22 November, 2024
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Sono state avviate ieri le procedure per la ripartizione dei fondi del Programma operativo FSE 2014-2020.

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Ieri, nella sede dell’assessorato del Lavoro, a Cagliari, si è svolto l’incontro tra l’Autorità di gestione e il partenariato, nel corso del quale sono state illustrate le procedure per la ripartizione dei fondi del Programma operativo FSE 2014-2020, pari a 444 milioni e 800 mila euro, per i prossimi sette anni.

La Sardegna può iniziare a programmare e spendere le risorse già nel 2015 perché la Commissione Europea ha approvato il nuovo PO FSE già nel dicembre del 2014. Gli strumenti attivabili nei prossimi anni riguardano cinque assi: occupazione, inclusione sociale, istruzione e formazione, capacità istituzionale, assistenza tecnica.

«La nuova programmazione – ha detto l’assessore Virginia Mura – ci consente di potenziare quanto abbiamo già realizzato finora. La riforma dei centri servizi per il lavoro è uno dei capisaldi dell’azione complessiva per il rilancio dell’occupazione, funzionale al rafforzamento del sistema, e alla realizzazione delle politiche di flexicurity per il reinserimento dei lavoratori nel ciclo produttivo. L’incontro odierno – ha aggiunto Virginia Mura – è stato molto importante. Dal confronto con il partenariato ci attendiamo contributi e suggerimenti preziosi per poter declinare al meglio gli interventi previsti.»

L’asse più importante è quello dell’occupazione, suddiviso in sei priorità. Particolare riguardo sarà dato all’accesso al lavoro per le persone in cerca di occupazione e inattive, compresi i disoccupati di lunga durata e le persone ai margini del mercato del lavoro, anche attraverso iniziative locali e il sostegno alla mobilità professionale. Non meno importanti sono gli interventi per l’adattamento dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori al cambiamento. Il secondo asse prende in esame l’inclusione sociale. Il terzo riguarda l’istruzione e la formazione, con l’obiettivo, tra l’altro, di ridurre l’abbandono scolastico e migliorare la qualità e l’efficienza dell’istruzione superiore. Una novità, invece, sono le risorse destinate all’asse della capacità istituzionale, e da investire nell’efficienza delle pubbliche amministrazioni e dei servizi pubblici. L’ultimo asse, infine, è quello dell’assistenza tecnica.

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