rilevazione dei casi di mesotelioma, la Regione, attraverso le ASL, si fa carico del controllo sanitario degli ex esposti per la prevenzione delle patologie connesse alla presenza dell’amianto – ha spiegato l’assessore -. Inoltre, è iniziato il progetto di sperimentazione per un protocollo di validazione interregionale di sorveglianza sanitaria, a dimostrazione che questa amministrazione vuole veramente risolvere il problema.» 

Nel pomeriggio, dopo gli interventi tecnici, sono state raccolte le osservazioni degli ex esposti e delle associazioni. Per gli interessati è ancora possibile fino all’inizio di aprile – i 60 giorni dopo la pubblicazione sul Buras del 5 febbraio – inoltrare considerazioni e integrazioni ai competenti uffici regionali.

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